Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

Category archive

Tendenze - page 47

Moda, a Brescia le imprese del settore sono 3.876

in Abbigliamento/Economia/Tendenze by
Moda a Brescia

Sono oltre 13 mila le imprese attive a Milano nel settore moda, tra produzione, commercio e design, su 34 mila in Lombardia e 224 mila in Italia secondo i dati del Servizio Studi, Statistica e Programmazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su fonte registro imprese e Aida – Bureau van Dijk. Danno lavoro a 91 mila addetti su 192 mila in Lombardia e 846 mila nazionali e hanno un giro d’affari che supera i 21 miliardi di euro su 35 lombardi e circa 110 italiani. La città delle sfilate pesa il 6% del settore italiano in termini di imprese e l’11% per addetti ma oltre il 20% dei ricavi. E il settore continua a crescere a Milano, +0,7% in un anno.

Il settore moda in Lombardia. 34 mila imprese, 192 mila addetti e ricavi per circa 35 miliardi di euro, sono questi i numeri della moda lombarda. Sono quasi 14 mila le imprese attive nella produzione, oltre 4 mila nel design e 16 mila nel commercio. La Lombardia pesa il 15% nazionale per imprese e il 23% per addetti. Tra i territori, dopo Milano che è prima, vengono Brescia (3.876 imprese e 15 mila addetti), Bergamo (3.365 imprese e 18 mila addetti), Varese (3.285 imprese e 16 mila addetti), Como (2.533 imprese e 16 mila addetti) e Monza Brianza (2.335 imprese e 9 mila addetti). E se il settore rallenta nel 2017, segnano una crescita Sondrio (+1,4%), Milano (+0,7%) e Monza Brianza (+0,4%).

Il settore della moda in Italia. Si tratta di 224 mila imprese con 846 mila addetti e un business di circa 110 miliardi. Il settore manifatturiero tra tessili, abbigliamento, pelletteria e calzature, conta su oltre 82 mila imprese, il design quasi 18 mila e oltre 120 mila il commercio. Se Napoli (con 21 mila attività), Roma (15 mila) e Milano (13 mila) sono prime per numero totale di imprese coinvolte nel settore, Firenze e Prato sono prime nel Paese per imprese specializzate del manifatturiero (circa 6.500 ciascuna), Napoli e Roma per commercio (rispettivamente circa 15.600 e 11.400 imprese) mentre Milano e Torino sono prime per design con 1.900 e 1.200 imprese. Milano è anche prima per giro d’affari con oltre 21 miliardi, il 20% nazionale, seguita da Vicenza e Firenze con circa 7 miliardi l’una.

Boom di centri benessere nel Bresciano: sono 1485

in Economia/Salute/Tendenze by
Centro benessere a Brescia

Dopo le feste si torna in forma. Sono oltre 11 mila le imprese attive nel settore del benessere e fitness in Lombardia nel 2017, in crescita del 3,3% in un anno, per un giro d’affari di 4 miliardi di euro all’anno. Pesano quasi un sesto di tutte le imprese attive in Italia nel comparto (68 mila con un business di oltre 8 miliardi) grazie anche alla presenza tra le prime dieci province italiane di tre lombarde:  Milano con 3.693 imprese, il 5,4% nazionale, al secondo posto per attività dopo Roma (7,8%) ma prima per giro d’affari, 2 miliardi di euro, Brescia sesta con 1.485 imprese e Bergamo settima con 1.304. La Lombardia pesa soprattutto nel settore delle palestre, concentrando il 21% delle attività italiane, nei centri benessere (30%) e nei servizi di manicure e pedicure (22,7%) e di bellezza (18%). Forte anche la presenza di imprese lombarde nel settore del commercio di prodotti macrobiotici e dietetici (183 sedi di impresa su 1.054 in Italia, il 17,4% del totale). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati registro imprese al 2017 e 2016.

Le province lombarde. Milano è prima in regione con 3.693 imprese, il 32,8% lombardo e una crescita del 4,4% in un anno. Poi, per numero di attività, vengono Brescia (1.485 imprese e +1,8% tra 2016 e 2017), Bergamo (1.304, +3,2%) e Varese (1.004, +2,9%). Monza è quinta (861 imprese, +2,5%). Le crescite maggiori in un anno si registrano a Mantova (+5%) e Sondrio (+4,6%).

Il benessere fa impresa in tutta Italia. Sono 67.917 le imprese del settore, +1,8% in un anno trainate dalla crescita dei servizi di pedi-manicure, +11,4%. Prima è Roma dove si concentra il 7,8% delle attività italiane legate al fitness e benessere (5.294), specializzata per lo più in istituti di bellezza (2.591). Al secondo posto Milano (3.693), prima per centri benessere (462) e palestre (292), al terzo Napoli (3.001) che tallona Roma nelle attività del commercio specializzato (cosmetica, profumerie ed erboristerie) con 1.241.

 

La Lombardia è la Regione con meno dipendenti pubblici d’Italia

in Economia/Evidenza/Istituzioni/Regione/Tendenze by
Dati dipendenti pubblici

In Lombardia ci sono 40,18 dipendenti dell’intero comparto pubblico nazionale ogni mille abitanti. È il dato nettamente migliore a livello nazionale. Al secondo posto si piazza la Campania con 48,13e poi il Piemonte con 48,37. Il risultato peggiore è quello della Val d’Aosta con 89,78: più del doppio rispetto alla Lombardia. A seguire il Trentino-Alto Adige con 74,19 e il Friuli-Venezia Giulia con 67,13. I dati, che fanno riferimento all’anno 2015, provengono dal Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato (Ministero dell’Economia e delle Finanze) e sono stati elaborati da PoliS-Lombardia.

SU 1000 CITTADINI SOLO LO 0,32% È DIPENDENTE REGIONALE

Se si considerano invece soltanto i dipendenti delle singole Regioni a statuto ordinario, i risultati per la nostra regione sono ancora più significativi. Ogni mille abitanti soltanto lo 0,32% dei cittadini è un dipendente regionale.
Le altre regioni virtuose da questo punto di vista sono Veneto, Piemonte e Puglia, ma con valori comunque doppi rispetto alla Lombardia (rispettivamente 0,52%, 0,59% e 0,62%). Da notare inoltre che il dato lombardo è in miglioramento: nel 2014 il valore di riferimento era lo 0,32% e si contavano oltre sessanta dipendenti in più (3.284contro 3.222). Le regioni peggiori su questo fronte sono la Basilicata (2,27%), il Molise (1,91%) e l’Umbria (1,57%). Le prime due con valori di sei volte superiori rispetto alla Lombardia.

AD OGNI LOMBARDO LA FORZA LAVORO REGIONALE COSTA 18,42 EURO

Un terzo dato che dimostra la capacità lombarda di far funzionare al meglio la macchina amministrativa utilizzando il minor numero di risorse possibile, è quello relativo al costo del lavoro dei dipendenti pubblici. A ogni lombardo costano 18,42 euro, il dato di gran lunga più basso delle regioni a statuto ordinario. Al secondo posto c’è il Veneto con 28,5 euro e poi l’Emilia Romagna con 34,21.

Case: a Brescia vendite ancora ferme, ma affitti in crescita

in Bassa/Città e Hinterland/Economia/Edilizia/Franciacorta/Garda/Lombardia/Ovest/Tendenze/Valcamonica/Valsabbia/Valtrompia e Lumezzane/Zone by

Il settore degli affitti in Lombardia ha ripreso vigore in modo molto più rapido rispetto a quello delle compravendite e lo dimostra l’andamento dei due settori del mattone. Secondo l’ultimo Osservatorio di Immobiliare.it sul mercato residenziale in regione, nel corso del 2017 i canoni di locazione richiesti sono aumentati del 2,5% rispetto al 2016, mentre i prezzi degli immobili in vendita hanno mantenuto un trend al ribasso perdendo l’1,5%.

Se per i canoni di locazione Milano, da diverso tempo, ha sempre offerto prezzi maggiori rispetto a quelli della Capitale, nell’ultimo anno il capoluogo meneghino ha sorpassato Roma anche per i valori degli immobili in vendita. Milano, durante tutto il 2017, ha visto crescere dello 0,6% i prezzi richiesti per gli acquisti immobiliari, pari in media a 3.236 euro al metro quadro; Roma, di contro, è ancora in sofferenza e qui i valori hanno perso il 2,9% su base annua, fermandosi a una media di 3.231 euro/mq.

Analizzando l’andamento dei prezzi richiesti per gli acquisti di immobili residenziali nelle città capoluogo di provincia, le uniche che, con Milano, hanno registrato valori stabili o leggermente in ripresa sono Como e Lodi. In tutte le altre si registrano ancora prezzi in calo.

Le oscillazioni dei canoni nel corso del 2017 sono state positive in quasi tutte le città della regione, a eccezion fatta di Como, Cremona e Mantova, dove comunque non hanno neppure raggiunto l’1% in negativo. Brescia, invece, nelle vendite ha registrato un meno 1,6 per cento negli ultimi 12 mesi, con una media di 1669 euro al metro quadrato. Mentre per gli immobili in affitto si viaggia sui 7.65 euro al metro con una variazione dell’1,5 per cento.

Aeroporti lombardi: vola Orio, Montichiari resta a terra

in Bassa/Economia/Tendenze/Trasporti/Zone by
Aeroporto di Montichiari

Turismo, affari, ma anche importazioni ed esportazioni: nel 2017 gli aeroporti lombardi hanno accentrato il 66,7 per cento delle merci trasportate in tutta Italia e il 25 per cento dei passeggeri registrati negli scali nazionali. Dati importanti, quelli diffusi dall’Assaeroporti per il 2017, che hanno confermato il ruolo di primo piano degli scali lombardi nel panorama nazionale.

In Italia, nel 2017, sono stati trasportati 175,4 milioni di passeggeri, con un incremento del 6,4 per cento rispetto al 2016, di cui un quarto, circa 44 milioni, è stato registrato negli aeroporti lombardi. Negli scali italiani sono state anche movimentate 1,14 milioni di tonnellate di merci, con un incremento del 9,2 per cento, di cui due terzi in Lombardia, pari a 764mila tonnellate.

CARGO: MALPENSA PRIMO AEROPORTO D’ITALIA

Malpensa è il primo aeroporto d’Italia per il trasporto di merci con 589.719 tonnellate e un incremento del 7,5 per cento rispetto al 2016. Lo scalo di Varese registra anche 178.953 movimenti con un aumento del 7,3 per cento in un anno. Al secondo posto si posiziona lo scalo di Roma Fiumicino con 185.899 tonnellate (+15.53%), seguito da Bergamo Orio al Serio con 125.948 (+6.95%). In forte crescita anche lo scalo di Brescia Montichiari, con 34.781 tonnellate di merci e un incremento del 42,45 per cento, che guadagna il sesto posto in Italia. Registra, invece, un calo del 10 per cento Milano Linate, che ha trasportato 13.815 tonnellate di merci.

PASSEGGERI: FIUMICINO, MALPENSA E BERGAMO SUL PODIO

L’aeroporto di Malpensa si posiziona al secondo posto in Italia con 22.169.167 passeggeri trasportati e un incremento del 14,2 per cento rispetto all’anno 2016.  In valori assoluti Malpensa registra, da gennaio a dicembre, 2.748.477 passeggeri in più, con un aumento medio di quasi 230mila passeggeri al mese rispetto all’anno precedente.

Al primo posto c’è Roma Fiumicino, che raggiunge quasi 41 milioni di passeggeri, mentre al terzo posto c’è Bergamo Orio al Serio con 12,3 milioni di passeggeri e un incremento del 10,5 per cento rispetto al 2016.

A Linate e Brescia si registra, invece, un calo dei passeggeri. Lo scalo milanese chiude il 2017 con 9,5 milioni di passeggeri (-1,4%), mentre quello di Montichiari con 13.821 (- 28%).

PIU’ PASSEGGERI STRANIERI

La fetta maggiore di passeggeri trasportati in Italia nel 2017 ha viaggiato su voli internazionali, circa il 65 per cento del totale. In linea con il dato nazionale anche Malpensa, che ha registrato oltre 18,5 milioni di persone che hanno viaggiato su voli da e per Paesi stranieri, e Bergamo con 9 milioni di passeggeri su un totale di 12,3 milioni. Milano Linate è, invece, in controtendenza con un incremento, seppur lieve, dei passeggeri nazionali (+0,6%) e un calo dei viaggiatori su voli internazionali (-3,4%) e con una sostanziale parità tra i viaggiatori dei voli domestici e quelli internazionali.

Imprese green, a Brescia sono oltre mille

in Ambiente/Economia/Partner/Tendenze by
Ambiente

L’attenzione per l’ambiente è sentito sempre più come un fattore di competitività dalle imprese: negli ultimi dieci anni sono quasi 20 mila i certificati ambientali ISO 14001 rilasciati in Italia e uno su cinque ad aziende lombarde (3.698 tra sedi, filiali e stabilimenti). Di questi 2 mila i rilasci nel 2017 fatti in Italia e 366 in Lombardia con un incremento in valore assoluto rispetto all’anno precedente rispettivamente di +173 e +8. Milano prima in Italia e in Lombardia per imprese certificate: 1.353 in dieci anni rispetto alle 1.026 di Roma, alle 905 di Torino, alle 580 di Napoli e alle 533 di Bologna. In Lombardia si distinguono anche Brescia con 470 certificazioni in dieci anni, Bergamo con 462, Monza e Brianza con 261, Varese con 248. Quasi 200 anche a Mantova e Como. In crescita i certificati rilasciati in un anno a Bergamo (+14), a Mantova (+7) e a Varese (+6). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi su dati Accredia, Ente Italiano di Accreditamento.

Cresce l’economia green in Italia. Secondo un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi su dati registro imprese, nel 2017 tocca le 53 mila imprese, +4% in un anno, +33% in cinque anni con 436 mila addetti. Un settore trainato dalla crescita delle grandi città: Milano con 4 mila imprese, Roma con 3 mila, Torino con 2 mila. È Bolzano a segnare la maggiore crescita in cinque anni, col raddoppio delle imprese, oggi a quota 1.848. In Lombardia in un anno il green aumenta del +3%, per un totale di 10 mila imprese e circa 80 mila addetti. In cinque anni il settore ha un incremento regionale del +28%. Imprese più diffuse a Milano (4 mila), Brescia e Bergamo (oltre mille), Varese e Monza con oltre seicento. Tra le province lombarde, il settore cresce maggiormente a Lecco e Monza (+6%).

La sicurezza sul lavoro a Brescia dà lavoro a 400 persone

in Economia/Tendenze by

Sicurezza sul lavoro, + 38% le imprese del settore a Milano in cinque anni, secondo i dati della Camera di commercio, tra consulenza e fabbricazione di attrezzature. I due gravi incidenti mentre si rafforzano gli investimenti delle imprese a Milano e in Lombardia.

In Lombardia si concentrano le imprese del settore a livello nazionale. Cresce in regione il settore del 7% in un anno e del 34% in cinque anni, di più rispetto al dato nazionale di +6% e +32%. Tra consulenza e fabbricazione di attrezzature, il settore sicurezza vede circa mille imprese attive, 978, concentrate in Lombardia su un totale in Italia di 3.948. Oltre 3 mila gli addetti che operano nel settore regione sui 13 mila nazionali. Un settore che in regione fattura 355 milioni all’anno, metà per la fabbricazione di attrezzature e metà per la consulenza, su un totale nazionale di quasi un miliardo.

Milano conta 364 imprese, che crescono di + 11% in un anno e di +38% in cinque, in quanto erano 328 e 263. Nel capoluogo lombardo il settore dà lavoro a oltre mille addetti e fattura circa 100 milioni.

Imprese attive per la sicurezza sul lavoro per territorio in regione. Dopo Milano con 364 imprese, che crescono di + 11% in un anno e di +38% in cinque e mille addetti, c’è Brescia con 156 e circa 400 addetti (+6,8% e +45,8%), Bergamo (97 e circa 700 addetti, +6,6%, +33%), Monza (86 e 133 addetti, +6%, +54%), Varese (61 e 108 addetti, +9%), Pavia (47 imprese e 74 addetti), Como (40 e 122), Cremona, Mantova e Lecco con circa 30 imprese (237, 132 e 85 addetti), Lodi con 19 e Sondrio con 13 imprese (37 e 70 addetti).

In Italia le prime per imprese sono: Milano con 364 (+11% in un anno e +38% in cinque), Roma (347, +9%, +54%), Torino (201, +5%, +19,6%), Brescia (156, + 6,8%, + 45,8%), Napoli (101, +16,1%, +62,9%), Bari (98, +6,5%, +27,3%) e Bergamo con 97 (+6,6%, +33%). Tra le prime italiane anche Monza con 86 (+6% e + 54%).

Dati imprese Api: positivo anche il quarto trimestre 2017

in Api/Associazioni di categoria/Economia/Tendenze by

Il finale del 2017 è positivo, le aspettative per il 2018 altrettanto se non di più. Fa sorridere il report congiunturale sul IV trimestre realizzato dal Centro Studi di Apindustria interrogando un campione di 100 imprese associate. Il fatturato risulta in netta crescita per quattro imprese su cinque, in particolare per l’incidenza del mercato domestico: il 39% dei rispondenti dichiara infatti che proprio in Italia si assiste ad un incremento marcato del fatturato mentre il 25% parla di un incremento «contenuto» ed il 17% subisce un calo. Cresce anche la produzione (per il 62% dei rispondenti); investimenti in aumento (38%) o stabili (62%). Positive anche le note che arrivano dal fronte occupazionale: se l’analisi dei primi tre trimestri del 2017 è stata positiva con alti e bassi, nell’ultimo trimestre dell’anno si riscontra un ampliamento dell’organico per il 32% dei rispondenti, mentre nel solo 5% degli intervistati si è operata una riduzione.

Se il 2017 pare chiudersi positivamente, con incrementi anche significativi, le aspettative per il 2018 sono improntate a un diffuso ottimismo.  Il 60% del campione dichiara che l’anno sarà positivo e per un terzo di questi lo sarà «in modo marcato». Meno del 10% del campione teme invece un 2018 negativo. «Chiudiamo il 2017 in modo positivo e registriamo con piacere i segnali che finalmente arrivano anche dal mercato interno – dichiara Douglas Sivieri, presidente di Apindustria Brescia -. I nostri imprenditori si dicono fiduciosi anche per il 2018. Non solo, stando a quanto registrato dallo studio diminuiscono anche le imprese in difficoltà. Serve comunque cautela dal momento che le nostre imprese stanno affrontando da tempo una delicata fase di trasformazione. Speriamo che il quadro politico possa aiutare un clima favorevole e non diventi invece un fattore di squilibrio».

 

 

 

Brescia, cassa integrazione in calo del 55 per cento sul 2016

in Economia/Lavoro/Tendenze by

Buone notizie sul fronte del lavoro a Brescia e provincia. Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Inps, infatti, le ore di cassa integrazione concesse alle aziende nel 2017 sono state 9,4 milioni , con un calo del 55,7% nel raffronto con il 2016 a sua volta in calo del 39,1% sul 2015.

I livelli precrisi rimangono ancora distanti (6,6 milioni nel 2008), ma la tendenza rimane positiva e nel Bresciano superiore alla media italiana  (meno 39,3 per cento) e lombarda (meno 48,8 per cento). Insomma: la leonessa non può ancora festeggiare, sul versante economico, ma siamo sulla strada giusta.

Export, Brescia terza in Lombardia: vendite all’estero da 1,3 miliardi

in Economia/Export/Tendenze by

Argentina, Canada, Cina, Iran, Kazakhstan, Kenya, Marocco, Stati Uniti d’America, Sudafrica e Vietnam: le imprese in Lombardia guardano a questi dieci 10 Paesi con i “Percorsi di internazionalizzazione in mercati strategici per il sistema economico lombardo”. Un progetto avviato nel 2016 e concluso nel 2017 a cura di Regione Lombarda e Unioncamere Lombardia e presentato oggi in Villa Reale a  Monza. In forte crescita gli scambi. Secondo i dati di Promos, azienda speciale della Camera di commercio, sono mercati da 14 miliardi di import (+5,5% in un anno) su 36,4 miliardi  nazionali (peso regionale del 38%) e 12 miliardi di export (+10%) su 48 miliardi nazionali (peso del 25%).

Emerge da una elaborazione di Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi su dati Istat per i primi nove mesi del 2017, in confronto con i primi nove mesi del 2016.

I territori lombardi. Per export, prima Milano con 6 miliardi (+15%), poi Bergamo (1,5 miliardi, + 13%), Brescia con 1,3 miliardi (+9%), Monza e Varese con circa 800 milioni, Como con mezzo miliardo (+8%), Mantova e Lecco con oltre 300 milioni (+1% e + 11%), Cremona con 278 milioni (+31%), Lodi con 64 milioni e Sondrio con 36 milioni.

I mercati in crescita nei diversi territori. Per Varese cresce l’export con l’Argentina (36 milioni, + 153%). Per Como con il Kenya (un milione, + 57%). Per Sondrio con il Sudafrica (un milione, +345%). Per Milano con l’Iran (214 milioni, + 43%). Per Bergamo con il Kazakhstan (49 milioni, + 87%). Per Brescia con il Kenya (6 milioni, +270%). Per Pavia con il Kenya (quasi un milione, + 213%). Per Cremona con l’Iran (14 milioni, + 278%). Per Mantova con il Kenya (mezzo milione, + 110%). Per Lecco con il Kenya (780 mila euro, + 388%). Per Lodi con l’Iran (4,3 milioni, +384%). Per Monza con il Kazakhstan (19 milioni, + 82%).

I principali settori dell’export lombardo. Pesa il manifatturiero, è il 94% dell’import e il 98% dell’export. In particolare è di tre miliardi l’export di macchinari, 2 miliardi l’export di tessili. Intorno a  un miliardo le esportazioni in questi altri principali settori di scambi coi dieci Paesi: metalli, chimica e farmaceutica. Cresce l’export dell’industria alimentare (mezzo miliardo, + 15%), di moda e design (2 miliardi, +14%), dei farmaci (+55%).

I principali Paesi. Per paese, raggiungono i 9 miliardi gli scambi con gli USA, i 12 miliardi con la Cina, un miliardo circa gli scambi con Vietnam, Iran e Canada, mezzo miliardo col Sudafrica, quasi 400 milioni con Kazakistan e Marocco, 300 milioni con l’Argentina, 41 milioni col Kenya.

Go to Top
Vai alla barra degli strumenti