Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

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Salute - page 5

MASCHERINE CONTRO IL CORONAVIRUS: INFORMAZIONI UTILI E DOVE COMPRARLE

in Economia/Salute by

Le mascherine sono uno degli oggetti più richiesti del momento sul mercato: le farmacie hanno finito (quasi tutte) le scorte, qualche supermercato le vende ancora e molti si rivolgono all’on line. Un settore dell’economia – quest’ultimo – che sta conoscendo un’esplosione senza precedenti nella storia italiana.

Ma il mondo delle mascherine contro il Coronavirus è molto ampio. Iniziamo col dire che le mascherine casalinghe non proteggono dal virus, nè serve a qualcosa portarsi la sciarpa alla bocca. Se non si è esposti a particolari rischi possono essere utili le mascherine chirurgiche che si trovano in quantità su Amazon (ma attenti alla marcatura CE), altrimenti le sole mascherine utili a proteggere se stessi e gli altri sono i facciali FFP2 e FFP3, possibilmente senza valvola (perché con la valvola si respira meglio ma non si tutelano gli altri in caso di malattia).

Nei link che seguono trovate la guida del quotidiano on line Brescia News sull’argomento, con tutti gli approfondimenti sulla materia. Trovate informazioni utili su come sceglierle, dove acquistarle, quali parametri tenere in considerazione, come indossarle e come toglierle, i consigli dell’esperto e tanto altro. Insomma una guida completa – forse la più completa del web – sull’argomento.

MASCHERINE CONTRO IL CORONAVIRUS, GUIDA DA BSNEWS

🔴 MASCHERINE, QUALI SONO LE MIGLIORI CONTRO IL CORONAVIRUS

🔴 MASCHERINE, APPROFONDIMENTO SUI FACCIALI FFP2 E FFP3

🔴 MASCHERINE CONTRO IL CORONAVIRUS, I CONSIGLI DELL’ESPERTO (EX ATS)

🔴 MASCHERINE CHIRURGICHE, GUANTI E IGIENIZZANTI MANI: COME SI USANO

Coronavirus, la bresciana Neosperience lancia il progetto defeatcovid19

in Economia/Salute by

Con l’hashtag #defeatcovid19, Neosperience S.p.A. (ISIN IT0005351496), lancia l’iniziativa e la community defeatcovid19.org rivolta a tutte le aziende e i professionisti che si occupano di intelligenza artificiale. L’obiettivo è quello di individuare risposte tecnologiche che siano di supporto alle strutture sanitarie e ai medici in un momento così difficile. Per questo Neosperience ha già reso disponibile la propria piattaforma e il suo team di data scientist alle organizzazioni ed enti che lottano contro il Coronavirus ed è stata affiancata dal Politecnico di Milano, primo partner dell’iniziativa.

“Stiamo aggregando un team di esperti di intelligenza artificiale da tutto il mondo – ha spiegato Dario Melpignano, Presidente di Neosperience. Noi abbiamo fatto un primo passo rendendo disponibile la piattaforma Neosperience Cloud, in un’apposita versione denominata Core Edition, offerta da oggi a titolo gratuito a tutti gli enti di ricerca pubblici e privati e non profit attivi nel mondo della salute che ne faranno richiesta per le finalità di screening e supporto alla diagnosi del Covid-19.”

Del valore dell’iniziativa è convinto anche Giuseppe Andreoni, coordinatore del laboratorio TeDH (Technology and Design for Healthcare) del Politecnico di Milano e coordinatore scientifico del progetto Nestore, finanziato dal programma di ricerca europeo Horizon 2020, che vede già impegnati Politecnico di Milano e Neosperience insieme ad altri 14 partner.

“Insieme a Neosperience abbiamo dato vita a un gruppo di lavoro che può elaborare algoritmi di screening con cui coadiuvare il personale sanitario. Obiettivo del team è accogliere da subito in modo ampio e inclusivo gli apporti delle organizzazioni e dei data scientist più esperti, valorizzando gli sforzi di ciascuno verso il bene comune.”

Una sfida che mette insieme le competenze tecniche e le motivazioni ideali, come ribadisce il Presidente di Neosperience. “In queste ultime settimane ci siamo dedicati a comprendere come essere più utili alla nostra comunità nella difficile situazione che stiamo vivendo. Una delle esigenze principali è avere a disposizione strumenti di diagnosi che siano rapidi e facilmente integrabili nei processi di screening. L’intelligenza artificiale e il machine learning possono fornire un contributo nella diagnosi precoce ai sistemi sanitari di tutto il mondo: per organizzare l’operatività, programmare le terapie e migliorare l’efficienza in un momento così critico.”

Le tecnologie che Neosperience mette a disposizione includono le reti neurali specializzate nel riconoscimento di pattern specifici all’interno di immagini e i modelli di correlazione dei dati, che potranno essere impiegati nel supporto allo screening e, in seguito, nella valutazione delle terapie in relazione ai dati raccolti, migliorando la determinazione della prognosi. Dati raccolti in forma anonima, nel rispetto della normativa sulla privacy.

Ha contribuito all’ideazione del progetto il Dott. Alberto Barosi, responsabile della Diagnostica Non Invasiva Cardiovascolare dell’Ospedale Sacco di Milano, esperto nel campo della diagnostica con ultrasuoni. L’iniziativa vede coinvolti un pool di Ospedali Covid delle province di Milano, Bergamo e Brescia. Neosperience, insieme al Politecnico di Milano e agli altri partner che si stanno aggregando, si farà promotrice della condivisione, senza fini di lucro, dei risultati conseguiti, che rimarranno proprietà del mondo scientifico. I dati e i modelli, unitamente alle metodologie sviluppate, saranno sia resi pubblici su strumenti open source quali Github, sia messi a disposizione dei gruppi di ricerca italiani ed esteri che ne faranno richiesta, potenziando così gli strumenti a supporto della diagnosi e della cura.

I data scientist che vogliono approfondire e aderire all’iniziativa possono accreditarsi sul sito: http://www.defeatcovid19.org/.

NOTIZIE IMPORTANTI SUL CORONAVIRUS

🔴 CORONAVIRUS, TUTTA LA LOMBARDIA E’ ZONA ROSSA FINO AL 3 APRILE: DIVIETI

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🔴 MASCHERINE, QUALI SONO UTILI CONTRO IL CORONAVIRUS

🔴 MASCHERINE, APPROFONDIMENTO SU FFP2 E FFP3

🔴 MASCHERINE CONTRO IL CORONAVIRUS, I CONSIGLI DELL’ESPERTO

🔴 INFORMAZIONI UTILI SUL CORONAVIRUS

🔴 112 IN DIFFICOLTA’: NON CHIAMATE PER CHIEDERE INFORMAZIONI

🔴 DICIAMO GRAZIE A MEDICI E INFERMIERI BRESCIANI

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Coronavirus, la Regione: chiederemo che tutta la Lombardia sia zona rossa economica

in Economia/Istituzioni/Regione/Salute by

“Chiederemo al Governo di attuare misure shock sul modello del Ponte Morandi di Genova, riconoscendo alle imprese liquidità come sostegno per mancato guadagno. Tutta la Lombardia diventi economicamente zona rossa”.

Lo ha detto il vicepresidente di Regione Lombardia Fabrizio Sala intervenendo al consueto ‘punto stampa’ sul coronavirus nel quale ha illustrate le valutazioni e le necessità emerse in occasione del tavolo Patto per lo Sviluppo convocato oggi a Palazzo Lombardia che ha condiviso un pacchetto di interventi da presentare al Governo.  La Lombardia chiede un commissario straordinario per le imprese sul modello ‘ponte Morandi’.

Le aziende colpite dall’attuazione delle ordinanze devono poter godere di un sostegno per mancato guadagno o per disdette facendo riferimento alla media degli ultimi 3 anni fino ad un massimo di 200.000 euro.  Il vicepresidente Sala che è anche coordinatore della task force permanente economia costituita per l’emergenza coronavirus ha anche ribadito che il pacchetto di interventi prevede “Possibilità di anticipare fino al 70% della PAC alle imprese agricole (anche attraverso revisione delle relative disposizioni normative nazionali), maggiore flessibilità per l’utilizzo dei fondi FES e FESR per sostegno al reddito, semplificazione delle procedure per la liquidazione, riduzione della percentuale di cofinanziamento UE per la dotazione Fondi Strutturali 2021 – 2027”.

Ancora, dal Tavolo Patto Sviluppo è emersa la necessità di “riallocazione di risorse di Fondi Strutturali non assegnate/impegnate da parte di Regioni non interessate in misura rilevante dall’emergenza sanitaria, sostegno per la liquidità delle aziende con fondi pubblici e un rafforzamento dei Confidi ed una correlativa attivazione straordinaria di risorse BEI/FEI per investimenti di contrasto di lungo periodo delle conseguenze dell’emergenza economica (sanità, infrastrutture materiali ed immateriali, imprese 4.0), con concessione semplificata, anche con deroghe al codice appalti”.

Altri strumenti da attivare sono: una forte azione per realizzare investimenti pubblici con anticipazione al 2020 di parte delle risorse per investimenti, ad oggi allocate sugli anni successivi, semplificazione radicale delle procedure per gli affidamenti, assegnazione del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) 2021-2027 a Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.

Il vicepresidente Sala ha aggiunto che per le Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna occorrerebbe “l’assegnazione di quota-parte delle risorse destinati ad investimenti per la realizzazione di opere pubbliche (L.160/2019)”. Sul fronte tributario il documento elaborato dal tavolo Patto per lo Sviluppo prevede la sospensione, la rateizzazione fino alla cancellazione degli obblighi per l’anno d’imposta in corso per tributi e tasse nazionali e locali: IVA, IRPEF e Tributi locali con contemporanea compensazione delle risorse per i Comuni.

L’assessore regionale al Bilancio, Finanza e Semplificazione, Davide Caparini ha sottolineato che l’Organizzazione Mondiale della Sanità in conformità “alle attuali evidenze scientifiche, ha riconosciuto che è consentito fare ricorso alle mascherine chirurgiche quali dispositivi idonei a proteggere gli operatori sanitari”.

“In funzione di questo abbiamo ordinato 2,5 milioni di mascherine, 350.000 delle quali già consegnate ed entro la fine di questa settimana altre 700.000 arriveranno nei presidi ospedalieri. Poi – ha aggiunto – potremo passare a una programmazione tarata sull’ordinarietà e non sulla straordinarietà così come avvenuto fino ad ora”.

“Abbiamo inoltre ordinato nuovi ventilatori polmonari – ha evidenziato l’assessore regionale al Bilancio -, si tratta di attrezzature di difficile reperibilità. Per fare un esempio in questo periodo di emergenza è stato ordinato un numero di dispositivi pari a quelli che Regione Lombardia ordina in 3 anni”.  “Conseguentemente anche per le aziende produttrici – ha rimarcato – è difficile produrre nei quantitativi richiesti, ci vorranno circa 45 giorni”.

Davide Caparini ha infine ricordato che “sono stati investiti in tutto 47 milioni di euro per gli acquisti, tra questi 13 milioni di euro arrivano dalla Protezione Civile, il resto dalle casse di Regione Lombardia. A questi aggiungo i 10 milioni per il reclutamento del personale: 100 medici e 200 infermieri”.

Coronavirus, Massetti (Confartigianato): pesa sull’economia, ma sapremo reagire

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia/Salute by
Eugenio Massetti, Confartigianato Brescia

«C’è preoccupazione ma forte voglia di superare questo difficile momento, con prudenza senza cedere al panico. Dobbiamo agire con consapevolezza e razionalità ma non essere autolesionisti». Questo è il sentimento delle Pmi e dell’artigianato lombardo espresso dal presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti intervenuto agli “Stati Generali” convocati dal Presidente della Regione Fontana, per discutere dei provvedimenti adottati per l’emergenza Coronavirus e sulle ripercussioni sul sistema economico produttivo lombardo. Nell’esprime apprezzamento per l’approccio e le azioni intraprese da Regione Lombardia a tutela della salute dei cittadini, il presidente Massetti ha evidenziato il punto di vista delle imprese, e in particolare delle Pmi e dell’artigianato, per l’impatto dell’emergenza Coronavirus sull’intero territorio lombardo.

«La situazione non è facile ma dobbiamo mettere in campo contemporaneamente responsabilità personali e misure a sostegno delle imprese e dei lavoratori. Il contesto economico è chiaro a tutti ma questa situazione derivante dal Coronavirus sul nostro territorio accentua le difficoltà delle imprese. Esiste evidentemente un tema generale per individuare le misure a sostegno delle imprese e dei lavoratori, sollecitate da tutte le organizzazioni datoriali e sindacali – proroghe scadenze fiscali, contributive, amministrative e dei finanziamenti, sostegno al reddito, Fondi di Garanzia e riconoscimento danni da fermo azienda – che a livello di Governo sono già state enunciate e che devono essere indirizzate a sostenere la competitività dell’intero territorio lombardo, durante e dopo l’emergenza. Abbiano chiesto inoltre a Regione di individuare quei provvedimenti e le relative misure integrative per le specificità territoriali che potrebbero non essere presenti nelle disposizioni governative» ha dichiarato Massetti.

«Evidenziamo un tema che ci è stato sottoposto dalle imprese, ed in particolare da quelle lodigiane e non solo, e che potrebbe ispirare riflessioni e la comprensione dell’esatta dimensione dell’emergenza e delle relative misure da adottare. Infatti alle imprese della zona rossa è già stato riconosciuto uno status eccezionale, e lo dimostra il recente DM del MEF di proroga termini dei versamenti e adempimenti tributari; cosa ad oggi non scontata per le imprese della “zona gialla”, cioè dell’intera Regione. Esiste infatti un problema legato a quest’ultime che stanno già accusando un calo del business: pensiamo alle situazioni più eclatanti della riduzione di affluenza buyers durante la Fashion week, al posticipo del Salone del Mobile, ma anche a quelle dell’impresa diffusa sul territorio. In questo contesto un esempio tangibile lo vediamo già nei Comuni del Lodigiano fuori dalla “zona rossa”, le cui imprese ci segnalano ad oggi una diminuzione di oltre il 50% del fatturato del periodo. È quindi necessario che anche queste, e proporzionalmente tutte quelle della “zona gialla”, possano beneficiare delle misure che il Governo sta per adottare” ha continuato il presidente Massetti.

«Crediamo quindi che l’esatta definizione del “cratere” sia determinante per la tutela e il futuro dell’intero sistema economico Lombardo, e in questo momento in particolare per il Lodigiano, ragionando anche sulla proporzionalità delle misure a sostegno di imprese e lavoratori così come appare per le prescrizioni previste dalle Ordinanze regionali per le diverse zone. Auspichiamo che il MISE possa recepire tutte le nostre richieste» ha concluso il presidente Massetti.

Settore benessere: a Brescia 3.364 imprese e 7 mila addetti

in Economia/Salute/Tendenze by
Benessere

Sono 26 mila le imprese attive nel settore del benessere e fitness indoor con le palestre in Lombardia al terzo trimestre 2019, tra palestre, centri benessere ed estetica. In crescita del 1,1% in un anno e del 4,9% in cinque anni. Pesano sulle 152 mila imprese attive in Italia nel comparto (+1,3 % in un anno e +5,5% in cinque anni) grazie anche alla presenza tra le prime dieci province italiane di tre lombarde: Milano con 8.055 imprese (+6,7% dal 2014), al secondo posto per attività dopo Roma ma prima per numero di addetti, 22 mila. Brescia è sesta con 3.364 imprese (+4% in cinque anni) e Bergamo settima con 2.987 (+5%). La Lombardia pesa soprattutto nel settore delle palestre, concentrando 925 attività su 4.436 italiane, nei centri benessere (1.048 su 3.560) e nei servizi di manicure e pedicure (446 su 2.074). Le ditte cinesi pesano a Milano e Prato 10% e 8%, a Genova, Gorizia, Firenze, Bologna circa il 5%. A Milano ci sono 787 ditte di cinesi (+63% in cinque anni) su 8 mila imprese, pari a un decimo. Tra gli altri centri lombardi Monza con 89 su 2003, pari al 4%, Como con 64 su 1449, il 4%, Varese con 92 su 2412, il 4%. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati registro imprese al 2019, 2018 e 2014.

Le province lombarde. Dopo Milano, prima in regione con 8.055 imprese, +6,7% dal 2014 e 22 mila addetti, vengono Brescia (3.364 imprese, + 4% dal 2014 e 7 mila addetti), Bergamo con 2.987 imprese, +5% in cinque anni e 6 mila addetti. Seguono Varese con oltre 2 mila imprese e 5 mila addetti, Monza Brianza con 2 mila imprese, + 6% e 4 mila addetti, Como con oltre mille imprese e 3 mila addetti.

Il benessere fa impresa in tutta Italia. Sono 152 mila le imprese del settore, +1,3% in un anno, +5,5% in cinque anni. In testa Roma dove si concentrano 10.939 attività legate al fitness e benessere (+3,7% in un anno, + 15,4% in cinque anni), specializzata per lo più in istituti di bellezza (2.905). Al secondo posto Milano (8.055), prima per centri benessere, 487 e palestre, 339, terza Napoli (6.342, di cui 4.756 parrucchieri), quarta Torino con oltre 6 mila. Seguono Bari con 4 mila, Brescia con oltre 3 mila, Bergamo e Salerno con circa 3 mila. Per addetti del settore prevale Milano con 22 mila, seguita da Roma (21 mila), Torino e Napoli (11 mila).

Settore al femminile e giovanile, record di imprese straniere a Milano. Quasi due imprese su tre nel settore sono femminili e una su sei è in mano a giovani. Più alta in Lombardia la presenza di imprese con titolari nati all’estero, più di una su dieci.

Coronavirus, sei aziende su dieci preoccupate per le conseguenze

in Economia/Export/Salute/Tendenze by
Brescia - Cina

Scambi con la Cina: Lombardia maggiore partner italiano con il 38,7% del totale, 13 miliardi su 34. Milano la più attiva (+3,6%) seguita da Torino, Lodi, Bologna, Bergamo, Napoli e Treviso. Si esportano macchinari e si importano elettronica e tessili. In crescita l’export di prodotti farmaceutici.

Sei su dieci si aspettano  conseguenze, resta un terzo di ottimisti sul timore che l’emergenza Coronavirus possa incidere sul business dell’impresa in Cina.  Fino ad ora non ci sono avvisaglie o contraccolpi negli affari per quasi la metà, ma circa la metà ha già avuto alcune conseguenze limitate.

Le informazioni sul virus sono chiare e spesso dirette per uno su tre ma per sei su dieci è ancora presto e bisogna aspettare per capire meglio le conseguenze.  Uno su sei ha fonti dirette dalla Cina con cui segue questi aggiornamenti.

Circa la metà, se la situazione fosse prolungata, potrebbe avere una riduzione del suo business estero. Lo rileva un’indagine di Promos Italia, l’agenzia nazionale delle Camere di commercio per l’internazionalizzazione, insieme ai numeri della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su oltre 200  imprese già attive sui mercati esteri sentite a gennaio 2020.

“Dalla nostra indagine emerge che alcune conseguenze per il business delle nostre imprese in Cina sono già tangibili – spiega Alessandro Gelli, direttore di Promos Italia, l’agenzia nazionale delle Camere di commercio per l’internazionalizzazione – e che la preoccupazione per l’evoluzione degli affari nei prossimi mesi è alta. La maggioranza delle imprese intervistate, infatti, ritiene che, se la situazione non migliorerà, i rapporti economici con la Cina potranno ridursi. Detto ciò – prosegue Gelli – la maggior parte delle imprese ritiene che le informazioni ad oggi disponibili siano ancora troppo frammentarie e confuse per poter calcolare con chiarezza le ricadute che questa emergenza avrà sui loro affari nel breve-medio periodo, ma al contempo questa incertezza genera inevitabile preoccupazione”.

È di oltre 13 miliardi in nove mesi l’interscambio lombardo con la Cina sui 34 miliardi italiani. La Lombardia rappresenta infatti più di un terzo del totale nazionale (38,7%). L’import da solo vale circa 10 miliardi sui 24 nazionali (41%) e l’export 3 miliardi su 9 (33%). Le importazioni sono in crescita sia in Lombardia (+2,2%) che in Italia (+5,4%). In flessione l’export che consiste soprattutto in macchinari ma aumenta a livello regionale quello di prodotti alimentari (+8,6%), articoli farmaceutici (+5,5%) e abbigliamento (+4,2%) mentre a livello nazionale bene i prodotti farmaceutici (+11,8%) e i tessili (+5,2%). L’import lombardo privilegia l’elettronica (27,3% del totale), l’abbigliamento (12,6%) e gli apparecchi elettrici (11,2%), quello italiano il tessile (20%). Dopo la Lombardia le regioni più attive nell’interscambio sono Veneto ed Emilia Romagna (13% circa del totale) mentre Milano spicca tra le province con 6,4 miliardi di scambi (+3,6%, 4,7 di import e 1,7 di export). È seguita da Torino con 1,6 miliardi e da Lodi con 1,4 miliardi. Superano il miliardo anche Bologna, Bergamo, Napoli e Treviso. Tra le prime 20 anche le lombarde Monza Brianza, Brescia, Varese, Como e Mantova. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi e di Promos Italia, la struttura del sistema camerale a supporto dell’internazionalizzazione su dati Istat a settembre 2019 e 2018.

 

Agenzia del farmaco, Caparini confermato nel Consiglio di amministrazione

in Economia/Nomine/Salute by
L'assessore regionale Davide Caparini
Saranno il direttore dell’Ausl di Modena Antonio Brambilla (new entry) e l’Assessore all’Economia della Lombardia Davide Caparini (confermato) i due membri designati dalle Regioni all’interno del Consiglio di amministrazione dell’Agenzia nazionale del farmaco.  Lo ha deciso mercoledì mattina la Conferenza delle Regioni.

 

Boom di palestre e circoli sportivi: la Lombardia è la Regione più in forma d’Italia

in Economia/Salute/Tendenze by

Boom di palestre e circoli sportivi in Italia, ma sono in forte crescita anche le societa’ che organizzano eventi legati allo sport.  In questo settore, La Lombardia e’ la regione piu’ ‘in forma’ con oltre 4.000 attivita’ registrate e con incrementi di tutto rilievo, nel periodo considerato, sia tra le palestre, sia tra i club sportivi. Seguono a distanza Lazio (quasi 3.000 attivita’) ed Emilia-Romagna (oltre 2.000). In termini di variazione percentuale nei cinque anni considerati, pero’, al primo posto si colloca il Lazio (+30,4%), seguito dalle Marche (+30,2%) e dal Veneto (+30%). A riportare i dati l’approfondimento settimanale di LombardiaSpeciale.

Gli italiani, come mostrano i dati Unioncamere-InfoCamere al 30 giugno 2019, confrontati con lo stesso periodo del 2014, sembrano sempre piu’ attenti alla forma e appassionati di manifestazioni sportive: in cinque anni infatti le imprese che operano nel settore sono aumentate di 5.000 unita’ (+23,9%), raggiungendo oggi quota 23.000.

Lo ‘zoccolo duro’ del comparto e’ rappresentato dalle organizzazioni sportive e di promozione di eventi legati allo sport, ambito nel quale al 30 giugno scorso operavano 8.127 imprese, pari al 35% del totale. Pari rilevanza (intorno al 22%) hanno le altre componenti dell’offerta imprenditoriale sportiva nazionale: gestione degli impianti (5.167 attivita’), gestione di palestre (5.100) e club sportivi (4.986). A livello provinciale, Roma e’ davanti a tutti in termini di numerosita’ delle imprese del settore con oltre 2.500 attivita’, seguita da Milano (quasi 1.500) e Torino che sfiora quota mille.

La coppia Roma-Milano e’ al vertice della classifica anche in termini di aumento delle attivita’ appartenenti a questo comparto tra il 2014 e il 2019: +574 a Roma e +378 Milano, grazie soprattutto alla crescente diffusione delle palestre (+113).

Fitness e benessere: nel Bresciano 2mila imprese e 4mila addetti

in Economia/Salute/Tendenze by
Sport, foto generica da Pixabay

Non solo per i milanesi ma anche per i turisti. Sono oltre 15 mila le attività, tra sedi di impresa, sedi secondarie e unità locali, attive nel settore del benessere e fitness in Lombardia nel 2019 secondo l’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati registro imprese. Si tratta di palestre e centri legati le terme, manicure, erboristerie, istituti di bellezza, profumerie. Crescono del 2,5% in un anno e del 28% in dieci anni e pesano circa un quinto di tutte le attività presenti in Italia nel comparto (circa 90 mila, +1,4% in un anno e +19,7% in dieci) dando lavoro a circa 48 mila addetti su 168 mila in Italia (quasi 4 mila in più in un anno, +8% mentre in dieci anni crescono del 30% in regione e del 15% in Italia).

La rilevanza della Lombardia nel settore si deve soprattutto a Milano, che è seconda in Italia dopo Roma per numero di imprese (5 mila a Milano, +37% in dieci anni e 7 mila a Roma, +38%) ma prima per addetti (20 mila, +40% e 13 mila, +26%), Brescia (2 mila imprese, +19% in dieci anni e 4 mila addetti), Bergamo (2 mila imprese, +23% e 7 mila addetti), Varese (oltre mille imprese, +15% e 2 mila addetti) e Monza Brianza (mille imprese, +44% e 10 mila addetti). La Lombardia pesa soprattutto nel settore dei centri benessere concentrando un terzo delle attività italiane, nei servizi di manicure e pedicure e nelle palestre (oltre il 20% in entrambi i settori). Forte anche la presenza di imprese lombarde negli istituti di bellezza (quasi un quinto). Per quanto riguarda le palestre, la Lombardia concentra 1.280 unità locali su 5.769 in Italia, di cui 495 a Milano, +85% in dieci anni.

Il fitness e il benessere fanno impresa in tutta Italia. Sono 90 mila le attività specializzate nel settore occupando 168 mila addetti. Si tratta soprattutto di  istituti di bellezza (circa 40 mila attività), profumerie (circa 20 mila attività) e commercio al dettaglio di articoli sportivi e per il tempo libero (oltre 10 mila). Ci sono poi circa 5 mila erboristerie e palestre. Prima per numero di attività è Roma dove si concentra quasi un decimo delle attività italiane legate al fitness e benessere (7.155) seguita da Milano (seconda con 5.357 attività ma prima in Italia per addetti), Napoli (3.881 attività), Torino (3.389) e Bari (2.275). Tra le prime dieci in Italia anche Brescia, Bergamo, Salerno, Firenze, Bologna e Verona, tutte con quasi 2 mila imprese e unità locali.

Settore al femminile e giovanile, record di imprese straniere a Milano. Quasi due imprese su tre nel settore sono femminili (69% in Lombardia e in Italia) e una su sei è in mano a giovani (17%). Più alta in Lombardia la presenza di imprese con titolari nati all’estero, 13% contro una media nazionale di 8,8%, grazie al dato di Milano dove le imprese “straniere” pesano il 19,6%, il valore più alto d’Italia. Dopo Milano, per peso delle imprese di titolari nati all’estero vengono Trieste (19%) e Prato (19,3%), per peso di imprese femminili prime in Italia sono invece Nuoro, Pordenone e Ascoli Piceno (80% circa l’una) e per presenza di under 35 Catanzaro, Isernia e Crotone (oltre 30% ciascuna).

Sanità senza personale, Girelli: le risorse della Regione non bastano

in Economia/Salute by
Gianantonio Girelli, Pd

Le risorse per le nuove assunzioni non bastano a sanare la grave carenza di personale. Ad affermarlo è il consigliere regionale Gianni Girelli (Pd), a seguito dell’intervento  di oggi in commissione dell’assessore alla Sanità Giulio Gallera . “Il Governo nazionale- sottolinea Girelli- ha, almeno in parte, sbloccato la possibilità di assumere  personale ma  la Regione ha  a disposizione  solo  15 milioni di euro,  mentre, per ammissione dello stesso Gallera, per rimediare alla grave carenza di personale delle aziende  sanitarie ne servirebbero 41.  Questo significa che si potranno solo tamponare le emergenze ma non  si risolverà certo la cronica carenza di medici che sta mettendo in ginocchio interi reparti ospedalieri . Ma non solo. A causa della  scellerata politica economica del Governo gialloverde, c’è il serio rischio   che  il fondo nazionale per la sanità sia tagliato di 2 miliardi per   evitare la procedura d’infrazione dell’Unione europea.  Chiaramente   questo nella nostra regione metterebbe a rischio anche  questi fondi già limitati.    In questo quadro, di per se preoccupante, auspichiamo  che almeno le  ridotte risorse siano  destinate equamente tra tutte le strutture in grave carenza di personale che ne hanno da tempo fatto richiesta”.

“Unica nota positiva- conclude Girelli- lo stanziamento di 10 milioni   di euro  che finanzierà 85  borse di studio per i medici specializzandi,  aggiuntive rispetto a quelle nazionali, 30 in più  dell’anno scorso. Un provvedimento che era stato chiesto dal Pd con un ordine del giorno al bilancio approvato in consiglio lo scorso dicembre “.

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