Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

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Economia - page 63

Notizie economico-finanziarie di Brescia e Provincia

L’allarme di Confartigianato: caro carburanti devastante per l’autostrasporto

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia by
Benzinaio, foto generica da Pixabay

Materia prime, beni energetici e pure i carburanti. In particolare, quest’ultimo pesa sulle imprese di trasporto, riducendone i margini. Ed ora si richiedono ristori. Se durante i periodi neri del lockdown più duro, l’autotrasporto è stato motivo di pubblico interesse e d’attenzione mediatica poiché un inceppamento delle operazioni avrebbe avuto come conseguenza scaffali vuoti nei supermercati e difficoltà di approvvigionamenti ora, quel settore, attraversa un momento particolarmente complesso perché gli aumenti vertiginosi delle materie prime, di luce e gas, riguardano anche il gasolio per autotrazione, che è ancora largamente il carburante più diffuso che fa muovere il trasporto merci in Italia. Il prezzo del diesel alla pompa, infatti, è salito in un anno del + 22,3% e il costo del pieno per un mezzo pesante è conseguentemente cresciuto di 150 euro. Prendendo come riferimento la percorrenza media di un mezzo pesante, il risultato è un aggravio di migliaia di euro l’anno per ogni automezzo.

«A tutela di migliaia di piccole e medie realtà attive in questo settore, chiediamo che si mettano in campo provvedimenti immediati per alleggerire la pressione sulle imprese – spiega il presidente di Confartigianato Lombardia, Eugenio Massetti – È il tempo di restituire parte di quel “tesoretto”, quantificato in un 1 miliardo di euro, incassato dal Fisco a titolo di extragettito derivante dalle accise sul prezzo alla pompa dei carburanti».«La situazione è allarmante perché si sta facendo strada l’ipotesi di spegnere i motori anziché rischiare di viaggiare in perdita – aggiunge il presidente del comparto Trasporto di Confartigianato Brescia, Tiziano Frisoni che prosegue – è importante prevedere crediti d’imposta sia per l’additivo Adblue per i mezzi diesel più moderni che per il gas naturale liquefatto LNG per controbilanciare gli effetti degli aumenti e dare ossigeno agli autotrasportatori, per i quali la voce carburante grava per il 30% dei costi aziendali. Bisogna intervenire subito: se pensiamo come l’aumento del prezzo del gasolio, solo pochi giorni fa sia andato oltre i 1700 euro per mille litri, ossia più del 13 per centro più della settimana precedente, possiamo immaginare dove e come questo extracosto andrà a scaricarsi: prima sulle imprese di trasporto, poi sulle aziende di trasformazione e infine sui consumatori e, quindi, sull’economia».

Camera di commercio di Brescia, ecco gli eventi settimanali

in Associazioni di categoria/Camera di commercio/Economia/Eventi by

Di seguito pubblichiamo, come di consueto, gli eventi settimanali della Camera di Commercio di Brescia e provincia.

13/22 – WEBINAR GRATUITI PER IMPRESE E PROFESSIONISTI: WEBINAR DIRE, 10 FEBBRAIO 2022

Prosegue il ciclo di incontri rivolto a imprese e professionisti che offre la possibilità di conoscere e approfondire i nuovi strumenti/software a disposizione degli utenti relativamente alla compilazione dei modelli base e degli adempimenti della piattaforma DIRE.

Gli incontri saranno gestiti in diretta sulla piattaforma ZOOM.

Le iscrizioni al prossimo webinar che si terrà giovedì 10 febbraio 2022 sono aperte.

Programma completo e modalità di partecipazione sono disponibili sul sito www.bs.camcom.it

14/22 – INCONTRI INFORMATIVI CON L’UTENZA DEL REGISTRO DELLE IMPRESE, 24 FEBBRAIO 2022

Giovedì 24 febbraio alle ore 14.30 si terrà il primo degli incontri informativi dedicati all’utenza del Registro Imprese programmati per l’anno 2022, nel corso del quale la Dirigente dell’Area Anagrafica illustrerà, tra l’altro, i seguenti argomenti all’ordine del giorno: strumenti per l’utenza, domicilio digitale e cassetto digitale, Runts (avvio), composizione negoziata della crisi d’impresa (impatti sul registro delle imprese).

La partecipazione è libera e gratuita e sarà gestita da remoto, tramite piattaforma ZOOM.

Maggiori informazioni sul sito www.bs.camcom.it

15/22 – GIORNATA FOCUS PAESE OPPORTUNITA’ COMMERCIALI IN MESSICO, 25 FEBBRAIO 2022

Pro Brixia, Azienda speciale della Camera di Commercio di Brescia, in collaborazione con la Camera di Commercio di Brescia, organizza una giornata Paese con focus Messico, che si terrà venerdì 25 febbraio 2022 dalle ore 9.30 alle ore 11.30.

All’incontro sarà presente l’ambasciatore del Messico Sig. Carlos Eugenio Garcia de Alba Zepeda, per illustrare le attuali opportunità commerciali ed economiche del Messico.

Maggiori informazioni alla pagina “Formazione per l’estero” sul sito www.bs.camcom.it

Brescia, produzione industriale a +14,8%: recuperati i livelli pre-Covid

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Tendenze/Uncategorized by

Il 2021 si chiude per il Made in Brescia con una crescita media annua della produzione pari al 14,8%, dopo la pesante caduta del 2020 (-16,2%). La dinamica rilevata nello scorso anno è la più intensa da quando è disponibile la serie storica ed è giustificata dalla vivacità dell’industria locale, che ha saputo velocemente interamente recuperare quanto perduto durante il lockdown nella primavera 2020.

A evidenziarlo è l’indagine congiunturale del Centro Studi di Confindustria Brescia sui dati relativi al 4° trimestre 2021.

Con riferimento al solo periodo tra ottobre e dicembre, l’attività produttiva ha registrato una variazione rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente (tendenziale) ancora in significativo incremento (+13,0%), che tuttavia è frutto principalmente dei recuperi sperimentati nei primi mesi dell’anno. Nella seconda metà del 2021, il sistema produttivo bresciano è stato protagonista di un movimento più contenuto, giustificato da un fisiologico rallentamento e dall’emergere di alcuni fattori che hanno limitato la produzione, quali la scarsità delle più rilevanti materie prime e semilavorati, nonché gli ingenti rincari del costo dell’energia, che hanno impattato significativamente sui comparti più energivori.

Nel dettaglio, la produzione industriale evidenzia un aumento sul trimestre precedente (congiunturale) di +4,1%, in parte influenzato dalla ripresa dell’attività, dopo la pausa nel mese di agosto. La crescita media annua rilevata nel 2021 è frutto di quanto ereditato dal 2020 (+4,9%) e di una componente propria pari a +9,4%. La variazione trasmessa al 2022 è positiva (+3,2%): ciò sta a indicare che la crescita nell’anno in corso troverà beneficio, dal punto di vista algebrico, dalla dinamica rilevata nel 2021.

“Il recupero nel 2021 dei volumi persi a causa della pandemia è un dato di partenza incoraggiante e le prospettive per il Made in Brescia dal lato della domanda sono positive, aspetto che contribuirà a dare sostegno ai livelli produttivi – commenta Franco Gussalli Beretta, Presidente di Confindustria Brescia –. Tuttavia, i recenti e ingenti rincari degli input energetici rischiano di compromettere questa situazione, determinando una serie di incognite sulla competitività delle nostre imprese per i mesi a venire e incidendo in modo importante sulle marginalità. In questo senso ci stiamo muovendo come associazione per cercare una soluzione comune al problema, pur nella consapevolezza di come la dinamica sia legata a fattori mondiali.”

Le prospettive a breve termine rimangono positive, nonostante le molteplici nubi recentemente addensatesi sullo scenario previsivo: le aziende che stimano un miglioramento della situazione nei prossimi tre mesi sono il 45%. Quelle che prevedono di mantenere i livelli attuali sono il 44%, mentre l’11% stima un calo dell’attività. In tale contesto, i maggiori elementi di incertezza riguardano, tra l’altro, la nuova ondata pandemica (che frena i consumi nei servizi) e la persistente scarsità di commodity industriali e i prezzi abnormi dell’energia (che minano i margini aziendali). È opportuno inoltre ricordare come importanti segmenti dell’industria locale siano a rischio di dover sospendere l’attività per eccesso di costi che vanno a erodere la marginalità, nonostante la forte domanda proveniente dalla clientela. Infine, non vanno dimenticate le inedite pressioni inflattive (che limitano il potere d’acquisto delle famiglie) e le crescenti tensioni geopolitiche nell’ex Unione Sovietica.

L’importanza dei video per la tua strategia social

in Cultura/Economia by

Tutte le aziende ormai sono online. Sui social si possono condividere tantissimi contenuti dalle foto, alle infografiche, link e storie e video.

Negli ultimi anni tra stories dalla durata di 15 secondi, tra igtv piu lunghi di un minuto e reels che sono simili ai video su tik tok, non puoi farne a meno.

Per questo la produzione video aziendali e diventata molto importante negli ultimi anni per la reputazione online. La regola e semplice chi usa i video ha maggior possibilità di essere visto online.

Le fasi per un perfetto video online

Ideazione: i video sui social vanno fatti partendo da un’idea specifica e capendo cosa si vuole comunicare per la propria azienda. Si può creare uno storytelling e spezzare la storia in più video oppure pensare di creare tutorial e spiegare dei concetti.

•          Sviluppo concept: bisogna creare un concept di video che sia quasi sempre uguale per inizio, durata, stile grafico ecc.

•          Sceneggiatura: bisogna scrivere la sceneggiatura, definire i protagonisti. Se sono video per il personal branding devi essere tu a parlare e devi crearti una scaletta di argomenti, da trattare nel video stesso o da trattare in più video. Se ci sono attori, devono sapere perfettamente cosa dire.

•          Riprese: bisogna scegliere una location, che sia la tua azienda o un altro luogo, le riprese vanno affidate ad un professionista.

•          Montaggio: il video poi sarà montato sulla base delle specifiche esigenze e caratteristiche. Potranno essere inserite scritte o musiche di sottofondo e tanto altro.

•          Pubblicazione: secondo la tua strategia social, i video potranno essere pubblicati sui tuoi canali es. youtube, instagram, linkedin.

L’importante e fare attenzione ai formati dei video, bisogna comunicarli in fase di montaggio perché ogni social ha dei formati specifici.

Formati video per ogni social

Ogni social vuole video in formati diversi, ecco quali sono per non sbagliare mai:

·     Youtube: preferisce video in alta definizione, una risoluzione minima di 1920 x 1080 con proporzioni 16:9.

·     Linkedin: predilige formati .mp4 con  una grandezza minima di 75 KB e massima di 200 MB.

La durata del video potrà variare dai 3 secondi ai 30 minuti.

  • orizzontale 16:9: dimensioni minime 640×360 pixels e massime 1920×1080 pixels
  • quadrata 1:1: dimensioni minime 360×360 pixels e massime 1920×1920 pixels
  • verticale 9:16: dimensioni minime 360×640 pixels e massime 1080×1920 pixels

Instagram

Ecco un breve riepilogo della durata:

  • Lunghezza video Instagram nel feed: da 3 secondi a 1 minuto.
  • Lunghezza video Instagram Stories: fino a 15 secondi per storia.
  • Lunghezza video IGTV: da 1 a 10 minuti.

 Lunghezza video Instagram Live: fino a 60 minuti.

Se il video che hai caricato sulle Instagram Stories è più lungo di 15 secondi, l’app lo dividerà automaticamente in più clip di questa durata.

  • H.264 codec
  • Durata massima del video: 60 secondi
  • Larghezza massima del video: 1080 px (pixel)
  • Altezza massima del video: 920 pixel
  • Formato mp4

Facebook

·     Le proporzioni non superiori a 1280 pixel di larghezza e divisibili per 16 pixel

·     Una frequenza di fotogrammi uguale o inferiore a 30 fps.

·     verticali (formati 4:5 2:3 e 9:16).

La bresciana Bike-Room raccoglie mezzo milione di euro, obiettivo: espandersi all’estero

in Economia/Sport/Startup by

Bike-room.com, la piattaforma online (con sede in via Vittorio Emanuele, a Brescia), che permette di comprare e vendere biciclette di alta gamma, autentice e certificate, in modo facile, innovativo e sicuro, ha concluso un nuovo aumento di capitale pari a 500.000 euro sottoscritto da AZ ELTIF – ALIcrowd, ELTIF di venture capital istituito da Azimut Investments SA e gestito in delega da Azimut Libera Impresa SGR SpA insieme ad alcuni business angels, nonché primo ELTIF di venture capital che utilizza anche il crowdfunding per ricercare le aziende oggetto di investimento.

Fondata nel 2019, e partecipata da Digital Magics SPA, Bike-room ha come mission preservare il forte valore emozionale di ogni bicicletta, sfruttando il principio dell’economia circolare per un pianeta più sostenibile, e soddisfare l’esigenza delle case costruttrici di accogliere nel proprio ecosistema nuovi clienti finora difficilmente raggiungibili attraverso la loro rete distributiva. Inoltre, uno degli obiettivi strategici è di sistematizzare un mercato tradizionale ancora non regolamentato.

Bike-room.com nasce in un periodo di forte crescita della Bike Industry. Nel 2020 il consumo globale di biciclette ha superato 95M €, e il valore del mercato dell’usato globale si stima a 47.5M €. I principali driver del mercato attuale sono rappresentati dall’effetto della pandemia (+10M€ YoY)1, dagli incentivi collegati alla green economy e dalla crescita del movimento ciclistico amatoriale.

Bike-room opera in questo settore differenziandosi da altri noti operatori online generalisti, offrendo alla community un servizio specializzato volto alla valorizzazione delle biciclette di alta gamma di seconda mano, è infatti tra i pochi ad avere adottato un nuovo modello di consumo delle biciclette “second-hand” con focus sul segmento usato delle biciclette dei team professionistici.

“In questi due anni la crescita è stata vertiginosa”, spiega Simone Matrone, COO & co-founder di Bike-room. “Nel corso del 2021 abbiamo più che triplicato il volume delle vendite rispetto all’anno precedente e spedito in oltre 20 paesi, generando circa il 70% del giro d’affari fuori dall’Italia”.

Timken a Camozzi: salvi 100 posti di lavoro

in Economia/Lavoro by

E’ stato annunciato ieri il salvataggio dei circa 100 lavoratori dell’azienda Timken di Villa Carcina (BS). Il sito, infatti – secondo quanto riferisce una nota della Regione – è stato rilevato dal noto gruppo Camozzi della provincia di Brescia.

L’esito positivo è stato reso noto al termine del tavolo delle crisi aziendali presso il Ministero dello Sviluppo Economico. “Il piano di reindustrializzazione – si legge – garantirà il rilancio produttivo con tecnologie innovative ma soprattutto la tutela e la salvaguardia di tutti i lavoratori”.

Soddisfatti gli assessori di Regione Lombardia alla Formazione e Lavoro Melania Rizzoli e allo Sviluppo economico Guido Guidesi.

“Il lavoro di squadra premia sempre” hanno commentato. “Apprezziamo il lavoro svolto – hanno continuato – e ringraziamo tutti gli attori coinvolti a partire dal Mise, in particolare del Ministro Giancarlo Giorgetti e Confindustria Brescia, che ha guidato una efficace mobilitazione sul territorio. Ringraziamo inoltre la Provincia di Brescia e le organizzazioni sindacali”. “Il ringraziamento più grande – hanno rimarcato gli assessori regionali – va al Gruppo Camozzi e al suo presidente Lodovico Camozzi”.

“Durante il periodo di reindustrializzazione che durerà 24 mesi – hanno spiegato Rizzoli e Guidesi – Regione Lombardia metterà in campo e a disposizione tutti gli strumenti di politica attiva, di sostegno al lavoro e di sviluppo alle imprese”.

IL COMUNICATO DELLA PROVINCIA

Il Presidente della Provincia di Brescia, Samuele Alghisi e il Consigliere delegato al Lavoro Filippo Ferrari, esprimono soddisfazione per il rilevamento della Timken di Villa Carcina da parte del Gruppo Camozzi.

‘Una notizia molto gradita – ha commentato Alghisi – che vede ricollocati i lavoratori della Timken, rimasti improvvisamente senza lavoro, in una situazione resa ancora più grave dalla pandemia che abbiamo vissuto e stiamo vivendo”.

La Provincia, unitamente a Comunità Montana e Comune di Villa Carcina, insieme ai sindaci della Valle Trompia, si era sin da subito attivata per portare avanti le istanze dell’azienda.

“Una forte collaborazione – ha aggiunto Ferrari – che si era attivata fino a Roma e aveva coinvolto tutte le Istituzioni politiche e sindacali attraverso tavoli interistituzionali. La Provincia e il mondo politico bresciano non sono rimasti spettatori e, grazie al Gruppo Camozzi, personale qualificato e specializzato potrà continuare a lavorare in un settore, quello della metalmeccanica, nel quale Brescia spicca anche a livello di innovazione”.

Soddisfatto anche il Presidente della Comunità Montana della Valle Trompia, Massimo Ottelli: “La sinergia tra Istituzioni, Sindacati e vicinanza con le famiglie coinvolte ha generato un’attenzione sulla

vertenza Timken che ha portato a una soluzione ottimale, garantendo una continuità industriale e

soprattutto ridando dignità di lavoro a tante famiglie coinvolte”.

Queste le parole di Antonio Ghirardi, Fiom Ggil Brescia: “Questa notizia è l’inizio di un percorso di reindustrializzazione importantissimo per il territorio bresciano, il mantenimento occupazionale e l’insediamento di una nuova realtà imprenditoriale con attività di alta tecnologia. È il risultato dell’impegno e della solidarietà di tutto il territorio, a partire dai lavoratori e dal sindacato che hanno difeso con determinazione i loro diritti e la loro dignità, dai cittadini, dalle  istituzioni locali, l’Amministrazione Comunale di Villa Carcina, la Comunità Montana della Valle Trompia, la Provincia, l’unità pastorale di Villa  e infine l’impegno di Confindustria Brescia, attraverso il suo Presidente, sono stati determinanti, ora bisogna lavorare per portare a termine nel migliore dei modi un’operazione che ha portato la vicenda Timken a essere di modello per tutto il territorio italiano”.

LA DICHIARAZIONE DI FRANCO GUSSALLI BERETTA (CONFINDUSTRIA)

“Confindustria Brescia, sin dall’inizio, ha contribuito alla ricerca della soluzione della vicenda, nell’interesse del sistema economico locale e dei lavoratori. Abbiamo raccolto diverse manifestazioni di interesse per il sito, che dovranno essere valutate con attenzione per garantirne il futuro industriale – commenta Franco Gussalli Beretta, Presidente di Confindustria Brescia –. Allo stesso tempo, una parte importante degli addetti è già stata ricollocata in altre realtà industriali del territorio. Ci auguriamo, anche grazie al protocollo siglato oggi dalle parti coinvolte, di arrivare in tempi rapidi ad una completa e soddisfacente risoluzione della crisi.”

Università Cattolica, da Fondazione Ubi Banco di Brescia 100 mila euro per gli studenti

in Banche/Economia/Formazione/UBi by

L’Università Cattolica del Sacro Cuore da sempre considera di fondamentale utilità tutte le iniziative che, affiancandosi all’attività didattica di base, aiutino studentesse e studenti a completare il loro percorso formativo e ad approdare al mondo del lavoro con la preparazione che oggi è richiesta dai diversi mercati di sbocco.

Questo orientamento si è incontrato con la disponibilità della Fondazione UBI Banco di Brescia che, anche riconoscendo l’impegno dell’Università Cattolica sulla città con l’apertura del nuovo campus universitario di via della Garzetta, ha inteso mettere a disposizione dell’Ateneo un importo per complessivi 100 mila euro da destinarsi a iniziative a sostegno della popolazione studentesca.

Con questo obiettivo si è quindi deciso di potenziare la possibilità di accedere ai programmi di studio all’estero, mettendo a disposizione una prima tranche da 50 mila euro di borse di studio per tutti gli studenti iscritti alle facoltà della sede bresciana, per agevolare percorsi di specializzazione all’estero.

Entro 31 maggio 2022 verranno aggiudicate 10 borse di studio dell’importo di € 1.500 per chi parteciperà ai programmi “Summer Programs” e di  4 borse di studio dell’importo di € 8.750 per “Study abroad” riservate agli studenti iscritti  nell’a.a. 2021/22 ad un corso di laurea triennale, un corso di laurea magistrale  e a ciclo unico

 «La Fondazione Ubi Banco di Brescia – dichiara l’avvocato Pierfrancesco Rampinelli Rota – ha scelto di scommettere sull’alta formazione dei giovani attraverso un sostegno economico che permetta loro un’apertura internazionale, grazie ai programmi già attivi in Università Cattolica. Siamo convinti che investire sulle nuove generazioni sia il modo più efficace per rispondere alle sfide di un mondo sempre più globale e interdipendente e per contribuire nello stesso tempo allo sviluppo del territorio».

«Anche durante la pandemia, il nostro ateneo – sottolinea il Direttore di sede Giovanni Panzeri – accanto ai programmi in presenza ha dato la possibilità di fare esperienze di studio all’estero a distanza, per permettere di internazionalizzare il proprio curriculum anche stando a casa. Ora l’augurio è che possano riprendere le partenze, perché fare esperienze di studio all’estero contribuisce a una crescita personale, culturale e professionale straordinaria. L’iniziativa, così generosamente sostenuta da Fondazione UBI Banco di Brescia, offre l’opportunità di incontrare nuove persone, conoscere nuove culture, imparare nuove lingue e studiare in alcune delle migliori università del mondo: dall’Università di Sidney in Australia, alla Sorbona di Parigi, all’Università di California a Los Angeles o in quella di Santiago del Cile, ma solo per citare a titolo di esempio qualche possibile destinazione».

I Summer programs, sono percorsi di studio più brevi che permettono, per periodi che vanno dalle due fino alle otto/dieci settimane, di fare un’esperienza durante le vacanze quando c’è meno carico di studio, mentre gli Study abroad sono programmi per trascorrere un semestre o un anno accademico all’estero.

Possono presentare domanda gli studenti che abbiano avviato il processo di ammissione e che soddisfino le condizioni previste rispettivamente per i programmi “Summer Programs” e “Study Abroad”.

Le assegnazioni delle borse di studio saranno decise sia in base al merito, sia in base alle fasce di reddito di ciascun candidato.

Servizi di pulizie professionali che fanno la differenza

in Economia/Servizi by

Una corretta e costante pulizia, che sia quella della propria abitazione piuttosto che quella di un ufficio o di una azienda, è una qualità a cui, al giorno d’oggi, nessuno può o deve rinunciare.

Mantenere un aspetto sempre il più possibile impeccabile è una caratteristica a cui, ai giorni nostri, nessun posto deve rinunciare. Spesso però la scelta giusta , per non angustiarsi e non perdere tempo in procedure o con metodi inefficienti, è quella di affidarsi a una apposita impresa di pulizie a Milano.

Ci sono alcuni fattori che possono essere utili nel trovare quella giusta e che è sempre bene considerare.

L’importanza di una ditta affidabile e competente

Il primo requisito da verificare, nello scegliere a chi affidare le pulizie del proprio bene, è assicurarsi che la ditta sia affidabile ed abbia maturato la giusta esperienza, mantenendosi all’avanguardia nelle metodologie e nella scelta di macchinari e prodotti utilizzati.

Una realtà consolidata è generalmente più adatta sia a rispondere ad esigenze diversificate, che a contribuire non solo alla pulizia, ma anche al mantenimento di uno stabile nelle sue condizioni ottimali.

Superfici diverse richiedono trattamenti diversi

Nel caso di un palazzo, ma anche di una casa, spesso si trovano presenti diversi tipi di pavimentazioni.

Un delicato parquet o un marmo pregiato avranno differenti necessità.

Il parquet ha, per esempio, bisogni di trattamenti conservativi e di cere apposite, mentre il marmo deve essere pulito e trattato con spazzole, detergenti e protettivi appositi.

Una buona regola nella scelta della impresa di pulizie a Milano è verificare che sia pronta a soddisfare anche eventuali interventi di restauro e manutenzione dei materiali, così da non dover far intervenire ulteriori specialisti, ma essere sempre pronti a porre rimedio a qualsiasi tipo di evenienza.

La possibilità che sorgano esigenze che richiedono una rapida soluzione comporta che sia preferibile rivolgersi a realtà che possano offrire un servizio di assistenza 24/24, ogni giorno dell’anno.

Il preventivo

Quando contattata, una ditta seria non si sbilancia in preventivi al buio, ma si preoccupa di mandare un tecnico che capisca quali sono le reali esigenze sia di tempo che di risorse, al fine di stilare un preventivo più veritiero ed accurato possibile.

Diffidate da hi vi offre pacchetti standard senza fare una visita di controllo e pianificazione prima di stilare il preventivo.

Polivalenza

Una impresa di pulizie a Milano che offra diversi tipi di servizio è sicuramente una scelta interessante.

Potrebbe essere necessario per la nostra casa, palestra, condominio o ufficio che sia, avere non solo bisogno delle opportune manutenzioni e pulizie.

Un servizio di portierato professionale darà un tocco di classe in più sia ad una ditta che ad un palazzo, così come quello di facchinaggio. Se si dispone di uno spazio verde, una appropriata manutenzione è necessaria per evitare di dare una impressione di sciatteria e scarsa cura che nessuno vorrebbe sentirsi attribuire.

Tutti queste funzioni sono ovviamente gestibili al meglio se affidate alla stessa ditta.

Igienizzare

Soprattutto in questo periodo di pandemia, quello della sanificazione è diventato un procedimento non solo, in alcuni casi, obbligatorio, ma in generale raccomandato.

Non solo centri estetici, poli sanitari e palestre devono essere regolarmente sanificati, ma anche le abitazioni private o gli spazi comuni. Le pulizie devono svolgersi seguendo protocolli precisi di igiene, utilizzando prodotti disinfettanti adatti alla location (negozi, uffici, centri benessere..) e che siano i migliori per ogni tipo di superficie (vetrate, tastiere dei pc, bagni..), e il personale deve essere continuamente aggiornato e preparato.

Una giusta procedura, e la sensazione di essere sempre in un ambiente curato anche sotto il punto di vista dell’igiene, darà fiducia a dipendenti, clienti e colleghi in questo periodo difficile per tutti.

Tenere conto di tutti questi fattori, e prestare un occhio anche, ovviamente, al rapporto qualità prezzo, vi aiuterà sicuramente a scegliere quella che, per voi, rappresenta la miglior impresa di pulizie a Milano.

Per maggiori informazioni, potete cliccare su questo link.

Regione, altri 10 milioni di euro per le imprese

in Economia/Istituzioni/Regione by

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore allo Sviluppo economico Guido Guidesi, ha approvato la ‘Manifestazione di interesse per lo sviluppo e il consolidamento delle filiere produttive e dei servizi ed ecosistemi industriali produttivi ed economici in Lombardia’; un’iniziativa sviluppata in collaborazione con Unioncamere Lombardia.

IMPEGNO PER SOSTEGNO A IMPRESE – Con questo provvedimento, Regione intensifica il suo impegno nel sostegno alle imprese in una fase decisiva della ripresa economica che ha visto inizialmente un’accelerazione importante, con dati assolutamente incoraggianti, seguita poi da un rallentamento dovuto, essenzialmente, a fattori esterni come il caro energia e l’aumento del costo delle materie prime. In quest’ottica la volontà dell’assessorato allo Sviluppo economico, guidato da Guido Guidesi, è quella da un lato di continuare a investire risorse economiche significative e dall’altro introdurre una nuova strategia per le imprese che si contraddistingue nella valorizzazione e nel consolidamento delle filiere produttive, prevedendo strumenti e percorsi specifici con relative risorse economiche che incentivino la collaborazione tra le aziende.

ULTERIORI FONDI PER LA MISURA ‘AL VIA’ – Inoltre, la Giunta lombarda, su proposta dell’assessore, ha stanziato ulteriori 10,3 milioni di euro, sulla misura ‘Al Via’, dedicata alla valorizzazione degli investimenti aziendali, per finanziare tutti i progetti presentati dalle imprese. A seguito del provvedimento, la dotazione finanziaria complessiva della misura ammonta a 143.852.680 euro.

“Supportiamo ulteriormente gli investimenti delle aziende lombarde e apriamo una nuova fase strategica rispetto alle filiere e agli ecosistemi lombardi connettendo i Know-how di cui già disponiamo e guardando al futuro facendo sistema”, ha spiegato l’assessore Guidesi.(

Imprese, “nel Bresciano le imprese che vanno meglio sono quelle che danno lavoro ai giovani”

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Tendenze by

La centralità dei giovani in azienda rappresenta un elemento sempre più importante nelle imprese di successo del Made in Brescia. Accanto ad esso, gli ulteriori fattori in grado di proiettare le realtà manifatturiere della provincia oltre la pandemia sono rappresentati, in particolare, da flessibilità, efficienza, 4.0 e internazionalizzazione.

A evidenziarlo è un’analisi delle performance economiche delle aziende bresciane nel 2020, lette alla luce del loro posizionamento strategico rilevato nel periodo immediatamente precedente alla pandemia. L’iniziativa è stata condotta dal Centro Studi di Confindustria Brescia e dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, facendo seguito alla ricerca congiunta “Indagine sul manifatturiero bresciano”, presentata nell’ottobre 2019.

In particolare, lo studio ha preso in considerazione le stesse realtà aziendali coinvolte nel 2019: complessivamente gli operatori esaminati sono 196, che danno lavoro a circa 14 mila addetti e hanno fatturato nel 2020 4,4 miliardi di euro. Il campione risulta fortemente orientato sulle imprese di piccole dimensioni, che costituiscono il 67% del totale. La composizione settoriale vede la prevalenza dei comparti metalmeccanici che, in termini occupazionali, incidono per i due terzi del panel, in coerenza con la specializzazione produttiva dell’industria locale.

La ricerca ha dapprima individuato quattro profilli aziendali, identificati attraverso il confronto tra la performance di ogni singola impresa in termini di variazione del fatturato (2020 vs 2019) e livello di marginalità (EBITDA margin 2020) rispetto all’evoluzione a livello nazionale del settore e della classe dimensionale di appartenenza. I quattro cluster possono essere così definiti:

  • Resilienti: imprese con una dinamica dei ricavi e un livello di marginalità entrambi superiori al dato nazionale;
  • Dinamiche: imprese con una dinamica dei ricavi superiore al dato nazionale e, allo stesso tempo, con un livello di marginalità inferiore;
  • Profittevoli: imprese con un livello di marginalità superiore al dato nazionale e, allo stesso tempo, con una dinamica dei ricavi inferiore;
  • In Ritardo: imprese con una dinamica dei ricavi e un livello di marginalità entrambi inferiori al dato nazionale.

Tra i principali risultati emersi dallo studio, i vantaggi competitivi rilevati nel 2019 che meglio giustificherebbero la migliore performance delle imprese Resilienti da quelle In Ritardo sarebbero da ricercare nella flessibilità, nell’efficienza e nell’innovazione organizzativa.  Per contro, il fattore prezzo sarebbe individuato come leva competitiva per le imprese In Ritardo. Sempre in tale contesto, le aziende Profittevoli risulterebbero più innovative ed efficienti rispetto alle Dinamiche, che invece si caratterizzerebbero per una maggiore flessibilità, unita a una strategia volta al contenimento dei prezzi di vendita.

Le imprese Resilienti emergono poi come le più orientate a una personalizzazione dei prodotti rispetto agli altri profili presi in considerazione, seguite, a breve distanza, dalle Profittevoli. Tali cluster si caratterizzano inoltre per una più intensa presenza al proprio interno di realtà con una gamma di prodotti personalizzati che supera il 70% dell’offerta complessiva.

Il canale estero si conferma particolarmente premiante: la cosiddetta “export propensity” (quota delle esportazioni sul totale del fatturato) nelle aziende Resilienti si attesta al 58%, contro il 39% di quelle In Ritardo. Va poi sottolineato come la presenza sui mercati esteri risulti premiante se esercitata in modo intenso: ciò garantirebbe un maggiore presidio e una più elevata diversificazione degli sbocchi commerciali.

L’indagine ha inoltre certificato l’importante ruolo dei giovani nelle realtà più performanti: le imprese Resilienti si connotano per un’alta quota di forza lavoro giovane rispetto a quelle In Ritardo (62% contro il 45%). La relazione alla base di tale evidenza può essere letta da due prospettive fra loro complementari: da un lato, i giovani possono essere considerati una forza propulsiva per la crescita aziendale, dall’altro, le imprese più virtuose tendono necessariamente ad assumere forza lavoro giovane, in grado di garantire loro dinamicità e competitività. Emerge poi che le Resilienti siano maggiormente guidate da amministratori giovani (19%) rispetto a quelle In Ritardo (16%). Tutto ciò si riverbera nel passaggio generazionale: le imprese Resilienti sembrerebbero meno coinvolte in questo momento tipicamente molto delicato nella vita dell’azienda; il 55% non dovrà infatti affrontare nel quinquennio in corso questa transizione, contro il 41% degli operatori In Ritardo.

Da ultimo, la ricerca ha evidenziato come la diffusione delle tecnologie 4.0 sia più elevata nelle imprese Profittevoli (60%), rispetto alle Resilienti (51%), a quelle In Ritardo (47%) e alle Dinamiche (32%): tale risultato suggerisce che gli investimenti nel 4.0, almeno nei primi anni di adozione, favorirebbero maggiormente la marginalità aziendale piuttosto che le vendite, grazie all’efficientamento dei processi e all’innalzamento della produttività.

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