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Economia - page 42

Notizie economico-finanziarie di Brescia e Provincia

Ultracon Cremona: in 18.000 alla fiera del fumetto, del gioco e della cultura pop

in Economia/Eventi/Fiere by

La prima edizione di Ultracon di Cremona, in linea con il suo nome, è andata oltre ogni aspettativa, conquistando tutti: bambini e curiosi hanno potuto trascorrere due giornate all’insegna del divertimento in ogni sua forma. Rapiti dai colori di fumetti, giochi, videogiochi e soddisfatti dalla vastissima offerta commerciale e dai panel, i visitatori hanno popolato numerosissimi i padiglioni di CremonaFiere.

Il mondo del doppiaggio è stato debitamente rappresentato da vere e proprie star come Flavio Aquilone, l’inconfondibile voce di Draco Malfoy in Harry Potter, Emanuela Pacotto,  Bulma nel famosissimo anime Dragon Ball, e Pietro Ubaldi, la magica voce di Doraemon.

Grande riscontro per Chef Hiro, il simpaticissimo volto televisivo e ambasciatore della cucina giapponese in Italia, che ha intrattenuto i fan con uno spettacolare Show Cooking dal vivo, tra divertenti aneddoti e curiosità sul mondo nipponico. A rappresentare il fattore nostalgia Manuela Blanchard, Roberto Ceriotti e Pietro Ubaldi con un revival sulla tv dei ragazzi, e gli interpreti delle sigle animate Cristina D’Avena e Giorgio Vanni, che si sono esibiti sulle note delle loro melodie più celebri.

Gettonatissima l’area mattoncini, dove oltre ad ammirare incredibili e monumentali opere d’arte, famiglie e ragazzi hanno potuto giocare insieme, diventando per due giorni abili costruttori di mondi di fantasia. Anche nell’area videogames le differenze generazionali si sono annullate: coinvolti in un autentico viaggio all’insegna dei giochi più belli, genitori e figli si sono lasciati conquistare dal fascino immutato dei quasi 100 cabinati originali anni Ottanta e delle nuove postazioni pc e console.

Passeggiando per i padiglioni centinaia di cosplayer hanno dato modo ai visitatori di immergersi completamente in una dimensione parallela, dov’è stato possibile imbattersi nei personaggi più amati dei fumetti e delle serie tv.

Nelle parole di Massimo De Bellis, direttore di CremonaFiere, la soddisfazione per la riuscita della manifestazione, che l’ente fiera cremonese ha co-organizzato insieme a Centro Fiera Montichiari: “Grazie al successo riscontrato in questi due giorni, Ultracon si inserisce sin dal suo primo anno nel calendario nazionale delle fiere del fumetto assumendo un ruolo di primo piano. Una bella novità per il territorio e un’occasione di divertimento per famiglie e appassionati, con un occhio di riguardo alle realtà locali e alle occasioni offerte dai nuovi mondi legati all’intrattenimento giovanile, anche in termini di cultura e occupazione. Speriamo che Ultracon possa diventare un appuntamento fisso per la città di Cremona, e attrarre sempre più visitatori anche dalle zone e regioni limitrofe”.

Brescia, il Gruppo Clerici ottiene credito per 30 milioni e compra la Ideal Ceramiche

in Commercio/Economia by

 Il Gruppo Clerici – punto di riferimento del mercato italiano nella distribuzione di prodotti idrotermosanitari e arredobagno – comunica l’acquisizione di Ideal Ceramiche, azienda con sede a Fano (Pu) specializzata nella vendita di finiture d’interni e soluzioni di arredo per la casa.

L’operazione si pone all’interno di una strategia di M&A che ha consentito a Clerici di crescere in misura rilevante in tempi recenti: negli ultimi due anni, oltre a Ideal Ceramiche, sono entrate a far parte del Gruppo anche Nuova Ticchioni (Umbria), Termomarket (Toscana), Faer Avaldi (Lombardia), HydrossTico (Veneto). Il Gruppo rafforza in questo modo la presenza nelle Marche, dove è già presente con Saccaria.

“Questa acquisizione rappresenta un passaggio estremamente importante nel percorso che stiamo sviluppando, poiché ci consente di consolidare la presenza in un settore dal grande potenziale come quello delle ceramiche”, sottolinea Paolo Clerici, presidente del Gruppo Clerici. “Il 2022 è stato un anno intenso, durante il quale ci siamo concentrati sull’integrazione delle aziende acquisite nell’ultimo biennio, registrando importanti performance in tutti i principali indicatori. Nel 2023 proseguiremo lo sviluppo in aree geografiche che riteniamo strategiche per l’incremento del nostro business, seguendo un modello costruito su una presenza capillare nel territorio”.

Ideal Ceramiche – azienda di riferimento per il mercato delle ceramiche – è stata fondata nel 1972 da Enzo e Luciana Muccioli, che in cinquant’anni di lavoro, con passione, determinazione e competenza, hanno saputo dare forma, insieme al contributo dei figli Andrea e Monica, ad una realtà leader nella provincia di Pesaro Urbino e tra le prime nella regione Marche per dimensioni e selezione dei prodotti. Negli oltre 3000 metri quadri di showroom sono ospitati materiali preziosi, unici e originali per texture e forme di design.

A monte dell’acquisizione, Clerici ha chiuso un’operazione di rifinanziamento, ottenendo linee di credito aggiuntive per oltre 30 milioni di euro destinati al sostegno della futura crescita attraverso acquisizioni. Hanno partecipato primari istituti di credito, quali Intesa Sanpaolo, Crédit Agricole Italia e Deutsche Bank.

“Questa operazione conferma il grande interesse delle banche nei confronti del nostro progetto – dichiara Fabio Ciccarelli, CFO del Gruppo Clerici. È un passaggio fondamentale, che ci permetterà di cogliere le migliori opportunità che dovessero presentarsi sul mercato”.

Con l’ingresso di Ideal Ceramiche il Gruppo Clerici oggi può vantare 110 punti vendita e 61 showroom arredobagno, distribuiti in Lombardia, Liguria, Toscana, Veneto, Marche, Umbria, Emilia-Romagna e Trentino.

Banca Valsabbina investe anche in Nyp Techfin Srl

in Banche/Economia/Valsabbina by

Banca Valsabbina conferma il proprio interesse per l’evoluzione delle tecnologie emergenti in ambito fintech, siglando un accordo per l’investimento nella società NYP Techfin Srl.

L’operazione, subordinata al verificarsi di alcune condizioni sospensive, prevede un aumento di capitale che verrà sottoscritto in parte dall’istituto bresciano, volto al raggiungimento di una partecipazione del 10 % del capitale sociale della fintech.

NYP Techfin, startup innovativa con sede nel Tecnopolo d’Abruzzo, fa parte del Gruppo Collextion, realtà che da anni si occupa dell’intermediazione, gestione e incasso dei crediti commerciali, principalmente vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione. Anche sulla scorta di tale esperienza è nata la nuova piattaforma, con l’obiettivo di collegare il mondo della Pubblica Amministrazione e dell’economia reale direttamente con il mercato dei capitali e degli investitori istituzionali, supportando così i diversi attori coinvolti nella relativa catena del valore. Il tutto risulta possibile grazie alla piattaforma tecnologica sviluppata dalla fintech, basata su un sistema informatico di core banking in grado di presidiare l’intera catena del valore nel processo di origination, acquisto, gestione e incasso dei crediti, in particolare vantanti nei confronti della PA.

L’ingresso di Banca Valsabbina nel capitale di NYP avviene dopo anni di positiva collaborazione con il Gruppo promotore dell’iniziativa, che ha permesso di smobilizzare crediti e veicolare risorse nell’economia reale. L’investimento permetterà di sviluppare ulteriormente il progetto e sarà inoltre seguito dalla costituzione di un “Advisory Board”, composto da personalità del mondo della finanza e della tecnologia, che condivideranno lo sviluppo della piattaforma. L’obiettivo dell’iniziativa è quindi quello di rendere l’accesso al credito un’esperienza nuova, integrando tutte quelle procedure necessarie a dare certezza ai crediti e trasparenza nella conclusione dei contratti in maniera innovativa, ottimizzando ed efficientando i relativi processi di incasso.

Ferdinando Brandi, Amministratore Unico di NYP Techfin , afferma: “Lo scopo principale è rendere maggiormente liquido il mercato delle cessioni dei crediti nei confronti della PA nel rispetto della regolamentazione, tempo per tempo vigente, dando contemporaneamente maggiore trasparenza e certezza al mercato e rendendo i dati facilmente accessibili anche ai debitori. In tal modo sarà favorito l’accesso al credito delle piccole e medie imprese italiane sviluppando tutta una serie di funzioni personalizzate: siamo difatti già al lavoro per implementare ulteriori applicativi con piattaforme dedicate alle transazioni e un registro pubblico delle cessioni. Il nostro obiettivo è quello di creare un ecosistema dove imprese e PA possano interagire per risolvere le annose problematiche, le cui ricadute spesso mettono a serio rischio la stessa sopravvivenza delle aziende”.

Hermes Bianchetti, Vicedirettore Generale Vicario di Banca Valsabbina, aggiunge che: “Da anni la nostra banca finanzia e veicola risorse verso l’economia reale, anche per il tramite di innovative operazioni di cartolarizzazione. Tra le varie aree di operatività, in collaborazione con partner specializzati, l’istituto supporta le aziende attraverso lo smobilizzo dei crediti commerciali vantati principalmente nei confronti della Pubblica Amministrazione. In tale ambito, e sulla scorta di una strategia di diversificazione degli investimenti tecnologici e “alternativi”, è stato valutato con interesse questo nuovo progetto sinergico, che permette di coniugare esperienza e innovazione. L’ingresso in NYP rappresenta un ulteriore e importante tassello nel piano di investimenti in realtà fintech che sviluppano business e servizi tecnologici coerenti con le attività presidiate da Banca Valsabbina, nell’ambito di una crescita strategica in un mercato in continua evoluzione”.

NYP Techfin Srl è stata assistita da “EY” con Gianmaria Botte per lo sviluppo del piano industriale, mentre l’Avv. Furian, partner di Terrin Associati, coadiuvato dal Dott. Comm. Matteo Zingales per la parte fiscale e dall’Avv. Aldo Cornacchia per la parte legale, ha assistito Banca Valsabbina nell’operazione.

Sindacati, i lavoratori di Brescia Trasporti scelgono la Filt Cgil

in Cgil/Economia/Sindacati/Trasporti by

La segreteria provinciale della Filt Cgil, in una nota, esprime soddisfazione per l’esito delle elezioni per il rinnovo delle rappresentanze sindacali svoltesi il 9 e 10 gennaio a Brescia Trasporti (gruppo Brescia Mobilità), la più importante azienda di trasporto pubblico locale cittadino.

Nell’elezione per il rinnovo delle Rsu hanno votato 307 dipendenti dei 428 aventi diritto (71,7%): la lista della Filt Cgil è risultata la più preferenziata dai lavoratori.

“Il risultato positivo della lista Filt Cgil conferma l’impegno dei nostri delegati in azienda. A loro va il nostro ringraziamento e il sostegno dell’organizzazione a proseguire su questa strada”.

Benzina e pedaggi, Massetti: il governo fermi gli aumenti

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia/Tendenze by
Eugenio Massetti, Confartigianato Brescia

Inizio dell’anno con rincari. All’aumento dei carburanti si aggiunge il rincaro per i pedaggi autostradali dopo una tregua durata qualche anno. «Il governo blocchi gli aumenti – così il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti – Le imprese non possono in questa fase delicata permettersi ulteriori rincari su pedaggi e gasolio. Si tratta per i pedaggi autostradali di rincari automatici, ma non fanno certo il bene delle imprese e delle famiglie. Chiediamo una rimodulazione delle tariffe perché dalla filiera della logistica e dei trasporti dipendono poi a cascata rincari su listini e servizi che inevitabilmente a catena finiranno sui consumatori finali, dando una nuova spinta all’inflazione. I piccoli trasportatori temono di più dei grandi che vedono sommarsi ai costi di gestione, assicurazioni e costo del lavoro, i più recenti rincari, in una prospettiva preoccupante per il comparto e per tutto il sistema. Chiediamo al governo che intervenga, in primis per verificare l’effettiva speculazione in atto, ma soprattutto per bloccare l’aumento delle tariffe di questi giorni: insostenibili per le nostre imprese già colpite dal caro energia».

Brescia, a giugno prestiti alle imprese a 12.855 milioni di euro

in Banche/Economia/Finanza by

A fine giugno 2022, lo stock di prestiti erogati alle imprese industriali bresciane (al netto di PCT e sofferenze) ha raggiunto la cifra record di 12.855 milioni di euro: si tratta del valore più alto dal giugno 2011.

A evidenziarlo – secondo quanto riferisce Brescia News – è un focus realizzato dal Centro Studi di Confindustria Brescia e contenuto nella quindicesima edizione del Booklet Economia, disponibile in formato digitale e contenente informazioni su tutti i principali indicatori economici bresciani aggiornati al 13 dicembre, tra cui una specifica sezione sugli aggregati creditizi nel territorio bresciano.

L’importo conferma l’elevata disponibilità di credito a disposizione del settore produttivo locale, in un momento particolarmente complesso per l’economia, soffocata dal caro “energia” e dall’inflazione galoppante.

“La fotografia, scattata poco prima dell’avvio della stagione dei rialzi del tasso di riferimento BCE, iniziata lo scorso 21 luglio, proseguita fino ai giorni nostri e destinata verosimilmente a proseguire almeno per buona parte del 2023, descrive quindi una situazione distesa per le imprese del territorio – commenta Paolo Streparava, Vice presidente di Confindustria Brescia con delega a Credito, Finanza e Fisco –. Tuttavia, in modo analogo a quanto stanno vivendo le famiglie, anche per le imprese la situazione è decisamente mutata nel corso degli ultimi mesi. In particolare, proprio i rialzi dei tassi stanno portando il denaro ad avere un costo decisamente maggiore, anche per le aziende bresciane, che segnalano sempre più spesso problematiche da questo punto di vista. Le prospettive per il prossimo futuro, quindi, appaiono quanto mai incerte.”

La dinamica dei prestiti mostra una variazione su giugno 2021 (tendenziale) pari al +14,9%, evoluzione mai sperimentata da quando è disponibile la serie storica, che sarebbe in primo luogo ascrivibile alla rinnovata vitalità della domanda (giustificata dal maggiore fabbisogno per la copertura del circolante, legato all’espansione dell’attività e all’incremento dei costi di produzione), a cui si aggiungerebbe la disponibilità da parte dell’offerta nell’assecondare tale fabbisogno.

In tale contesto, la qualità del credito si conferma su livelli elevati: le sofferenze nell’industria rilevate a fine giugno 2022 in provincia di Brescia, pari a 90 milioni di euro, si attestano ai minimi storici e riguardano lo 0,7% del totale dei prestiti (rispetto all’1,9% di metà 2021). La situazione descritta a Brescia appare addirittura migliore del quadro comunque confortante relativo alla Lombardia (incidenza delle sofferenze sui prestiti pari all’1,1%) e all’Italia (1,5%). Come evidenziato da Banca d’Italia, il continuo miglioramento della qualità degli attivi bancari appare quanto mai significativo, se letto alla luce del peggioramento delle condizioni macrofinanziarie e del graduale venire meno delle misure di sostegno a suo tempo applicate per contrastare gli effetti della pandemia.

Nel Booklet è inoltre presente un approfondimento relativo agli sportelli bancari presenti a Brescia e provincia. La necessità di razionalizzare i costi connessi con l’esercizio dell’attività bancaria e la dirompente diffusione delle tecnologie digitali, come l’home banking, hanno prodotto una significativa flessione nel numero degli sportelli bancari attivi sul territorio. A fine 2021, in provincia si contano 683 sportelli, contro i 972 di fine 2008, con un ridimensionamento del 29,7%. Il fenomeno ha inevitabilmente determinato una minore capillarità territoriale del sistema bancario: a fine 2021 si rilevano 54 sportelli ogni cento mila abitanti, contro i 58 di fine 2020 e gli 81 di fine 2008. Si tratta di un processo che ovviamente nasconde dinamiche diverse da istituto a istituto, ma che è destinato a proseguire anche nel prossimo futuro, vista la rivoluzione copernicana portata dal modello «multicanale».

Per quanto riguarda le prospettive, secondo alcune provvisorie stime del Centro Studi di Confindustria Brescia, nel 2022 le imprese industriali bresciane (“società non finanziarie”) pagherebbero oneri finanziari per un importo complessivo pari a 205 milioni, contro i 129 del 2021. Le proiezioni per il 2023, nell’ipotesi conservativa che la BCE non prosegua nei rialzi, arriverebbero a 318 milioni: si tratta di importi non lontanamente paragonabili a quanto sborsato per la bolletta energetica, ma che comunque determinerebbero un’ulteriore compressione della marginalità aziendale, con una minore disponibilità di risorse da destinare agli investimenti e ai piani di sviluppo del personale.

Supermercati, Aldi apre un nuovo punto vendita a Concesio

in Commercio/Economia by

ALDI, parte del Gruppo ALDI SÜD, realtà multinazionale di riferimento della Grande Distribuzione Organizzata, inaugura giovedì 29 dicembre 2022 il primo negozio a Concesio (BS), in Via Europa 81-83, nel quartiere Campagnole. A riportarlo è Brescia news.

Con una superficie di oltre 1.000 m2, il nuovo punto vendita, certificato con classe energetica A1, è dotato di un impianto fotovoltaico da 48 kW. Aperto dal lunedì al sabato dalle ore 8:30 alle 20:30 e la domenica dalle ore 9:00 alle 20:00, il negozio offre ai propri clienti anche 82 parcheggi gratuiti.

Aldi si è impegnata nella realizzazione di alcune opere di compensazione urbanistica, tra cui la pista ciclabile che collega Via Sangervasio a via Europa e un’area verde da 1.178 m2 che ha visto la piantumazione di 41 alberi.

L’apertura di Concesio consolida la presenza di ALDI in Lombardia, dove ora sono 49 i punti vendita sul totale nazionale di 153 aperture complessive 2990 persone impiegate. Il nuovo negozio fornirà 14 nuove opportunità lavorative, portando a quota 929 il numero di collaboratori sul territorio lombardo. Numeri che consolidano il piano di espansione nelle regioni del Nord, con l’obiettivo di portare nuovo impulso all’economia e all’occupazione locale.

Nuovo Codice degli appalti, l’ordine degli Architetti chiede di modificarlo

in Economia/Edilizia by

L’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Brescia si associa agli altri omologhi Ordini territoriali che hanno scritto al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, chiedendo la modifica del Codice degli Appalti. Nella Lettera aperta (di cui inviamo a parte in allegato il testo integrale), i Presidenti degli enti firmatari di 102 su 105 province italiane rilevano con forza che nel nuovo Codice, proposto e diffuso in questi giorni, sono contenute criticità che, per i professionisti segnano un netto passo indietro rispetto ad alcuni temi strategici riguardanti l’intera comunità.

“Dopo il già duro comunicato del Presidente del Consiglio Nazionale, Francesco Miceli, abbiamo preso una posizione ancora più decisa. Avevamo infatti compiuto un lungo e complesso lavoro di messa a punto del Codice dei Contratti ed il risultato di fronte al quale ora ci troviamo di fronte è deprimente. Sono stati cancellati principi e concetti basilari per la nostra professione. La scelta dei concorsi, quale strumento per l’affidamento dei servizi di progettazione che ora viene ridimensionato, doveva essere confermata e casomai perfezionata in coerenza con i risultati in termini sia quantitativi sia qualitativi registrati negli ultimi anni” dichiara il Presidente dell’Ordine degli Architetti di Brescia, Stefano Molgora.

Il nuovo testo preliminare del Codice dei Contratti introduce modifiche alle procedure per rendere più veloce l’affidamento dei lavori delle opere pubbliche. “Non sempre però – prosegue Molgora -, come ha rilevato il Presidente del CnA, Miceli, la semplificazione porta ai risultati auspicati. Abbassare la soglia dei controlli apre infatti spazio ad illegalità, penalizza le imprese qualificate e mette in secondo piano la qualità del progetto e delle opere pubbliche. Esiste una grave sottovalutazione della centralità del progetto nel processo di sviluppo delle procedure nelle opere pubbliche con il rischio  concreto che le risorse del Pnrr possano essere intercettate ma non impegnate nella strategia di ripresa del Paese su cui l’Europa ha avviato il Recovery Fund per raggiungere obiettivi fondamentali in tema di transizione ecologica ed energetica”.

Il nuovo testo, scrive l’Ordine di Brescia assieme agli altri 101 Ordini territoriali nella Lettera al Premier, è sicuramente decisivo per ridurre tempi e procedure nell’affidamento e nella programmazione, pianificazione e progettazione di opere, “ma non può condurre all’eliminazione di parti di leggi indispensabili per la qualità del progetto e delle conseguenti realizzazioni. La qualità dei programmi, dei piani, dei progetti deve essere la priorità assoluta ed è per questo che va rafforzata come cardine di tutte le opere da realizzare per il futuro del Paese”. Insomma, fare in fretta non è principio di per sé garante del fare bene e, almeno in questo caso, tale non è.

Gli Architetti chiedono quindi al Governo un ripensamento delle soluzioni proposte e si rendono disponibili sin da subito ad istituire un Tavolo di confronto tra le varie componenti produttive e le rappresentanze degli stessi Ordini professionali al fine di porre in essere gli indispensabili correttivi. “Un progetto di qualità, una buona realizzazione di edifici, spazi pubblici e infrastrutture migliorano le nostre condizioni di vita e non possono essere posti in secondo piano rispetto a interessi economici e temporali. Il costruito di oggi sarà il nostro abitare di domani”.

Manifatturiero, “Brescia è più forte rispetto al pre pandemia”

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Tendenze by

L’industria bresciana regge bene l’urto della crisi generato dalla pandemia e nel 2021 cresce e si rafforza, superando i già ottimi livelli del 2019.

A confermarlo è l’ultimo aggiornamento di ISM – Indice Sintetico Manifatturiero, nato dalla collaborazione tra il Centro Studi di Confindustria Brescia e OpTer (Osservatorio per il territorio: impresa, formazione, internazionalizzazione) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore: uno strumento che restituisce in un unico valore lo stato di salute delle società di capitali attive nell’industria.

In questa edizione sono analizzate – per il triennio 2019/2021 – 2.642 società di capitali manifatturiere del territorio con oltre 38 miliardi di fatturato aggregato (dati 2021). Un campione di aziende particolarmente significativo che dimostra come, non solo le aziende più grandi e patrimonializzate, ma l’intero “Made in Brescia” abbia tenuto nel 2020 e si sia ulteriormente rafforzato nel 2021 rispetto ai livelli pre-crisi.

Dopo la sostanziale tenuta evidenziata nel 2020 – pur in un generale contesto di indebolimento – ISM ha analizzato in questa edizione i bilanci dello stesso campione anche per il 2021, rilevando come il “Made in Brescia” abbia non soltanto recuperato i livelli precrisi, ma li abbia superati abbondantemente. In altre parole, l’industria bresciana è più robusta rispetto a prima della pandemia. Rispetto al 2019 la quota di aziende più virtuose (classe A) passa da essere il 28,9% del campione al 31,3%, e la classe B cresce di un punto percentuale. Al contrario, la classe C si riduce di quasi 4 punti alla fine del triennio, mentre la quota delle aziende più in difficoltà (classe D) ritorna intorno ai numeri del 2019.

La segmentazione al 2021 di ISM per classe dimensionale conferma alcune evidenze già emerse in precedenti lavori, ovvero come lo stato di salute delle imprese vada a migliorare, a livello aggregato, con l’aumentare della dimensione aziendale. Se si prende in considerazione la quota delle realtà che si posizionano nell’aggregato che accorpa le imprese nelle classi A e B, essa è pari a circa l’87% nelle grandi imprese (quelle con un fatturato superiore ai 100 milioni di euro), scende al 76% nelle medie, al 72% nelle piccole, 65% nelle micro e si riduce al 60% nelle nano (quelle con ricavi al di sotto dei 2 milioni). La correlazione tra dimensione e solidità economica è quindi piuttosto evidente, sebbene i numeri anche per le realtà meno strutturate appaiano nel complesso positivi.

ISM è stato poi implementato per attività merceologica. Emerge che i macrosettori con la quota più alta di imprese che si collocano nel blocco di merito più virtuoso (A+B) risultano essere il “Chimico gomma plastica” (circa 77%) e il “Metallurgico” (circa 75%). Tale quota risulta invece più bassa nei macrosettori del “Legno e metalli non metalliferi” e dell’“Alimentare”. Tuttavia, anche tramite questa chiave di lettura i numeri forniscono un quadro generale del Sistema Brescia particolarmente rassicurante. 

“ISM è uno strumento che mira a portare ancora più in profondità l’analisi dei bilanci del Made in Brescia. Il lavoro sviluppato con l’Università Cattolica ci consente di inquadrare il contesto da cui muove il nostro sistema produttivo, pur nella consapevolezza che le dinamiche geopolitiche ed economiche corrono oggi in modo più veloce di quanto avveniva in passato – commenta Franco Gussalli Beretta, Presidente di Confindustria Brescia –. Le indicazioni generali provenienti dalla manifattura bresciana nel 2021 sono decisamente incoraggianti: un aspetto fondamentale, anche in considerazione delle già citate grandi incognite che caratterizzano l’economia mondiale nel breve e medio periodo, quali il rincaro dei costi dell’energia, le difficoltà di reperimento delle materie prime e le incertezze sul futuro dell’automotive. Per una valutazione complessiva dell’impatto di tali circostanze, che hanno caratterizzato tutto il 2022, dovremo aspettare le prossime rilevazioni, ma certamente il Made in Brescia le sta affrontando da un punto di partenza decisamente solido.”

“L’Indice Sintetico Manifatturiero, un modello costruito ad hoc sulle imprese manifatturiere bresciane e frutto della consolidata collaborazione tra OpTer – Università Cattolica e il Centro Studi Confindustria Brescia – aggiunge Giovanni Marseguerra, Pro-Rettore dell’Università Cattolica e Direttore di OpTer – consente di realizzare un monitoraggio puntuale sull’evoluzione del sistema produttivo e dunque di fornire un efficace supporto al sistema imprenditoriale del nostro territorio. Le imprese bresciane, come dimostra l’analisi presentata oggi, stanno reggendo molto bene l’onda d’urto della crisi generata dalla pandemia. In prospettiva, Università Cattolica e Confindustria Brescia intendono ampliare il campo di azione di ISM legandolo ad altre iniziative congiunte, quale ad esempio l’Osservatorio sulla sostenibilità, i cui primi risultati sono stati presentati lo scorso aprile.”

Nasce Cna Lombardia Turismo e Commercio: Eleonora Rigotti eletta presidente regionale

in Associazioni di categoria/Cna/Economia/Nomine/Turismo by

Si è tenuta a Milano presso la sede di CNA Lombardia l’assemblea elettiva del raggruppamento di interesse CNA Turismo e Commercio, costituito per promuovere l’universo delle piccole e medie imprese del turismo – un asset fondamentale per la nostra regione – e quelle del commercio, che con il loro dinamismo forniscono un contributo essenziale alla crescita del prodotto interno lordo e all’occupazione del territorio lombardo, rappresentando trasversalmente tutte le imprese che operano in questa filiera, riconoscendo nella valorizzazione del territorio un volano strategico di crescita per le aziende del comparto alimentare, dell’artigianato artistico e tradizionale.

L’Assemblea regionale, dopo un costruttivo confronto tra tutti i partecipanti, ha provveduto ad eleggere la Presidenza, composta dai rappresentanti del raggruppamento a livello territoriale che hanno eletto all’ unanimità Eleonora Rigotti alla Presidenza della neo costituita “CNA Lombardia Turismo e Commercio”, la quale ha successivamente nominato un Comitato Esecutivo composto dai presidenti di tale raggruppamento nominati sui territori.

Eleonora Rigotti all’interno del sistema CNA ricopre anche la carica di Presidente di CNA Brescia ed è Vice Presidente CNA Lombardia con delega al Turismo. Ricopre anche l’incarico di membro del cda di Abem e partecipa in rappresentanza di CNA Lombardia al tavolo del Turismo istituito in Regione. Dal 2015 al 2018 è stata inoltre presidente di Bresciatourism, l’ente chiamato a promuovere lo sviluppo turistico del territorio bresciano, è quindi la prima presidente regionale di questo nuovo Raggruppamento di Interesse.

La neo presidente, che ha ringraziato i colleghi per la fiducia accordatale, ha premesso che questo traguardo è frutto di una volontà di CNA Lombardia che parte da lontano e precisamente dal 2015 quando Regione Lombardia ha iniziato a coinvolgere fattivamente le associazioni dell’artigianato al tavolo del Turismo e Commercio che fino a quel momento era precluso al mondo dell’artigianato. “Dal 2015 ad oggi – ha spiegato Rigotti – abbiamo portato al tavolo la visione di complementarietà delle imprese che rappresentiamo che, seppur non occupandosi direttamente di ricettività, ben sappiamo quanto le nostre aziende siano complementari in una filiera lunga e diversificata come quella del Turismo”.

“Abbiamo competenze, risorse ed energie – ha proseguito Eleonora Rigotti – per essere un interlocutore privilegiato, per ricercare finanziamenti regionali e nazionali, definire e co-gestire progetti di più alto valore aggiunto grazie al coordinamento di CNA Lombardia e la partecipazione di tutte le associazioni aderenti a CNA operanti ed attive sul territorio regionale, nell’ottica di un’articolazione della rappresentanza, che non deve mai diventare una frammentazione”. “I numeri che parlano di circa 10 milioni di visitatori che ogni anno ammirano la nostra regione danno l’idea della ricchezza e della potenzialità che la Lombardia grazie ai suoi laghi, ai paesaggi naturalistici, alle città d’arte ricche di musei e monumenti storici, alla sua apprezzata tradizione enogastronomica ed alle sue eccellenze come la filiera del luxury, può offrire al turista”.  

Si tratta di un potenziale enorme – ha concluso Rigotti – al quale dobbiamo aggiungere importanti ed imminenti eventi come l’opportunità offerta dalla nomina di Brescia e Bergamo capitali italiane della cultura 2023, o le prossime Olimpiadi invernali 2026 che impongono da subito di metterci al lavoro per sfruttare al meglio queste opportunità per rilanciare, in collaborazione anche con la sede nazionale di CNA Turismo e Commercio l’attrattività e favorire la ripartenza economica delle imprese che operano nel settore del turismo esperienziale: un comparto in costante crescita che offre ai viaggiatori la possibilità di scoprire luoghi, storia e patrimonio di un territorio attraverso le imprese artigiane locali, con le sue produzioni artistiche, agroalimentari, di moda e abbigliamento, le strutture alberghiere o di accoglienza, di trasporto persone e molto altro”.

“Attraverso questo nuovo raggruppamento – ha sottolineato il Segretario di CNA Lombardia, Stefano Binda -, sarà data legittima rappresentanza a quelle imprese che ogni giorno lavorano per accrescere la capacità del sistema turistico di sviluppare nuove destinazioni e nuovi prodotti. Parliamo di una grande filiera Made in Italy che spazia dalle imprese ai liberi professionisti e che coinvolge in modo trasversale non solo l’artigianato artistico, l’enogastronomia, la moda, ma anche il manifatturiero tradizionale, il catering, le agenzie per il turismo e di viaggi, i laboratori di e di innovazione, le strutture ricettive, e i B&B, le guide turistiche, le imprese che operano per il trasporto persone”.

“Le nostre aziende – ha proseguito Binda – hanno molto da raccontare e la nuova aggregazione dovrà contribuire alla crescita del valore delle imprese e a creare nuove opportunità di business ma anche offrire ai turisti che amano sperimentare qualcosa di nuovo di vivere esperienze inedite e uniche e acquisire emozioni e autenticità attraverso le nostre produzioni manifatturiere. Il nostro obiettivo infatti è quello di promuovere una nuova visione del turismo come generatore di conoscenze ed esperienze, nuovi modelli di governance finalizzati ad una maggiore competitività delle imprese e delle destinazioni turistiche in Italia e ottenere politiche di sistema disegnate in modo omogeneo tra imprese, regioni ed enti locali”.

La nuova articolazione, che sarà coadiuvata dai funzionari regionali Enrico Bindolini per la parte sindacale e Silvia Boccetti per quanto riguarda i rapporti con Regione Lombardia, è composto da: Eleonora RigottiPresidenteWalter Carniato (CNA Varese)Andrea Gaudenzi (CNA Brescia)Luca Longa (CNA Lario Brianza)Edoardo Pivanti (CNA Milano) e Ilaria Ricci (CNA Pavia).

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