Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

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Economia - page 2

Notizie economico-finanziarie di Brescia e Provincia

I prossimi eventi della Camera di commercio per le imprese

in Associazioni di categoria/Camera di commercio/Economia by

Pubblichiamo di seguito, secondo quanto riportato da Brescia news, i prossimi eventi per le imprese bresciane diffuso dalla Camera di Commercio di Brescia e provincia.

I PROSSIMI EVENTI DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI BRESCIA

134/24 – INCONTRI FORMATIVI : ESERCITAZIONE FORMATIVA ISTANZE REA-CERS

29 novembre 2024 dalle ore 14:30 alle ore 17:30

L’iniziativa intende fornire la possibilità di conoscere e approfondire la normativa relativa all’attuazione della legge regionale n. 11/2014 di semplificazione che introduce la gestione della contestualità per i procedimenti di cessazione di attività (legge regionale n. 36/2017): interoperabilità tra il Registro delle imprese e i Suap.

Due incontri formativi distinti:

– per PROFESSIONISTI (dottore commercialista, consulente del lavoro, notaio, etc.) e per le agenzie disbrigo pratiche

per ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA e le IMPRESE

Programma e iscrizioni sul sito www.bs.camcom.it alla pagina progetti ed eventi

135/24 – INCONTRI FORMATIVI : ESERCITAZIONE FORMATIVA ISTANZE RI-RUNTS-RASD E ISTANZE ONLY REA

6 dicembre 2024 dalle ore 14:30 alle ore 17:30

L’iniziativa intende fornire la possibilità di conoscere e approfondire la normativa relativa ai soggetti/enti del terzo settore, ai sensi del D.lgs 117/2017, e del D. Lgs 28 febbraio 2021, n. 36 che regolamenta il lavoro sportivo, per la parte inerente gli adempimenti da effettuare al Registro imprese e al REA (Repertorio Economico Amministrativo) per l’esercizio di una attività d’impresa svolta in forma prevalente e/o accessoria.

Due incontri formativi distinti:

– per PROFESSIONISTI (dottore commercialista, consulente del lavoro, notaio, etc.) e per le agenzie disbrigo pratiche

per ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA e le IMPRESE

Programma e iscrizioni sul sito www.bs.camcom.it alla pagina progetti ed eventi

136/24 – INCONTRI FORMATIVI : ESERCITAZIONE FORMATIVA ISTANZE RINNOVO CARICHE SOCIALI E CESSAZIONE QUOTE

13 dicembre 2024 dalle ore 14:30 alle ore 17:30

L’iniziativa intende fornire la possibilità di conoscere e approfondire la normativa relativa agli adempimenti da presentare al registro imprese per la nomina/conferma/cessazione del revisore legale in attuazione dell’art. 2477 c.c. – nomina, conferma, sostituzione dell’organo amministrativo di società di capitali; adempimenti vari da iscrivere nel Registro delle imprese: cancellazione dal Registro delle imprese di società di capitali e società di persone.

Due incontri formativi distinti:

– per PROFESSIONISTI (dottore commercialista, consulente del lavoro, notaio, etc.) e per le agenzie disbrigo pratiche

per ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA e le IMPRESE

Programma e iscrizioni sul sito www.bs.camcom.it alla pagina progetti ed eventi

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Il bresciano Massetti confermato vicepresidente nazionale di Confartigianato

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia by

«Un riconoscimento per Brescia e una conferma dell’importante valore che ha raggiunto la nostra organizzazione, provinciale e regionale sul piano nazionale». Così Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia commenta la rielezione avvenuta per acclamazione martedì a Vice Presidente Vicario nazionale di Confartigianato Imprese per il prossimo quadriennio a fianco di Marco Granelli riconfermato Presidente della Confederazione di artigiani e piccole imprese che associa in tutta Italia 700.000 imprenditori organizzati in 103 Associazioni territoriali e 21 Federazioni regionali.

Lo affiancano, nel ruolo di vice Presidenti, Michele Giovanardi e Fabio Mereu. Completano il Comitato di Presidenza Roberto Boschetto, Graziano Sabbatini, Ferrer Vannetti. Il lombardo Vincenzo Mamoli è stato confermato Segretario Generale a livello nazionale.

«In questo nuovo mandato desidero portare avanti il lavoro di rappresentanza di un mondo dell’artigianato e della piccola e media impresa che accompagniamo nelle grandi trasformazioni economiche e sociali e nelle transizioni green e digitale. Il nostro impegno è al fianco dei 4,4 milioni di micro e piccole imprese italiane che danno lavoro a 11,1 milioni di addetti e contribuiscono a fare dell’Italia il secondo Paese manifatturiero d’Europa» ha commentato il presidente Massetti.

La rinnovata Dirigenza con il Presidente Granelli ha illustrato le proposte per sostenere lo sviluppo dell’artigianato e delle Pmi nel corso dell’Assemblea nazionale che si è svolta a Roma (mercoledì 27 novembre, ndr), con la partecipazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e gli interventi del Ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso e del Ministro dell’Università e della ricerca Anna Maria Bernini e a cui ha partecipato una folta delegazione di imprenditori e dirigenti di Confartigianato Imprese Brescia.

«Il nostro è un mondo che è cambiato – continua Massetti – e che continua a cambiare rapidamente. Brescia e la Lombardia sono territori di sperimentazione e di avanguardia. Sui temi della nuova impresa e dei nuovi modi di fare impresa stiamo lavorando ormai da tempo, sperimentandoci in un supporto che preveda un’attenzione particolare alle dinamiche della duplice transizione, verde e digitale. Ci siamo sempre proposti come l’alleato della micro e piccola impresa, a sostegno degli imprenditori che vogliono liberare il proprio tempo dalle impellenze burocratiche, affidandole a esperti competenti avvezzi a lavorare sulle problematiche specifiche della piccola impresa. Continuiamo, dunque, nella nostra missione con questa consapevolezza, allargando i nostri orizzonti. Ringrazio il Presidente nazionale di Confartigianato, Marco Granelli, per la fiducia che ancora una volta mi manifesta, metto a disposizione della Federazione tutto il mio impegno e la mia esperienza e auguro ai colleghi un lavoro fruttuoso e di squadra, nell’interesse più alto delle imprese».

EUGENIO MASSETTI, CHI E’?

Eugenio Massetti è Presidente di Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale dal 2009 e Presidente regionale dal 2013. Imprenditore, opera nel settore dell’editoria, è titolare della Compagnia della Stampa – Massetti Rodella editori di Roccafranca (Bs).

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Brescia, tra il 2023 e il 2022 ricavi delle imprese calati del 5,7 per cento

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Tendenze by

La piattaforma manifatturiera bergamasca e bresciana ha realizzato nel 2023 risultati economici in significativa frenata sul 2022, penalizzati, in particolare, dal progressivo raffreddamento della domanda e degli scambi mondiali.

In fase prospettica emerge inoltre una stima negativa sulle principali voci di bilancio relative al 2024, secondo la quale il fatturato complessivo dovrebbe scendere, rispetto al 2023, del 4% circa; il valore aggiunto dell’8% e il Margine Operativo Lordo dell’11%. In contrapposizione, il “sentiment” è positivo per quanto riguarda il 2025, perché circa nel 70% dei casi vengono segnalati un fatturato ed una marginalità in crescita rispetto al 2024.

A evidenziarlo è l’indagine condotta da Confindustria Brescia e Confindustria Bergamo, presentata oggi pomeriggio nella cantina La Montina Franciacorta di Monticelli Brusati, all’interno dell’evento “Nel cuore della manifattura – Un’analisi economico-finanziaria dei primi 200 gruppi industriali di Bergamo e Brescia” moderato dalla giornalista Stefania Scordio, che ha visto la partecipazione di Giovanna Ricuperati (presidente Confindustria Bergamo), Franco Gussalli Beretta (presidente Confindustria Brescia), Pietro Vargiu (Country Manager Coface Italia) e Antonio Solinas (Managing Partner Deloitte Financial Advisory), insieme agli interventi tecnici di Davide Fedreghini (Centro Studi Confindustria Brescia), Massimo Longhi (Studi Territorio Competitività Internazionalizzazione Confindustria Bergamo), Gaia Bassani (Università degli Studi di Bergamo) e Stefania Servalli (Università degli Studi di Bergamo).

I primi 200 gruppi industriali bergamaschi e bresciani a vocazione manifatturiera registrano nel 2023 ricavi complessivi pari a 46,5 miliardi di euro e danno lavoro a 139mila dipendenti. Queste realtà rappresentano uno dei segmenti produttivi più avanzati e innovativi a livello nazionale ed europeo, e si caratterizza poi per un’elevata proiezione internazionale, certificata dalla quota del volume d’affari realizzata al di fuori dell’Italia, pari al 66% del fatturato totale.

I principali risultati della ricerca condotta da Confindustria Bergamo e Confindustria Brescia sono i seguenti:

·        Nel 2023 i ricavi complessivi sono diminuiti del 5,7% sul 2022. Tale movimento trova giustificazione nella debole domanda (che ha frenato la dinamica dei quantitativi venduti) e nella contestuale contrazione dei prezzi applicati alla clientela, a seguito dello sgonfiamento delle quotazioni delle principali materie prime e semilavorati utilizzati nei processi produttivi. La distribuzione dei gruppi analizzati per evoluzione del fatturato mostra una situazione particolarmente eterogenea: il 55% del campione ha infatti evidenziato cali, mentre il rimanente 45% un andamento positivo rispetto all’anno precedente.

·        Il Margine Operativo Lordo (MOL) è diminuito del 10,7%, caratterizzandosi, quindi, per una discesa più intensa di quella delle vendite. Su tale flessione peserebbe la crescita del costo del lavoro (+6,2%), la cui salita è stata favorita dall’aumento degli organici e dall’incremento delle retribuzioni destinate ai dipendenti. In tale contesto, va tuttavia sottolineato che, al netto di quanto sperimentato dal settore siderurgico (-67,9%), il MOL evidenzia addirittura un incremento (+2,5%), che suggerisce un generalizzato miglioramento della marginalità industriale tra gli altri comparti.

·        L’incidenza del MOL sul fatturato è di poco diminuita, pur mantenendosi su livelli piuttosto elevati: passa dal 14,8% del 2022 al 14,0% del 2023. Si tratta di un risultato particolarmente positivo, soprattutto se letto alla luce del contesto macroeconomico poco brillante nel 2023.

·        La struttura patrimoniale del campione si è ulteriormente rafforzata: i mezzi propri sono aumentati del 5,4%, mentre i debiti finanziari (-5,5%) e quelli verso in fornitori (-8,6%) hanno subito significative riduzioni. Sui primi ha pesato la salita del costo dei finanziamenti, che ha penalizzato la propensione degli operatori economici a richiedere finanziamenti. Sui secondi hanno soprattutto influito i minori acquisti effettuati, a seguito della debolezza dell’attività economica. A seguito di tali movimenti, nel 2023 la quota del patrimonio netto sul totale delle attività si è attestata al 54,7% (contro il 52,2% nel 2022). Il segmento più avanzato dell’industria bergamasca e bresciana si connota pertanto per un’elevata dotazione patrimoniale; un processo che nasce da lontano, frutto di gestioni particolarmente oculate negli anni passati, quando gli utili realizzati sono stati primariamente destinati alla capitalizzazione delle imprese.

·        Nel 2023 la gestione operativa ha generato un ammontare di liquidità ampiamente superiore rispetto a quanto realizzato l’anno precedente (+42,0%): una dinamica positiva, a maggior ragione se inserita nel complesso quadro ciclico vissuto dal sistema manifatturiero. Va poi sottolineato che tale liquidità ha interamente finanziato gli investimenti (la cui evoluzione è tuttavia in rallentamento sul 2022) e il rimborso dei finanziamenti in precedenza contratti.

L’analisi dei bilanci 2023 a consuntivo è stata poi arricchita da un’indagine somministrata agli stessi gruppi nel mese di ottobre 2024, con gli obiettivi di fornire una prima istantanea (sebbene parziale e non definitiva) in merito alle principali dinamiche di bilancio per l’anno 2024, nonché alle prospettive per il 2025, oltre ad alcune indicazioni sulle strategie di crescita e sviluppo perseguite dai gruppi industriali e a un approfondimento sullo lo stato di utilizzo (attuale e prospettico) dell’intelligenza artificiale, soprattutto nei processi relativi all’amministrazione, alla finanza e al controllo.

Con riferimento al primo punto, emerge dall’indagine una stima negativa sulle principali voci di bilancio relative al 2024: in base a questa valutazione il fatturato complessivo dovrebbe scendere, rispetto all’anno precedente, del 4% circa; il valore aggiunto dell’8% e il Margine Operativo Lordo dell’11%. Il rapporto MOL/Ricavi si attesterebbe così al 13,0%, in flessione rispetto al 2023 (14,0%) e al 2022 (14,8%).

Osservando la distribuzione geografica del fatturato 2024, le perdite più consistenti, e che interessano il maggior numero dei gruppi industriali analizzati, riguardano la Germania (i tre quarti dei gruppi ha riscontrato perdite, e un terzo oltre il 10%) e l’Europa nel suo complesso, l’Africa centromeridionale e la Cina. Viceversa, i mercati che hanno garantito maggiori soddisfazioni sono quelli di Nord Africa e Medio Oriente (MENA), Sud America, Stati Uniti, India e Oceania.

Si raccoglie poi un “sentiment” positivo per quanto riguarda il 2025, perché circa nel 70% dei casi vengono segnalati un fatturato ed una marginalità in crescita rispetto al 2024. Queste prospettive sono corroborate da una robusta dinamica degli investimenti, che dovrebbero crescere nell’80% dei casi, e da una strategia di crescita che insiste sulla differenziazione su nuovi mercati (58%), sulla apertura di nuovi business (42%) e sull’allargamento del perimetro di consolidamento (35%), oltre che sui driver della digitalizzazione, del riposizionamento lungo la catena del valore, della riorganizzazione infragruppo. Tra le aree geografiche individuate come target per lo sviluppo industriale vengono segnalate il Nord America, e specialmente gli Stati Uniti (37%), l’Europa (23%), e l’Asia, in particolare, India, Cina e Far East.

Decisivo, per perseguire tutti questi indirizzi strategici, l’importante apporto della liquidità aziendale (mezzi propri e gestione operativa) come strumento privilegiato per finanziare, nell’83% dei gruppi, la crescita attesa per i prossimi anni.

Infine, sul terzo aspetto, l’indagine ha evidenziato che, a oggi, il 76% delle realtà intervistate dichiara di utilizzare l’intelligenza artificiale con intensità diversificate. Entro tre anni l’utilizzo raggiungerà il 92%. Limitatamente ai processi di amministrazione, finanza e controllo, l’impiego attuale è molto limitato (4%) ma, in prospettiva, più della metà dei gruppi (56%) saranno coinvolti. L’uso maggiore è, ed è previsto, per i processi di controllo di gestione (controlli operativi, analisi di scenario, dei consumi), ma anche per la preparazione di reportistiche e l’annotazione nei registri contabili. Produttività, motivazione, efficacia ed efficienza, modifica dei ruoli e accuratezza e completezza delle informazioni sono tra i maggiori impatti osservabili. Vi sono poi attese di impatto sull’integrazione delle informazioni all’interno di ciascun gruppo e sulle performance economiche.

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Gefran Supplier Day 2024: “Catena del valore sempre più sostenibile grazie a progetti concreti e valori condivisi per ridurre l’impatto delle emissioni del 25%”

in Ambiente/Aziende/Economia/Gefran by

Gefran, azienda specializzata nella progettazione e produzione di sensori, sistemi e componenti per l’automazione ed il controllo dei processi industriali, ha organizzato il Supplier Day 2024, il workshop annuale in cui la multinazionale italiana incontra i principali rappresentanti della catena di fornitura del territorio per condividere valori, obiettivi e piani d’azione, e diffondere una comune cultura della sostenibilità. La filiera sostenibilerappresenta infatti uno dei pilastri del Piano Strategico di Gefran per la sostenibilità.

Anche per il 2024, il Supplier Day si conferma un appuntamento atteso dai player della catena di fornitura di Gefran, che ha consolidato l’impegno verso la sostenibilità dei tanti partecipanti, generando risultati concreti: un progetto che ha coinvolto i principali fornitori dell’azienda, avviato nuove iniziative in ambito ESG e offerto supporto alle piccole imprese del territorio. La partecipazione attiva ha permesso di raggiungere l’obiettivo di promuovere una cultura della sostenibilità condivisa, creando valore per tutti gli attori coinvolti, favorendo lo sviluppo di nuove opportunità e iniziative, e avvicinando l’azienda agli obiettivi del Piano Strategico della Sostenibilità.

L’evento ha consentito di fare il punto sui progetti che i fornitori dell’azienda hanno messo in atto nel corso degli ultimi 12 mesi per ridurre le proprie emissioni Scope 1 e 2, contribuendo così all’obiettivo di Gefran di diminuire l’impatto della propria impronta carbonica del 25% entro il 2030.

La sostenibilità da sempre guida lo sviluppo di Gefran. Si tratta di uno degli elementi strategici che hanno permesso al Gruppo di crescere stabilmente e acquisire solidità, e continuerà a indicare la direzione verso cui tendere”, ha affermato Giovanna Franceschetti, Vice Presidente di Gefran con delega alla sostenibilità. “In questo percorso, il contributo concreto delle aziende con cui operiamo risulta sempre più importante per il raggiungimento di una crescita che sia sostenibile per tutti”.

In particolare, Gefran ha invitato i propri fornitori a individuare e promuove nel corso dell’anno azioni concrete e congiunte, volte alla riduzione delle emissioni prodotte. Tali progetti potevano riguardare 5 aree: l’utilizzo di energia autoprodotta o derivante da fonti rinnovabili, l’efficientamento degli impianti produttivi, l’ottimizzazione della logistica, l’utilizzo di packaging a basso impatto, e altre iniziative specifiche. A questo invito ha aderito la gran parte delle imprese del territorio che compongono la supply chain dell’azienda, implementando 30 progetti relativi alle varie aree di azione individuate dal Gruppo nella propria call to action.

Sono molto orgoglioso dell’impegno che i nostri fornitori stanno impiegando verso la riduzione della propria impronta carbonica, segno che i nostri sforzi per diffondere una cultura della sostenibilità condivisa stanno producendo importanti risultati”, ha dichiaratoStefano Mazzola, Chief Procurement Officer di Gefran. “Nel percorso di Gefran verso la decarbonizzazione, la catena di fornitura ha un ruolo rilevante perché può offrire un contributo decisivo al raggiungimento dei nostri obiettivi sostenibili, e il Supplier Day 2024 ha confermato quanto di buono stiamo facendo insieme”.

Il Supplier Day 2024 è stato dunque l’occasione per mostrare le progettualità e gli sforzi fatti dai fornitori di Gefran nel loro percorso verso l’abbattimento della propria impronta carbonica: i partecipanti hanno dibattuto sulla diffusione della sostenibilità e sulle iniziative da implementare nel prossimo futuro, condividendo esperienze, successi e difficoltà. Inoltre, sono stati presentati tre progetti particolarmente significativi messi in atto da tre imprese della catena del valore.

Il primo, riguarda un piano di riduzione della carbon footprint mediante l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili e la diminuzione dei consumi energetici, attraverso la sostituzione di impianti di illuminazione, di generatori d’aria calda, e lo sviluppo di una metodologia di efficientamento del processo produttivo.

Il secondo, ha permesso di mappare l’impronta carbonica dei componenti utilizzati da Gefran, partendo dagli stabilimenti produttivi del fornitore fino alla consegna. Questo ha permesso di definire un piano per riallocare le produzioni verso impianti a minore impatto ambientale. Il progetto integra anche la revisione delle modalità di trasporto dei prodotti, al fine di ridurre ulteriormente l’impatto ambientale complessivo.

L’ultimo progetto mostrato durante il Supplier Day ha riguardato lo sviluppo di una app per la gestione degli spostamenti: grazie a un algoritmo, ottimizza i percorsi assegnando ai dipendenti le aziende più vicine ai loro domicili e, quando possibile, suggerisce combinazioni di carpooling per ridurre i costi e l’impatto ambientale.

Ave Spa (Rezzato) cerca operatori stampaggio iniezione plastica

in Economia/Lavoro by

Ave Spa, azienda bresciana leader nel settore del materiale elettrico con 120 anni di storia, cerca operatori di stampaggio iniezione plastica per lo stabilimento di Rezzato.

Ai candidati si richiede un minimo di due anni di esperienza del settore.

Si offre:

– Lavoro su tre turni dal lunedì al venerdì;
– Contratto a tempo indeterminato;
– Premio di produzione;

– Ambiente di lavoro sereno e stimolante, che valorizza le risorse interne.

Per candidarsi è possibile inviare il proprio curriculum a: personale@ave.it

Ave Spa, foto da ufficio stampa

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Banca Valsabbina cede una quota di Cardo Ai

in Banche/Economia/Valsabbina by

Banca Valsabbina comunica di aver perfezionato l’accordo per la cessione di una quota della partecipazione detenuta in Cardo AI, PMI Innovativa che sviluppa tecnologie avanzate per la finanza strutturata.

L’operazione rientra nell’ambito di un più ampio round di finanziamento di Serie A da 15 milioni di dollari, guidato da Blackstone, una delle più grandi società finanziarie al mondo – specializzata nei settori private equity, investimenti immobiliari, hedge funds, leveraged buyout e strategie di investimento – e da Fintop Capital. A conclusione della transazione la partecipazione detenuta dalla Banca si attesterà a circa il 2%.

Sull’allora start up innovativa fondata nel 2018 da Altin Kadareja aveva puntato nel 2021 Banca Valsabbina, acquisendo una quota di poco inferiore al 10% tramite aumento di capitale. Tale investimento era stato effettuato confidando nelle potenzialità di crescita dell’iniziativa, nonché a complemento dell’attività di digitalizzazione dei processi di monitoraggio e reporting, per operazioni di finanza strutturata, asset strategico per l’istituto bresciano.

“Siamo entrati nel capitale di Cardo AI nel 2021 dopo aver sperimentato con mano l’efficacia, la flessibilità e la potenzialità dei prodotti messi a disposizione dalla fintech, con particolare riferimento al mondo degli ABS”, commenta Hermes Bianchetti, Vicedirettore Generale Vicario di Banca Valsabbina. “Siamo molto soddisfatti che un top player della finanza internazionale come Blackstone, unitamente a Fintop Capital e ad altri investitori esteri, abbiano deciso di sostenere la crescita di Cardo AI, nell’ambito di una strategia di sviluppo sul mercato statunitense. Questa è la terza “exit” per il nostro Istituto a valere su investimenti effettuati in realtà tecnologiche contraddistinte da forte potenziale di crescita poi riscontrato nei fatti. Si conferma quindi nuovamente la validità della nostra strategia, nonché la capacità di Banca Valsabbina di generare valore per i propri soci. Continueremo a collaborare attivamente con Cardo AI, accompagnandola in questa nuova promettente fase di sviluppo, supportata da player internazionali di primario livello.”.

Cardo AI è stata fondata a Milano nel 2018. È un’azienda fintech globale con la missione di rendere il mercato più efficiente, trasparente e accessibile a tutti gli operatori. Grazie a una tecnologia proprietaria che integra software, intelligence e infrastruttura, Cardo AI accompagna banche, credit originator, servicers, asset manager e asset owner lungo l’intero processo dalla gestione dei dati, alla formulazione di analisi predittive fino all’ottimizzazione dei portafogli con algoritmi di machine learning e intelligenza artificiale. Ad oggi, gestisce oltre 40 miliardi di euro attraverso le sue piattaforme tecnologiche, avvalendosi di un team di oltre 120 talenti.

Banca Valsabbina è una Società Cooperativa per Azioni, fondata nel 1898. È la principale Banca popolare di Brescia e da centoventicinque anni sostiene la crescita e lo sviluppo economico del territorio, ponendosi come interlocutore sia per le famiglie che per gli artigiani, le piccole attività economiche e le PMI. Opera attraverso una rete territoriale che conta 71 filiali, di cui 43 in provincia di Brescia, 8 in provincia di Verona e 3 a Milano. Impiega 870 dipendenti, gestisce masse per oltre 12 miliardi di euro e vanta un solido patrimonio, con il CET 1 Ratio al 15% ed il Tier Total al 17,5%. Nel Gruppo Banca Valsabbina rientrano inoltre Integrae Sim – società di intermediazione leader tra gli Advisor e Global Coordinator per numero di quotazioni sul mercato Euronext Growth Milan e prima società di consulenza focalizzata sul segmento Mid-Market – e Prestiamoci (con l’istituto di pagamento Pitupay), che gestisce una piattaforma digitale per prestiti personali a privati e partite iva – posizionandosi come prima piattaforma Italiana nel comparto consumer e circa al decimo posto in Europa – con più di 8 mila clienti e un erogato che supera i 100 milioni.

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Ex Magazzini generali, un maxiprogetto tra hotel e appartamenti

in Economia/Edilizia by

I protagonisti saranno il legno e il verde. La riqualificazione dell’area degli ex Magazzini Generali, alle porte del centro storico di Brescia – secondo quanto riporta Brescia news – sarà all’insegna della massima sostenibilità e dell’attenzione all’ambiente. Il progetto «Brescia Urban Living», realizzato dal gruppo altoatesino Pohl Immobilien, realtà che sviluppa e realizza progetti immobiliari ad alto tasso di sostenibilità e innovazione in tutta Italia, insieme alla Finanziaria di Valle Camonica e Isa, Istituto Atesino di Sviluppo, prende forma e svela ulteriori dettagli.

Nell’area – che ha in corso anche progetti di espansione di copertura del servizio di trasporto pubblico – di oltre 13mila metri quadrati che si sta riqualificando, il primo lotto dell’intervento, sorgerà un albergo di 9 piani che farà parte di una grande catena alberghiera: un business hotel con oltre 120 camere, facilmente utilizzabile anche per la fruizione turistica di Brescia. Accanto ci saranno gli spazi residenziali: 110 appartamenti, realizzati secondo i più moderni criteri di design e comodità. Di diverse dimensioni (si va da monolocali a quadrilocali), non saranno solo in vendita: una buona parte sarà dedicata al mercato degli affitti, soluzione sempre più richiesta dal mercato immobiliare.

L’edificio ospiterà anche un coworking di 400 metri quadrati. Il tutto con uno sguardo attento alla sostenibilità: i nuovi edifici, uno residenziale e uno alberghiero, arricchiti da uno spazio di coworking, emergeranno in armonia con il paesaggio circostante, grazie a facciate verdi integrate nel sistema costruttivo in legno, favorendo efficienza e comfort ambientale, elemento paesaggistico d’impatto che darà ulteriore visibilità alla riqualificazione della zona.

«Nel corso degli ultimi mesi, il lavoro di confronto sulla proposta progettuale di Pohl Immobilien sull’area degli ex Magazzini Generali è stato molto serrato e proficuo. Stiamo ora lavorando sulla convenzione accessiva al Piano attuativo dell’area che andrà a dettagliare le opere di urbanizzazione specifiche realizzate contestualmente all’hotel e alle residenze – afferma Michela Tiboni, Assessora con delega alla Rigenerazione Urbana per lo sviluppo sostenibile, alla Pianificazione urbanistica, all’Edilizia Privata e all’Energia –. Ho già avuto modo di esprimere il mio apprezzamento per la concretezza e la capacità di guardare avanti di questo operatore, che ha scelto di intervenire nella nostra città su una delle aree collocate in una zona strategica se pensiamo ai tanti investimenti che vi atterreranno: la prima linea del tram, che si muoverà lungo via Salgari, o il progetto “La scuola al centro del futuro” nel cuore del quartiere don Bosco, solo per citarne alcuni. Sono certa che porteranno a Brescia un intervento innovativo e di qualità, quindi con piacere continueremo a fare la nostra parte, in questo caso come nei tanti che denotano la dinamicità della città, affinché possano trovare nella struttura tecnica e amministrativa del mio assessorato il supporto necessario».

Costruite da una serie di piante o rampicanti su supporto verticale, le facciate verdi non hanno solo un aspetto gradevole dal punto di vista estetico, andando oltre il concetto di “bosco verticale”, ma apportano anche dei vantaggi ambientali, contribuendo così a rendere gli edifici a bassissimo consumo di energia. In particolare il progetto di facciata verde pensato da Pohl Immobilien insieme ai partner innovativi prevede una particolare attenzione alla manutenzione del verde, rendendola sostenibile nel tempo, con piante autoctone e dallo scarso fabbisogno d’acqua. L’inizio dei lavori è previsto entro la primavera del 2025.

A contribuire allo sviluppo del progetto, per quanto riguarda gli aspetti tecnologici e innovativi, anche Eurac Research, rinomato centro di ricerca con sede a Bolzano, che seguirà gli aspetti di impiantistica e realizzazione delle facciate. Lo studio di architettura che segue la riqualificazione è Scandurra, mentre il progetto landscape è dell’architetto milanese Valerio Cozzi.

Pohl Immobilien, una storia familiare

Dalla sua fondazione avvenuta nel 1981, Pohl Immobilien ha continuato a svilupparsi. Fondata da Peter Paul Pohl, mente creativa, e in stretta collaborazione con il fratello, ha trasformato la lunga tradizione artigianale di famiglia in un’azienda di successo. Con l’ingresso in azienda dei figli Hans Martin e Magdalena Pohl, è la seconda generazione a prendere in mano l’azienda. La mission aziendale è focalizzata sulla costruzione o recupero di immobili già esistenti, in un’ottica di sostenibilità. I progetti infatti utilizzano materiali innovativi e tecnologie di qualità con un’attenzione particolare al design architettonico, grazie a numerose partnership con prestigiosi studi di architettura.

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Brescia, i prossimi eventi della Camera di commercio

in Associazioni di categoria/Camera di commercio/Economia/Eventi by

Pubblichiamo di seguito, come di consueto, gli eventi promossi dalla Camera di Commercio di Brescia e provincia per le imprese del territorio.

CAMERA DI COMMERCIO, I PROSSIMI EVENTI

129/24 – SEMINARIO IL LABIRINTO DEI CONTRATTI – COME GESTIRE AL MEGLIO I RAPPORTI CON I COLLABORATORI

Il seminario gratuito, che si svolgerà il 15 novembre dalle ore 09.00 alle ore 13.00 presso la Sala C della Camera di Commercio di Brescia,  illustrerà le principali forme contrattuali del lavoro subordinato, il corretto inquadramento del lavoro autonomo, subordinato e parasubordinato, le migliori modalità di inserimento lavorativo dei giovani. Un cenno sarà fatto sui soci lavoratori nelle imprese cooperative e sui workers buyout. Iscrizioni on line sul sito www.bs.camcom.it

130/24 – SEMINARIO CREATIVITÀ E DESIGN: LA TUTELA IP E I RIFERIMENTI NORMATIVI

La Camera di Commercio di Brescia, in collaborazione con INDICAM, Associazione Italiana per la tutela della proprietà intellettuale, propone un seminario gratuito che si terrà il 19 novembre dalle ore 14.30 alle ore 17.00 in presenza dedicato alla tutela della creatività e del design in azienda. Il seminario affronterà i temi della tutela della forma, della protezione del design tramite diritto d’autore e del recupero dei costi su R&D relativi al design. Evento in fase di accreditamento presso l’Ordine degli Avvocati di Brescia e l’Ordine dei Consulenti IP Iscrizioni on line sul sito www.bs.camcom.it

131/24 – LA SICUREZZA PRODOTTI – I PRODOTTI TESSILI

L’iniziativa si terrà il 25 novembre dalle ore 16:30 alle ore 18:00. L’incontro intende fornire la possibilità di conoscere le attività di vigilanza svolte dalla Camera di commercio di Brescia e approfondire le tematiche del settore. L’incontro formativo è gratuito e si svolgerà in presenza, presso la “Sala C”. Iscrizioni on line sul sito www.bs.camcom.it

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Gefran, ecco i conti al 30 settembre

in Aziende/Bilanci/Economia/Gefran by

Il Consiglio di Amministrazione di Gefran Spa (Provaglio d’Iseo) si è riunito oggi sotto la presidenza di Maria Chiara Franceschetti per l’approvazione dei risultati al 30 settembre 2024.

Marcello Perini, Amministratore Delegato del Gruppo Gefran, ha dichiarato: “Siamo soddisfatti dei risultati dei primi nove mesi del 2024, non solo perché evidenziano ricavi e utili positivi, con il risultato netto addirittura superiore allo stesso periodo dell’anno scorso, ma soprattutto perché ottenuti in un contesto macroeconomico ancora incerto. Le eccellenti prestazioni tecnologiche dei nostri prodotti, l’elevato livello di servizio e la qualità delle nostre forniture permettono al Gruppo di posizionarsi in modo autorevole presso clienti, sia consolidati sia nuovi, prendendo parte in modo concreto e fattuale ad un numero significativo di importanti nuovi progetti di macchinari ed impianti attualmente in sviluppo. Siamo certi che, con il miglioramento delle prospettive globali del mercato, tali opportunità si potranno convertire in un incremento dei ricavi e della marginalità. Per questo motivo l’impegno economico e finanziario che costantemente dedichiamo allo sviluppo di prodotto e al miglioramento dei processi manifatturieri rimane invariato in tutto il Gruppo. Le previsioni per la fine del 2024 restano quindi positive sia per quanto riguarda la marginalità che per i ricavi, questi ultimi attesi in linea con l’esercizio precedente”.

Business operativi

ricavi dei primi nove mesi del 2024 sono pari ad 100,6 milioni di Euro e si confrontano con 101,2 milioni di Euro dello stesso periodo 2023, registrando un decremento dello 0,6% pari a 0,6 milioni di Euro (era il -4,2% nel primo semestre). Al netto dell’effetto negativo portato dalla variazione dei cambi, i ricavi progressivi dell’esercizio sarebbero allineati al dato dell’esercizio precedente.

Si precisa inoltre che i ricavi al 30 settembre 2024 includono 0,2 milioni di Euro per le vendite residuali di prodotti azionamenti, mentre al 30 settembre 2023 erano rilevati complessivi 0,7 milioni di Euro, in parte legati alle vendite di prodotti (0,5 milioni di Euro) in parte per l’erogazione di servizi al gruppo WEG (0,2 milioni di Euro). Al netto di tali effetti, la diminuzione dei ricavi rilevata nel 2024 rispetto al pari periodo precedente risulterebbe più contenuta (-0,1%).

La suddivisione dei ricavi per area geografica mostra una diminuzione diffusa a molte delle aree servite dal Gruppo, ed in particolare Italia (-8,6%), Europa (complessivamente -7,6%) e America (complessivamente -1,5%). L’area geografica per la quale, al contrario, viene rilevata una crescita dei ricavi è l’Asia (+24,6%), che sconta l’effetto negativo dell’andamento delle valute estere (in particolare Rupia e Renmimbi), al netto del quale l’aumento rilevato sarebbe finanche più elevato (+26,8%).

In termini di aree di business, rispetto ai primi nove mesi del 2023, si evidenziano ricavi in aumento per il segmento componenti per l’automazione, per il quale si rileva una crescita dell’1,9% trainata dall’aumento dei volumi di vendita delle famiglie di prodotto delle gamme controllo di potenza (+9,2% rispetto a quanto rilevato nei primi nove del 2023) e soluzioni (+12,2% rispetto al pari periodo precedente), ed in particolare nei mercati Asia ed America (rispettivamente +61,2% e +10,8% rispetto al 30 settembre 2023). Sono invece in contrazione rispetto al dato progressivo a settembre 2023 i ricavi generati dal segmento sensori, nello specifico del 2,7% (al netto dell’effetto negativo apportato dalle valute la diminuzione percentuale sarebbe più contenuta e pari all’1,9%), diffusa alle principali aree geografiche servite, ad esclusione del mercato Asia dove come per il segmento componenti per l’automazione, i ricavi sono in aumento rispetto al pari periodo precedente (+20,6% rispetto al dato progressivo del 2023).

Nei primi nove mesi del 2024 la raccolta ordini è stata complessivamente più alta rispetto al dato del pari periodo 2023 (+7,3%), come risultato di un aumento della raccolta ordini per il business sensori (+8,5%), più contenuto, seppur ampiamente positivo, per il business dei componenti per l’automazione (+5,3%).

Il valore aggiunto realizzato al 30 settembre 2024 ammonta a 73 milioni di Euro (72,1 milioni di Euro nel pari periodo 2023) e corrisponde al 72,6% dei ricavi, con incidenza percentuale in aumento rispetto al dato del pari periodo precedente (+1,4%). Contribuisce all’aumento del valore aggiunto, in valore assoluto complessivamente pari a 1 milioni di Euro, la miglior marginalità realizzata connessa al differente mix dei prodotti venduti rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente, seppur rilevando per il 2024 un valore assoluto di ricavi minore rispetto a tale periodo di confronto.

Gli altri costi operativi dei primi nove mesi del 2024 ammontano a 16,9 milioni di Euro, in diminuzione di 0,4 milioni di Euro rispetto al dato dei primi nove mesi del 2023, riflessa anche in una riduzione dell’incidenza percentuale sui ricavi (16,8% nel 2024 contro il 17% del 2023). Il decremento attiene prevalentemente a costi per servizi (in particolare utenze e consulenze professionali varie) in parte inficiata da maggiori costi per lavorazioni esterne e manutenzioni.

Il costo del personale rilevato al 30 settembre 2024, pari a 36,8 milioni di Euro, risulta superiore di 1,6 milioni di Euro rispetto al pari periodo precedente, quando ammontava a 35,1 milioni di Euro. L’incidenza percentuale sui ricavi si attesta al 36,5% (34,7% al 30 settembre 2023). Si precisa che nei primi nove mesi del 2024 si registra un aumento dell’organico. Oltre a ciò, a partire dal mese di giugno 2023 e successivamente da giugno 2024, viene recepito l’aumento retributivo previsto dal CCNL per tutti i dipendenti presso i siti italiani del Gruppo, maggiorato dall’applicazione della clausola di salvaguardia definita a livello nazionale e legata all’andamento dell’inflazione.

Il Margine Operativo Lordo (EBITDA) al 30 settembre 2024 è positivo per 19,4 milioni di Euro (19,7 milioni di Euro nel pari periodo 2023) e corrisponde al 19,3% dei ricavi (sostanzialmente in linea con l’incidenza sui ricavi 30 settembre 2023, pari al 19,4%), in diminuzione rispetto al pari periodo dell’esercizio precedente di 0,3 milioni di Euro. L’aumento del valore aggiunto e la diminuzione degli altri costi operativi non compensano completamente l’aumento del costo del personale, determinando complessivamente il decremento del margine operativo lordo rispetto al dato progressivo precedente.

La voce ammortamenti e svalutazioni nei primi nove mesi del 2024 è pari a 5,9 milioni di Euro e si confronta con un valore di 5,6 milioni rilevato al 30 settembre 2023, registrando un incremento di 0,3 milioni di Euro, che sconta l’alto livello di investimenti completati dal Gruppo nel corso del 2023 e pienamente operativi nel 2024.

Il risultato operativo (EBIT) al 30 settembre 2024, positivo e pari a 13,5 milioni di Euro (13,4% dei ricavi), è in flessione di 0,6 milioni di Euro rispetto al dato del 30 settembre 2023, che ammontava a 14,1 milioni di Euro (13,9% dei ricavi). Come per il margine operativo lordo, la variazione deriva dal più alto costo del personale, oltre che ammortamenti, rilevati rispetto al periodo di confronto, che inficiano il maggior valore aggiunto registrato.

Gli oneri da attività/passività finanziarie nei primi nove mesi del 2024 sono complessivamente pari a 0,1 milioni di Euro (sostanzialmente in linea col dato rilevato nel pari periodo 2023). La voce include proventi finanziari legati alla gestione della liquidità per 0,9 milioni di Euro (0,4 milioni di Euro al 30 settembre 2023) e oneri connessi all’indebitamento del Gruppo per 0,7 milioni di Euro (0,3 milioni di Euro nei primi nove mesi del 2023).

Le imposte risultano complessivamente negative e ammontano a 3,3 milioni di Euro (erano complessivamente negative per 4,3 milioni di Euro nei primi nove mesi del 2023, quando includevano 0,6 milioni di Euro come accantonamento per la procedura di accertamento legata alla verifica fiscale nei confronti della Capogruppo degli esercizi 2019 e 2020, la cui risoluzione è avvenuta nel quarto trimestre 2023).

Il risultato da attività operative continuative al 30 settembre 2024 è positivo per 10,1 milioni di Euro, in aumento di 0,4 milioni di Euro rispetto al dato rilevato nei primi nove mesi del 2023.

Il Risultato netto delle attività disponibili per la vendita al 30 settembre 2024 è nullo, mentre al 30 settembre 2023 era negativo e pari a 0,2 milioni Euro. A seguito dell’avvenuta cessione del business azionamenti e delle relative attività riclassificate, in applicazione del principio contabile IFRS 5, come “Disponibili per la vendita”, nell’esercizio 2024 non si rileva alcuna attività economica connessa alle stesse. Per contro, le attività rilevate nei primi nove mesi del 2023 attengono all’operatività dei mesi di gennaio e febbraio del ramo d’azienda relativo al business azionamenti in capo alla controllata Gefran India, ceduto in data 1° marzo 2023. Oltre a ciò, sono inclusi gli effetti della cessione delle attività (magazzino, altri asset e personale dipendente) del ramo d’azienda azionamenti all’interno della controllata cinese Gefran Automation Technology (Cina), ceduto in data 3 gennaio 2023.

Il risultato netto del Gruppo al 30 settembre 2024 è positivo per 10,1 milioni di Euro, confrontandosi con 9,5 milioni di Euro rilevati al 30 settembre 2023.

Il capitale d’esercizio al 30 settembre 2024 è pari a 15,1 milioni di Euro, in diminuzione di complessivi 0,5 milioni di Euro se confrontato agli 15,6 milioni di Euro del 31 dicembre 2023. Contribuisce alla variazione il saldo netto delle altre attività e passività (accoglie, tra gli altri, debiti verso dipendenti e istituti di previdenza, crediti e debiti per imposte), complessivamente negativo per 10,4 milioni di Euro ed in aumento di 3,8 milioni di Euro rispetto allo stesso al 31 dicembre 2023 (negativo per 6,6 milioni di Euro). Controbilancia, solo parzialmente, la diminuzione (3,4 milioni di Euro) dei debiti commerciali rispetto al dato di chiusura 2023. Oltre a ciò, sono in lieve aumento i crediti commerciali (0,1 milioni di Euro), mentre sono in diminuzione le rimanenze (0,3 milioni di Euro).

Il patrimonio netto al 30 settembre 2024 ammonta a 97,3 milioni di Euro, in aumento quindi di 3,3 milioni di Euro in rapporto ai 94 milioni di Euro al 31 dicembre 2023. La variazione attiene principalmente alla rilevazione del risultato positivo del periodo (10,1 milioni di Euro), in parte assorbito dal pagamento dei dividendi sul risultato 2023 (6 milioni di Euro) e dagli effetti negativi dei movimenti della riserva di conversione (0,4 milioni di Euro) e delle riserve valutazione titoli e derivati al fair value (0,4 milioni di Euro).

Gli investimenti nei primi nove mesi del 2024 ammontano a 4 milioni di Euro (8,2 milioni di Euro nel pari periodo 2023) e riguardano principalmente i reparti produttivi, le attività di ricerca e sviluppo e il rinnovo dei fabbricati che ospitano gli stabilimenti del Gruppo.

La posizione finanziaria netta al 30 settembre 2024, è positiva e pari a 27,4 milioni di Euro, mentre il dato di fine 2023 era positivo per 22,7 milioni di Euro.

La variazione della posizione finanziaria netta è essenzialmente originata dai flussi di cassa positivi generati dalla gestione caratteristica (17,2 milioni di Euro), assorbiti da esborsi per gli investimenti tecnici effettuati nel corso dei primi sei mesi dell’esercizio (4 milioni di Euro), nonché dal pagamento dei dividendi (6 milioni di Euro) di imposte e canoni di noleggio (complessivi 1,9 milioni di Euro).

La posizione finanziaria netta è composta da disponibilità finanziarie a breve termine pari a 47,9 milioni di Euro e da indebitamento a medio/lungo termine per 20,5 milioni di Euro.

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Nella provincia di Brescia crolla il credito alle imprese -8,2% nel 2024 e l’export resta in sofferenza -4,9%

in Associazioni di categoria/Cna/Economia/Tendenze by

L’economia lombarda fatica a riprendere quota, anche nel 2025. La stagnazione si fa sempre più insistente in Lombardia, tanto che le prospettive di crescita si riducono sensibilmente con il PIL che il prossimo anno dovrebbe far registrare un timido +1%. Non vanno meglio anche i consumi, che si dovrebbero attestare sul +0,9%, mentre la previsione degli investimenti fa segnare addirittura un negativo -1,9%. Sono questi alcuni dei numeri forniti da CNA Lombardia nel Quinto Focus 2024 sull’andamento dell’economia regionale, realizzato dal Centro Studi Sintesi. A questo scenario si aggiunge la crisi economica tedesca che si riflette sulle previsioni di crescita degli stati federati tedeschi, nel 2024 sostanzialmente prossime allo zero, mentre le comunità autonome spagnole, invece, si contraddistinguono per aspettative di crescita superiore al 2%.

PIL, consumi e investimenti

Le proiezioni aggiornate per la Lombardia delineano nel 2024 un PIL (+0,8%) in continuità con l’anno precedente, tendenza che dovrebbe essere confermata anche nel 2025 con un +1%. Nel 2024 il PIL regionale si dovrebbe posizionare ad un livello superiore di 6,4 punti percentuali il dato pre-pandemico, a fronte del +3,9% della media nazionale. Le ultime stime confermano allo stesso modo anche la difficoltosa risalita dei consumi in Lombardia dopo lo choc pandemico: dopo la modesta crescita per il 2024 (+0,6%), le proiezioni per il 2025 rimangono sostanzialmente tali, in virtù di un tasso di crescita stimato al +0,9%. Sul fronte investimenti dopo un triennio particolarmente positivo, nel 2024 la crescita nella regione è destinata a rallentare sensibilmente, +2,7%. La frenata degli investimenti potrebbe proseguire anche nel 2025, arrivando a sconfinare addirittura in territorio negativo, -1,9%.

“Siamo preoccupati per lo stato di salute dell’economia tedesca, che nel nostro focus vede alcuni lander a noi molto vicini arrancare – afferma Giovanni Bozzini, Presidente di CNA Lombardia –. Se guardiamo al dato tendenziale si conferma la crescita della Lombardia, ma su valori relativamente ridotti sia nel 2024 sia, in previsione, nel 2025. Se invece guardiamo al lasso di tempo che ci separa dal 2019 e dalla fase pre-pandemica, siamo quasi su valori doppi rispetto alla crescita nazionale. La dinamica degli investimenti però è in forte e progressivo calo. Fino a previsioni negative per il 2025. E’ sempre lo sguardo di lungo periodo, dal 2019 ad oggi, che assicura un dato molto positivo. Ma siamo preoccupati per il futuro.”

“A colpire positivamente nel contesto internazionale è il dato delle Comunità Autonome spagnole, su cui dobbiamo riflettere – spiega Stefano Binda, Segretario di CNA Lombardia -. Come CNA Lombardia riteniamo sempre utile un confronto con le altre Regioni che muovono l’Europa. Preoccupa però la fragilità dei consumi privati, che subirà anche gli equilibri della finanza pubblica con il ritorno al Patto di stabilità europeo e una compressione della spesa corrente negli a livello locale, regionale, nazionale.”

Prestiti alle imprese e inflazione

In dodici mesi, confrontando giugno 2023-giugno 2024il valore dei prestiti alle imprese lombarde è diminuito del 2,1%, con una perdita di 13 miliardi di euro: la contrazione riguarda soprattutto le imprese di piccola dimensione (-9,5%). le erogazioni risultano in calo per industria e costruzioni, mentre si riscontra una variazione positiva per i servizi (+1,5%). Relativamente ai tassi di interesse, invece, ad agosto 2024 il tasso medio applicato ai nuovi prestiti fino ad 1 milione di euro si è stabilizzato al 5,49% (-0,13 punti in un anno); mentre con riguardo ai prestiti di importo superiore a 1 milione di euro, il tasso medio si attesta al 4,91% (+0,41 punti in dodici mesi). Sul territorio la quasi totalità delle province lombarde stanno risentendo della situazione nel periodo giugno 2023-giugno 2024: Varese (-10,1%), Sondrio (-9,8%), Brescia (-8,2%), Como (-8,2%), Pavia (-6,7%), Lecco (-5,1%), Bergamo (-4,4%), Cremona (-4,4%), Mantova (-4,4%), Monza e Brianza (-4,1%). Le uniche in controtendenza sono Milano (+1,2%) e Lodi (+12,1%).

Lato inflazione, la diminuzione dei prezzi dei beni energetici ha influito in maniera significativa sulla sua stabilizzazione in Lombardia. Più precisamente, nel periodo gennaio-settembre 2024, rispetto allo stesso periodo del 2023, la dinamica inflattiva ha fatto registrare un +0,8% (era il +7,1% nel 2023). La dinamica dei prezzi è attualmente guidata da servizi ricettivi e ristorazione (+3,8%), a fronte di un calo significativo della categoria abitazione, acqua, energia (-6,0%).

“Restiamo profondamente preoccupati per il calo dei prestiti alle micro e piccole imprese, che continua – sottolinea Bozzini -. L’inflazione è invece ormai stabilizzata e ricondotta a livelli fisiologici.”

Export e occupazione

Nella prima metà del 2024 si osserva una modesta flessione del valore delle esportazioni in Lombardia, -1,6% rispetto allo stesso periodo del 2023. il ridimensionamento dell’export regionale coinvolge quasi tutti i comparti, soprattutto sistema moda (-8,8%)metallurgia (-7,3%) e sistema casa (-4,3%). Fanno eccezione agroalimentare (+5,3%) e meccanica (+2,5%). Sul fronte territoriale, invece, alcune province registrano un evidente calo come Brescia (-4,9%), Cremona (-4,5%), Lecco (-3,9%), Bergamo (-3,7%), Mantova (-2,6%), Milano (-2,4%), Varese (-2,3%), Como (-2,1%). Positive invece Lodi (+15,9%), Monza e Brianza (+5%), Pavia (+1,5%) e Sondrio (+1%).

Nel secondo trimestre 2024, dopo la flessione di marzo, si profila un lieve recupero del livello occupazionale in Lombardia. Nello specifico, nei primi sei mesi dell’anno si osserva un +1,2% rispetto al medesimo periodo del 2023. Tale tendenza è attribuibile ai positivi tassi di crescita riscontrati nell’agricoltura (+1,6%) e negli altri servizi (+3,6%), sufficienti a compensare il calo occupazionale nelle costruzioni (-1,9%) e nell’industria (-1,7%).

Stanno avendo difficoltà le esportazioni di alcuni settori come moda, casa, metallurgia e metalli – spiega il Presidente di CNA Lombardia -. Sono dati che hanno anche una matrice nella complicata situazione internazionale.”

“Se guardiamo ai dati dell’export, molti settori che hanno difficoltà oggi sono tuttavia molto cresciuti rispetto al 2019 – dice Binda -. Ad essersi contratto anche rispetto al quinquennio è proprio l’Automotive. Segno di una più generale crisi del sistema.”

Imprese totali e imprese artigiane

Dal punto di vista del numero delle imprese totali attive in Lombardia, ancora un trimestre positivo: a settembre 2024 le aziende attive in Lombardia sono 820milaquasi 1700 imprese in più rispetto a giugno 2024. Nel confronto con dicembre 2019 si consolida il saldo positivo (+0,7%), valutabile in circa 5.800 aziende in più. Diversamente, alcuni settori come commercio (-7,2%)industria (-8,8%) e agricoltura (-6,9%) manifestano un saldo negativo in termini di numerosità delle imprese. Lato territori, nel periodo settembre 2019-settembre 2024, si registra una flessione nelle province di Mantova (-7,9%), Sondrio (-4,5%), Cremona (-4,3%), Lodi (-3,7%), Pavia (-3,6%), Lecco (-1,4%), Bergamo (-1,4%), Brescia (-0,4%). Segno più per Milano (+4,3%), Varese (+1%), Monza e Brianza (+0,7%) e Como (+0,3%).

L’artigianato, invece, a settembre 2024 in Lombardia si attesta poco sopra quota 232mila aziende attive: tuttavia, rispetto a dicembre 2019 il numero di imprese artigiane risulta inferiore di oltre 9.200 unità (-3,8%). In particolare, si nota la flessione di produzione (-11,9%) e trasporti logistica (-8,6%) mentre le attività legate a settori tradizionalmente non artigiani manifestano un trend positivo (+1,6%). Impietosi i numeri provinciali nel periodo settembre 2019-settembre 2024. Male quasi tutte le province a partire da Mantova (-11,7%), Cremona (-6,7%), Pavia (-6,5%), Brescia (-5,7%), Lodi (-5,3%) Sondrio (-5,2%), Bergamo (-4,3%), Lecco (-3,7%), Como (-3,5%), Monza e Brianza (-3,1%), Milano (-2,3%). Solo Varese positiva (+2,3%).

“Anche nell’artigianato calano produzione e trasporti-logistica, mentre sono in area positiva i settori non tradizionalmente artigiani – dichiara Bozzini -. Questo aspetto si rivela attuale anche rispetto ai trend più generali sull’occupazione: calano industria e costruzione, in crescita i servizi.”

“Nel leggere i dati relativi al numero delle imprese in Lombardia, si osserva un saldo positivo rispetto al 2019, con quasi 6 mila imprese in più su 820 mila – afferma il Segretario Regionale –. Ma bisogna andare oltre perché è in atto una ricomposizione della base merceologica dell’economia lombarda: calano le imprese di industria e commercio, aumentano servizi e comunicazione. Siamo interessati a capire come tutelare la vocazione produttiva del territorio.”

Movimento turistico

Nel primo semestre del 2024 il numero complessivo di presenze turistiche in Lombardia ammonta a 23,8 milioni, in crescita del 12% rispetto allo stesso periodo del 2023: tale incremento è dovuto soprattutto ai flussi dall’estero (+16%). il movimento turistico regionale nei primi sei mesi del 2024 manifesta un’evoluzione ampiamente superiore ai dati del 2019 (+21%), con le presenze straniere che risultano in forte crescita negli ultimi cinque anni (+31%) e attualmente rappresentano il 65% del turismo lombardo.

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