Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

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Lavoro - page 8

Lavoro, il manifatturiero traina la domanda in Lombardia

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Lavoro/Manifatturiero/Meccanica/Tendenze by

Il 2017 comincia nel segno del manifatturiero. Nel periodo gennaio-marzo 2017, infatti, le richieste raccolte dalle Agenzie per il Lavoro nel territorio della Città Metropolitana di Milano e nelle province di Monza Brianza e Lodi sono cresciute del 5% rispetto allo stesso periodo del 2016 (in linea con il +4% rilevato nell’ultimo trimestre del 2016). Un aumento trainato dalla domanda di figure inserite in processi produttivi manifatturieri: conduttori di impianti (5,8%), operai specializzati (4%), personale non qualificato in aziende industriali, che da solo rappresenta il 20,5% della domanda.

E dopo due trimestri contraddistinti dal segno meno, torna a crescere anche la richiesta di tecnici, che da sola vale quasi il 25% del totale, mentre quella di addetti al commercio (36,4%) registra per la prima volta dal 2014 un calo (-7%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

È quanto emerge dall’ultima indagine dell’Osservatorio Assolombarda, realizzata in collaborazione con le Agenzie per il Lavoro, che monitora con cadenza trimestrale la domanda di lavoratori in somministrazione formulata dalle imprese alle agenzie.

A tre anni dal suo avvio, il primo numero del 2017 registra alcune significative novità. Infatti si allarga a 12 il panel delle Agenzie per il Lavoro, che forniscono le informazioni sulle richieste di lavoratori in somministrazione (Ad Adecco Italia, Gi Group, Manpower, Men At Work, Quanta Italia, Randstad Italia e Umana, si sono aggiunte Etjca, In Job, Lavoropiù, Life In e Synergie). Inoltre, a seguito dell’adozione da parte dell’Associazione Industriale Bresciana (AIB) del modello di rilevazione previsto dall’indagine, l’analisi è stata estesa anche alla provincia di Brescia con il risultato di avere un maggior grado di copertura del mercato della somministrazione e un quadro più completo delle tendenze in atto.

“Il primo trimestre 2017 conferma l’incremento dell’occupazione in somministrazione, in linea con il buon andamento generale del 2016 – ha dichiarato Mauro Chiassarini, Vicepresidente di Assolombarda con delega al Lavoro e all’Occupazione –. Inoltre l’aumento delle richieste di alcune figure specializzate utilizzate nei processi produttivi, conduttori di impianti e operai, dà il segno – anche sotto il profilo qualitativo – di una ritrovata dinamicità del settore manifatturiero. Una tendenza già sottolineata da altre rilevazioni come ad esempio l’indagine Unioncamere-Confindustria Lombardia relativa al primo trimestre 2017. Il fatto poi che

l’indagine evidenzi quanto sia difficile reperire figure legate all’industria 4.0 è la conferma, da un lato, che questa dinamicità è spinta anche dalle nuove tecnologie e, dall’altro, che stiamo seguendo la strada giusta nel voler creare le competenze per affrontare l’evoluzione digitale”.

“Infine l’allargamento del monitoraggio all’ambito territoriale di Brescia, frutto anche dei consolidati rapporti tra le due associazioni – ha concluso Mauro Chiassarini –, consente un prezioso arricchimento dell’analisi considerate le differenze in termini di struttura produttiva tra i territori di Milano e Brescia”.

“Siamo in presenza di segnali senz’altro positivi – commenta Roberto Zini, Vicepresidente per Lavoro, relazioni industriali e welfare di AIB – perché nel I° trimestre del 2017 la domanda di lavoratori in somministrazione in provincia di Brescia è cresciuta del 16% rispetto all’analogo periodo del 2016. Un dato che conferma il particolare dinamismo dell’economia locale, certificato, fra l’altro, dalla crescente domanda di beni strumentali. Le Agenzie per il lavoro sono un osservatorio privilegiato per leggere i mutamenti strutturali in atto, l’impatto delle nuove tecnologie sul mercato del lavoro e sulle competenze richieste dalle imprese. Abbiamo aderito con piacere all’invito dei colleghi di Assolombarda a collaborare con il loro Osservatorio, collaborazione da cui nasce anche il primo rapporto interamente dedicato alla provincia di Brescia, curato dal nostro Centro Studi e destinato a essere aggiornato con periodicità trimestrale”.

Relativamente alla provincia di Brescia, per la prima volta rilevata dall’Osservatorio, si evidenzia una ancor più accentuata richiesta nel settore manifatturiero con il 20,5% di domanda per i conduttori di impianti, il 37% per i non qualificati e il 12,8% per gli operai specializzati (che, complessivamente, pesano un terzo dei lavoratori richiesti dalle imprese bresciane alle Agenzie per il Lavoro). Sulle figure riconducibili alle famiglie professionali di tecnici (5,6%) e impiegati esecutivi (5,1%) si concentra invece quasi l’11% della domanda, mentre gli addetti al commercio ne assorbono quasi il 20%.

APL BS I trimestre 2017 (002)

A Brescia forte legame tra occupazione e concentrazione di imprese artigiane

in Artigianato/Associazioni di categoria/Cna/Economia/Lavoro by

I tassi di occupazione maggiori nel 2016 si sono registrati nei territori dove è più presente l’artigianato. Lo ha rilevato il Centro Studi Cna, nel proprio rapporto sul mercato del lavoro, elaborato su dati Istat.

Le province che nel 2016 hanno fatto segnare livelli occupazionali più alti, nel 92% dei casi hanno un tasso di concentrazione delle imprese artigiane superiore alla media italiana. Tra queste figura anche Brescia, con un tasso di occupazione del 63,9%, il 44° in Italia. La quota di imprese artigiane sul totale delle imprese tocca il 29,2%. La media nazionale è rispettivamente del 57,3% e del 23,6%.

Una correlazione ancor più marcata è stata riscontrata nelle province di Reggio Emilia (occupazione al 68,2%; 34,6% di imprese artigiane); Lecco (occupazionale al 68,3%; 33,5% di imprese artigiane); Belluno (occupazione al 68,8%; 31,9% di imprese artigiane).

«La forte concentrazione di micro e piccole imprese nell’area del Centro nord del Paese – si legge nel report del Centro Studi Cna – garantisce una maggiore resilienza al mercato del lavoro, che invece si presenta molto più volatile nelle regioni del Mezzogiorno, ancora caratterizzate dalla presenza di grandi stabilimenti che non sempre sono stati in grado di dar vita ad un indotto solido e ricettore di forza lavoro».

Per questo motivo Cna Brescia lavora per «una maggiore focalizzazione delle risorse sulle micro e piccole imprese, cioè i soggetti che meglio hanno reagito alla crisi – spiega la presidente, Eleonora Rigotti – grazie a flessibilità , capacità di adattamento, dinamismo “vitale”, ma soprattutto grazie alla capacità di riposizionamento su mercati esteri, all’innovazione di linee di produzione e servizi, a processi di aggregazione».

Per il futuro sviluppo economico del comparto artigiano Cna si è posta tre categorie di obiettivi, che si stanno via via concretizzando attraverso servizi e rappresentanza: semplificazione e credito, manifattura digitale, aggregazioni d’impresa, internazionalizzazione e sviluppo di impresa.

INNOVATION CLUB/11. Welfare 4.0, Sicurezza sul lavoro, benessere e innovazioni. Intervista a Massimiliano Pasini

in Economia/Innovation club/Lavoro/Partner/Rubriche by
Intervista a Massimiliano Pasini, giovane imprenditore alla direzione di un’azienda dalla tradizione decennale, fra le prime in Italia nel settore della sicurezza sul lavoro, ambiente e medicina del lavoro.

Buongiorno Massimiliano, Lei è un giovane imprenditore alla direzione di un’azienda dalla tradizione decennale, fra le prime in Italia nel settore della sicurezza sul lavoro, ambiente e medicina del lavoro.

Quali relazioni fra Industria 4.0 ed una realtà come la vostra?
A dire il vero sono AD di Fleming Tecna Srl, il Gruppo Fleming Tecna è composto anche da Poliambulatori Fleming Tecna s.r.l., per la quale l’A.D. è mia sorella Simona. Il gruppo oggi si occupa di tutto quanto attiene la prevenzione. Di fatto abbiamo sviluppato tre grandi filoni che guardano aspetti diversi, ma fra loro coordinati e dipendenti, ovvero: la medicina del lavoro, la sicurezza sul lavoro e la medicina privata in regime poliambulatoriale. Ognuno dei tre settori è caratterizzato da una forte propensione al rinnovamento, allo sviluppo e all’innovazione.

Si può fare innovazione anche in un settore normato legislativamente?
Certamente. Anzi, si deve fare innovazione. È un obbligo, sancito normativamente. Il datore di lavoro deve adottare tutto ciò che il mercato mette a disposizione per prevenire gli infortuni e le malattie professionali.
Noi iniziamo ad occuparci di medicina e sicurezza sul lavoro molti anni prima che il Dlgs 626/94 fosse pubblicato. Anticipando una sensibilità che andava diffondendosi, dice qualcuno, guardando al futuro e anticipando i tempi dico io.
Nel nostro campo la ricerca di soluzioni nuove a problemi vecchi è la chiave di volta. È un obbligo, oltre che un dovere ed è una traccia costante nel nostro lavoro…
Eraclito sostiene che “non c’è nulla di immutabile tranne l’esigenza di cambiare” di questa massima abbiamo fatto, da sempre, il nostro leitmotiv stringendo collaborazioni e partnership, mettendo in relazione aziende diverse alla ricerca di soluzioni condivise. Alle volte per imposizione legislativa…altre anticipando i tempi dell’obbligo. Il cambiamento come anima del miglioramento, continuo e costante. Come tensione a migliorare le condizioni di lavoro, la salute il benessere dei lavoratori e conseguentemente il benessere dell’azienda, la produttività, la qualità.
Essere innovativi non significa solo ed esclusivamente digitalizzare i contenuti, cosa che abbiamo fatto. L’informatica, la ricerca, la tecnologia sono solo strumenti.
Essere un’impresa innovativa è, in primis, uno stato mentale dell’imprenditore… significa stare attenti ai nuovi strumenti disponibili per utilizzarli al meglio, significa mettersi a disposizione con tempo e risorse per implementare le nuove tecnologie al fine di migliorare continuamente.

Ha parlato di tre settore paralleli, sviluppati all’interno del gruppo, all’insegna dell’innovazione. Quali sono gli altri?
Uno, strettamente correlato alla realtà di cui abbiamo parlato è la Formazione. Un settore su cui abbiamo investito molte energie negli ultimi anni con l’obiettivo…o meglio l’ambizione di innescare, anche in qualcun altro la voglia di cambiare, di intraprendere nuove strade, provare nuove esperienze, fare innovazione a loro volta. Credo che il miglioramento continuo sia endemico, se stai con persone stimolate e stimolanti, se ti confronti con qualcuno capace di accendere l’interesse e la fiamma della curiosità, la voglia di percorrere nuove strade, allora stai facendo, a tuo modo, innovazione.
Anche se abbiamo scelto, da tempo, di utilizzare tutte le tecniche formative possibili: formazione d’aula, a distanza, in differita, in diretta streaming …abbiamo voluto approcciare la formazione in maniera innovativa coinvolgendo docenti innovatori, esperti innovatori, imprenditori innovatori che sono testimoni di nuovi strumenti o nuovi processi e che vogliano mettere a fattor comune le proprie soluzioni o idee al fine di rendere il corso un’esperienza stimolante per i partecipanti … Ecco in questo senso facciamo innovazione…trasformandoci in un ponte, se serve!

Fin qui tutto chiaro, ma è sempre possibile innovare?
Come dicevo prima si, è sempre possibile innovare, ma dobbiamo metterci d’accordo sul fatto che innovare non significa rincorrere le mode del momento…ad esempio per quanto riguarda la medicina del lavoro: da anni cerchiamo un modo valido per digitalizzare il libretto sanitario dei lavoratori, ma purtroppo ad oggi la normativa non ce lo permette appieno.
Il nostro dovere nell’assistere i clienti, è garantire che i documenti che archiviamo siano gestiti in maniera puntuale e rigorosa, se un domani tali documenti dovranno essere presentati a un giudice penalista gli stessi dovranno avere piena validità legale; ad oggi, i documenti digitali ammessi per moltissime pratiche non lo sono per la nostra, o meglio non lo sono per come noi intendiamo il nostro lavoro. Siamo da 36 anni nel campo ne abbiamo viste di tutti i colori e per esperienza sappiamo che la prevenzione non è mai troppa nemmeno nel conservare documenti manoscritti e firmati in maniera autografa anche se meno “IoT” e un po’ retrò.
Detto ciò anche in materia si innova non sulle tecniche di archiviazione digitale ma sulle strumentazioni diagnostiche. Essendo stati nel 1981 i pionieri del mercato (non esistevano all’epoca aziende private di medicina del lavoro) siamo stati anche i primi a implementare tra le nostre dotazioni quello che oggi chiamiamo “mezzo mobile” che non è altro che un “furgone” allestito ad ambulatorio, dotato di cabina silente per le audiometrie, cabina per l’effettuazione delle lastre RX e tutto ciò che occorre per andare nelle aziende nostre clienti ed effettuare la sorveglianza sanitaria in loco.
Molto stiamo facendo negli ultimi anni per integrare le strumentazioni diagnostiche con i sistemi digitali, al fine di permettere ai nostri collaboratori medici specialisti di refertare gli esami a distanza e ottimizzare così i costi.

E della salute delle persone, cosa può dire?
Questo, insieme alla medicina del lavoro è un settore che segue mia sorella, ma lo spirto non cambia così ci ha insegnato nostro padre Pasini Ultimo fondatore e coideatore delle società.
Ad esempio, proprio nel mese di Febbraio, abbiamo inaugurato un ambulatorio vulnologico innovativo, per la cura della ulcere cutanee che sfrutta la tele-diagnostica per contenere i costi.
Dopo una prima visita con il Chirurgo responsabile, le medicazioni potranno essere effettuate a domicilio del paziente da personale infermieristico (e quindi senza coinvolgere fisicamente il medico) a un costo maggiormente contenuto pur mantenendo gli stessi standard di controllo e sicurezza per il paziente stesso.

Tra le vostre attività fate anche tanto altro. Cosa crede che cambierà nel prossimo futuro?
Nel breve termine prevedo una modifica sostanziale nell’ implementazione dei sistemi di gestione qualità, sicurezza, ambiente ecc.. Nella sezione che si occupa di sistemi di gestione in Fleming tecna con l’innovazione digitale e le nuove tecnologie già oggi stiamo rimodulando i documenti, le procedure, i manuali. ne è conseguenza che a breve il lavoro del “responsabile della qualità e/o dei sistemi di gestione interno all’azienda” inevitabilmente cambierà e non dovrà più stare in ufficio a controllare le “carte di sistema” ma sarà più efficacemente impegnato nel sistema stesso. Oppure si dovrà reinventare come privacy officer per occuparsi della gestione dei dati aziendali nel rispetto della normativa e delle nuove norme tra cui Lo standard Iso/Iec 27001 (Sistemi di gestione della sicurezza delle informazioni ) che dovrà essere implementato in tutte quelle aziende che trattano dati conto terzi.
In senso più generale per quanto riguarda le imprese e nello specifico le imprese manifatturiere lombarde, credo che siano parte attiva di un cambiamento già in essere e che a breve le vedrà passare dalla lavorazione conto terzi alla customizzazione per il cliente finale.

INNOVATION CLUB/10. L’Innovazione sotto la lente dell’HR: intervista a Laura Iacci di Skill Risorse Umane

in Associazioni di categoria/Economia/Innovation club/Lavoro/Partner/Rubriche by

Quante volte uno specialista HR incontra sul suo percorso le tematiche di innovazione, creatività, ricerca & sviluppo? Ne parliamo con Laura Iacci, amministratore di Skill Risorse Umane, società di selezione del personale, consulenza e formazione. Nata nel 1999, Skill ha da sempre una mission ben precisa: mettere la persona al centro, mirando al benessere dell’organizzazione e alla sua crescita, sia in termini di business sia di efficienza organizzativa.

“Nel 2017, con l’avvento della rivoluzione 4.0, il processo di selezione in primis non può prescindere dal sondare le capacità innovative del candidato: è ormai da qualche anno che stiamo registrando, da parte di aziende più o meno strutturate, la necessità di implementare, accanto ai canonici uffici tecnici, le divisioni R&D, votate all’innovazione di processo e di prodotto. “Pensiero divergente, sviluppo ideativo e creativo: sono le caratteristiche cognitive che siamo chiamati a rilevare nei candidati ideali per la funzione R&D” spiega Laura Iacci.

Una persona dotata di attitudine innovativa può essere ricercata all’esterno dell’organizzazione ma, in molti casi, può già “nascondersi” tra le fila dei dipendenti dell’azienda: anche in questo caso Skill interviene a fianco dell’impresa, andando a scovare i talenti creativi già impiegati nelle varie divisioni: entra qui in gioco il servizio di consulenza e, nello specifico, quello di Assessment: una serie di colloqui strutturati, test e interviste “con la finalità di fornire all’impresa informazioni sul potenziale creativo/innovativo dei propri collaboratori, per far emergere i talenti e facilitarne l’espressione”.

A tal proposito Skill ha ideato un prodotto dedicato, l’Isa – Innovation Skill Assessment: “Mediante la nostra metodologia ISA abbiamo messo a punto un processo valutativo che consente di rilevare tutte quelle componenti dell’individuo (capacità e tratti) che sottostanno alla capacità creativa. Attraverso specifici strumenti è possibile effettuare un bilancio delle capacità/potenzialità creative delle persone” spiega, entrando nel dettaglio, Iacci.

Analizzando il quadro degli strumenti messi in campo per sviluppare tali capacità non si può dimenticare ciò che rappresenta il fulcro di ogni processo di crescita: la formazione.

L’amministratore di Skill Risorse Umane evidenzia: “Abbiamo sviluppato una serie di percorsi formativi ad hoc, gli esempi più recenti all’Ordine degli Ingegneri e per una grossa realtà aziendale appartenente al comparto Automotive, in questo caso rivolto ai progettisti. I corsi miravano a fornire metodologie e strumenti di facilitazione della creatività, o meglio, della “cre-attività”.

Skill sta inoltre attualmente collaborando all’interno di un esempio virtuoso di alternanza-scuola lavoro: i ragazzi delle classi quinte dell’Itis Beretta di Gardone Val Trompia sono coinvolti, con la supervisione degli specialisti delle Industrie Saleri Italo e di un formatore Skill, nel progetto “Mobilità Futura”, chiamati a realizzare un esempio pratico di mobilità sostenibile, sempre mettendo al centro le proprie doti creative: “anche in questo caso parliamo di innovazione allo stato puro, indagata e facilitata non più in dipendenti ma in studenti delle scuole superiori, a dimostrazione di come tale capacità sia la leva sulla quale costruire le competenze del futuro” conclude Laura Iacci.

RyanAir cerca personale. Appuntamento giovedì a Bergamo

in Economia/Lavoro/Trasporti by

Giovedì 6 aprile a Bergamo si terranno le selezioni per il personale di bordo di RyanAir, la compagnia aerea low cost più famosa al mondo. Non è richiesta esperienza. I candidati ai 100 posti disponibili possono sottoporre le proprie candidature al sito www.crewlink.ie

IL TESTO ORIGINALE

100’s of Cabin Crew being recruited in Italy to work on board Europe’s favourite airline Ryanair – No Experience Required

Europe’s favourite airline Ryanair have recently celebrated the delivery of their 450th Boeing aircraft which grows their fleet to 380 Boeing 737-800s and makes the fleet the youngest in Europe. Ryanair are currently investing over €1 billion in their Italian network, with the airline due to carry over 35 million passengers to/from Italian airports during the year. Ryanair is also currently on course to carry over 120 million passengers during 2017.

Crewlink an official Recruitment and Training partner of Ryanair are delighted to announce that we are currently recruiting for an unlimited number of Cabin Crew positions throughout Europe. Crewlink will be holding Recruitment Days throughout Italy in the coming months to fill these positions.

The benefits on offer include:

1) A highly competitive Salary including Unlimited Staff Travel Rates & Sales Commission Opportunities.

2) Amazing career advancement opportunities with Europe’s favourite and largest airline.

3) EASA Certified 6 week Cabin Crew Training Course.

4) Three Year Guaranteed Contract on successful completion of Training Course.

5) A career full of travel, new experiences and lifetime friendships.

6) 5 day’s on and 3 day’s off roster

7) The adventure of a lifetime.

Crewlink will be holding Recruitment Days in Italy on the following dates:

06/04/2017 Milan Bergamo

06/04/2017 Bari

11/04/2017 Venice

11/04/2017 Rome

12/04/2017 Naples

19/04/2017 Genoa

21/04/2017 Palermo

Applicants should apply to attend a Recruitment Day through our website: http://www.crewlink.ie

“This is an amazing opportunity to start your dream job operating as Cabin Crew and flying high in the sky for Europe’s favourite airline Ryanair. We will be holding Recruitment Days throughout Italy as we continue our campaign to recruit Cabin Crew to operate on board Ryanair Aircraft in 2017. No experience is required while a highly competitive package is on offer including Unlimited Staff Travel Rates and a €1,200 Assistance Allowance. Apply today on www.crewlink.ie ” Andrew Swan, Crewlink General Manager.

About Crewlink

Crewlink recruits, trains and employs Cabin Crew for the aviation industry, with over 5,000 crew members currently operating on Ryanair aircraft. Crewlink brings together a team of highly qualified and dedicated professionals with unrivalled knowledge and experience of the airline industry.

About Ryanair:

Ryanair is Europe’s favourite airline, carrying 119m p.a. on more than 1,800 daily flights from 86 bases, connecting over 200 destinations in 33 countries on a fleet of over 360 Boeing 737 aircraft, with a further 305 Boeing 737’s on order, which will enable Ryanair to lower fares and grow traffic to 200m p.a. by FY24. Ryanair has a team of more than 11,500 highly skilled aviation professionals delivering Europe’s No.1 on-time performance, and an industry leading 31-year safety record.

Voucher, Parolini: strumento essenziale, il parlamento ci ripensi

in Economia/Istituzioni/Lavoro/Regione by

“Il Parlamento deve necessariamente modificare il decreto di abolizione dei voucher: è irresponsabile togliere il sistema dei voucher, senza trovare alternative, per questioni di partito innescate dalla Cgil, assestando così un duro colpo al tessuto produttivo lombardo in settori chiave che richiedono maggiore flessibilità come, ad esempio, quello turistico, agricolo, del no profit o dell’assistenza familiare”. È quanto ha dichiarato stamane Mauro Parolini, assessore regionale allo Sviluppo economico di Regione Lombardia, a margine della conferenza stampa “Europa che unisce, Europa che divide. Popolari, cioè alternativi a burocrati e populisti”, organizzata, a Milano, da Lombardia Popolare.

“È una decisione che ricade sulla testa delle piccole imprese, delle famiglie e dei lavoratori, soprattutto – ha sottolineato Parolini – quelli più giovani, deboli e precari, ai quali è garantito attraverso i voucher un contesto di legalità, assistenza ed emersione dal nero”.

“In assenza della revisione generale della materia, – ha concluso Parolini – è impensabile che la permanenza di questo strumento possa essere in balia di un esito referendario pretestuoso, ma è piuttosto necessario rimodularlo affinché sia ancora più semplice e controllabile”.

Le Acli contro il governo: un errore la totale abolizione dei voucher

in Economia/Evidenza/Lavoro/Sindacati by
Il presidente delle Acli, il bresciano Roberto Rossini

Con una lunga nota le Acli bresciane criticano l’abolizione totale dei voucher. Ne riportiamo il testo integrale:

Le Acli provinciali di Brescia, in piena sintonia con la posizione espressa dalle Acli nazionali, ritengono che la decisione di abolire i buoni lavoro sotto la spinta del referendum sia un grave errore, che elimina una forma, seppur blanda, di regolazione del lavoro.

Come Acli bresciane saremmo stati favorevoli a importanti modifiche che avrebbero riportato lo strumento in linea con gli obiettivi per i quali fu introdotto, ossia far emergere una quota di lavoro nero e fornire alcune tutele ai lavoratori più deboli. Nei giorni scorsi avevamo presentato ad alcuni parlamentari bresciani una proposta di emendamento che contemplasse, oltre al divieto di utilizzo da parte delle imprese – che in molti casi avevano abusato dello strumento – anche la possibilità di impiego da parte del terzo settore, ovvero di enti e associazioni senza scopo di lucro e associazioni di volontariato.

L’intento era quello di avere a disposizione uno strumento che consentisse una forma, legale, di retribuzione per particolari categorie di lavoratori e/o disoccupati in condizioni di grave difficoltà, deboli e marginali, a fronte di piccole e occasionali opportunità lavorative, all’interno di progetti ben definiti.

Sul territorio bresciano, nel corso di questi anni di crisi economica, è andata intensificandosi – da parte di una rete di associazioni, parrocchie, enti locali – un’azione volta a raccogliere fondi per aiutare persone in difficoltà, tramite l’elargizione di pacchi viveri o il pagamento di parte di affitti e utenze domestiche. A queste prime misure “tampone” è stato poi fatto seguire un ulteriore step che andasse oltre il contributo economico come semplice forma di “carità”, per trasformarlo in “compenso” che ridesse anche “dignità”. Piccole e occasionali prestazioni lavorative rivolte a persone in difficoltà lavorativa e familiare, spesso ricavate all’interno delle associazioni stesse, magari in sostituzione di attività prima svolte da volontari, venivano retribuite, appunto, con lo strumento del voucher lavoro. Un’azione questa che ha trovato espressione nell’operato di tanti circoli Acli e nell’esperienza di “Dignità e Lavoro”.

Questa esperienza è stata ora minata da una scelta che invece di produrre norme più rigorose che evitassero gli abusi, ha cancellato ogni opportunità di integrazione del reddito. Una scelta che non produce diritti aggiuntivi – nessuno di coloro che venivano pagati con voucher verrà assunto a tempo indeterminato – ma li toglie, allargando ulteriormente l’area del disagio e mettendo le famiglie nelle condizioni di pagare in nero i lavori saltuari di stiro, pulizia, piccole manutenzione di casa.

In pieno assenso con le parole del nostro presidente nazionale Roberto Rossini siamo quindi convinti – e lo chiediamo con forza ai parlamentari bresciani – che “toccherà alla politica stessa riprendere questa materia per poter disciplinare alcune situazioni lavorative che esistono e vanno normate”.

Cna Brescia contraria all’abolizione dei voucher

in Associazioni di categoria/Cna/Economia/Evidenza/Lavoro by
Eleonora Rigotti, Cna

«Non è sbagliato lo strumento dei voucher, bensì l’utilizzo che se ne è fatto, anche nel comparto artigiano». Lo dichiara Eleonora Rigotti, presidente di Cna Brescia. Per questo pure l’articolazione bresciana dell’associazione, così come il suo livello nazionale, è totalmente contraria all’abolizione dei voucher ufficializzata oggi dal Consiglio del ministri.

Si tratta di una scelta che, secondo Cna, «alimenterà il lavoro sommerso e danneggerà sia i lavoratori che gli imprenditori», che non avranno strumenti per garantire nei momenti di picco di attività tutele contrattuali e previdenziali agli addetti.

Dimissioni on line, in un anno 3mila domande alla Cgil

in Cgil/Economia/Evidenza/Lavoro/Sindacati by

Una situazione di estrema flessibilità del mercato del lavoro, in particolare per quanto riguarda i lavori precari e a scarsa specializzazione. È questo il dato rilevante che emerge a un anno dall’istituzione nella sede centrale della Camera del Lavoro dell’Ufficio dimissioni telematiche di servizio ai lavoratori e alle lavoratrici che ne hanno bisogno. A seguito delle riforme introdotte con il “Jobs Act”, a partire dal 12 marzo 2016 le dimissioni volontarie e la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro devono infatti essere effettuate tramite un’apposita procedura telematica, una novità nata con l’obiettivo di contrastare il fenomeno delle cosiddette dimissioni in bianco.

In un anno di attività le dimissioni gestite dall’ufficio Cgil di Brescia (senza considerare, quindi, le domande raccolte dalla diverse categorie nelle sedi territoriali della provincia) sono state 3.060, di cui il 10% circa per giusta causa, possibilità che i lavoratori e le lavoratrici hanno in caso di mancata retribuzione da parte del datore di lavoro e che permette loro di poter accedere al sussidio di disoccupazione (Naspi). Il 90% dei lavoratori e delle lavoratrici che si sono rivolto alla Cgil ha invece presentato le dimissioni perché ha trovato un altro lavoro.

In generale – secondo quanto osservato dall’Ufficio Cgil – permane una situazione di estrema precarietà: si cambia, ma il contesto di riconoscimenti professionali molto bassi e contratti a tempo determinato e poco retribuiti resta comunque una costante da un lavoro all’altro. Delle 3.060 dimissioni effettuate in un anno, circa il 45% riguardano donne, mentre il 40% riguarda lavoratori e lavoratrici stranieri. «In questo caso – sottolinea l’Ufficio Cgil – emerge in modo chiaro che molti di questi lavoratori presentano le dimissioni a seguito di pressioni da parte del datore di lavoro». I settori più interessati dal fenomeno delle dimissioni telematiche sono il commercio e metalmeccanico (soprattutto artigianato).

Al via la terza edizione di Best Brescia dei Giovani Imprenditori di Aib

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Lavoro by
Giovani Imprenditori Aib Brescia

Al via la terza edizione di “Best Brescia”, progetto promosso dal Gruppo Giovani Imprenditori di Associazione Industriale Bresciana che unisce aziende e mondo dell’istruzione superiore. Dieci studenti e una società di selezione del personale per un unico obiettivo: l’assunzione a tempo determinato per sei mesi. “Best Brescia”, acronimo di Business Excellent Student Talent, si rivolge a tutti gli studenti del quinto anno delle scuole superiori bresciane, con l’obiettivo di valorizzare i talenti migliori, offrendo loro una concreta opportunità di lavoro. L’edizione 2017 del progetto è stata presentata questa mattina in AIB.

“Investire sui giovani e farli crescere è il modo migliore per continuare a costruire un solido futuro per le nostre imprese”, ha ricordato il presidente del Gruppo Giovani AIB, Alberto Faganelli, mentre la vice presidente con delega alla Scuola, Anna Tripoli, ha sottolineato come questo progetto miri a “potenziare la sinergia tra scuola e imprese. Siamo profondamente convinti del fatto che ogni azienda debba investire in attività di responsabilità sociale e arricchire le opportunità per i giovani del territorio. Quest’anno Best Brescia cresce e si allarga, coinvolgendo tutte le imprese di AIB e non più solo quelle del Gruppo Giovani”.

“Best Brescia” nasce dalla duplice esigenza di sostenere da un lato le imprese bresciane, che spesso faticano a trovare figure professionali da inserire all’interno del proprio organico, e dall’altro dare supporto alle scuole, che avvertono la necessità di insegnare ai loro studenti in che modo si scrive un curriculum, come si affrontano i colloqui di lavoro e di far comprendere le diverse aree in cui si articola un’azienda.

Avvicinare i giovani al mondo dell’impresa (e viceversa), creare un percorso di cooperazione scuola-impresa, per far capire il valore dell’imprenditorialità e il lavoro dell’imprenditore, trasmettendo ai giovani studenti l’importanza delle loro scelte e attitudini. Questi gli obiettivi della terza edizione del progetto pronta al via dopo il successo riscosso negli anni scorsi. Le aziende e la società di selezione del personale Gi Group costruiranno un percorso per individuare i dieci migliori studenti da inserire in azienda. Gi Group curerà la selezione dei migliori profili in diverse aree di specializzazione (perito chimico, perito informatico, perito meccanico, perito aziendale, perito elettronico, ragioneria, ecc.). Le candidature verranno raccolte da Gi Group. Da giovedì prossimo sarà possibile candidarsi dal portale AIB, nella sezione dedicata www.bestbrescia.it, oppure dal sito di Gi Group (www.gigroup.it).

Durante il progetto, verranno programmati incontri di sensibilizzazione al mondo del lavoro e momenti di confronto sulle logiche della selezione del personale, con spunti formativi su come proporsi alle aziende. “Best Brescia” prevede poi un percorso sfidante con colloqui telefonici dopo la redazione del curriculum, test di gruppo, incontri one-to-one con la formula speed date e colloqui in azienda, al termine del quale alcuni studenti vengono assunti dalle imprese aderenti al progetto.

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