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Formazione - page 11

Salute ed Economia, a Brescia arrivano il Nobel Deaton e il modello americano

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Appuntamento con il Nobel, oggi, a Brescia. Dalle 14, infatti, l’aula magna della Facoltà di economia ha ospitato il convegno “Ricerca, economia e finanza” nel quale – con relatori di livello internazionale – sono stati proposti percorsi e meccanismi finanziari innovativi per sostenere la crescita e il welfare sul modello di quanto già fatto in campo in questo settore dagli Stati Uniti.

IL PROGRAMMA. Il convegno – promosso dall’istituto Iseo e dall’università in collaborazione con alcuni sponsor privati, tra cui Banca Santa Giulia – si è aperto alle 14 con i saluti del rettore dell’Università di Brescia Sergio Pecorelli e del vicepresidente dell’istituto I.S.E.O. Riccardo Venchiarutti. Dalle 14.45, quindi, gli interventi di Roberto Savona (professore Università degli Studi di Brescia), Angus Deaton (professore Princeton University e Premio Nobel per l’Economia 2015), Roger Stein (professore MIT) e Guido Rasi (direttore European Medicines Agency).

GLI INTERVENTI. Dopo i saluti di Venchiarutti (sindaco di Iseo, noto giornalista Rai e vero motore dell’iniziativa), Pecorelli ha ribadito l’impegno dell’università nell’iniziativa Health&Wealth e ricordato che a Brescia è stata pubblicata nel 1473 la prima copia del De rerum natura di Lucrezio, di cui è sta ora edita dall’ateneo la copia anastatica (consegnata a tutti i relatori). Quindi ha preso la parola Savona, che ha sottolineato le prospettive di forte crescita mondiale di malattie come il cancro (da 14 a 22 milioni entro il 2040) o l’Alzheimer (da 8,7 a 17,4 in Europa entro il 2040), ma ha anche spiegato come diversi studi indichino chiaramente un aumento dei decessi legati ad alcune malattie a causa della crisi economica. Più in generale, ha detto, esiste un legame tra sviluppo economico e salute, anche se (la citazione è di Deaton) “la crescita economica ha bisogno di un aiuto per garantire un miglioramento della salute nella popolazione”. In particolare – ha evidenziato Savona – gli investitori tendono a mettere meno risorse nella ricerca di malattie come il cancro, per cui il lag fra studio e commercializzazione è molto lungo. Da qui la sfida che arriva dall’America.

“Toglietevi dalla testa che ci sia stato un progresso costante in termini di salute nell’umanità”, ha esordito Deaton, “l’aspettativa di vita alla nascita dal 1550 al 1850 in Gran Bretagna era di circa 40 anni (la metà di oggi), lo stesso vale per i duchi fino al 1750, ma già nel 1850 questi ultimi vivevano mediamente 20 anni in più del resto della popolazione inglese”. Il Nobel ha chiarito, dati alla mano, che esiste nel mondo una forte relazione tra Pil e salute. L’Italia, in particolare, ha avuto negli ultimi 50 anni un aumento di 10 anni nell’aspettativa di vita: uno ogni dieci. Tre le motivazioni principali del balzo in avanti: la riduzione del numero fumatori, un migliore controllo dell’ipertensione arteriosa e una terza variabile – secondo il Nobel americano – da chiarire e forse da attribuire al miglioramento dell’alimentazione, all’aumento della spesa sociale e alle migliori condizioni di salute dei bambini. Ma va anche detto che non tutto procede in maniera lineare. Negli Usa, ad esempio, è da segnalare un forte aumento dal 1997 di mortalità negli americani bianchi di 45 e 54 anni a cui corrisponde un netto calo negli ispanici (che hanno dati simili agli europei). Le cause sono suicidi, ferite, omicidi, incidenti stradali, ma soprattutto gli avvelenamenti da alcol e da medicinali.

“Ogni giorno che passa le possibilità di guarire e le aspettative di vita aumentano”, ha quindi spiegato Stein, “nonostante questo lo sviluppo dei farmaci è diminuito”. Di più – come dice uno studio di Morgan Stanley – se le società farmaceutiche smettessero di fare ricerca i loro valori di borsa crescerebbero subito del 5 per cento. “Chi è disposto a darmi oggi centinaia di milioni di euro per la ricerca sul cancro per sapere forse tra dieci anni se funzionerà?”, ha domandato retoricamente Deaton. Da qui la proposta di un modello alternativo all’attuale, battezzato Research based application, che riduce notevolmente il rischio per gli investitori differenziando l’investimento e spalmandolo su più ricerche. Se si investono oggi 200 milioni di oggi nella ricerca sul cancro la possibilità di successo sarebbe del 5 per cento, con un possibile di rendimento di due miliardi all’anno per dieci anni. Ma con 150 programmi di ricerca attivi la probabilità di successo sale al 99,9 per cento (al 99,6 per cento su due successi). L’idea è quella di un megafondo che compra i progetti di ricerca emettendo titoli di debito e azioni da offrire agli investitori. Investimenti che secondo Stein potrebbero essere anche molto appetibili per i fondi pensionistici.

Savona ha quindi sottolineato che su questo fronte negli Usa si stanno facendo importanti passi in avanti, compresa una proposta di legge. Mentre Rasi ha portato il punto di vista dell’agenzia europea, evidenziando le fasi di valutazione e approvazione del farmaco (in Europa i tempi di approvazione sono minori che negli States, ma maggiori del Giappone) e ribadendo che il 90 per cento dei progetti di ricerca fallisce nelle fasi iniziali. “Forse non a caso il 51 per cento dell’innovazione avviene fuori dalle grandi industrie, che cinicamente aspettano la fase avanzata per intervenire”, ha detto passando poi a una serie di valutazioni tecniche riservate ai ricercatori in campo economico.

Iseo, entra nel vivo la scuola dei Nobel

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E’ entrata nel vivo la 13˚ edizione della I.S.E.O Summer School (11-18 Giugno), il prestigioso corso estivo di Economia promosso dall’Istituto I.S.E.O.
Ad aprire le danze, nelle prime giornate della scuola estiva iseana, tre degli economisti più noti e influenti al mondo: si tratta di Michael Spence e Joseph Stiglitz, entrambi premi Nobel per l’Economia 2001, ma anche di Angus Deaton il premio Nobel “in carica”.
I relatori hanno tenuto lezioni e aperto dibattiti con i 70 partecipanti della I.S.E.O Summer School: si tratta di giovani ricercatori, studenti master e phd, provenienti da 28 Paesi e ben 54 Università sparse in tutto il mondo. Menti brillanti che ogni anno, a fine giugno, vengono sul bresciano per apprendere e discutere con i grandi nomi dell’Economia.
E se il tema della scuola è quest’anno di ampio respiro (“Nuove sfide ed opportunità per l’economia globale” il titolo), i Nobel non si sono tirati indietro dal commentare temi di scottante attualità. A partire delle diseguaglianze globali.
“Stiglitz è uno di quegli economisti che non hanno paura a dire le cose come stanno- spiega Felix Kimm, un partecipante proveniente dalla Germania, dottorando di ricerca all’Università di Monaco- La crescita della diseguaglianza negli ultimi anni è dovuta, principalmente, alla politica e a scelte politiche ben precise. E continuiamo a darla per assodata: la diseguaglianza è un fenomeno che non ci sorprende più nè tantomeno ci scandalizza”.
“E’ anche una questione di educazione, nell’accezione inglese del termine- gli fa eco un’altra partecipante, Laura Rocca, dell’Università di Brescia- Come ci ha spiegato bene Stiglitz nella sua lezione, una possibile riduzione delle diseguaglianze viene dal garantire l’accesso a scuole pubbliche di buon livello a tutta la popolazione. E negli Stati Uniti questa opportunità è solo un miraggio”.
A giudicare invece i Nobel non solo in qualità di accademici ci ha pensato Hana Lipovska, dalla Masaryk University in Repubblica Ceca: “Sono sorpresa nel vedere come questi grandi pensatori siano a completa disposizione degli studenti in qualsiasi momento: si fermano a discutere con noi in ogni occasione, dalla colazione alla cena. Si capisce che il confronto li stimola e per noi è un onore irripetibile”.
Per l’istituto I.S.E.O, oltre alle lezioni in programma fino a fine settimana, c’è un altro importante appuntamento in calendario: venerdì alle 14 l’università degli studi di Brescia ospiterà il 49˚ convegno internazionale dell’Istituto promosso proprio in collaborazione con il dipartimento di Economia dell’ateneo bresciano. Il tema al centro dell’incontro è di grande attualità: la crisi economica del 2008 ha visto una crescita significativa della disoccupazione, spingendo molti Paesi a tagliare la spesa sanitaria pubblica.  Serve investire in “scienza e ricerca”, sviluppando strategie innovative che permettano di rendere finanziariamente sostenibili progetti che spesso sono considerati troppo rischiosi o con orizzonti temporali eccessivamente estesi. Il convegno si concentrerà dunque su alcuni casi specifici, come quello della ricerca medica e biomedica per la cura del cancro e Alzheimer, su cui ricercatori del MIT di Boston hanno di recente proposto alcune forme di “ingegneria finanziaria” raccogliendo grande interesse specie negli Stati Uniti.
Al tavolo dei relatori si alterneranno Roberto Savona (professore dell’Università degli Studi di Brescia), Angus Deaton (premio Nobel per l’Economia 2015), Roger Stein (professore dell’MIT di Boston) e Guido Rasi (Executive Director dell’European Medicines Agency). L’incontro è a partecipazione gratuita, con prenotazione obbligatoria dei posti su www.istiseo.org.

Brescia, con Banca Santa Giulia arriva il Nobel Deaton

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Continua con un evento di livello internazionale l’impegno di Banca Santa Giulia a sostegno di Università e istituti di ricerca per promuovere la divulgazione di informazioni corrette e accurate sui temi dell’economia e della finanza.

Dopo il partecipato dibattito sul tema “Gestire i rapporti banca-impresa alla luce delle ultime direttive europee (bail in)”, che si è tenuto lo scorso 14 aprile alla biblioteca della Facoltà di Economia di Brescia, infatti, l’istituto guidato da Marco Bonometti e Daniela Grandi ha deciso di dare il proprio contributo anche all’appuntamento del 17 giugno promosso dall’Istituto I.S.E.O. in collaborazione con l’ateneo.

Quel giorno, l’Aula Magna del Dipartimento di Economia e Management di via San Faustino 74/b ospiterà il convegno “Ricerca, economia e finanza” nel quale verranno proposti nuovi percorsi e meccanismi finanziari innovativi per sostenere la crescita e il welfare in Europa, valutando gli strumenti messi in campo in questo settore dagli Stati Uniti e dedicando un’attenzione particolare a forme di finanziamento innovative ideate per sostenere progetti di ricerca sulla cura contro il cancro, l’Alzheimer e le malattie cosiddette orfane.

Il convegno si aprirà alle 14 con i saluti del rettore dell’Università di Brescia Sergio Pecorelli e del vicepresidente dell’istituto I.S.E.O. Riccardo Venchiarutti. Dalle 14.45, quindi, si terranno gli interventi di Roberto Savona (professore Università degli Studi di Brescia), Angus Deaton (professore Princeton University e Premio Nobel per l’Economia 2015), Roger Stein (professore MIT) e Guido Rasi (direttore European Medicines Agency). L’incontro prevede la traduzione simultanea dall’inglese all’italiano. I lavori si chiuderanno alle 17. La partecipazione è gratuita, è tuttavia necessario riservare i posti a sedere registrandosi sul sito www.istiseo.org.

“Con grande piacere”, sottolinea Daniela Grandi, “abbiamo deciso di sostenere anche questo appuntamento, che incrocia i temi dell’economia, della medicina e del benessere collettivo. La ricerca di nuovi percorsi e strategie per promuovere un welfare sostenibile in un momento di crisi economica è questione di scottante attualità. Il nostro istituto è molto attento a questo tema”, chiosa Grandi, “non a caso ad aprile abbiamo commissionato un’indagine a Cessme (centro studi sulla smart economy le cui attività scientifiche sono coordinate da Piera Levi Montalcini) per conoscere qual è il giudizio dei bresciani e quali sono le loro aspettative sul sistema sanitario e assistenziale della provincia. Presenteremo i risultati nelle prossime settimane”, conclude, “e sono certa susciteranno l’attenzione di molti”.

A Iseo arrivano tre Nobel per 70 studenti da tutto il mondo

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Arrivano in Italia (per la precisione a Iseo, nel bresciano) da tutto il mondo per imparare dai “grandi” dell’economia: si tratta dei 70 giovani laureati in economia provenienti da 28 Paesi e 54 Università che, dall’11 al 18 giugno 2016, parteciperanno alla I.S.E.O Summer School. Il prestigioso corso estivo di economia ( promosso dall’Istituto I.S.E.O, istituto di studi economici e per l’occupazione) torna a portare in Italia talenti da tutto il pianeta (dalla Giamaica allo Zimbabwe, dal Sud Africa a Trinidad & Tobago, dal Libano al Bahrein passando per Stati Uniti, Cina, Colombia e Filippine) e lo fa organizzando la 13°edizione della Summer School, conosciuta ormai in tutto il mondo accademico internazionale.

Quest’anno alla scuola estiva, dedicata al tema “Looking forward: new challenges and opportunities for the World Economy”, saliranno in cattedra tre professori insigniti del premio Nobel.

In primis Joseph Stiglitz, Premio Nobel per l’Economia 2001, oggi in cattedra alla Columbia University.

Stiglitz è un celeberrimo economista americano, fra gli autori del Rapporto Intergovernativo per i Cambiamenti Climatici delle Nazioni (documento che ha ricevuto il premio Nobel per la pace). Presidente del Council of Economic Advisers durante la presidenza Clinton e capo-economista e vicepresidente senior della Banca Mondiale fra il 1997 e il 2000, Stigtliz è uno dei massimi esperti di politiche economiche, in particolare relativamente ai processi di globalizzazione, integrazione e sviluppo.

Accanto a Stiglitz ci sarà anche il Premio Nobel per l’Economia 2015, Angus Deaton, insignito dell’ambito premio per i suoi contributi fondamentali all’analisi della domanda di consumo. La sua lezione a Iseo si concentrerà sulla povertà globale: come misurarla e, soprattutto, ridurla. Deaton, grande esperto di consumi, nuove povertà e disuguaglianze, è attualmente docente alla prestigiosa Princeton University.

Il terzo Nobel che arriverà a Iseo è Michael Spence ( Nobel 2001), forte conoscitore di mercati ed economie emergenti, già rettore delle Università di Harvard e Stanford, attualmente in cattedra all’Università di New York e al Fung Global Institute di Hong Kong. Spence, che non ha mai saltato una edizione della I.S.E.O Summer School dal 2004, terrà una lezione sul rapporto fra crescita a stabilità politica.

Completano il panel di relatori Guy Standing, docente alla Soas University of London ed Emanuele Ferragina, giovane economista italiano che oggi insegna a Sciences Po (autore dei libri ” Chi troppo chi niente” e ” La maggioranza invisibile”, BUR).

Il 17 giugno l’Istituto I.S.E.O aprirà le sue porte a tutto il pubblico interessato per il convegno “Ricerca, economia e finanza” nel quale verranno proposti nuovi percorsi e meccanismi finanziari innovativi per sostenere la crescita e il welfare in Europa, prendendo in prestito e valutando gli strumenti messi in campo, proprio in questo settore, dagli Stati Uniti. Un’ attenzione particolare sarà data a forme di finanziamento innovative ideate per sostenere progetti di ricerca sulla cura contro il cancro, l’Alzheimer e le malattie cosiddette “orfane”. Il convegno avrà luogo all’Università di Brescia.

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