Dati Confartigianato: a Brescia consumi di Natale per mezzo miliardo di euro
«Scegliere un regalo prodotto da una impresa artigiana significa trasformare un semplice acquisto in un gesto consapevole, responsabilità e sostenibile – sottolinea il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti. Non è soltanto un atto di consumo, ma anche un impegno per valorizzare la nostra cultura imprenditoriale, un investimento in eccellenza, sostenibilità e identità culturale, che porta con sé una profonda dimensione etica e relazionale». Proprio per questo Confartigianato sta promuovendo anche quest’anno la campagna ‘Acquistiamo locale’, un invito a regalare e a regalarsi prodotti a valore artigiano made in Italy, espressione della creatività e della tipicità delle imprese dei tanti, diversi territori italiani.
Il quadro dei consumi natalizi 2025 restituisce un dato chiaro: Brescia tiene. La spesa delle famiglie bresciane per il periodo natalizio raggiungerà i 553 milioni di euro, mantenendo la nostra provincia nella top five nazionale dopo Roma, Milano, Napoli e Torino. In un anno segnato da consumi prudenti, la tenuta del territorio non passa inosservata: non c’è corsa alla spesa, ma non c’è arretramento. E oggi questa stabilità vale più di una crescita disordinata.
I dati elaborati dall’Ufficio Studi di Confartigianato indicano in 553 milioni di euro i consumi totali di cui 356 milioni saranno destinati ad alimentari e bevande, mentre 197 milioni copriranno gli acquisti di altri prodotti e servizi tipici del Natale: moda, articoli per la casa, giochi, libri, articoli sportivi, servizi di cura della persona. E poi mobili, tessili per la casa, cristalleria, stoviglie e utensili domestici e attrezzature per casa e giardino, articoli di cartoleria e materiale da disegno. A livello regionale la Lombardia guida, come sempre, la classifica delle spese natalizie con 4,568 miliardi di euro. Questa spesa è in linea con i 555 milioni dello scorso anno e in aumento rispetto ai 521 del 2023.
Nella classifica provinciale Brescia è nella “top five”. A livello provinciale la prima è Roma con 2.030 milioni di euro seguita da Milano con 1.578 milioni, Napoli con 1.107 milioni (4,2%), Torino con 1.064 milioni (4,0%), Brescia con 553 milioni (2,1%) Bologna con 530 milioni, Palermo con 495 milioni, Bari con 489 milioni e Bergamo con 482 milioni.
«Il dato che colpisce — osserva ancora il presidente Massetti — è la continuità. Anche in un contesto complicato Brescia conferma la fiducia nella filiera corta, nella qualità e nella produzione locale. “Acquistare artigiano” non è solo una scelta di cuore: è una scelta razionale, perché sostiene imprese solide, competenze rare e un sistema economico che restituisce valore al territorio».
A sostenere questo mercato ci sono 7.014 imprese artigiane bresciane attive nei settori “natalizi”, con 22.420 addetti: una fetta enorme del nostro tessuto produttivo, oltre un quarto dell’intero artigianato provinciale. Panifici, pasticcerie, botteghe orafe, laboratori artistici, negozi specializzati, imprese del benessere: una filiera ampia, strutturale, non stagionale.
L’Elaborazione Flash evidenzia però un altro fronte critico: la carenza di personale qualificato nei mestieri dell’eccellenza alimentare. Panettieri, pasticcieri, tecnici della produzione alimentare e figure artigiane specializzate risultano tra le professioni più difficili da reperire in Italia. «Un campanello d’allarme — conclude Massetti — perché senza nuove competenze i prodotti di qualità rischiano di diventare più rari e più costosi. Il dono artigiano è un’esperienza, ma è anche il risultato di mestieri che vanno tutelati e tramandati».
Per Confartigianato, dunque, il Natale 2025 non è soltanto la stagione dei regali, ma «l’occasione per ribadire una scelta chiara: sostenere il lavoro delle nostre imprese e la cultura del saper fare. Ogni acquisto locale è un gesto che tiene vivo un patrimonio economico e sociale che appartiene alla comunità».
