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Commercio - page 5

Iseo, Legambiente fa ricorso al Tar contro il supermercato Lidl

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Lidl apre un nuovo supermercato a Desenzano

Il 28 dicembre scorso in un lungo ricorso la sezione di Legambiente del basso Sebino ha chiesto al Tar di annullare il piano attuativo che autorizza la costruzione di un nuovo supermercato dell’insegna LIDL in via Gorzoni
a Iseo.

Secondo l’associazione Il Comune di Iseo ha autorizzato – in un’area sensibile dal punto di vista ambientale, posta a ridosso di un Sito di
Importanza Comunitaria fondamentale per la tutela della biodiversità –
l’ennesima “media struttura di vendita”: circa 1300 mq di superficie
di vendita e oltre 2000 mq di superficie lorda di pavimento (SLP).

“Le aree – spiega Dario Balotta in una nota – sono però vincolate, poiché si trovano – in una zona di di potenziale interferenza sul Sito di Importanza Comunitaria (SIC) e sulla Zona di Protezione Speciale (ZPS) delle “Torbiere di Iseo”, dal cui perimetro distano poche decine di metri”.

“Il Piano Attuativo autorizza la nascita della nuova struttura in un contesto già fortemente compromesso dalla presenza di diverse strutture commerciali ed insediamenti antropici, e pertanto si configura come variante al PGT”, sottolinea ancora Legambiente nel comunicato, in cui il piano viene definito “illegittimo” per diverse ragioni.

Commercio, 106 domande per il secondo bando Duc di Brescia

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Moda, foto da Pixabay

Sono 106 le domande di contributo presentate per il secondo bando Duc Brescia per il consolidamento del distretto commerciale cittadino. Tra queste sono risultate ammissibili e finanziabili 65 domande presentate da nuovi beneficiari e 19 domande presentate da soggetti già beneficiari del contributo approvato con riferimento al primo bando. Otto domande (anche queste presentate da soggetti già beneficiari di contributo approvato con riferimento al primo bando) sono risultate ammissibili, in quanto formulate nel rispetto delle modalità e dei requisiti del bando, ma non finanziabili per esaurimento della dotazione finanziaria del bando mentre 14 domande sono risultate non ammissibili.  le risorse stanziate  ammontano a 140mila euro (spesa corrente per costi di gestione – fonte di  finanziamento  Comune di Brescia). Il bando è ora esaurito.

I contributi, a fondo perduto, serviranno a coprire il 50% della spesa corrente sostenuta al netto di Iva con riferimento alle spese per studi ed analisi funzionali al consolidamento dell’attività; materiali per la protezione dei lavoratori e dei consumatori e per la pulizia e sanificazione dei locali e delle merci; per i canoni annuali per l’utilizzo di software, piattaforme informatiche, applicazioni per smartphone, siti web ecc.; spese per l’acquisizione di servizi di vendita online e consegna a domicilio; servizi per la pulizia e la sanificazione dei locali e delle merci; spese di promozione, comunicazione e informazione ad imprese e consumatori; spese per affitto dei locali per l’esercizio dell’attività di impresa. Sono escluse le attività consentite dai D.P.C.M. dell’11 marzo 2020, 22 marzo 2020 e Decreto Ministeriale 25 marzo 2020, le imprese che hanno esercitato in deroga ai sensi dei D.P.C.M. 22 marzo 2020 e 10 aprile 2020, ad eccezione di quelle autorizzate in deroga che abbiano deciso di introdurre il lavoro agile per tutti i dipendenti (assolvendo gli obblighi previsti dall’art. 4 del d.p.c.m. 1 marzo 2020).

QUADRO GENERALE DEI PROGETTI DI SOSTEGNO DEL DUC BRESCIA

PROGETTI DI SOSTEGNO DEL DUC BRESCIA

(DISTRETTO DEL COMMERCIO)

A seguito dell’approvazione da parte della Giunta comunale (deliberazione 453 del 23 settembre 2020) del piano strategico Città nuova. Brescia dinamica è stato avviato il progetto di ricostruzione e consolidamento del DUC Brescia, il distretto commerciale cittadino che si inserisce nel cuore del centro storico ed è costituito dall’insieme delle imprese locali del commercio, dell’artigianato e della ristorazione che operano al suo interno.

Il piano strategico su indicato è suddiviso in due diverse sezioni dedicate al sostengo e al rilancio del Duc Brescia:

– progetti per la ricostruzione e il consolidamento del Duc Brescia;

– progetti per il rilancio e la crescita della competitività futura del Duc Brescia.

Nella prima sezione progettuale, la cui realizzazione è prevista entro il 31 dicembre 2020, sono inseriti i Bandi per il riconoscimento di contributi a fondo perduto a favore delle imprese del distretto di cui si presentano gli esiti, e più precisamente:

BANDO DUC BRESCIA PER LA RICOSTRUZIONE ECONOMICA

DEL DISTRETTO COMMERCIALE CITTADINO

FONTE DI FINANZIAMENTO

Contributo riconosciuto da Regione Lombardia con Decreto della Direzione Generale Sviluppo Economico n.7344 in data 23.6.2020 avente ad oggetto “Approvazione degli esiti istruttori delle domande di premialità a valere sul bando “Distretti del Commercio per la ricostruzione economica territoriale urbana”.

ATTI AMMINISTRATIVI

– deliberazione G.C. n. 429 in data 10.9.2020  avente ad oggetto “Approvazione criteri per emanazione del bando per la promozione del DUC Brescia denominato “Bando DUC Brescia per la ricostruzione economica del distretto commerciale cittadino”;

– determinazione del Responsabile del Settore Promozione della città n. 1740 in data 18.09.2020 avente ad oggetto “Approvazione “Bando DUC BRESCIA per la ricostruzione economica del distretto commerciale cittadino” per la concessione di contributi a fondo perduto a favore delle MPMI del commercio, della ristorazione, del terziario e dell’artigianato;

TIPOLOGIA DEI CONTRIBUTI

Contributi a fondo perduto, su un mix di spesa in conto capitale e parte corrente, a copertura del 50% della spesa in conto capitale sostenuta al netto di IVA con riferimento alle seguenti spese:

Spese in conto capitale:

  • Opere edili private (ristrutturazione, ammodernamento dei locali, lavori su facciate ed esterni ecc.);
  • Installazione o ammodernamento di impianti;
  • Arredi e strutture temporanee;
  • Macchinari, attrezzature ed apparecchi, comprese le spese di installazione strettamente collegate;
  • Veicoli da destinare alla consegna a domicilio o all’erogazione di servizi comuni con esclusivo riferimento a motoveicoli elettrici e velocipedi;
  • Realizzazione, acquisto o acquisizione tramite licenza pluriennale di software, piattaforme informatiche, applicazioni per smartphone, siti web ecc..

Spese di parte corrente:

  • Spese per studi ed analisi;
    • Materiali per la protezione dei lavoratori e dei consumatori e per la pulizia e sanificazione dei locali e delle merci;
    • Canoni annuali per l’utilizzo di software, piattaforme informatiche, applicazioni per smartphone, siti web ecc.;
    • Spese per l’acquisizione di servizi di vendita online e consegna a domicilio;
    • Servizi per la pulizia e la sanificazione dei locali e delle merci;
    • Spese per eventi e animazione;
    • Spese di promozione, comunicazione e informazione ad imprese e consumatori;
    • Formazione in tema di sicurezza e protezione di lavoratori e consumatori, comunicazione e marketing, tecnologie digitali;
    • Spese per affitto dei locali per l’esercizio dell’attività di impresa. Sono escluse le attività consentite dal D.P.C.M. dell’11 marzo 2020, 22 marzo 2020 e Decreto Ministeriale 25 marzo 2020, nonché le imprese che hanno esercitato in deroga ai sensi del D.P.C.M. 22 marzo 2020 e 10 aprile 2020, ad eccezione di quelle autorizzate in deroga che abbiano deciso di introdurre il lavoro agile per tutti i dipendenti (assolvendo gli obblighi previsti dall’art. 4 del D.P.C.M.  1 marzo 2020).

ESITI ISTRUTTORI

Sono state presentate n. 11  domande di contributo, di cui:

1.  n.  3  sono risultate ammissibili  e finanziabili;

2.  n. 5 sono state ammesse al contributo con riserva di presentazione di documentale integrativa;

3.  n. 3 sono risultate non ammissibili in osservanza a quanto previsto dall’Art. 5 TIPOLOGIA DI PROCEDURA ED ENTITA’ DEL CONTRIBUTO del bando stesso,  in quanto riferite esclusivamente a spese di parte corrente.

Risorse stanziate € 170.000,00 – spesa conto capitale per costi di investimento  – fonte di  finanziamento  REGIONE LOMBARDIA

Contributi riconosciuti € 19.200,00

BANDO DUC BRESCIA PER IL CONSOLIDAMENTO DEL DISTRETTO COMMERCIALE CITTADINO

FONTE DI FINANZIAMENTO

Le risorse provengono da uno stanziamento approvato dalla Giunta comunale in fase di variazione di bilancio (luglio 2020).

ATTI AMMINISTRATIVI

– deliberazione di Giunta Comunale n. 382 del 6.8.2020 avente ad oggetto “Approvazione criteri per l’emanazione del Bando DUC Brescia per il consolidamento del distretto commerciale cittadino”;

–  determinazione del Responsabile del Settore Promozione della città n. 1584 in data 21.08.2020 avente ad oggetto “Approvazione “Bando DUC BRESCIA per il consolidamento del distretto commerciale cittadino per la concessione di contributi a fondo perduto a favore delle micro, piccole e medie imprese (MPMI) del commercio, della ristorazione, del terziario e dell’artigianato”;

TIPOLOGIA DEI CONTRIBUTI

Contributi a fondo perduto a copertura del 50% della spesa corrente sostenuta al netto di IVA con riferimento alle seguenti spese correnti:

1.  Spese per studi ed analisi funzionali al consolidamento dell’attività;

2.  Spese di promozione, comunicazione e informazione ad imprese e consumatori;

3.  Spese per affitto dei locali per l’esercizio dell’attività di impresa. Sono escluse le attività consentite dal D.P.C.M. dell’11 marzo 2020, 22 marzo 2020 e Decreto Ministeriale 25 marzo 2020, nonché le imprese che hanno esercitato in deroga ai sensi del D.P.C.M. 22 marzo 2020 e 10 aprile 2020, ad eccezione di quelle autorizzate in deroga che abbiano deciso di introdurre il lavoro agile per tutti i dipendenti (assolvendo gli obblighi previsti dall’art. 4 del D.P.C.M.  1 marzo 2020);

       4.  Spese per stabilizzazione del personale mediante il sostegno all’occupazione, promuovendo l’assunzione, in base alle normative vigenti in materia di impiego a tempo indeterminato, da parte delle MPMI per la stabilizzazione del personale precario  e/o l’assunzione di nuovo personale.

ESITI ISTRUTTORI

Sono state presentate n. 87  domande di contributo, di cui:

  1. n.  76  (settantasei) sono risultate ammissibili  e finanziabili;
  2. n. 5 (cinque) sono risultate non ammissibili in quanto presentate in forma non conforme ai requisiti del bando; 
  3. n. 3 (tre) sono risultate non ammissibili in quanto riferite a spese non ammissibili;
  4. n. 1 (una) è risultata  non  ammissibile in quanto pervenuta fuori termine;
  5. n. 1 (una) è risultata non ammissibile a seguito di presentazione d’integrazione documentale non conforme
  6. n. 1 (una) è stata esclusa a seguito di rinuncia alla richiesta di contributo.

Risorse stanziate € 170.000,00 – spesa corrente per costi di gestione – fonte di  finanziamento  COMUNE DI BRESCIA.

Contributi riconosciuti € 132.360,00

BANDO DUC BRESCIA PER IL CONSOLIDAMENTO DEL DISTRETTO COMMERCIALE CITTADINO. SECONDO BANDO

FONTE DI FINANZIAMENTO

Le risorse provengono dalla riorganizzazione degli stanziamenti appostati sui capitoli del centro di costo del marketing urbano originariamente destinate alla promozione della città che sono state fatte confluire sul progetto.

ATTI AMMINISTRATIVI

– deliberazione di Giunta Comunale n. 550 del 11.11.2020 avente ad oggetto “Approvazione criteri per l’emanazione del Bando DUC Brescia per il consolidamento del distretto commerciale cittadino. Secondo bando”;

– determinazione del Responsabile del Settore Promozione della città n. 2140 in data 13.11.2020 avente ad oggetto “Approvazione “Bando DUC BRESCIA per il consolidamento del distretto commerciale cittadino. Secondo bando” per la concessione di contributi a fondo perduto a favore delle micro, piccole e medie imprese  (MPMI) del commercio, della ristorazione, del terziario e dell’artigianato”.

TIPOLOGIA DEI CONTRIBUTI

Contributi a fondo perduto a copertura del 50% della spesa corrente sostenuta al netto di IVA con riferimento alle  seguenti spese correnti:

  1. Spese per studi ed analisi funzionali al consolidamento dell’attività;
  2. Materiali per la protezione dei lavoratori e dei consumatori e per la pulizia e sanificazione dei locali e delle merci;
  3. Canoni annuali per l’utilizzo di software, piattaforme informatiche, applicazioni per smartphone, siti web ecc.;
  4. Spese per l’acquisizione di servizi di vendita online e consegna a domicilio;
  5. Servizi per la pulizia e la sanificazione dei locali e delle merci;
  6. Spese di promozione, comunicazione e informazione ad imprese e consumatori;
  7. Spese per affitto dei locali per l’esercizio dell’attività di impresa. Sono escluse le attività consentite dai D.P.C.M. dell’11 marzo 2020, 22 marzo 2020 e Decreto Ministeriale 25 marzo 2020, nonché le imprese che hanno esercitato in deroga ai sensi dei D.P.C.M. 22 marzo 2020 e 10 aprile 2020, ad eccezione di quelle autorizzate in deroga che abbiano deciso di introdurre il lavoro agile per tutti i dipendenti (assolvendo gli obblighi previsti dall’art. 4 del d.p.c.m. 1 marzo 2020).

ESITI ISTRUTTORI

Sono state presentate n. 106 domande di contributo, di cui:

1.  n. 65 (presentate da nuovi beneficiari) sono risultate ammissibili  e finanziabili in quanto formulate nel rispetto delle modalità e dei requisiti del bando;

2.  n. 19 (presentate da soggetti già beneficiari di contributo approvato con riferimento al primo bando su citato) sono risultate ammissibili, in quanto formulate nel rispetto delle modalità e dei requisiti del bando e finanziabili per disponibilità di risorse;

3.  n. 8 (presentate da soggetti già beneficiari di contributo approvato con riferimento al primo bando su citato) sono risultate ammissibili, in quanto formulate nel rispetto delle modalità e dei requisiti del bando, ma non finanziabili per esaurimento della dotazione finanziaria del bando;

4.  n. 14 domande di contributo sono risultate non ammissibili

Risorse stanziate € 140.000,00 – spesa corrente per costi di gestione – fonte di  finanziamento  COMUNE DI BRESCIA

Bando esaurito.

Concommercio: la zona gialla non basterà a salvare i consumi di Natale

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Moda, foto da Pixabay

 Dalla ristorazione all’accoglienza (-24%) alla diminuzione dell’acquisto di beni (-11% ). E un terzo delle spese sarà online

 Sarà comunque un Natale segnato da un crollo verticale dei consumi, anche con la Lombardia in zona gialla. Lo rivelano le stime di Confcommercio Lombardia*: le spese dei lombardi per il Natale 2020 faranno segnare un calo di 1,6 miliardi di euro, -20,6% rispetto a 12 mesi fa. In totale, in Lombardia in vista delle festività si spenderanno 6,2 miliardi di euro (erano 7,8 miliardi nel 2019).

“Il calo dei consumi è generalizzato e preoccupante ed è il risultato di mesi di emergenza pandemica e forte sofferenza economica” commenta Confcommercio Lombardia. “in più registriamo un vero tracollo per ristoranti, alberghi, spettacoli”. I consumi in questi settori caleranno di 1,3 miliardi, passando da 5,75 miliardi a 4,37 miliardi, pari ad una riduzione del 24%.

La zona gialla in Lombardia, in questo senso, cambierà di poco la situazione: “Per bar e ristoranti la chiusura alle 18 resta un danno molto rilevante” spiega Confcommercio Lombardia “e dopo mesi di profonda sofferenza si stima che circa il 20% degli esercizi in Lombardia comunque non riaprirà, perché non lo riterrà conveniente dal punto di vista economico o, purtroppo, non sarà più in grado di farlo”.

A pesare sul conto negativo dei consumi si aggiunge il crollo della spesa dei turisti: 65 milioni nel 2020 rispetto ai 250 milioni del 2019, un calo del 75%.

Per quanto riguarda l’acquisto di beni, il calo sarà invece dell’11%, pari a 233 milioni in meno: si passerà da 2,1 miliardi a 1,8 miliardi. “Una cifra che, però, non si riversa interamente nei negozi perché stimiamo che almeno un terzo venga spesa nei canali dell’e-commerce, quindi la perdita per le attività commerciali delle nostre città sarà ancora maggiore” puntualizza Confcommercio Lombardia. “Questo evidenzia ancora di più la necessità di una web tax per i colossi del commercio online in grado di sanare evidenti distorsioni competitive. Il principio è uno: bene la multicanalità distributiva ma stesso mercato, stesse regole per tutti”.

Nel complesso, il forte calo dei consumi è spiegabile in primo luogo con il clima di fortissima incertezza che, aggiunge Confcommercio Lombardia, “scoraggia anche chi, sulla carta, avrebbe risorse da spendere: basti pensare che propensione al risparmio è cresciuta vertiginosamente, arrivando ormai al 16,6% rispetto all’8,4% pre-pandemia. E ci sono poi ovviamente le forti criticità dettate dalla contrazione del mercato del lavoro, con il massiccio ricorso alla cassa integrazione da parte delle imprese, con il mancato rinnovo dei contratti a tempo determinato e con la riduzione complessiva del reddito delle famiglie”.

“La crisi non è più emergenziale, ma ormai è strutturale – conclude Confcommercio Lombardia – Siamo di fronte a uno scenario che non permette più incertezze: fornitori, tasse, spese inderogabili, non aspettano e pesano sulle imprese, servono sostegni concreti perché è a rischio la sopravvivenza di interi settori economici. Siamo a tutti gli effetti nella terza emergenza, dopo quella sanitaria e quella economica: quella sociale”.

Poste, a Brescia è boom di spedizioni e-commerce

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Nei primi nove mesi del 2020 si registra un incremento del 191% delle consegne e-commerce rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Pronti nuovi servizi

Brescia, 26 novembre  2020 – Cresce ancora il numero dei pacchi consegnati da Poste Italiane a Brescia. Nei primi nove mesi del 2020, infatti, si è registrato un incremento del 191% dei pacchi e-commerce rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

L’Azienda, grazie alla propria capillarità e all’efficienza della rete distributiva che sul territorio può contare su 20Centri di recapito e 264 uffici postali, è riuscita a far fronte alle nuove esigenze del mercato, ai nuovi bisogni dei consumatori e soprattutto al considerevole incremento di richieste dei cittadini in questo periodo di emergenza.

E grazie alla spinta del Black Friday e degli acquisti natalizi ormai alle porte, le prossime settimane rappresenteranno un periodo di alti volumi di consegna per la rete logistica di Poste Italiane, che si conferma fra i partner di distribuzione più scelti dal mercato, grazie ai suoi servizi, ai suoi 27 mila portalettere, 33.500 mezzi e oltre 1.800 centri di distribuzione.

Attualmente in provincia di Brescia la rete Punto Poste, l’insieme di attività commerciali che offrono i servizi di ritiro e spedizioni pacchi, conta 190 tabaccherie, bar, cartolerie, negozi ed edicole presso le quali è possibile ritirare i propri acquisti in modo semplice e veloce. A questi si affiancano 9 Locker, punti self-service con orari di apertura estesi attraverso i quali è possibile anche effettuare il reso dei propri acquisti online che devono essere spediti con Poste Italiane.

Inoltre, anche per i cittadini della provincia di Brescia la consegna e-commerce di Poste Italiane si arricchisce di nuovi servizi. Attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, sarà infatti possibile consultare lo stato della spedizione direttamente via WhatsApp. Con il servizio di tracciatura online, già disponibile su web ed APP, è possibile seguire lo stato della spedizione in modo semplice e veloce, per qualsiasi tipo di prodotto di Poste Italiane.

Inviando un messaggio WhatsApp al numero 3715003715, si entra in contatto con l’Assistente Digitale Poste, che restituisce un apposito link alle informazioni richieste per verificare lo stato della spedizione. Per eseguire la tracciatura è necessario indicare il codice di invio presente sotto il simbolo a barre del prodotto inviato o, in caso di acquisto online, il numero fornito dal venditore.

A livello nazionale nei primi nove mesi dell’anno, grazie al modello di recapito Joint Delivery, è stato consegnato il numero record di 53 milioni di pacchi, circa il 42% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, determinando un risultato operativo (EBIT) in crescita del 34,7%.

 “Per Poste Italiane – come ricordato dall’Amministratore Delegato di Poste Italiane Matteo Del Fante in occasione della presentazione dei risultati del terzo trimestre – il segmento B2C mostra un trend solido dopo aver registrato un terzo trimestre molto forte, con volumi di vendite significativi. A ottobre, che è andato ancora meglio di settembre, e a novembre abbiamo assistito ad una costante crescita. Inoltre, stiamo entrando in un periodo importante per questo tipo di mercato”.

La rete logistica di Poste Italiane è destinata ad ampliarsi: nei giorni scorsi Poste Italiane ha annunciato di aver sottoscritto un accordo preliminare per acquistare l’intero capitale sociale dell’operatore postale Nexive Group. Un risultato che, ad autorizzazione definitiva dell’operazione, porterà Poste Italiane a poter contare su sinergie importanti, come sottolineato dall’AD Matteo Del Fante: “L’accordo per la possibile acquisizione di Nexive è utile al Paese, crea valore e nello stesso tempo migliora la qualità del servizio di recapito”.

Distretti del commercio: in Lombardia 121 progetti per 22,5 milioni di euro

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Si è chiuso il bando ‘Distretti del Commercio per la ricostruzione economica territoriale urbana’ iniziativa rivolta alle realtà economiche riconosciute in Lombardia, ai Comuni della Regione che vi aderiscono e alle imprese dei loro territori.

Il Bando, aperto lo scorso 5 giugno, in attuazione della delibera approvata dalla Giunta su proposta dell’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia.

I BENEFICIARI – Il bando finanzia Comuni, Comunità Montane e Unioni di Comuni appartenenti a Distretti del Commercio iscritti all’elenco di Regione Lombardia.

Ai Distretti è concesso un finanziamento per emanare un bando per il sostegno economico alle imprese con punto vendita nel territorio dei Distretti, o per realizzare direttamente progetti con interventi di sistema sul miglioramento del contesto urbano e sull’offerta di servizi comuni.

Il termine per realizzare le attività è dicembre 2021. Previste specifiche forme di premialità e di incentivazione per quegli Enti locali che si sono impegnati a concedere i contributi alle imprese entro il 2020. I progetti sono realizzati con il sostegno di ampi partenariati locali e, anche, con il coinvolgimento delle Camere di Commercio.

I DATI PRINCIPALI – Sono 121 i progetti complessivi presentati su 126 Distretti potenziali beneficiari: la quasi totalità dei Distretti ha partecipato con una richiesta di 10,3 milioni di euro di finanziamenti diretti ai Comuni e 12,9 milioni di euro di risorse già messe a disposizione delle imprese dei Distretti per finanziare, già nel 2020, progetti di rilancio e ripartenza post Covid.

Le richieste quindi esauriscono tutta la dotazione del bando di 22,5 milioni di euro. In base alle domande, risultano investimenti e spese per 78 milioni di euro da parte dei Distretti.

I partenariati presentati coinvolgono 1.017 soggetti, di cui 509 Comuni, Comunità Montane e Unioni di Comuni e 508 altri partner, sia pubblici che privati, testimoniando un ampio coinvolgimento del territorio.

GRANDE SODDISFAZIONE PER LA PARTECIPAZIONE – “Siamo davvero soddisfatti dell’esito di questo provvedimento nato grazie al dialogo e al confronto con i territori” ha commentato l’assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia.

“Un esito – ha aggiunto – che mette in luce due fattori precisi: da una parte i centri urbani hanno voglia di essere protagonisti, dall’altra c’è la piena realizzazione di quella capacità di far sistema fra pubblico e privato per il rilancio della crescita economica e sociale”.

“Oggi più che mai – ha concluso l’assessore – questo metodo va rilanciato con grande impulso”.

 Coronavirus, in Lombardia bruciati oltre 22 miliardi di consumi

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“La Lombardia, regione produttiva per eccellenza e traino dell’economia nazionale, sta pagando un prezzo tra i più alti all’emergenza sanitaria e al conseguente lockdown; in più, settembre e l’autunno si preannunciano molto difficili: per questo bisogna agire subito con misure concrete per aiutare il sistema economico”.

Così Confcommercio Lombardia a commento dei dati dell’Ufficio studi Confcommercio che evidenziano una perdita di 22,6 miliardi di consumi nella regione per il 2020. Si tratta del dato più alto, in valori assoluti, a livello nazionale.

Il mese di agosto ha visto solo un parziale recupero, e soltanto nelle località di villeggiatura, in particolare su laghi e montagne. Assolutamente insufficiente per parlare di ripresa, sottolinea Confcommercio Lombardia, perché si tratta a tutti gli effetti di una “fiammata” agostana, e perché, al contrario, i centri storici delle grandi città, delle città d’arte e dei capoluoghi, a cominciare da Milano, hanno visto la quasi totale mancanza di turisti stranieri, scontando crolli di attività e consumi mai registrati prima. Il settore alberghiero nelle città non ha praticamente avviato la stagione, registrando cali di fatturato dell’80%, e anche le prospettive per settembre, con prenotazioni intorno al 10%, sono molto preoccupanti.

“Accanto alla mancanza dei turisti” aggiunge Confcommercio Lombardia “saranno ancora l’assenza dei lavoratori e il perdurare dello smart working nelle imprese a infliggere un altro durissimo colpo a molti operatori già in grave difficoltà”.

Per questo – rileva Carlo Massoletti, vicepresidente di Confcommercio Lombardiasono più che mai urgenti misure per scongiurare un autunno nero sul fronte delle imprese e della perdita di posti di lavoro: a cominciare da fondi a sostegno di turismo e commercio, più contributi a fondo perduto, sgravi fiscali e contributivi a livello locale e nazionale e provvedimenti per una politica di forte rilancio dei consumi“.

Regione Lombardia stanzia 22 milioni per sostenere il commercio

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Regione Lombardia, per favorire la ‘ricostruzione’ territoriale urbana dopo l’emergenza Covid, ha messo in campo un provvedimento in favore di Comuni, Comunita’ Montane e Unioni di Comuni aderenti a uno dei 126 Distretti del Commercio iscritti all’Elenco regionale e delle piccole e medie imprese nei settori del commercio, dell’artigianato, della ristorazione e del terziario.

L’ammontare dell’impegno finanziario da parte della Regione e’ di euro 22.564.950

INTERVENTI AMMISSIBILI – I Comuni devono obbligatoriamente emanare uno o piu’ bandi per finanziare le iniziative delle
imprese del Distretto. Gli interventi delle imprese ammissibili sono: avvio di nuove attivita’ o subentro o rilancio di attivita’ esistenti; adeguamento agli standard di sicurezza sanitaria, attivita’ di vendita online e di trasporto e consegna a domicilio e integrazione con infrastrutture e servizi comuni del Distretto.

L’assessore allo Sviluppo Economico, Alessandro Mattinzoli, ha illustrato – in video conferenza – l’iniziativa agli amministratori locali, ai rappresentanti delle associazioni imprenditoriali ed ai referenti dei Distretti del Commercio lombardi per fornire loro informazioni dettagliate.

INSIEME TRADIZIONE E INNOVAZIONE – “Questa tipo di misura – ha detto Mattinzoli – era gia’ stata prevista prima dell’emergenza Covid 19. Abbiamo ritenuto di attualizzarla e di aggiornarla rispetto alla nuove esigenze scaturite dalla pandemia. Noi siamo convinti che tradizione e innovazione siano una ricetta vincente per i centri urbani, per la promozione della nostra cultura, della vita di comunita’. Tutte azioni necessarie per il commercio. Insieme al poderoso ‘Piano Marshall’ voluto dal presidente lombardo, puntiamo su una strategia di sistema che
dia futuro alle nostre attivita’ per vincere la sfida della ‘nuova normalita”, a partire dall’occupazione”.

TEMPISTICA – La domanda di premialita’ puo’ gia’ essere presentata. La concessione avverra’ entro 20 giorni dalla domanda.  Quella di partecipazione si potra’ presentare dal 1 luglio al 30 settembre; la concessione ed erogazione acconti sara’ entro
dicembre 2020. I progetti si devono concludere e rendicontare entro il 31 dicembre 2021. Otterranno una premialita’ di
contributo i Distretti che, entro il 31 dicembre 2020, emanino i bandi per le imprese e concedano le relative agevolazioni alle imprese beneficiarie.

Un nuovo servizio per le famiglie italiane durante la quarantena

in Commercio/Economia by

Le necessità delle famiglie cambiano rapidamente. E in molti casi anche le aziende hanno dovuto rimodulare i loro servizi per andare incontro alle esigenze che si sono manifestate in questi mesi. Un caso è quello delle piattaforme che mettono in contatto baby sitter e famiglie. Sebbene non vi siano restrizioni per il lavoro da baby sitter, è evidente come le famiglie abbiano in molti casi ridotto la richiesta di baby sitter. Una prima proposta lanciata fin dall’inizio della quarantena da Sitly, una delle piattaforme che permettono alle famiglie di cercare una baby sitter vicino a casa, è stata quella di convertire il servizio a domicilio in un’assistenza virtuale, in remoto, con le baby sitter collegate coi i bambini dai loro pc per intrattenerli con giochi o aiutandoli nei compiti.

Altra svolta è stato l’inserimento del servizio di aiuto spesa. E’un’iniziativa basata sull’economia collaborativa, pensata per chi non ha possibilità di fare la spesa in maniera indipendente.

Le persone più vulnerabili non possono recarsi ai supermercati o in farmacia. Disporre di un contatto fidato a cui rivolgersi per gli acquisti, con cui organizzare gli orari e la tipologia di pagamento, che abiti nella stessa zona è il concetto da cui è nata l’idea di Sitly di strutturare questo servizio di ‘aiuto spesa’. Sono state così invitate le baby sitter registrate alla piattaforma a darsi disponibili per spesa a domicilio (offrendo loro quindi un’opportunità di lavoro in più). Dall’altra parte le persone interessate all’acquisto di prodotti di prima necessità (supermercati, negozi alimentari, farmacie) possono oggi contattarle tramite il sito direttamente dal pc: una rapida ricerca permette di individuare le persone disposte a fare da aiuto spesa nella zona limitrofa.

Il passo successivo è scrivere a questi candidati e organizzare una video chiamata in modo da conoscersi. Il richiedente può così specificare i dettagli, gli orari di consegna e le condizioni di pagamento.

Il mercato delle auto usate offre opportunità in tutta Italia

in Automotive/Commercio/Economia by

L’andamento del mercato delle auto usate

La crisi economica degli ultimi anni ha decisamente cambiato le abitudini di tutti gli italiani e ha colpito tutti i settori merceologici senza alcuna distinzione; fra di essi è presente anche il mercato delle auto.
A tal proposito, la possibilità di comprare un veicolo usato permette agli automobilisti di guidare spendendo cifre contenute senza rinunciare in alcun modo alla tecnologia. La tendenza attuale evidenzia un netto incremento delle vendite su tutto il territorio nazionale; nel 2019 il dato è pari a +3,4%, mentre le vendite delle auto di nuova immatricolazione sono calate di quasi il 5%. In ogni caso, non è solamente il prezzo d’acquisto a convincere gli italiani nel preferire i veicoli usati a quelli nuovi; se così fosse, l’usato avrebbe avuto molto più successo anche negli anni precedenti. Ciò che ora rende il mercato delle auto usate particolarmente appetibile è un insieme di aspetti che, uniti al prezzo d’acquisto, lo rendono molto conveniente. Infatti, anche le vetture di seconda mano devono essere vendute con almeno 2 anni di garanzia, devono essere controllate e cedute senza difetti grossolani nel rispetto dei requisiti imposti dalla revisione e prevedono nella maggior parte dei casi un piano di manutenzione programmata, esattamente come accade per le auto nuove.
Nell’anno 2019, il giro d’affari che ruotò intorno ai veicoli usati fu di circa 21 miliardi di euro, una cifra ragguardevole che compensa il dato negativo relativo alla vendita del nuovo.

Il mercato delle auto usate in Lombardia

La Lombardia è la regione che ha registrato il maggior numero di passaggi di proprietà in Italia; si parla di circa 474 mila contratti, dei quali 135 mila sono stati sottoscritti nella sola provincia di Milano. La vendita delle auto usate Brescia conta invece su circa 66 mila passaggi di proprietà; nelle altre province lombarde i dati rispecchiano la seguente scaletta: Bergamo 52 mila, Varese 44 mila, Monza 40 mila, Pavia 29 mila, Como 28 mila, Mantova 21 mila, Cremona 18 mila, Lecco 16 mila, Lodi 12 mila e infine Sondrio con 10 mila.
Le auto maggiormente vendute restano quelle alimentate a gasolio; i veicoli di nuova concezione, come gli ibridi e gli elettrici, non godono ancora di troppo interesse, con ogni probabilità per questioni legate al prezzo d’acquisto ancora molto elevato. Inoltre, è innegabile che a fronte di una grande affibilità dei veicoli diesel, collaudata per decenni sia dagli addetti ai lavori che dagli automobilisti, i veicoli “green” debbano ancora dimostrare di essere auto di cui potersi fidare, sotto tutti i punti di vista. Le auto a benzina e le vetture alimentate a gas restano merce rara; sono più che altro preferite da una cerchia più ristretta di utenti che cercano sportività nel primo caso e bassi consumi nel secondo. La preferenza per le vetture a gasolio non deve quindi stupire, specialmente nel mercato delle auto usate.

Quanto si spende in un’auto usata

Al di là dell’effettivo risparmio che comporta l’acquisto di un’auto usata, è interessante verificare quale sia il prezzo medio e quali siano invece il prezzo minimo e massimo nelle varie province della regione Lombardia.
Il prezzo medio di vendita è di poco superiore ai 14 mila euro; tale cifra è pari a circa 18 mila euro per la provincia di Cremona, 16 mila per la provincia di Mantova, 15 mila per la province di Milano, Bergamo, Como e Monza, 14 mila euro per le province di Varese e Lecco, 13 mila euro per le province di Sondrio e Lodi, 12 mila euro per la provincia di Pavia.
I valori elencati dimostrano con buona precisione la capacità di spesa degli italiani, che è tale da permettere l’acquisto di una buona auto usata o di un’utilitaria nuova di livello medio basso.
Il prezzo continua quindi a farla da padrone ed è a tutti gli effetti la chiave principale delle scelte di ognuno di noi; questo fatto può sembrare scontato, ma in realtà evidenzia una palese perdita del potere d’acquisto di ogni cittadino italiano, che evita di scegliere in base alle soggettive preferenze per necessità.

Conclusioni

Si può affermare con certezza che acquistare le auto usate convenga; la crisi economica è stata ed è tutt’ora un fattore che, al pari di altri, da un lato priva ogni cittadino della possibilità di spesa, dall’altro crea ulteriori opportunità.
Gli automobilisti possono trovare fra i veicoli usati numerose occasioni, auto garantite capaci di servire il loro acquirente ancora per molti anni.

Conad-Auchan, Alberti (M5S): ancora incertezza sul futuro dei lavoratori

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“Se è pur vero che qualche nota positiva è emersa dall’audizione di ieri in Regione Lombardia, è anche vero che per molti dei lavoratori che passeranno dal gruppo Auchan a quello Conad, non c’è ancora nulla di definito”. A dirlo è il consigliere regionale Dino Alberti, presente all’audizione.

“A parlare per conto del gruppo Conad erano presenti i rappresentanti della dirigenza della società Margherita, ramo d’azienda della grande distribuzione della meglio conosciuta Auchan. Ciò che hanno descritto è stato uno scenario fatto di luci e ombre per il futuro occupazionale dei lavoratori. A conferma di ciò, il fatto che molti dei pareri positivi illustrati si siano scontrati con il punto di vista dei sindacati che erano di tutt’altro avviso”.

“La nota sicuramente meno positiva di tutta l’audizione è stato il  dichiarare, da parte dei dirigenti di Margherita, che almeno 3000 lavoratori, ossia metà dei 6000 lavoratori dichiarati in esubero all’inizio del passaggio da una società all’altra, hanno ancora un destino non definito”.

“Ai dirigenti del gruppo Margherita – prosegue il consigliere – ho posto alcuni quesiti, iniziando con il chiedere se l’Antitrust è stata sentita rispetto al piano del passaggio dei punti vendita da Auchan a Conad. Mi è stato risposto che Conad ha avviato le operazioni di acquisizione del 60%  delle attività ex-Auchan mentre il restante 40% verrà ceduto a terzi proprio per soddisfare le eventuali osservazioni dell’autorithy che in ogni caso non sarebbero pronte prima di marzo.

“Ho poi chiesto se Auchan, che ancora è presente nel mercsto italiano sotto altri marchi come Leroy Merlin, è stata coinvolta da Conad e Margherita per proseguire eventuali rapporti di tipo commerciale con il nuovo gruppo subentrante e nel caso di farsi carico di alcuni punti vendita e relativa forza lavoro. La replica è stata che Auchan, da subito, non si è prestata ad alcuna collaborazione di tipo economico ma che nulla è precluso”.

“In ultimo, ho domandato quali saranno le condizioni dei lavoratori che passeranno da Auchan al nuovo gruppo, per capire se queste saranno migliorative o peggiorative. La risposta è stata che Conad ha deciso di applicare ai nuovi arrivati i contratti del loro gruppo, ossia quelli di Confcooperative, che non prevedono la contrattazione integrativa. La considerazione d’obbligo su questa dichiarazione – afferma Alberti – è che, almeno inizialmente, si prospetteranno condizioni peggiorative per i lavoratori che effettueranno il passaggio nella nuova società”.

“Concludendo, le risposte date dal portavoce delle società subentranti, hanno confermato che c’è ancora molto da fare per i livelli occupazionali di molti lavoratori. Il tutto all’interno di un settore, quello della grande distribuzione, in continua crisi per motivi di forte concorrenza. Proprio su questa tematica, ad inizio dicembre dello scorso anno ho depositato una proposta di risoluzione volta a contrastare l’inutile proliferazione delle grandi strutture di vendita e a sostenere il commercio di vicinato. E’ da qui che bisognerebbe ripartire per evitare anche le problematiche occupazionali che si stanno verificando nella vicenda Auchan-Conad. La risoluzione – conclude polemicamente Dino Alberti – è però ancora ferma in Commissione nonostante i miei continui solleciti a discuterla”.

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