Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

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Banche - page 9

La bresciana Guber, con altre banche, porta a casa 1,3 miliardi di crediti in sofferenza

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Guarneri di Guber

Barclays Bank Plc tramite la sua divisione di investment banking, Värde Partners e Guber Banca si sono aggiudicate un portafoglio di crediti in sofferenza originati da 53 banche distribuite sull’intero territorio nazionale. Il valore lordo di libro (GBV) è pari a €1,397 miliardi.

Centrale Credit & Real Estate Solutions (CCRES), società del Gruppo Cassa Centrale Banca spa, e Banca IMI (Gruppo Intesa San Paolo), hanno operato come advisors e arrangers, coordinando le banche coinvolte sia nel processo di individuazione dei portafogli da cedere che nell’iter di vendita.  Si tratta dell’ottava operazione multioriginator strutturata e stipulata negli ultimi quattro anni attraverso la piattaforma, costituita da CCRES e Banca IMI, che ha portato in cessione più di 200 istituti di credito di piccole e medio-piccole dimensioni, con un volume che supera i 3,5 mld di crediti deteriorati ceduti.

Il portafoglio comprende oltre 9.000 posizioni, di cui il 39% secured e il 61% unsecured. Il portafoglio è localizzato in Italia prevalentemente nel Nord-Est e nel Nord-Ovest.

L’acquisto del portafoglio è stato effettuato da FUTURA SPV, un veicolo per la cartolarizzazione ai sensi della Legge 130/1999, detenuto da Guber Banca e che ha emesso single-tranche notes sottoscritte in maggioranza da una società finanziata da Barclays Bank Plc, Värde Partners e per una quota di minoranza da Guber Banca.

Guber Banca svolgerà, inoltre, il ruolo di servicer e sub-servicer del portafoglio.

L’operazione di cessione, che coinvolge in via prevalente Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali che si riferiscono al costituendo Gruppo del Credito Cooperativo nazionale di Cassa Centrale Banca, è parte del piano di riduzione dei crediti deteriorati che è stato presentato alla convention tenutasi a Bari lo scorso mese di marzo. Tale piano porterà,  entro la fine del 2020,  l’ NPL ratio del Gruppo ad un valore inferiore all’ 8,5%.

I tempi di realizzazione della cessione,  considerando il coinvolgimento di 53 diversi istituti di credito,  sono stati estremamente rapidi (5 mesi) grazie anche a Guber Banca che ha proceduto alla valutazione dei portafogli, con l’utilizzo di una metodologia innovativa, applicata per la prima volta e basata essenzialmente su tecnologie digitali.

Brescia, le imprese del credito sono 427 e non conoscono crisi

in Banche/Economia/Tendenze by

Sono 5.419 le imprese specializzate in servizi finanziari in Lombardia su oltre 15 mila attive in Italia, il 36% del totale nazionale e crescono dell’8% in un anno e del 45% in cinque (+7,5% e 38,8% in Italia) secondo i dati elaborati dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su fonte registro imprese al primo trimestre 2018, 2017 e 2013. Danno lavoro a 129 mila addetti su 332 mila a livello nazionale.

Milano è prima con 3.844 imprese seguita da Roma con 1.412 e Torino con 896. In Lombardia, dopo Milano, vengono Brescia (427 imprese, +7,8% in un anno e +52% in cinque), Bergamo (339 imprese, +6,9% e +53,4%) e Monza Brianza (220 imprese, +13,4% e +36,6%).

Bper Banca, il nuovo presidente è Pietro Ferrari

in Banche/Economia/Nomine by
Il presidente di BPer Banca Ferrari

A seguito dell’avvenuta nomina degli Amministratori ad opera dell’Assemblea dei Soci del 14 aprile scorso, il Consiglio di amministrazione  di BPER, riunitosi in data odierna, ha deliberato, ai sensi dell’art. 22 dello Statuto sociale, le nomine dell’ing. Pietro Ferrari alla carica di Presidente e dell’ing. Giuseppe Capponcelli alla carica di Vice Presidente, nonché, ai sensi dell’art. 30 dello Statuto sociale, la nomina del dott. Alessandro Vandelli alla carica di Amministratore delegato.

Ai sensi dell’art. 29 comma 1 dello Statuto sociale, nella medesima seduta, è stato nominato:

  • il Comitato esecutivo, composto dai seguenti Consiglieri: dott.ssa Rossella Schiavini (Presidente), dott. Alessandro Vandelli, dott. Riccardo Barbieri, dott. Luciano Filippo Camagni e dott. Mario Noera.

Ai sensi dell’art. 27 comma 3 dello Statuto sociale, sono stati, altresì, nominati i seguenti Comitati:

  • il Comitato Controllo e Rischi, composto dai seguenti Consiglieri: prof.ssa Elisabetta Gualandri (Presidente), dott. Alessandro Robin Foti, prof.ssa Ornella Rita Lucia Moro e prof.ssa Valeria Venturelli;
  • il Comitato per le Nomine, composto dai seguenti Consiglieri: prof. Massimo Belcredi (Presidente), dott.ssa Mara Bernardini e dott.ssa Roberta Marracino;
  • il Comitato per le Remunerazioni, composto dai seguenti Consiglieri: dott.ssa Mara Bernardini (Presidente), prof.ssa Elisabetta Gualandri e dott.ssa Roberta Marracino;
  • il Comitato degli Amministratori Indipendenti, composto dai seguenti Consiglieri: prof.ssa Valeria Venturelli (Presidente), prof.ssa Elisabetta Gualandri e avv. Marisa Pappalardo.

La verifica dei requisiti di indipendenza degli esponenti neoletti, ai sensi del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 e del Codice di Autodisciplina delle società quotate promosso da Borsa Italiana, sarà condotta in prossima seduta del Consiglio di amministrazione, nel rispetto della normativa vigente.

Al termine della seduta il Presidente Pietro Ferrari ha dichiarato: “E’ per me un grande onore, oltre che un motivo di profonda soddisfazione, essere chiamato a presiedere un Consiglio di amministrazione che esprime al suo interno professionalità diversificate e competenze di così alto profilo. Ringrazio per la fiducia che mi è stata accordata e assicuro fin d’ora il massimo impegno per portare avanti con determinazione un programma di ulteriore consolidamento e sviluppo della Banca, in coerenza e continuità con il proficuo lavoro svolto in questi anni da chi mi ha preceduto, che ha consentito di proiettare stabilmente il nostro Istituto ai vertici del sistema bancario italiano”.

Si ricorda che l’informativa sulle caratteristiche personali e professionali degli eletti è reperibile sul sito Internet della Banca www.bper.it – Area Istituzionale > Sezione Governance > Organi sociali > Consiglio di Amministrazione. Si rinvia, altresì, al comunicato stampa pubblicato il 14 aprile scorso in esito all’elezione del Consiglio di amministrazione.

Ubi smentisce: nessuna trattativa per l’aggregazione con Mps

in Banche/Borsa/Economia/UBi by

“Con riferimento a rumors di mercato e a lanci di agenzia comparsi in data odierna, UBI Banca smentisce categoricamente l’esistenza di dossier e di qualsiasi tipo di negoziazione con MPS”. Con questa lapidaria nota, inviata nel pomeriggio di ieri, l’istituto di credito guidato da Victor Massiah – quotato in Borsa – nega ogni ipotesi di trattativa con Montepaschi.

Secondo le indiscrezioni, che avevano mandato il titolo in rosso, l’a.d. di Banca Mps Marco Morelli aveva avviato contatti con Ubi per valutare la possibilità di un’aggregazione. Ma da Brescia (e Bergamo) dicono che non c’è nulla.

Valsabbina, assemblea degli azionisti delusi a Gavardo

in Aziende/Banche/Economia/Valsabbina by
Appuntamento domani, giovedì 1 febbraio, a Gavardo per i soci delusi di Banca Valsabbina. Il comitato guidato da Aurelio Bizioli e Giorgio Paris, infatti, ha deciso di chiamare a raccolta tutti i piccoli azionisti dell’istituto di credito per decidere le future azioni in vista della prossima assemblea dell’istituto (fissata per la primavera) in cui si dovranno eleggere alcuni membri del cda e del collegio revisori.
 
L’incontro – secondo quanto riporta il quotidiano on line di Brescia BsNews.it – è fissato per le 20.30 nell’auditorium comunale di via Quarena: tra i temi caldi quello della democrazia interna, del valore delle azioni e dei conti della banca.

Valsabbina, doppie dimissioni in Cda e soci ribelli sul piede di guerra

in Banche/Valsabbina by

Acque sempre più agitate in Banca Valsabbina. Domani, infatti – secondo quanto informa BsNews.it – si terrà una conferenza stampa del Comitato dei cosiddetti soci ribelli, che  annuncia un’assemblea a Gavardo e sottolinea di aver preso contatti con Consob e Banca d’Italia.

E’ di oggi, invece, la notizia di doppie dimissioni nel consiglio di amministrazione di Banca Valsabbina. Una nota dell’istituto di credito, infatti, informa che hanno lasciato l’organismo Giuseppe Cassetti e Mario Rubelli. Una decisione “a titolo personale” (così si legge nella comunicazione), che presa a pochi mesi da un’assemblea dei soci che si annuncia più calda dell’ultima dal punto di vista del dibattito e delle contestazioni.

Prestiti alle Pmi, Massetti (Confartigianato): Brescia tra le peggiori in Regione

in Associazioni di categoria/Banche/Confartigianato/Economia/Finanza/Partner by

Per le piccole e medie imprese bresciane resta difficile accedere al credito. La recente eleborazione flash dell’Ufficio Studi di Confartigianato (su base dati Banca d’Italia), secondo quanto riferito dal quotidiano on line BsNews.it, registra a livello nazionale un calo dei prestiti a giugno per l’artigianato del 5,8% rispetto allo stesso periodo del 2016 e a Brescia il dato è ancora più negativo: -6,9% per un valore dello stock complessivo erogato alle aziende pari a 1.760 milioni. Con il dato a livello regionale che si attesta a -5,8%, peggio di Brescia fanno solo Lodi (-8,8%) e Mantova (-7,2%), confermando una tendenza negativa in ogni analisi trimestrale ormai dal 2014 e con il picco negativo proprio del giugno di quest’anno.

«Il denaro per i piccoli imprenditori continua ad essere scarso e costoso. Si bloccano così sviluppo e investimenti, rallentando ulteriormente un sistema produttivo che fatica a recuperare il terreno perduto» commenta il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti che prosegue «la maggiore difficoltà di accedere a strumenti di finanziamento bancario non è da considerarsi certo conseguenza della minore qualità del credito delle piccole imprese che presentano una quota di crediti deteriorati del 25,5%, inferiore rispetto al 28,2% di una impresa medio-grande. Inoltre, una piccola impresa, paga un tasso di interesse effettivo superiore a quanto pagato da una impresa medio-grande e nonostante questo l’erogazione è ancora in calo».

Una flessione tuttavia generalizzata, quella che riguarda i prestiti alle imprese artigiane: a livello nazionale, l’analisi dei prestiti all’artigianato evidenzia a giugno 2017 uno stock, comprensivo delle sofferenze, di 41 miliardi di euro, in calo in un anno di 2,5 miliardi: in percentuale il 5,8 in meno e in flessione rispetto al 4,5% rispetto a marzo 2017. In cinque anni, ossia tra il giugno 2012 e il giugno 2017) i prestiti all’artigianato si sono ridotti complessivamente di circa un quarto (-23,1%), pari a 12,3 miliardi di euro in meno, calo oltre una volta e mezzo quello registrato dal totale imprese (-13,5%).

Lo studio di Confartigianato conferma proprio come il costo del credito, in tutte le regioni, sia pagato dalle piccole imprese con un tasso di interesse superiore a quello delle imprese medio-grandi: una piccola impresa, in media nazionale, paga un tasso di interesse effettivo pari al 7,07% superiore di 301 punti base rispetto al 4,06% pagato da una impresa medio-grande.

«Bisogna invertire la rotta e farlo con i fatti perché le imprese artigiane bresciane sono circa 35mila e costituiscono il vero tessuto produttivo del nostro territorio, le loro sofferenze sono calate e nel lungo periodo danno un ritorno superiore. Sappiamo che il credito è il carburante indispensabile per un’impresa e per questo motivo, anche grazie alla nostra Cooperativa Artigiana di Garanzia di Confartigianato Brescia ci poniamo come autorevoli mediatori fra gli imprenditori e le banche facilitando l’accesso al credito e ottenendo tassi e condizioni vantaggiose per i nostri associati. In particolare supportiamo le aziende in tutti i passaggi, a partire dalla messa a punto della ducumentazione, dei business plan, fino al controllo dei costi bancari. Abbiamo chiuso il 2017 con la consapevolezza che siano incrementate le richieste di finanziamento per l’acquisto di beni produttivi come i macchinari e per l’implemento dei capannoni e non più solo per ragioni di liquidità di cassa e questo è già un buon segnale» conclude il presidente Massetti.

Bcc Agro Bresciano, il credito anomalo scende al 13 per cento

in Aziende/Banche/Bcc/Economia/Evidenza by
Bcc Agro Bresciano

Il 2017 di Bcc Agro Bresciano si chiude “positivamente” grazie al perfezionamento di “due operazioni straordinarie che hanno alleggerito la Banca di gran parte delle sofferenze accumulate in questi anni di crisi economica”. A dirlo è una nota dell’istituto di credito.

“In rapida successione – si legge nel comunicato – abbiamo proceduto con una cartolarizzazione pari a 34 mln di euro e ad una cessione di sofferenze per 96 mln di euro. Questo ci ha permesso di abbassare drasticamente la soglia del credito anomalo, che oggi si attesta tra il 13% ed il 14%, e soprattutto di riportare i nostri principali indicatori patrimoniali in una fascia di stabilità e sicurezza, al pari dei migliori istituti di credito”.

“Come siamo arrivati a tutto questo? – si domanda nello stesso comunicato il Presidente Osvaldo Scalvenzi – Abbiamo accolto con determinazione le indicazioni provenienti da Banca d’Italia e dal sistema del Credito Cooperativo per dare un futuro positivo alla nostra Banca. Le nostre radici nel territorio restano ben salde: ne risulterà infatti una Banca più forte, alleggerita dalla massa di credito anomalo e pronta ad affrontare da protagonista il percorso all’interno del nascente Gruppo bancario. Ci attende un percorso articolato, con la celebrazione dell’assemblea straordinaria, l’introduzione delle necessarie modifiche statutarie e l’adesione definitiva al Gruppo Iccrea. L’originario spirito cooperativo non verrà dunque sminuito e le nostre comunità locali continueranno a poter contare su una Banca che le sosterrà lungo la via della ripresa e dello sviluppo”.

Secondo il Direttore Generale Giuliano Pellegrini “tutto ciò comporterà una serie di significativi vantaggi: un consistente alleggerimento dei costi di gestione, un’adeguata patrimonialità in rapporto ai rischi e una rinnovata capacità di produrre reddito per continuare a sostenere l’economia locale”.

Il percorso intrapreso – che negli anni ha portato il credito anomalo a scendere dal 36 per cento al 13 per cento – comporterà una perdita nel bilancio dell’anno in corso, con la previsione del ritorno all’utile già dal 2018.

Truffe on line: attenzione ai finti messaggi della banca

in Banche/Economia by

Quanti messaggi si ricevono al giorno sui propri dispositivi attraverso email, messaggi delle messaggerie istantanee o semplici sms, che c’invitano fraudolentemente a verificare i nostri dati bancari o ancor peggio a sbloccare il nostro conto che sarebbe stato sorprendentemente bloccato? Ormai è una vera e propria tempesta, quella scatenata da hacker e truffatori telematici che su migliaia e migliaia di messaggi messi in circolazione, alla fine riescono a trovare qualche utente disattento che ci casca, clicca su un link o segue le istruzioni indicate e poi si trova il conto prosciugato o la carta di credito utilizzata. Perchè come ricordiamo costantemente noi dello “Sportello dei Diritti” è la disattenzione dei cittadini, più che la bravura dei criminali telematici a causare tali conseguenze.

In quest’ottica, pare utile rilanciare anche oggi l’allerta della Polizia Postale che con un altro post inserito sulla sua pagina Facebook “Commissariato di PS On Line – Italia” ha pubblicato l’ennesimo screenshot di uno dei tanti messaggi truffaldini di questo tipo. Messaggi generici che nell’invitare ad attivare un fantomatico account entro 48 ore per sbloccare il nostro conto, riportano ad un link di una banca, nella fattispecie Unicredit, che poi si rivela essere un falso sito ed un modo per appropriarsi delle nostre credenziali o per intrufolarsi nei nostri dispositivi.

Ovviamente, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, la Polizia Postale continua a rilanciare l’invito a prestare attenzione a questi messaggi generici perchè è solo con una maggiore consapevolezza dei rischi che possiamo correre con i nostri dispositivi connessi, ormai indispensabili nella vita quotidiana per le operazioni più disparate dalle transazioni finanziarie ai pagamenti di ogni tipo, che ci si può effettivamente tutelare da questi malintenzionati, È sufficiente, quindi, non dar retta a questo tipo di comunicazioni e cestinare i messaggi di tal tipo, senza cliccarci sopra o rispondere ai quesiti che vengono proposti.

Da Ubi Banca un social bond per sostenere la ricerca contro il cancro

in Banche/Economia/Evidenza/Partner/Solidarietà/UBi by

UBI Banca annuncia l’emissione di un nuovo prestito obbligazionario solidale (Social Bond) “UBI Comunità per AIRC”, per un ammontare complessivo di 20 milioni di euro, i cui proventi saranno in parte devoluti a titolo di liberalità all’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro. Il contributo verrà utilizzato da AIRC all’interno del programma riservato ai ricercatori con meno di 40 anni, denominato My First AIRC Grant (MFAG).

I My First AIRC Grant sono finanziamenti triennali dedicati a ricercatori con meno di 40 anni che hanno già maturato un’esperienza in un laboratorio di ricerca oncologica in Italia e all’estero. Il finanziamento, assegnato ai progetti più meritevoli, offre ai giovani ricercatori la possibilità di avviare la propria attività di ricerca in autonomia, in una struttura italiana di eccellenza. Al termine del progetto il ricercatore predispone un Final Report Scientifico in cui descrive i risultati ottenuti, le pubblicazioni prodotte e gli eventuali brevetti depositati.
AIRC misura l’impatto di questi progetti attraverso indici bibliometrici (numero delle pubblicazioni, Impact Factor Totale del Ricercatore e l’Impact Factor Attivo) che permettono di valutare la produzione scientifica di un ricercatore e quanto l’assegnazione di tali grant influisca sulla sua carriera.

Fino a 100.000 € di contributo mediante erogazione liberale

Il contributo complessivamente devoluto da UBI Banca ad AIRC, a titolo di liberalità, per sostenere questi progetti di ricerca, può arrivare fino a 100.000 euro in caso di sottoscrizione dell’intero ammontare nominale delle obbligazioni oggetto dell’offerta.
Le obbligazioni, emesse da UBI Banca, hanno un taglio minimo di sottoscrizione pari a 1.000 euro, durata 3 anni, cedola semestrale, tasso annuo lordo pari al 0,50%  (0,37%  netto annuo). Possono essere sottoscritte dal 20 novembre 2017 al 22 dicembre 2017, salvo chiusura anticipata.

Le iniziative a favore di AIRC

Il sostegno a “My First AIRC Grant” tramite  il Social Bond si affianca alle altre attività della partnership fra UBI Banca e AIRC, iniziata nel 2013 e di recente rinnovata fino al 2019, finalizzate alla formazione e specializzazione di giovani talenti della ricerca italiana.

È inoltre in corso dal 6 novembre, in tutte le filiali del Gruppo UBI Banca, la raccolta fondi attraverso la distribuzione dei “Cioccolatini della Ricerca”. Con una donazione di 10 euro a favore di AIRC si potrà ricevere una confezione di cioccolatini. L’iniziativa si colloca nell’ambito de “I Giorni della Ricerca”, durante i quali ogni anno l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro comunica i risultati e le sfide della ricerca in campo oncologico e raccoglie nuove risorse.

A supporto dell’attività di ricerca scientifica di AIRC anche la carta prepagata Enjoy Social Edition: per ogni carta attiva e per ogni transazione il Gruppo UBI Banca rinuncia a parte dei propri ricavi devolvendoli a favore di AIRC. Particolarmente significativa è la possibilità per i clienti del Gruppo UBI Banca di utilizzare una funzionalità innovativa  dell’app UBI Pay, grazie alla quale effettuare una donazione sarà semplice come mandare un messaggio via smartphone, rendendo il proprio cellulare anche uno strumento per sostenere l’Associazione e i suoi ricercatori tramite la funzione di Invio Denaro Jiffy (tutti i dettagli sono disponibili sul sito http://www.ubibanca.com).

I Social Bond UBI Comunità

L’introduzione dei Social Bond in Italia rientra nella rinnovata strategia commerciale del Gruppo UBI Banca di accompagnamento del Terzo Settore lungo un percorso di crescita, di innovazione sociale e di sostegno a progetti ad alto impatto sociale promossi da soggetti pubblici e privati nei territori di riferimento, avviata nell’ultimo trimestre del 2011 attraverso il lancio di UBI Comunità, piattaforma di servizi e di strumenti dedicati, ad organizzazioni non profit e istituzioni religiose. UBI Comunità è la divisione di UBI Banca dedicata al Terzo Settore e all’Economia Civile che si propone di offrire risposte tempestive ed efficaci alle eterogenee necessità del non profit attraverso prodotti e soluzioni appositamente pensate per dare sostegno bancario e creditizio per la  gestione quotidiana dell’attività, la progettualità e gli investimenti.

Da aprile 2012 a ottobre 2017 il Gruppo UBI Banca ha emesso 87 Social Bond UBI Comunità, per un controvalore  complessivo di oltre 953 milioni di euro, che hanno reso possibile la devoluzione di contributi a titolo di  liberalità per oltre 4,5  milioni di euro volti a sostenere iniziative di interesse sociale e sono stati sottoscritti da oltre 34.000  clienti del Gruppo UBI.  Inoltre sono stati attivati plafond per finanziamenti per oltre  20 milioni di euro destinati a consorzi, imprese e cooperative sociali.

AIRC: Dal 1965 con coraggio, contro il cancro

Da oltre cinquant’anni l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro sostiene progetti scientifici innovativi grazie a una raccolta fondi trasparente e costante, diffonde l’informazione scientifica, promuove la cultura della prevenzione nelle case, nelle piazze e nelle scuole. Oggi conta su 4 milioni e mezzo di sostenitori, 20mila volontari e 17 comitati regionali che garantiscono a circa 5.000 ricercatori – 63% donne e 52% ‘under 40’ – le risorse necessarie per portare nel più breve tempo possibile i risultati dal laboratorio al paziente. Dalla fondazione a oggi AIRC ha distribuito oltre 1 miliardo e duecento milioni di euro per il finanziamento della ricerca oncologica (dati attualizzati e aggiornati al 1 gennaio 2017). Informazioni e approfondimenti su airc.it

UBI Banca

UBI Banca è in Italia il terzo Gruppo bancario commerciale per capitalizzazione di Borsa, con una quota di mercato superiore al 6%, 1.948 sportelli in Italia ed oltre 22.000 dipendenti.
L’Istituto dal 2011 dispone di una struttura organizzativa dedicata alla gestione dei rapporti con la clientela appartenente al settore non profit laico e religioso. Nel 2016, con il Piano Industriale 2019/2020, è stato definito un nuovo assetto e collocamento organizzativo riferito al mondo Enti, istituendo una nuova Area strategica denominata UBI Comunità con lo scopo di presidiare e sviluppare le relazioni commerciali legate sia al Terzo Settore ed Economia Civile che agli Enti Pubblici e ai Sistemi Associativi. UBI Banca con tale struttura  promuove iniziative in partnership tra il pubblico, il privato ed il privato sociale, coinvolgendo le comunità locali, e valorizzando in modo innovativo le abilità e le competenze del Gruppo. Con UBI Comunità infatti UBI Banca affianca ad un’offerta per la gestione dell’operatività bancaria semplificata, sicura ed economica, soluzioni creditizie diversificate per l’anticipazione dei contributi e delle entrate, nonché una gamma di soluzioni finanziarie innovative, flessibili e personalizzabili, per sostenere il perseguimento delle finalità istituzionali e l’avvio o l’accelerazione di percorsi di crescita economicamente sostenibile e di innovazione sociale.  UBI Banca ha ricevuto nel 2013 il premio ABI “La banca solidale” e il Premio Nazionale per l’Innovazione conferito dal Presidente della Repubblica.

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