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Banche - page 16

Banca Valsabbina risponde al Comitato: aperti alla dialettica con i soci

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“Banca Valsabbina è aperta alla dialettica con i soci, purché sia costruttiva e rappresenti gli interessi della maggioranza dei soci. La scelta di quotare le azioni su HI-MTF è stata necessaria e obbligata dalle novità normative , e l’andamento del titolo accomuna Banca Valsabbina all’andamento medio dei titoli bancari negli ultimi mesi e non rispecchia il valore di una realtà che da sempre chiude esercizi in utile, che sta finanziando in autonomia un piano di crescita sia in Lombardia che in altre regioni, che prevede in un anno l’apertura di 10 nuovi filiali e che rappresenta oggi la più grande banca di Brescia e del suo territorio.”. Con queste parole Banca Valsabbina risponde al Comitato guidato da Aurelio Bizioli, che ieri è uscito pubblicamente con una nota chiedendo risposte all’istituto di credito.

“In riferimento all’andamento del titolo – si legge ancora nel comunicato della banca presieduta da Bruno Barbieri – si precisa inoltre che venerdì scorso sono stati conclusi su HI-MTF ben 726 contratti, con oltre 300.000 azioni scambiate. Se l’asta di questa settimana si concludesse in questo momento scambieremmo circa 105.000 pezzi al prezzo di € 5,06, con un rialzo di circa il 10%. Le richieste di acquisto pervenute sono ora decisamente superiori a quelle in vendita, tant’è che il fondo acquisto azioni proprie è intervenuto in vendita con 51.000 azioni al fine di soddisfare la maggior parte delle richieste dei soci. Nelle settimane precedenti, quando invece le vendite erano superiori agli acquisti, gli interventi erano di segno opposto, in linea con quanto autorizzato nell’ultima assemblea dei soci”.

Quasi 30 adesioni al giorno per il Comitato Soci Valsabbina

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Aurelio Bizioli

In meno di due settimane sono arrivate oltre 350 adesioni, da tutta la provincia, con una media di quasi 30 sottoscrizioni al giorno. E’ questo il primo bilancio del neonato Comitato Soci Banca Valsabbina, che lo scorso 13 ottobre si è presentato ufficialmente ai media annunciando la nascita di un sito web (www.comitatosocivalsabbina.it) per raccogliere commenti ed adesioni.

L’obiettivo annunciato dai componenti del direttivo (Aurelio Bizioli, Giorgio Paris, Mariano Rainone e Gino Toffolo) è chiedere la convocazione di un’assemblea ordinaria “programmatica” per discutere del futuro dell’istituto di credito, di alcune scelte strategiche nei rapporti con altre banche e formulare proposte su come porre fine al pesante calo (-75%) di valore subito dal titolo negli ultimi quattro mesi, tutelando così le migliaia di risparmiatori che alla Valsabbina hanno affidato buona parte, e in alcuni casi la totalità, dei propri risparmi. Tra le possibili soluzioni indicate anche la trasformazione di Banca Valsabbina in una Spa ordinaria, in cui i soci determinano le scelte societarie in funzione del capitale sottoscritto: una trasformazione con aspetti positivi e negativi, che – secondo il Comitato – deve essere assunta o respinta dall’Assemblea degli azionisti e non decisa dal Consiglio di Amministrazione.

Attorno a questa proposta di dibattito si sono riuniti in tanti: pensionati con il quantitativo minimo di 200 azioni e imprenditori e risparmiatori con più di 10.000 azioni. Ma anche esponenti delle istituzioni e delle rappresentanze politiche e sindacali (di tutti gli schieramenti) che hanno compilato, ovviamente a titolo individuale, il modulo on line dichiarandosi azionisti e chiedendo al Comitato di rappresentare le loro istanze.

Il Comitato – come dichiarato in occasione della presentazione – punta a quota 2mila adesioni, un obiettivo importante considerato che abitualmente partecipano alle assemblee ufficiali della Banca poco meno di mille azionisti. Il prossimo passo sarà ora quello di organizzare in Valsabbia un’assemblea di piccoli e grandi azionisti per discutere delle strategie da adottare nei prossimi mesi.

L’asta di venerdì scorso ha visto intanto scambiate circa 310 mila azioni ad un prezzo di 4,60 euro per azione riproponendo il valore di due settimane fa; per la prima volta, dopo mesi, un risultato positivo che sembra però insufficiente nonostante la Banca abbia effettuato direttamente l’acquisizione di 125 mila azioni tramite il fondo azioni proprie. Nel periodo intercorso dalla quotazione sul mercato Hi-Mtf sono state scambiate 425 mila azioni ad un valore medio di 4,91 euro; di queste azioni 200 mila (quasi il 50%) sono state acquistate dalla Banca. Evidentemente la quotazione sul mercato Hi-Mtf non risolve ma probabilmente amplia i problemi di liquidabilità e di valorizzazione del titolo.

Nel frattempo il Comitato fa propria la richiesta di tanti soci: cosa aspetta il Consiglio di amministrazione a convocare un’assemblea dei soci per discutere di quanto avvenuto e di quali sono le prospettive per la banca?

Banca Valsabbina apre il 63esimo sportello a Seregno

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Banca Valsabbina continua a crescere e apre una nuova filiale a Seregno. Con questa nuova apertura salgono a 63 le filiali dell’istituto bresciano, e quella di Seregno è la seconda agenzia presente in Brianza, dopo l’apertura dell’agenzia di Monza dello scorso febbraio.

L’apertura di Seregno e l’ingresso in Brianza rientrano nel piano di esportazione del proprio modello di business su nuove piazze, con l’obiettivo di incrementare i ricavi e conseguire nuove economie di scala. Uno sviluppo che Banca Valsabbina persegue all’insegna del sostegno alle economie locali, anche grazie ad una struttura decisionale snella e flessibile, che si caratterizza per competenze aggiornate e alta professionalità, un binomio strategico per la banca di origini bresciane.

“Dopo l’espansione a Verona, siamo orgogliosi di vedere il brand di Banca Valsabbina crescere e rafforzarsi in Brianza, uno dei centri nevralgici del tessuto socio-produttivo del nord Italia, ha dichiarato Tonino Fornari, Direttore Generale di Banca Valsabbina. Questa nuova apertura è parte del piano di espansione che nei prossimi mesi, anche in seguito al perfezionamento dell’operazione di acquisto di 7 sportelli da Hypo Alpe Adria Bank, porterà la rete territoriale di Banca Valsabbina a 70 filiali, dislocate in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Siamo una banca solida e dinamica, ha concluso Fornari, e vogliamo continuare ad essere un riferimento per le aziende i gli abitanti del territorio”.

La nuova filiale si trova nella centrale via Mazzini ed è stata pensata per accogliere e soddisfare al meglio le esigenze dei nuovi clienti che sceglieranno di affidarsi all’ampia gamma di prodotti e servizi di Banca Valsabbina.

E possibile conoscere l’offerta della banca recandosi nella filiale di via Mazzini 14, chiamando lo 0362 224098 o contattando l’indirizzo di posta elettronica seregno.64@lavalsabbina.it

Valsabbina, si ferma la discesa del valore delle azioni

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Novità positive nella quotazione del titolo Valsabbina sul mercato Hi-Mtf: nell’asta settimanale che si è tenuta venerdì sono state scambiate 310 mila azioni ad un corrispettivo determinato a 4,60 euro per azione.

Un risultato in una certa misura sorprendente, in quanto dopo le 73 mila azioni scambiate venerdì 7 a 4,60 euro l’asta di venerdì scorso era risultata nulla per eccesso di ribasso. Ci si poteva quindi aspettare un ulteriore ribasso: per fortuna degli azionisti interessati a vendere questo non è avvenuto ed è stato quindi confermato il valore di inizio mese.

Un risultato che sembra frutto della situazione di rinnovata attenzione sulla banca, che coinvolge oggi circa 40mila soci. Da una parte, infatti, c’è la nascita del Comitato Soci guidata da Aurelio Bizioli, che ha invitato gli azionisti a non vendere, dall’altra l’azione della banca che – oltre a ribadire che le azioni hanno un valore reale più alto di quello attuale di mercato – ha messo in cantiere diverse azioni, tra cui l’acquisizione diretta di ben 125 mila azioni tramite il fondo azioni proprie.

Si tratta ora di verificare nelle prossime aste se finalmente la diminuzione del valore del titolo si è arrestata o meno.

La finanza entra in classe con Ubi banca

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L’Ufficio Scolastico Territoriale di Brescia e UBI Banco di Brescia – anche in considerazione delle numerose manifestazioni di interesse pervenute durante l’anno scolastico 2015-2016 – ripropongono alle scuole bresciane secondarie di secondo grado l’opportunità di fruire di interventi formativi su tematiche di carattere finanziario, realizzati al fine di favorire la comprensione dell’economia finanziaria, arricchendo i percorsi formativi già garantiti dai programmi scolastici. Le opportunità formative, prevalentemente rivolte alle classi quarte e quinte, si articoleranno in una o più lezioni svolte da funzionari della Banca e saranno focalizzati su specifiche e condivise tematiche di carattere economico-finanziario. Il credito bancario, il merito creditizio, l’assegnazione del rating nell’ambito degli accordi di Basilea, le forme tecniche di concessione del credito, il mercato degli strumenti finanziari e la tutela degli investitori sono tra i principali temi che sono stati richiesti e che potranno essere affrontati in classe; potranno altresì essere valutati approfondimenti sul regolamento degli scambi internazionali e percorsi di internazionalizzazione, con interventi formativi anche in lingua inglese. Tempi e modalità di fruizione delle lezioni potranno essere condivisi e gli argomenti potranno altresì essere declinati ad hoc, sulla base di specifiche esigenze formative. I Dirigenti scolastici degli Istituti secondari di II grado di Brescia e Provincia riceveranno idonea comunicazione dall’Ufficio Scolastico Territoriale, con indicazioni inerenti le opportunità formative offerte.

Mario Maviglia, Dirigente Reggente dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia, dichiara “L’UST di Brescia, in collaborazione con UBI Banco di Brescia, offre una comprovata e significativa opportunità di conoscenza del sistema economico- finanziario e bancario agli studenti, avvicinandoli sempre più al mondo del lavoro. Grazie al sostegno di UBI Banco di Brescia, che si è dimostrata molto sensibile ai temi della formazione e dell’istruzione, la scuola può confrontarsi con il Territorio in un itinerario economico-sociale, aiutando i giovani ad acquisire strumenti di conoscenza e consapevolezza sempre più adeguati.” “Siamo particolarmente soddisfatti – dichiara Stefano V. Kuhn, Direttore Generale del Banco di Brescia – di rinnovare questa importante e fattiva collaborazione che attesta il legame privilegiato del nostro Istituto con il Territorio, ove siamo cresciuti nel tempo perseguendo uno stile ispirato a criteri di responsabilità sociale, che consideriamo un tratto identitario e distintivo del nostro Fare Banca per Bene, investendo sul futuro dei giovani, sulla loro formazione e sulle loro peculiari esigenze, in sinergia con le istituzioni deputate, nel caso specifico, a presidiare l’istruzione”. Nel quadro delle opportunità formative offerte alle scuole bresciane si segnala altresì la proposta educativa per promuovere l’utilizzo consapevole di internet e dei social network condivisa con la Polizia di Stato – Questura di Brescia, Ufficio Scolastico Territoriale e UBI Banco di Brescia sui temi specifici dell’uso sicuro della rete internet, identità virtuale, web reputation e cyber bullismo, un fenomeno purtroppo in rapida diffusione. La rapidità di crescita delle nuove tecnologie, e dei relativi giovani fruitori, ha infatti generato nuove insidie e sofferenze, che possono svilupparsi nelle cosiddette “piazze virtuali”, in assenza di quella conoscenza utile a rendere internet una grande opportunità. Opportunità che nasce dalla cultura della creazione della propria identità virtuale attraverso la costruzione della propria web- reputation.

Al riguardo la Banca si è resa altresì disponibile ad effettuare interventi formativi sul tema della sicurezza, in relazione all’evoluzione digitale in atto nei sistemi di pagamento. D’intesa con l’Ufficio Scolastico Territoriale, UBI Banco di Brescia ha altresì strutturato un’offerta dedicata alle famiglie, a sostegno della formazione dei giovani studenti: un finanziamento a tasso zero già attivo da giugno 2016 e dedicato all’acquisto di libri di testo, materiale scolastico e supporti didattici digitali (es. tablet) per gli studenti delle scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado, nonché universitari. In estrema sintesi l’offerta, che si intende valida fino al 31 dicembre 2016, prevede un importo massimo finanziabile di 2000,00 Euro, durata massima di 6 mesi e rate di rimborso mensili (tasso: zero; spese di istruttoria e incasso rata: zero). Gli interessati potranno recarsi presso una qualsiasi filiale del Banco di Brescia e di Banca di Valle Camonica per ricevere tutte le informazioni necessarie.

Bianchi (associazione azionisti): ora Ubi Banca può crescere e progredire

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A margine dell’Assemblea di Ubi Banca di venerdì 14, Mario Bianchi, Presidente dell’associazione di azionisti Insieme per Ubi, ha espresso la propria soddisfazione per la decisione assunta di avviare concretamente il processo di rinnovamento e di modernizzazione dell’Istituto.

“Con l’approvazione della fusione delle sette banche rete in Ubi Banca – ha dichiarato Mario Bianchi in un comunicato stampa diffuso oggi – e con il superamento del modello federale, si è formalmente avviato quel processo di modernizzazione e di rinnovamento che la nostra Associazione aveva auspicato sin dalla sua costituzione esattamente quattro anni orsono. Ora Ubi Banca, con la forma giuridica di S.p.A e l’assetto di banca unica, sarà in grado di crescere nell’efficienza operativa e nella facilità di governance, con benefici effetti per l’Istituto stesso.

Con queste premesse, il piano industriale presentato da Victor Massiah potrà concretizzarsi, realizzando i suoi ambiziosi ma realistici obiettivi. Auspichiamo quindi che Ubi Banca, forte della sua tradizione di serietà e di solidità, delle sue competenze professionali e di un’operatività fortemente orientata alle attese della clientela, possa proporsi sempre più come istituto bancario aperto all’innovazione e interprete attivo delle nuove esigenze del mercato di riferimento. In questo contesto – ha concluso – la nostra Associazione di azionisti non mancherà di dare il proprio sostegno, svolgendo un ruolo attivo volto a favorire e ad accompagnare questo percorso.”

Valsabbina, sulle azioni un’altra settimana in bianco

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La seduta di oggi sulla quotazione del titolo Valsabbina sul mercato Hi-Mtf si chiude senza scambi azionari. Pur in presenza di una forbice ridotta fra numero di acquisti (erano 175 mila) e numero di vendite (erano quasi 350 mila) gli scambi non si sono formalizzati in quanto erano state inserite offerte di acquisto per un prezzo inferiore al minimo previsto dal mercato.

E’ quindi scattato il meccanismo di questo particolare mercato azionario che di settimana in settimana, con il limite del 10% per seduta di scambio come riduzione massima, prolunga la discesa del valore del titolo. Tutto rinviato alla settimana prossima quando la quotazione potrà essere ridotta del 20% rispetto ai 4,60 euro per azioni determinati nella seduta del 7 ottobre.

La situazione, secondo alcuni analisti, evidenzia un’anomalia di comportamento – stigmatizzata dalla stessa dirigenza di Valsabbina – che a settimane alterne vede quotato un prezzo inferiore al minimo.

Valsabbina, nasce il comitato per difendere i piccoli azionisti

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Un’assemblea per chiedere la trasformazione di Banca Valsabbina in Spa o, in alternativa, l’adozione di un sistema di governance più “democratico”, con il rinnovo contestuale dei rappresentanti nel Cda. A chiederlo è il neonato Comitato Soci Valsabbina, che stamattina si è presentato ai media con una conferenza convocata al Caffè della stampa di piazza Loggia, in città. Presenti i quattro promotori: Aurelio Bizioli, Mariano Rainone, Giorgio Paris e Gino Toffolo, che hanno dichiarato di aver già raccolto, in una manciata di giorni, una cinquantina di adesioni on line (www.comitatosocivalsabbina.it). E che ora puntano diritti a quota 2mila.

“Dopo anni in cui il valore è cresciuto continuamente”, ha sottolineato Bizioli, “in pochi mesi si è scesi da 18 euro a 4,60 euro per azione. Ma soprattutto, a fronte di 300mila azioni in vendita, c’erano ordini d’acquisto – in gran parte dalla stessa banca – solo per 70mila. Noi nasciamo partendo da questa situazione”, ha aggiunto, “con la proposta di organizzare un’assemblea che tocchi alcuni temi determinanti per il futuro dell’istituto”.

Innanzitutto la proposta di trasformare la banca da popolare in società per azioni in cui il potere dei soci è determinato anche dal peso che hanno rispetto al totale. “Oggi chi compra 300mila azioni azioni ha lo stesso potere di chi ne possiede 200, con l’aggravante che venderle è poi molto difficile”, ha chiarito il commercialista valsabbino, “mentre investitori e fondi avrebbero un maggiore interesse ad acquistare le azioni di una Spa. E si darebbe una risposta positiva a molti piccoli risparmiatori valsabbini che oggi vorrebbero vendere, ma non possono”.

Quanto all’obiezione che con il passaggio ad Spa i soci perderebbero potere, invece, Bizioli ha ricordato che “l’ex direttore Barbieri è diventato presidente con i voti di soli nove soci, quelli dei consiglieri, mentre in una banca popolare sarebbe opportuno che un cambio di governance passi dall’assemblea”.

Un’assemblea, però, con regole diverse. “Se proprio non vogliamo fare di Valsabbina una Spa”, ha incalzato Bizioli, “almeno mettiamo regole più democratiche, perché l’attuale statuto è l’esempio di come un gruppo dirigente si possa nella sostanza blindare. Non è accettabile che in consiglio sieda gente che viene confermata da decenni e che ha un’età media elevatissima. Inoltre per votare un’alternativa a quelle proposte dal consiglio bisogna cancellare i nomi dalla scheda prestampata e scrivere a mano quelli degli altri. Servirebbe un sistema di voto su liste contrapposte, con una rappresentanza anche per le minoranze e scadenze triennali che non riguardino solo tre consiglieri per volta”.

Con queste premesse ci si avvicina alla prossima assemblea, in cui dovrà essere rinnovato il mandato di Barbieri e altri due consiglieri. Ma non saranno soli. Perché il Comitato fa sapere di voler raccogliere le adesioni per presentare in assemblea una proposta alternativa all’attuale, chiedendo anche “chiarezza sulle vicende legali che vede coinvolta la banca in relazione alla vicenda Carife”.

Quanto, invece, all’idea di una class action proposta dallo studio Zanvettorbruschi, il Comitato è scettico. “Non è tra le nostre idee”, ha spiegato l’avvocato Paris, “forse è una strada legittima, ma non la riteniamo opportuna, perché l’obiettivo non è tanto quello di recuperare qualche migliaio di euro sulla singola posizione, ma fare un intervento radicale di trasformazione della banca per riportare valore ai soci”.

Valsabbina, le azioni scendono a quota 4,60 euro

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Dopo una settimana di stallo una timida ripresa del mercato dei titoli azionari di Banca Valsabbina che, da alcuni mesi, desta preoccupazione fra i soci che negli anni avevano scelto il titolo azionario come investimento patrimoniale.

Lo scambio azionario sul mercato HI-MTF di questa mattina ha permesso di chiudere tutti gli ordini di acquisto, erano 107 per complessive 73 mila azioni, al prezzo di 4,60 euro per azione. La riduzione dall’inizio dell’anno ha raggiunto quota 80%.

Le offerte di vendita erano invece relative a 457 mila azioni di cui una buona parte presentate senza limite di ribasso. Per 380 mila offerte di vendita una nuova opportunità venerdì prossimo quando il prezzo potrà scendere. La prospettiva, molto probabile secondo alcuni, è quota 4,14 euro.

“Un giorno in dono” di UBI Banca ottiene il Premio Banca e Territorio per il sociale

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AIFIn assegna a UBI Banca per il 2016 il riconoscimento come miglior istituto nella categoria “Iniziative di carattere sociale”, premiandola per “Un giorno in dono”, l’iniziativa di volontariato aziendale che quest’anno ha coinvolto 1.245 dipendenti del gruppo, che per un giorno hanno prestato la loro opera come volontari presso 70 onlus tra aprile e giugno 2016.

L’iniziativa premiata oggi è giunta nel 2016 alla sua terza edizione: dopo un test del 2014 limitato all’area milanese, è stata estesa all’intero territorio nazionale nel 2015 e nel 2016, totalizzando 2.845 giornate di volontariato erogate nel triennio, corrispondenti a circa 20.000 ore di lavoro svolto presso le ONP partecipanti. Partecipando come volontario al progetto, ogni dipendente aderente ha donato un proprio giorno di ferie, trascorrendolo presso un’associazione e impegnandosi in una tra le 150 attività di volontariato proposte.

In funzione del numero di partecipanti la somma che il Gruppo UBI Banca ha riconosciuto per il triennio alle diverse ONP è di complessivi € 284.500 (pari a 100 € per ogni giornata di volontariato erogata).

Il premio AIFIn “Banca e Territorio” è un osservatorio e un riconoscimento annuale che ha lo scopo di promuovere il tema della Responsabilità Sociale d’Impresa nel settore bancario dando notorietà alle iniziative realizzate dalle banche e/o dalle relative fondazioni bancarie in ambito sociale, economico e culturale per creare valore per gli stakeholder e per il territorio di riferimento.

Nell’assegnare il primo premio a UBI Banca per il 2016 per la categoria “Iniziative di carattere sociale” la giuria, composta dai rappresentanti degli organizzatori e dai componenti di un comitato scientifico indipendente, ha riconosciuto a “Un giorno in Dono” il primato di categoria in base ai criteri “Concept e innovatività del progetto”, “Coinvolgimento degli stakeholder” e “Impatti in termini di Responsabilità Sociale d’Impresa”.

Nello specifico il progetto è stato premiato per il concetto di dono attraverso cui si origina un effetto leva che genera un contributo alle associazioni.

Riccardo Tramezzani, Responsabile Retail UBI Banca, ritirando il premio ha espresso soddisfazione per il riconoscimento pubblico dell’iniziativa, sottolineando come la stessa “vada compresa nel contesto di UBI Banca, che come scelta strategica ha istituito ‘UBI Comunità’, una divisione specializzata nell’offerta al Non Profit e in cui gli stessi dipendenti dimostrano coi fatti di attribuire un valore alla solidarietà ed alla coesione sociale, cogliendo positivamente l’occasione offerta dall’azienda per operare a favore del territorio e della società civile”.

Mario Napoli, Responsabile Risorse Umane in UBI Banca, dedica il premio “a tutti i colleghi che hanno, in questo triennio, aderito alla proposta, sacrificando un proprio giorno di ferie e collaborando sia alla riuscita dell’iniziativa sia, mediante il conteggio dei giorni donati, all’erogazione di quasi 300.000 € nel triennio, e a tutti gli altri colleghi che, anche se non direttamente coinvolti, consentono con il loro lavoro di fornire alla clientela un servizio di qualità valorizzato da un approccio sensibile alle necessità sociali dei nostri territori”.

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