Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

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Banche - page 13

Ubi, 500 million to support investments as part of Industria 4.0

in Banche/Economia/ENGLISH/Finanza/UBi by

The UBI Banca Group has approved a €500 million loan pool available to companies that invest in R&D and innovation.

These funds will allow companies access to loans and leases, granted from funds made available by the European Central Bank (TLTROs) or by the European Investment Bank, to which recourse will be made based on the type of investment programmed.

This initiative is particularly significant when considered in the context of the 2017 Annual Finance Law, which provides a varied range of incentives and tax concessions under the “Industria 4.0” programme and in favour of high-tech investments and investments for start-ups.

In addition to direct government intervention, the tax incentives provided thanks to the “hyper-depreciation”, “super-depreciation” and “tax credit” schemes and the provisions of the “Sabatini” Law are of particular interest to Italian companies.

“Industria 4.0” is a framework of reference for the modernisation of production and the national economy” said Frederik Geertman, Chief Commercial Officer at the UBI Banca Group. He added that “for a bank such as ours, present in the most economically active areas of the country, it is fundamental to approach corporate clients with an integrated range of advisory services and products capable of exploiting the benefits of this legislation to the maximum”.

In addition to merely making funds available, the UBI Banca Group assists companies with a customised advisory service which includes analysis of the type of investment needed, quantification of the possible tax benefits and identification of the appropriate and most attractive types of financing.

Access to this financing can be gained by contacting branches, corporate centres and our professionals at the Corporate and Investment Banking Division of the UBI Banca Group.

 

 

Stefana, sono 140 i lavoratori a rischio

in Acciaio/Aziende/Banche/Cgil/Crisi/Economia/Sindacati by

Sono 140 i lavoratori che rischiano il posto alla Stefana di Nave. Alla scadenza fissata per il sesto bando, infatti, non sono arrivate offerte per il sito di via Bologna, in concordato preventivo, nonostante le diverse manifestazioni di interesse arrivate nelle settimane precedenti da gruppi italiani e stranieri. E l’assenza di offerte sorprende tutti i soggetti coinvolti, che confidavano in una positiva chiusura della vicenda in tempi brevi come testimoniato dal fatto che per i lavoratori erano stati chiesti due mesi di cassa integrazione (scaduti a febbraio). Il commissario giudiziale Valerio Galeri, a Bresciaoggi, ha parlato di incredulità e angoscia per gli ultimi sviluppi. Mentre il segretario della Cgil Damiano Galletti ha accusato Aib di essere stato troppo assente.

La base della trattativa, lo ricordiamo, era di 10 milioni di euro, più la presa in carico dei 140 lavoratori (di cui 30 in vista di pensionamento).

Banca Valsabbina, il Comitato degli azionisti: vogliamo l’assemblea subito

in Banche/Borsa/Economia/Evidenza/Valsabbia/Valsabbina/Zone by
Aurelio Bizioli

A febbraio le azioni di Banca Valsabbina hanno perso ancora un euro di valore, passando da 7 a 6 euro. E se l’istituto di credito tace, numerosi piccoli risparmiatori della Valsabbia – ma non solo – chiedono nuovamente un’assemblea per discutere delle prospettive dell’istituto di credito.

Un coro che nelle scorse settimane il Comitato Soci Banca Valsabbina – gruppo spontaneo di azionisti nato attorno alla convinzione che sia necessaria maggiore trasparenza – ha tradotto nella richiesta ufficiale di convocazione dell’Assemblea dei soci per poter “affrontare, in modo serio e costruttivo prima della discussione sul bilancio di esercizio 2016, le politiche di sviluppo e di crescita economica e societaria della banca”.

“Spiace dover rilevare”, sottolinea a nome del Comitato il commercialista Aurelio Bizioli, “che gli organi direzionali di Valsabbina ritengono di non dover neppure rispondere alla richiesta, probabilmente forti di regole statutarie che blindano le assemblee imponendo la richiesta di migliaia di firme autenticate per la convocazione. A nostro parere l’uso del formalismo giuridico non è una dimostrazione di forza ma, viceversa, una dimostrazione di debolezza che peggiora i rapporti fra banca e soci, facendo venir meno proprio il significato di banca popolare e di partecipazione dei soci”.

Parole a cui faranno seguito ben presto nuove azioni. Il Comitato, infatti, promette battaglia su tutti i fronti. La prossima mossa sarà quella della consultazione del libro soci. Ma la battaglia – promettono i piccoli azionisti – proseguirà fino all’assemblea per il rinnovo del consiglio di amministrazione. “Se la banca è dei soci è un diritto dei soci riunirsi nella sede idonea per determinare progetti e programmi. Prima o poi quel momento deve arrivare”, conclude Bizioli, “noi e tutti gli azionisti risparmiatori delusi dai comportamenti della Banca saremo presenti all’appuntamento”.

Nel frattempo sui vertici della banca incombe la questione delle indagini in relazione al crac Carife.

L’ANDAMENTO DELLE AZIONI A FEBBRAIO

Anche il mese di febbraio si è chiuso negativamente per gli azionisti risparmiatori di Banca Valsabbina che, dopo un timido segnale di ripresa nel mese di dicembre con il prezzo dell’azione a 7 euro, registrano un valore in riduzione a 6,00 euro nell’ultima seduta del 24/02/2017. “Si deve inoltre rilevare – si legge nella nota del comitato – che più del 50% degli scambi azionari del 2017 vedono protagonista la banca stessa con un riacquisto diretto dei titoli in vendita evidentemente finalizzato al tentativo di mantenere stabile il prezzo. In questi otto mesi di quotazione sul mercato HI-MTF sono state scambiate 1 milione e 146 mila azioni ad una quotazione media di 5,81 euro; 392 mila sono però le azioni acquistate direttamente dalla banca. Certo non aiuta a risolvere il problema – attacca ancora il comunicato – la quotazione su un mercato azionario di difficile interpretazione nelle sue dinamiche di formazione del prezzo e con scarsa presenza di altri titoli azionari quotati (solo cinque società di cui due ferme al 2013 ed una a luglio 2016)”.

Ubi chiude in anticipo il Social Bond per Unibs: già raggiunti i 5 milioni di euro

in Banche/Economia/UBi by

UBI Banca procede alla chiusura anticipata del periodo di offerta del Social Bond dedicato all’Università degli Studi di Brescia –Dipartimento di Scienze Cliniche e Sperimentali, in quanto alla data del 24 Febbraio le adesioni hanno raggiunto l’ammontare massimo nominale di 5 milioni di euro.

Lo 0,50% dell’ammontare nominale collocato sarà devoluto a titolo di liberalità all’Università degli Studi di Brescia –per la realizzazione di una ricerca sperimentale intitolata “Associating tumor cells with ICG for intraoperative detection of peritoneal occult cancer seeding”, che ha per obiettivo legare cellule di tumori gastrici ad un colorante (verde di indocianina), rilevabile durante l’intervento chirurgico grazie a una telecamera a fluorescenza. Ciò consentirebbe di individuare piccoli gruppi cellulari, in particolare localizzati sul peritoneo, non visibili né in fase preoperatoria con le tecniche di imaging disponibili, né in sede intraoperatoria, al fine di migliorare la stadiazione e personalizzare l’iter terapeutico.

Stefano Kuhn – Responsabile Macro Area Territoriale Brescia e Nord Est di UBI Banca – dichiara: “Il tumore allo stomaco è una delle neoplasie più frequenti e all’interno della Provincia di Brescia la Valle Camonica è, purtroppo, una zona che attesta un’incidenza particolarmente elevata della patologia. Siamo particolarmente soddisfatti del risultato ottenuto: le richieste di sottoscrizione sono risultate molto numerose ed in pochi giorni abbiamo collocato l’intero ammontare del prestito obbligazionario. Un’operazione importante fatta per Brescia e con Brescia, che testimonia la sensibilità dei bresciani e l’impegno del nostro Istituto a sostegno di progetti di ricerca altamente significativi”.

Gian Luca Baiocchi, Professore Associato presso la Cattedra di Chirurgia Generale dell’Università degli Studi di Brescia, ha commentato “desideriamo nuovamente esprimere riconoscenza a UBI Banca per l’esito dell’iniziativa, che testimonia un solido ancoraggio al territorio bresciano e camuno. Un grazie particolare va a tutti i risparmiatori che, con il loro sostegno, hanno permesso di avviare il progetto di ricerca, dimostrando quell’attenzione e solidarietà che sono un tratto caratteristico e distintivo dei bresciani”.

Credito alle aziende bresciane in calo del 5,9%. Massetti: invertire la rotta

in Associazioni di categoria/Banche/Confartigianato/Economia/Eugenio Massetti/Personaggi by
Eugenio Massetti, Confartigianato Brescia

Erogazione di credito bancario ancora in calo nel 2016 per le piccole imprese della provincia di Brescia, come per quelle del resto della Lombardia. E a risentirne di più sono soprattutto i “piccoli” dell’artigianato. Più facile ottenerlo per le grandi imprese, sempre meno per le piccole. Così nel 2016 i soldi prestati alle imprese artigiane della provincia di Brescia sono diminuiti ulteriormente del 5,9% rispetto all’anno precedente. A livello regionale il dato si attesta a -4,9% e va peggio di Brescia solo a Como (-6,4%) e a Pavia (-6%). Lo rileva uno studio realizzato dall’Osservatorio di Confartigianato nel quale si evidenzia come a Brescia, ma non solo, il credito sia in continua diminuzione ormai dal 2014 con la punta negativa proprio nel settembre 2016.

«In provincia di Brescia le imprese artigiane sono oltre 35mila e costituiscono il vero tessuto produttivo del nostro territorio, eppure il denaro per i piccoli imprenditori continua ad essere scarso e costoso. Si bloccano così sviluppo e investimenti, rallentando ulteriormente un sistema produttivo già segnato dalla crisi e che fatica a recuperare il terreno perduto» commenta il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti. E non solo alle piccole imprese arrivano meno prestiti, ma anche a costi superiori: in Lombardia il tasso medio per le grandi aziende è del 4,11%, mentre per le attività artigiane è del 7,4%. in ogni caso a fine settembre lo stock di credito dedicato agli artigiani di Brescia ammontava a 1.851 milioni di euro (ovvero il 5,8% del totale del credito erogato sul totale delle imprese), in calo di 116 milioni di euro (-5,9% in un anno) e assorbendo a livello territoriale, questo sì dato d’orgoglio, ben il 19,6% dei prestiti totali dell’artigianato lombardo. A livello nazionale, a novembre 2016, i prestiti alle imprese medio-grandi risultavano in aumento del 0,4% mentre i prestiti alle imprese con meno di 20 dipendenti in flessione del 2% e per quelle fino a 5 addetti in calo dell’1%. In Italia, negli ultimi 5 anni (settembre 2011-settembre 2016) i prestiti all’artigianato si sono ridotti complessivamente di un quarto (-24,8%), pari a 14,1 miliardi di euro in meno, calo quasi doppio rispetto a quello del totale delle imprese (-13,9%).

«Bisogna credere di più nell’artigianato e nel valore che genera. Invertire la rotta e farlo con i fatti. Sappiamo che il credito è il carburante indispensabile per un’impresa e per questo motivo, grazie alla nostra cooperativa artigiana di Garanzia e al consorzio regionale Confidi Systema ci poniamo come autorevoli mediatori fra gli imprenditori e le banche facilitando l’accesso al credito e ottenendo tassi e condizioni vantaggiose per i nostri associati. Anche le banche diano più attenzione alle piccole imprese artigiane, per le quali le sofferenze sono calate e che nel lungo periodo danno un ritorno superiore» conclude il presidente Massetti.

Ubi, completato con largo anticipo il progetto Banca Unica

in Banche/Economia/UBi by

UBI Banca S.p.A. informa che, a seguito della stipula dei relativi atti di fusione in data 2 febbraio 2017 e delle avvenute iscrizioni degli atti stessi presso i competenti registri delle imprese, con decorrenza degli effetti verso i terzi dalla data odierna, sono state perfezionate le operazioni di fusione nella capogruppo UBI Banca S.p.A. di Banca Popolare di Bergamo S.p.A. (“BPB”), Banca Popolare di Ancona S.p.A. (“BPA”), Banca Carime S.p.A. (“Carime”), Banco di Brescia San Paolo CAB S.p.A. (“BBS”) e Banca di Valle Camonica S.p.A. (“BVC”). La decorrenza degli effetti contabili e degli effetti fiscali è invece posizionata al 1° gennaio 2017.

  1. Capitale

Per effetto dell’emissione di nuove azioni di UBI Banca al servizio del concambio delle azioni di BPA, Carime e BVC (tutte le azioni di BPB e BBS sono state invece annullate senza concambio in quanto detenute dall’incorporante UBI Banca), il capitale sociale di UBI Banca è aumentato a Euro 2.443.092.155,00 (suddiviso in n. 977.236.862 azioni prive del valore nominale), fatti salvi il maggior importo del capitale sociale e il maggior numero di azioni  – peraltro di entità non significativa – che saranno individuati, alla conclusione delle operazioni di concambio, in dipendenza  dell’applicazione dello specifico  meccanismo di arrotondamento previsto nel progetto di fusione ex art. 2501 ter cod. civ..

A decorrere dalla data odierna è stato conseguentemente modificato l’art. 5.1 dello statuto sociale, al fine di recepire il nuovo importo del capitale sociale e il nuovo numero delle azioni.

  1. Migrazioni

Dal punto di vista operativo, si sono concluse con successo le migrazioni di tutte e cinque le Banche Rete (BPB, Carime, BPA, BBS e BVC) sul sistema informativo di UBI Banca, ed è stata garantita sin dal primo giorno di attività la piena operatività di tutte le filiali migrate.

Le migrazioni hanno riguardato un totale di circa 1.150 filiali e punti operativi, 8.300.000 anagrafiche di clientela, 2.450.000 conti correnti, 1.470.000 depositi titoli e hanno coinvolto circa 6.000 dipendenti nella fase preparatoria e post migrazione.

Con la fusione e la migrazione in data odierna delle 5 banche rete, che seguono l’avvenuta integrazione a novembre 2016 di BPCI e BRE (vedasi comunicato datato 22 novembre 2016), si è sostanzialmente completata l’esecuzione del progetto di “Banca Unica”, in significativo anticipo di circa 4 mesi rispetto alle previsioni di Piano Industriale.

 

Ubi, single bank project completed largely ahead of business plan expectations

in Banche/Economia/ENGLISH/UBi by

UBI Banca S.p.A. reports that, following the signing of the relevant  merger deeds on 2nd February last and their filing with the competent offices of the Company Registrar, with effect with regard to third parties from today, the merger by incorporation of Banca Popolare di Bergamo S.p.A. (“BPB”), Banca Popolare di Ancona S.p.A. (“BPA”), Banca Carime S.p.A. (“Carime”), Banco di Brescia San Paolo CAB S.p.A. (“BBS”) and Banca Valle Camonica S.p.A. (“BVC”) into UBI Banca was completed. The mergers will take effect for accounting and tax purposes from 1st January 2017.

  1. Capital

Following the issuance of new UBI Banca shares at the service of the exchange of the shares of BPA, Carime and BVC (all the shares of BPB and BBS were, on the other hand, cancelled without being exchanged because they were held by the Parent UBI Banca) the share capital of UBI Banca has increased to Euro 2,443,092,155.00 (divided into n. 977,236,862 shares with no nominal value), not considering a further increase and a higher number of shares – but of immaterial amount – which might be determined when the exchange transactions are completed, due to the application of specific rounding procedures in compliance with the provisions of the merger project pursuant to Art. 2501-ter of the Italian Civil Code.

With effect from today, article 5.1 of the articles of association of UBI Banca was therefore amended so as to reflect the new amount of the share capital and the new number of shares.

  1. Migrations

From an operational point of view, the migrations of all 5 Network Banks (BPB, Carime, BPA, BBS and BVC) onto UBI Banca’s IT system were completed successfully. Right from the first day of activity, full operation of branches migrated was guaranteed.

The IT migrations concerned a total of approx. 1,150 branches and customer facilities, 8,300,000 customers, 2,450,000 current accounts and 1,470,000 custody accounts, and involved approx. 6,000 employees both in the preparatory stage and post migration.

With the merger by incorporation and the migration of the 5 Network Banks, which follow the integration in November 2016 of BPCI and BRE (please see press release dated 22 November 2016), the “Single Bank Project” was substantially completed today, in large advance by about 4 months compared to Business Plan expectations.

La Finanziaria spiegata alle imprese. Quattro incontri per Confartigianato

in Associazioni di categoria/Banche/Confartigianato/Economia/Eventi/Evidenza by

Le legge finanziaria e il collegato fiscale spiegati agli artigiani sul territorio. La nuova contabilità “per cassa”, l’Iri – l’imposta sul reddito d’impresa. E poi l’addio agli studi di settore e i nuovi indici di affidabilità, la conferma del super ammortamento per l’acquisto di beni strumentali e l’introduzione dell’iper ammortamento, lo spesometro e tutta una serie di altri adempimenti. «La Legge di stabilità 2017 rappresenta una vera e propria rivoluzione fiscale per le aziende artigiane – come l’ha definita Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale. Proprio per questo – continua Massetti – abbiamo organizzato questo tour sul territorio per fare il punto sulle principali novità della normativa e le opportunità e i rischi delle varie misure previste».

In calendario i primi quattro incontri: si comincia giovedì 16 a Palazzolo sull’Oglio, presso la nuova sede di Confartigianato Brescia di via Brescia 4 a partire dalle ore 20. Secondo incontro il giorno seguente a Gavardo, nella sede di via Stazione 61, alle 19:30; terzo incontro martedì 21 alle ore 20:00 a Palazzo Todeschini a Desenzano di via Porto Vecchio. Ultimo appuntamento giovedì 9 marzo, ore 20:00 a Lumezzane, nella sede operativa della Croce Bianca di Via Madre Lucia Seneci. Ad illustrare le misure, oltre al presidente di Confartigianato Eugenio Massetti sarà presente il direttore e responsabile dell’Area Fiscale di Confartigianato Brescia Fulvio Tedoldi. Tutti gli incontri sono ad ingresso libero e gratuito.

UBI Banca: nel 2016 crescono le assunzioni e le ore di smart working

in Banche/Economia/Evidenza/Formazione/UBi by

Il cambiamento in atto nelle banche come negli altri nei luoghi di lavoro richiede sia l’immissione di nuove competenze e figure professionali, sia l’adozione in scala crescente di nuove soluzioni flessibili nella gestione dei tempi di lavoro e degli spostamenti fisici. Da un lato, infatti, la crescente richiesta di servizi e approcci basati sull’esperienza digitale richiede personale specializzato e affine alle esigenze di una clientela in costante evoluzione, dall’altro la tecnologia e le soluzioni applicative più recenti facilitano le soluzioni innovative come lo smart working. In questo contesto UBI Banca ha offerto importanti opportunità di lavoro soprattutto per i giovani under 35, che rappresentano la maggioranza delle assunzioni del biennio 2015-2016, e ha ampliato l’esperienza del lavoro flessibile.

I dipendenti del Gruppo UBI hanno usufruito nel 2016 di 2.760 giornate di smart working, durante le quali hanno lavorato da uffici più vicini a casa, evitando quindi spostamenti in auto o con i mezzi e dialogando con i colleghi e i responsabili, anche usando le nuove soluzioni di messaggistica istantanea e di social network aziendale che il gruppo sta gradualmente introducendo. Rispetto al 2015 le giornate totali sono aumentate del 51%.

Per ciascuna giornata di smart working ogni lavoratore del gruppo UBI ha mediamente evitato un viaggio di 102 kilometri (tra andata e ritorno), risparmiato circa 20 euro e guadagnato due ore di tempo, avendo quindi la possibilità di dedicarsi maggiormente anche ai propri impegni e attività personali e familiari.

I responsabili dei lavoratori coinvolti hanno espresso soddisfazione rilevando che tutti gli obiettivi assegnati sono stati raggiunti (100% dei casi) e segnalando anche un aumento della produttività (94% dei rispondenti).

Il 2016 è stato inoltre un anno rilevante per le assunzioni nel gruppo, che ha visto oltre 500 nuove assunzioni, che si sommano alle 400 realizzate nel 2015; il 55% dei neoassunti nel biennio sono donne e l’84% delle persone immesse in organico nello stesso periodo ha meno di 35 anni.
Questi risultati, insieme a diversi indicatori (quali ad esempio i percorsi di inserimento dei neo assunti, la formazione, lo sviluppo della Leadership, la gestione delle performance, dei percorsi di carriera e degli avvicendamenti, la politica di retribuzione e benefit, la cultura aziendale d’impresa) hanno portato Top Employers Institute, ente di certificazione internazionale, a riconoscere a UBI Banca il titolo di Top Employer anche per il 2016. L’Istituto ha premiato 79 aziende con la certificazione Top Employers Italia, che valuta e attesta le eccellenze delle condizioni di lavoro offerte ai dipendenti e delle politiche HR messe in atto dalle imprese di vari settori.

Mario Napoli, Responsabile Risorse Umane in UBI Banca, ha dichiarato “Smart working e turnover della nostra forza lavoro sono due aspetti chiave della nostra politica del personale, in base alla quale puntiamo ad ottenere una sempre maggiore soddisfazione delle nostre persone, base indispensabile per offrire servizi di eccellenza ai nostri clienti e generare valore per i nostri azionisti. Il fatto che la nostra politica del personale sia stata certificata fra le eccellenze da Top Employers Institute per il terzo anno consecutivo è ovviamente motivo ulteriore di soddisfazione anche per noi e incentivo a proseguire il buon lavoro intrapreso in tale direzione dal Gruppo”.

Ubi, via al nuovo social bond dedicato all’università di Brescia

in Banche/Economia/Finanza/Formazione/Partner/UBi by

Banca di Valle Camonica e Banco di Brescia annunciano il collocamento di un Social Bond, emesso dalla Capogruppo UBI Banca, per un ammontare complessivo di 5 milioni di Euro di cui lo 0,50% dell’ammontare nominale collocato sarà devoluto a titolo di liberalità all’Università degli Studi di Brescia –Dipartimento di Scienze Cliniche e Sperimentali.

Nello specifico, l’importo devoluto sosterrà la realizzazione di una ricerca sperimentale, attraverso la predisposizione di  una specifica  borsa  di  studio, intitolata “Associating tumor cells with ICG for intraoperative detection of peritoneal occult cancer seeding”, che ha per obiettivo legare cellule di tumori gastrici ad un colorante (verde di indocianina), rilevabile durante l’intervento chirurgico grazie a una telecamera a fluorescenza. Ciò consentirebbe di individuare piccoli gruppi cellulari, in particolare localizzati sul peritoneo, non visibili né in fase preoperatoria con le tecniche di imaging disponibili, né in sede intraoperatoria, al fine di migliorare la stadiazione e personalizzare l’iter terapeutico.

Il tumore allo stomaco è una delle neoplasie solide più frequenti e costituisce nel mondo occidentale la quarta causa di morte per cancro con circa 190.000 nuovi casi all’anno in Europa, la seconda zona maggiormente colpita al mondo dopo Giappone e Cina; l’Italia è la nazione a maggiore incidenza, in particolare la Provincia di Brescia con 53 decessi (31 maschi e 22 femmine) ogni 100.000 abitanti all’anno è la seconda in Italia per incidenza dopo quella di Firenze.

All’interno della Provincia di Brescia, la Valle Camonica è una zona ad incidenza particolarmente elevata, con una prevalenza di circa 250 casi/100.000 abitanti, che porta quello dello stomaco ad essere il secondo tumore in assoluto dopo quello ai polmoni.

“Siamo particolarmente soddisfatti di presentare questo prestito obbligazionario solidale – dichiarano  Stefano Vittorio Kuhn, Direttore Generale del Banco di Brescia e Marco Franco Nava Direttore Generale della Banca di Valle Camonica – a sostegno di una rilevante ricerca dedicata al cancro gastrico, che sarà  condotta dal Dipartimento di Scienze Cliniche e Sperimentali dell’Ateneo cittadino, al fine di esplorare  un’importante possibilità diagnostica e terapeutica su una neoplasia che, purtroppo, attesta un’incidenza particolarmente elevata nella provincia di Brescia”.

Responsabile del progetto di ricerca è il Prof. Gian Luca Baiocchi, Professore Associato presso la Cattedra di Chirurgia Generale dell’Università degli Studi di Brescia e Dirigente Medico presso la U.O. 3za Chirurgia dell’ASST Spedali Civili di Brescia (Direttore Prof. Portolani). “Siamo assai riconoscenti e al tempo stesso orgogliosi di avere al nostro fianco il Gruppo UBI Banca attraverso la Banca di Valle Camonica e il Banco di Brescia in questo rilevante progetto di ricerca sul cancro gastrico. La storica collaborazione tra il nostro Ateneo e le due banche bresciane, la Loro particolare attenzione alla solidarietà ci fa toccare con mano la lodevole missione di banche del territorio”.

Le obbligazioni collocate dalla Banca di Valle Camonica dal Banco di Brescia e da UBI Banca hanno un taglio minimo di sottoscrizione pari a 1.000 euro e potranno essere sottoscritte presso tutte le filiali delle banche collocatrici dal 8 febbraio al 6 marzo 2017, salvo chiusura anticipata. Le obbligazioni a tasso fisso, tipologia Step Up, per un ammontare nominale massimo di euro 5.000.000, hanno durata di 36 mesi e cedola semestrale; il tasso di interesse lordo è fissato allo 0,55% per il primo anno, allo 0,60% per il secondo anno e allo 0,65% per il terzo anno. Le obbligazioni potranno essere sottoscritte esclusivamente da clientela che dal 2 novembre 2016 e sino a tutto il periodo di collocamento apporterà nuova disponibilità presso le tre Banche.

L’introduzione dei Social Bond in Italia rientra nella rinnovata strategia commerciale del Gruppo UBI Banca di accompagnamento del Terzo Settore – non profit lungo un percorso di crescita e di innovazione sociale e di sostegno ai progetti ad alto impatto sociale promossi da soggetti pubblici e privati nei territori di riferimento. Da aprile 2012 ad oggi il Gruppo UBI Banca ha emesso 82 Social Bond UBI Comunità per un totale di emissioni di oltre 878 milioni di euro rendendo possibile la devoluzione di contributi a titolo di liberalità per oltre 4 milioni di euro, volti a sostenere iniziative di interesse sociale e sono stati sottoscritti da circa 31.000 clienti del Gruppo. Inoltre sono stati attivati plafond per finanziamenti per oltre 20 milioni di euro destinati a consorzi, imprese e cooperative sociali.

La gran parte di queste obbligazioni è stata sottoscritta con largo anticipo rispetto al termine di chiusura del collocamento, a testimonianza della comunanza di intenti fra il Gruppo e i suoi territori di riferimento.

Prima dell’adesione, per un’illustrazione esaustiva delle caratteristiche delle Obbligazioni collocate dalla Banca di Valle Camonica e dal Banco di Brescia, si invita a leggere la Scheda Prodotto congiuntamente al Prospetto di Base, depositato in Consob in data 6.2.2017 ed alle Condizioni Definitive disponibili gratuitamente nelle filiali e sui siti web dell’emittente (www.ubibanca.com) da cui sono rilevabili i costi, le condizioni e i rischi tipici dell’investimento in oggetto. Si rinvia, per una più dettagliata informativa circa le condizioni, i costi e i rischi alla nota di sintesi dell’emissione ed in particolare – per quanto riguarda i rischi – alla Sezione D della stessa.

Università degli Studi di Brescia

L’Ateneo bresciano viene istituito con la legge n.590 del 1982, svolge attività di didattica e di internazionalizzazione, formazione intellettuale della ricerca scientifica e tecnologica, provvede a tutti i livelli di formazione universitaria tesi alla preparazione e specializzazione delle diverse figure professionali e scientifiche previste dagli

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