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Acciaio - page 3

Arcelor Mittal dà l’addio a Ilva, Aib: una sconfitta per l’intero Paese

in Acciaio/Economia/Giuseppe Pasini/Opinioni/Personaggi by

L’Associazione Industriale Bresciana esprime il suo forte disappunto per la notizia, diffusa oggi pomeriggio, della decisione di Arcelor Mittal – multinazionale dell’acciaio – di rescindere il contratto di acquisto dell’impianto Ilva di Taranto.

“Una certa politica voleva la chiusura dello stabilimento ed ha raggiunto il suo obiettivo. L’addio di Arcelor Mittal è un fallimento per l’intero Paese, la seconda manifattura d’Europa, che ha lasciato scappare un investitore mondiale, a testimonianza dell’assenza in Italia di una vera politica industriale – commenta Giuseppe Pasini, Presidente di AIB –. Quale altra realtà imprenditoriale, oggi, può pensare di rilevare l’impianto? Le ripercussioni saranno enormi. Aumenteranno le tonnellate di acciaio importato dall’estero, e tutta la filiera ne subirà le conseguenze, che saranno importanti anche per una realtà come Brescia. L’impatto occupazionale, poi, sarà tremendo: parliamo di quasi 11mila dipendenti, se consideriamo solo quelli diretti. Non è certamente ipotizzabile sostituire un’area industriale del genere con un parco giochi”.

Secondo stime elaborate da SVIMEZ, dal sequestro dello stabilimento (luglio 2012) a oggi sarebbero andati perduti 23 miliardi di euro (3-4 miliardi all’anno), circa due decimi di punto della ricchezza nazionale. Complessivamente si tratta dell’1,4% circa di PIL cumulato. Di tali 23 miliardi complessivamente erosi, 7,3 ricadrebbero sul cosiddetto “nord industriale” (Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emila Romagna). La crisi dell’ILVA ha poi determinato, fra il 2013 e il 2019, minor export italiano per 10,4 miliardi e minori consumi delle famiglie per 3,5 miliardi.

Lucchini Rs Spa: ricavi a 444 milioni, utile netto a quota 29,3

in Acciaio/Bilanci/Economia by
Laminatoio Lucchini Rs, foto da sito ufficiale
  • Ricavi consolidati pari a 444,4 milioni di Euro in aumento del 8,0% sul 2017.
  • Ebitda pari a 57,6 milioni di Euro.
  • Investimenti tecnici netti per circa 33 milioni di Euro.
  • Nel mese di settembre è stato conferito il comparto produttivo/industriale dello Stabilimento di Lovere a “Lucchini lndustries S.r.l.“, newco interamente controllata da Lucchini RS per garantire, in continuità con la precedente gestione, maggiore agilità commerciale e un più forte orientamento al cliente rafforzandone le funzioni di coordinamento del Gruppo.
  • È stata costituita Mercitalia Maintenance S.r.l., una joint venture tra Lucchini RS (50%) e Mercitalia Rail (50%); quest’ultima società del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane che ha il ruolo di principale impresa di manutenzione ferroviaria in Italia e all’estero nel settore cargo.

I ricavi netti consolidati della Lucchini RS spa,  presieduta da Giuseppe Lucchini,  si attestano a 444,4 milioni di Euro in crescita dell’8,0% rispetto all’esercizio precedente. Il fatturato estero è pari al 79% del totale.

Nel corso dell’esercizio la ripresa dei prezzi d’acquisto dei principali fattori della produzione (come il rottame, le ferroleghe, gli elettrodi ed il metano) ha influenzato negativamente la marginalità.

Il risultato netto di periodo evidenzia un utile pari a 29,3 milioni di Euro che ha permesso al Gruppo di finanziare gli investimenti fatti in impianti e partecipazioni realizzati nell’esercizio, mantenendo un livello di indebitamento estremamente basso pari a circa un quinto del Patrimonio Netto contabile.

L’organico del gruppo al 31/12/2018 si attesta a 2.098 dipendenti di cui 659 nelle proprie controllate estere, oltre a 496 dipendenti presso la collegata cinese Zhibo Lucchini Railway Equipment.

Lucchini Unipart Rail, la JV inglese con Unipart Rail controllata al 60% da Lucchini RS, mostra un fatturato in crescita del 5,2% rispetto all’esercizio precedente ed un utile di 1,6 milioni di Euro.

Lucchini Sweden, con volumi di vendita in crescita del 42,3% sull’esercizio precedente, consegue un risultato netto di 2,8 milioni di Euro in incremento rispetto all’esercizio precedente.

Lucchini Poland registra un trend positivo di fatturato del 41,8% rispetto all’esercizio precedente e chiude l’esercizio 2018 in sostanziale break-even grazie ai maggiori volumi di vendita con mix prodotti a maggiore marginalità.

La JV austriaca Lucchini Central Europe registra un fatturato in recupero rispetto all’esercizio precedente (+26,3%) con un risultato lievemente in utile.

LBX, la controllata belga, registra un fatturato pari a 9,3 milioni di Euro in crescita del 45,7% rispetto all’anno precedente e una perdita di 0,6 milioni di Euro.

Lucchini South Africa, di cui la nostra società detiene a dicembre il controllo al 70%, ha completato la fase di localizzazione della produzione di prodotti finiti destinati al mercato locale. La società ha chiuso l’esercizio con un fatturato di 10,7 milioni di Euro ed un risultato in perdita legato ai costi di avviamento, ora completato.

Lucchini Tool Steel, società commerciale di acciai per utensili ed operante dal primo marzo 2017, registra un fatturato pari a 16,3 milioni di Euro e un risultato in utile di 0,1 milioni di Euro.

Lucchini Mamé Forge, controllata al 100% da Lucchini RS dopo l’acquisizione della quota di minoranza del 10% nel corso del 2018, alla fine dell’esercizio chiude in perdita. Il settore dei prodotti in acciaio forgiato, così come tutto il settore siderurgico nel suo complesso, è caratterizzato da una sovraccapacità a livello nazionale e mondiale. La competizione sui prezzi e di conseguenza i margini del settore in cui opera la filiale si sono perciò molto contratti.

Lucchini North America, controllata al 100% da Lucchini RS ed operante dal mese di aprile 2017 come società commerciale con l’obiettivo di sviluppare il business rotabile nel mercato statunitense, a fine esercizio 2018 la società chiude con un risultato in sostanziale break-even.

La collegata cinese Zhibo Lucchini Railway Equipment (partecipata  da Lucchini RS al 30%) ha conseguito anche nel 2018 ottimi risultati con un fatturato di 250 milioni di Euro ed un utile netto pari a circa 50 milioni di Euro.

 

Bilancio d’acciaio, tra le cinque premiate anche la bresciana Distribuzione Mtf

in Acciaio/Aziende/Economia by
Bilanci d'acciaio, le aziende premiate

Con il riconoscimento “Bilancio d’Acciaio”, siderweb premia le aziende che hanno fatto registrare i tassi di crescita e di redditività più alti nel rispettivo comparto, considerate le scelte di finanziamento attuate. Giunto alla quinta edizione, anche quest’anno è stato assegnato al termine della presentazione dello studio Bilanci d’Acciaio, ospitato nel pomeriggio di oggi nel quartier generale di UBI Banca a Brescia.

Le aziende presenti nello studio sono state raggruppate in cinque categorie, a seconda dell’attività prevalente: produzione di acciaio; prima trasformazione; distribuzione; centri servizio; commercio di rottame.

I 5 VINCITORI:

Produzione di acciaio – Acciaierie Venete (Pd) Acciaierie Venete produce acciaio per l’industria dell’auto, delle attrezzature per macchine movimento terra e macchine agricole, dell’energia, per la meccanica e le costruzioni. Ha una capacità produttiva di 1,5 milioni di tonnellate l’anno di acciaio, sfornato a Padova e Sarezzo, trasformato in prodotti finiti a Padova, Sarezzo e Mura (Brescia), Dolcè (Verona) e Buja (Udine) e, per alcune applicazioni, lavorato ulteriormente a Modena e a Idro (Brescia). Attiva dal 1957, oggi l’azienda conta oltre mille dipendenti.

Prima trasformazione – Ronconi (Mi) Ronconi produce tubi senza saldatura in acciaio al carbonio, acciaio legato al cromo-molibdeno e acciaio inox. L’azienda, che ha sede a Opera (Milano) ed è in attività da oltre 70 anni, spedisce i propri prodotti in tutto il mondo, a diversi settori di utilizzo (energia, meccanica e automotive). L’approvvigionamento delle materie prime si affida alle acciaierie europee.

Distribuzione – MTF (Bs) MTF (Ferro tubi e lamiere) è specializzata nel commercio all’ingrosso di prodotti siderurgici, un settore in cui è operativa dal 1965 a Palazzolo sull’Oglio (Brescia). È inoltre agenzia SIAD per la distribuzione di gas compressi, disponendo di accessori per saldatura. Tra i prodotti trattati, travi IPE, HEA e HEB tagliabili a misura, tubolari, lamiere e lamiere forate, articoli in ferro battuto, grigliati metallici pedonali e per recinzione, reti elettrosaldate e reti stirate.

Centri servizio – Delna (Lc) Delna ha sede a Brivio (Lecco) ed è stata fondata nel 1971 da un gruppo di imprenditori con l’obiettivo offrire un servizio di stoccaggio e deca- paggio di materiali metallici, adeguato alle nuove dimensioni dei prodotti di acciaieria e ai principi di eco-sostenibilità degli impianti. In 40 anni sono stati trattati 18 milioni di tonnellate di prodotti e oggi si è superata la soglia del milione di tonnellate l’anno.

Commercio di rottame e ferroleghe – Raffin (Ud) La Raffin opera da 120 anni nel settore dei rottami ferrosi e metallici. La sua sede, a Udine, si estende su 8mila metri quadri di superficie, di cui 1.600 coperti, e un’area complessiva di circa 20mila metri quadri. Si occupa di raccolta, trasporto e lavorazione di rottami in ferro e in metallo, commercio di prodotto finito e ferramenta.

I REQUISITI – Essere inclusi nello studio Bilanci d’Acciaio; avere un valore della produzione annuo per l’esercizio 2017 (ultimo anno del triennio esaminato) superiore ai 2 milioni di euro; non aver vinto l’edizione dell’anno precedente di Bilancio d’Acciaio.

LA GIURIA – È presieduta da Claudio Teodori, professore ordinario del Dipartimento di Economia & Management dell’Università degli Studi di Brescia, e composta da Stefano Ferrari e Gianfranco Tosini, rispettivamente responsabile e membro dell’Ufficio Studi siderweb.

GLI INDICATORI

  1. Tasso di redditività complessiva (ROA riferito all’ultimo esercizio disponibile).
  2. Tasso di marginalità sulle vendite, identificato nell’incidenza dell’Ebitda sulle vendite (riferito all’ultimo esercizio disponibile).
  3. Redditività delle vendite, identificato nell’incidenza dell’Ebit sulle vendite (riferito all’ultimo esercizio disponibile).
  4. Incidenza degli oneri finanziari sull’Ebitda (riferito all’ultimo esercizio disponibile).
  5. Rapporto di indebitamento complessivo, identificato dal rapporto tra mezzi di terzi e mezzi propri (riferito all’ultimo esercizio disponibile).
  6. Tasso di crescita del fatturato (media dell’ultimo triennio).

 

Nell’immagine allegata (da sinistra): Nuccia e Massmo Tagliabue – amministratore di MTF, Luigi Raffin – amministratore unico di Raffin, Francesco Semino – responsabile della comunicazione di Acciaierie Venete, Antonella Locatelli e Antonio Valsecchi – direttore commerciale di Delna, Gian Luigi Cambiaghi – amministratore delegato di Ronconi.

Lucchini, i conti volano: fatturati a 411 milioni, il 78% all’estero

in Acciaio/Bilanci/Economia/Tendenze by
Lucchini Rs Spa

L’Assemblea di Lucchini RS Spa ha approvato il bilancio 2017 con un utile netto consolidato di 28,6 milioni di Euro.

Questi sono i dati principali del rendiconto:

• Ricavi consolidati pari a 411,6 milioni di Euro in aumento del 5,4% sul 2016;
• Ebitda pari a 60,9 milioni di Euro;
• Investimenti tecnici netti per circa 28 milioni di Euro;
• Acquisito il Centro Servizi Euras per la distribuzione di Acciai per Utensili a Desio (MB), denominato Lucchini Tool Steel.
• Costituita Lucchini North America Inc., presidio commerciale sul mercato USA per lo sviluppo del business aziendale;

I ricavi netti consolidati di Gruppo si attestano a 411,6 milioni di euro in crescita del 5,4% rispetto all’esercizio precedente. Il fatturato estero è pari al 78% del totale. Nel corso del 2017 la ripresa dei prezzi dei principali fattori di acquisto come il rottame, le ferroleghe, gli elettrodi ed il metano ha influenzato negativamente la marginalità.

Il risultato netto di periodo evidenzia un utile pari a 28,6 milioni di Euro che ha permesso al Gruppo di finanziare gli investimenti fatti in impianti e partecipazioni realizzati nell’esercizio, mantenendo un livello di indebitamento estremamente basso, che comunque è leggermente salito per un perimetro di consolidamento diverso in quanto ha visto nel 2017 l’entrata degli immobili di Lucchini Mamè Forge con il relativo mutuo finanziario.

L’organico del gruppo al 31/12/2017 si attesta a 2.105 dipendenti di cui 869 nelle proprie società controllate estere.
Lucchini Unipart Rail, la JV inglese con Unipart Rail controllata al 60% da Lucchini RS, mostra un fatturato in crescita del 12,5% rispetto all’esercizio precedente ed un utile di 4,0 milioni di Euro.

Lucchini Sweden, con volumi di vendita in crescita del 12,4% rispetto all’esercizio precedente, consegue un risultato netto di 2,3 milioni di Euro in incremento rispetto all’esercizio precedente.

Lucchini Poland registra un trend positivo di fatturato del 27,8% rispetto all’esercizio precedente e chiude l’esercizio 2017 con una perdita di 0,6 milioni di Euro.

La JV austriaca Lucchini Central Europe, pur con un fatturato in recupero rispetto all’esercizio precedente (+45,9%), consegue nell’esercizio una leggera perdita di 0,6 milioni di Euro attribuibile a costi straordinari e a maggiori costi di formazione.

LBX, la controllata belga, registra un fatturato pari a 6,4 milioni di Euro in crescita del 5% rispetto all’anno precedente e una perdita di 0,5 milioni di Euro riferibile essenzialmente all’azione di riposizionamento commerciale della società sul mercato.

Lucchini South Africa, di cui la nostra società deteneva a dicembre l’80%, da gennaio 2017 ha completato la fase di localizzazione della produzione di prodotti finiti destinati al mercato locale. La società ha chiuso l’esercizio con un fatturato pari a 15,2 milioni di Euro ed un risultato netto negativo di 1,2 milioni di Euro attribuibile ai costi di avviamento. Nel mese di gennaio 2018 è stata ceduta al socio sudafricano Kusini Investment LTD un’ulteriore quota minoritaria del 10% ai fini di ottimizzare il rating BBB-EE della società

La Ori Martin di Brescia compra la maggioranza di Ferrosider

in Acciaio/Economia by
Ori Martin Brescia

Ori Martin, gruppo siderurgico bresciano attivo nel comparto degli acciai speciali, ha rilevato la maggioranza di Ferrosider, laminatoio di Ospitaletto di proprietà dei Signori Mauro e Quinto Stefana.

Ferrosider è una realtà con un fatturato superiore ai 120 milioni di euro, occupa 104 persone ed è specializzata nella produzione di laminati mercantili, barre tonde, barre quadre, piatti, larghi piatti, angolari, UPN, IPE e ferri a T per l’industria meccanica e per la carpenteria.

Ori Martin ha preferito, in un’ottica di verticalizzazione dei propri semilavorati, scegliere di entrare in un’attività esistente, per non immettere nuova capacità produttiva in un mercato già saturo, seppur in una fase favorevole del ciclo economico.

La continuità aziendale in Ferrosider sarà garantita dalla presenza di Federica e Quinto Stefana che, oltre a mantenere una quota significativa nella compagine azionaria, verrà nominato Vicepresidente ed Amministratore Delegato (affiancato dal Signor Piero Bettinzoli, Amministratore Delegato indicato da ORI Martin). Presidente della società sarà la Dr.ssa Annamaria Magri Martin, l’Ing. Uggero De Miranda ulteriore Vicepresidente.

Ferrosider, con questo accordo, effettua un’importante integrazione a monte entrando nel Gruppo Ori Martin, da cui potrà ottenere forniture di acciai speciali destinati anche al settore automotive, oltre a mantenere la sua presenza nel mercato dei laminati mercantili di cui è uno dei principali player europei.

ORI Martin, Mauro e Quinto Stefana esprimono piena soddisfazione per la conclusione positiva di un’operazione che rafforza entrambe le società.

Acciaio: nel primo trimestre 2018 aumenta il deficit commerciale italiano

in Acciaio/Economia by

Brescia – Le importazioni continuano a essere protagoniste del mercato dell’acciaio. È quanto emerge dall’ultima analisi dei dati Istat relativi al primo trimestre 2018 elaborati dall’Ufficio Studi siderweb.

Rispetto al periodo gennaio-marzo 2017, quest’anno l’incremento degli acquisti esteri di materie prime siderurgiche, semilavorati, piani, lunghi e tubi è stato più che doppio rispetto a quello delle esportazioni, con un conseguente aumento del deficit commerciale nazionale. Se l’anno scorso, infatti, la differenza tra export e import era pari a -2,32 milioni di tonnellate, quest’anno il deficit è salito a -3,03 milioni di tonnellate.

IMPORTAZIONI – Secondo gli ultimi dati Istat, nei primi tre mesi dell’anno l’Italia ha importato materie prime, semilavorati e prodotti finiti in acciaio per un totale di 7,792 milioni di tonnellate, con un incremento del 13,6% rispetto al primo trimestre 2017.

L’import prosegue con una crescita a doppia cifra grazie soprattutto all’aumento di arrivi di prodotti lunghi, saliti da 709mila a 964mila tonnellate (+36,0%) e di materie prime, passate da 1,920 a 2,404 milioni di tonnellate (+25,2%).

Crescono in maniera più contenuta, invece, i semilavorati (+9,8% a 1,184 milioni di tonnellate), i tubi (+6,0% a 213mila tonnellate) e i prodotti piani (+2,6% a 3,027 milioni di tonnellate).

ESPORTAZIONI – Cresciuto, ma non abbastanza, anche l’export: in aumento di 217mila tonnellate annuali, è arrivato a quota 4,758 milioni di tonnellate facendo segnare un +4,8%.

Tre delle cinque categorie di prodotti analizzati mostrano un miglioramento rispetto al medesimo periodo del 2017: i tubi hanno le migliori performance (+12,1% a 922mila tonnellate), seguiti dai prodotti lunghi (+10,9% a 1,588 milioni di tonnellate) e dai semilavorati (+9,5% a 295mila tonnellate). Controcorrente, invece, le materie prime (-0,3% a 155mila tonnellate) e i prodotti piani (-3,4% a 1,797 milioni di tonnellate).

Metal One: la Fonderia 4.0 | INNOVATION CLUB

in Acciaio/Economia/Evidenza/Innovation club/Innovazione/Rubriche by
MetalOne

Alcuni Partners Sap, grazie ad una profonda conoscenza maturata negli anni nel settore Fonderie, hanno inteso realizzare, sulla piattaforma gestionale più diffusa al mondo, ovvero Sap Business One, un “add on” verticale appositamente dedicato ai cicli produttivi di tale comparto.

L’applicazione risulta completa ed analitica, per qualsivoglia ciclo e tecnologia produttiva (colata gravitazionale in conchiglia o terra, con impianti automatici e manuali, pressofusione), e per qualsivoglia metalli (leghe ferrose quali ghise ed acciai, leghe non ferrose quali, alluminio, zama, magnesio….)

Trattasi di un verticale gestionale che segue analiticamente tutti i cicli complementari e successivi nel processo di fusione, colata, finitura e lavorazione dei getti prodotti, partendo dalla gestione del comparto forni fusori, il trasferimento del metallo fuso in forni di attesa a bordo macchine/impianti, formatura in terra, colata in conchiglia o pressofusione, estrazione getti, smaterozzatura, sbavatura, finitura estetica, controlli qualitativi a norme ISO, e lavorazioni meccaniche degli stessi, fino ad addivenire alla logistica di movimentazione esterna, qualora alcune di queste fasi, come di frequente, fossero decentrate in outsourcing.

Ma Metal One, verticale a matrice essenzialmente tecnica, che partendo dalla programmazione produttiva, segue analiticamente tutti i cicli per rilevarne efficacia, efficienza, facendo emergere tutte le eventuali non conformità di processo/prodotto, non si è limitato alla sola produzione.

IOT, Realtà Aumentata, Stampa 3D.

Metal One, è da tempo attivo da anni su queste tematiche, nell’intento di portare vera e propria innovazione all’interno delle Fonderie.

Alla base risiede l’importanza di avere un Controllo di Processo e di Gestione chiaro, preciso ed efficace.

L’idea di base è l’integrazione della Fonderia con i dati gestionali: ovvero dotare ogni singolo impianto di una serie di sensori che rilevino parametri di analisi.

Questi, correlati con i dati gestionali, risultano in grado di fornire, alla direzione della Fonderia, un cruscotto completo di dati (KPI), grafici, elaborazioni statistiche percentuali, indispensabili al controllo integrale dell’intero Processo.

Sul tema della realtà aumentata, è stata invece studiata una applicazione che sfrutta occhiali smart glass, nel settore della logistica/immagazzinaggio delle attrezzature.

Anche in questo caso l’obiettivo è migliorare il processo logistico, riducendo dispersione di tempo e massimizzando il raggiungimento di risultati di qualità.

Infine, per quel che riguarda la stampa 3D, risultano già pienamente operative imprese in cui si sta applicando questa nuova tecnologia, nella fattispecie riguardo produzione di Anime di Fonderia: ciò porta ad un processo produttivo di alta qualità, andando a realizzare copie esatte e precise che portano quindi una notevole riduzione degli scarti e perfezionamento dei risultati sul prodotto finito.

Iot, Realtà aumentata e stampa 3D sono temi di notevole importanza, che devono trovare rapida applicazione all’interno di una Fonderia che voglia mantenere il passo coi tempi e desideri essere sempre più competitiva.

www.innovationclub.it

Ciclo rialzista dei prezzi dell’acciaio: la visione degli operatori

in Acciaio/Economia by

«I prezzi delle materie siderurgiche prime basilari, quali minerale di ferro e carbone da coke, si muovono al rialzo in modo equilibrato, sostenuti anche dalla debolezza del dollaro, orientando nello stesso senso la ghisa e i coils. Dopo le ampie ondate rialziste del 2016 e del 2017, i prezzi dei coils si prospettano in via di stabilizzazione, essendosi riposizionati al rialzo con aumenti compresi tra il 130 e il 140% rispetto ai minimi d’inizio 2016».

E’ la fotografia del mercato siderurgico che è stata scattata da Achille Fornasini, Partner & Chief Analyst di siderweb, durante il convegno “Mercato dell’acciaio: le tendenze dei prezzi nel 2018”, che si  tenuto nel pomeriggio di oggi a Brescia, nella sede e con il sostegno di UBI Banca.
In campo elettro-siderurgico, Fornasini ha rimarcato come le quotazioni del rottame rallentino la propria marcia rialzista, senza però compromettere «il canale ascendente che guida i prezzi da oltre 2 anni. Ora la situazione appare in via di relativa normalizzazione, ma sarà molto difficile rivedere i livelli del primo semestre 2016».
Il suo intervento ha introdotto la seconda parte del pomeriggio di lavori, dedicata a una tavola rotonda alla quale hanno partecipato Angelo Baronchelli (presidente Gruppo AB), Antonio Gozzi (presidente Federacciai), Rita Paesan (responsabile commerciale MPL) e Tommaso Sandrini (presidente Assofermet Acciai).
Ad aprire il confronto è stato il presidente di Federacciai: siamo di fronte a un «ciclo nuovamente rialzista delle materie prime. Una tendenza così forte che è stata capace di riassorbire nell’ultimo anno una serie di incertezze geopolitiche ed economiche abbastanza grave». All’orizzonte, però, c’è l’incognita della possibile applicazione di dazi sull’acciaio da parte degli USA, che secondo Gozzi «rischiano di fare aumentare ancora di più i prezzi interni. Infatti c’è molta preoccupazione nel downstream. Vedremo quali ripercussioni avrà sul resto del mondo. In questo momento – ha concluso Gozzi – dobbiamo essere vigili in Europa per evitare che i 13-15 milioni di tonnellate che non andrebbero più negli USA si riversino in Ue, che resta il mercato più aperto del mondo».
Proprio la variabile prezzo sarebbe oggi da gestire in modo oculato, sia da parte di «noi distributori che dei clienti a valle» ha dichiarato Tommaso Sandrini, presidente di Assofermet Acciai. «La situazione è di equilibrio tra domanda e offerta, caratterizzata da richieste dei clienti toniche. Assistiamo a un allungamento del magazzino delle acciaierie, a magazzini con stock bassi, a una buona richiesta di materiale. E in un contesto in cui la regionalizzazione dei prezzi è un dato di fatto, il gap delle quotazioni nel Nord e Sud Europa si va assottigliando sempre di più».
Sulla Section 232, oggi ci sono molte incognite: «La mia maggior preoccupazione – ha detto Sandrini – è legata alle possibili dinamiche di reazione e contro reazione. L’effetto dazi potrebbe innescare aumenti di prezzo che penalizzerebbero gli stessi player americani».
A completare il confronto è stato il punto di vista di due utilizzatori di acciaio. Secondo Rita Paesan, direttore commerciale di MPL, «è fondamentale, ma non facile trasferire a valle gli aumenti di prezzo, che nella seconda parte del 2017 sono stati considerevoli e improvvisi, per via dell’ampiezza temporale delle commesse. Il nostro settore, quello delle costruzioni – ha concluso – è tra quelli che soffrono maggiormente e da più tempo. Ci auguriamo che la tendenza all’aumento dei volumi abbia un effetto traino su costruzioni ed edilizia».
«I nostri sono contratti di lungo periodo – ha aggiunto Angelo Baronchelli, presidente del Gruppo AB -. La commessa si prende oggi e si consegna dopo due anni. Il rischio legato alle fluttuazioni di prezzo è tutto a nostro carico e talvolta fatichiamo a farci riconoscere quell’extra valore. Se si vuole operare sul mercato, la marginalità arriva nel tempo».

Acciaio, ad Aso un prestito da 16 milioni per esportare di più

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L'acciaieria Aso

UniCredit, BNL Gruppo BNP Paribas e SACE, che insieme a SIMEST costituisce il Polo dell’export e dell’internazionalizzazione del Gruppo CDP, hanno perfezionato un’operazione di finanziamento da 16 milioni di euro per sostenere l’export di ASO Group.

La linea di credito, erogata dalle due banche e garantita da SACE, è finalizzata all’acquisto di un’innovativa linea di forgiatura per la produzione di barre in acciaio tonde che saranno destinate a diversi mercati internazionali come USA, Messico, Cina, India, Sud Africa e Unione Europea.

“Questa operazione, quale investimento strategico – ha dichiarato Paola Artioli, Amministratore Delegato di ASO Holding – rafforzerà la presenza delle nostre aziende sui mercati internazionali. Concepito in ottica 4.0 a completamento della gamma di offerta del nostro prodotto di più elevata qualità, consentirà di ottimizzare la performance complessiva e di aumentare il turnover degli esercizi futuri”.

“Supportando un’azienda come ASO confermiamo il nostro impegno nei confronti di un territorio che da sempre esprime un tessuto industriale dinamico e votato ai mercati internazionali. Questa operazione conferma che innovazione tecnologica e internazionalizzazione sono in binomio imprescindibile per competere e vincere le sfide dei mercati esteri – ha dichiarato Simonetta Acri, Chief Sales Officer di SACE (Gruppo CDP) -. Solo in Lombardia, con i nostri uffici di Brescia e Milano, il Polo dell’export e dell’internazionalizzazione serve più di 5 mila aziende e, solo nel primo semestre del 2017, ha mobilitato risorse a sostegno dello sviluppo internazionale delle imprese lombarde per oltre 6 miliardi di euro”.

ASO, fondata a Ospitaletto (BS) nel 1971, è una multinazionale “tascabile” che produce acciai speciali e innovativi, con proprietà fisiche e chimiche specifiche, per il mercato della forgiatura.

Aib, giovedì la presentazione delle nuove tendenze economiche

in Acciaio/Aib/Associazioni di categoria/Economia/Tendenze by

Torna “Scenari & Tendenze”, l’osservatorio congiunturale di Associazione Industriale Bresciana, strumento prezioso a disposizione delle le aziende per comprendere e anticipare le possibili evoluzioni di breve periodo dei mercati.

Il 24° appuntamento con “Scenari & Tendenze” è in calendario giovedì 5 ottobre alle 16.00 in sala Beretta (via Cefalonia, 62 – Brescia) e come sempre, oltre all’analisi delle prospettive dell’economia internazionale e domestica, offrirà l’aggiornamento della situazione corrente e prospettica delle principali valute e dei prezzi delle materie prime industriali, per dare spunti di riflessione e riferimenti precisi per orientare le scelte delle imprese in questa fase segnata da incertezza e alta volatilità dei mercati. L’osservatorio congiunturale si avvale di studi ed elaborazioni esclusivi ed originali, resi disponibili a tutti i partecipanti, grazie anche alla partnership con la Camera di Commercio di Brescia.

Aprirà i lavori Luca Borsoni, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori AIB. A seguire, l’analisi intermarket con focus su tassi, cambi e materie prime curata da Achille Fornasini (Università degli studi di Brescia). Andrea Beretta Zanoni (Università degli Studi di Verona) e Davide Fedreghini (Centro Studi AIB) faranno quindi il punto sull’andamento dell’economia, dal contesto globale fino alle performance del nostro territorio. Cicli e tendenze dei mercati – con particolare attenzione a energia, plastica, metallurgia e siderurgia – saranno infine approfonditi da Achille Fornasini e Stefano Allegri (AB Service). Al termine, il consueto momento dedicato al confronto con i partecipanti.

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