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Sanità, Rolfi: al via osservatorio permanente con parti sociali per monitoraggio situazione personale dipendente

in Economia/Evidenza/Istituzioni/Sindacati by

Si è svolto nella mattinata di oggi, presso la sede territoriale di Regione Lombardia a Brescia, l’incontro tra i consiglieri regionali bresciani e i sindacati (Cgil,Cisl e Uil) in rappresentanza dei lavoratori bresciani del comparto socio sanitario. L’incontro, richiesto dalle parti sociali, è servito a mettere in evidenza la situazione di forte difficoltà in cui si trovano i dipendenti del settore a causa dell’elevata presenza di contratti a tempo determinato, della carenza di organico, dell’età media avanzata e della differenza di turn over tra pubblico e privato.

“Si tratta di problemi reali – spiega Fabio Rolfi, presidente della Commissione Sanità del Pirellone  – che determinano un carico di lavoro enorme, spesso improprio, cui occorre porre rimedio nell’attuazione delle legge 23, che sta innovando il sistema socio-sanitario lombardo portandolo nella direzione di un nuovo rapporto con il territorio.”

“Per queste ragioni ho proposto la costituzione di un osservatorio territoriale permanente della Sanità bresciana, composto dai consiglieri regionali e dalle parti sociali, con l’obiettivo di monitorare l’andamento locale della riforma, con particolare riferimento alla situazione dei lavoratori dipendenti. Questo osservatorio servirà per individuare le proposte necessarie a migliorare le condizioni di lavoro di chi garantisce ogni giorno cure e assistenza i ai bresciani. In questo senso la conoscenza approfondita del settore che le parti sociali hanno risulta essere fondamentale per studiare modalità e risorse per consentire ai lavoratori del comparto migliori condizioni. Diventa quindi strategico – conclude l’esponente leghista – fare sistema, ed è proprio questo il senso della mia proposta.”

Salute ed Economia, a Brescia arrivano il Nobel Deaton e il modello americano

in Economia/Eventi/Formazione by

Appuntamento con il Nobel, oggi, a Brescia. Dalle 14, infatti, l’aula magna della Facoltà di economia ha ospitato il convegno “Ricerca, economia e finanza” nel quale – con relatori di livello internazionale – sono stati proposti percorsi e meccanismi finanziari innovativi per sostenere la crescita e il welfare sul modello di quanto già fatto in campo in questo settore dagli Stati Uniti.

IL PROGRAMMA. Il convegno – promosso dall’istituto Iseo e dall’università in collaborazione con alcuni sponsor privati, tra cui Banca Santa Giulia – si è aperto alle 14 con i saluti del rettore dell’Università di Brescia Sergio Pecorelli e del vicepresidente dell’istituto I.S.E.O. Riccardo Venchiarutti. Dalle 14.45, quindi, gli interventi di Roberto Savona (professore Università degli Studi di Brescia), Angus Deaton (professore Princeton University e Premio Nobel per l’Economia 2015), Roger Stein (professore MIT) e Guido Rasi (direttore European Medicines Agency).

GLI INTERVENTI. Dopo i saluti di Venchiarutti (sindaco di Iseo, noto giornalista Rai e vero motore dell’iniziativa), Pecorelli ha ribadito l’impegno dell’università nell’iniziativa Health&Wealth e ricordato che a Brescia è stata pubblicata nel 1473 la prima copia del De rerum natura di Lucrezio, di cui è sta ora edita dall’ateneo la copia anastatica (consegnata a tutti i relatori). Quindi ha preso la parola Savona, che ha sottolineato le prospettive di forte crescita mondiale di malattie come il cancro (da 14 a 22 milioni entro il 2040) o l’Alzheimer (da 8,7 a 17,4 in Europa entro il 2040), ma ha anche spiegato come diversi studi indichino chiaramente un aumento dei decessi legati ad alcune malattie a causa della crisi economica. Più in generale, ha detto, esiste un legame tra sviluppo economico e salute, anche se (la citazione è di Deaton) “la crescita economica ha bisogno di un aiuto per garantire un miglioramento della salute nella popolazione”. In particolare – ha evidenziato Savona – gli investitori tendono a mettere meno risorse nella ricerca di malattie come il cancro, per cui il lag fra studio e commercializzazione è molto lungo. Da qui la sfida che arriva dall’America.

“Toglietevi dalla testa che ci sia stato un progresso costante in termini di salute nell’umanità”, ha esordito Deaton, “l’aspettativa di vita alla nascita dal 1550 al 1850 in Gran Bretagna era di circa 40 anni (la metà di oggi), lo stesso vale per i duchi fino al 1750, ma già nel 1850 questi ultimi vivevano mediamente 20 anni in più del resto della popolazione inglese”. Il Nobel ha chiarito, dati alla mano, che esiste nel mondo una forte relazione tra Pil e salute. L’Italia, in particolare, ha avuto negli ultimi 50 anni un aumento di 10 anni nell’aspettativa di vita: uno ogni dieci. Tre le motivazioni principali del balzo in avanti: la riduzione del numero fumatori, un migliore controllo dell’ipertensione arteriosa e una terza variabile – secondo il Nobel americano – da chiarire e forse da attribuire al miglioramento dell’alimentazione, all’aumento della spesa sociale e alle migliori condizioni di salute dei bambini. Ma va anche detto che non tutto procede in maniera lineare. Negli Usa, ad esempio, è da segnalare un forte aumento dal 1997 di mortalità negli americani bianchi di 45 e 54 anni a cui corrisponde un netto calo negli ispanici (che hanno dati simili agli europei). Le cause sono suicidi, ferite, omicidi, incidenti stradali, ma soprattutto gli avvelenamenti da alcol e da medicinali.

“Ogni giorno che passa le possibilità di guarire e le aspettative di vita aumentano”, ha quindi spiegato Stein, “nonostante questo lo sviluppo dei farmaci è diminuito”. Di più – come dice uno studio di Morgan Stanley – se le società farmaceutiche smettessero di fare ricerca i loro valori di borsa crescerebbero subito del 5 per cento. “Chi è disposto a darmi oggi centinaia di milioni di euro per la ricerca sul cancro per sapere forse tra dieci anni se funzionerà?”, ha domandato retoricamente Deaton. Da qui la proposta di un modello alternativo all’attuale, battezzato Research based application, che riduce notevolmente il rischio per gli investitori differenziando l’investimento e spalmandolo su più ricerche. Se si investono oggi 200 milioni di oggi nella ricerca sul cancro la possibilità di successo sarebbe del 5 per cento, con un possibile di rendimento di due miliardi all’anno per dieci anni. Ma con 150 programmi di ricerca attivi la probabilità di successo sale al 99,9 per cento (al 99,6 per cento su due successi). L’idea è quella di un megafondo che compra i progetti di ricerca emettendo titoli di debito e azioni da offrire agli investitori. Investimenti che secondo Stein potrebbero essere anche molto appetibili per i fondi pensionistici.

Savona ha quindi sottolineato che su questo fronte negli Usa si stanno facendo importanti passi in avanti, compresa una proposta di legge. Mentre Rasi ha portato il punto di vista dell’agenzia europea, evidenziando le fasi di valutazione e approvazione del farmaco (in Europa i tempi di approvazione sono minori che negli States, ma maggiori del Giappone) e ribadendo che il 90 per cento dei progetti di ricerca fallisce nelle fasi iniziali. “Forse non a caso il 51 per cento dell’innovazione avviene fuori dalle grandi industrie, che cinicamente aspettano la fase avanzata per intervenire”, ha detto passando poi a una serie di valutazioni tecniche riservate ai ricercatori in campo economico.

La denuncia del Sunia: a Brescia un decimo delle case pubbliche rispetto alla media tedesca

in Economia/Edilizia/Sindacati by

“A Brescia solo il 5% delle case in locazione è pubblico, in Germania è superiore al 50 per cento”. A diffondere il dato è stato oggi il Sunia Cgil che ha annunciato la propria partecipazione alla manifestazione prevista per martedì davanti davanti al Pirellone per rilanciare l’edilizia residenziale pubblica e fermare la legge regionale.

“La situazione a Brescia è esemplificativa delle difficoltà – si legge in una nota – Il patrimonio abitativo pubblico di proprietà e gestito dall’ALER è di circa 11.250 alloggi, il 5% dell’intero patrimonio di alloggi disponibili per la locazione: in Germania, per fare un confronto, è superiore al 50 per cento. Non stupisce quindi che un patrimonio pubblico così esiguo non sia in grado né di rispondere all’emergenza abitativa che ormai dal 2008 investe anche la provicia di Brescia (1.943 sfratti nel 2015, di cui 1.902 per morosità incolpevole) né di svolgere il ruolo di calmiere degli affitti nel mercato privato (il 95% degli alloggi in locazione)”.

Quanto alla legge regionale 273, il Sunia sottolinea invece che “in un contesto già critico, la legge regionale in via di approvazione definitiva vuole ulteriormente ridurre il patrimonio pubblico, espellere parte degli assegnatari ALER-ERP, molti dei quali pensionati, ed aumentare i canoni di locazione per gli assegnatari che avranno la fortuna di rimanere negli alloggi ALER-ERP”. Da qui la necessità di “riaffermare l’opposizione a questa proposta di legge iniqua e chiedere il rilancio dell’edilizia residenziale pubblica introducendo uno stanziamento stabile da parte della Regione Lombardia corrispondente all’1% del bilancio regionale”.

Commercio, Parolini: riconosciuti sei nuovi negozi storici

in Commercio/Economia/Istituzioni by

“Sei negozi riconosciuti in provincia di Brescia, luoghi storici del commercio che in Lombardia rappresentano un patrimonio che vogliamo continuare a valorizzare e sostenere, perché sono punti di riferimento ed elementi di attrattività per i centri urbani. E poi dietro queste insegne molte volte ci sono storie di vita veramente significative, che raccontano l’identità regionale e un modo di fare attività economica in grado di durare nel tempo, nonostante i morsi delle crisi e i rapidi cambiamenti imposti dal mercato”. Così Mauro Parolini, assessore al Sviluppo economico, annunciando il riconoscimento e l’ inserimento nell’apposito Registro regionale di 49 nuove attività, di cui 6 nella provincia di Brescia.

NEGOZI STORICI – “È dal 2004 – ha aggiunto Parolini – che Regione Lombardia, in accordo con gli enti locali e le associazioni di categoria, ha istituito questo riconoscimento proprio per tener viva la memoria e premiare la professionalità di quelle generazioni di imprenditori che da più di cinquant’anni hanno saputo unire tradizione e innovazione e creare con il loro servizio un valore per le comunità di riferimento. ”.

IMPEGNO REGIONE – “Quello del riconoscimento e del sostegno alle attività storiche – ha concluso Parolini – è solo una delle iniziative inserita in un ampio contesto di misure e di incentivi economici che l’assessorato allo Sviluppo economico ha messo in campo per il settore del commercio sul fronte della lotta alla contraffazione, all’abusivismo e alla desertificazione commerciale, per il sostegno di interventi specifici di riqualificazione e sicurezza degli esercizi commerciali, oltre che per la valorizzazione di quei negozi e reti di attività commerciali che si sono distinti per la capacità di generare attrattività con iniziative di marketing e strategie di vendita innovative”.

Di seguito l’elenco dei nuovi negozi storici:

– Bagnolo Mella, Bonini Frutta (1936)

– Lograto, Bar Gelateria Dora (1945) e Forneria Galli (1947)

– Lonato, Trattoria Milani (1964)

– Salò, Bonuzzi (1963)

Siderweb lancia gli stati generali dell’acciaio a Milano

in Acciaio/Economia/Eventi by

Il presente e il futuro dell’acciaio, dell’industria e della filiera siderurgica sono al centro degli Stati Generali dell’ACCIAIO, iniziativa di Siderweb, principale organo nazionale di informazione e consulenza dedicato al mercato siderurgico.
Il cantiere degli Stati Generali verrà aperto venerdì 24 giugno a Milano e segnerà l’avvio di un percorso pluriennale.

«L’obiettivo è sviluppare una piattaforma programmatica che sappia raccordare i protagonisti, intercettare gli stakeholder, stabilire nuove relazioni con la società, fondare una nuova cultura. Un modello che, partendo dall’acciaio e usando l’acciaio come struttura portante, sappia informare di sé il mondo della manifattura e, più in generale, quello dell’economia e del lavoro» si legge nel Manifesto degli Stati Generali dell’ACCIAIO.

La giornata, dopo l’introduzione di Emanuele Morandi, presidente di Siderweb, e la relazione di Gianfranco Tosini, responsabile dell’Ufficio studi Siderweb, si articolerà in quattro momenti che rispecchiano le quattro aree tematiche al centro del lavoro dei mesi successivi.
Le tesi di dibattito verranno esposte durante la settima edizione di Made in Steel, la principale Conference & Exhibition del Sud Europa dedicata alla filiera dell’acciaio, in programma dal 17 al 19 maggio del 2017 a Fiera Milano.

                     Stati Generali dell’ACCIAIO
Officine del Volo (via Mecenate 76, Milano)
Programma dei lavori

Ore 9.30 – Registrazione partecipanti
Ore 10.00 – Inizio lavori

Introduzione di Emanuele Morandipresidente Siderweb

Situazione macroeconomica a cura di Gianfranco Tosini  – responsabile Ufficio Studi Siderweb

 

Ore 11.00 – Tavola rotonda “Geografia dell’acciaio” moderata da Stefano Ferrari – direttore responsabile Siderweb

Interventi di:

Antonio Tajani – vicepresidente vicario Parlamento Europeo

Massimiliano Salini – europarlamentare, Commissione Industria

Antonio Gozzi – presidente Federacciai

Tommaso Sandrini – presidente Assofermet Sindacato Acciai

 

Ore 12.00 – Tavola rotonda “Ambiente e Sostenibilità” moderata da Maria Luisa Venuta – ricercatrice universitaria

Interventi di:

Simona Bonafè – europarlamentare, Commissione Ambiente

Ermete Realacci – Presidente VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei deputati

Giuseppe Pasini – presidente Gruppo Feralpi

Roberto Ariotti – presidente Assofond

 

Ore 13.00 – Light lunch

 

Ore 14.30 – Tavola rotonda “Innovazione e rivoluzione digitale” moderata da Lucio Dall’Angelo – coordinatore generale Siderweb

Interventi di:

Gianpietro Benedetti – presidente Danieli & C. Officine Meccaniche

Marino Piotti – amministratore delegato Superpartes

Carlo Mapelli – docente del Politecnico di Milano – presidente Associazione Italiana di Metallurgia

 

Ore 15.30: Tavola rotonda “L’umanesimo dell’acciaio” moderata da Massimiliano Panarari – docente dell’Università Bocconi di Milano

Interventi di:

Luigi Bobba – sottosegretario al Ministero del Lavoro

Maurizio Landini – segretario generale Fiom – Cgil
Ore 16.30: Conclusioni
Graziano Delrioministro delle Infrastrutture e dei Trasporti



Verso Made in Steel
. Il percorso successivo al Convegno prevede, per il periodo 2016/2017, due tavoli che produrranno contenuti per Made in Steel. Le due aree tematiche che approfondiremo a partire dallo start venuto dal convegno sono Geografia dell’Acciaio e Innovazione e Rivoluzione digitale.

Cdo in visita da Bonometti: nuovi spunti per collaborare

in Associazioni di categoria/Cdo/Economia/Manifatturiero/Meccanica by

Nei giorni scorsi un incontro speciale si è tenuto presso OMR (Officine Meccaniche Rerzzatesi) dove oltre 50 imprenditori associati CDO Lombardia Sud Est guidati dal presidente Paolo Paoletti, dal vice presidente Giovanni Cristini e dal direttore Chiara Brunori, sono stati accolti dal titolare Marco Bonometti per una visita aziendale e una conversazione tematica su produttività, competitività e internazionalizzazione. Questo è il terzo incontro dell’iniziativa CDO ‘Ci vediamo in azienda’ (il primo è stato presso ‘Leonardo srl’ e il secondo presso ‘La linea verde S.p.A’) grazie alla quale sempre più numerosi imprenditori accolgono l’invito a confrontarsi con colleghi che hanno esperienze significative da condividere.

“Un bel confronto, senza peli sulla lingua, che ha messo in evidenza le criticità e le esigenze vissute oggi dal mondo imprenditoriale – commenta Paolo Paoletti, presidente CDO Lombardia Sud Est. Spunti interessanti su cui lavoreremo insieme come, ad esempio, i rapporti con l’università per avvicinare in maniera più concreta le conoscenze accademiche alle realtà aziendali. L’internazionalizzazione sarà un altro tema che approfondiremo per trovare la giusta formula tra costi e opportunità concrete. Sburocratizzazione e snellimenti procedurali sono altri due punti critici comuni a tutte le imprese, che non hanno ancora trovato soluzione efficace. Credo si sia fatto troppo poco fino ad ora per favorire la competitività. Anche qui abbiamo ampio margine di lavoro”.

“La novità assoluta che ho particolarmente apprezzato – conclude Paolo Paoletti – è la condivisione di vedute, soprattutto sul cambiamento che il mondo associazionistico sta attraversando. Un dialogo trasversale che va oltre il campanilismo e l’autoreferenzialità molto spesso tipici di tali contesti. Ringrazio Marco Bonometti per la sua disponibilità e per la lucidità che da sempre lo caratterizza, oltre che per aver voluto condividere con noi alcune sue chiavi di lettura del successo e del mondo che rappresentiamo, utili a proseguire il percorso di crescita che ognuno di noi sta portando avanti”.

L’85% circa dei soci presenti apparteneva al comparto dei ‘produttivi’ e il 15% a quello dei servizi. Il 65% sul totale dei partecipanti proveniva dal comparto della meccanica.

La neve diventa acqua: fallita la Montecampione-Bovegno Ski

in Economia/Turismo by

Montecampione Bovegno Ski Spa è fallita. A decretarne la morte è stato il tribunale di Brescia che ha posto ufficialmente fine a un percorso che già era chiaramente indirizzato con la messa in liquidazione della società e la nomina a curatore di Gianpaolo Magnini. La società costituita nel 2010 si occupava della gestione del grande comprensorio sciistico collocato tra Valcamonica e Valtrompia. Ma dopo meno di sei anni al fallimento di Alpiaz (di cui aveva raccolto il testimone) e Montecampione Hotel si è aggiunto anche quello della società di gestione degli impianti.

Montecampione-Bovegno Ski aveva acquisito gli impianti di risalita da Montecampione Ski, ma al fallimento di quest’ultima il curatore ne aveva ottenuto la restituzione, svuotando di fatto di ogni valore la nuova società, che nel frattempo aveva contratto debiti per un paio di milioni. Tra i creditori, come riferito dal Giornale di Brescia, c’è la ditta Meccanica Sebina dell’imprenditore Carlo Gervasoni, da anni legato alle grandi manovre attorno al comprensorio della neve.

Confartigianato, e-commerce dedicato agli autoriparatori

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia by

Confartigianato lancia un progetto innovativo per venire incontro alle esigenze degli autoriparatori per quanto riguarda l’acquisto online e a prezzo ridotto di ricambi: si tratta di ConfMotori Sistema, il nuovo portale di e-commerce targato Confartigianato, frutto della collaborazione tra alcune territoriali di Confartigianato imprese, tra le quali Brescia. Il portale, raggiungibile all’indirizzo www.confartigianatomotori.it, consente l’acquisto online di ricambi e progressivamente sarà integrato con news dedicate al settore, documentazioni tecniche e altri spunti di approfondimento. «L’idea e la sua successiva realizzazione – spiega il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti – sono figlie dell’impegno di tanti autoriparatori dirigenti di categoria che hanno voluto creare un sistema che unisse ai prezzi ridotti la possibilità di strutturare e programmare buona parte dei propri interventi, risparmiando così, oltre che sull’acquisto, anche sulle tempistiche di officina». Il sistema di e-commerce è già attivo e presenta notevolissimi vantaggi: prezzi assolutamente competitivi, iscrizione e gestione totalmente gratuita e nessun quantitativo minimo di acquisto. «Punto di forza del nostro progetto è la stretta rete con i partner che fornisce agli oltre 30.000 autoriparatori associati in tutta Italia, prodotti e servizi all’avanguardia a costi più contenuti e modalità d’accesso semplificate, sfruttando la grande sinergia generata dal sistema» conclude Massetti.

Dati Istat rielaborati, le esportazioni bresciane in flessione del 3,2 per cento

in Aib/Associazioni di categoria/Camera di commercio/Economia/Tendenze by

Nel primo trimestre del 2016, rispetto ai tre mesi precedenti, le vendite bresciane di beni sui mercati esteri risultano in diminuzione del 6,0%; gli acquisti dall’estero sono in calo dello 0,1%. La relativa stabilità dell’euro, insieme al forte calo del commercio mondiale nel primo trimestre (-1,7%), dovuto alla caduta degli scambi con l’estero dei Paesi emergenti, contribuiscono a determinare il risultato negativo.

Su base tendenziale (rispetto al primo trimestre 2015), le esportazioni diminuiscono del 3,2% e le importazioni dello 0,2%. In valore assoluto, ammontano, rispettivamente, a 3.480 e a 2.016 milioni di euro. Il risultato delle esportazioni (per la prima volta negativo, dopo undici trimestri consecutivi positivi) è determinato da un modesto aumento verso i Paesi UE e l’America settentrionale e da un decremento verso quelli extra UE, anche a causa della persistente frenata degli emergenti.

Rispetto al primo trimestre del 2015, la tendenza negativa delle esportazioni è più ampia sia di quella rilevata in Lombardia (+0,1%) che di quella in Italia (-0,4%); la dinamica delle importazioni, negativa per la prima volta dopo otto trimestri consecutivi, è più contenuta sia rispetto al dato regionale (-2,2%) che a quello nazionale (-2,2%).

Questi i risultati più significativi che emergono dalle elaborazioni effettuate dal Centro Studi AIB e dall’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio sui dati Istat del commercio internazionale, recentemente diffusi a livello provinciale.

Tra i settori, su base tendenziale, la contrazione delle vendite all’estero di metalli di base e prodotti in metallo (-12,1%), prodotti dell’estrazione di minerali da cave e miniere (- 61,6%), prodotti delle attività di trattamento dei rifiuti (-11,3%), macchinari ed apparecchi (- 1,9%) contribuisce alla caduta dell’export bresciano.

Un aumento delle esportazioni riguarda invece: articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+50,3%), sostanze e prodotti chimici (+15,9%), articoli in gomma e materie plastiche (+11,4%), computer, apparecchi elettronici e ottici (+8,7%). ▪ Tra i mercati di sbocco, calano sensibilmente le esportazioni verso il Brasile (-53,3%), l’Algeria (-48,3%), la Turchia (-39,0%), l’India (-31,8%), il Regno Unito (-12,7%) e la Russia (- 9,8%). Rallenta leggermente anche il flusso di merci dirette verso la Cina (-0,3%) e verso la Germania (-1,7%). La riduzione delle vendite estere è stata attenuata dalla crescita dell’export verso i Paesi UE28 (+0,4%); in particolare dagli acquisti di alcuni dei principali partners commerciali delle imprese bresciane quali: Paesi Bassi (+14,6%), Francia (+3,7%), Spagna (+3,3%) e Belgio (+1,0%). Comunicato unificato AIB-Camera Commercio 1° trimestre 2016

▪ Per quanto riguarda le importazioni, sono in diminuzione quelle di coke e prodotti petroliferi raffinati (-9,7%), prodotti delle attività di trattamento dei rifiuti (-21,4%), metalli di base e prodotti in metallo (-6,0%).

Risultano, invece, in espansione gli acquisti nei settori: articoli farmaceutici, chimico- medicinali e botanici (+41,7%), sostanze e prodotti chimici (+6,8%), articoli in gomma e materie plastiche (+7,0%), computer, apparecchi elettronici e ottici (+18,7%), macchinari ed apparecchi (+12,0%). ▪ Diminuiscono le importazioni da: Russia (38,7%), Cina (-10,5%), Stati Uniti (8,7%), India (- 8,5%), Germania (-6,7%), Francia (-6,3%) e Paesi Bassi (-3,0%). Cresce, invece, il flusso in entrata di merci provenienti dal Brasile (+31,9%), dalla Turchia (+25,9%), dalla Spagna (6,0%) e dall’Algeria (+2,1%).

Il saldo commerciale è positivo (+1.464 milioni di euro), in diminuzione del 7,0% rispetto a quello del primo trimestre del 2015 (+1.574 milioni di euro). “L’andamento ancora favorevole per chimica e gomma-plastica è dovuto all’eccellenza, alla qualità e all’innovazione dei nostri prodotti e dei nostri processi interni, anche culturali, e alla continua ricerca e sviluppo che le nostre aziende effettuano particolarmente nelle difficili fasi congiunturali – osserva Giovanni Silvioli, alla guida di Camfart e presidente del settore Chimico di AIB –. Tuttavia un rallentamento è in vista, dovuto alla crisi di alcuni mercati emergenti e di settori specifici quali edilizia ed Oil&Gas, e quindi sollecitiamo una urgente riforma del sistema Paese che porti meno burocrazia, più semplicità legislativa ed una fiscalità premiante per gli imprenditori virtuosi che esportano, reinvestono i loro guadagni e fanno ricerca continua”. Numeri in crescita per il comparto, precisa poi Francesco Franceschetti, presidente e direttore generale della Francesco Franceschetti Elastomeri – condizionati anche dai valori delle materie prime e non solo da effettivi volumi in aumento. Le materie prime derivanti da petrolchimico (gomme e plastiche) hanno fatto registrare infatti trend in diminuzione tra ottobre e dicembre e molti operatori hanno pensato di posticipare il più possibile gli acquisti al fine di poter comperare all’ultimo momento e al miglior prezzo possibile. Di qui la crescita della domanda a gennaio da parte dei grandi produttori, che ha innescato trend rialzisti”. “Assistiamo a una debolezza significativa sia delle importazioni sia delle esportazioni, dovuta in particolare alle difficoltà degli emergenti, alle sanzioni che interessano il mercato russo e all’incertezza del contesto internazionale con le crescenti tensioni per la Brexit – spiega Loretta Forelli, presidente del settore Metallurgia, Siderurgia e Mineraria di AIB e alla guida della Forelli Pietro, commentando la dinamica negativa del comparto –. Inoltre, con i costi energetici e di trasporto più alti rispetto agli altri paesi europei fatichiamo a essere competitivi sui mercati globali”. “Alla fine del 2015 eravamo più ottimisti, adesso siamo decisamente più cauti – conclude Enzo Cibaldi, presidente del Gruppo Estral e vice presidente del settore Metallurgia, Siderurgia e Mineraria di AIB –. Fino al primo trimestre di quest’anno, per il comparto nel quale opero (estrusi di alluminio) i segnali erano positivi. Da aprile però è iniziata una frenata tutt’ora in corso, dovuta alla persistente instabilità geopolitica mondiale che certo non giova a consumi e investimenti”.

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Toyota compra Sace Srl e apre a Brescia una nuova sede diretta

in Commercio/Economia/Edilizia by

Con l’acquisizione di Sace Srl prosegue il programma di sviluppo di Toyota Material Handling Italia Srl sul territorio italiano.

A sei anni dalla sua costituzione, avanza a grandi passi il programma di Toyota Material Handling Italia (TMHIT) per il suo rafforzamento sul territorio nazionale, attraverso la creazione di nuove sedi dirette in Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia, Toscana e Lazio, da affiancare alle circa 100 concessionarie già presenti nella propria rete. Il 15 giugno è stata dunque la volta di Sace Srl di Brescia, da circa quarant’anni punto di riferimento nella zona per vendita e noleggio di carrelli elevatori e servizi di logistica aziendale.

«L’acquisizione del 100% di una concessionaria che opera in un’area tradizionalmente importante come il bresciano consentirà a Toyota Material Handling Italia di rispondere in modo ancora più tempestivo ed efficace alle esigenze del mercato» dice Paolo Carassini, General Manager di TMHIT. L’operazione rientra nella strategia messa in campo da Toyota Material Handling Italia per il consolidamento sul territorio italiano. «La nostra posizione si è rafforzata stabilendo una presenza territoriale in aree di importanza strategica, come la Sace di Brescia» prosegue Carassini.
«Allo stesso tempo, questo tipo di scelta organizzativa si concretizza in un supporto logistico e professionale ai Concessionari. L’affiancamento dell’azione diretta a quella indiretta è stato, infatti, una delle principali leve di successo, rivelandosi una scelta strategica vincente. Aver saputo interpretare la nostra organizzazione territoriale è stato fondamentale in questi ultimi anni» conclude Carassini.

Michele Loda, Regional Director di TMHIT, che ricoprità l’incarico di Amministratore Delegato della nuova organizzazzione aggiunge «Siamo arrivati ad una “governance” mista del territorio che garantisce la gestione diretta dei grandi Clienti e la vicinanza al territorio attraverso strutture indipendenti. Queste ultime ci consentono di massimizzare la copertura capillare, tenendo al centro le esigenze dei nostri interlocutori, inclusa la creazione di centri Rental Store».

Il compimento del disegno strategico di Toyota Material Handling italia anche a Brescia porterà ad un auspicabile rafforzamento dell’economia del territorio con conseguente beneficio sull’aumento dei posti di lavoro. Questa nuova organizzazione ora parte del Gruppo Toyota Material Handling Italia prenderà il nome di Sace Toyota Material Handling Srl- Sede di Brescia.

Toyota Material Handling Italia Srl
Nata nel 2010 dalla fusione di Toyota Carrelli Elevatori Italia e di BTCesab, oggi Toyota Material Handling Italia, sviluppa la propria attività attraverso una solida rete di organizzazioni di vendita e di assistenza che può contare su 6 sedi dirette, oltre 100 concessionari e più di 1.000 tecnici, per una copertura territoriale senza eguali nel settore. Dal 2010 al 2016 la quota Toyota sul mercato italiano è cresciuta di 8 punti percentuali, passando dal 17% al 25% e la società, che oggi impiega oltre 300 dipendenti,  a marzo 2016 ha registrato un fatturato di oltre 200 mln di Euro.

Sace Srl
Facendo della versatilità la sua parola d’ordine, nei suoi quasi 40 anni di attività Sace Srl di via Artigianato 48 a Torbole Casaglia (Brescia) ha sviluppato un’eccellente competenza nell’ambito della logistica aziendale con un’offerta di servizi che spazia dalle attività di vendita e noleggio di carrelli elevatori alla progettazione ed alla realizzazione di soppalchi, scaffalature e magazzini compattabili, dalla fornitura di mobili ed  attrezzature per officina, fino alla progettazione ed all’arredo di uffici.

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