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Federico Ghidini

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Federico Ghidini (Manerbio, 12 agosto 1979) è un imprenditore italiano; dal 2011 al 2015 è stato Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Brescia e Vicepresidente dell’ Associazione Industriale Bresciana (AIB). Da settembre 2015 è Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Lombardia.

Biografia

Nel 1997 suo padre viene improvvisamente a mancare, sceglie di seguire in prima persona a soli diciotto anni, l’azienda metalmeccanica di famiglia “Elettrofiamma”, marchio storico di Lumezzane (BS) che produce pentole e stoviglie in acciaio inox.

Impegnato nel sostenere l’imprenditoria giovanile, nel 2012 fonda “IClub”, venture capital costituito da giovani imprenditori che investe in start up tecnologiche finanziando una serie di startup fra cui “Tip.ventures” il primo portale di “equity crowdfunding europeo”.

Durante la sua presidenza dei giovani imprenditori di Brescia, crea il programma di formazione “ISUP” (Italian Start Up) progetto che nasce per favorire il concreto sviluppo di idee imprenditoriali di giovani talenti. Con il suo incarico diffonde in Italia la cultura dell’innovazione collegata al tessuto industriale e ai suoi giovani.

Membro della Commissione esaminatrice del programma StartUp di Unicredit è da tempo impegnato in prima persona anche nel “Musil” – Museo dell’Industria e del Lavoro come Consigliere della Fondazione.

Dal 2013 siede attivamente nel Consiglio Generale di Confindustria. Dal 2015 è Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Lombardia.

Emilio Gnutti

in Economia/Personaggi by

Emilio Gnutti (Brescia, 6 agosto 1947) è un imprenditore e dirigente d’azienda italiano.

È tra i finanzieri più conosciuti d’Italia, essendo stato uno dei protagonisti di varie operazioni importanti dell’economia italiana.

È stato presente nella lista degli uomini più ricchi d’Italia, stilata dal giornale finanziario americano “Forbes”, con un patrimonio stimato di circa 1 miliardo di dollari[1].

La carriera professionale

Diploma di Perito Industriale e Laureato in Lettere e Filosofia, inizia la sua carriera imprenditoriale nel 1969 fondando la GI-EM, società di motori elettrici, che porterà a posizioni di leadership europea, attraverso operazioni di fusioni e acquisizioni con altre realtà (Siber, Vemer, Molveno, Dreefs) dello stesso segmento.

La crescita imprenditoriale di Gnutti passa attraverso FinecoBank, società da lui costituita nel 1979, che diviene in un decennio un gruppo leader italiano nel leasing e nel factoring, nel 1990 viene acquisita dalla Banca Popolare di Brescia.

Nel 1989 Gnutti esce da Fineco e con la liquidazione ricevuta e l’esperienza acquisita nel mondo parabancario costituisce nel 1995 G.P. Partecipazioni S.p.A. divenuta nel 1997 Hopa S.p.A.

Hopa diventa nel giro di pochi anni la cosiddetta bicamerale della finanza poiché Gnutti riesce ad unire come soci Unipol e Banca Monte dei Paschi di Siena da una parte e la Fininvest di Berlusconi dall’altra.[2] Emilio Gnutti conosce, nel consiglio di Banca Agricola Mantovana, Roberto Colaninno ed insieme rafforzano il sodalizio in Hopa dove raccolgono l’adesione di centinaia di imprenditori italiani, che verranno definiti giornalisticamente la “razza padana”. Gnutti e Colaninno acquistano la società Olivetti e attraverso questa società compiono la “madre di tutte le scalate”[3] lanciando la famosa opa ostile su Telecom Italia, conquistandola.[4][5].

Colaninno e Gnutti verranno definiti da Massimo d’Alema, allora Presidente del Consiglio, “capitani coraggiosi”[6].

Un’altra importante operazione orchestrata da Gnutti è la vendita del Gruppo Colmark alla Rinascente della Famiglia Agnelli[7].

Nel 2001 la Hopa dello scalatore[8] Gnutti vende la partecipazione di Telecom Italia alla Olimpia di Tronchetti Provera,ma pochi giorni dopo l’accordo il crollo delle torri gemelle cambia le carte in tavola e il contratto da poco firmato viene modificato sostanzialmente con un importante sconto a favore di Tronchetti[9]. Hopa quindi, in forza dai nuovi accordi, deve reinvestire buona parte delle plusvalenze derivanti dalla vendita della partecipazione in Telecom, nella cassaforte Olimpia che a sua volta possiede Telecom. Da allora Hopa rimane quindi ancora azionista (con circa il 3,4%) di Telecom ancorché la partecipazione diventerà poi diretta dopo l’uscita da Olimpia.

Nel 2005 Gnutti si dimette dal consiglio Hopa e da quasi tutte le cariche ricoperte nelle società fino ad allora gestite poiché decide di ritirarsi dal mondo finanziario a seguito dei procedimenti giudiziari che lo hanno reso protagonista.[10].

Le inchieste della magistratura

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Bancopoli.

[11].

Depauperamento del capitale sociale fino alla bancarotta. Questa l’accusa rivolta dai pm a 10 persone, rinviate a giudizio per la vicenda che ha portato al fallimento della SHS multimedia, software house bresciana.

I fatti si svolsero tra il 2000 e 2003, quando la SHS passò da Srl a Spa accogliendo nuovi soci investitori che, in seguito a una crisi di governance, secondo l’accusa decisero di far fallire l’azienda svuotandola del patrimonio sociale.

I 10 imputati sono i soci Emilio Gnutti, Andrea Guerini, Ettore Lonati, Romano Marniga, Osvaldo Savoldi, Giancarlo Turati, Bruno Roma, il componente del collegio sindacale Matteo Bonalumi, il consulente dei nuovi soci Paolo Vavassori e quello dei vecchi soci Arrigo Bandera. Saranno davanti al giudice della seconda sezione penale del tribunale di Brescia il 22 marzo 2011.

L’intera vicenda si innesta in quella più ampia e con numerosi intrecci e connivenze economiche e politiche, vicenda che tenne a lungo tempo le prime pagine dei giornali. Riguarda la scalata alla Banca Antonveneta da parte della banca Popolare di Lodi (allora Presieduta da Gianpiero Fiorani), sostenuto dall’allora Governatore della Banca d’Italia, alcuni immobiliaristi (Ricucci, Coppola) ed il finanziere bresciano Emilio Gnutti (già alleato di Consorte nella vicenda Telecom). L’insieme dei personaggi è stato consegnato alle cronache con la definizione emblematica dei furbetti del quartierino.

Le dimissioni di Giovanni Consorte sono state causate dalle accuse di aggiotaggio, associazione a delinquere e appropriazione indebita a lui rivolte in occasione dello scandalo finanziario relativo alla scalata della Banca popolare di Lodi, oggi Banca Popolare Italiana, alla Banca Antonveneta. L’aggiotaggio si concentra su 50 milioni di Euro ricevuti (insieme al proprio vice Ivano Sacchetti) dal finanziere Gnutti, per «consulenze» in proprio fatte a favore della Hopa di Gnutti. «Consulenze», però, pagate non con fatture ma dietro lo schermo di plusvalenze artificialmente create con operazioni borsistiche «blindate».

Questa è la versione che Consorte ha offerto agli inquirenti per giustificare questa consistente somma. Flussi creati con un particolare meccanismo, secondo quanto già rilevato dalle indagini e spiegato da Gnutti: Consorte e Sacchetti, attraverso intermediari spesso del gruppo del banchiere Gianpiero Fiorani, investivano su titoli o prodotti derivati ritenuti «promettenti» dal punto di vista del margine di incremento prevedibile, e subito li rivendevano a Gnutti a prezzi sensibilmente più alti, ricavandone quindi immediate plusvalenze a colpo sicuro, di dimensione pari all’apparente generosità di Gnutti.

In data 25 ottobre 2006, Consorte, Ivano Sacchetti (ex presidente Unipol Banca e vicepresidente di Unipol) e il finanziere Emilio Gnutti sono stati condannati a 6 mesi di reclusione dal giudice di Milano Elisabetta Meyer con l’accusa di insider trading su titoli Unipol, stabilendo in 92.500 euro i danni patrimoniali e non patrimoniali che andranno risarciti dai tre condannati, in solido tra loro, alla Consob, parte civile nel processo. “Amareggiati e increduli” per l’esito della sentenza del Tribunale di Milano, Consorte e Sacchetti hanno sottolineato il fatto che si tratta comunque “solo del primo grado di giudizio”.

Il 21 gennaio 2009 le condanne per Consorte, Sacchetti e gli altri dirigenti Unipol per insider trading vengono annullate senza rinvio dalla quinta sezione penale della Cassazione per incompetenza territoriale della procura di Milano. Gli atti vengono trasmessi a Bologna[12].

Nel mese di aprile del 2011 il Pubblico Ministero Luigi Orsi e Gaetano Ruta hanno chiesto l’assoluzione per Emilio Gnutti nell’ambito del processo della scalata Bnl-Unipol[13].

Incarichi rilevanti

Nel 1969 è tra i soci fondatori della società Gi-Em S.r.l., società che produce piccoli motori elettrici, portando l’azienda ad una posizione di leader a livello europeo. Nel 1979 fonda la Fin-Eco e ne assume la carica di Amministratore Delegato. Fin-Eco è un gruppo polifunzionale nell’ambito del parabancario e di servizi finanziari.

Nel 1982 assume la carica di Presidente della società Fin-Eco Service S.r.l. divenuta ora Bitech S.p.A., società che opera nel settore dell’information Technology. Dal 1984 al 1992 è di Consigliere e Membro del Comitato Esecutivo della Banca Popolare di Brescia, divenuta oggi Bipop.

Nel 1986 costituisce Fin-Eco Line S.p.A., società che svolge attività di organizzazione e gestione di servizi pubblicitari. Dal 1986 al 2005 è Presidente e Amministratore di G.P. Finanziaria S.p.A. che rappresenta da sempre la cassaforte di famiglia.

Nel 1989 diviene Presidente e Amministratore Delegato di F.Leasing S.p.A. e fino al 2001 è Amministratore di Bresciauno S.p.A. Dal 1993 al 1998 è Amministratore di Molveno Oem S.r.l., ora facente parte di Everel S.p.A., società che produce componenti per elettrodomestici.

Dal 1993 al 2003 è Amministrazione della Siber S.p.A, ora fusa in Everel S.p.A., società leader europeo nella produzione di interruttori per elettrodomestici. Dal 1994 al 1999 è Amministratore di Colmark S.p.A., società operante nel settore della Grande distribuzione (ipermercati, supermercati, cash & carry).

Dal 1995 al 2002 è sindaco effettivo nella società Thassos Insurance Brokers S.r.l. Dal 1996 al 2004 è consigliere di Banca C. Steinhauslin & C. S.p.A. Dal 1996 è Amministratore di Fingruppo S.r.l., fino al 1999 a seguito di fusione per incorporazione nella società Hopa S.p.A..

Dal 1998 al 2001 è consigliere di Olivetti S.p.A., società quotata a Piazza Affari. Dal 1998 al 2001 è consigliere di Telecom Italia S.p.A., società quotata a Piazza Affari. Dal 1999 al 2005 è Amministratore di Hopa S.p.A., Holding di partecipazioni aziendali.

Dal 1999 al 2005 è Amministratore di Fingruppo S.p.A. Dal 1999 al 2004 è consigliere di Snia S.p.A., società quotata a Piazza Affari. Dal 2000 al 2005 è Presidente del Consiglio di Amministrazione di Earchimede S.p.A, società attiva nel private equity. Dal 2000 al 2005 è Presidente di Holinvest S.p.A. Dal 2000 al 2003 è Amministratore di Lloyd Adriatico S.p.A

Nel 2000 assume la carica di Amministratore in Sangemini Holding S.p.A. Nel 2001 assume la carica di Amministratore di Unipol Assicurazioni S.p.A., società quotata a Piazza Affari. Nel 2002 viene nominatore Consigliere di Amministrazione dell’Università degli Studi di Brescia. Nel 2002 viene nominatore Consigliere della finanziaria Finsoe S.p.A.

Dal 2003 al 2005 è Amministratore di ASM Brescia S.p.a., società quotata a Piazza Affari, ora A2A S.p.a. Dal 2003 al 2005 è Vice Presidente della Banca Monte dei Paschi di Siena, società quotata a Piazza Affari. Nel 2003 diviene Vice Presidente della Sorin S.p.A., società quotata a Piazza Affari.

Altri progetti

Emilio Gnutti, conosciuto anche come Chicco, è noto anche per la sua passione per i motori che lo hanno portato negli anni ad entrare nel circus della Formula 1, attraverso la partecipazione azionaria nel Team “Scuderia Italia” poi divenuta Minardi Team, e tra i protagonisti della manifestazione Mille Miglia[14]. Gnutti conserva una delle più belle collezioni di auto d’epoca del mondo.

Emilio Gnutti ha dedicato molte risorse alla causa sociale, lo testimonia il fatto che nel 2000 ha costituito la “Fondazione Italo Gnutti” con scopo benefico dedicandola al padre e dal 2003 al 2005 è stato Consigliere della Fondazione Italiana Cuore e Circolazione Onlus. Molteplici le sue iniziative benefiche[15].

FONTE: WIKIPEDIA LUGLIO 2016

Istat: ripresa in calo, Sivieri (Apindustria): ridurre il cuneo fiscale per i lavoratori

in Api/Associazioni di categoria/Economia by

«Ridurre il cuneo fiscale per i lavoratori il più presto possibile». Ad affermarlo è Douglas Sivieri, presidente di Apindustria Brescia, a commento della nota mensile dell’Istat sull’andamento dell’economia italiana nella quale si evidenziano da un lato la fase di «crescita moderata», soprattutto dell’attività manifatturiera, e dall’altro «i segnali meno favorevoli che provengono dai consumi, dal clima di fiducia delle famiglie e dalle imprese dei servizi». «È chiaro che il manifatturiero sta andando bene grazie all’estero – sottolinea Sivieri -, ma Pil e consumi interni continuano a non crescere. E questo è un problema, perché le PMI esportano e si internazionalizzano ma costituiscono l’ossatura del sistema italiano e hanno bisogno di un mercato interno più vivace».

A Brescia, dove la manifattura ha un peso più che rilevante, la situazione regge ma è evidente che una provincia «da sola non può sostenere il Paese ma anzi ha bisogno di una crescita complessiva dell’economia». Da qui la necessità di dare fiato ai consumi interni: «La strada maestra è quella di ridurre in misura consistente il cuneo fiscale per i lavoratori – afferma Sivieri -. In questo modo aumenterebbero i consumi e si potrebbe innescare un circuito virtuoso a favore delle stesse imprese, di crescita dell’occupazione e, infine, anche di entrate fiscali per lo Stato».

La nota mensile Istat rileva peraltro che l’indicatore composito anticipatore dell’economia italiana ha segnato un’ulteriore discesa, prospettando un rallentamento nel ritmo di crescita dell’attività economica nel breve termine e che ulteriori segnali di incertezza sono dati dalla Brexit: «Il rallentamento dell’economia italiana non è certo dato dalla Brexit – osserva il presidente di Apindustria -. La Borsa inglese ha già ricominciato a crescere e il Governo ha già annunciato una riduzione delle tasse per le imprese. Loro stanno facendo il loro gioco, forti anche del fatto che hanno una loro valuta. Noi ne dobbiamo fare un altro. Senza voler fare processi su quanto fatto e non fatto con l’avvento della crisi economica, certamente non aiuta un sistema creditizio che deve di fatto ancora affrontare una fase di risanamento».

Allevatori in assemblea: “Per il settore è la crisi più lunga della storia”

in Agricoltura e allevamento/Economia/Partner by

“Il sistema allevatori sta affrontando il momento più difficile della propria lunga storia”: questo l’allarme lanciato dal presidente Germano Pè ai soci dell’Associazione Regionale Allevatori di Lombardia, riuniti in assemblea nei giorni scorsi a Crema. All’ordine del giorno, la spirale di difficoltà che sembra ormai quasi cronicamente avvolgere il mondo allevatoriale togliendo prospettive ad un comparto portante dell’economia italiana.

“Abbiamo quasi concluso la riorganizzazione del sistema regionale in quattro grandi macro associazioni – ha spiegato Pè-. Un percorso che non ha presentato ostacoli, dimostrando come il lavorare in sinergia sia sempre stato nostro patrimonio. C’è però grande preoccupazione per la situazione critica del mercato del latte e per la continua riduzione delle contribuzioni pubbliche messe a disposizione per il nostro lavoro: nel quinquennio 2009-2014 il calo percentuale dei finanziamenti ha superato il 30%, e secondo alcune stime tra il 2014 ed il 2015 potrebbe esserci un ulteriore taglio del 55%. Ipotesi che risulterebbe insostenibile anche per una realtà ben organizzata ed efficiente come la nostra”.

Sotto questo fronte, Pè ringrazia l’assessore all’agricoltura di Lombardia Gianni Fava: “Ha già fatto molto, riuscendo a modificare il riparto ministeriale. Ora confidiamo che, pur conoscendo le difficoltà di reperire risorse nel bilancio regionale, ci possa aiutare a superare questo momento difficilissimo”.

Il presidente sottolinea l’importanza del sistema allevatoriale che, con oltre 160 mila analisi effettuate giornalmente su oltre 20 mila campioni di latte, continua a rappresentare un punto di riferimento fondamentale non solo per gli allevatori, ma anche e soprattutto per garantire alla collettività il grande valore della sicurezza alimentare.

“Rivendichiamo con orgoglio e grande soddisfazione il raggiungimento di obbiettivi importanti per difendere e migliorare il reddito dei nostri soci, ma anche il carattere più ampio di un’attività che punta ad offrire certezze ai consumatori garantendo l’alta qualità delle vere produzioni made in Italy”.

Su questo fronte non è mancato un cenno alla sospensione del servizio SATA, riconosciuto come un modello d’eccellenza a livello nazionale, che ha portato inevitabilmente al licenziamento di tecnici specializzati. “E’ un fatto grave – ha detto Pè-. Si tratta di personale cui è affidato il futuro del nostro lavoro. Senza consulenza tecnica la massa di dati raccolti perde valore, e senza contatti con università ed enti di ricerca il rischio è che venga a mancare quella spinta all’innovazione così importante per mantenere elevata la competitività della nostre aziende”. E quest’ultima affermazione è confermata dal comunicato a firma di molti professori e ricercatori dei nostri atenei diffuso in questi giorni.

All’assemblea era presente anche il presidente di Coldiretti Lombardia Ettore Prandini, che ha fatto il punto in modo sintetico ma chiaro e preciso sulle sfide da affrontare nel breve futuro e sulle conseguenti strategie necessarie alla salvaguardia della nostra zootecnia.

In conclusione, Pè ha ringraziato i numerosi ospiti intervenuti tra cui il dott. Frazzi della veterinaria regionale ed il nuovo direttore AIA Roberto Maddè.

 

Giovedì 7 luglio sciopero dei bus Sia

in Economia/Sindacati/Trasporti by

A causa dello Sciopero aziendale di 24 ore, indetto dalla Rsu Sia Autoservizi nella giornata di giovedì 7 luglio, il servizio di trasporto pubblico sulle linee 7 –13 (e alcune corse della linea 10) potrà subire delle anomalie nello svolgimento del normale servizio di Area Urbana Integrata, da inizio servizio alle 6, dalle 9 alle 16.30 e dalle 19.30 fino a fine servizio.

E’ possibile avere informazioni telefonando al numero unico di customer care 0303061200 o scrivendo a customercare@bresciamobilita.it, oppure attraverso i social network www.facebook.com/bresciamobilita  – https://twitter.com/bresciamobilita

Camera di commercio a Breno, da luglio si riceve solo su appuntamento

in Associazioni di categoria/Camera di commercio/Partner by

La Camera di commercio comunica con una nota che dal 1° luglio 2016 lo sportello della sede staccata di Breno è fruibile solo su appuntamento, tramite il servizio “richieste on line” disponibile sul sito www.bs.camcom.it L’accesso richiede la registrazione. I servizi disponibili sono: rilascio di certificati, visure, copie ottiche di atti; rilascio dispositivi digitali (CNS e carte tachigrafiche); bollatura libri sociali; rilascio di certificati di origine, legalizzazione di firme valevoli per l’estero;

informazioni relative ad istanze sospese trasmesse la registro delle imprese di Brescia da utenti telemacopay.

Inoltre, la sede sarà chiusa dal 16 al 29 agosto. I servizi essenziali saranno garantiti dallo sportello polifunzionale nella sede centrale di Brescia dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 15:30 e

il venerdì dalle 9 alle 13.

Brescia, dalle ceneri dell’ex Standa pronta a nascere Vittoria Building

in Economia/Edilizia/Evidenza by

L’ex Standa, chiusa ormai da anni, ha un nuovo proprietario. Si tratta della società Vittoria Builindg, formata da una cordata di imprenditori bresciani e bergamaschi che hanno deciso di investire una cifra significativa sul centro storico della città. L’operazione si aggira intorno ai 20 milioni e riguarda un edificio di 7 piani e circa 9mila metri quadrati (l’ex Standa, appunto, e il palazzo adiacente). La società ha già indetto una gara per definire il restyling del complesso che avrà un uso residenziale e commerciale/terziario “con conduttori di primario standing”. Ovviamente il progetto prescelto verrà condiviso con l’amministrazione comunale.

Commercio, Parolini: nuove regole per concessioni nei mercati

in Commercio/Economia/Evidenza/Istituzioni by

Regole semplici, contrasto all’abusivismo, garanzia di concorrenza leale tra operatori, tutela del consumatore e delle professionalita’ degli ambulanti. Sono questi i principi e gli obiettivi del nuovo provvedimento che abbiamo approvato lo scorso aprile dopo un approfondita collaborazione con le associazioni di categoria piu’ rappresentative e l’ANCI, l’associazione dei Comuni, e che oggi inizia ad essere operativo”. E’ quanto ha dichiarato stamane Mauro Parolini, assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia, annunciando la pubblicazione delle disposizioni attuative riguardanti il commercio su aree pubbliche.

TUTELARE AMBULANTI – “In Lombardia la professionalita’ e l’impegno degli ambulanti nei mercati comunali accrescono l’attrattivita’ del territorio e migliorano la qualita’ urbana delle nostre citta’. Questo tipo di commercio su aree pubbliche rappresenta un patrimonio di qualita’, che – ha spiegato Parolini – va tutelato e preservato in un contesto chiaro e condiviso di legalita’ e di equilibrio con le attivita’ presenti sul territorio”.

NUOVI STRUMENTI AI COMUNI – “Per questo – ha aggiunto l’assessore – abbiamo predisposto un ampio e organico aggiornamento normativo, che tiene conto delle nuove sfide e dei cambiamenti imposti dal contesto economico e che va ad affrontare questioni aperte in modo da dare ai Comuni strumenti piu’ appropriati, moderni e flessibili per assicurare, ad esempio, servizi anche nei quartieri periferici, per riqualificare le aree mercatali o per valutare in modo adeguato il loro impatto territoriale e ambientale”.

NOVITA’ PER CONCESSIONI – “Le principali novita’ – ha sottolineato Parolini – interessano le concessioni dei posteggi su aree pubbliche, che possono essere date per un periodo stabilito dal Comune, compreso tra i nove e i dodici anni, tenuto conto dell’investimento effettuato. Vengono inoltre introdotti nuovi criteri nelle procedure di selezione per l’assegnazione dei posteggi che riguardano l’anzianita’ di esercizio, la qualita’ dell’offerta, l’innovativita’ dei servizi e l’impatto ambientale dei mezzi”.

IMPEGNO REGIONE – “Regione Lombardia, e il mio assessorato in particolare, – ha rimarcato infine Parolini – e’ impegnata a tutelare i consumatori e gli ambulanti e questo provvedimento si inserisce in un ampio contesto di misure che negli ultimi anni ha messo in campo in favore del comparto come: la graduale e condivisa revisione della legge quadro del settore, la stretta sugli abusivi, l’informatizzazione della Carta di esercizio e dell’attestazione annuale, strumenti che garantiscono la regolarita’ dell’operatore su aree pubbliche dal punto di vista amministrativo, fiscale, previdenziale e assistenziale”.(Lnews)

Servizio civile, ad oggi 53 domande alle tre Ong bresciane. Termini prorogati

in Economia/Evidenza/Solidarietà by
 Il Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale ha deciso di prorogare la scadenza di presentazione delle domande per il Servizio Civile in Italia e all’estero alle ore 14 dell’8 luglio 2016.Le candidature complessive pervenute fino ad oggi alle tre Ong bresciane MMI, SCAIP e SVI sono 53 (16 da Brescia e le restanti da Veneto, Piemonte, Sicilia e Sardegna). Un numero inferiore rispetto a quello dello scorso anno che aveva registrato ben 125 richieste. Complice probabilmente anche il timore per l’instabilità di alcune aree del mondo. Tra i Paesi più richiesti fuori dall’Italia troviamo Brasile, Cile, Mozambico, Colombia e Uganda, mentre sono poche le domande per la Romania.

Le mete rappresentano territori dove la presenza delle Ong bresciane è consolidata da tempo e le esperienze di volontariato non hanno mai presentato particolari pericoli per i ragazzi.
“I nostri progetti si svolgono tutti in ambienti protetti. I volontari che prestano servizio civile sono costantemente affiancati dal responsabile in loco e dal personale locale. Inoltre, tutte le zone dove prestiamo Servizio Civile sono monitorate dalle Ambasciate dei paesi di riferimento”, ufficio Servizio Civile di MMI SCAIP e SVI

I posti disponibili sono i seguenti:
MMI – Medicus Mundi Italia mette a disposizione 2 posti a Morrumbene (Mozambico).

SCAIP – Servizio Collaborazione Assistenza Internazionale Piamartino Onlus mette a disposizione 4 posti in Brasile, di cui 2 a Fortaleza e 2 a Ponta Grossa, 3 posti a Santiago del Cile e 3 a Mocodoene, in Mozambico.

SVI – Servizio Volontario Internazionale mette a disposizione 2 posti a Santa Luzia do Parà (Brasile), 2 a Norcasia (Colombia), 2 a Caracas (Venezuela), 2 a Niculesti (Romania), 2 a Kampala (Uganda) e 3 a Brescia.

Per candidarsi bisogna avere tra i 18 e i 29 anni (non ancora compiuti) e impegnarsi in prima persona in un percorso dal forte valore umano. Inoltre si ricorda che il Servizio Civile:

  •  ha una durata di 12 mesi;
  •  prevede, per il volontario, un contributo mensile di 433,86 euro (i volontari all’estero

    hanno diritto inoltre a 15 euro di indennità giornaliera, arrivando quindi a un totale di

    circa 900,00 euro mensili);

  •  prevede un impiego di circa 30-35 ore settimanali;
  •  è riconosciuto valido ai fini del trattamento previdenziale;
  •  prevede un’assicurazione contro infortuni, malattia e responsabilità civile verso terzi;
  •  solo per l’estero prevede: il vitto, l’alloggio, i viaggi di andata e ritorno, e le

    vaccinazioni.

    I PROGETTI IN AMERICA LATINA:

    Santa Luzia do Parà – Brasile
    Ambito: educazione/ambiente
    Il progetto vuole garantire formazione professionale a 120 giovani agricoltori e realizza corsi di formazione per i piccoli agricoltori e per i membri di associazioni e cooperative formate da popolazioni autoctone e afro discendenti. La formazione mette un forte accento sull’agro-ecologia e sulla convivenza armoniosa nell’ambiente amazzonico. Inoltre il progetto vuole fornire un supporto formativo permanente ai piccoli agricoltori per la gestione organizzativa e amministrativa della proprietà famigliare e delle organizzazioni di cui fanno parte.

    Fortaleza – Brasile
    Ambito: centri educativi per minori
    Il progetto vuole migliorare la qualità delle proposte sociali, educative e di tutela dell’infanzia offerte dai 2 centri per minori “Casa da Criança” e “Lar de Nazaré” che accolgono rispettivamente 380 bambini/ragazzi e 175 bambine/ragazze. Nei due centri si promuove l’istruzione di base per i minori provenienti dalle favelas di Fortaleza per ridurre sia i tassi di abbandono scolastico che quelli di analfabetismo. Inoltre si organizzano proposte ricreative, ludiche, aggregative e di accompagnamento per i minori vittime di situazioni di devianza, violenza ed abbandono.

    Ponta Grossa – Brasile
    Ambito: accoglienza per minori
    Il progetto vuole migliorare la qualità delle proposte sociali, educative e di tutela dell’infanzia offerte dall’Istituto “Joao XXIII” per 50 minori residenti e 350 minori accolti giornalmente. All’interno del centro si promuove l’istruzione di base per i minori delle periferie della città per ridurre i tassi di abbandono scolastico e di analfabetismo. Inoltre si offrono proposte ricreative, ludiche, aggregative e di accompagnamento per minori vittime di situazioni di devianza, violenza ed abbandono.

    Santiago – Cile
    Ambito: accoglienza per minori
    Il progetto vuole migliorare la qualità delle proposte sociali, educative e di tutela dell’infanzia offerte dal centro per minori “Hogar B.L. Vicuna” che accoglie 30 ospiti. Si promuovere l’istruzione di base per i minori delle periferie di Santiago/Maipù per ridurre i tassi di abbandono scolastico e di analfabetismo. Inoltre si forniscono nuove proposte ricreative, ludiche, aggregative e di accompagnamento per i minori vittime di situazioni di devianza, violenza ed abbandono.

    Norcasia – Colombia
    Ambito: educazione/agricoltura

Il progetto mira a garantire la formazione e l’affiancamento professionale a 60 giovani, interessati a specializzarsi in ambito agro-zootecnico. Si lavora sull’apprendimento di tecniche di coltivazione e allevamento efficienti ed eco-sostenibili, in grado di consentire la naturale riproducibilità delle risorse nel lungo termine. Inoltre si lavora per favorire il raggiungimento della sostenibilità delle attività agro-zootecniche realizzate a livello familiare.

Caracas – Venezuela
Ambito: protagonismo giovanile
Il progetto cerca di promuovere la costituzione di comitati giovanili all’interno dei consigli comunali a San Juan e El Paraiso, due quartieri centrali della città di Caracas. Per raggiungere l’obiettivo, il progetto attua un programma di formazione alla leadership giovanile per almeno 50 giovani di San Juan e El Paraìso negli ambiti dell’istruzione, sanità, lavoro, ambiente e attività ricreative. Inoltre si cerca di favorire lo sviluppo e la gestione di progetti sociali nelle comunità, da parte dei giovani dei quartieri coinvolti.

I PROGETTI IN AFRICA:

Mocodoene – Mozambico
Ambito: educazione
Il progetto mira a migliorare la qualità delle proposte didattiche delle 2 scuole attive per oltre 600 studenti nel territorio di Mocodoene. Un territorio molto vasto a cui fanno riferimento 35 comunità locali. Si offrono nuove proposte di partecipazione giovanile e studentesca, proposte di cittadinanza attiva che rafforzino il senso di appartenenza e di partecipazione sociale e democratica per i giovani di Mocodoene.

Morrumbene – Mozambico
Ambito: salute comunitaria
Il progetto vuole rafforzare l’assistenza in ambito di salute materno-infantile nel Distretto di Morrumbene attraverso la formazione di 80 operatori sanitari e di 20 leader comunitari. Inoltre promuove la salute comunitaria nelle aree rurali del Distretto, attraverso l’organizzazione delle uscite delle equipe sanitarie mobili che prestano assistenza di base a mamme e gestanti e forniscono un supporto alimentare ai bambini vulnerabili, malnutriti e/o affetti da HIV.

Kampala – Uganda
Ambito: educazione
Il progetto promuove l’inclusione, la parità e l’educazione di oltre 90 bambini e ragazzi disabili mentali e fisici accolti nel centro “Kireka Home” in modo che essi possano rendersi, dove possibile, indipendenti e inseriti nella società locale. Inoltre il progetto supporta il completamento del percorso scolastico primario e secondario di oltre 3.400 alunni della scuola di Luzira gestita da Emmaus Foundation; in questa scuola si lavora per far sì che i ragazzi apprendano un mestiere e possano trovare più facilmente un lavoro.

I PROGETTI IN EUROPA DELL’EST:

Niculesti – Romania
Ambito: educazione/disabilità
Il progetto propone momenti di socialità tra bambini rom e rumeni e, contestualmente, un supporto extrascolastico, didattico e ludico, ai bambini di età compresa tra i 6 e gli 11 anni. Si realizzano attività extracurriculari come corsi propedeutici di musica, canto, educazione ambientale ecc., volte ad arricchire l’offerta didattica scolastica e a promuovere una reale

integrazione dei bambini di etnia rom. Infine si promuove la socialità e l’autonomia di 20 adulti affetti da handicap, fisici o psichici e l’interazione degli stessi con adulti e bambini, all’interno di un contesto protetto.

I PROGETTI IN ITALIA:

Brescia – Italia
Ambito: integrazione/educazione/sensibilizzazione
Il progetto si rivolge a bambini e ragazzi che frequentano 4 centri extrascolastici di Brescia, con attività che stimolino l’integrazione e la concreta inclusione dei minori stranieri. Il progetto mira inoltre all’integrazione globale delle famiglie straniere, attraverso la realizzazione di attività ed iniziative che stimolino, nel territorio bresciano, una maggiore sensibilità rispetto ai temi migratori e all’interculturalità. Inoltre si promuovono nuovi strumenti didattici, destinati agli insegnanti delle scuole secondarie del territorio, sui temi della multicultura e dell’integrazione.

PER INFO SUI SINGOLI PROGETTI

Medicus Mundi Italia – MMI

www.medicusmundi.it community@medicusmundi.it
Via Collebeato n. 26 – Brescia tel. 0306950381 Persona di riferimento: Lia Guerrini

Servizio Volontario Internazionale – SVI

www.svibrescia.it

serviziocvile@svibrescia.it
Via Collebeato n. 26 – Brescia tel. 030.6950381 Persona di riferimento: Claudia Ferrari

Servizio Collaborazione Assistenza Internazionale Piamartino – SCAIP Onlus

www.scaip.it
serviziocivile@scaip.it
Via Collebeato n. 26 – Brescia tel. 030.6950381 Persona di riferimento: Lia Guerrini

Ubi, il progetto Banca Unica vale 2.750 licenziamenti

in Banche/Economia/Lavoro by

Ben 2.750 licenziamenti (1.529 del 2015 a 1.250 nel 2019), se pur mitigati da 1.110 nuovi arrivi, e 280 sportelli chiusi. Sono questi i numeri del nuovo piano industriale di Ubi, che prevede di semplificare l’assetto del gruppo dando vita alla Banca Unica, con l’incorporazione di tutti i sette istituti controllati attraverso il concambio con proprie azioni. L’operazione dovrebbe concludersi entro la prima parte del 2017. Il venir meno dell’uso societario dei marchi, che rimarranno sulla rete, comporterà svalutazioni lorde per 60 milioni di euro.

Nel dettaglio – secondo quanto riportato dall’edizione di Brescia del Corriere della Sera – “la fusione con Banca Popolare di Bergamo e con Banco di Brescia non comporterà effetti sul capitale, perché le due società sono interamente controllate. Effetti minimi, per quanto riguarda l’emissione di nuove azioni, per la fusione con Banca Popolare di Ancona, controllata al 99,59%, con Banca Carime (99,99%) e Banca di Valle Camonica (98.70%). La gran parte delle azioni andranno in concambio agli azionisti di Banca Regionale Europea, di cui Ubi ha il 74,79%, e di Banca Popolare Commercio e Industria (83,76%). Ubi ha inoltre riacquistato le azioni privilegiate Banca Regionale Europea detenute dalla Fondazione CariCuneo, per 120 milioni di euro. A seguito della fusione la Fondazione CariCuneo avrà il 5,90% di Ubi, la Fondazione Banca del Monte Lombardia il 5,20%.

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