Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

Author

Brescia2.it - page 264

Brescia2.it has 2911 articles published.

Ubi, the single bank project moves ahead

in Economia/ENGLISH by

Bergamo, 6th September 2016 – The Management Board and the Supervisory Board of UBI Banca S.p.A. (“UBI Banca”) met today to resolve the continuation of the corporate procedures for the “Single Bank” project (the “Operation”), following the issue of the required authorisation by the Bank of Italy. As already reported to the market, the Operation involves the merger by incorporation into the Parent Bank, UBI Banca, of the following Network Banks: Banca Regionale Europea S.p.A., Banca Popolare Commercio e Industria S.p.A., Banca Carime S.p.A., Banca Popolare di Ancona S.p.A., Banca Popolare di Bergamo S.p.A., Banco di Brescia San Paolo CAB S.p.A. and Banca di Valle Camonica S.p.A. Therefore, following those board meetings a notice to convene an Extraordinary General Meeting of the Shareholders of UBI Banca will be published according to the procedures and to the terms set by the regulations in force in order to approve the merger and any additional resolutions connected or related to it. The Meeting is expected to take place on 14th October 2016 at 2:30 p.m.. The competent bodies of the network banks will pass their own resolutions concerning the merger in compliance with the terms set by the regulations in force, and at the latest by the date of the UBI Banca Extraordinary Shareholders’ Meeting. Please refer to the press release issued by the Bank on 27th June 2016 for further details on: (i) the procedures, terms and timing of the Operation; (ii) exchange ratios; (iii) date of effect of the Operation; (iv) UBI Banca shareholders post Operation; and (v) related parties involved in the Operation.

***** The merger project, the financial statements of UBI Banca and the Network Banks pursuant to Art. 2501-quater of the Italian Civil Code, the illustrative reports drawn up by UBI Banca and the Network Banks pursuant to Art 2501-quinquies of Italian Civil Code, the report of the expert on the fairness of the exchange ratio calculated in accordance with Art. 2501-sexies of Italian Civil Code and the remaining documentation for the Shareholders’ Meeting will be made available to the public by depositing them at the registered offices of UBI Banca and publishing them on its corporate website at www.ubibanca.it (in the Shareholders section) as well as through the authorised storage facility entitled “1info” (www.1info.it). The financial statements of UBI Banca and the Network Banks for the financial years 2015, 2014 and 2013 will also be deposited within the legal time limits at the registered offices of UBI Banca and published in the aforementioned section of UBI Banca’s corporate website. The information document drawn up by UBI Banca in accordance with Art. 5 of the “Regulations for Related Party Transactions” approved by the Consob with Resolution No.

17221 of 12th March 2010 will be made available to the public with the same procedures indicated above for the merger project and for the remaining documentation for the Shareholders’ Meeting, by 13th September 2016.

La Elg Steel della famiglia Pirlo chiede il concordato al tribunale

in Acciaio/Economia/Manifatturiero by

La Elg Steel – azienda di famiglia del campione di calcio Andrea Pirlo – ha chiesto al Tribunale di Brescia l’ammissione alla procedura di concordato. A riferirlo è il Corsera. La società di Castel Mella produce e distribuisce tubi di acciaio e ha toccato quota 75 milioni di fatturato nel 2011, ma nel 2015 i ricavi delle vendite sono scesi a 35,8 milioni di euro e l’esercizio si è chiuso con un rosso da 54mila euro (l’anno precedente era stato meno 22mila), con un indice di indebitamento pari a 3,77 e debiti che hanno “assunto dimensioni decisamente significative in funzione dei mezzi propri esistenti”. L’azienda della famiglia di Andrea Pirlo controlla altre quattro società (E.B.T. srl al 94,15%, E.C.P srl all’89.64%. The Foemwork srl al 51.70% e Galtec Steel al 98%).

Scalo, al via i corsi di formazione retail organizzati da Foppa Group

in Commercio/Economia/Evidenza/Formazione by

E’ partito ieri il primo dei 3 corsi post-diploma di formazione organizzati da Foppa Group e Scalo Milano, il nuovo quartiere metropolitano che aprirà a fine ottobre a Locate di Triulzi, a sud di Milano, per iniziativa del Gruppo Lonati e di Promos.

Aggregatore delle 3 eccellenze del Made in Italy – fashion, food & design – Scalo Milano proporrà un’esperienza di shopping unica negli oltre 130 negozi di questa prima fase di sviluppo. La Cooperativa Sociale Onlus Vincenzo Foppa, nata a Brescia nel 1985, si occupa di educazione, istruzione e formazione di giovani e adulti, creando una reale sinergia tra formazione e mondo del lavoro.

Per Scalo Milano Foppa Group ha organizzato e gestirà i corsi di formazione post-diploma per personale specializzato nel settore retail che hanno l’obiettivo di formare professionisti alla vendita in grado di riconoscere e anticipare le esigenze del cliente e agevolarne l’inserimento nel mondo del lavoro.

Sono 3 i corsi, riservati a circa 60 giovani scelti con regolare bando, che partiranno nei prossimi giorni nei Comuni di Locate di Triulzi e Opera:

Martedì 6 settembre: Corso per Coordinatore Punto Vendita

Nella storica cornice di Palazzo Cristina di Triulzi Belgiojoso (Locate di Triulzi), fino al 1 ottobre, le lezioni si terranno dal martedì al sabato, per un totale di 122 ore.

Lunedì 12 settembre: Corso per Operatore Vendita Specializzato

Presso la scuola primaria Gianni Rodari (Opera), fino al 30 settembre, dal lunedì al venerdì, per un totale di 92 ore.

Martedì 13 settembre: Corso per Operatore Vendita Specializzato

Sempre a Palazzo Cristina, fino al 1 ottobre, dal martedì al sabato, per un totale di 92 ore.

Prima campanella per gli studenti del Liceo “Guido Carli”

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Formazione by

Sono già tornati sui banchi gli studenti del Liceo Internazionale per l’Impresa “Guido Carli”. Accolti lunedì mattina in sala Beretta dal vice presidente di AIB per l’Education e presidente di Fondazione AIB, Paola Artioli, dall’amministratore delegato della Fondazione, Daniele Fano, e dal nuovo dirigente scolastico, Donatella Preti, gli allievi e i loro genitori hanno potuto incontrare i docenti e conoscere l’innovativa offerta didattica del liceo, tra i pochi in Italia a prevedere l’esame di Stato in quattro anni.

“Lingue straniere, internazionalizzazione, nuove tecnologie, valorizzando il merito e la qualità dell’insegnamento. Sono questi i pilastri alla base del nostro progetto”, ha sottolineato il vice presidente di AIB, Paola Artioli, davanti ai ragazzi che, prima di trasferirsi in aula per un nuovo anno scolastico, hanno potuto vedere in anteprima alcune immagini della nuova sede del Liceo Guido Carli, ormai prossima all’inaugurazione.

L’Economia è ferma, serve una sferzata radicale

in Api/Associazioni di categoria/Economia/Opinioni by

di Douglas Sivieri – Il Governo ha annunciato che la prossima legge di bilancio sarà pro crescita e il presidente del Consiglio ha detto che l’unica ricetta è abbassare le tasse. Molto condivisibile e speriamo che sia vero questa volta perché i segnali delle ultime settimane hanno confermato, se mai ce ne fosse stato bisogno, che l’Italia è ferma. Da troppo tempo, oramai.

Nelle scorse settimane l’Istat ha inanellato una serie di report preoccupanti, l’ultimo dei quali è la nota mensile di lunedì nella quale si osserva che l’economia italiana ha interrotto la fase di crescita e che nei prossimi mesi proseguirà la fase di debolezza. Nei giorni scorsi era stato sempre l’Istat a dirci che l’indice di fiducia è in ribasso, che l’occupazione aveva poco da gioire, che nel secondo trimestre 2016 il Pil è rimasto invariato rispetto al periodo precedente. Gli ottanta euro, la decontribuzione per i nuovi assunti, i bonus dati qua e là non hanno quindi cambiato il verso dell’economia italiana, che continua a muoversi intorno agli zero virgola in più o in meno. Il motivo per cui siamo così fermi è probabilmente proprio questo: tanta, troppa attenzione alla congiuntura, in modo quasi ossessivo, e rimozione al contempo dei problemi di fondo che attanagliano il nostro Paese da ben prima della crisi.

Come ricorda anche l’Istat lo stato dell’economia è condizionato dal contributo negativo della componente interna e dalla caduta produttiva del settore industriale. La domanda interna è in situazione asfittica da troppo tempo, con conseguente avvitamento verso il basso dell’intero sistema: stipendi bassi, difficoltà crescenti per le imprese, mancata nuova occupazione. Un problema che viviamo in modo forte anche nella provincia di Brescia, che da anni si trova ad avere livelli di disoccupazione inimmaginabili fino a pochi anni fa e che, al pari di tante altre provincie, dovrà fronteggiare una radicale trasformazione delle forme stesse del lavoro. Molti lavori, e ancor più avverrà in futuro, stanno infatti scomparendo e per crearne di nuovi serviranno nuove competenze, formazione, capacità di innovazione

Dall’altro, collegato, il problema di fondo della produttività, che negli ultimi 15 anni in Italia è cresciuta dell’1% rispetto a una media del 17% dei Paesi concorrenti europei. Un dato che si commenta da solo e che trova conferma anche sul fronte della crescita, in Italia sempre più bassa rispetto ai partner europei. Questo per dire che c’è un problema europeo, e dell’area euro in particolare, ma c’è anche un malato italiano.

La soluzione, lo sappiamo, non è semplice e nemmeno di breve periodo. La strada da percorrere è però innanzitutto una: abbassare in modo consistente le tasse, sia per i lavoratori sia per le imprese. Solo in questo modo si potrebbe ridare davvero sollievo alla domanda interna. Tagliare la spesa pubblica, come ha osservato anche nei giorni scorsi l’ex commissario alla revisione della spesa pubblica Roberto Perotti, è una strada lunga e complicata, richiede programmazione e visione. Ma è questo che bisogna fare: tagliare sul fronte della spesa, ridurre le tasse in modo consistente, finalizzare le poche risorse a disposizione in misure estremamente mirate, presentarsi in Europa con un piano credibile e coerente. Di alternative non ce ne sono, troppo tempo è stato perso e ne resta sempre meno a disposizione.

In questi anni tante piccole e medie imprese hanno chiuso anche a Brescia, altre sono riuscite a ristrutturarsi, altre ancora sono a metà del guado. Pensando a queste, all’ossatura del Paese in termini di Pil e occupati, è necessario cambiare verso davvero: pensare, dopo tanto tempo, che basti qualche bonus o incentivo, o che ci si possa accontentare di qualche spostamento millimetrico del Pil non solo è illusorio, ma è foriero di nuovi guai.

  • presidente Apindustria

Trasporti, i sindacati proclamano lo sciopero per il 12 settembre

in Cgil/Cisl/Economia/Sindacati/Trasporti/Uil by

Le sigle sindacali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti Regionale hanno proclamato uno sciopero di 4 ore di tutto il Trasporto Pubblico Locale della Lombardia per il giorno 12 settembre 2016. La mobilitazione – si legge in una nota – “vuole rimuovere i preoccupanti silenzi della Regione Lombardia su questioni di vitale interesse per il settore. Troppe sono infatti le incertezze sulle risorse economiche previste a livello Lombardo tali da determinare, su diversi territori, la messa in discussione della continuità del servizio a partire dal mese di settembre con evidenti riflessi sia sui servizi all’utenza, a partire da studenti e pendolari, sia per i lavoratori delle diverse aziende coinvolte. A questo si aggiunga la confusione sulle norme che regolano il settore a causa dei tanti interventi già effettuati sul piano Nazionale per le Province ed ad una ancor disomogenea applicazione della Legge Regionale 6/2012”.

“Tali difficoltà – continua il comunicato stampa – si registrano alle porte di un periodo che sarà caratterizzato in particolare dalle gare che dovranno definire i nuovi assetti del settore, in assenza tra l’altro di adeguate forme di tutela per il personale coinvolto. FILT-FIT-UILT, nel corso dell’incontro del 15 luglio 2016 con la dirigenza dell’Assessorato Regionale ai Trasporti a seguito di un presidio dei lavoratori, avevano richiesto la convocazione di un tavolo specifico composto dalla Regione stessa, dalle Associazioni datoriali e dall’Anci (Associazione dei comuni) e UPL (Unione delle Province) della Lombardia. Tale tavolo non è però mai stato attivato lasciando quindi inalterate le nostre preoccupazioni e spingendoci a dichiarare un primo sciopero regionale. Il primo atto di una mobilitazione che continuerà se non saranno date risposte chiare”.

MODALITA’ ADESIONE SCIOPERO AZIENDE BRESCIA

Trasporto Urbano Brescia Trasporti: dalle 9.00 alle 11,30 (compreso

Desenzano)

Metro’ Brescia dalle 9.00 alle 11,30

Trasporto Extraurbano SIA: dalle 9.00 alle 11.30

Trasporto Extraurbano SAIA: dalle 9.00 alle 12.00

Nigeria e Kenya, l’interscambio con Brescia vale oltre 13 milioni di euro all’anno

in Economia/Evidenza/Export by

Oltre 400 milioni di euro, è il valore dell’interscambio lombardo con Nigeria e Kenya nel 2015, pari a oltre un quinto dell’intero import-export nazionale con i due Paesi africani. Milano pesa il 73% dell’interscambio con la Nigeria e oltre la metà di quello con il Kenya, seguita da Bergamo (11,7%) e Lecco (10,4%) per rapporti commerciali con Nairobi e da Varese (6,2%) e Monza (4,5%) con Abuja. Dai due Paesi africani la Lombardia importa soprattutto prodotti tessili, abbigliamento, pelle ed accessori (78 milioni di euro su circa 91 di import totale) mentre esporta soprattutto macchinari (138 milioni di euro) e sostanze e prodotti chimici (37 milioni). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat relativi all’anno 2015.

L’interscambio nel Bresciano è di 10,9 milioni con la Nigeria e 2,38 milioni con il Kenya, il 4 per cento dell’interscambio lombardo con i due paesi.

Maroni: pronta una nuova legge per sostenere le aziende che fanno ricerca

in Economia/Istituzioni/Servizi by

“Abbiamo approvato in Giunta e porteremo in Consiglio regionale una nuova legge, ‘Lombardia e’ ricerca’, che prevede una serie di misure, agevolazioni fiscali alle imprese che investono in ricerca, anche e soprattutto nell’area Expo, percorsi di formazione in accordo con le Universita’, progetti sperimentali per valorizzare gli esiti della ricerca, con una dotazione dal Bilancio della Regione che ammonta a 700 milioni di euro. Questo e’ il nostro sforzo, a condizione che la ricerca sia ricerca applicata, che abbia cioe’ poi un esito. Non voglio finanziare i ricercatori, ma la ricerca e il segreto e’ la partnership tra pubblico e privato, che in Lombardia funziona”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo, questa mattina, a Cernobbio (Como), al Forum Ambrosetti 2016, dedicato al tema ‘Intelligence on the world, Europe and Italy. Lo scenario di oggi e di domani per le strategie competitive’.

“Innovazione e ricerca sono la vocazione della Lombardia, che anche in questo e’ leader in Italia, con circa 7 miliardi l’anno di investimenti annuali pubblici e privati nel settore – ha

illustrato Maroni -. E tante sono le misure adottate dalla Regione per sostenere questa attitudine delle nostre imprese, numerosissime quelle piccole, a gestione familiare, che possono competere nel mondo se investono quotidianamente sull’innovazione e sulla ricerca”.

“La programmazione 2014-20 ha visto Regione Lombardia premiata con il 60 per cento di risorse in piu’ rispetto agli anni precedenti, perche’ e’ stato riconosciuto che abbiamo speso i soldi bene. Queste risorse, che ammontano a oltre 2 miliardi per il periodo, saranno destinati all’innovazione e alla ricerca, a co-finanziare, per esempio, progetti di imprese, mettendo un euro per ogni loro euro investito in progetti di innovazione di processo e di prodotto, a patto, pero’, che le imprese assumano. E soprattutto i giovani”.

Nuova LIdl a Paratico, e Legambiente va all’attacco

in Ambiente/Commercio/Economia/Partner by

Con una nota Legambiente Sebino interviene sulla questione delle “troppe strutture commerciali sul lago”, partendo dalla nuova Lidl in corso di realizzazione a Paratico.

ECCO IL TESTO DEL COMUNICATO

Il rapido avvio dei lavori a Paratico per una nuova struttura di vendita in località in Via Mazzini di fronte al Lidl sull’area della vecchia piscina coperta inutilizzata da anni solleva notevoli perplessità in casa del cigno verde. “Sorprende che il Comune, in una zona residenziale a 50 mt dal lago, approvi un simile intervento. Non solo ma al di la della strada provinciale c’è già un altro supermercato” dicono Dario Balotta e Franco Gangemi di Legambiente. “Il recupero della vecchia piscina comunale cadenteè peggiore del male”aggiungono i due ambientalisti. Avanti così ci verrà proposto un supermercato sul lago ed andremo in barca a fare la spesa” commentano gli ambientalisti. Inoltre, Legambiente punta il dito contro il rapido iter approvativo della nuova grande struttura di Paratico (1.500mq) e vuol vederci chiaro, data anche la precaria staticità del terreno interessato ai lavori. Per questo, su mandato dei proprio legale, farà richiesta di accesso agli atti amministrativi per l’esame delle procedure autorizzative.

Per Legambiente il tentativo di raddoppio delle Porte Franche di Erbusco (bocciato sonoramente da un referedum), le 600 firme raccolte dai cittadini di Provaglio d’Iseo contro la realizzazione di un nuovo Supermercato, i progetti di nuovi maxi market a Capriolo e ad Iseo ( il Conad è stato fermato da un ricorso al Tar di Legambiente) denotano una vera e propria market frenesia delle amministrazioni comunali. Sono operazioni che distruggono il commercio di vicinato, desertificano i centri storici, consumano suolo e fanno dei Comuni semplici spettatori di una guerra commerciale tra giganti della distribuzione a scapito del nostro territorio. La crescita come funghi di nuove strutture di vendita è vista come un toccasana per i disastrati bilanci comunali che sono rimessi in equilibrio solo grazie alla poco edificante politica che si poggia sugli oneri di urbanizzazione (svendita del territorio in cambio di soldi). Manca una pianificazione ed una tutela complessiva del territorio su larga scala. L’Esselunga (di Francia Corta) ha appena raddoppiato la sua struttura di vendita a due passi dal Sebino, possibile che ci sia un mercato talmente in crescita da giustificare cinque nuove strutture, nonostante la crisi economica. O ci giocano importanti fenomeni speculativi?

McDonald’s offre 20 posti di lavoro. Ecco come essere assunti

in Alimentare/Economia/Lavoro/Partner by

McDonald’s selezionerà 20 nuove risorse da inserire nei ristoranti in Provincia. Mercoledì 7 settembre dalle 10 alle 17 i selezionatori della catena saranno a Brescia in Piazza Miro Bonetti, all’ingresso del Centro Commerciale Freccia Rossa, in via Fratelli Ugoni 36/a-36/b con il McItalia Job Tour, durante il quale si svolgeranno i colloqui dei candidati selezionati.

Go to Top
Vai alla barra degli strumenti