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Blitz della Finanza in discoteca: irregolari 74 lavoratori su 75. La difesa: solo un vizio di forma

in Economia/Guardia di Finanza/Partner/Tendenze by

Quaranta lavoratori in nero e 34 irregolari. Sarebbe questo il risultato di un blitz della Guardia di Finanza alla discoteca Sesto Senso di Desenzano avvenuto il sabato sera di apertura della stagione invernale. Secondo le Fiamme Gialle addetti alla sicurezza, al guardaroba e al bar non era in regola e un solo lavoratore – assunto a tempo indeterminato – faceva eccezione. I militari di Desenzano, dunque, hanno erogato multe al titolare per 85mila euro (1.500 per ogni lavoratore in nero, 800 per ogni irregolare).

In serata è arrivata comunque la replica della discoteca, che riportiamo in forma integrale.

“Per quanto sia, a volte, complicato destreggiarsi nel dedalo di norme che governano il mercato del lavoro – si legge – il Sesto Senso ha sempre operato nel pieno rispetto della legalità, retribuendo in maniera regolare tutti i suoi collaboratori. Rispettiamo in maniera incondizionata il lavoro della Guardia di Finanza ma, interpellati i nostri legali, abbiamo fondate ragioni di ritenere che – fornite tutte le spiegazioni del caso – la vicenda risulterà, al termine dei vari procedimenti, fortemente ridimensionata. Tutti i dipendenti del locale erano – e sono a tutt’oggi – regolarmente retribuiti e la cosiddetta “mancanza di attivazione preventiva dei voucher” è soltanto un banale vizio di forma ascrivibile alla natura prettamente notturna della nostra attività che si snoda notoriamente “a cavallo” di due giorni lavorativi. Da qui l’equivoco che non può, in alcun modo, prefigurare i presupposti di un’azione dolosa. E su questo, i nostri uffici legali hanno già provveduto ad inoltrare formale ricorso. Se il nostro modus operandi non è stato del tutto conforme alle norme sul lavoro ce ne assumeremo la responsabilità nelle sedi opportune e pagheremo all’erario ciò che è dovuto, ma respingiamo con forza l’immagine, del tutto fuorviante e inappropriata, di un’attività professionale fondata sul “sommerso”. Il nostro lavoro continua ovviamente in maniera regolare, così come il calendario dei nostri eventi. Il Sesto Senso ha sempre operato in simbiosi con il territorio che ci ospita, contribuendo – crediamo – in maniera importante ad innalzare il livello dell’offerta dell’entertainment. Non sarà questo piccolo “incidente di percorso” a modificare i nostri progetti imprenditoriali che restano, con piena convinzione, incentrati su questa area”.

Manifatturiero, dalla Regione un milione per la competitività

in Bandi/Economia/Evidenza/Istituzioni/Manifatturiero/Regione by

Con una delibera proposta dall’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia Mauro Parolini, approvata ieri dalla Giunta, sono stati definiti i criteri che riguardano il bando regionale ‘Manunet 2017 Lombardia’ che rientra nell’ambito dell’iniziativa transnazionale ‘Manunet Transnational Call 2017’.

BANDI CONGIUNTI – “‘Manunet Transnational Call 2017′- ha spiegato l’assessore Parolini -, co-finanziata dal Programma europeo per la ricerca e l’innovazione Horizon 2020, nasce con
l’obiettivo di stimolare la competitivita’ manifatturiera a livello globale europeo attraverso il coordinamento di attivita’ di ricerca, sviluppo, innovazione e competitivita’ e in particolare attraverso il cofinanziamento di bandi congiunti transnazionali per lo sviluppo delle industrie manifatturiere. Le risorse complessivamente stanziate da Regione Lombardia per i beneficiari ammontano a 1 milione di euro a cui si aggiunge un eventuale contributo della Commissione Europea”.

SOGGETTI BENEFICIARI – I soggetti beneficiari sono: le piccole e medie imprese; le grandi imprese; gli organismi di ricerca (pubblici e privati).

CONTRIBUTO – Il contributo erogabile ad un singolo soggetto lombardo partecipante al progetto transnazionale non potra’ superare l’ammontare di 150.000 euro (limite per partner). Inoltre, se i partecipanti lombardi coinvolti in uno stesso progetto sono piu’ d’uno, la somma dei contributi che potranno essere concessi cumulativamente ai partner lombardi nell’ambito dello stesso progetto non potra’ essere superiore a 300.000 euro (limite per progetto).

Brescia, sette famiglie su dieci chiudono il 2016 in pareggio

in Economia/Tendenze by

Chiudono il 2016 con il bilancio in pareggio 2 famiglie lombarde su 3 (sono il 66% contro il 57% del 2015) e il 22% è riuscito a risparmiare. Per far quadrare i conti, l’8% ha attinto dai propri risparmi, il 4% si è dovuto indebitare. Sul futuro le famiglie lombarde sono ottimiste: oltre l’80% prevede il proprio bilancio del prossimo anno in miglioramento o comunque stabile. Sono alcuni dei dati che emergono dalla indagine “Famiglie e fiducia. Monza e Brianza, Lombardia”, realizzata dalla Camera di commercio di Monza e Brianza in collaborazione con DigiCamere nel mese di novembre 2016.

Il bilancio nelle province lombarde. Sono le famiglie di Monza Brianza e Bergamo a considerarsi, nel complesso, le più soddisfatte dell’anno che sta per chiudersi: rispettivamente il 77% e il 72% crede che la situazione economica della propria famiglia sia invariata o migliorata nel 2016 (contro il 71% della media lombarda). Sulle percezioni del nuovo anno, sono i bergamaschi i più ottimisti: 9 famiglie su 10 circa credono che la situazione economica della propria famiglia resterà invariata o ci sarà qualche miglioramento. Sperano in una svolta positiva per il 2017 anche le famiglie di Varese (83%). I più “abili” a chiudere il bilancio in pareggio sono i milanesi (72%) e i bresciani (69%), mentre i bergamaschi sono i più morigerati: il 28% delle famiglie è riuscita a risparmiare contro la media lombarda del 22%. Emerge dalla indagine “Famiglie e fiducia. Monza e Brianza, Lombardia”, realizzata dalla Camera di commercio di Monza e Brianza in collaborazione con DigiCamere nel mese di novembre 2016.

Il bilancio per professione Guardando alle professioni, i lavoratori autonomi e i dipendenti sono i più “soddisfatti” della condizione economica della famiglia nell’ultimo anno: per circa 8 su 10 la situazione è migliorata o invariata. Sulle aspettative per il 2017 sono gli imprenditori i più fiduciosi: per 9 su 10 ci saranno miglioramenti o stabilità. Pensionati e casalinghe sono i più bravi a chiudere il bilancio in pareggio, rispettivamente il 75% e il 71%, e sono anche quelli che fanno meno debiti (1% e 3%). Emerge dalla indagine “Famiglie e fiducia. Monza e Brianza, Lombardia”, realizzata dalla Camera di commercio di Monza e Brianza in collaborazione con DigiCamere nel mese di novembre 2016.

I dati della Camera di commercio di Monza e Brianza (per vedere il file esteso salvare l'immagine con il tasto destro del mouse).
I dati della Camera di commercio di Monza e Brianza (per vedere il file esteso salvare l’immagine con il tasto destro del mouse).

Merigo (Confesercenti): l’Alta velocità deve passare sul Garda

in Alessio Merigo/Associazioni di categoria/Confesercenti/Economia/Evidenza/Infrastrutture/Personaggi by

A poche ore dalle dichiarazioni rilasciate dal Consorzio Lago di Garda Unico e i Consorzi degli Albergatori, in merito al passaggio dell’alta velocità sul Garda, Confesercenti della Lombardia Orientale prende posizione a sostegno di tutti gli interventi degli enti menzionati.

“Come da noi sostenuto nei mesi precedenti, ribadiamo pieno sostegno alle proposte dei rappresentanti degli albergatori gardesani – dichiara Alessio Merigo, Direttore Generale di Confesercenti, – e, visto il nostro ruolo di Confederazione degli esercenti, ci attiveremo su tutti i tavoli istituzionali affinché sia preso in seria considerazione il piano proposto”.

Camera di Commercio, Provincia e l’Assessorato Regionale allo Sviluppo Economico: questi gli attori che Confesercenti coinvolgerà affinché il bacino Gardesano non sia escluso da questa importante opera infrastrutturale.

“Sono i numeri che sostengono le nostre proposte – prosegue Marco Polettini, Presidente degli Albergatori Assohotel Confesercenti -, poiché la Riviera del Garda, dati 2015 alla mano, ha oltrepassato i 6 milioni e mezzo di presenze con un trend in crescita per il 2016”.

Partendo da questo presupposto, il passaggio dell’alta velocità sul Garda porterebbe risvolti positivi sia in termini di incremento dei passeggeri sia in termini di vivibilità del paese, limitando, di conseguenza, il numero dei veicoli sulle strade. Oltre a quest’aspetto, non trascurabile, se non venisse realizzato il passaggio di questa fondamentale infrastruttura nella zona gardesana, si correrebbe il rischio di perdere i collegamenti diretti con Venezia o Milano, trasformando Desenzano e Peschiera in stazioni adatte solo ad accogliere convogli locali e per brevi trasferte.

La fortissima vocazione turistica, unita alla linea di comunicazione moderna e funzionale come l’Alta Velocità, sono elementi imprescindibili che, secondo Confesercenti, “non dovranno essere messi in discussione”. L’Associazione, confida che tali richieste siano condivise e percepite dagli enti istituzionali coinvolti.

Capodanno, spesa da oltre mezzo miliardo per i lombardi

in Economia/Tendenze/Turismo by

Oltre mezzo miliardo di euro: è questa la spesa dei lombardi per il Capodanno 2016, tra festeggiamenti, regali, pranzi, vestiti, accessori e addobbi. Ma come festeggeranno i lombardi l’arrivo del 2017? In un caso su tre (35%) impegnati in una festa organizzata a casa propria o di amici e circa uno su venti visitando un’altra città. Il 6% accoglierà il nuovo anno sulla neve contro il 2% che brinderà al 2017 in una località calda o passerà la serata a teatro o al cinema. Festa in piazza per un lombardo su cento ma il 15% passerà una serata tranquilla a casa e l’1,8% andrà a letto prima di mezzanotte. E tra chi parte prima, durante o dopo Capodanno, sarà in vacanza in questi giorni oltre un lombardo su cinque. Emerge da un’indagine condotta dalla Camera di commercio di Milano in queste settimane su circa 800 lombardi.

Lombardia: 16 mila le imprese attive come ristoranti, discoteche e night club ,più legate al Capodanno.* Un settimo del totale italiano. Sono oltre 15 mila ristoranti e 400 sale da ballo e discoteche. Prime per imprese Milano con circa 5.800, Brescia con 2.352, Bergamo con 1.566, Varese con 1.227, Como e Pavia con circa mille. Tra 2015 e 2016 il settore cresce del 3,7% con punte del 6,6% a Milano e 5,7% a Como. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati registro imprese al terzo trimestre 2016.

Valsabbina, Flocchini (Comunità montana): azionisti preoccupati, vigileremo

in Banche/Economia/Istituzioni/Valsabbina by

“La Comunità sta seguendo con grande attenzione le vicende collegate a una banca importante per il nostro territorio”. A dirlo –-intervistato da BsNews.it e Brescia2.it – è il presidente dell’ente comprensoriale che raccoglie i Comuni della Valsabbia, il leghista Giovanni Maria Flocchini, che commenta così il fermento nato attorno a Banca Valsabbina, i cui vertici sono oggetto di pesanti critiche da parte di un comitato di piccoli azionisti nato poche settimane fa.

“Registriamo una grande preoccupazione su questa vicenda”, ha dichiarato Flocchini, “l’auspicio è che gli azionisti possano ricevere le risposte che si aspettano, recuperando gli investimenti fatti. Altrimenti si tratterebbe di un danno importante”

Flocchini, quindi, sottolinea di non aver ricevuto richieste di incontro dal comitato degli azionisti “ribelli”, ma spiega di essere pronto a riceverne i vertici qualora lo dovessero chiedere. Inoltre afferma di condividere la richiesta di convocare un’assemblea dei soci il prima possibile perché “per gli azionisti si tratterebbe di un momento importante di chiarimento e di discussione delle strategie future”.

La Comunità montana della Valsabbia – evidenzia Flocchini – non ha competenze in materia, ma “si tratta di una realtà importante per il territorio e noi, come istituzione, siamo osservatori interessati”. Ricordiamo che la Comunià, fino al 2014 era anche tra gli azionisti dell’istituto. Ma le 898 azioni in portafoglio dell’ente sono state vendute nel 2014 – in virtù della legge che obbliga a dismettere le partecipazioni non strategiche – a un prezzo più che doppio dell’attuale.

Valcamonica, quale sviluppo? Ecco le idee del Broletto

in Economia/Istituzioni/Provincia di Brescia/Valcamonica/Zone by

Si è svolto ieri mattina a Darfo il convegno “Segni di futuro: prospettive per uno sviluppo della Valle Camonica” al quale ha partecipato, tra le autorità, il Presidente della Provincia di Brescia, Pier Luigi Mottinelli. Sono stati affrontati vari temi legati all’occupazione, al mercato del lavoro, all’economia.

“Il Centro per l’Impiego di Breno – ha dichiarato il Presidente Mottinelli – che copre con i recapiti di Darfo e Edolo il territorio della Valle Camonica, nelle cui liste sono iscritte oltre 14mila persone, ha rilevato che i dati di quest’anno consentono di delineare una situazione di oggettiva difficoltà del mercato del lavoro in Valle Camonica, con oltre 4000 dichiarazioni di immediata disponibilità al lavoro e circa 3000 richieste di indennità di disoccupazione”.

Per quanto concerne l’attività professionale sul territorio, vanno menzionati il CFP Zanardelli con le sedi a Darfo, Edolo e Ponte di Legno, attive con corsi di formazione e inserimento lavorativo, che si inseriscono nel contesto territoriale di pertinenza attraverso forti relazione con il tessuto economico locale.

“La collaborazione con i Centri per l’impiego – ha proseguito Mottinelli – consente di tracciare non solo percorsi formativi qualificanti, ove prevalgono le ore di laboratorio e di alternanza scuola lavoro, ma anche percorsi di inserimenti lavorativi e in tirocinio. La recente creazione dell’Accademia di acconciatura nella sede di Darfo ha dato il via ad un importante centro di specializzazione in quest’ambito”. Particolare attenzione alla sede di Ponte di Legno, un’esperienza di scuola-impresa a 360 gradi per i giovani: l’albergo che ospita le attività consente di svolgere servizi di ospitalità vera e propria e di far esercitare i ragazzi su situazioni reali. I pasti vanno in effetti preparati e serviti a clienti reali. L’esperienza consente quindi un rapporto stretto con le associazioni di categoria presenti in valle, come l’associazione albergatori e l’associazione ristoratori dell’alta valle e con consorzi, come il consorzio della castagna, che valorizzano prodotti di eccellenza locale. La sede di Ponte di Legno costituisce quindi un punto di eccellenza nella formazione in ambito culinario.

Il Presidente Mottinelli si è concentrato poi sull’incubatore di imprese: “La realtà di Impresa e Territorio Scarl, pur essendo partecipata da soggetti pubblici, prevede una gestione con una forte impronta imprenditoriale e un forte collegamento con il privato, svolgendo diverse attività: dai centri servizi per le piccole imprese alla gestione di parchi tecnologici, centri di ricerca, assistenza e consulenza alle nuove imprese”.

I PRINCIPALI PROGETTI AVVIATI NEGLI ANNI CHE HANNO VISTO LA PARTECIPAZIONE ED IL COINVOLGIMENTO DELLA PROVINCIA DI BRESCIA

Focus di attenzione: GIOVANI STUDENTI FAMIGLIE ENTI PUBBLICI DISOCCUPATI AZIENDE SVILUPPO DEL TERRITORIO Alcuni casi concreti di progettualità

► SALONE DELL’ORIENTAMENTO Progetto avviato con la prima edizione nel 2013 (ultima nel 2015) che ha avuto negli anni l’obiettivo di aiutare i giovani nella difficile scelta della scelta del proprio futuro.

► SPORTELLO EUROPA: sportello di Finanza Agevolata Nel 2015 lo Sportello Europa è realizzato e sviluppato con la Provincia di Brescia per offre servizi ai 205 comuni del territorio bresciano.

► OSSERVATORIO DEL MERCATO DEL LAVORO E DELLE IMPRESE L’Osservatorio ha attivato un servizio di monitoraggio permanente delle principali dinamiche che animano il mercato del lavoro della Valle Camonica, tramite l’analisi e l’elaborazione di fonti di dati esistenti e la realizzazione di indagini ad hoc sul territorio.

► PROGETTI SPERIMENTALI PER SVILUPPO DI PROFESSIONALITÀ QUALIFICATE PER IL MERCATO LOCALE Dare risposte ai fabbisogni occupazionali del territorio, per garantire maggiori opportunità di inserimento lavorativo per i giovani, anche attraverso la valorizzazione di professioni ad oggi abbandonate o poco attrattive per i giovani stessi e per le famiglie.

► PROGETTI PER FAVORIRE L’INSERIMENTO LAVORATIVO DI PERSONE PIÙ IN DIFFICOLTÀ La Provincia ha contribuito con ATSP, Comunità Montana di Valle Camonica, Incubatore di Imprese e mondo delle cooperative alla creazione di un sistema di rete per le politiche del lavoro. Sono stati condivisi ed attivati specifici progetti per favorire processi di inserimento lavorativo come ad esempio il progetto DOTE OCCUPAZIONALE PER DISOCCUPATI E INOCCUPATI RESIDENTI NEL DISTRETTO DI VALLECAMONICA –SEBINO ed il progetto L.A.V.O.R.O. (a new Local labor market Arrangement Versus Old Rules and hOrizons) presentato a valere sul programma Europeo EaSI.

► PROGETTI PER IL TERRITORIO Cogliere attraverso il lavoro dell’Incubatore di Imprese i fabbisogni dei territorio oggetti ai finanziamenti (comuni diretti e comuni confinanti), individuando progettualità in grado di generare reali opportunità per l’area oggetto di finanziamento e non solo.

► PROGETTI PER LE IMPRESE AGENDA DIGITALE BRESCIANA all’interno della quale si collocano specifiche progettualità per le imprese.

Ricordiamo che Piano nazionale Industria 4.0 presentato a Milano lo scorso settembre prevede incentivi per investimenti in ambito di innovazione, e il territorio va accompagnato in questo percorso. Impresa e Territorio Scarl gestisce l’Incubatore della rete di Invitalia e quindi legato a MISE, sosterrà la provincia in questo percorso. Infine importante l’attività dell’Azienda Territoriale per i Servizi alla Persona, costituita da 42 Comuni della Valle Camonica, dalla Comunità Montana di Valle Camonica e dal Consorzio B.I.M. di Valle Camonica, orientata alla governance delle politiche sociali e all’erogazione di servizi alla persona. L’Azienda svolge servizi socio-assistenziali, socio sanitari integrati e, più in generale, servizi alla persona a prevalente carattere sociale, con precedenza per le attività di competenza istituzionale degli Enti consorziati, ivi compresi interventi di formazione e orientamento concernenti le attività dell’Azienda o aventi finalità di promozione sociale dei cittadini del proprio territorio. L’Azienda rappresenta uno strumento individuato dai Comuni per l’esercizio delle politiche sociali in forma associata, interpretando il pensiero espresso in sede assembleare. A riprova della vicinanza della Provincia di Brescia alle realtà più significative del territorio, si sottolinea, in particolare, la partecipazione della stessa a: attività propedeutiche alla stesura del Piano di Zona 2015/2017, con particolare attenzione all’ambito del LAVORO sostegno finanziario (€ 60.000) agli interventi programmati dall’ATSP nell’ambito delle politiche attive per il lavoro (V. bando per incentivi alle aziende per l’assunzione di disoccupati) adesione al progetto europeo nell’ambito del Programma Europeo EASI, finalizzato a promuovere un elevato livello di occupazione sostenibile e di qualità, garantire una protezione sociale adeguata e dignitosa, combattere l’emarginazione e la povertà e migliorare le condizioni di lavoro, con un’ attenzione particolare alle categorie vulnerabili come i giovani.

Carnevali non molla. Ecco tutti i numeri (milionari) per i rilancio

in Commercio/Economia by

L’insegna di Carnevali continuerà a brillare a Brescia, in via Cefalonia, ma anche nei punti vendita di Lonato (il Leone) e Erbusco (le Porte franche). E i 110 posti di lavoro, almeno per ora, sono salvi. I creditori, infatti, hanno dato il via libera al piano di rilancio di Carnevali, un passaggio previsto dal concordato preventivo avviato dalla società in primavera.

Quattro – secondo quanto riportato dal Giornale di Brescia – i pilastri del rilancio: la vendita di due immobili considerati non strategici ad Arcore e Brescia, in via della Volta, la cessione della partecipazione in Brixiatrade (commercio all’ingrosso di tessuti), il versamento – già effettuato – di un milione di euro in conto capitale da parte dei soci e l’incasso di crediti per 3,67 milioni.

Ma il quadro complessivo rimane complicato. Sui conti pesano ancora pendenze verso fornitori, Erario e banche per 46 milioni di euro, a fronte di un valore dell’attivo (tra immobilizzazioni e crediti) di circa 20.

Attraverso la procedura di concordato, la società dei Bani si è impegnata a rimborsare integralmente i creditori privilegiati (per circa 10 milioni di euro). Ma anche a saldare il 65% del debito nei confronti dell’Erario e dell’Inps (il totale è di 2,75 milioni), il 50% di quello verso i fornitori strategici (a bilancio per 4,35 milioni), il 25% delle pendenze con le banche, per un totale di 21,46 milioni e il 40% del debito verso gli altri creditori.

A2A, Del Bono: soddisfatto di quanto stanno facendo Valotti e Camerano

in A2A/Comune di Brescia/Economia/Evidenza/Giovanni Valotti/Istituzioni/Luca Valerio Camerano/Nomine/Partecipate e controllate/Personaggi by

“Sono soddisfatto delle scelte che ho fatto per A2A”, ha sottolineato il sindaco di Brescia Emilio Del Bono a margine della conferenza stampa per il bilancio di fine anno, “il presidente Valotti e l’ad Camerano hanno lavorato bene. Il valore del titolo è raddoppiato, i dividendi sono triplicati e il piano industriale va nella direzione che auspichiamo: quella del green. Le politiche aziendali sono tornate sulle rinnovabili, sul trattamento dei rifiuti. Su questo bisogna accelerare e noi la sfideremo a farlo, perché la città non ha certo un atteggiamento di sudditanza verso A2A. Comunque dell’oggi siamo contenti: il piano industriale presentato corrisponde alle nostre attese, anche in termini di filosofia industriale che punta al superamento delle cave attraverso il riciclo. Anche quella del tele-raffreddamento mi pare una grande intuizione. Con queste premesse puntiamo alla conferma dei vertici uscenti”.

Fallimento Samos, dieci mesi di carcere per i due amministratori

in Economia/Evidenza/Fallimenti/Guardia di Finanza by

Dieci mesi di carcere per i due amministratori di fatto del gruppo, D.R. E B.C. Quattro assoluzioni per tutti gli altri Giancarlo Filippini, Corrado Rezzuto, Maurizio Murolo e Aldo Gentile. Si è chiuso così il primo atto del processo Samos, la società di costruzioni dichiarata fallita il 24 dicembre 2012. Gli amministratori e il collegio sindacale dell’azienda (i tre professionisti sono tra gli assolti) vennero arrestati dalla Guardia di Finanza nel 2015 per bancarotta documentale, patrimoniale, preferenziale e impropria. In sostanza l’accusa era quella di essersi appropriati di beni dell’azienda per un totale di 4 milioni di euro a fronte di un passivo di 6, distribuendo invece 1,5 ad alcuni creditori che sarebbero stati illegittimamente favoriti rispetto ad altri.

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