Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

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Brescia2.it compie un anno e va in vacanza: ci rivediamo il 28 agosto

in Economia/Turismo by

Brescia2.it, nuovo magazine di economia di Brescia e provincia, va in vacanza insieme al sito d’informazione gemello BsNews.it (quotidiano on line di notizie di Brescia). L’aggiornamento quotidiano di Brescia2.it riprenderà lunedì 28 agosto. Il nostro magazine, al ritorno dalle ferie, festeggerà anche il suo primo anno di vita.

 

Animali da compagnia, a Brescia le aziende sono 134

in Agricoltura e allevamento/Economia/Tendenze by
Animali da compagnia a Brescia

Cresce il business degli animali da compagnia in Lombardia, +19,3% negli ultimi 5 anni e +4,3% in un anno. La regione rappresenta il 13,2% sul totale nazionale, contando nel 2016 1.183 imprese attive su 8.933 dedicate agli animali domestici. Sono 535 le attività che si occupano del commercio al dettaglio di piccoli animali domestici, 557 prestano servizi di cura – non veterinari – degli animali da compagnia, 76 le imprese che effettuano servizi veterinari e 15 le imprese che producono prodotti per l’alimentazione. E il settore della cura degli animali genera lavoro: in Lombardia sono  2.264 gli addetti al settore su 14 mila in Italia, oltre mille a Milano e circa 200 a Bergamo, Monza e Brianza e Brescia.

Milano, con 368 imprese, è la prima provincia pet friendly, la seguono Brescia, Bergamo e Varese con, rispettivamente 134 (+ 3,9 per cento nel quinquennio), 122 e 113 imprese del settore. Cresce il business in un anno a Lecco (+11%) e Mantova (+10%). Emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano sui dati del registro delle imprese relativi alle sedi di impresa attive negli anni 2016, 2015 e 2011.

I DATI COMPLETI DELLE IMPRESE DEL SETTORE ANIMALI DOMESTICI LI TROVI SU BSNEWS.IT

Imprenditori non possono pagare, tribunale azzera il debito milionario

in Economia/Finanza by

Metteranno a disposizione il ricavato della vendita della propria abitazione, circa 170mila euro, e ogni mese verseranno alle banche una parte dello stipendio (circa 1.000 euro), ma tra 4 anni – durata della procedura – saranno completamente liberi. Infatti, il giudice ha abbuonato loro il restante debito – oltre un milione di euro – perché comunque non avrebbero potuto pagare e la legge non può prevedere l’accanimento nei confronti di chi ha rischiato onestamente il proprio denaro in un’impresa.

E’ questo il senso della rivoluzionaria ordinanza firmata lo scorso 25 luglio dal Tribunale, in seguito al ricorso degli avvocati degli studi Pagano di Brescia e Riccio-Griffo di Brescia.

Protagonista della vicenda è una coppia di 50enni della provincia di Venezia, soci di un’azienda che – per colpa della crisi dell’edilizia – si è trovata a far fronte a debiti per un milione e 300mila euro. Ma gli sforzi (compresi 300mila euro di risparmi) non sono bastati a salvare l’impresa, fallita nel novembre 2014: la coppia si è trovata con un pesante fardello sulle spalle, costretta a mettere a disposizione anche la prima casa a uno degli istituti di credito, che ne ha poi chiesto l’esproprio.

I due coniugi rischiavano così di trovarsi senza un tetto sulla testa (dunque con nuove spese d’affitto) e con un carico di debiti che sarebbe continuato a gravare su di loro per sempre: per loro sarebbe stata la rovina, senza alcun guadagno neppure per i creditori (anzi… le case vendute all’asta vengono aggiudicate mediamente con una riduzione del 30 per cento rispetto al valore di mercato).

Da qui la decisione degli avvocati Monica Pagano, Danilo Griffo e Matteo Marini e Laura Girelli di far ricorso alla procedura da sovra-indebitamento (la cosiddetta legge salva-suicidi), chiedendo l’interruzione dell’esecuzione forzata in corso. Una richiesta accolta in una sentenza che fa scuola – dal giudice, che ha apprezzato gli sforzi degli sfortunati imprenditori, “cancellando” un milione di euro dai loro debiti pregressi.

INNOVATION CLUB: Vino 4.0, nuovi contenuti grazie al digitale

in Alimentare/Economia/Evidenza/Innovation club/Rubriche by

Negli ultimi anni il cliente dei prodotti vitivinicoli utilizza con grande frequenza il canale digitale per tracciare le conversazioni sui prodotti in ogni settore. Numerosi portali di comunicazione raccolgono recensioni degli utenti  facendo esplodere anche nel settore vino una modello molto simile a quanto fatto accadere al turismo ristorazione con Tripadvisor. 

Il sistema più importante è sicuramente Vivino che permette di scattare una foto all’etichetta del prodotto e di recuperare le recensioni alla cantina ed al prodotto specifico. Questa applicazione mobile è già stata scaricata da 23 milioni di utenti in tutto il mondo (2 Milioni in Italia) ed è in crescita esponenziale. Esistono altri 20 portali/applicazioni in tutto il mondo meno diffusi e anche in Italia sono nate piazze digitali per lo scambio di informazioni tra consumatori sul vino. Spesso queste informazioni percepite come “super partes” sono ritenute importanti tanto quanto i dati delle più prestigiose guide sul vino.Il cliente deve essere quindi coinvolto con esperienze emozionali più profonde ed memorabili perchè abbia più chiaro le peculiarità di un brand ed il consumatore deve essere ingaggiato con una conversazione non convenzionale e se possibile continuativa.

Abbiamo riassunto alcune practice digitali fondamentali utili per innovare i processi di vendita delle cantine vitivinicole:

Realizzare la propria cantina in 3D navigabile e accessibile

Utilizzando l’ambiente 3D è possibile effettuare delle visite evolute e permettere agli utenti di “incontrarsi” gestendo una presenza evoluta su Mobile App Web Social Smart TV, Oculus Rift . L’idea di permettere una visita alla cantina partendo da “un’informazione” sul packaging di una bottiglia può essere una prospettiva curiosa. Prendo in mano una bottiglia di vino e  posso in questo modo entrare nel mondo del produttore. La cantina digitale identifica e rappresenta la storie e le peculiarità della tecnica di produzione di ogni vino.

“Slow Digital Experience” per arricchire la visita in cantina 

L’esperienza diventa il vero elemento di differenziazione, anche quando si racconta una storia. All’interno della visita in cantina questo significa trasformare il problema in opportunità per diilatare gli istanti di attenzione e aumentare l’esperienza della visita in cantina. Ecco perché parliamo di “slow” digital experience: raggiungere e coinvolgere gli interlocutori quando e dove importa davvero. Prima, durante e dopo la visita.

Applicare il modello B2B2C per l’ingaggio del cliente nel canale HO.RE.CA

Per i produttori di vino è molto interessante dare valore al Canale HO.RE.CA  sempre più importante. Molto interessante può esssere portare avanti un modello B2B2C sul customer engagement cercando di veicolare iniziative per portare clienti ai propri partner HO.RE.CA. E’ possibile creare un’iniziativa digitale per realizzare una dinamica legata all’appuntamento (troviamoci insieme) o per promuovere eventi ed iniziative attraverso “digital coupon”.

Extended Packaging per informare il cliente in GDO

Un’applicazione che può rappresentare un punto di svolta nella relazione digitale tra consumatori e produttori è quella dall’extended packaging. La considerazione di partenza è che sull’etichetta sono riportate solo le informazioni obbligatorie per la normativa vigente più altre che costituiscono la comunicazione che il produttore tenta di veicolare al consumatore. Ma quest’ultimo è oggi molto esigente, informato e capace di costruire un proprio ventaglio di scelte non solo considerando il fattore prezzo, ma anche altri elementi di tipo nutrizionale, di stile di vita, culturale, abbinamenti ecc. A tale scopo possono essere utili le informazioni disponibili tramite un’applicazione mobile che mostra l’informazione corretta a partire da una foto dell’etichetta oppure veicolata in modalità automatica attraverso la comunicazione in prossimità.

Trasformare l’e-commerce in un abbonamento fidelizzando i migliori clienti

Una strategia vincente è quella di trasformare il proprio canale e-commerce in un sistema che può fornire per determinati clienti una selezione dei propri prodotti tramite abbonamento riuscendo così a costruire un rapporto continuativo e aumentare il livello di servizio e la qualità percepita del brand.

Iniziative di comunicazione diretta attraverso i Social Network 

Creare iniziative “instant win” chiedendo ad esempio una fotografia dell’utente con il prodotto vinicolo consumato in un’occasione conviviale (Compleanno, laurea, festività) permette da un lato di far crescere e convertire la propria fanbase Facebook sui Social Network e dall’altro i contenuti prodotti diventano elementi fondamentali per arricchirei propri canali social con informazioni qualificate e “calde” proprio perchè create dagli utenti.

Utilizzare l’Inbound Marketing per attrarre i clienti con lo Storytelling 

Il termine Inbound indica una modalità di marketing centrata sull’essere trovati da potenziali clienti in contrasto alla modalità tradizionale, detta anche outbound marketing che è imperniata su un messaggio direzionato unicamente verso il cliente. La tecnologia digitale oggi permette di realizzare a costi contenuti dinamiche di comunicazione profilata. Quando si vuole creare una conversazione nel mondo digitale è necessario trasformare prodotti in servizi in storie da raccontare per aumentare la memorabilità dei propri contenuti. Il pensiero narrativo possiede una molteplicità di significati, ma questi necessitano di essere tradotti, affinché si possano costruire una o più forma di comunicazione che siano rielaborate dai soggetti secondo i termini della narrazione. Il discorso narrativo permette di rendere comprensibile, comunicabile e ricordabile il vissuto.

a cura di INNOVATION CLUB

Il mare è un’industria: in Italia 7.680 imprese balneari

in Ambiente/Economia/Tendenze/Turismo by

Estate 2017, in Italia si contano 7.680 attività che gestiscono stabilimenti sulle spiagge dei nostri mari, sulle rive dei laghi e sulle sponde dei fiumi o noleggiano pedalò e canoe, oltre al classico ombrellone-sdraio, un settore in crescita dell’1,9% in un anno. Tra le province più attrezzate, Rimini è prima con 441 imprese, 5,7% italiano e +0,5% in un anno, seguita da Napoli con 434 attività (5,7%) e Savona con 422 (5,5%). Tra le prime dieci aree per numero di imprese, crescono soprattutto Cosenza (+8,1%), Teramo (+7,3%), Salerno (+3,4%) e Roma (+3%). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati registro imprese anni 2016 e 2015 relativi alle sedi di imprese attive.

Il settore in Italia per regione. Emilia Romagna (13,4% nazionale), Toscana (12,6%) e Campania (11,3%) le regioni che trainano il settore con rispettivamente 1.028, 968 e 866 imprese. Tra le regioni che crescono di più in un anno la Calabria (+8,6%) e l’Abruzzo (+5,4%).

La Lombardia cresce del 1,2% con Milano (59 sedi impresa di cui 46 attive nel noleggio) e i laghi che bagnano i territori di Brescia (39) e Como (20).

Barche made in Italy: +2,2% l’export nel 2016 per una cifra che supera 1,7 miliardi. Unione Europea (666 milioni di euro e 38,3% del totale, +34% in un anno) e mercato nordamericano (435 milioni, 25% del totale e +23% tra 2015 e 2016) i principali clienti. Si è diretto verso gli Stati Uniti il 23% dell’export italiano per 402 milioni di euro, in crescita del 17,7%. Tra i primi Paesi acquirenti anche Francia (318 milioni, 18,3%, +131% in un anno) e Malta (192 milioni, 11% e +33%). In crescita anche il Canada, +167%. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat anni 2015-2016.

Turismo, a Brescia le imprese sono 794

in Economia/Evidenza/Partner/Tendenze/Turismo by

L’anno 2017 a Milano può contare su 1.259 strutture ricettive attive sul territorio, circa una su tre in Lombardia, in crescita del 4,7% dal 2015 al 2016. La ricettività milanese offre 801 alberghi (+1,6%), 372 tra bed & breakfast e residence (+12,4%) e 25 imprese che si occupano di gestione di villaggi turistici e ostelli (+19%). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati del registro imprese relativi al settore turistico alberghiero anni 2016 e 2015.

Settore turismo in Lombardia. Sono 4.065 le strutture ricettive attive in regione, una su dodici in Italia, in crescita del 6% in un anno. Crescono del +20,7% i bed & breakfast e residence. Il maggior numero di strutture alberghiere e turistiche è a Milano (1.259). Seguono Brescia con 794 imprese e Sondrio con 626. In un anno la crescita maggiore va a Sondrio (+15,3%), seguita da Varese, +9,3%. Lodi e Lecco crescono del +8%, Cremona e Monza del +6%.

PER I DATI COMPLETI SULLE IMPRESE SUL TURISMO A BRESCIA E IN ITALIA SI RIMANDA A BSNEWS.IT

Lgh, Vivenzi annuncia: entro il 2018 il nuovo piano industriale

in Ambiente/Economia/Energia/Lgh/Partecipate e controllate by

A un anno dall’accordo con A2A, il gruppo Lgh (che raccoglie Cogeme e le utility di altre province lombarde) ha fatto il punto sulla partnership con l’azienda di via Lamarmora, che ora la controlla. In una nota congiunta di Antonio Vivenzi (presidente Lgh) e l’ad Massimiliano Masi annunciano che in questi giorni “il Consiglio di Amministrazione di LGH ha iniziato a discutere una riorganizzazione del Gruppo che porterà LGH entro la metà del 2018 a giocare un ruolo da protagonista nelle Utilities italiane, con un piano industriale orientato non solo alla piena valorizzazione dei servizi tradizionali ma anche a disegnare scenari d’azione in settori innovativi come l’economia circolare, l’energia Green, lo sviluppo delle nuove tecnologie smart anche a servizio della qualità della relazione con la clientela”.

Per il comunicato completo si rimanda all’articolo su BsNews.it

 

Case: volano le vendite, ma le imprese edili restano in difficoltà

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia/Edilizia/Eugenio Massetti/Personaggi by

Le compravendite immobiliari a Brescia sono cresciute a doppia cifra lo scorso anno: nel residenziale i dati a tutto il 2016 indicano un totale di 12.360 compravendite, +23,5% rispetto alle 10.011 del 2015. Non siamo ancora ai livelli 2006 (con 16.436 compravendite) ma è una performance che fa ben sperare. Persino meglio il non residenziale: nel 2016 sono state 1.738 le compravendite con una variazione del 39,5% rispetto al 2015, anche se più ampia è la differenza con il 2008 quando si registrarono 2.606 compravendite. Ma è l’intero mondo del mattone che da allora è cambiato radicalmente. Ne sa qualcosa il mondo dell’artigianato. A fare il punto è Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia, a seguito della divulgazione del rapporto Confartigianato Edilizia 2017.

Un settore caratterizzato e mutato dalla crisi, ma con ampi margini di miglioramento se capace di trovare alleanze sul territorio, come può essere quella offerta dal turismo. Dopo 10 anni l’intero comparto ne esce profondamente trasformato: basti pensare che oggi nell’intero settore dell’edilizia il recupero degli edifici rappresenta il 70% del mercato complessivo. Per questo è necessario che si rendano strutturali le misure come le detrazioni per le riqualificazioni che possono generare un circolo virtuoso capace di ripercuotersi sull’intera economia, sull’occupazione e l’ambiente. Ed è necessario passare dall’intervento della singola residenza a quella dell’edificio e infine del quartiere. Un mercato che va alimentato, anche con la fiducia. Quella che sembra essere ritornata soprattutto per quanto riguarda il mercato delle compravendite, anche a Brescia, dove la lunga fase di crisi economica sembra avere finito il suo ciclo e segnali incoraggianti si vedono sia nel mercato immobiliare, che negli andamenti relativi ai permessi di costruire”.

Nel 2008 gli occupati nell’edilizia a Brescia erano all’incirca 48mila, ora, al primo trimestre 2017, sono circa 43mila.

Al I trimestre 2017 a Brescia si contano 14.196 imprese operanti nell’edilizia, di queste sono artigiane il 69,3% cioè 9.834 che registrano una variazione negativa del 2,9%. Tradotto, rispetto allo stesso periodo di un anno fa sono scomparse altre 291 imprese artigiane.

Ultima buona notizia, ma che fa il paio con il calo delle imprese, è la diminuzione degli infortuni in provincia di Brescia nell’edilizia: 756 sono stati quelli registrati nel 2016, con una variazione di – 90 rispetto ad un anno prima (- 10,6%), di cui, nelle sole imprese artigiane delle costruzioni sono 436, – 69 infortuni rispetto ad un anno prima, il 13,7 per cento in meno.

L’artigianato cresce a piccoli passi: bene anche il secondo trimestre

in Artigianato/Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia by
Eugenio Massetti, Confartigianato Brescia

L’artigianato lombardo continua il suo percorso a passi piccoli e regolari, confermandosi nel suo ruolo di “stabilizzatore” nell’economia regionale: ormai da qualche tempo quando cresce e quando cala, lo fa sempre senza scossoni. Un elemento sotto certi aspetti positivo, perché si lega ad aziende solidamente ancorate a un lavoro che procede mattone dopo mattone, con dedizione e senza colpi di testa”, commenta così – secondo quanto riportato dal quotidiano di Brescia e provincia BsNews.it – Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia, di fronte ai risultati della congiuntura lombarda relativa al secondo trimestre 2017. Peraltro qualche segnale emergente c’è anche in questo trimestre in cui la crescita, pur proseguendo, rallenta in velocità. Si tratta, in particolare, di una ripresa negli investimenti, confermata peraltro anche dai dati del nostro Confidi, Confidi Systema!, che ha registrato a giugno 2017 un incremento superiore al 17% nel volume di prestiti per investimenti erogati rispetto a giugno 2016”, prosegue Massetti.

Nel secondo trimestre 2017 si registra per le imprese artigiane manifatturiere una decelerazione tendenziale (+2,0%) associata ad un incremento congiunturale minimo (+0,2%). L’indice della produzione è a quota 95,6 (dato destagionalizzato, base anno 2010=100), rimanendo ancora sotto quota 100. Da un punto di vista settoriale, il primo trimestre è globalmente positivo, ma quattro settori della manifattura artigiana evidenziano un calo produttivo su base annua: carta-stampa -2,2%, pelli-calzature -1,8%, abbigliamento -1,3% e legno-mobilio -1,1%. Registrano gli incrementi maggiori i settori della meccanica e della siderurgia (+4,4%), seguiti da gomma-plastica (+2,2%), manifatturiere varie (+1,4%), alimentari e minerali non metalliferi (+1,1% entrambi). Il settore tessile registra una variazione quasi nulla (+0,1%).

Lo spaccato dimensionale presenta un quadro tendenziale positivo per tutte e tre le classi considerate rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno e con intensità crescente all’aumentare del numero di addetti: se per le imprese manifatturiere artigiane con un numero di addetti compreso tra 3 e 5 la variazione è solo leggermente positiva (+0,5%), per le imprese con 6-9 addetti (+1,9%) e con 10 addetti e oltre (+3,4%) la crescita su base annua è più marcata.

Diminuisce la quota di aziende in crescita (45%), rispetto a quelle in contrazione (29%), che resta stabile rispetto al trimestre precedente. Cresce ed ha un valore più significativo la quota di imprese artigiane che non registrano variazioni (26%).
Il fatturato a prezzi correnti cresce ancora su base annua, ma è in decelerazione (+1,6%). Dal punto di vista congiunturale il risultato è peggiore con una piccola contrazione (-0,3%).

Le imprese artigiane avvertono la decelerazione congiunturale della domanda interna registrando un +0,5% rispetto al trimestre precedente, risultato sufficiente a mantenere la crescita tendenziale all’1,7%. La domanda estera mostra una maggiore tenuta, associando alla crescita tendenziale dell’1,7% un incremento dello 0,9% rispetto al trimestre precedente. Il canale estero per le imprese artigiane svolge comunque ancora un ruolo marginale, con la quota del fatturato estero sul totale pressoché stabile al 6,6%. L’occupazione presenta un saldo positivo (+0,7%), con il tasso d’ingresso che torna ai livelli massimi del 2015 (2,5%), mentre le uscite si fermano all’1,8%. Si riduce il ricorso alla CIG con una quota di aziende che scende al 2,5% una quota sul monte ore dello 0,3%. In questo momento, che potremmo definire di cauta ripresa – conclude Massetti – siamo convinti che uno dei temi chiave sia la capacità di far entrare la digitalizzazione, in tutte le sue forme, all’interno della propria impresa. Per questo siamo impegnati, anche a livello associativo, a fornire ai nostri imprenditori tutti gli strumenti per avviare o rafforzare questo strumento, anche cogliendo la preziosa opportunità degli incentivi messi a disposizione da Industria 4.0”

Confartiginato tra le imprese del territorio. Via da Lumezzane

in Artigianato/Economia/Evidenza/Uncategorized/Valtrompia e Lumezzane by
Confartigianato

“Diamo valore all’impegno artigiano ascoltando le esigenze dei nostri associati partendo dal territorio. Anche per questo Confartigianato è da sempre vicina alle imprese” così il presidente Eugenio Massetti – secondo quanto riportato da BsNews.itda Lumezzane dove è partito il tour sul territorio con le prime due imprese incontrate, la MFB Bonomi e laIngotools. Un’idea che vedrà impegnato il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti e i funzionari di Confartigianato nel visitare ogni mese le aziende associate, come segno di vicinanza e occasione di dialogo diretto e personale con gli imprenditori delle diverse categorie. Coinvolte, in particolare, quelle dalla lunga esperienza, passando per le attività più innovative e improntate all’internazionalizzazione, caratterizzate dalla giovane età dei titolare o dalla prevalente componente femminile. I primi appuntamenti sono stati accolti con entusiasmo dagli imprenditori coinvolti: per loro occasione di confronto e dialogo diretto su opportunità e criticità che riguardano il fare impresa oggi. Nelle prime due visite, guidate dal presidente Massetti insieme ad una delegazione del mandamento di Confartigianato Lumezzane presieduto da Ivano Salvatti, l’incontro con la MFB Bonomi, fondata nel 1972 da Eliseo Bonomi, oggi con i figli Massimo e Marco, dopo un inizio nella produzione di componenti per vari settori tra cui il ferroviario e l’elettrico, la svolta intorno al 2000 con l’inserimento di nuove macchine speciali e di una particolare procedura di certificazione che gli ha permesso di diventare azienda leader mondiale di corpi in ottone per contatori d’acqua, così come di raccordi per il collegamento di contatori d’acqua alla rete idrica forniti negli anni a oltre 26 paesi nel mondo.

Nella stessa giornata la visita a Ingotools, azienda nata nel 1945 a conduzione familiare con il nome di “Officina meccanica Bossini” e che nel 1960 inizia la graduale trasformazione che la porterà ad occuparsi esclusivamente della produzione di utensileria meccanica, calibratori su misura e punte elicoidali e che dal 2005 è sita nella nuova sede di via Brescia 71 dove, insieme a papà Martino, sono subentrati i figli Piercarlo e Alessandro. Nelle prossime settimane proseguiranno gli incontri sul territorio bresciano con altre imprese, sempre nell’intento di valorizzare l’impegno artigiano, ma sopratutto ascoltare le esigenze delle imprese.

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