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Il business del panettone a Brescia dà lavoro a 683 imprese

in Alimentare/Commercio/Economia/Tendenze by

Sono circa 5.100 le imprese attive nel settore dolciario in Lombardia nel 2017 su 41 mila in Italia e danno lavoro a 24 mila addetti su 163 mila in Italia. Numeri che salgono considerando le localizzazioni come filiali e sedi secondarie, diventano 6.819 le attività in regione e 53 mila in Italia. Business mensile da 150 milioni in Lombardia e mezzo miliardo in Italia. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi su dati registro imprese al terzo trimestre 2017 relativi alle imprese attive nel settore dolciario tra produzione, commercio all’ingrosso e dettaglio.

Settore dolciario. Pasticcerie e panetterie: sono oltre 41 mila le sedi di impresa in Italia coinvolte nella produzione e nel commercio di prodotti di pasticceria e panetteria, di cui 5.768 in Sicilia, quasi 5.100 in Lombardia, 4.714 in Campania. Milano, è terza in Italia con 1.847 imprese (+2,3% in un anno), dopo Napoli (2.454) e Roma (1.852). La seguono Torino (1.593) e Palermo (1.434). A livello regionale, dopo Milano, vengono Brescia (683 imprese), Bergamo (567), Varese (360) e Monza e Brianza (353). Lodi ha quasi 100 sedi di impresa specializzate. Numerose sono piccole realtà artigianali, anche se bisogna sempre stare attenti alle fregature.

Gli addetti. In Lombardia sono 24.000 gli addetti coinvolti nel settore (+3,1% in un anno) e oltre 163 mila in Italia. Milano, con 8.709 addetti, è prima in Italia seguita da Roma (7.121), Napoli (6.010), Torino (5.593) e Bari (5.272). In Lombardia Milano è, invece, seguita da Brescia (2.973), Bergamo (2.433), Varese (2.202) e Monza (1.316). Quasi 400 gli addetti a Lodi.

Le localizzazioni. Crescono i numeri delle attività del settore dolciario, considerando anche le sedi secondarie e le filiali di impresa: diventano 53 mila le attività in Italia, di cui quasi 7 mila in Lombardia. A Milano, tra sedi e punti vendita, si contano 2.400 attività, oltre a 900 a Brescia, 749 a Bergamo, quasi 500 a Varese e Monza e Brianza. 131 le attività a Lodi.

 

 

L’export lombardo cresce ancora: vale 10 miliardi al mese

in Economia/Evidenza/Export/Tendenze by

89 miliardi di euro, dieci al mese: è il valore dell’export lombardo nei primi nove mesi del 2017, +7,3% rispetto allo stesso periodo del 2017. Circa un quarto di tutte le esportazioni italiane nella prima metà dell’anno sono partite dalla Lombardia. Milano con oltre 30 miliardi, Brescia e Bergamo con oltre 11, Monza e Brianza e Varese con oltre 7 miliardi sono i territori che esportano di più. Un anno positivo che vede una crescita dell’export a due cifre per Monza e Brianza (+15%), Cremona (+16%), Lodi (+14%). Bene anche le importazioni che crescono del 7,2% superando i 92 miliardi di euro, circa un terzo del totale italiano. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi su dati Istat relativi al terzo trimestre 2017 e 2016.

Mercati in crescita. L’Europa si conferma il principale mercato per la Lombardia con il 70% circa dell’interscambio e una crescita del business coi paesi dell’Unione Europea (+ 7,3% l’export a quota 50 miliardi e + 8,2% l’import di 61 miliardi) e dei Paesi europei non UE (+3,6% l’import, +8,6% l’export). Bene gli scambi con Stati Uniti e America del nord (+14% l’export a 7,4 miliardi, +10% l’import a 2,7 miliardi). Anche col Sud America sale l’export del + 8%. Cresce il business con l’Africa centro-meridionale (+10,5% l’import, +5% l’export). Si rafforzano gli scambi con Cina, Giappone e Asia Orientale (export di 9 miliardi, +9%).

Le specializzazioni dei territori lombardi per export. Esportano principalmente, se guardiamo il peso dei settori sul totale dell’export provinciale, metalli a Sondrio, macchinari a Bergamo e Pavia, macchinari e mezzi di trasporto a Varese, macchinari e moda a Milano, moda a Como, prodotti in metallo a Brescia, Cremona, Mantova e Lecco, metalli e prodotti chimico farmaceutici in Monza e Brianza, apparecchi elettronici a Lodi.

 

Bitcoin e criptovalute, possiamo ignorarli? Sabato un convegno

in Economia/Evidenza/Finanza/Tendenze by

“Criptovalute, Bitcoin e Blockchain. Possiamo ignorarle?”. E’ questoil titolo che si terrà sabato 16 dicembre a Brescia, dalle ore 10. L’iniziativa ha come obiettivospiegare cosa sono, come funzionano e quali opportunità possono fornire nell’ambito della rivoluzione digitale in atto”. Un tema particolarmente attuale visto che sono molti i bresciani ad essersia avvicinati negli ultimi mesi al mondo dei Bitcoin, con casi come quello dell’imprenditore diventato miliardario grazie a un investimento nella moneta virtuale di qualche anno fa

L’ incontro, che si svolge presso Futura Invent in via Perotti 18, è organizzato dallo Studio Legale Cugini e da Shots.it. Dopo la presentazione di Stefania Triva, presidente del Cda di Copan Italia Spa, Stefano Zane (Vitale–Zane & Co.) introdurrà gli interventi di Gianvirgilio Cugini (Studio Legale Cugini), Giovanni Benedetti (Shots.it), Alessandro Bocchio e Stefano di Nicola.

La partecipazione è libera, previa iscrizione: info@blockandroll.it – 030 83 624 23

L’export bresciano vola: 11,6 miliardi di euro in soli nove mesi

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Export/Partner by

Volano le esportazioni bresciane nei primi nove mesi dell’anno: 11,6 miliardi, secondo i dati Istat al terzo trimestre 2017 elaborati dall’Ufficio Studi e Ricerche AIB e dal Servizio Studi della Camera di Commercio. Nel terzo trimestre del 2017, rispetto ai tre mesi precedenti, le vendite bresciane di beni sui mercati esteri risultano in diminuzione dell’8,4% e gli acquisti dall’estero dell’11,2%.

§ Su base tendenziale (rispetto al terzo trimestre 2016), le esportazioni aumentano del 7,4% e le importazioni del 17,3%. In valore assoluto, ammontano, rispettivamente, a 3.761 e a 2.102 milioni di euro. Il risultato delle esportazioni è il migliore di ogni terzo trimestre della serie storica dal 1991.

§ Nel periodo gennaio-settembre 2017, rispetto ai primi nove mesi del 2016, la tendenza positiva delle esportazioni (+7,5 %) è leggermente superiore a quella rilevata in Lombardia (+7,3%) e in Italia (+7,3%); la dinamica delle importazioni (+12,0%) è superiore sia al dato regionale (+7,2%), che a quello nazionale (+9,5%). Il valore complessivo delle esportazioni nei primi nove mesi dell’anno è ai massimi storici, superando per la prima volta la soglia degli 11 miliardi. La dinamica positiva beneficia di un ritorno alla crescita del commercio mondiale (+4,4% nei primi nove mesi del 2017 sullo stesso periodo dello scorso anno) e di un maggiore effetto domanda da parte dei principali Paesi industrializzati ed emergenti. Su questi ultimi, ha inoltre influito un effetto cambio, con un deprezzamento dell’euro nei confronti di real (-10,9%), rublo (-14,9%) e, in misura minore, rupia (-3,1%).

§ Questi i risultati più significativi che emergono dalle elaborazioni effettuate dall’Ufficio Studi e Ricerche AIB e dal Servizio Studi della Camera di Commercio sui dati Istat del commercio internazionale, recentemente diffusi a livello provinciale.

§ Tra i settori, su base tendenziale, l’aumento delle vendite all’estero di prodotti delle attività di trattamento dei rifiuti (+41,9%), metalli di base e prodotti in metallo (+10,6%), articoli in gomma e materie plastiche (+10,6%), legno e prodotti in legno (+10,0%), sostanze e prodotti chimici (+9,8%), prodotti alimentari (+7,6%), apparecchi elettrici (+7,0%), mezzi di trasporto (+5,9%) contribuisce alla crescita dell’export bresciano.

§ Una diminuzione delle esportazioni riguarda solo: coke e prodotti petroliferi raffinati (-10,5%), computer, apparecchi elettronici e ottici (-8,9%) e prodotti delle altre attività manifatturiere (-2,0%).

▪ Tra i mercati di sbocco, crescono sensibilmente le esportazioni verso il Brasile (+33,0%), la Turchia (+32,8%), l’India (+29,9%), la Russia (+15,5%), la Germania (+13,9%) e la Spagna (+12,8%). Diminuiscono le vendite verso l’Algeria (-55,1%) e il Regno Unito (-1,7%). In termini di aree geografiche spiccano le dinamiche positive dei Paesi europei non UE (+18,5%), dell’America centro meridionale (+13,3%), dei Paesi UE28 (+10,0%) e dell’America settentrionale (+8,1%). Decisamente negativa la dinamica dell’Africa (-29,7%).

▪ Per quanto riguarda le importazioni, sono in aumento quelle di prodotti delle attività di trattamento dei rifiuti (+30,7%), metalli di base e prodotti in metallo (+19,5%), apparecchi elettrici (+11,7%), prodotti alimentari (+11,5%), sostanze e prodotti chimici (+10,9%), mezzi di trasporto (+5,7%).

§  Risultano, invece, in calo gli acquisti nei settori: computer, apparecchi elettronici e ottici (-20,6%) e macchinari ed apparecchi (-2,3%).

▪ Aumentano le importazioni da: Brasile (+63,1%), India (+54,1%), Stati Uniti (+30,5%), Belgio (+29,5%) e Turchia (+23,2%). Cala, invece, il flusso in entrata di merci provenienti dalla Cina (-4,9%). Diminuisce l’importanza relativa dell’Africa (-24,0%), a favore di America settentrionale (+19,2%) e America centro-meridionale (+16,1%).

§  Il saldo commerciale è positivo (+4.937 milioni di euro), in aumento dell’1,9% rispetto a quello dei primi nove mesi del 2016 (+4.847 milioni di euro).

 

 

 

 

 

 

Brescia, 12 dicembre 2017
 

 

Brescia, le imprese del Natale danno lavoro a 39mila persone

in Alimentare/Economia/Tendenze by

Lombardia: sono 66 mila le imprese attive nei settori più legati a Natale, dalla produzione di pasticceria e spumante, alla fabbricazione e commercio di giocattoli, gioielli, dai ristoranti e bar alle agenzie di viaggi e tour operator. Pesano il 14% di tutte le imprese italiane attive nel settore, 469 mila e danno lavoro a 327 mila addetti su 1,8 milione di addetti nel settore in Italia. Hanno un business di circa 1,5 miliardi in regione per il mese, di cui circa un miliardo di affari a Milano. Il settore cresce in media dell’1% in un anno sia a livello regionale che nazionale.

Tra i principali settori legati alla festività del Natale, primi la ristorazione e i bar con 25 mila imprese ciascuno in Lombardia e rispettivamente 181 mila e 150 mila in Italia. Ci sono anche gli alberghi (2.400 imprese in Lombardia e 27 mila in Italia), chi fornisce fiori e piante, le profumerie e erboristerie  e i gioiellieri (ciascuno con circa 2 mila imprese in Lombardia e 15 mila in Italia). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi su dati del registro imprese al terzo trimestre 2017 e 2016.

Prime in regione Milano con oltre 23 mila imprese e 163 mila addetti, Brescia con 9 mila imprese e 39 mila addetti, Bergamo con 7 mila imprese e 29 mila addetti, Varese con 5 mila imprese e 20 mila addetti, Monza e Brianza con oltre 4 mila imprese e 15 mila addetti. Lodi ha circa mille imprese e 4 mila addetti. Per business mensile a Milano con un miliardo seguono Bergamo e Brescia, entrambe, con quasi cento milioni.

Il settore legato al Natale in Italia. Per numero di imprese, prime sono Roma (39.971), Napoli (24.437) e Milano (23.362), seguite da Torino (16.117) e Salerno (10.671). Milano è però prima nel Paese per numero di addetti, 163 mila, seguita da Roma (132 mila), Napoli (68 mila) e Torino (52 mila). Il business mensile dei settori è di cinque miliardi.

Boglioli di Gambara, dopo i licenziamenti scatta la protesta

in Aziende/Boglioli/Crisi/Economia by
L'outlet della Boglioli di Gambara

Scatta la protesta alla Boglioli di Gambara, società controllata da un fondo spagnolo (Phi Industrial Acquisitions) e ammessa al concordato preventivo in continutà. L’azienda del settore abbigliamento ha avviato le procedure di licenziamento collettivo per 50 dei 181 operai (in prevalenza donne) che da circa un anno si trovano costretti a fare i conti con la crisi e con la Cigs. Nei giorni scorsi, nella Bassa, si è tenuta una partecipata assemblea convocata dalla Cgil e i lavoratori sono pronti a dare battaglia. Nell’incontro del 14 dicembre – come informa Bresciaoggi –  i rappresentanti degli occupati chiederanno il ricorso al contratto di solidarietà in alternativa ai licenziamenti: se andrà diversamente scatteranno gli scioperi e forse addirittura una clamorosa protesta alla prossima edizione di Pitti.

Ride, l’app di carpooling per condividere i viaggi casa-università

in Economia/Evidenza/Trasporti by
Ride, la app per i viaggi degli universitari

(rubrica a cura di Innovation Club) Non sai come arrivare in università? Stanco di perder tempo aspettando una coincidenza? Vorresti viaggiare con la tua macchina riducendo i costi? Oggi per gli studenti arrivare in università è facile, economico, veloce e sostenibile con Ride: la prima applicazione di carpooling riservata al mondo universitario!

Cos’è Ride?

Ride è un’applicazione per condividere i viaggi coi propri colleghi da e verso l’università utilizzando una macchina di proprietà. La logica su cui è basata è quella del carpooling dove l’autostop viene rivisto in chiave moderna e smart.

I vantaggi?

Niente più attese alla stazione e tempi di percorrenza ridotti per chi normalmente viaggia coi mezzi pubblici. Non sarà più necessario rinunciare a frequentare i corsi a causa di scioperi. Gli autisti che normalmente viaggiano da soli potranno condividere le spese di viaggio con nuovi passeggeri. Il tutto in un’ottica green dove il condividere un viaggio implica minori macchine in circolazione, minor traffico, minor inquinamento e un aumento di parcheggi a disposizione.

In cosa si distingue di Ride?

Ottimizzazione dei tempi, riduzione dei costi e sostenibilità sono i tre benefici tipici del carpooling. Ride è stata però pensata per un mercato di nicchia rappresentato dal mondo universitario. L’accesso al servizio è infatti consentito esclusivamente a studenti, docenti e al personale dell’università i cui dati sono certi e facilmente reperibili. Questo blocco permette di creare una community riservata dove gli utenti possono viaggiare in sicurezza. L’università diventa aggregatore, il punto di incontro tra gli utenti che arrivano o partono proprio dall’università. Ride è inoltre nata con lo scopo di coprire tragitti brevi e quotidiani come quelli casa-università, andando a coprire tratte non ancora servite da strumenti simili.

Come si usa?

L’applicazione “Ride, Carpooling Universitario” è scaricabile gratuitamente da AppStore e Google Play. L’accesso è consentito tramite l’utilizzo della mail universitaria. L’autista può offrire un singolo viaggio o pianificare l’intera settimana/mese/anno. Dopo aver specificato il luogo di partenza, quello di arrivo, la data e l’orario; l’autista dovrà poi selezionare il prezzo da chiedere a ciascun passeggero per l’intera tratta e, infine, pubblicare l’offerta. Un utente alla ricerca di un passaggio può trovarlo facilmente con pochi click: inserendo luogo di partenza, di arrivo e la data nella funzionalità “Cerca” potrà immediatamente visualizzata la lista dei possibili autisti con cui viaggiare. L’applicazione dispone inoltre di una serie di funzionalità secondarie tra cui un sistema di pagamento online, una chat privata tra autisti e passeggeri, un sistema di feedback e la possibilità di bloccare uno o più utenti con cui non si desidera viaggiare.

Come è nata l’idea?

Ride nasce tra i banchi dell’Università degli Studi di Bergamo dove Rossella, Andrea, Carlo, Tiziana e Davide hanno studiato e vissuto in prima persona il bisogno legato al trasporto universitario. L’idea ha iniziato a prendere forma all’interno di Start Cup Bergamo 2015 ed è accresciuta grazie al prezioso sostegno di esperti del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Bergamo. Proprio durante l’evento finale di Start Cup i cinque ragazzi hanno avuto modo di conoscere un imprenditore di Milano che, dopo attente analisi, ha deciso di includere nella rete di imprese RES Academy il progetto, finanziandolo e dando così via al sogno. Dopo un anno dalla fondazione, il servizio è stato da poco lanciato all’Università degli Studi di Bergamo e, nei prossimi mesi, è prevista l’attivazione presso altre università a livello nazionale.

Quali sono i progetti futuri?

Il sogno è quello di diventare il più grande network di carpooling universitario sul territorio nazionale, così da massimizzare le sinergie tra le diverse università. Ride sta inoltre lavorando per offrire una piattaforma riservata al mondo aziendale, dove i dipendenti possano incontrarsi e condividere i viaggi casa-lavoro. Se siete curiosi visitate il sito www.ride.srl o andate a trovarli a CROSS, lo spazio di coworking del Kilometro Rosso a Bergamo, dove Rossella e Andrea lavorano per portare avanti questo sogno.

Energia, Massetti (Confartigianato): rischio stangata da un miliardo per Pmi

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia/Energia/Partner by
Eugenio Massetti, Confartigianato Brescia

Nel 2018 la bolletta elettrica delle piccole imprese potrebbe aumentare fino a 1,2 miliardi di euro per effetto degli sgravi sugli oneri generali di sistema alle grandi industrie energivore previsti dalla Legge Europea varata a metà novembre dal Parlamento. È l’allarme lanciato dal presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti, delegato proprio per l’energia, il quale segnala che il costo delle agevolazioni agli energivori sarà finanziato con aumenti a carico dei piccoli imprenditori. «Si rischia una vera e propria stangata – sottolinea Massetti – che si aggiungerebbe ai maggiori costi che le piccole imprese già pagano oggi a causa dell’assurda disparità di trattamento nella distribuzione degli oneri generali di sistema: consumano il 25% di energia e pagano il 35% degli oneri, per una cifra complessiva che nel 2016 è arrivata a 5,6 miliardi di euro».

Confartigianato esprime forte preoccupazione per gli effetti di questi rincari sulle piccole imprese in una fase in cui sono fortemente impegnate a cogliere i segnali della ripresa. «Non dimentichiamo che proprio i settori manifatturieri a maggiore concentrazione di micro e piccole imprese stanno trainando il nostro export con una crescita del 5,6% negli ultimi 12 mesi – prosegue il presidente Massetti. Energia elettrica e gas sono fattori di produzione essenziali per le nostre imprese e il loro prezzo e le condizioni di approvvigionamento incidono sulla competitività dell’azienda. Anche per questo Confartigianato dedica quindi un’attenzione particolare al mercato dell’energia e grazie ai consigli di Confartigianato, è possibile decidere il fornitore di energia più conveniente e adatto alle proprie esigenze produttive. Confartigianato che ha costituito consorzi come il CEnPI a Brescia, per l’acquisto di energia, che permette alle imprese di abbattere i costi nell’acquisto di energia sul mercato libero dell’elettricità, ma anche del gas. L’imprenditore che si rivolge a Confartigianato può negoziare i prezzi di fornitura direttamente con l’operatore prescelto e ottenere sconti significativi sul prezzo dell’energia grazie al CEnPI. Invitiamo perciò le aziende a fare squadra intorno al CEnPI e di avvalersi di questa struttura. Basta rivolgersi ad uno dei nostri uffici territoriali per aderire al consorzio e delegare lo stesso per l’avvio delle forniture a condizioni assolutamente vantaggiose» conclude il presidente Massetti.

Sistemi Informativi e gestione della complessità | INNOVATION CLUB

in Economia/Innovation club/Innovazione/Partner/Rubriche by
economia a Brescia

(rubrica a cura di Innovation Club) – Non è vero che le PMI italiane hanno esigenze ridotte o semplificate rispetto a quelle grandi. Spesso hanno bisogni persino più sofisticati e di conseguenza anche la domanda delle piccole e medie imprese si caratterizza per elevata complessità tecnologica, applicativa ed economica. Il valore di una soluzione gestionale va valutato non solo per ciò che è in grado di garantire nell’immediato, ma anche dalla sua capacità di sostenere l’azienda e la sua complessità nel tempo. In questo elenco i principali vettori di complessità che oggi toccano anche le PMI italiane. Un sistema informativo può essere considerato un vaccino non tanto alla complessità che è un elemento positivo ma ai suoi “effetti collaterali negativi” che nel tempo costituiscono un problema e un costo occulto di gestione.

Ecco i principali “effetti negativi della complessità” su cui può intervenire:

ASSETTO INTERNAZIONALE: andare all’estero per produrre e vendere sui mercati locali è possibile se si dispone della strumentazione necessaria a controllare l’operato delle nuove realtà.

STRUTTURA MANAGERIALE: l’entrata di manager indipendenti che supportano la proprietà nella gestione aziendale scatena l’esigenza di sistemi informativi utili sia per chi ha delega gestionale, sia per chi deve controllare l’operato dei nuovi dirigenti e promuoverne un’omogeneità di comportamenti.

ASSETTI SOCIETARI: un’impresa in crescita può trovarsi a dover governare un network di aziende internazionali che collaborano da diversi continenti per soddisfare una base clienti globale, trovando nei sistemi informativi uno strumento di supporto alla governance di tali realtà.

STRATEGIA DI CRESCITA: le aziende che crescono non conoscono, oggi, ciò che servirà domani per gestire l’azienda. Un imprenditore ha segnalato che “la scelta di un sistema informativo, per un’azienda come la nostra, deve essere fatta non in base a ciò che si conosce, ma in base a ciò che non si è ancora capaci di fare”.

DINAMICITA’ DEL BUSINESS: le aziende stanno cercando strumenti che abilitino trasformazioni anche radicali nei modelli di produzione, distribuzione e commerciali.

MODELLI COMMERCIALI: cosa accomuna un produttore di profili speciali in acciaio e un retailer? La scelta di operare secondo standard qualitativi di servizio di assoluta eccellenza, che impongono una profonda integrazione fra sviluppo e capacità di delivery dell’offerta. Grazie alla gestione integrata d’azienda ed estesa verso i processi collaborativi è possibile realizzare una strategia commerciale che coinvolga a 360° tutti gli attori dell’azienda seguendo un approccio del “valore” consegnato al cliente. E’ possibile anche innovare il modello e le dinamiche di relazione tra l’azienda, i business partner e i loro clienti realizzando una strategia di Digital Customer Experience.

Per maggiori informazioni: www.neosgroup.it

Grande distribuzione, Lidl apre un nuovo supermercato a Desenzano

in Alimentare/Commercio/Economia/Evidenza/Garda/Zone by
Lidl apre un nuovo supermercato a Desenzano

Lidl, catena della grande distribuzione leader in Italia, aprirà il primo punto vendita a Desenzano all’interno del centro commerciale Le Vele, in Via Guglielmo Marconi. La cerimonia di inaugurazione, alla presenza del Sindaco Guido Malinverno si terrà giovedì 7 dicembre alle ore 09:00.

Con questo nuovo supermercato di circa 1.200 mq di superficie, Lidl va ad arricchire l’offerta della galleria di negozi. Gli orari di apertura al pubblico, dal lunedì alla domenica dalle 08:00 alle 21:00, garantiscono la massima flessibilità ai clienti, i quali possono usufruire del comodo parcheggio del centro commerciale con 400 posti auto.

Sugli scaffali è presente un ampio assortimento di 2.000 prodotti, di cui l’80% degli è Made in Italy. La linea Italiamo, in particolare, rappresenta il meglio del patrimonio gastronomico del nostro Paese e coniuga ottima qualità ad un prezzo conveniente. Per essere sempre più vicina ai gusti e alle abitudini dei propri clienti, Lidl ha instaurato, infatti, una proficua collaborazione con selezionati fornitori locali.

Per rendere l’esperienza d’acquisto ancora più completa, un ricco reparto panetteria accoglierà i clienti all’entrata e sfornerà tutto il giorno pane, croissant e altre prelibatezze dolci e salate. Inoltre, in occasione dell’inaugurazione, Lidl offrirà molte referenze in promozione, come frutta e verdura con sconti fino al 50%.

Questa apertura ha portato alla creazione di 8 posti di lavoro, che si vanno a sommare agli oltre 300 collaboratori presenti nella provincia di Brescia. Il costante investimento sulle risorse umane, sia in termini di assunzioni che di costante formazione e sviluppo, è valso a Lidl per il terzo anno consecutivo il riconoscimento di “Best Workplace” conferito dal Great Place to Work Institute.

Lidl è presente in Italia dal 1992 e ad oggi conta una rete di quasi 600 punti vendita su tutto il territorio nazionale. Con questa apertura, sono ben 109 gli store in Lombardia, 21 a Brescia e provincia, di cui 2 inaugurati ad ottobre (Castel Mella e Castegnato).

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