Stimolazione Magnetica Transcranica: scienza ed innovazione a Varese                                  

in Economia/Salute by

La stimolazione magnetica transcranica, anche conosciuta come TMS, è una particolare tecnica innovativa e non invasiva che serve per effettuare una stimolazione elettromagnetica del cervello.

L’obiettivo di questa tecnica è quello di ricevere delle risposte specifiche in base all’area del cervello che viene stimolata, così da poterne modificare la plasticità e l’eccitabilità.

Si utilizza soprattutto per scopi di ricerca, ma recentemente si sono osservati numerosi benefici anche in campo clinico, settore in cui la stimolazione magnetica transcranica viene sfruttata per il trattamento di problematiche psichiatriche tra cui la depressione, soprattutto nelle forme che non rispondono ai trattamenti convenzionali, i disturbi d’ansia, le dipendenze e  altre patologie neurologiche tra cui i disturbi cognitivi e comportamentali nella malattia di Alzheimer e nel Parkinson; si è rivelata altresì efficace nella riabilitazione dei disturbi neurocognitivi post-eventi cerebrovascolari.

 Vediamo, quindi, tutto quello che c’è da sapere su questa tecnica innovativa.

Caratteristiche e funzionamento della stimolazione magnetica transcranica

La stimolazione magnetica transcranica viene eseguita attraverso un’apparecchiatura altamente sofisticata che genera campi elettromagnetici dall’esterno della scatola cranica. Questi stimoli generano un campo magnetico che agisce su specifiche aree cerebrali in base al disturbo da trattare, gli stimoli, sempre sulla base dell’intento clinico, possono andare ad eccitare o inibire specifiche funzioni dell’encefalo; In ogni caso viene promossa dalla stimolazione una plasticità e il rimodellamento delle sinapsi esistenti, favorendo altresì lo sviluppo di nuove connessioni sinapstiche.

La sollecitazione elettrica del magnete, attraverso cui viene stimolato l’encefalo, genera un caratteristico rumore, assimilabile ma molto meno intenso di quello prodotto durante l’esecuzione di una risonanza magnetica. La tecnica è completamente indolore e il paziente può avvertire un leggero fastidio nella zona oggetto di stimolo.

Bisogna sottolineare come la stimolazione della parte interessata avvenga iniziando dalle fibre più sottili, per poi spingersi verso quelle con spessore maggiore.

Modulando l’intensità del campo magnetico lo strumento è in grado di sollecitare risposte anche in aree cerebrali più profonde.

Quali sono le aree terapeutiche in cui viene maggiormente utilizzata la stimolazione magnetica transcranica?

Questa tecnica innovativa viene utilizzata nel settore neuroscientifico per effettuare studi e ricerche sulle funzioni che riguardano specifiche aree cerebrali.

La TMS è stata approvata per efficacia anche nella pratica clinica oltre che negli studi di ricerca sperimentale. Durante gli studi neuroscientifici condotti negli ultimi anni la tecnica, inizialmente impiegata solo per fini di ricerca, ha dimostrato comprovata sicurezza ed efficacia anche nella pratica clinica per il trattamento di diverse patologie psichiatriche, neurocognitive e neurologiche.

L’innovazione a Varese: i trattamenti del Centro SinaPSY

Chi cerca un punto di riferimento a Varese nell’ambito delle neuroscienze, l’ideale è affidarsi all’innovazione e la professionalità del centro SinaPSY che propone ai propri pazienti un modello innovativo di psichiatria, sia per adulti che adolescenti e bambini.

Sinapsy è l’unico centro in provincia di Varese a utilizzare lo stimolatore magnetico transcranico.

SinaPSY tratta tramite la TMS le seguenti patologie:

•   Depressione maggiore: soprattutto nei casi in cui le terapie convenzionali psicofarmacologiche hanno scarso o comunque limitato effetto

•   Dipendenze da sostanze: soprattutto da stimolanti (tra cui la cocaina)

•   Alcuni disturbi di personalità;

•   DOC (Disturbo Ossessivo Compulsivo);

•   Riabilitazione neurocognitiva: nell’ambito di patologie neurodegenerative, andando a rallentare e in alcuni casi a migliorare, le performance.•   Trattamento delle situazioni cliniche conseguenti ad episodi cerebrovascolari (ictus, emorragie e traumi cranici).

Lascia un commento

Your email address will not be published.

*