Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

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Giugno 2021 - page 2

Cooperativa Artigiana di Garanzia, rinnovati i vertici

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia by

L’assemblea ordinaria dei soci della Cooperativa Artigiana di Garanzia ha approvato il bilancio d’esercizio 2020. Dal 1962 la Coopertativa Artigiana di Garanzia è il braccio operativo di Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale per quanto riguarda l’accesso al credito delle imprese associate e le garanzie fidejussorie per il buon fine dei finanziamenti erogati dai principali istituti di credito. Durante l’assemblea sono stati illustrati i risultati 2020 e le novità 2021 e approvato, all’ordine del giorno, il rinnovo delle cariche sociali per il triennio 2021-2023 e in particolare il consiglio uscente che passa da 15 a 12 componenti: oltre alla conferma del presidente della Cooperativa Artigiana di Garanzia Alfredo Grassi, i consiglieri Eugenio Massetti (vicepresidente), Michele Armanetti, Andrea Gabana, Pelosi Carlo Daris, Peloso Fabio, Marco Rapuzzi, Gianbattista Sabadini, Nicola Udeschini, Franco Zanotti, i nuovi ingressi di Ruggero Guagni e Luisa Prandelli. «Obiettivo della Cooperativa Artigiana è riuscire a dare le soluzioni migliori alle reali esigenze delle aziende artigiane guidati da uno spirito di servizio ai nostri soci prima che da logiche commerciali e su questa strada continueremo il nostro operato riconoscendo il difficile contesto nel quale ha operato nel 2020 la Cooperativa Artigiana di Garanzia ma con la volontà di rilancio, nell’organizzazione, così come nei nuovi strumenti da mettere a disposizione degli oltre 16mila soci» ha commentato il presidente della Coop. Artigiana Alfredo Grassi a cui fa eco il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti: «Al rinnovato consiglio l’augurio di un proficuo lavoro per il raggiungimento degli obiettivi futuri. Confartigianato continuerà a dare tutto il supporto necessario per far sì che la Coop. Artigiana possa mantenere ad incrementare la propria presenza sul territorio e la vicinanza alle imprese nel dare le migliori soluzioni di investimento e di credito, con coraggio e nello spirito di servizio agli associati».

Lucchini Rs Spa: nel 2020 utile netto consolidato di 24,8 milioni

in Acciaio/Bilanci/Economia by
Laminatoio Lucchini Rs, foto da sito ufficiale

I ricavi netti di Gruppo della Lucchini Rs Spa, pur se impattati dalle restrizioni causate dalla pandemia da Covid-19, si attestano a 404 milioni di Euro, inferiori del 4,9% rispetto all’esercizio precedente.  Il fatturato estero è pari al 77% del totale.

Il risultato netto di periodo evidenzia un utile netto di 24,8 milioni di Euro. Il Gruppo ha mantenuto una robusta politica di investimenti tecnici, realizzati nell’esercizio per 21,6 milioni di Euro.

Un’attenta gestione patrimoniale ha permesso di finanziare tali investimenti tramite la generazione di cassa derivante dalla gestione e al contempo di migliorare ulteriormente il livello di indebitamento, con una Posizione Finanziaria netta, scesa da 64 milioni di Euro a fine 2019 a 13,4 milioni di Euro a fine 2020. La solidità finanziaria ne risulta ulteriormente rafforzata, grazie  anche a un patrimonio netto cresciuto a 458 milioni di Euro, il Gruppo si presenta perciò con un “Indice di Indebitamento Debt/Equity” inferiore al 3% a fine 2020.

L’organico complessivo medio del 2020 si attesta a 2.040 dipendenti, di cui 654 nelle controllate estere. Sempre maggiore rilevanza e attenzione hanno avuto le tematiche di sviluppo delle Risorse Umane, con una gestione particolarmente attenta della Sicurezza, della Salute, dell’Ambiente e di tutti i temi legati alla Sostenibilità.

Si ricorda che lo stabilimento di Lovere (BG), il principale sito produttivo del Gruppo, ha autonomamente deciso di fermare tutte le produzioni con una settimana di anticipo rispetto al primo lockdown nazionale di marzo, per poter garantire la messa  in sicurezza del proprio personale, adottare tutte le misure preventive indicate dal Governo e poter riavviare la propria attività con maggior sicurezza in aprile. È stato così possibile garantire ai clienti la continuità di approvvigionamento, in particolare del materiale rotabile destinato alle ferrovie di tutto il mondo, anche attraverso la rete di controllate in diverse aree geografiche che hanno rappresentato un punto di forza e bilanciamento. Una volta ripresa l’attività, per merito del grande impegno profuso da tutti i lavoratori nel mondo, è stato possibile recuperare le produzioni perse, proseguire nei programmi di efficientamento ed investimento e raggiungere i positivi risultati sopra esposti.

La divisione Forgiati & Fusi, a cui fanno capo anche le controllate Lucchini Mamè Forge e Lucchini Tool Steel, ha visto una contrazione dei volumi, ma è riuscita a mantenere sostanzialmente invariata la propria marginalità, grazie ai progetti di efficientamento lanciati. I principali mercati di riferimento, oil&gas ed automotive, sono infatti stati trai settori più colpiti dalla pandemia.

Quanto alle controllate estere ferroviarie del Gruppo, si segnala che Lucchini Unipart Rail, la JV inglese con Unipart Rail controllata al 60% da Lucchini RS, ha subìto un significativo calo di fatturato, pari a circa il 21% rispetto all’esercizio precedente, determinato dalla combinazione degli effetti pandemici e dalla Brexit. Ciò nonostante, la società ha chiuso con un utile di 1,4 milioni di Euro.

Le controllate Lucchini Sweden, Lucchini Poland e Lucchini Central Europe hanno conseguito risultati positivi, confermandosi come importanti tasselli della strategia internazionale del Gruppo

LBX, la controllata belga, rilevata qualche anno fa da una molto precaria situazione aziendale, continua nel programma di turnaround: nel 2020 registra un fatturato pari a 16,4 milioni di Euro in crescita del 28,8% rispetto all’esercizio precedente.

Lucchini South Africa, di cui la nostra società detiene il controllo al 70%, è stata particolarmente impattata dalla grave situazione pandemica della Nazione sudafricana, che ha notevolmente rallentato la propria attività industriale. L’esercizio chiude con un fatturato in calo ed un risultato netto leggermente negativo ma le potenzialità di crescita di quest’area geografica restano sempre interessanti per il futuro.

Infine, l’importante collegata cinese Zhibo Lucchini Railway Equipment (partecipata al 30% da Lucchini RS e perciò consolidata non con il metodo integrale) con i suoi 471 dipendenti ha conseguito anche nel 2020 ottimi risultati con un valore di fatturato di 208,8 milioni di Euro ed un utile netto pari a circa 44,9 milioni di Euro. Si segnala che la JV sta rafforzando ulteriormente il proprio ruolo di primo piano nel settore dell’alta velocità cinese, grazie alla costituzione di una rete di centri manutentivi dedicati al materiale rotabile situati nei centri nevralgici della rete dell’Alta Velocità, direttamente all’interno dei depositi di China Railways.

Federfarma, Mottinelli confermata presidente per la quinta volta

in Economia/Nomine/Salute by

Rinnovati gli organi di governo dell’Associazione titolari di farmacia Federfarma Brescia, che riunisce le 378 farmacie di città e provincia. Al vertice è stata riconfermata la presidente Clara Mottinelli, al suo quinto mandato triennale (ricordiamo che da un anno fa parte anche del consiglio nazionale di Federfarma). Parzialmente rinnovato il consiglio di presidenza che, per la prima volta, si tinge in prevalenza di rosa. Su nove membri (il presidente e otto consiglieri) ben cinque sono donne: oltre alla presidente ci sono le riconfermate Anna Zerbio e Roberta Rossi, cui si aggiungono Beatrice Stefana e Marina Colombi. Quest’ultima è stata eletta neo presidente delle farmacie rurali di Brescia, carica prima ricoperta da Clara Mottineli. Completano il consiglio i riconfermati Francesco Paracini (vicepresidente), Marco Belloni (segretario), Mario Fossati (tesoriere) e Antonio Marinelli (responsabile della formazione).

Si parla di rinnovo anche per l’esecutivo territoriale, composto da 47 titolari di farmacia in rappresentanza di tutto il territorio provinciale. In particolare c’è da segnalare l’ingresso di molti giovani, sintomo alquanto positivo perché esprime l’interesse e l’attaccamento alla categoria anche delle nuove generazioni.

Nel prossimo triennio Federfarma Brescia sarà impegnata su più fronti, sia a livello provinciale sia regionale e nazionale. Guardando al nostro territorio, l’obiettivo è intensificare le relazioni con gli associati e rafforzare le alleanze create negli anni con università, mondo sanitario, delle istituzioni, della politica, dell’informazione, con associazioni di malati, di consumatori e terzo settore. Grande importanza verrà data alla comunicazione e digitalizzazione, per sfruttare al massimo le nuove tecnologie, e alla formazione al servizio delle farmacie. Soprattutto l’intenzione del consiglio di presidenza è di lavorare molto su e con i giovani, per preparare la futura classe dirigente anche attraverso un’apposita scuola di formazione. A livello regionale i temi caldi riguardano la farmacia dei servizi, per garantire una sostenibilità economica reale, e tutto il grande tema dei vaccini, mentre sul nazionale si parla già di nuova remunerazione a vantaggio di tutta la farmacia, di Pnrr per portare risorse anche alle farmacie e di vigilare sulle riforma della medicina del territorio, oltre che di difesa dal capitale e dalle lobby.

“Non c’è dubbio che i tre anni di lavoro che abbiamo davanti – dichiara la presidente Mottinelli – saranno per tutti dedicati alla ricostruzione post covid. Sarà così anche per il nostro mondo: dovremo rimodulare un nuovo modello di farmacia, per posizionarla quale elemento cardine della  sanità del futuro. Non potrà che essere un modello di farmacia territoriale e di prossimità, dove noi saremo al centro. Questa rielezione è stata per me e per la mia squadra una soddisfazione enorme, che premia e riconosce tanti anni di lavoro in difesa e per la promozione della farmacia. Non siamo ancora usciti dall’emergenza sanitaria, l’ultimo anno è mezzo è stato complicato per tutti e qualche segnale di stanchezza lo registriamo. Indicazioni che abbiamo trasformato in energia ed entusiasmo, per continuare a lavorare con ancora più decisione e determinazione di prima”.

Materie prime sempre più care, la Provincia: il governo sta intervenendo

in Economia/Edilizia/Istituzioni/Parlamento e governo/Provincia di Brescia by

La Provincia di Brescia, facendosi portavoce delle istanze giunte dal territorio e dalle aziende, in data 11 maggio aveva scritto al Governo per chiedere un intervento urgente rispetto al rincaro dei prezzi delle materie prime, che avrebbero rischiato di bloccare cantieri e progetti in corso.

“Con piacere – ha dichiarato il Presidente della Provincia Samuele Alghisi – abbiamo appreso che il Governo sta intervenendo per risolvere questo problema, che avrebbe investito non solo le imprese, ma anche i Comuni, la Provincia, gli enti locali che da sempre lavorano per la sicurezza di scuole e strade, creando gravi disagi. In un paese colpito dal coronavirus, che ha subito una forte crisi economica, non possiamo permetterci un ulteriore stop. I lavori devono poter continuare per il rilancio economico locale e nazionale. Per questo, in collaborazione con Anci e UPL, stiamo predisponendo un documento all’attenzione del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile e dell’Università della Ricerca con l’obiettivo di evidenziare le maggiori criticità e le possibili soluzioni.”

Camera di commercio, ecco i comunicati stampa settimanali

in Associazioni di categoria/Camera di commercio/Economia by

Di seguito, come di consueto, pubblichiamo i comunicati stampa settimanali della Camera di commercio di Brescia.

86/21 – WEBINAR SU PREZZI DELLE MATERIE PRIME: 18 GIUGNO

Venerdì 18 giugno 2021 si terrà un webinar gratuito dal titolo: “Materie prime e trasporti internazionali: Prezzi e costi alle stelle, prospettive e possibili soluzioni”.

Dettagli sull’incontro e sulla partecipazione disponibili sul sito www.bs.camcom.it

87/21 – CAMPAGNA BILANCI 2021: WEBINAR 18 GIUGNO


Venerdì 18 giugno 2021, dalle ore 14.00 alle ore 17.00, si terrà un seminario organizzato dalla Camera di Commercio di Brescia per favorire la conoscenza e approfondire le novità della campagna Bilanci 2021, che si terrà in modalità da remoto.

Il webinar è rivolto a dottori commercialisti, consulenti del lavoro, agenzie per il disbrigo di pratiche amministrative, o altri professionisti che abbiano sottoscritto la convenzione “Telemaco” e alle associazioni di categoria. Quota individuale di partecipazione: € 42,00 (Iva inclusa), mentre per le associazioni di categoria la partecipazione è gratuita. Per dettagli e modalità di iscrizione consultare il sito www.bs.camcom.it alla pagina Incontri formativi con l’utenza.

88/21 – “SUSTAINABILITY AWARENESS” : RASSEGNA FORMATIVA IN AMBITO SOSTENIBILITÀ

La Camera di Commercio di Brescia, nell’ambito delle proprie attività svolte a supporto del Centro Sviluppo Sostenibilità, organizza la rassegna formativa gratuita “Sustainability Awareness”, dedicata a fornire alle Aziende gli strumenti necessari per orientarsi e sfruttare i nuovi trend emergenti legati allo sviluppo e all’innovazione sostenibile.

I
webinar on line gratuiti si terranno nelle seguenti date:

17 giugno – turismo

21 giugno – edilizia

24 giugno – agroalimentare

28 giugno – altra manifattura

Informazioni e iscrizione sul sito www.bs.camcom.it

89/21 – NUOVO SERVIZIO VI.VI.FIR E GLI STRUMENTI DIGITALI PER L’IMPRESA: WEBINAR GRATUITO 25 GIUGNO 2021


Venerdì 25 giugno 2021 dalle ore 11:00 alle ore 12:30 si terrà un webinar gratuito organizzato dalla Camera di Commercio di Brescia, con il supporto del Team Impresa Lombardia, per favorire la conoscenza del nuovo servizio per la vidimazione virtuale dei formulari rifiuti Vi.Vi.Fir. e promuovere l’utilizzo degli strumenti digitali a disposizione dell’impresa (Firma digitale/CNS, SPID, Libri Digitali, Cassetto digitale).
Per dettagli e modalità di iscrizione consultare il sito internet
www.bs.camcom.it alla pagina Incontri informativi con l’utenza.

90/21 PUNTO NUOVA IMPRESA PER ASPIRANTI IMPRENDITORI E NUOVE IMPRESE

Il PNI è un servizio gratuito a supporto dell’aspirante imprenditore, che ha la finalità di favorire la cultura di impresa e l’avvio di nuove attività imprenditoriali sul territorio.

Se sei un aspirante imprenditore e desideri ricevere informazioni per avviare la tua impresa, vai sul sito
www.bs.camcom.it, clicca sul logo del Punto Nuova Impresa e compila il form di richiesta informazioni.

Imprese dei trasporti, investimenti in crescita ma manca il personale

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia/Tendenze by

Continua il monitoraggio dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese sulla micro e piccola impresa. In un focus dedicato emerge che, nel settore trasporti, gli indicatori congiunturali evidenziano segnali di ripresa, dopo la debacle dello scorso anno. Indicatori che evidenziano interessanti spunti sul fronte dei ricavi per le imprese di Trasporto terrestre: nonostante nel primo trimestre del 2021 persista un calo del 6,9%, gli investimenti in mezzi di trasporto segnano un aumento congiunturale del 4,4%, consolidando il +10,5% del quarto trimestre del 2020. L’analisi dei dati sui volumi di traffico stradale pesante evidenzia nella primavera del 2021 il recupero dei livelli del 2019, anno pre Covid-19, mentre risultano in salita le aspettative su ordini e domanda. I segnali di ripresa seguono un anno pesante per le imprese del mondo del trasporto, con cali dei ricavi, anche nella nostra provincia, del 12,2%.

«Il confronto dei dati sui volumi di traffico stradale pesante indica, nella primavera del 2021, il recupero dei livelli del 2019, anno pre Covid-19, mentre risultano in salita le aspettative su ordini e domanda – conferma il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti – ma le turbolenze sui prezzi delle materie prime si intrecciano con una crisi della logistica a livello globale, che sta determinando scarsità dei container, allungamento dei tempi di consegna e forti aumenti dei noli: il mese scorso il costo del trasporto marittimo risultava 2,5 volte superiore di quello di un anno prima». Così come crescenti sono le tensioni dei prezzi delle commodities che si ripercuotono sui costi del gasolio per le imprese che a maggio 2021 hanno recuperato i livelli di febbraio 2020, precedenti allo scoppio della pandemia.

Nell’autotrasporto operano 87 mila imprese e 347 mila addetti, un comparto ad elevata vocazione artigiana, con il 52,9% delle imprese artigiane. Il 73% degli occupati del settore lavora in micro e piccole imprese; il peso delle MPI dell’autotrasporto sul totale dell’economia è dell’1,6%, quota che nel Mezzogiorno sale al 2,1%. Nella sola provincia di Brescia nell’autotrasporto operano 1.926 imprese e 6 mila addetti, un comparto ad elevata vocazione artigiana, con il 69,1% delle imprese (1.331), artigiane. L’88,8% degli occupati del settore lavora in micro e piccole imprese; il peso delle MPI dell’autotrasporto sul totale dell’economia è dell’1,5%, quota di poco inferiore a quella lombarda dell’1,3%.

Ma è sul fronte della domanda di lavoro che in provincia di Brescia si osserva una crescente difficoltà di reperimento del personale: a maggio 2021 per i Conduttori di mezzi di trasporto sono 216 le entrate di difficile reperimento, pari al 49,1% del totale, superiore di 15,3 punti alla quota di entrate difficili da reperire del 33,8% rilevata per il totale economia. Va inoltre segnalato che rispetto a maggio 2019 tale quota – rilevata per i Conduttori di mezzi di trasporto – risulta superiore di un punto (48,0%). La mancanza di candidati, sia pre che post pandemia, viene segnalata dalle imprese bresciane del settore come la motivazione principale alla base di tale difficoltà. Situazione per il reperimento del personale a livello bresciano ben più negativa rispetto al quadro nazionale dove, a fronte della domanda di lavoro si osserva una crescente difficoltà di reperimento del personale a maggio 2021 per i conduttori di mezzi sono 7.911 le entrate di difficile reperimento, pari al 38,2% del totale, che comunque è il dato più alto del mese di maggio degli ultimi 3 anni. Per tutte le entrate del settore del trasporto e distribuzione la quota di difficile reperimento è del 30%.

«La carenza di autisti, deriva in parte anche dalla mancanza di appeal di questo mestiere nei giovani – aggiunge il presidente Massetti – ma anche negli elevati costi per l’ottenimento della carta di qualificazione e delle patenti per l’esercizio della professione dell’autotrasportatore che sicuramente è un percorso oneroso – diverse migliaia di euro – e che andrebbe sostenuto con appositi bandi come alcune regioni hanno già cominciato a fare con iniziative ad hoc che hanno riscosso un’ottimo successo di partecipazione».

Senza dimenticare che interventi finanziati con i fondi europei, delineati nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), dovranno contribuire alla transizione green, associata al target di riduzione del 55% delle emissioni e, dunque, coinvolgere proprio il settore dei trasporti: «Un comparto chiave, rappresentando il 5,2% del valore aggiunto, il 23,3% delle emissioni totali di gas serra e il 31% degli impieghi energetici. Considerando che il 44% di import/export viaggia su gomma, per perseguire nella politica di riduzione delle emissioni sono necessari interventi su tutta la filiera e proprio con più investimenti sul rinnovo dell’intero parco veicolare» conclude Massetti.

Export bresciano: nel primo trimestre vendite per 4,3 miliardi (+12,4%)

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Export by

Nel primo trimestre del 2021, le esportazioni bresciane – pari a 4.305 milioni di euro – aumentano del 12,4% rispetto allo stesso periodo del 2020. Si tratta della variazione più elevata dal quarto trimestre 2017 (+12,6%).

In termini monetari, è il miglior primo trimestre di tutta la serie storica e il terzo miglior trimestre dopo il secondo 2018 (4,5 miliardi) e il secondo 2019 (4,4 miliardi). La crescita tendenziale rilevata nel primo periodo dell’anno è frutto di quanto registrato a marzo (+42,3%), mentre gennaio (-3,5%) e febbraio (-0,5%) hanno fornito un contributo di poco negativo.

A rilevarlo sono i dati ISTAT elaborati dal Centro Studi di Confindustria Brescia.

Le importazioni, pari a 2.422 milioni di euro tra gennaio e marzo 2021, crescono del 16,8% su base tendenziale, la crescita più intensa dal quarto trimestre 2017 (+18,3%).

Nel primo trimestre 2021, rispetto allo stesso periodo del 2020, la dinamica positiva delle esportazioni bresciane (+12,4%) è superiore a quella rilevata in Lombardia (+3,5%) e in Italia (+4,6%).

Il saldo commerciale si attesta a 1.883 milioni di euro, in aumento del 7,2% rispetto a quello del primo trimestre 2020 (1.757 milioni di euro). È il valore più alto tra i primi trimestri della serie storica.

“I segnali provenienti nel primo trimestre 2021 dalle esportazioni bresciane, tradizionale punto di forza della nostra provincia, sono certamente positivi, e ci spingono a guardare i prossimi mesi con maggiore ottimismo, nonostante le attuali problematiche legate ai rincari delle materie prime – commenta Mario Gnutti Vice Presidente Confindustria Brescia con delega all’Internazionalizzazione –. Grazie all’export, il settore manifatturiero bresciano è riuscito a superare i momenti più difficili legati alla pandemia da Covid-19, mantenendo un’importante presenza sui mercati internazionali: un aspetto su cui la nuova squadra di presidenza di Confindustria Brescia continuerà a lavorare nei prossimi anni.”

La dinamica del primo trimestre risente positivamente della ripresa del commercio mondiale che, nel periodo gennaio-marzo 2021, ha registrato un segno positivo (+8,8% tendenziale), recuperando interamente (già da ottobre 2020) i livelli pre-Covid. Le prospettive per i prossimi mesi risultano condizionate dal generale superamento delle condizioni di emergenza sanitaria, dovuto anche al procedere spedito della campagna vaccinale, e al miglioramento delle attese economiche legato all’arrivo della prima tranche dei fondi europei del Next Generation EU.

La forte ripresa dei prezzi delle principali materie prime industriali ha favorito il rigonfiamento dei valori monetari dei beni scambiati. Qualche svantaggio nelle esportazioni extra UE è derivato dall’apprezzamento dell’euro nei confronti del dollaro (+9,4% tendenziale).

Nel primo trimestre 2021, tra i settori, su base annua, i più dinamici risultano: metalli di base e prodotti in metallo (+18,1%), sostanze e prodotti chimici (+19,4%), apparecchi elettrici (+16,6%), articoli farmaceutici, chimico medicinali e botanici (+74,3%), computer, apparecchi elettronici e ottici (+16,4%).

Una diminuzione delle esportazioni riguarda il comparto dei prodotti alimentari, bevande e tabacco (-6,1%) e quello dei prodotti tessili, abbigliamento e accessori (-6,7%).

Tra i mercati di sbocco, aumentano le esportazioni verso Germania (+10,8%), Spagna (+20,1%), Francia (+13,2%), Regno Unito (+5,2%), Stati Uniti (+11,3%), Cina (+45,0%), Turchia (+37,1%), Russia (+11,0%). Diminuiscono le vendite verso il Brasile (-6,7%) e l’India (-0,7%). In termini di aree geografiche spiccano le dinamiche positive dei Paesi europei non UE (+15,9%), dell’Africa (+15,1%) e dell’Unione Europea post Brexit (+14,5%).

Per quanto riguarda le importazioni, sono in crescita quelle di metalli di base e prodotti in metallo +22,9%), apparecchi elettrici (+23,3%), macchinari e apparecchi (+17,5%), sostanze e prodotti chimici (+14,6%), computer, apparecchi elettronici e ottici (+21,6%). Risultano in diminuzione gli acquisti nel comparto articoli farmaceutici, chimico medicinali e botanici (-8,6%) e nei mezzi di trasporto (-1,8%).

Aumentano le importazioni da: Francia (+18,5%), Germania (+21,4%), Spagna (+33,1%), Cina (+29,1%) e Turchia (+22,2%).  Diminuiscono da: Regno Unito (-35,1%) e Russia (-50,0%).

Banca Valsabbina cresce nel fintech: siglato un accordo per il 17,5% della veneta Mycredit Service

in Banche/Economia/Valsabbina by

Banca Valsabbina ha siglato con la Fintech veneta “Credit Service Spa” un accordo di investimento finalizzato all’acquisizione del 17,5% della società. L’operazione, subordinata al verificarsi di alcune condizioni sospensive, prevede in particolare di ritirare quote di minoranza sul mercato secondario, effettuando poi un ulteriore conferimento in denaro finalizzato all’aumento patrimoniale della società e allo sviluppo strategico della stessa.

L’articolata operazione prevede, oltre al coinvolgimento dell’Istituto Bancario bresciano, particolarmente attivo nella finanza strutturata e nel settore Fintech, anche il coinvolgimento di Siav Spa, società tecnologica padovana, leader in soluzioni di gestione elettronica dei documenti e dei processi digitali. Siav Spa ritirerà anch’essa alcune quote di minoranza sul mercato secondario e completerà l’aumento patrimoniale di “Credit Service”, raggiungendo il 13,1% del capitale. 

Credit Service Spa, è una Fintech Company con sede a Venezia specializzata in servizi di invoice management. Nata nel 2014 con un focus su soluzioni per la gestione del credito commerciale, la società ha sviluppato nel corso degli anni la prima piattaforma che integra strumenti di analisi del credito basati su machine learning, con soluzioni di supply chain finance che permettono di finanziare e ottimizzare la gestione delle filiere industriali e commerciali. Il piano di investimento della società prevede lo sviluppo di nuove tecnologie e prodotti basati sull’open banking e l’intelligenza artificiale, strumenti indispensabili per affrontare uno scenario post Covid 19, nel quale sarà determinante per le aziende dotarsi di sistemi in grado gestire e condividere dati e informazioni con il mercato e l’ecosistema finanziario.

“Anche questo investimento rientra nella strategia di diversificazione e modernizzazione del business definita dall’Istituto, sottolineaHermes Bianchetti, Responsabile Divisione Business di Banca Valsabbina. Il mercato dell’invoice trading e del credito commerciale in particolare è ampio ed in continua evoluzione, vogliamo sviluppare una strategia di crescita condivisa con Credit Service, sfruttando le innovazioni tecnologiche unitamente ad alternative forme di finanza complementare, supportando e sostenendo le imprese e l’economia reale. Confidiamo che l’apporto di nuovi capitali nella Fintech e le sinergie che possono nascere con noi e con Siav possano permettere a Credit Service di programmare al meglio gli investimenti futuri, proseguendo nel proprio percorso di crescita e di sviluppo. A tale riguardo struttureremo anche apposite forme di funding per finanziare, anche in partnership con altri investitori, l’acquisto dei crediti commerciali gestiti dalla piattaforma.”

“Da parte nostra abbiamo lavorato sin dall’inizio ad un deal che avesse al suo interno tutte le anime del fintech – commenta Enzo Sisti, CEO di Credit Service -, e cioè la finanza e la tecnologia. Le abbiamo trovate in un partner come Banca Valsabbina, solido e visionario nella capacità di interpretare le nuove offerte di servizi digitali e in Siav Spa, digital provider con un solido stack tecnologico e una presenza diffusa sul mercato. Grazie a queste collaborazioni siamo ora pronti a sviluppare il nostro piano di crescita, che prevede di arrivare a finanziare attraverso la nostra piattaforma nel 2025 oltre un miliardo di crediti commerciali di aziende”.

“Da sempre i CFO hanno riconosciuto a Siav profonde capacità di analisi, peculiari competenze tecniche e forti capacità di innovazione. Tali attributi sono condizioni necessarie ad affrontare le sfide poste dalla Transizione Digitale in essere. Questa partnership rappresenta una naturale evoluzione della nostra offerta con servizi altamente innovativi che semplificano il governo dell’impresa e forniscono una concreta risposta alle esigenze di una gestione sempre più proattiva delle risorse finanziarie aziendali” – dichiara Nicola Voltan, CEO di Siav SpA.“Assieme a Credit Service e Banca Valsabbina riteniamo, in ottica strategica, di poter sviluppare una sinergia che ci consentirà di proporre una soluzione unica nel mercato.”

Meccanica: nel primo trimestre produzione +2,2%, metallurgia al +14,5%

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Manifatturiero/Meccanica/Tendenze by
industry metal fire radio

In provincia di Brescia, nel primo trimestre del 2021, l’attività produttiva dei settori metalmeccanici ha segnato per la prima volta variazioni positive rispetto allo stesso trimestre del 2020 (tendenziali), dopo una serie di flessioni accumulate dal terzo trimestre 2019.

In particolare, il comparto della meccanica ha registrato una crescita tendenziale dell’attività del +2,2% (dopo il -15,3% del quarto trimestre 2020), quello della metallurgia del +14,5% (-5,8% nel periodo precedente).

A evidenziarlo è l’indagine trimestrale condotta dal Centro Studi di Confindustria Brescia, che ha dedicato ampio spazio anche alla valutazione delle conseguenze economiche dell’emergenza sanitaria sulle imprese.

La dinamica rispetto al trimestre precedente (congiunturale) segnala un ulteriore aumento della produzione nel primo trimestre 2021 (dopo quello rilevato nell’ultima parte dello scorso anno): +3,8% per la meccanica e +9,4% per la metallurgia.

“La crescita riscontrata nei valori della produzione e negli ordini all’interno della Meccanica sta spingendo l’indice PMI manifatturiero, aspetto che induce i nostri imprenditori a essere ottimisti sulle evoluzioni future del comparto, nonostante le persistenti problematiche legate al rincaro delle materie prime e agli strascichi del difficile periodo legato alla crisi sanitaria – commenta Gabriella Pasotti, Presidente del Settore Meccanica di Confindustria Brescia –. Sotto quest’ultimo punto di vista, resta tuttavia centrale lo sviluppo e l’efficacia della campagna vaccinale attualmente in corso, che potrà mettere definitivamente alle spalle le problematiche legate alla pandemia da Covid-19 e consentirci una completa ripartenza. Intanto, segnali positivi arrivano anche dal ricorso alla Cassa Integrazione, che nei primi 4 mesi dell’anno ha segnato un -49,4% sullo stesso periodo del 2020.”

“Il boom dei prezzi delle materie prime, che hanno raggiunto i massimi di sempre, sta trascinando la ripresa della domanda dei semilavorati. Ripresa che è più dominata da una speculazione commerciale delle materie prime, che da un vero incremento del mercato a valle, soprattutto quello dell’automotive che viaggia ancora a ritmo ridotto. Ora il rimbalzo del valore aggiunto è più per i produttori di acciai comuni da costruzione o di laminati piani, che hanno quotazioni più veloci a reagire in momenti di variabilità del mercato – aggiunge Giovanni Marinoni Martin, Presidente del Settore Siderurgia, Metallurgia e Mineraria di Confindustria Brescia – Tra i non ferrosi, il prezzo dell’alluminio ha avuto una crescita importante (+60%) rispetto ai minimi del 2020, la cui componente del 2021 pesa per il +15%. In questo settore, è in corso un’importante crescita della domanda nei settori degli estrusi e dei laminati, mentre rimane qualche difficoltà nei getti di alluminio, il cui sbocco principale è quello dell’automotive. Per quanto riguarda il rame, dopo un 2020 chiusosi intorno ai 6.700 $/ton, il 2021 si è aperto con valori che si attestavano a circa 7.900 $/ton per raggiungere poi i massimi storici a 10.700 $/ton. Le quotazioni del rame restano, in ogni caso, condizionate da una situazione congiunturale che vede una domanda superiore all’offerta. Anche le politiche economiche attuate dal Governo nazionale attraverso incentivi e sostegni, gli ingenti capitali provenienti dal Recovery Plan, nonché il capitolo legato alla elettrificazione dei mezzi di trasporto nel comparto Automotive costituiranno ulteriore stimolo al mantenimento di livelli alti sulle quotazioni del rame stesso”.

In particolare, riguardo al settore della meccanica, posto uguale a 100 il livello di attività associato alla “normalità pre-Covid”, quello effettivamente registrato è stato pari a: 92 a gennaio; 94 a febbraio; 102 a marzo. Per aprile è previsto un livello di attività pari a 98. Gli intervistati hanno dichiarato, per il periodo gennaio-marzo 2021, un aumento percentuale del fatturato (+12%) e delle ore lavorate (+7%) rispetto ai primi tre mesi del 2020.

Nel settore della metallurgia, posto uguale a 100 il livello di attività associato alla “normalità pre-Covid”, quello effettivamente registrato è stato pari a: 97 a gennaio; 103 a febbraio; 108 a marzo. Per aprile è previsto un livello di attività pari a 105. Gli intervistati hanno dichiarato, per il periodo gennaio-marzo 2021, una crescita percentuale del fatturato (+25%) e delle ore lavorate (+15%) rispetto ai primi tre mesi del 2020.

Riguardo al commercio con l’estero, gli ultimi dati ISTAT disponibili segnalano che nel complesso del 2020 le esportazioni di prodotti metalmeccanici, pari a 10,0 miliardi (il 67,5% del totale delle vendite bresciane all’estero), sono diminuite del 10,8% sul 2019 (contro il -15,6% dei primi nove mesi), con punte più accentuate nei mezzi di trasporto (-12,2%) e nella metallurgia (-11,3%) e una riduzione più contenuta nel comparto dei macchinari ed apparecchi (-9,5%).

In tale contesto, gli ingenti rincari delle quotazioni delle materie prime industriali rilevati negli ultimi mesi sono fonte di particolari preoccupazioni per le imprese della filiera metalmeccanica, che vedono complicarsi significativamente lo scenario competitivo, anche per la scarsità di materiali. La risalita dei prezzi ha riguardato sia i non ferrosi, sia gli input siderurgici. L’indice LMEX, che racchiude in un solo valore i principali metalli scambiati alla borsa di Londra (alluminio, nichel, piombo, rame, stagno e zinco) è intorno ai massimi storici (4.273 la quotazione media nella settimana n. 22), rilevando un incremento dell’88% dai minimi del 2020 e del 24% da inizio 2021. Il minerale di ferro, utilizzato nelle produzioni ad alto forno, si posiziona anch’esso sui massimi storici, con rialzi del 156% dai minimi del 2020 e del 32% nei primi cinque mesi del 2021. Un andamento complessivamente analogo riguarda il rottame ferroso, impiegato nelle produzioni di acciaio a forno elettrico, le cui quotazioni si attestano ai livelli più elevati dal lontano 2008, facendo segnare un +113% sui minimi del 2020 e un +7% da inizio 2021.

Sul versante del mercato del lavoro, si segnala lo sgonfiamento del ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni nei settori metalmeccanici. Le ore autorizzate nei primi quattro mesi del 2021 sono diminuite del 49,4% rispetto allo stesso periodo del 2020, passando da 20,3 a 10,3 milioni. In particolare, la componente ordinaria nei primi quattro mesi del 2021 è calata del 71,1% (da 19,4 a 5,6 milioni di ore); quella straordinaria invece è cresciuta del 378% (da 1 a 4,7 milioni di ore). Nello specifico, la componente ordinaria è diminuita del 73,2% nella meccanica (da 15.863.738 ore nel periodo gennaio-aprile 2020 a circa 4,3 milioni) e del 61,7% nel metallurgico (da 3.486.983 ore a 1,3 milioni). Sulla base delle ore effettivamente utilizzate è possibile stimare che le unità di lavoro annue (ULA) potenzialmente coinvolte dalla CIG siano circa 6.700, contro le 13.300 dello stesso periodo del 2020.

Dal punto di vista della struttura produttiva, Brescia è la seconda provincia italiana per rilevanza dell’industria metalmeccanica (dopo Torino). Con poco più di 100 mila addetti attivi, è leader nazionale per quanto riguarda la metallurgia (16 mila addetti) e i prodotti in metallo (39 mila), è al secondo posto nei macchinari e apparecchiature (30 mila) e in sesta posizione relativamente ai mezzi di trasporto (poco più di 8 mila addetti).

Btl e Consorzio agrario Nordest: un patto per rendere le imprese più sostenibili

in Agricoltura e allevamento/Banche/Btl/Economia by

Una convenzione nel segno della sostenibilità e della innovazione. E’ stata siglata presso la sala convegni del Consorzio Agrario del Nordest – Agenzia di Verolanuova, la Convenzione tra BTL Banca e il Consorzio Agrario del Nordest che avrà validità per il biennio 2021-2022. I lavori sono stati presentati per il Consorzio dal Vicedirettore generale Mirko Giovannini e per BTL dal Direttore Commerciale, Pietro Gozzini.

L’iniziativa congiunta di BTL e del Consorzio Agrario del Nordest – uno dei più importanti Consorzi Agrari in Italia con i suoi più di 50.000 soci e clienti – mira a promuovere il rilancio del settore primario in chiave sostenibile con l’incentivo all’acquisto di nuovi mezzi tecnici. Il settore primario può infatti dare un significativo apporto alla rinascita dell’economia nazionale e lombarda dopo l’emergenza Coronavirus, avendo dimostrato anche durante la pandemia il ruolo di comparto essenziale per la tenuta del sistema.

La convenzione offrirà alle imprese agricole ricadenti nei territori di competenza del Consorzio Agrario del Nordest e della Banca del Territorio Lombardo un finanziamento – nella forma tecnica del fido commerciale in conto corrente, dedicato esclusivamente agli acquisti di mezzi tecnici presso i punti vendita del Consorzio Agrario del Nordest (Barghe, Chiari, Orzinuovi, Verolanuova, Bedizzole, Gussago, Montichiari, Malonno e Passirano).

“Il Consorzio Agrario del Nordest – afferma il Vicedirettore generale Mirko Giovannini – crede e continua ad investire nella promozione di un modello di sviluppo basato sulla sostenibilità e l’innovazione, che consenta alle imprese agricole di essere più virtuose e competitive in un contesto economico e sociale in grande evoluzione. Con BTL condividiamo questi valori e ci impegniamo nella loro diffusione per la crescita delle aziende agricole”.

“Nonostante la pandemia, l’agricoltura italiana garantisce il funzionamento dell’intera filiera alimentare ed è uno dei settori attivi che “lavorano” per la rinascita del Paese – ha sottolineato Pietro Gozzini Direttore Commerciale BTL Banca – con il Consorzio Agrario del Nordest, BTL valutando le dinamiche economiche del rischio agricolo, propone un prodotto con misure di intervento ispirate a criteri di efficacia, efficienza e sostenibilità. Ringrazio il Consorzio Agrario del Nordest, perché insieme abbiamo collaborato per patrocinare un prodotto bancario idoneo, pensato appositamente per affiancare l’imprenditore agricolo a migliorare la redditività della propria impresa agricola.”

Il Consorzio Agrario del Nordest è uno dei più importanti Consorzi Agrari in Italia ed un protagonista di rilievo del comparto agroalimentare a livello nazionale. Alla base di questo successo c’è l’impegno quotidiano nell’offrire – a più di 50.000 soci e clienti – una gamma completa di soluzioni esclusive e sempre all’avanguardia. Dalla consulenza per lo sviluppo del ciclo colturale ai contratti di coltivazione, dalla fornitura di mezzi tecnici e meccanici alla distribuzione di carbolubrificanti, dalla gestione del ciclo zootecnico alla mangimistica fino alla trasformazione alimentare, il Consorzio Agrario del Nordest promuove e accresce il valore del territorio attraverso la qualificazione delle attività agricole, all’insegna della competenza, della serietà e dell’innovazione continua.

Oggi il Consorzio Agrario del Nordest, cooperativa fondata nel 1895 con finalità mutualistiche, a capitale interamente privato, vanta un fatturato superiore ai 430 mln di euro ed una fitta rete di strutture commerciali, logistiche e produttive dislocate sul territorio di riferimento. Una realtà forte e articolata, da sempre al fianco degli Imprenditori Agricoli per supportare il raggiungimento dei quattro obiettivi fondamentali dell’agricoltura:

+ redditività, + produttività, + qualità e + sostenibilità.

Banca del Territorio Lombardo conta71filiali, 384 collaboratori e 7.800 Soci Cooperatori e oltre 75.000 clienti. Fa parte del Gruppo Bancario Cooperativo Cassa Centrale Banca – Credito Cooperativo Italiano, che annovera 77 banche e 1.500 sportelli in tutta Italia, oltre 11.000 collaboratori e circa 450.000 Soci Cooperatori.

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