Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

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Maggio 2017 - page 4

Cna rinnova i vertici il 23 maggio

in Associazioni di categoria/Cna/Nomine by
La presidente di Confederazione nazionale artigianato Eleonora Rigotti

Il 23 maggio Cna Brescia rinnova i propri vertici. L’assemblea elettiva dell’associazione di via Orzinuovi – secondo quanto riportato da BsNews.it – sarà chiamata a scegliere il Consiglio territoriale, che a propria volta eleggerà Presidenza e presidente (l’uscente è Eleonora Rigotti). L’appuntamento – riservato agli associati – è fissato per le 18.30 nella Sala riunioni di via Orzinuovi 3, Brescia. Ai lavori assembleari interverranno il presidente nazionale di Cna Daniele Vaccarino e quello lombardo Daniele Parolo.

Manutenzione auto, nel 2016 ai bresciani è costata 693 milioni

in Automotive/Economia/Tendenze by

Nel 2016 gli automobilisti della Lombardia hanno speso per la manutenzione e le riparazioni delle loro autovetture 6,1 miliardi di euro. La provincia lombarda che registra la spesa più alta per la manutenzione e le riparazioni di auto eseguite nel 2016 è Milano, con 2,6 miliardi di euro. Molto più distanziate seguono le province di Brescia con 693 milioni, Bergamo con 579 milioni, Varese con 477 milioni, Monza Brianza con 441 milioni, Como con 308 milioni, Pavia con 232 milioni, Mantova con 222 milioni, Cremona e Lecco con 178 milioni, Lodi con 101 milioni e infine Sondrio che, con 93 milioni, chiude la graduatoria delle province lombarde. Questi dati emergono da uno studio dell’Osservatorio Autopromotec, che è la struttura di ricerca di Autopromotec, la più specializzata rassegna espositiva internazionale delle attrezzature e dell’aftermarket automobilistico, la cui prossima edizione è in programma dal 24 al 28 maggio presso il quartiere fieristico di Bologna.

A livello nazionale nel 2016 gli italiani hanno speso 29,5 miliardi di euro per le attività di manutenzione e riparazione delle loro autovetture. Rispetto al 2015, quando la spesa per la manutenzione e le riparazioni ammontava a 28,4 miliardi di euro, vi è stata una crescita del 3,9%. Sono molti i fattori che incidono sulla crescita della spesa per la manutenzione e le riparazioni di auto. Innanzitutto vi è da considerare l’aumento dei prezzi per la manutenzione e le riparazioni che nel 2016, secondo l’Osservatorio Autopromotec, è stato dell’1,1%. Tale aumento è stato calcolato sulla base di una media ponderata dell’indice Istat del prezzo per la riparazione, di quello per la manutenzione e di quello per i pezzi di ricambio e accessori. Un altro elemento, poi, che ha spinto verso l’alto la spesa è stato l’aumento del parco circolante. Nonostante l’Italia abbia già un tasso di motorizzazione molto elevato, il parco circolante è cresciuto anche nel 2016, registrando un +1,4% rispetto al 2015. A questi fattori si aggiunge anche un aumento della quantità di interventi di manutenzione e riparazione nelle officine che, in base alle stime dell’Osservatorio Autopromotec, è stato dell’1,3%. Tale crescita è dovuta ad un aumento della domanda dei servizi di officina generato dall’invecchiamento di una parte consistente del parco circolante. L’effetto congiunto di questi fattori ha determinato per gli italiani un esborso che, come si è detto, è stato stimato in 29,5 miliardi di euro. Si tratta di un dato indubbiamente positivo per il settore dell’autoriparazione, i cui bilanci negli anni della crisi economica hanno registrato un andamento negativo, come dimostra la pesante contrazione della spesa nel 2012 (-10,5%) e l’ulteriore lieve contrazione del 2013 (-1,1%). Da questo minimo il mercato è ripartito già nel 2014 con una crescita dell’1,4% ed un fatturato stimato a 27,1 miliardi, salito poi a 28,4 miliardi nel 2015 (+4,8%) e a 29,5 miliardi del 2016 (+3,9%). L’andamento del settore dell’autoriparazione, tra l’altro, è stato certamente influenzato anche da altri due importanti fattori. Il primo è la favorevole evoluzione della situazione congiunturale. Il secondo è l’adozione di tecnologie più avanzate e l’introduzione sempre più frequente di nuovi dispositivi che hanno determinato, da un lato, un incremento del costo degli interventi di manutenzione e riparazione e, dall’altro, un costante rinnovo delle attrezzature.

Sono questi i temi ed i motivi di principale interesse per cui il settore dell’autoriparazione attende con particolare attenzione Autopromotec 2017 che sarà un’occasione, oltre che per confrontarsi, anche per una diretta presa di contatto degli operatori con quanto di più avanzato sta maturando nel mondo dell’autoriparazione.

Talent Garden raddoppia la sede di Roma e arriva a Cinecittà

in Economia/Formazione/Partner 2/Startup by
Davide Dattoli di Talent Garden

Sono cresciute del 150% in 2 anni le startup nate a Roma, passando dalle 211 del 2015 alle 527 di aprile 2017[1]. A questa crescita ha contribuito in maniera decisiva Talent Garden, la piattaforma europea per i talenti del digitale, che ha inaugurato a Cinecittà il suo secondo campus romano. Talent Garden è sbarcata a Roma lo scorso anno con lo spazio di coworking che si trova nello storico palazzo delle Poste di Viale Mazzini. In questa sede sono presenti oggi più di 120 innovatori digitali e si svolgono oltre 150 eventi all’anno.

Il nuovo Talent Garden Cinecittà, di via Quinto Publicio 90, è uno spazio dedicato ai professionisti del digitale e dell’innovazione con una particolare attenzione al mondo dei new media e della multimedialità, situato proprio nel cuore degli storici studi televisivi. Si tratta di uno spazio aperto 24 ore su 24 che ospita oltre 70 “abitanti”, i cosiddetti “tagger”, in ambienti dal design innovativo in linea con lo stile che contraddistingue i 18 campus distribuiti in Italia e in Europa. Oltre a Roma, Talent Garden è presente a: Milano (Calabiana e Merano), Bergamo, Brescia, Cosenza, Padova, Genova, Pisa, Torino, Pordenone, Sarzana, Barcellona, Tirana, Bucarest, Kaunas, Vienna. Molte le realtà che hanno già scelto Talent Garden Cinecittà come sede della propria attività: sviluppatori software e grafica 3D, startup che si occupano di realtà virtuale, ma anche la multinazionale Groupon. Talent Garden, attraverso le due sedi di Prati e Cinecittà, punta a diventare un polo di connessione per l’ecosistema dell’innovazione della Capitale, facilitando il collegamento tra i principali player a livello nazionale e internazionale.

“Mi piace molto – dichiara Davide Dattoli, founder e CEO di Talent Garden – il fatto che il nostro primo campus con un grande focus sui professionisti dei new media sia proprio a Cinecittà, luogo in cui storicamente si è sviluppato il cinema italiano. I nostri campus – prosegue – non sono soltanto un ufficio condiviso, ma un vero e proprio “acceleratore naturale”: non ci limitiamo ad affittare uno spazio, ma creiamo un polo di incontro tra innovatori digitali all’interno di una rete internazionale di talenti accomunati dalla passione per l’innovazione e il digitale. Siamo nati nel 2011 a Brescia dalla necessità di creare uno spazio di lavoro che accogliesse imprenditori e innovatori e oggi contiamo oltre 1.500 membri tra startup, freelance, aziende e una community online di più di 80.000 persone”.

“Sono molto felice perché questa inaugurazione è un modo assolutamente unico per festeggiare gli 80 anni di Cinecittà! È la dimostrazione che dopo aver contribuito alla realizzazione di oltre 3.000 film, tra cui 83 nomination all’Oscar e 48 statuette, offrendo a tanti la possibilità di esprimere la propria creatività e diventando un modello in Italia e nel mondo – commenta Corrado Camilli, Presidente e Amministratore Delegato Cinecittà Media – Cinecittà è pronta ad affrontare la sfida dell’innovazione con rinnovato slancio. Nell’ambito del più grande progetto dei “Cinecittà Creative Hub”, Talent Garden Cinecittà è testimonianza del fatto che si può fare innovazione nell’ambito culturale e che si possono mettere in rete esperienze anche diverse nell’ambito di una visione condivisa.”

Con la nuova sede di Talent Garden sono circa una ventina gli spazi di coworking a Roma, ambienti che favoriscono l’insediamento di nuove realtà imprenditoriali. La Capitale ospita oggi 527 startup, per la stragrande maggioranza attive nel settore dei servizi (85,1%). La maggior parte di queste nuove imprese (46,1%) ha un capitale compreso tra i 5 e i 10.000 euro e il modello più diffuso (30,2%) non supera i 4 addetti. Delle 527 startup registrate, soltanto il 48% dichiara il valore della produzione: la stragrande maggioranza (34,2%) ha un valore di produzione entro i 100.000 euro, il 12,5% fra i 100.000 e i 500.000 e poco più dell’1% si colloca tra i 500.000 e 1 milione di euro. Quasi il 14% delle startup romane ha donne al suo interno, mentre il restante 78,6% è esclusivamente “al maschile”. Delle 73 startup con “quote rosa”, il 35,6% è esclusivamente composto da donne, il 20% vede una presenza femminile maggioritaria e il 43,8% una presenza “forte”.

Ogni Talent Garden è un luogo pensato per freelance, startup, PMI digitali e grandi imprese, non un semplice luogo di lavoro ma un vero e proprio campus dell’innovazione che ospita con la modalità del coworking aziende e professionisti. Nel nuovo campus romano avrà sede anche TAG Innovation School, la scuola di formazione di Talent Garden, che ogni anno forma in varie parti d’Europa centinaia di studenti sulle nuove professioni del digitale e che nei prossimi mesi, proprio in collaborazione con Cinecittà, costruirà nuovi percorsi pensati per i professionisti dei media e del digitale nel cinema. A completare il campus anche un teatro che può ospitare fino a 300 persone e dove sono già in calendario decine di eventi che nei prossimi mesi animeranno l’ecosistema dell’innovazione romano.

Media partner dell’apertura di Talent Garden Cinecittà radio RDS, realtà proiettata a dialogare con i millenials e a favorire esperienze di crescita professionale con progetti come RDS Startup Lab.

METAL 4.0 – Soluzioni ERP per il settore Metal – SAP S/4 HANA & SAP Business One

in Acciaio/Economia/Partner by

Le aziende del settore Metal hanno la necessità di monitorare costantemente i processi attraverso l’utilizzo di strumenti di controllo adatti sia alla gestione di una produzione su ordine cliente, sia alla pianificazione e produzione su previsione. Le aziende del settore pongono rilevante attenzione alla necessità di gestire le specifiche di prodotto associandogli un numero elevato di attributi che ne descrivano puntualmente dimensioni, profili, caratteristiche chimico-fisiche, garantendo allo stesso tempo una rintracciabilità totale dei manufatti all’interno del flusso logistico e produttivo. 

Il processo di conto trasformazione attiva e passiva, spesso presente nella produzione e lavorazione dei metalli non ferrosi, deve essere integralmente inserito nelle procedure aziendali sia in ambito logistico che di controllo di gestione. Le aziende del settore metal hanno la necessità di integrare i processi logistici primari con le funzioni di supporto quali il controllo qualità del prodotto, la manutenzione e gestione delle attrezzature e degli impianti.

Queste soluzioni sono state sviluppate per soddisfare le necessità operative e organizzative peculiari per il settore della siderurgia e metallurgia.  Possono rappresentare la linea guida per favorire uno sviluppo organizzativo consapevole, essendo già oggi aperte a contesti multi-societari e pronte a espandersi verso scenari di e-business. Le soluzioni SAP coniugano l’esigenza di poter descrivere compiutamente, utilizzando un numero di attributi esteso a piacere, anche interconnessi tra loro, un nastro d’acciaio, un tubo o un profilato speciale. Sfruttano la configurazione di prodotto nel flusso dall’ordine all’identificazione dei semilavorati e delle materie prime da utilizzare in produzione. Memorizzano le specifiche rilevate al termine di una lavorazione utilizzando la gestione delle partite a livello di fascio, lotto, o singolo articolo.

Già dalla fase di inserimento ordine, la definizione delle specifiche di prodotto attiva strutture di pricing e di determinazione dei costi che permettono un immediato riscontro della marginalità. Le stesse specifiche di prodotto, trasferite in tutte le fasi produttive, rendono agevole massimizzare l’efficienza di materiali e manodopera grazie a funzioni di accorpamento, ad esempio per attività di taglio o di trattamento termico.

Le soluzioni SAP non si limitano a gestire i processi fondamentali ma ne stimolano l’evoluzione verso modelli organizzativi più snelli e razionali. In un contesto sempre più internazionale e competitivo, la necessità di contare su strumenti informativi precisi e tempestivi è diventato un “must” irrinunciabile per supportare le scelte aziendali più convenienti. 

Forniscono istantaneamente al management le informazioni necessarie al processo decisionale attraverso il controllo completo degli scenari logistici, valutando preventivamente le conseguenze di ogni decisione attraverso una precisa analisi della profittabilità. Lo sviluppo del business in questo modo si appoggia alla forza dei dati che costituiscono la base per garantire un governo efficace dell’azienda.

Le soluzioni includono la gestione dei processi caratteristici delle aziende che operano ai diversi livelli della filiera:

> Trafilatura ;

> Laminatoi ;

> Estrusioni ;

> Centri Servizi Acciai ;

> Fonderie ;

> Pressofusioni ;

> Lavorazioni meccaniche e di precisione.

Le soluzioni SAP sono basate sulla tecnologia HANA, il motore per l’impresa in tempo reale. Fornisce una base su cui costruire una nuova generazione di applicazioni, consentendo ai clienti di analizzare in tempo reale grandi quantità di dati virtualmente provenienti da qualsiasi fonte.
Neosperience è un partner capace di intervenire realizzando progetti completi di cambiamento anche di tipo organizzativo capitalizzando una grande e lunga esperienza nella gestione dei sistemi d’impresa e contestualizzando questa esperienza in un’efficace modalità di utilizzo delle piattaforme SAP.
Per maggiori informazioni: www.neosgroup.it

METAL 4.0: Tecnologie per realizzare la Smart Factory nel settore Metal

in Acciaio/Economia/Evidenza by
L’industria 4.0 scaturisce dalla quarta rivoluzione industriale. Non esiste ancora una definizione esauriente del fenomeno, ma in estrema sintesi alcuni analisti tendono a descriverla come un processo che porterà alla produzione industriale del tutto automatizzata e interconnessa. Secondo un recente rapporto della multinazionale di consulenza McKinsey le nuove tecnologie digitali avranno un impatto profondo nell’ambito di quattro direttrici di sviluppo: la prima riguarda l’utilizzo dei dati, la potenza di calcolo e la connettività, e si declina in big data, open data, Internet of Things, machine-to-machine e cloud computing per la centralizzazione delle informazioni e la loro conservazione. La seconda è quella degli analytics: una volta raccolti i dati, bisogna ricavarne valore. Oggi solo l’1% dei dati raccolti viene utilizzato dalle imprese, che potrebbero invece ottenere vantaggi a partire dal “machine learning”, dalle macchine cioè che perfezionano la loro resa “imparando” dai dati via via raccolti e analizzati.  La terza direttrice di sviluppo è l’interazione tra uomo e macchina, che coinvolge le interfacce “touch”, sempre più diffuse, e la realtà aumentata:  per fare un esempio la possibilità di migliorare le proprie prestazioni sul lavoro utilizzando strumenti come i Google Glass. Infine c’è tutto il settore che si occupa del passaggio dal digitale al “reale”, e che comprende la manifattura additiva, la stampa 3D, la robotica, le comunicazioni, le interazioni machine-to-machine e le nuove tecnologie per immagazzinare e utilizzare l’energia in modo mirato, razionalizzando i costi e ottimizzando le prestazioni.

Nel settore siderurgico e metallurgico alcuni strumenti informatici possono realizzare il paradigma della Smart Factory:

Augmented Reality (AR)

Gli elementi che “aumentano” la realtà possono essere inseriti con un dispositivo mobile, come uno smartphone, con l’uso di un PC dotato di webcam o di altri sensori, con dispositivi di visione (per es. occhiali a proiezione sulla retina), di ascolto (auricolari) e di manipolazione (guanti) che aggiungono informazioni multimediali alla realtà già normalmente percepita.

Internet of Thing (IoT)

La finalità è lo sviluppo di prodotti elettronici integrati che rendano efficace il concetto di “Internet delle cose” (IoT) e l’offerta di servizi di progettazione per sistemi embedded.

Si concepiscono prodotti a misura degli ambiti applicativi reali che consentano di diffondere, valorizzare e rendere concretamente produttive le potenzialità innovative dell’IoT, anche in ambiti caratterizzati da barriere di accesso economiche, culturali o tecniche.

L’obiettivo è quello di coniugare la consolidata competenza tecnica, l’innovazione di processo e di prodotto con la facilità d’uso e l’elevata integrazione dei sistemi, garantendo costi e caratteristiche tecniche di prodotto ottimali per l’applicazione cui sono destinati.

RFID per i processi logistici

Si gestisce la (rin)tracciabilità ininterrotta dei prodotti che scorrono lungo la filiera estesa, ottenuta matricolando tutte le funzioni di movimentazione sia all’interno che all’esterno del magazzino.

MES

Il MES è  un ponte di connessione naturale tra la crescente complessità delle soluzioni aziendali ERP e APS e la maggior dinamicità e precisione, sempre più richieste a chi agisce all’interno dei reparti operativi aziendali. 

Assecondare ed indirizzare al meglio i processi operativi, gestendo in tempo reale le comunicazioni verso le altre applicazioni aziendali, è il compito assegnato alle le soluzioni MES di nuova generazione.

Se ben integrate, tutte queste tecnologie porteranno molteplici vantaggi

1. Maggiore flessibilità, attraverso la produzione di piccoli lotti ai costi della grande scala

2. Maggiore velocità, dal prototipo alla produzione in serie attraverso tecnologie innovative

3. Maggiore produttivià, attraverso ridotti tempi di set-up, diminuzione degli errori e fermi macchina

4. Migliore qualità, e minori scarti mediante sensori che monitorano la produzione in tempo reale

5. Maggiore competitività, del prodotto grazie alle maggiori funzionalità derivanti dall’Internet of things

Tuttavia non sarà solo la tecnologia a definire, da sola, il nuovo scenario produttivo, bensì il fattore umano sarà sempre più essenziale oltre che necessario. Il passaggio obbligato deve impattare la crescita di professionalità e skills che saranno necessarie in azienda, capacità legate all’utilizzo di sistemi produttivi più “intelligenti” e con un alto tasso di innovazione. 

Per maggiori informazioni: www.neosgroup.it

Luca Borsoni eletto presidente dei Giovani Aib

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Evidenza/Nomine by

Luca Borsoni è il nuovo presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Associazione Industriale Bresciana. Borsoni – 37 anni, sposato con due figli, alla guida di AS Borsoni WorldWide, azienda di marketing e comunicazione internazionale molto orientata al mondo online e all’innovazione tecnologica, e partner di Forlight, impresa manifatturiera attiva nel campo dell’illuminazione tecnica – succede ad Alberto Faganelli, al vertice degli imprenditori under 40 di AIB negli ultimi due anni.

Il Presidente, che rimarrà in carica per il biennio 2017-2019, è stato eletto dall’Assemblea del Gruppo Giovani, tenutasi questo pomeriggio in sala Beretta, che ha visto intervenire anche il digital strategist delle campagne presidenziali di Barack Obama, Julius Van de Laar, insieme al presidente di AIB, Marco Bonometti, al presidente della Provincia, Pier Luigi Mottinelli, al vice presidente dei Giovani di Confindustria, Simone Ghiazza,  e a Paolo Zanzottera, Data Scientist Triboo Data Analytics e Co-founder Appocrate srl e namuH.

“Da oggi, la squadra di presidenza sarà formata da quattro vice presidenti, ciascuno con una delega operativa specifica totalmente diversa da quanto visto fino a oggi. Più che un cambiamento, un’evoluzione che non rinneghi lo spirito dei Giovani e del passato”, ha dichiarato il neo presidente Luca Borsoni.

I quattro vice presidenti sono Anna Tripoli (Ntm) con delega al Capitale umano, Giorgio Costa (Cope) con delega al Marketing associativo, Francesca Morandi (Siderweb) con delega a Innovazione e startup, Francesco Premoli (Fidelitas) con delega allo Sviluppo economico.

Nel corso dell’assemblea del Gruppo Giovani AIB, fondato nel 1960 e che oggi conta 160 iscritti, sono stati nominati anche i componenti del direttivo: Andrea Astori (Luxor), Luigi Bajetti (12 Parsec Lab), Germana Bergomi (Italian Gasket), Roberta Chelotti (Svib), Roberto De Miranda (Ori Martin), Francesco Frascio (Ferremi Leonino), Anna Fidanza (Condor Trade), Umberto Frigerio (Fonderia di Torbole), Susanna Ghirardi (Leonessa), Silvia Mangiavini (Raffineria Metalli Guizzi), Alessandro Ravelli (Eurometal), Matteo Tovo (Tovo Gomma).

“Giovani Imprenditori come un’etichetta per indicare non più solo uno status anagrafico o sociale, ma prima di tutto una condivisione di valori e obiettivi – ha concluso Borsoni – Per questo è indispensabile potenziare il nostro ruolo attivo, critico e responsabile nello sviluppo economico, sociale e civile del territorio. Dobbiamo imparare a prenderci cura dei nostri valori: la competitività, il servizio come valore aggiunto, lo sviluppo e la valorizzazione delle risorse, l’innovatività ancor prima dell’innovazione, il rapporto con il territorio, la formazione”.

Pro Brixia, crescono i ricavi e cala il contributo camerale

in Associazioni di categoria/Bilanci/Camera di commercio/Economia by
In attuazione delle linee programmatiche adottate dalla Camera di Commercio di Brescia, si chiude con un riscontro positivo l’attività dell’Azienda Speciale Pro Brixia per l’anno 2016, come risulta dal suo bilancio d’esercizio, approvato dal Consiglio camerale. Il consuntivo 2016 di Pro Brixia evidenzia un incremento dei ricavi da 1.939.829 a €2.160.582, spese per il personale (11 unità) per €578.666,00 (-5,23% rispetto al 2015), spese di funzionamento €89.298,00 (-30,32% rispetto al 2015).

“Pro Brixia nel 2016 – commenta la Presidente, Giovanna Prandini – ha dato pieno seguito alle disposizioni normative che prevedono che le Aziende Speciali assicurino, mediante acquisizione di risorse proprie (fatturato), almeno la copertura dei costi strutturali. Il Delta di 1.465.565 euro colloca Pro Brixia al primo posto fra le Aziende Speciali lombarde. E’ il risultato di un lavoro di squadra che non ha avuto timori a cambiare le strategie del passato e a innovare con grande senso di responsabilità: sono state attuate, sia dal CDA uscente sia dal nuovo Consiglio di Amministrazione nominato nel corso dell’estate 2016, azioni puntuali di contenimento dei costi generali e di funzionamento, valorizzando le risorse umane – stante il divieto di nuove assunzioni – , la formazione e la qualità dei servizi , sia alle imprese , sia agli Enti Locali per iniziativa della Borsa Immobiliare”.

Il 2016, in particolare, ha visto Pro Brixia fortemente impegnata sul fronte del rilancio del padiglione fieristico di proprietà di Immobiliare Fiera di Brescia Spa, “Brixia Forum”, avendone assunto la diretta gestione mediante un contratto di locazione commerciale (per un canone annuo asseverato di € 670.000).

“Senza la fiera – prosegue Giovanna Prandini – Pro Brixia avrebbe conseguito nel 2016 il miglior risultato di sempre, con la fiera siamo riusciti a far risparmiare alla CCIAA oltre 500.000,00 euro rispetto alle stime del bilancio preventivo. Finalmente è iniziato un percorso di medio lungo periodo che metterà a sistema non solo l’attività di internazionalizzazione da sempre “core business” dell’Azienda Speciale, ma anche tutti i portatori di buone prassi protagonisti delle filiere produttive bresciane”.

Con riferimento all’organizzazione di eventi fieristici di livello internazionale a favore delle imprese bresciane (229 le partecipanti), si registra un incremento del numero di eventi promossi nel 2016 (19 fiere rispetto alle 16 calendarizzate nel 2015), con l’inserimento di 7 nuovi eventi, a seguito delle nuove istanze e dei suggerimenti provenienti dalle Associazioni di Categoria.

Tra le attività istituzionali, totalmente gratuite per le Imprese, vanno evidenziate quelle di “Incoming Buyers Esteri”: si segnala che Pro Brixia è stata la realtà territoriale lombarda che ha realizzato il maggior numero di incontri B2B e di presenze nell’ambito dell’intero progetto regionale per il secondo anno consecutivo (5 giornate con la partecipazione di 134 imprese, per un totale di 579 incontri B2B).

Per quanto riguarda l’attività di formazione per l’estero, nel 2016 sono stati programmati 12 seminari all’export, (4 in più rispetto al 2015), con 273 imprese e 331 partecipanti.

Di rilievo anche l’attività svolta dalla Borsa Immobiliare, che ha registrato l’istituzione del tavolo di lavoro “Sviluppo del territorio e mercato immobiliare” allo scopo di proporre soluzioni di livello locale per aiutare il mercato a superare l’attuale fase recessiva, in collaborazione con tutti gli Ordini professionali, le Banche, gli agenti immobiliari, gli Enti Locali e le Imprese di Costruzione.

“Senza il censimento dell’invenduto non è possibile operare un’analisi del mercato che dia agli operatori e agli Enti Locali consapevolezza dello stato dell’arte e prospettive per una efficace strategia di programmazione” – commenta la Presidente, Giovanna Prandini.

L’attività del servizio Centro Congressi, infine, nel 2016 non si è limitata ad ottimizzare la gestione delle sale situate nell’immobile camerale di via Einaudi, interessate nell’esercizio da importanti lavori di ristrutturazione, ma ha garantito all’Azienda Speciale di affrontare con esperienza e oculatezza la sfida del Brixia Forum che nell’ anno ha ospitato 15 eventi con oltre 45.000 presenze.

Il Bilancio di Esercizio 2016 si chiude con la riduzione del Contributo Camerale da 1.047.000 (Bilancio Preventivo 2016) a 537.254 (Bilancio Consuntivo 2016), con risparmio sul preventivo di 509.746,00 per la CCIAA . Fonte: BsNews.it

Cuneo fiscale, appello di Agliardi: va abbassato

in Artigianato/Associazione Artigiani/Associazioni di categoria/Economia/Evidenza/Tasse/Uncategorized by

Con una nota il presidente di Associazione Artigiani Bortolo Agliardi è intervenuto sulla questione del cuneo fiscale, invocando interventi per abbassarlo (articolo tratto da BsNews.it).

ECCO IL TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO

Ci sono due temi, strettamente connessi fra loro, che stanno animando il dibattito politico e fra le imprese. Il primo è quello relativo alla necessità di abbassare il cosiddetto cuneo fiscale e il secondo è quello se, per finanziare il primo intervento, si debba aumentare l’Iva. Consentitemi subito di dire che a me pare surreale, fuori da ogni logica, che le due cose vengano messe sullo stesso piano per una serie di ragioni che provo ad esprimere.

Vediamo la partita del cuneo fiscale. Come tutti sanno, per cuneo fiscale si intende la differenza fra quanto costa all’azienda un dipendente e quanto questo dipendente si ritrova effettivamente in tasca. Oggi la situazione media, fotografata dalla Corte dei Conti, è la seguente. Per ogni 100 euro pagati dall’azienda al lavoratore, a questi in busta paga netti ne arrivano 51. In Italia il cuneo fiscale è al 49%, mediamente il 10% sopra la media europea. Ma c’è altro. In realtà, all’azienda il lavoratore costa di più, ovvero circa 135 euro (per contributi e oneri vari). In sintesi: l’azienda paga (per restare al nostro esempio) 135 euro e a chi lavora ne arrivano in tasca 51. E’ mai possibile una simile situazione? No, dicono tutti, e lo si va dicendo da molti anni. Sul principio e sul fatto che in Italia il costo del lavoro sia troppo alto tutti convergono, tutti sono d’accordo. Ma quando si tratta di passare dal principio alla pratica attuazione qui le strade divergono e gli entusiasmi si raffreddano. L’ultima sollecitazione ad intervenire per far sì che in busta paga arrivino più soldi è di qualche giorno fa, espressa dal presidente della Bce, Mario Draghi che invita ad aumentare i salari. Sollecitazione condivisibile per la gran parte, purchè si consideri che in Italia, come tutti riconoscono – mi ripeto – il costo del lavoro è già alto, troppo alto, perchè lo Stato (il Fisco) si prende troppo. Come si può pensare di aumentare salari e stipendi in questa situazione, in un quadro dove già le aziende fanno fatica a competere sui mercati e dove i nuovi posti di lavoro arrivano col contagocce? Qualcuno potrebbe spiegarmela?

Del resto sono convinto anch’io che in busta paga dovrebbe arrivare qualche soldo in più, che i nostri salari netti – ripeto: netti – sono bassi e che, quindi, un intervento per abbassare il cuneo fiscale e abbattere l’incidenza del Fisco sulle buste paga (che oggi, abbiamo visto, è al 49%) sia indispensabile per ridare capacità di acquisto a chi lavora e nello stesso tempo ridare ossigeno ai consumi interni. Ovviamente c’è il problema di sempre: dove reperire le risorse necessarie per abbattere questo cuneo visto che se lo Stato incassa meno soldi da una parte (dalle buste paga) deve recuperare risorse da qualche altra parte? E qui arriva la surreale proposta di cui dicevo agli inizi. C’è chi dice che le risorse vanno trovate aumentando l’Iva ottenendo in questo modo, a mio giudizio, un duplice effetto negativo: si deprime ulteriormente il mercato interno togliendo con la mano destra (l’aumento dell’Iva) quel che si è dato con la mano sinistra (il cuneo fiscale più basso). Io personalmente trovo la proposta irricevibile, uno sberleffo al buon senso che aggraverà una situazione già non facile per tutti, per le imprese in primis. Però non voglio sfuggire alla domanda: dove trovare le risorse (non poche: 15-16 miliardi in 3 anni per abbattere il cuneo del 10%). Lo Stato, il Governo, il Parlamento, seguano la strada maestra: bisogna tagliare da qualche parte, bisogna rendere la struttura pubblica più efficiente, bisogna abbattere la burocrazia che sempre si porta dietro una pletora di personale in eccesso. Bisogna, in altre parole, che lo Stato faccia come hanno fatto le aziende che con fatica, impegno, rinunce ed investimenti hanno superato questi anni difficili dovendosi confrontare con i mercati del Mondo. Adesso tocca allo Stato misurarsi con questa situazione: agisca con coraggio facendosi forte di una convinzione: non è più tempo di tergiversare, se l’azienda-Italia vuole ritrovare competitività bisogna affrontare nodi sin qui irrisolti. Ma a questo serve (servirebbe) la buona politica, quella che sa vedere lontano: a fare cose non facili, a praticare terapie magari dolorose ma necessarie.

Gavardo, il piazzale è dedicato all’artigiano Bertuetti

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Evidenza/Valsabbia/Zone by
Gavardo, il piazzale antistante la biblioteca è stato intolato all'artigiano Mario Bertuetti, foto da ufficio stampa, www.bsnews.it

Gavardo (Bs) – Un’iniziativa fortemente voluta dal Mandamento della Confartigianato di Gavardo concretizzata nei giorni scorsi, in concomitanza con la tradizionale e annuale festa locale degli artigiani. Stiamo parlando dell’intitolazione ufficiale del piazzale antistante la biblioteca comunale all’imprenditore gavardese Mario Cav. Bertuetti. Riconoscimento da parte dell’amministrazione comunale a una persona che ha lasciato un segno profondo nella comunità: Mario Bertuetti, a lungo delegato comunale dell’allora Unione provinciale dell’artigianato, ora Confartigianato, nato nel 1914 e scomparso nel 2008, aveva combattuto nella Seconda guerra mondiale, partecipando, con il grado di sergente degli alpini, alla campagna di Russia. Tornato a Gavardo, aveva avviato una fortunata attività artigianale nel settore della lavorazione del rame e del ferro, affiancandola a un costante impegno nel sociale. Delegato comunale dell’allora Unione provinciale dell’artigianato, nel 1957 era entrato nella commissione artigianato della Camera di commercio di Brescia, distinguendosi per competenza e disponibilità nella soluzione delle problematiche delle imprese. Nel 1961 il presidente Gronchi lo aveva insignito del cavalierato al merito della Repubblica. La richiesta all’amministrazione comunale era stata avanzata proprio dal mandamento di Gavardo della Confartigianato, presieduto da Luciano Manelli.

La cerimonia d’intitolazione alla presenza delle autorità comunali, del comandante della stazione locale dei Carabinieri, maresciallo Santonicola, dei rappresentanti locali e provinciali della Confartigianato e degli alpini, perché Bertuetti era un reduce di Russia delle Penne nere, come ha ricordato il prof. Angelo D’Acunto che ha curato la cerimonia e con l’accompagnamento del corpo musicale Viribus Unitis.

FONTE BSNEWS.IT

Commercialisti, venerdì il viceministro Casero in città

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Luigi Casero e Luigi Pagliuca - ph credit ufficio stampa www.bsnews.it

Il viceministro dell’Economia Luigi Casero venerdì sarà a Brescia. “Commercialisti: il punto sulla condizione della professione e aggiornamenti in materia di Revisione contabile” è il tema del forum che si terrà venerdì 12 maggio alle ore 9.30 presso il Villa Fenaroli Palace Hotel, organizzato dall’Associazione Nazionale Commercialisti in collaborazione con l’Associazione Bresciana Commercialisti e l’Odcec di Brescia.

Interverranno all’incontro Luigi Casero, viceministro dell’Economia e delle Finanze; Luigi Pagliuca, presidente della Cassa nazionale di previdenza dei ragionieri; Marco Cuchel, presidente dell’ANC; Davide Di Russo, vicepresidente dei commercialisti italiani; Andrea Mandelli, vicepresidente della Commissione Bilancio del Senato; Gaetano Quagliariello, componente Commissione Affari Costituzionali della Camera; Carla Ruocco, componente Commissione Finanze della Camera; Gaetano Stella, presidente Confprofessioni; Giovanni Battafarano, segretario generale Associazione Lavoro & Welfare; Alberto Oliveti, presidente Adepp; Mauro Scarpellini, docente di finanza previdenziale; Raffaele Marcello, consigliere nazionale dei commercialisti; Stefano De Rosa, dottore commercialista.

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