Prosegue l’andamento ondivago degli indici dei prezzi, che alternano fasi deflattive e fasi inflattive. A novembre
torna a crescere l’inflazione. Il tasso tendenziale registra infatti una variazione pari a +0,2, e il tasso congiunturale
(variazione sul mese precedente) registra un +0,1%. Non accadeva da dicembre 2015 che tendenziale, e congiunturale facessero registrare entrambe segno positivo. Si registra quindi nuovamente una tendenza, sia pur lieve, all’inflazione.
L’analisi per tipologia di beni e servizi, evidenzia come restino solo i prodotti a media frequenza di acquisto quelli ancora interessati dalla deflazione, ancora una volta a causa della componente energetica, ma anche le altre componenti vedono un calo delle tendenze inflazionistiche. Il tasso tendenziale senza la componente energetica è pari a +0,3%. Le divisioni con andamento inflativo sono “Altri beni e servizi” (+0,8%), “Prodotti alimentari” (+0,3%), “Istruzione” (+0,3%), “Servizi sanitari” (+0,2%) e “Abitazione, acqua, energia elettrica e combustibili” (+0,1%). Le divisioni in diminuzione sono: “Comunicazioni” (-0,9%), “Trasporti” (-0,5%), “Ricreazione, spettacolo, cultura” (-0,2%) e “Mobili, articoli e servizi per la casa” (-0,1%). Variazione nulla per “Bevande alcoliche e tabacchi”, “Abbigliamento e calzature” e “Servizi ricettivi e di ristorazione”.