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Formazione - page 2

Camera di Commercio, ecco gli eventi settimanali

in Camera di commercio/Economia/Formazione by

Pubblichiamo di seguito, come di consueto, l’elenco degli eventi settimanali diffuso dalla Camera di Commercio di Brescia.

9/22 – WEBINAR AREA ANAGRAFICA REGISTRO IMPRESE

Ciclo webinar del mese di ottobre 2022 dell’area anagrafica del registro imprese:

  • 14/10 PILLOLA FORMATIVA WEBINAR “START UP INNOVATIVE – MANTENIMENTO REQUISITI – ANNO 2022”
  • 19/10 PILLOLA FORMATIVA WEBINAR: IL NUOVO PORTALE TACI – CARTE TACHIGRAFICHE ON LINE
  • 21/10 PILLOLA FORMATIVA WEBINAR “CASSETTO DIGITALE DELL’IMPRENDITORE E FATTURAZIONE ELETTRONICA”
  • 28/10 SEMINARIO FORMATIVO WEBINAR CON ESERCITAZIONE “DIRE – DEPOSITI E ISTANZE REGISTRO IMPRESE. PREDISPOSIZIONE E COMPILAZIONE ISTANZE NON NOTARILI”

100/22 – INCENTIVI PER LA TRANSIZIONE DIGITALE E PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE: QUALI OPPORTUNITA’ PER LE PMI

– 3 novembre : Misure Transizione 4.0 Beni strumentali materiali e immateriali 4.0, Formazione 4.0, voucher connettività;

– 17 novembre : Innovazione tecnologica, green e digitale Design e ideazione estetica, Ricerca e Sviluppo, voucher connettività, bandi e finanziamenti europei sul tema innovazione tecnologica, green e digitale, nuovi fondi nazionali.

Per approfondimenti: https://bs.camcom.it/impresa-digitale/punto-impresa-digitale

101/22 – INIZIATIVE INGANNEVOLI

Si raccomanda agli operatori economici di prestare particolare attenzione ad eventuali iniziative ingannevoli da parte di terzi. In particolare si segnala l’invio di richieste di pagamento ad imprese da parte di soggetti che si qualificano come “incaricato all’incasso per gli iscritti alla C.C.I.A.A. di BRESCIA”. La Camera di Commercio è assolutamente estranea all’invio delle suddette richieste di pagamento e raccomanda di non tenerne conto.

Maggiori informazioni al sito www.bs.camcom.it

Scegliere la scuola superiore: qualche consiglio per farlo in tutta tranquillità

in Economia/Formazione by

Non è mai davvero troppo presto per cominciare a pensare alla scelta della scuola superiore. La stessa può essere più complicata del previsto, del resto, quando non si abbiano le idee chiare su cosa si vuole diventare da grandi, se la proposta formativa del territorio è limitata e poco affine alle proprie propensioni o, ipotesi tutt’altro che rara, perché eccessivamente carica di aspettative esterne (di genitori, insegnanti, eccetera). Ecco qualche utile consiglio, allora, per scegliere la scuola superiore in tutta tranquillità e avendo a cuore soltanto il proprio futuro – professionale e personale.

Come scegliere la scuola superiore: dalle inclinazioni personali alle opportunità lavorative

Il primo e più importante fattore da considerare nella scelta della scuola superiore sono le proprie inclinazioni o propensioni personali. Senza avventurarsi a parlare di talenti, infatti, a ogni alunno capita di avere una naturale predilezione per una materia di studio piuttosto che un’altra e non si può non tenerne conto al momento di scegliere la scuola superiore: sarebbe quantomeno ostico per chi non ami le materie umanistiche svolgere le numerose ore di lezione di latino e greco previste nei cinque anni di liceo classico, esattamente come chi non abbia particolare affinità con numeri e formule farebbe meglio a evitare i programmi di un liceo scientifico o di un istituto per geometri.

Gli esempi appena fatti sono semplicistici e non tengono conto del fatto che non c’è inclinazione o naturale predilezione che non possa essere adeguatamente allenata. Significa che aver avuto insufficienze in inglese o in francese alle scuole medie non è una buona ragione per rinunciare in partenza a frequentare un liceo linguistico o una scuola superiore internazionale: a volte i brutti voti non sono che la conseguenza di poco impegno, studio insufficiente o persino di una cattiva intesa con il docente. L’invito è, insomma, a non escludere troppo presto nessuna ipotesi al momento della scelta della scuola superiore.

Soprattutto se quelle che si rischiano di escludere a priori sono opzioni convenienti a livello occupazionale. Come non è mai troppo presto per cominciare a pensare alla scelta della scuola superiore, infatti, non è mai troppo presto neanche per cominciare a pensare al momento in cui ci si dovrà immettere nel mercato del lavoro e a cosa potrebbe rendere più facile farlo. Si tratta di valutare in quali settori le opportunità occupazionali sono maggiori: la ripresa del turismo post-covid potrebbe portare a pensare, per esempio, che lo sia quello – già, del resto, ben florido del nostro paese – dell’ospitalità e ciò potrebbe convincere qualcuno persino a conseguire un diploma scuola alberghiera online se l’offerta del territorio fosse manchevole in questo senso.

Sempre a proposito di prospettive occupazionali, chi non abbia intenzione di proseguire gli studi con un percorso universitario farebbe meglio a scegliere la scuola superiore tenendo conto che ci sono diplomi – quelli di una scuola professionale, per esempio – che più di altri facilitano l’ingresso diretto nel mondo del lavoro e che in qualche settore non è raro che le aziende cerchino ancora lavoratori senza diploma da poter formare internamente.

In ogni caso, il vero segreto per scegliere la scuola superiore in tutta tranquillità è tenere presente che non è ancora una scelta irreversibile – anche ammesso che quella universitaria lo sia – e che si avrà tempo ancora almeno cinque anni per decidere cosa diventare da grandi.

Economia, dal 18 al 25 a Iseo torna la scuola dei Nobel

in Economia/Formazione by
I partecipanti a una delle precedenti edizioni della Iseo Summer School, foto da ufficio stampa

Il prestigioso corso estivo di Economia riservato a studenti postgraduate provenienti da tutto il mondo torna finalmente ad animare Iseo, dopo la sospensione nel 2020 e la versione digitale organizzata nel 2021.

E l’accoglienza da parte del mondo accademico internazionale non poteva essere più calorosa: alla 18º edizione del corso, in programma dal 18 al 25 giugno 2022 all’Iseolago hotel di Iseo, si sono iscritti all’incirca 140 dottorandi di ricerca, assistenti universitari, giovani accademici frequentanti i più prestigiosi atenei sparsi per il pianeta, facendo registrare un assoluto record di iscrizioni.

Grazie ad una valutazione accurata dei profili degli iscritti, l’Istituto I.S.E.O. ha quindi selezionato  70 partecipanti per il corso in presenza e – per accogliere un maggior numero di richieste, senza inficiare sulla qualità del corso – consentirà ad altri 30 partecipanti di seguire la lezioni da remoto, facendo dell’edizione 2022 la prima in assoluto a svolgersi con una modalità ibrida.

Il panel di relatori, ancora una volta, sarà di prim’ordine, per un corso dedicato alla stretta attualità: intitolata “The Post Pandemic Economic Recovery” la Summer School toccherà, oltre al tema della ripresa post-Covid, anche il nodo delle conseguenze, economiche, geopolitiche e sociali, dovute al recente conflitto in Ucraina.

A tenere lezione ci saranno infatti quattro premi Nobel e numerosi  relatori di chiara fama. Partendo dai Nobel, a fare lezione ci saranno Esther Duflo, premio Nobel per l’Economia 2019  (unica premio Nobel per l’Economia donna oggi vivente, la seconda ad aver ricevuto il titolo) e il marito Abhijit  Banerjee, premio Nobel per l’Economia 2019: la coppia illustrerà i loro esperimenti condotti sul campo per combattere la povertà  nel mondo, esperimenti che sono valsi ad entrambi l’ambizioso premio concesso dall’Accademia svedese. A proposito di lotta alla povertà, nel panel ci sarà anche Muhammad Yunus, premio Nobel per la Pace 2006, celebre per aver fondato la Grameen Bank (in lingua bengali “Banca di villaggio”) e dato slancio allo strumento del microcredito: l’economista del Bangladesh illustrerà il suo piano “a tre zero: zero emissioni, zero povertà, zero disoccupazione”. A Michael Spence, premio Nobel per l’Economia 2001, volto fisso della Summer School, toccherà invece parlare delle principali trasformazioni che stanno sconvolgendo l’economia globale.  Ai premi Nobel si aggiungeranno altri rinomati economisti:  Daron Acemoglu, dall’Mit di Boston (con una lezione intitolata “I danni dell’intelligenza artificiale e come evitarli”),  Gernot Wagner, dalla New York University (con un intervento tutto incentrato sul cambiamento climatico), Robert Wescott, già capo economista della Casa Bianca (il tema della sua lezione è l’inflazione globale), Daniele Bianchi, docente alla Queen Mary University of London (che parlerà diffusamente dell’argomento spinoso delle monete digitali, le criptovalute) e, infine,  Michela Nardo, economista della Commissione europea (con una lezione incentrata sugli strumenti a disposizione della Commissione per navigare in questo periodo di grande trasformazione).

Alcuni relatori sfrutteranno la possibilità di fare lezione da remoto, collegandosi online con Iseo.

Nelle precedenti edizioni, dal 2004 al 2021 hanno preso parte alla I.S.E.O. Summer School 1.097 studenti provenienti da 105 università e 374 Paesi.

Quest’anno invece i 70 partecipanti in presenza provengono da 30 Paesi (Arabia Saudita, Turchia, Filippine, Russia, Ucraina, Cina, Malesia, Vietnam, India, Kirghizistan, Israele, Canada, Stati Uniti, Brasile, Argentina, Colombia, Messico, Angola, Sud Africa, Kosovo, Italia, Germania, Portogallo, Ungheria, Spagna, Repubblica Ceca, Slovenia, Svezia, Svizzera, Finlandia) e 50 facoltà. Mentre i 30 partecipanti da remoto si collegheranno da 10 Paesi (Italia, Ucraina, Regno Unito, India, Cina, Iran, Israele, Vietnam, Perù e Stati Uniti) e 19 università.

Come da tradizione, durante la Summer School l’Istituto I.S.E.O. aprirà le porte a tutto il pubblico interessato: lunedì 20 giugno alle 9 l’Istituto e l’Università di Brescia(dipartimento di Economia e Management) organizzeranno il convegno dal titolo “Pandemia, guerra. I rischi economico-finanziari in scenari geopolitici sempre più incerti” con Michael Spence, Premio Nobel per l’Economia, e Simone Manganelli, economista

della Banca Centrale Europea. Il convegno avrà luogo all’università di Brescia con ingresso libero e prenotazione obbligatoria su www.istiseo.org.

Il programma della settimana include anche attività alla scoperta del territorio: oltre ad una visita guidata ad Iseo e un’escursione in kayak, mercoledì 22 giugno per i partecipanti della Summer School si spalancheranno le porte della prestigiosa cantina Guido Berlucchi, a Borgonato. Come da tradizione la famiglia Ziliani ospiterà partecipanti, relatori, istituzioni e sponsor per una serata che consentirà – ancora una volta – di far conoscere la Summer School al territorio.

L’edizione 2022 del corso è promossa con il sostegno di numerosi sponsor, che contribuiscono in maniera determinante alla riuscita dell’iniziativa grazie all’elargizione di borse di studio a favore dei partecipanti.

L’Istituto I.S.E.O. non può che ringraziare A2A, Banca Valsabbina, Confindustria Brescia, Fondazione Erminio Bonatti, Isocontrolli, Asonext, Made in Steel, Sabaf, Metalwork, Guido Berlucchi, Studio Rosini, Sias, Gruppo Brescia Mobilità, Simes, Fedabo, Centrale del Latte di Brescia, Zerneri Acciai, Gruppo Nulli, Vigilate, Villa Franciacorta, Cogeme e Gefran.

Riccardo Venchiarutti, vicepresidente Istituto I.S.E.O.”La straordinaria risposta del mondo accademico internazionale alla Summer School 2022 non fa che spronarci. Continueremo a portare ad Iseo e nelle province di Brescia e Bergamo alcune delle migliori menti del pianeta, per offrire alla comunità strumenti utili a capire e interpretare l’attualità, oltre che per garantire al territorio una notorietà sempre più internazionale. E stiamo lavorando per farlo, al meglio, anche nel 2023, anno delle Capitali della Cultura, contando sulla preziosa collaborazione con le università cittadine”.

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L’Istituto I.S.E.O. è un’associazione no-profit fondata nel 1998 dal professor Franco Modigliani (premio Nobel per l’Economia 1985) e attualmente presieduta dal professor Robert Solow, Premio Nobel per l’Economia 1987. Dalla sua fondazione l’Istituto ha organizzato oltre 50 conferenze aperte a tutto il pubblico, in Italia e all’estero, con grandi nomi dell’economia e non solo.

Vigneto a nuovo per la scuola Pastori, lo regala la Saf di Torbiato

in Agricoltura e allevamento/Economia/Formazione by

Si è conclusa da pochi giorni la ristrutturazione di un vigneto dell’Istituto Giuseppe Pastori su Viale della Bornata a Brescia. I lavori hanno riguardato l’estirpo ed il reimpianto di una superficie di circa 3000 mq.

Il dirigente scolastico dello storico istituto bresciano, professore Augusto Belluzzo, ha scelto di affidare i lavori a SAF, azienda franciacortina con sede a Torbiato, nata soltanto nel 2019 ma già al servizio di alcune tra le più affermate e note aziende vitivinicole della Franciacorta e del Lugana.

SAF, interpellata per l’esecuzione dei lavori, ha deciso di regalare all’istituto i lavori di posa dell’impianto che si sono conclusi appunto da alcuni giorni.

Università Cattolica, da Fondazione Ubi Banco di Brescia 100 mila euro per gli studenti

in Banche/Economia/Formazione/UBi by

L’Università Cattolica del Sacro Cuore da sempre considera di fondamentale utilità tutte le iniziative che, affiancandosi all’attività didattica di base, aiutino studentesse e studenti a completare il loro percorso formativo e ad approdare al mondo del lavoro con la preparazione che oggi è richiesta dai diversi mercati di sbocco.

Questo orientamento si è incontrato con la disponibilità della Fondazione UBI Banco di Brescia che, anche riconoscendo l’impegno dell’Università Cattolica sulla città con l’apertura del nuovo campus universitario di via della Garzetta, ha inteso mettere a disposizione dell’Ateneo un importo per complessivi 100 mila euro da destinarsi a iniziative a sostegno della popolazione studentesca.

Con questo obiettivo si è quindi deciso di potenziare la possibilità di accedere ai programmi di studio all’estero, mettendo a disposizione una prima tranche da 50 mila euro di borse di studio per tutti gli studenti iscritti alle facoltà della sede bresciana, per agevolare percorsi di specializzazione all’estero.

Entro 31 maggio 2022 verranno aggiudicate 10 borse di studio dell’importo di € 1.500 per chi parteciperà ai programmi “Summer Programs” e di  4 borse di studio dell’importo di € 8.750 per “Study abroad” riservate agli studenti iscritti  nell’a.a. 2021/22 ad un corso di laurea triennale, un corso di laurea magistrale  e a ciclo unico

 «La Fondazione Ubi Banco di Brescia – dichiara l’avvocato Pierfrancesco Rampinelli Rota – ha scelto di scommettere sull’alta formazione dei giovani attraverso un sostegno economico che permetta loro un’apertura internazionale, grazie ai programmi già attivi in Università Cattolica. Siamo convinti che investire sulle nuove generazioni sia il modo più efficace per rispondere alle sfide di un mondo sempre più globale e interdipendente e per contribuire nello stesso tempo allo sviluppo del territorio».

«Anche durante la pandemia, il nostro ateneo – sottolinea il Direttore di sede Giovanni Panzeri – accanto ai programmi in presenza ha dato la possibilità di fare esperienze di studio all’estero a distanza, per permettere di internazionalizzare il proprio curriculum anche stando a casa. Ora l’augurio è che possano riprendere le partenze, perché fare esperienze di studio all’estero contribuisce a una crescita personale, culturale e professionale straordinaria. L’iniziativa, così generosamente sostenuta da Fondazione UBI Banco di Brescia, offre l’opportunità di incontrare nuove persone, conoscere nuove culture, imparare nuove lingue e studiare in alcune delle migliori università del mondo: dall’Università di Sidney in Australia, alla Sorbona di Parigi, all’Università di California a Los Angeles o in quella di Santiago del Cile, ma solo per citare a titolo di esempio qualche possibile destinazione».

I Summer programs, sono percorsi di studio più brevi che permettono, per periodi che vanno dalle due fino alle otto/dieci settimane, di fare un’esperienza durante le vacanze quando c’è meno carico di studio, mentre gli Study abroad sono programmi per trascorrere un semestre o un anno accademico all’estero.

Possono presentare domanda gli studenti che abbiano avviato il processo di ammissione e che soddisfino le condizioni previste rispettivamente per i programmi “Summer Programs” e “Study Abroad”.

Le assegnazioni delle borse di studio saranno decise sia in base al merito, sia in base alle fasce di reddito di ciascun candidato.

Pmi Day, oltre 4mila gli studenti bresciani pronti a partecipare

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Formazione by

Sono oltre 4.000 gli studenti degli istituti scolastici secondari di secondo grado bresciani che domani parteciperanno, in modalità online, alla dodicesima edizione del PMI DAY, promosso dalla Piccola Industria di Confindustria Brescia in collaborazione con Confagricoltura Brescia e Confartigianato Brescia.

Partendo dalle domande da parte delle scuole, durante l’evento gli imprenditori si metteranno al servizio degli studenti della nostra provincia, rispondendo in modo diretto e rilanciando, a loro volta, specifiche domande ai ragazzi e agli altri colleghi-imprenditori della “Community PMI DAY”.

In particolare, l’argomento affrontato nell’edizione 2021 sarà quello della sostenibilità, con particolare riferimento alle tematiche dell’Agenda 2030 sullo Sviluppo Sostenibile.

Moderati dal sociologo-economista Stefano Laffi interverranno:

Marco Capitanio, Presidente Piccola Industria di Confindustria Brescia
Giovanni Garbelli, Presidente Confagricoltura Brescia
Eugenio Massetti, Presidente Confartigianato Brescia
Elisa Torchiani, Vice Presidente Capitale Umano di Confindustria Brescia
Cristina Volpi, Consigliere Piccola Industria di Confindustria Brescia

Dal 2010 al 2020, il PMI DAY ha coinvolto in totale a Brescia 655 aziende e 39.400 studenti.

“Anche nella sua dodicesima edizione, il PMI DAY si conferma un’iniziativa consolidata e ormai sentita sia dalle scuole che dalle nostre aziende – commenta Marco Capitanio, Presidente della Piccola Industria di Confindustria Brescia –. Siamo sempre più consapevoli della necessità di avvicinare il mondo della formazione e quello del lavoro: una tematica che resterà centrale nei prossimi anni e su cui la squadra di presidenza della Piccola Industria continuerà a promuovere eventi e iniziative. Dobbiamo colmare la distanza oggi esistente, e siamo certi che il modo migliore per farlo sia dialogare in modo diretto con i nostri giovani, per capire i loro bisogni e le loro aspirazioni.”

“Per noi imprenditori agricoli è fondamentale avere un contatto con le giovani generazioni, per trasmettere loro i valori della cultura imprenditoriale e la passione del fare impresa, oltre che l’importanza di prepararsi al meglio al mondo del lavoro. Da diversi anni questo ci è permesso grazie al Pmi day.  – aggiunge Giovanni Garbelli, Presidente di Confagricoltura Brescia –. Il tema su cui siamo stati stimolati a intervenire è quello del consumo e delle produzioni responsabili, per ridurre gli impatti della produzione sull’ambiente mettendo in campo progetti di green economy. Molto è stato fatto in agricoltura sino a oggi, ma altrettanto resta da fare e sono allo studio nuovi interventi. Brescia è una provincia all’avanguardia, già pronta alla sfida del produrre di più, grazie all’aiuto delle nuove tecnologie e all’agricoltura 4.0, ma in modo sostenibile. Gli imprenditori di Confagricoltura propongono in questo senso il modello dell’intensificazione sostenibile, una strategia capace di far crescere le produzioni agricole ma riducendo in parallelo gli impatti ambientali dei processi agricoli.”

“Quest’anno, oltre all’opportunità di far conoscere il mondo dell’impresa, per gli studenti sarà l’occasione di conoscere quali azioni concrete le imprese già adottano per diminuire il loro impatto sull’ambiente – chiude Eugenio Massetti, Presidente di Confartigianato Brescia –, a partire dall’intero ciclo di consumo, produzione e riduzione dell’energia, dettato più che mai oggi da necessità di risparmio, attraverso macchinari e cicli produttivi più efficienti e più performanti e da una sensibilità crescente, verso processi sempre più green e che vede impegnate le imprese artigiane bresciane sul cammino verso l’equilibrio e la coesistenza con il territorio e la necessità di produrre, ampliarsi, crescere, cogliendone le opportunità.”

Per informazioni: Segreteria PI e Area Education e Capitale Umano- tel. 030.2292311/339 – pmiday@confindustriabrescia.it. Iscrizioni sul sito www.confindustriabrescia.it

Confindustria, al via il nuovo biennio ITS in automazione e sistemi meccatronici industriali

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Formazione by

Si è tenuto ieri pomeriggio – nella sede dell’azienda RBM di Nave – l’evento di avvio del nuovo biennio ITS in automazione e sistemi meccatronici industriali.

All’appuntamento – insieme ai 28 studenti iscritti al primo anno – sono intervenuti Elisa Torchiani, Vicepresidente area Education e Capitale Umano Confindustria Brescia, Luciano Cropelli, Coordinatore della Zona Valtrompia Lumezzane Confindustria Brescia, Laura Galliera, Responsabile area Education e Capitale Umano Confindustria Brescia, Raffaele Crippa, Direttore ITS Lombardia Meccatronica, Giovanni Fusco, Docente e coordinatore del corso, e Nicoletta Zanardi, Docente e tutor studenti.

“L’abbiamo più volte ribadito, come Confindustria Brescia: serve tornare a puntare sull’occupazione di qualità, investendo sul capitale umano e colmando il divario tra domanda e offerta – commenta Elisa Torchiani, Vice Presidente di Confindustria Brescia con delega al Capitale Umano –. Gli ITS, sotto questo punto di vista, rappresentano l’esempio ideale di come la formazione possa impattare in modo decisivo sull’occupazione del nostro territorio. Non è un caso che molte delle figure più ricercate dalle aziende siano legate al mondo IT o alle discipline STEAM, in cui l’Italia e Brescia appaiono in ritardo rispetto ai principali territori di riferimento europeo, come certificato anche dalla recente ricerca Brescia Regeneration. Il riallineamento tra le parti passa, inevitabilmente, da una nuova concezione coordinata della formazione tecnica e scientifica.”

Durante l’inaugurazione del corso, si è tenuta anche una visita aziendale, con la partecipazione di Cristiana Bossini (titolare RBM), durante la quale è stato visitato anche l’I-Box, l’innovativo laboratorio prove attrezzato con tutte le più moderne tecnologie, di cui potranno usufruire gli studenti iscritti al corso.

Tutte le informazioni su attività e opportunità offerte dagli ITS sono disponibili sul sito sistemaitsbrescia.it.

I corsi per sviluppare la propria capacità di leadership

in Economia/Formazione by

Sarà capitato sicuramente a tutti di andare a un concerto, attendere l’uscita del cantante sul palco e poi, all’improvviso, accorgersi che una sola persona è in grado di tenere incollati su di sé decine di migliaia di sguardi, non solo per le sue capacità canore. Spesso, oltre al talento musicale e vocale, alcune persone hanno una caratteristica rara, che ci risulta difficilmente spiegabile se non utilizzando il vocabolo “carisma”.

L’importanza di avere carisma

Lo stesso concetto espresso con l’esempio di un cantante o del frontman di una band musicale è traslabile praticamente in tutti gli ambiti della nostra vita: esistono attori, sia cinematografici che teatrali, che hanno quelle particolari caratteristiche, presentatori televisivi che sanno conquistare il pubblico in modo semplice e immediato. Ma il carisma è un elemento positivo che non riguarda esclusivamente personaggi appartenenti al mondo dello spettacolo, poiché è una caratteristica che può determinare il successo in tantissimi settori e, in particolare, in quei ruoli per i quali sono necessarie spiccate doti di leadership, di indirizzo e di guida.

Sviluppare le proprie capacità di leadership

Nel mondo del lavoro è sempre difficile emergere: per farlo sono sicuramente necessarie grandi conoscenze ed elevata preparazione nel proprio settore di competenza. Ma, oltre a studiare ed essere preparati a svolgere le proprie mansioni, rivestono un ruolo fondamentale anche le caratteristiche personali e le capacità umane, con cui possiamo essere indispensabili e determinanti all’interno di un qualsiasi team in base alla posizione che si riveste. C’è chi queste doti le ha innate e chi invece ha maggiormente bisogno di lavorare su se stesso per poter sviluppare adeguatamente questo aspetto essenziale. Essere un buon leader è diverso da essere un buon capo: il secondo segue i dipendenti da lontano e dà loro compiti da fare, il primo consiglia e sostiene, lotta fianco a fianco per i diritti dei propri sottoposti e ha la capacità di essere autorevole e non autoritario.

I corsi per veder crescere le proprie soft skills

Non è semplice diventare un buon leader: a volte guidare un team è estenuante, ma si può sempre imparare. Sulla piattaforma Feltrinelli Education è possibile trovare una serie di corsi, sia live che on demand, che consentono di specializzarsi in tantissimi settori o acquisire skill utili per far crescere il proprio appeal in azienda e, in generale, per il mondo del lavoro. Si va dai corsi di scrittura creativa a quelli di giornalismo, fino a quelli pensati per l’industria culturale. La proposta è estremamente vasta e ognuno può trovare ciò che è più adatto alle proprie necessità. Oltre ai corsi professionalizzanti, scopri i corsi per migliorare le tue soft skill, per veder crescere in poco tempo le tue capacità e la tua appetibilità per il mondo del lavoro.

Educazione finanziaria, con Btl arriva anche agli alunni dei Cfp

in Banche/Btl/Economia/Formazione by

Un (piccolo) contributo nel grande mare della educazione finanziaria. Nasce da questi presupposti il progetto formativo che vedrà l’impegno condiviso di BTL Banca del Territorio Lombardo, del centro di coordinamento dei Centri di Formazione Professionale di Brescia, della Fondazione Padernello con l’esperienza maturata in questi anni nel progetto “Verso il Borgo”, e della Associazione Artigiani di Brescia oltre a FEduf, la Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio che avrà il compito di portare avanti la proposta operativa.

L’educazione finanziaria è sempre più al centro dell’interesse delle istituzioni finanziarie e statali, e del mondo della scuola in particolare. L’importanza di individuare percorsi e strumenti di educazione finanziaria da attuare fin dall’età scolare sta via via trovando riscontri in numerosi ambiti e studi che sottolineano – se mai ce ne fosse bisogno – il profondo legame tra cultura economica dei singoli e la correttezza delle loro decisioni finanziarie. Con tutte le implicazioni di carattere sociale ed economico che questo comporta in prospettiva sulle future scelte in tema di risparmio e previdenza di giovani e famiglie.

Il tema dell’introduzione e della educazione ai temi del risparmio, della pianificazione finanziaria, della imprenditorialità e degli strumenti di pagamento è oggi tanto più importante per coloro che, per la scelta di intraprendere un percorso scolastico di formazione professionale, saranno chiamati in breve tempo a entrare nel mondo del lavoro e a “fare i conti”, non solo con le specificità della propria professione, ma anche con le tematiche finanziarie.

Da qui l’idea di proporre un percorso formativo nell’anno scolastico 2021/2022 dedicato e pensato per gli studenti dei centri professionali della provincia di Brescia finalizzato a suscitare l’attenzione e la sensibilità sui temi dell’educazione finanziaria e della imprenditorialità. Una realtà significativa e preziosa quella dei CFP bresciani non solo numericamente – potendo contare sulla presenza di 19 istituti di formazione per un totale di circa 8.500 studenti – ma anche per la capacità ed efficacia del percorso formativo e nell’inserimento nel mondo del lavoro e delle professioni artigiane.

Il patrimonio di esperienze maturate nei vari ambiti sul tema della formazione, della alternanza scuola-lavoro, hanno suggerito che l’iniziativa dovesse essere portata avanti nell’ambito di un percorso condiviso, coinvolgendo diverse realtà su di un unico obiettivo.

Promotrice della iniziativa BTL Banca che nel 2021 ha avviato un proprio progetto di Educazione Finanziaria in collaborazione con FEDUF – la Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio costituita da ABI (Associazione Bancaria Italiana) per promuovere la cultura economica in Italia. Una partnership che si è concretizzata nel corso della scorsa primavera in un ciclo di incontri dedicati agli studenti delle scuole secondarie di II grado della provincia di Brescia sul tema dell’educazione finanziaria che ha visto la partecipazione di oltre 1.300 studenti in rappresentanza di quindici istituti e 52 classi.

Indagine a scuola: il 24% degli studenti bresciani vorrebbe fare l’imprenditore

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Formazione by

Sono stati presentati ieri mattina – durante un evento trasmesso online dalla Sala Beretta di Confindustria Brescia – i risultati dell’indagine “Giovani e futuro Il mondo che vorrei”.

All’incontro, moderato dal giornalista Luca Pagliari, sono intervenuti Giovanni Brugnoli (Vice presidente Confindustria per il Capitale Umano), Giuseppe Pasini (Presidente Confindustria Brescia), Anna Tripoli (Presidente Giovani Imprenditori Confindustria Brescia), Gabriele Micozzi (LUISS Business School, UNIVPM, Consulente Sistema Confindustria), Davide Fedreghini (Centro Studi Confindustria Brescia), Simona Montesarchio (Direzione generale per interventi in materia di edilizia scolastica, per la gestione dei fondi strutturali per l’istruzione e per l’innovazione digitale del MIUR) e Giosuè Panseri (Presidente della consulta studentesca, Liceo Calini di Brescia).

L’obiettivo dell’osservatorio, condotto negli scorsi mesi, è stato quello di analizzare e comprendere il mondo dei giovani di fronte alle complessità degli ultimi mesi, legate soprattutto alla pandemia da Covid-19. In particolare, sono state rivolte circa 50 domande agli studenti delle classi quarte e quinte degli istituti secondari di secondo grado bresciano, con 5.873 risposte, pari al 32% del potenziale complessivo della provincia (circa 18mila studenti). Le sezioni analizzate sono state 8: Lavoro e Impresa, Scuola e Formazione, Territorio, Relazioni Sociali e Abitudini, Pandemia, Comunicazione, Personaggi, Protagonisti e Antagonisti, Confindustria.

“Non potendo arrivare nelle scuole in presenza, abbiamo portato avanti progetti alternativi, che concepissero nuove modalità per raggiungere i giovani, come “Il mondo che vorrei” – commenta Anna Tripoli, Presidente Giovani Imprenditori Confindustria Brescia –. Per quanto riguarda la scuola, ci sono in particolare tematiche che portiamo con noi da prima della pandemia, come il disallineamento tra le richieste del mondo del lavoro e l’offerta del mondo didattico. “Il mondo che vorrei” potrà diventare una nuova metodologia consolidata in Confindustria Brescia, da aggiornare ogni anno e in grado di colmare questo divario. E il mio augurio è che possa essere sperimentata anche a livello nazionale.”

“Tra i dati emersi, soprattutto la scarsa conoscenza degli ITS è preoccupante, anche in considerazione dei forti investimenti che stiamo facendo in questo ambito – aggiunge Giuseppe Pasini, Presidente Confindustria Brescia –. Dobbiamo fare ancora di più sotto questo punto di vista. Allo stesso tempo, l’alternanza scuola-lavoro è fondamentale per i giovani e per portare competenze: su questo dobbiamo investire, migliorando e modificando anche la nostra comunicazione.”

Tra i risultati emersi nell’indagine in tema di lavoro e impresa, l’imprenditore rappresenta la principale aspirazione professionale dei giovani (24%), davanti ad altre figure di libero professionista (15%), medico (14%) e ingegnere (13%). In provincia di Brescia, per quanto riguarda le imprese, l’industria metalmeccanica – spina dorsale del tessuto imprenditoriale bresciano – emerge come scarsamente attrattiva: per fare un’esperienza in azienda, il 31% dei giovani sceglie il commercio, il 25% l’informatica-digitale, il 22% il sistema moda, mente la metalmeccanica si ferma al 10%.

Per quanto riguarda scuola e formazione e le possibilità di miglioramento in tale ambito, il 35% degli intervistati vorrebbe un maggior numero di incontri con le imprese e le aziende del territorio, il 35% un maggior numero di visite esterne, il 33% docenti più preparati, formati e motivanti. Il 72% dichiara inoltre di voler proseguire con gli studi universitari: Economia (15%), Medicina (13%) e Professioni sanitarie (13%) si distinguono come facoltà più gettonate, mentre le lauree STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) continuano a essere poco attraenti.

In relazione all’impatto della pandemia da Covid-19, il 60% del campione ha identificato l’esperienza dell’apprendimento online durante il lockdown come una soluzione concreta in un momento difficile, il 24% ha detto di averlo vissuto male o malissimo, il 9% molto bene. Di fronte all’emergenza, i giovani hanno poi reagito con pragmatismo e consapevolezza: il 50% cerca di essere attento e prudente a tutte le indicazioni che vengono fornite, il 26% dice che l’evento ha sconvolto la sua vita, il 20% dice di vivere con ottimismo questo periodo.

In tema di turismo e attrazioni, laghi e centro città dominano la classifica: nella top 10 dei luoghi più noti, il Lago di Garda precede sul podio Castello di Brescia e Centro storico di Brescia, mentre montagne e Franciacorta sono assenti. Tra i migliori personaggi pubblici bresciani, Andrea Pirlo è davanti a Nadia Toffa e Francesco Renga, mentre a livello italiano è Chiara Ferragni in prima posizione, davanti a Mario Draghi.

Nell’ambito della Comunicazione, Instagram è il social preferito dal campione (88%), davanti a Whatsapp (75%), YouTube (52%) e Tik Tok (33%). Facebook e Twitter, fermi rispettivamente all’8%, appaiono invece più legati alle generazioni precedenti.

Infine, il 32% dei giovani mostra di conoscere Confindustria, identificandola come un’associazione privata che tutela gli interessi delle imprese italiane e ne promuove lo sviluppo, mentre il 53% non la conosce e l’8% la identifica come un ente pubblico.

“Dobbiamo guardare con ambizione diversa al nostro futuro: la pandemia è stato un evento drammatico, ma non ha colpito allo stesso modo tutta la nazione – chiude Giovanni Brugnoli, Vice presidente Confindustria per il Capitale Umano –: per esempio, il 20% degli studenti ha avuto la possibilità di apprendere online solo a giornate alterne. Il territorio bresciano è a forte vocazione manifatturiera: i giovani lo sanno, anche se non tutti. Serve cambiare linguaggio nei loro confronti, mentre i ragazzi devono approcciarsi all’informazione in modo più approfondito.”

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