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Galletti (Cgil): un voto chiaro in difesa della Costituzione

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Damiano Galletti (Cgil) - Brescia

“Un voto chiaro in difesa della Costituzione e per fare in modo che questa venga attuata nei suoi valori fondamentali, a partire dal lavoro e dalla riduzione delle disuguaglianze”. Così recita la nota inviata dal segretario della Cgil Damiano Galletti a commento del referendum costituzionale

“Il dato di affluenza alle urne è sorprendente, – scrive Galletti – vicino a quello delle elezioni politiche. Dal risultato emerge in modo evidente un grande disagio sociale e una bocciatura chiara per le politiche di questo governo. È però anche importante ricordare che il voto è stato innanzitutto sulla Costituzione: gli italiani hanno detto in modo chiaro, un’altra volta, che a salti nel buio a colpi di maggioranza preferiscono la Carta nata dopo la Resistenza. Dopo un risultato del genere nessuno, mi auguro, si lancerà per un bel pezzo in avventure di riforma della Costituzione. Quella che abbiamo va bene e deve essere attuata nei suoi principi e valori fondamentali, mettendo al centro il lavoro e la riduzione delle disuguaglianze”.

Referendum costituzionale, oggi il voto. Vincerà il Sì o il No?

in Economia/Istituzioni by

Sono 922mila i bresciani (450mila uomini e 472mila donne) che da questa mattina alle 7 sono chiamati ad esprimersi sul referendum costituzionale. Un appuntamento che, in qualsiasi caso, avrà un impatto fortissimo sulla vita politica e istituzionale del Paese.

Il quesito recita: “Approvate voi il testo della legge costituzionale concernente “Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione” approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?”.

Rispondendo il Sì la riforma voluta dal governo entrerà in vigore con la fine del bicameralismo perfetto, la riduzione dei senatori, il superamento delle materie concorrenti tra Stato e Regioni, l’abolizione del Cnel e la “cancellazione” delle Province. Se vincerà il No tutto rimarrà invariato, salvo che per le Province, che torneranno ad essere enti elettivi di primo livello (cioè elette dai cittadini e non dagli amministratori locali). Da sottolineare che non esiste alcun quorum: dunque il referendum sarà valido indipendentemente dal numero dei votanti.

Si può votare fino alle 23, esibendo al seggio il documento di identità e la tessera elettorale. Chi l’avesse smarrita o l’avesse completata potrà richiederne una nuova agli uffici elettorali, aperti anche questi fino alle 23 (in città sono operativi l’ufficio Servizi demografici di Palazzo Broletto e le anagrafi decentrate di via Gadola, via Farfengo, via Micheli e Corso Bazoli.

In Italia gli aventi diritto al voto sono 46milioni e 700mila, a cui che vanno ad aggiungersi a quelli di altri 4 milioni di italiani residenti all’estero.

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