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Grandi Riso

Agroalimentare ed ecologia, il gruppo Gabeca rilancia la sfida

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Il Gruppo Gabeca di Calcinato chiude anche il 2015 con i conti in ordine e alza nuovamente l’asticella degli obiettivi per il prossimo triennio. Con una certezza: il riso, di cui il Gruppo è il quarto produttore italiano attraverso la controllata Grandi Riso, rimane la principale voce di fatturato del gruppo. E una scommessa: una nuova società – Ecoplant, con sede a Cremona – che già da gennaio inizierà la propria attività, finalizzata in particolare al recupero e al riutilizzo dei materiali.

A presentare i conti del 2015 e le prospettive fino al 2018 sono stati questa mattina – nel corso di una conferenza stampa convocata al museo Mille Miglia – l’amministratore delegato Fabrizio Scuri e il presidente Daniela Grandi.

“Il bilancio dello scorso anno – ha sottolineato Scuri – è stato chiuso con un valore della produzione di 42,9 milioni (sostanzialmente stabile rispetto ai 43,3 del 2014) e un Ebitda in crescita del 51 per cento da 3,8 (8,8 per cento sui ricavi) a 5,7 milioni (13,4 per cento). Il dato finale segna meno 1,3 milioni, ma si giustifica con oneri straordinari e con la svalutazione del magazzino di Paradiso. Nel contempo – ha aggiunto l’ad – i debiti verso le banche calano di un ulteriore 18 per cento scendendo fino a 11,4 milioni (16,3 milioni del 2013, 13,9 milioni del 2014), inferiori rispetto alla liquidità che passa da 8,2 a 12,3 milioni di euro con un balzo in avanti del 48,79 per cento”.

Per il futuro gli obiettivi – messi nero su bianco nel piano 2016/2019 – sono altrettanto ambiziosi. Già in questo 2016 il valore della produzione salirà fino a 44,9 milioni con un Ebitda a 7 milioni (15,5 per cento). Dal 2017 un apporto significativo dovrebbe darlo Ecoplant: con un impianto – a Cremona – da 140mila tonnellate all’anno (soprattutto rifiuti non pericolosi) e 300 codici Cer autorizzati.

“La sfida di Ecoplant”, sottolinea l’ad Scuri, “è quella di portare un valore aggiunto al gruppo e al mercato, operando su standard rigorosi, chiudendo il ciclo dei rifiuti (recupero, riciclo e riutilizzo) e garantendo la totale tracciabilità della filiera. Una garanzia per i manager delle aziende che smaltiscono, ma anche per in cittadini e per l’ambiente”.

Interessante è anche osservare la torta della ripartizione dei fatturati del Gruppo fondato da Marcello Gabana. “La prima voce di fatturato – ha evidenziato con soddisfazione Daniela Grandi – rimane l’agroalimentare con 23,7 milioni. Grandi Riso, con sede a Codigoro, è il quarto produttore italiano di riso: su questa azienda stiamo puntando da anni e punteremo sempre di più, lavorando allo sviluppo di nuovi prodotti e investendo sul marketing”. A seguire il settore l’ecologia con 15,9 milioni, di cui fan parte Gedit di Montichiari e Gelab (società di analisi che sta potenziando le proprie attività). Infine l’immobiliare, a quota 3,2 milioni.

Insomma: conti in ordine, prospettive positive e un motivo aggiuntivo d’orgoglio. “Una delle nostre soddisfazioni”, commenta Daniela Grandi, “è che in questo contesto riusciamo a mantenere invariati i livelli occupazionali: anzi assumiamo giovani e figure qualificate per crescere”. Nel 2015 il numero dei dipendenti è salito a quota 128 dipendenti (i due terzi nell’agroalimentare, tutti in Italia), 6 in più rispetto allo scorso anno.

Daniela Grandi

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Daniela Grandi, dopo il liceo linguistico (parla inglese e spagnolo), si è iscritta alla facoltà di Lettere di Ferrara. Ma ben presto, nel 1992, si è spostata a Brescia per acquisire maggiore indipendenza dalla famiglia, già allora impegnata nella produzione del riso.

Nella Leonessa ha lavorato per tre anni come responsabile dell’ufficio acquisti di un’importante azienda edile. Quindi, a 28 anni, ha incontrato Marcello Gabana, con cui è convolata a nozze nel 1998 (dal matrimonio è nata Sofia, oggi 16enne). Nell’azienda Daniela Grandi si è occupata inizialmente dei rapporti con l’estero. Nel 2009, dopo la tragica scomparsa del marito, ha dovuto prendere in mano le redini dell’intero gruppo. Tra le prime scelte operative quelle di nominare amministratore un manager di comprovata esperienza, Fabrizio Scuri. Con lui Daniela Grandi ha impostato il cambiamento, ancora in atto, che mira a trasformare l’azienda in una realtà sempre più strutturata, puntando in particolare sul settore agroalimentare.

Daniela è responsabile del settore Industria estrattiva e materiale da costruzione di Aib e vicepresidente della Banca Santa Giulia. E’ appassionata di Yoga, tiro a segno e arti marziali.

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