Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

2020, le imprese bresciane guardano all’export ma temono la crisi Usa-Iran

in Economia/Export/Tendenze by

Per le imprese lombarde fino a pochi giorni fa erano positive le aspettative verso i mercati esteri per il 2020. Ora la crisi cambia gli scenari. In particolare, a gennaio, metà delle imprese ritiene che in tempi brevi non ci saranno particolari conseguenze sul loro business estero e metà ritiene che ci saranno, contenute intorno al dieci per cento degli affari internazionali. La metà delle imprese resta ottimista sul futuro, secondo un’indagine del 7 gennaio di Promos Italia, la società per l’internazionalizzazione delle Camere di commercio in Italia insieme alla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su circa cento imprese già attive o interessate a espandersi sui mercati esteri.

Ora c’è prudenza rispetto all’ottimismo di oltre duecento imprese sentite a fine dicembre 2019. Circa l’85% delle imprese attive sui mercati internazionali era infatti pronta ad aumentare il proprio business internazionale, il 61% molto e il 24% abbastanza. Il 41% degli operatori che avevano risposto all’indagine riteneva che il 2020 sarebbe stato un anno più positivo del 2019 per il proprio business internazionale, per il 31% sarebbe rimasto costante mentre il 16% prevedeva un peggioramento della situazione. Molte (38,5%) con rapporti commerciali in più di dieci Paesi esteri, nel corso del 2020 avrebbero voluto ulteriormente espandere il proprio business in Europa, con la Germania da sola che attrae l’interesse del 25%, con la Russia a quota 23% mentre il 17% puntava sugli Stati Uniti e il 19% guardava alla Cina e il 21% al Giappone.

“Anche nel 2019 l’export ha fatto registrare dati positivi, confermandosi uno dei pilastri dell’economia italiana e tra le risorse più importanti per la crescita delle nostre imprese – dichiara Giovanni Da Pozzo, Presidente di Promos Italia -. L’indagine che abbiamo realizzato a fine dicembre 2019 dimostra le attese ottimistiche delle imprese in questo ambito. A inizio 2020, la situazione si è modificata a causa della crisi USA – Iran, che prevedibilmente avrà delle conseguenze sulle relazioni internazionali e di conseguenza sugli scambi. Siamo a fianco alle imprese dei nostri territori per seguire questi sviluppi ed aiutarle in questa fase di attesa e di incertezza”.

L’indagine di Promos Italia sugli operatori a dicembre 2019 (risultati completi nella parte finale del comunicato): per le imprese milanesi e lombarde che operano a livello internazionale, il business estero è molto importante. Emerge da una indagine di Promos Italia, la società per l’internazionalizzazione delle Camere di commercio in Italia insieme alla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi a dicembre 2019 su oltre 200 aziende lombarde che operano sui mercati internazionali o che stanno avviando il processo d’internazionalizzazione.

Nel fatturato conta l’attività internazionale per metà delle imprese. Il fatturato è influenzato per gran parte dall’attività sui mercati esteri. Per circa il 34% degli imprenditori coinvolti nella rilevazione infatti, il business internazionale pesa per oltre il 50% del fatturato.

Le problematiche principali per circa uno su tre sono dimensione aziendale e burocrazia. Bisogna tener conto di alcune problematiche a cui le imprese sono soggette, le più diffuse sono: la dimensione aziendale (31%), la burocrazia internazionale (30%), la scarsa conoscenza dei mercati (28%), i costi di accesso al mercato (24%), l’inaffidabilità dei partner locali (17%).

Cercano soprattutto controparti estere nel 59% dei casi. Il 59% sostiene che la ricerca di controparti estere è ancora la soluzione migliore per sviluppare processi di internazionalizzazione, seguita da partecipazione a fiere internazionali (56%) e incontri b2b con controparti estere (46%).

Cresce l’e-commerce (24%) anche se la distribuzione diretta rimane il canale più utilizzato (51%). È seguito dalla distribuzione indiretta, attraverso distributori, buyers e importatori (46%), più staccato l’e-commerce (24%) e i marketplace utilizzati dal 13% delle imprese coinvolte.

Il quadro nazionale degli scambi nei primi nove mesi del 2019. La Lombardia nei primi nove mesi del 2019 ha superato i 194 miliardi di interscambio, stabile rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Vale il 29% del totale italiano che è di 670 miliardi ed è prima seguita da Veneto (85 miliardi) ed Emilia Romagna (77 miliardi). In particolare l’export è di 94 miliardi circa su 352 miliardi nazionali (26,8%) e l’import di 100 miliardi su 317 miliardi (31,5% del totale). Secondo un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi e di Promos Italia, la struttura del sistema camerale a supporto dell’internazionalizzazione delle imprese, sugli ultimi dati Istat per i primi nove mesi del 2019, il trend è positivo a Milano che cresce complessivamente del 3% per scambi (86 miliardi): +5% l’export che è di 34 miliardi e +2% l’import (52 miliardi).

Costruttori bresciani: ecco le novità della manovra per l’edilizia

in Economia/Edilizia/Istituzioni/Parlamento e governo by

Per il settore edile bresciano il nuovo anno si apre con rilevanti novità, introdotte dalla Legge di Bilancio che, insieme con il Decreto Fiscale, costituisce la Manovra economico-finanziaria prevista dal Governo per il 2020. Ance Brescia è al fianco delle imprese del territorio per illustrare i principali provvedimenti, dare conferma delle eventuali proroghe e chiarire potenziali dubbi sui punti che interessano direttamente gli operatori del comparto del costruito.

“Sicuramente riteniamo apprezzabili gli incentivi e i sostegni normativi che stimolano lo sviluppo della filiera della casa, soprattutto in questa fondamentale fase di rilancio del settore edile” afferma il presidente di Ance Brescia Massimo Angelo Deldossi, aggiungendo che: “Alcuni aspetti della Manovra stimolano al miglioramento della qualità dell’abitare e alla riqualificazione dell’estetica urbana e degli spazi domestici”. La Legge di Bilancio, infatti, conferma anche per il 2020 i bonus edilizi in scadenza – ecobonus, sismabonus, bonus ristrutturazione e detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici – e introduce il nuovo bonus facciate, che prevede un recupero pari al 90% delle spese sostenute per lavori di ristrutturazione, inclusi quelli di sola pulitura o tinteggiatura esterna, delle facciate di immobili ubicati in aree di comprovato pregio storico, artistico e ambientale e in parti del territorio totalmente o parzialmente edificate (zone A e B D.M n. 1444/1968). Per gli interventi di risparmio energetico, modificato lo sconto in fattura, che resta solo per i lavori condominiali di importo pari o superiore a 200mila euro e abrogata la cessione del credito per le opere “energetiche” su fabbricati abitativi incluse nel bonus edilizia. Per quanto riguarda la sistemazione di giardini, recinzioni e impianti di irrigazione, resta esclusa dalla Legge di Bilancio la proroga del bonus verde, che rientra però nei punti del Decreto Milleproroghe 2020. “Si tratta nel complesso di provvedimenti che vengono incontro al privato incoraggiando una serie di attività edilizie che guardano anche alla stabilità sismica e alla prestazione energetica degli edifici, creando opportunità di lavoro per gli operatori della filiera”, continua il leader di Ance Brescia. “A queste agevolazioni per la filiera casa, vanno tuttavia affiancate altre disposizioni normative strutturali, che chiariscano alcuni evidenti nodi burocratici, ostacolo per la crescita dell’intero settore”. L’Associazione costruttori sollecita ulteriori sforzi che incoraggino maggiormente privati e pubbliche amministrazioni a investire nel mattone e a credere nel ruolo chiave dell’edilizia per la crescita economica del Paese.

A destare non poche preoccupazioni l’aumento dell’Iva, scongiurato per il 2020, ma in programma dal prossimo anno: dal 2021 le aliquote ordinaria e agevolata passeranno rispettivamente dal 22 al 25% (dal 2022 al 26,5%) e dal 10 al 12%.

Ben accolta dall’Associazione è, invece, la decisione di favorire l’acquisto di beni strumentali e beni “impresa 4.0”, introducendo un credito d’imposta in sostituzione della disciplina dei maxi-ammortamenti applicata nel corso del 2019. “Ance Brescia – commenta Deldossi – non può che accogliere positivamente i provvedimenti che stimolano una trasformazione tecnologica e 4.0 delle imprese edili del territorio. La nostra Associazione ritiene che tutte le misure con questo proposito siano più che mai essenziali per una digitalizzazione diffusa, anche se siamo ancora lontani da una spinta decisiva che permetta nel breve periodo uno sviluppo in questo senso dell’intera filiera”.

La Manovra 2020 introduce un credito d’imposta anche per le spese relative all’acquisizione e alla predisposizione dei sistemi di monitoraggio strutturale continuo, nel tentativo di incrementare il livello di sicurezza degli immobili, anche se restano da definire i criteri e le procedure per l’accesso a tale beneficio.

D’interesse per il mondo del costruito bresciano sono, inoltre, le disposizioni riguardanti: l’unificazione dell’Imu e della Tasi nella “nuova Imu”; la rivalutazione dei beni d’impresa; l’applicazione dell’aliquota al 10%, in tema di cedolare secca, per i contratti a canone concordato; la reintroduzione dell’Aiuto alla crescita economica (Ace) come incentivo alla patrimonializzazione delle imprese, in sostituzione della Mini-Ires; la revisione della tax expenditures; la tracciabilità delle detrazioni d’imposta e l’estromissione dei beni posseduti dagli imprenditori individuali. La Manovra include, infine, provvedimenti per: la rivalutazione terreni dei privati con possibilità di rideterminare il valore d’acquisto dei terreni edificabili e agricoli; e l’innalzamento dal 20% al 26% dell’aliquota sulle plusvalenze derivanti dalla cessione a titolo oneroso di beni immobili (escluse le aree edificabili) acquistati o costruiti da meno di cinque anni.

 

Cdc, il 29 un convegno su Brand e territorio nel mercato globale e digitale

in Associazioni di categoria/Camera di commercio/Economia/Eventi by

La camera di Commercio di Brescia – il 29 gennaio – ospiterà il seminario “Brand e territorio nel mercato globale e digitale”.

Il seminario, gratuito, propone un approfondimento sul significato e la valenza del marchio territoriale quale veicolo dell’identità di un territorio, della sua reputazione, della sua percezione in uno scenario competitivo sempre più ampio in cui il brand territoriale può essere un vantaggio strategico sia per il pubblico che per il privato.

Nel corso dell’incontro verrà proposto un approfondimento normativo sui marchi collettivi e marchi certificativi, alla luce del nuovo Regolamento recentemente approvato. Il seminario è dedicato a operatori del settore turistico, agroalimentare ed Enti pubblici territoriali. Le iscrizioni si ricevono sino a esaurimento dei posti in sala.

Adesioni on line sul sito servizionline.bs.camcom.it

Neosperience, ecco i piani di incentivazione e le deleghe

in Aziende/Economia/Innovazione by

La PMI innovativa Neosperience S.p.A. (ISIN IT0005351496), attiva come software vendor nel settore della Digital Customer Experience e guidata da Dario Melpignano, comunica che iieri il Consiglio di Amministrazione della Società ha dato seguito alla deliberazione dell’Assemblea dei soci dello scorso 19 dicembre 2019 e definito due piani di incentivazione riservati a dipendenti, collaboratori, consulenti e consiglieri di amministrazione con delega di Neosperience S.p.A. e delle sue controllate.

Il Piano di Incentivazione 2020, approvato in data odierna, è rivolto a dipendenti e collaboratori in forza al 1° gennaio 2019, per massime complessive 250.000 opzioni.

Il prezzo di esercizio unitario delle opzioni attribuite in data odierna è stato definito in Euro 7,07 (pari alla media aritmetica dei prezzi rilevati sul mercato di negoziazione delle azioni della Società nei sessanta giorni precedenti la data odierna e scontata del 10%).

Il secondo Piano (Piano di Incentivazione 2021), è rivolto a dipendenti e collaboratori assunti dopo il 1° gennaio 2019, compresi dipendenti e collaboratori delle società acquisite nel corso del 2019, per massime complessive 250.000 opzioni.

Il prezzo di esercizio unitario delle opzioni relative al Piano di Incentivazione 2021 sarà definito dal Consiglio di Amministrazione in sede di attribuzione di dette opzioni, utilizzando il medesimo criterio adottato per il Piano di Incentivazione 2020.

Ogni dipendente/consulente avrà la facoltà di sottoscrivere le azioni a lui assegnate e maturate nel corso dei 4 anni successivi alla decorrenza (ossia, rispettivamente, 2020 e 2021) del piano di sua competenza.

Dario Melpignano, Presidente di Neosperience, ha commentato: “Siamo molto felici di offrire a tutti i nostri dipendenti e collaboratori la possibilità di partecipare alla creazione di valore che stiamo realizzando con il contributo di tutti. Il piano di Stock Option rappresenta un ulteriore passo per il coinvolgimento diretto di tutti i nostri collaboratori alla crescita di Neosperience. Ritengo particolarmente strategico ancorché non usuale che siano coinvolti nel piano anche i dipendenti delle società acquisite nel corso del 2019.”

Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre attribuito le seguenti deleghe per l’esercizio 2020:

  • al presidente Dario Melpignano, oltre ai poteri di rappresentanza della società già in essere, sono attribuite le deleghe relative all’evoluzione delle strategie aziendali, alla ricerca&sviluppo e all’innovazione, allo sviluppo di prodotti, alla gestione commerciale, del marketing operativo, coordinamento delle partnership e alla crescita della società per linee esterne e mediante acquisizioni;
  • al Vice Presidente Luigi Linotto, oltre ai poteri di rappresentanza già in essere, sono attribuite le deleghe relative alla gestione amministrativa, finanza e controllo, all’organizzazione aziendale e alle gestione delle delivery;
  • al Director Investor Relations & Corporate Development Lorenzo Scaravelli è attribuita la delega alla gestione delle relazioni con gli investitori e corporate audit&development.

Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre approvato in data odierna il Calendario degli eventi societari per l’anno 2020 come segue:

  • 30 marzo 2020 – Consiglio di Amministrazione per approvazione del progetto di bilancio di esercizio e del bilancio consolidato al 31 dicembre 2019;
  • 29 aprile 2020 – Assemblea degli Azionisti in prima convocazione per approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2019 e presentazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2019;
  • 15 maggio 2020 – Assemblea degli Azionisti in seconda convocazione per approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2019 e presentazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2019;
  • 30 settembre 2020 – Consiglio di Amministrazione per approvazione della relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2020.

La Società provvederà a comunicare tempestivamente eventuali variazioni alle date sopra indicate.

Il calendario degli eventi societari è altresì disponibile sul sito internet della Società www.neosperience.com (Sezione “Investor Relations / Documenti Societari / Calendario finanziario”).

Lavoro: oltre 23mila offerte per il 2020 nella vendita a domicilio

in Economia/Tendenze by
Vendite porta a porta a Brescia

Per il 2020 ci sono oltre 23mila opportunità di lavoro in tutta Italia nella vendita a domicilio. A renderlo noto è Univendita, la maggiore associazione di categoria del settore, le cui imprese associate ricercano collaboratrici e collaboratori da inserire come venditori dei prodotti e servizi più diversi: dai cosmetici agli alimentari, dai beni durevoli e di consumo per la casa, agli elettrodomestici, fino ai viaggi. «Diventare venditore a domicilio, e scegliere di farlo entrando in un’azienda di Univendita, significa far parte di un settore solido, dinamico e che mette al centro le persone – commenta il presidente di Univendita Ciro Sinatra –. È una professione meritocratica, nella quale vengono valorizzati i rapporti umani e in cui tutti possono trovare percorsi di carriera in linea con le proprie esigenze e motivazioni: c’è chi, come i giovani, desidera fare una prima esperienza lavorativa e garantirsi un guadagno extra; c’è chi ricerca flessibilità nell’organizzare il lavoro con gli impegni familiari, e si tratta soprattutto delle donne; e c’è chi vuole rimettersi in gioco dopo un’esperienza lavorativa che si è chiusa. Non ci sono barriere legate a età, studi o curriculum: la formazione qualificata e gratuita offerta dalle nostre aziende permette di diventare consulenti esperti nel proprio ambito di riferimento, in grado di proporre alla clientela prodotti e servizi personalizzati».

Nel 2018 le aziende associate Univendita hanno fatturato 1,662 miliardi di euro superato quota 159mila venditori. Il 37% sono “millennial” con meno di 35 anni e il 91% sono donne. Un recente sondaggio condotto dall’associazione su un campione rappresentativo di incaricati delle imprese associate ha fatto emergere che si tratta di un lavoro solido (il 59,2% degli intervistati dichiara di svolgerlo da più di 6 anni) e gratificante: il 91% degli incaricati si dichiara soddisfatto della propria scelta professionale.

Tutte le offerte di lavoro 2020 e i riferimenti per candidarsi:

 

    • 300 incaricati alle vendite in tutta Italia per AMC Italia SpA – Settore: sistemi di cottura di alta gamma in acciaio inossidabile per la sana e gustosa alimentazione. Riferimenti: Numero verde 800.011.046 – Tel. 02.575481 – personale@amcitalia.it
    • 4.000 incaricati alle vendite, 700 capogruppo e 30 responsabili di zona in tutta Italia per Avon Cosmetics Srl. Settore: prodotti cosmetici, di moda e per la casa. Riferimenti: Tel 02.96485111 – www.avon.it – avon@avon.com
    • 110 operatori di vendita e 165 Promoter in tutta Italia per Bofrost* Italia SpA. Settore: specialità alimentari. Riferimenti: selezione@bofrost.it, www.bofrost.it
    • 120 consulenti per viaggiare in tutta Italia per CartOrange Srl. Settore: turismo, viaggi e tempo libero. Riferimenti: Tel. 02.58321772 (int. 1), ufficioselezione@cartorange.com, www.consulentediviaggio.it
    • 40 operatori di vendita in Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Liguria, Toscana per Conte Ottavio Piccolomini Srl. Settore: grandi vini, liquori, olio extra vergine, esclusive confezioni regalo. Riferimenti: Tel. 02.58018575 – hr@wivitalia.it
    • 950 incaricati alle vendite, 85 capogruppo e 30 responsabili di zona in tutta Italia per Dalmesse Italia Srl. Settore: prodotti per la pulizia della casa, cosmesi e bellezza, lingerie e abbigliamento, tessili per la casa, unità di cottura, sistema riposo. Riferimenti: Tel. 0823.513028 – www.dalmesseitalia.itinfo@dalmesseitalia.it
    • 75 incaricati alle vendite, 15 capogruppo e 15 agenti territoriali in tutta Italia per DES Srl. Settore: sistemi innovativi per la pulizia e la sanificazione degli ambienti domestici e professionali a marchio LUX (distributore esclusivo per l’Italia). Riferimenti: Numero verde 800.098.436 – Tel. 035.4236010 – www.viveresano.eu- info@des-lux.com
    • 1.050 incaricati alle vendite e 90 capogruppo in tutta Italia per Fi.Ma.Stars Srl. Settore: prodotti biomagnetici per il benessere della persona e dell’ambiente. Riferimenti: Tel. 0332.890221 – www.fimastars.itinfo@fimastars.it
    • 25 incaricati alle vendite e 3 responsabili di zona in tutta Italia per Nuove Idee Srl. Settore: sistemi innovativi per il riposo e il benessere della persona. Riferimenti: Tel. 035.592843 – info@nuoveidee.com
    • 1.500 consulenti di bellezza e 45 capogruppo e agenti in tutta Italia per Starline Srl. Settore: prodotti cosmetici e nutraceutici a marchio JAFRA (distributore esclusivo per l’Italia). Riferimenti: Tel. 0332.1434283 – www.starline-italia.com
    • 2.300 dimostratrici e 250 capogruppo in tutta Italia per Tupperware Italia SpA. Settore: contenitori per alimenti e utensili per la casa. Riferimenti: Numero verde 800.821.053 – Tel. 02.722271
    • 600 incaricati alle vendite, 70 team leader e 10 area manager per Uniquepels Srl. Settore: prodotti di alta cosmesi. Riferimenti: N. verde 800.960.313, Tel. 0461.530000 – www.uniquepels.com – info@uniquepels.com
    • 1.400 incaricati alle vendite, 420 capogruppo, 85 responsabili di zona e 17 capoarea in tutta Italia per Vast & Fast Srl. Settore: asciugatrici a gas ed elettriche di alta gamma. Riferimenti: Tel. 0445.370168 – www.xira.itwww.vastfast.it – job@vastfast.it
    • 6.000 incaricati alle vendite e 100 team leader in tutta Italia per Vorwerk Italia Sas – Divisione Bimby. Settore: robot da cucina. Riferimenti: N. verde 800.841.811 – www.bimby.it
    • 1.000 incaricati alle vendite in tutta Italia per Vorwerk Italia Sas – Divisione Folletto. Settore: sistemi di pulizia per la cura, l’igiene, il benessere dell’ambiente domestico. Riferimenti: Numero verde 800.014.457 –www.folletto.it
    • 1.500 incaricati alle vendite e 50 responsabili di zona e 10 capoarea in tutta Italia per Witt Italia SpA. Settore: prodotti per la cura e il benessere naturale della persona e detergenza ecologica. N. verde 800.231.439 – www.witt.it – info@witt.it

 

 

L’innovazione e la trasformazione digitale nel 2020: intervista a Matteo Linotto

in Economia/Innovation club/Innovazione/Partner 2/Rubriche by

Nell’evoluzione del mercato, il desiderio di gestire la crescita è uno dei più importanti elementi che deve caratterizzare l’impresa moderna. L’innovazione digitale diventa il principale fattore competitivo. Il sistema imprenditoriale italiano è prevalentemente costituito da un insieme di piccole e medie imprese flessibili e specializzate la cui proposta differenziale sul mercato si caratterizza spesso per eccellenza nelle “operations” ma non sempre possono avere a disposizione strumenti evoluti e risorse tipiche dei “grandi”. Parliamo con Matteo Linotto, uno dei fondatori di Innovation Club, di come media impresa italiana può gestire il processo innovativo.

Qual’è il primo passo che deve essere intrapreso dalle imprese italiane ?

“Prima di pensare ad utilizzare Intelligenza Artificiale & Blockchain un’impresa deve fare una riflessione profonda sul suo posizionamento rispetto al mondo digitale.  Il posizionamento, nel marketing, è un’analisi utile a studiare un mercato, per individuare come comunicare una caratteristica distintiva di un brand, un prodotto o come in questo caso un’impresa. Un elemento che renda più visibile il messaggio in una situazione di elevata concorrenza. Facendo trovare al prodotto una collocazione di rilievo nella mente del potenziale cliente sia nel “business to consumer” che nel “business to business”.  Non si tratta di definire solo delle caratteristiche distintive ma il modello di business ed il suo modus operandi sulla piazza digitale”.

Quali processi è necessario innovare ?

“Se nel passato si è sempre cercato di lavorare sul sistema produttivo e sull’innovazione del prodotto perché poi le vendite sarebbero state una conseguenza. Oggi bisogna sempre più ragionare sui processi di ingaggio e la conoscenza dei clienti.

I social network sono da un lato un’opportunità ma dall’altro diventano un muro che su contrappone tra un’azienda ed i suoi clienti potenziali e quindi bisogna usare queste piazze per entrare in contatto ma poi deve gestire in modo diretto la relazione. In tal senso è anche opportuno rivisitare dove possibile il proprio rapporto con il canale di distribuzione che spesso vive la crisi per via dei grandi operatori e-commerce sviluppando insieme ad esso un’iniziativa di ingaggio”.

Stiamo parlando di utilizzare i dati dei clienti, ma come si può fare?

“Una media impresa non può avere la strategia di raccolta dati di un grande operatore digitale che lavora sui “big data” ma deve concentrarsi sui dati che in concreto gli servono, ossia “small data” ,sia che essi provengano dai social network per capire come profilare l’offerta sia prendendo ad esempio il mondo health delle caratteristiche biometriche o delle attività che segnalino una possibile esigenza ?“.

La maggior parte delle piccole medie imprese italiane sono “business to business: quali dati servono in questo caso ?

“Queste aziende si muovo spesso con contatti diretti ed iniziative come le fiere ma queste modalità stanno perdendo efficienza. Direi prima di tutto che bisogna cercare di capire chi sta reagendo positivamente allo storytelling del proprio prodotto e perché in modo da fornire in automatico contenuti sugli aspetti più rilevanti per ogni singolo cliente potenziale.

Dall’altro lato bisogna alimentare un motore che riesca a comprendere le caratteristiche dei profili del cliente potenziale ideale in modo che questi siano trovati ed approcciati costantemente in modo automatico. Tutto questo è possibile attraverso l’intelligenza artificiale che applicata in questo campo diventerà un elemento di differenziazione molto importante”.

Cosa costituirà valore nell’azienda del futuro ?

“Il presidio diretto e fidelizzato di una comunità di clienti e la capacità di sviluppare questo network. Se in passato si valutava il valore dell’azienda dai cespiti e dal numero dei dipendenti ora anche la gestione di questo processo, in apparenza molto in tinta con una startup digitale, diventa fondamentale anche per il mondo manifatturiero. Il presidio della relazione diretta con i clienti permetta ad un’impresa di costruire addirittura nuovi prodotti specifici”.

Come cambierà il prodotto manifatturiero ?

“L’ideale è che si trasformi in un servizio o che si aggreghi a dei servizi digitali in modo da poter diventare funzionale alla gestione continuativa della relazione con i clienti.

Così come i grandi produttori di smartphone non vendono più solo un oggetto fisico ma un’ecosistema di servizi anche un prodotto manifatturiero come un macchinario industriale deve arricchirsi di questi componenti. Alla fine le aziende di maggior successo assomiglieranno in futuro ad un’operatore software che vende in abbonamento i propri pacchetti. Del resto si dice già ora negli Stati Uniti “every company is a software company”.

Quali sono le tecnologie che impatteranno sul prodotto manifatturiero ?

“L’Internet of things lo connette al mondo digitale ma si tratta solo di un fattore abilitante. Sicuramente l’Intelligenza artificiale lo arricchirà in termini funzionali e numerosi servizi ad esempio creati con la Blockchain potranno essere realizzati. Si tratterà spesso di un completo re-design del prodotto. I principi evolutivi di un prodotto fisico rimangono sostanzialmente costanti, la famosa teoria TRIZ ne classifica solo 40, ma le possibilità di sviluppo saranno molto maggiori rispetto al passato”.

In questo scenario quanto contano le persone ?

“L’indubbia complessità di tutte queste dinamiche richiedono la presenza in azienda di figure con conoscenze e capacita di operare in un ambito in costante evoluzione e che portino nella struttura aziendale flessibilità e nuovi punti di vista. Spesso queste figure sono dei giovani che vivono sulla loro pelle l’innovazione tecnologica. Si tratta di una grande opportunità di lavoro per loro”.

Come fare ad individuare queste figure ?

“Il mondo delle startup è un serbatoio di competenze importanti ed è molto sensato che le imprese parlino a questo mondo in termini di open innovation”.

Che opportunità agevolative esistono oggi per un’impresa che vuole crescere attraverso l’innovazione ?

“La direzione che mi sembra sia portata avanti non solo in Italia è quella di mettere a disposizione  del tessuto industriale agevolazioni importanti ma prevalentemente per quei progetti che impattano in modo determinante sul come l’azienda produrrà valore e farà business. Una ragione in più per lavorare in questo senso”.

Qual’è il ruolo di Innovation Club in questo scenario ?

“Il ruolo di un’associazione come Innovation Club è quello di creare un network dove diverse professionalità provenienti dal mondo dell’impresa, dai servizi e dalle startup possano parlarsi per tutte queste ragioni”.

Himarc – L’intelligenza artificiale per realizzare il modello della Smart City  | INNOVATION CLUB

in Aziende/Economia/Evidenza/Innovation club/Innovazione/Rubriche by
HiMarc nasce a metà 2016 dall’idea di riaggregare le elevate competenze manageriali e tecnologiche disperse dalla sparizione di fatto della Marconi, Società che per trenta anni è stata leader mondiale nel mercato delle Telecomunicazioni, dando così vita ad un team  molto motivato a sviluppare soluzioni industriali di avanguardia  da diffondere sul mercato mondiale.
Himarc si propone come fornitore di una tecnologia innovativa  in grado di integrare l’efficientemente energetico con  l’introduzione dei servizi che portino a migliorare la qualità della vita, aumentando la sicurezza, monitorando ed ottimizzando il traffico, migliorando il controllo ambientale ed incrementando la connettività. Il prodotto sviluppato fornisce il mezzo tecnologico per dare una risposta ottimale ed unica alle varie problematiche: il sistema è multifunzionale, ma integrato e modulare ed è basato su un’unica infrastruttura. Quindi da una parte i costi i costi di implementazione sono drasticamente contenuti e dall’altra consente di ottenere revenues da varie fonti, accorciando sensibilmente i tempi di recupero degli investimenti.
Inoltre gli algoritmi di Intelligenza Artificiale, sviluppati sulla tecnologia delle reti neurali, rendono il sistema in grado di auto apprendere le problematiche da risolvere, ad esempio cambiano il paradigma della sicurezza consentendo al personale di controllo di essere allertato su un evento sospetto e di poter agire rapidamente, oppure di individuare e tracciare un auto sospetta, ecc. Il prodotto di questa tecnologia si chiama MARC5D; fra i suoi  “ingredienti”, integrati ma modularmente attivabili o meno, ci sono:
–  Un modulo luce a LED in diverse configurazioni che garantisce un risparmio energetico > 70%,
completamente gestito da remoto via Power Line, con manutenzione programmabile
–  Due telecamere 4K (UHD) gestite con Intelligenza Artificiale
–  Un Altoparlante per servizi di “alert” del territorio e di deterrenza
–  Un nodo di accesso WiFi 802.11 a,c fino a 800 Mb/s per hot spot distribuito
–  Connessione a larga banda tramite fibra ottica o radio
La piattaforma è inoltre aperta allo sviluppo di ulteriori App e Servizi verticali

Campi di Applicazione

–  Soluzione ottimale per lo sviluppo delle Smart Cities
–  Soluzioni industriali e private, , inclusi infrastrutture critiche (stabili e temporanee), aree cantieristiche,
complessi residenziali , impianti di generazione di energie rinnovabili, per la sorveglianza, la sicurezza
personale e la protezione della proprietà.

Smart City

– Massimizzazione del risparmio energetico complessivo anche attraverso l’integrazione delle varie
funzioni in un’unica infrastruttura.
– Incremento della sicurezza con conseguente miglioramento della qualità della vita attraverso il
controllo capillare e predittivo delle aree urbane
– Efficacia nel controllo del traffico, con riduzione del numero degli incidenti stradali, ottimizzazione flusi
di traffico, monitoraggio automatico parcheggi, ecc.
– Disponibilità di accesso a basso costo alla larga banda, incrementando i servizi a valore aggiunto
(comunicazione, pubblicità)
– Miglioramento e sfruttamento della infrastruttura di illuminazione pubblica, che offre interconnessione
a larga banda e diventa una piattaforma sinergica e aperta ai futuri servizi per le ‘smart city’

Settore Industriale e Privato

• Sorveglianza audio e video automatica 24×7 potenziata dall’illuminazione ottimale e dagli
altoparlanti incorporati
• Un nuovo paradigma per garantire la sicurezza delle persone e proprietà attraverso l’uso diffuso
degli algoritmi di Intelligenza Artificiale nella video sorveglianza:
– Rilevazione in tempo reale degli eventi criminali, che attiva reazioni immediate e
potenzialmente anche azioni preventive
– Identificazione in tempo reale di comportamenti anomali e critici con possibilità di azioni
preventive
– Controllo accessi intelligente, senza più necessità di barriere fisiche

Privacy

Il sistema di controllo di HiMarcè stato progettato e realizzato tenendo presente fin dall’inizio gli obblighi
derivanti dall’osservanza del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati 2016/679 (GDPR) e delle
raccomandazioni del Garante per la Protezione dei Dati Personali.
HiMarc annette la massima importanza alla sicurezza del trattamento e della conservazione dei dati
personali sensibili.

I dolci a Brescia danno lavoro a 647 imprese e 3.075 addetti

in Alimentare/Economia/Tendenze by
Dolci, foto generica da Pixabay

Epifania e dolci, un business per cinquemila imprese in Lombardia e 40 mila in Italia. Crescono gli addetti, +9% in cinque anni. A Milano quasi 2 mila imprese crescono del 5% in cinque anni, addetti + 10%. Tra i settori tipici della festa: produzione di prodotti di panetteria e pasticceria fresca, commercio all’ingrosso di zucchero, cioccolato, dolciumi e prodotti da forno, commercio al dettaglio di torte, dolciumi e confetteria in esercizi specializzati. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi sui dati al terzo trimestre 2019 relativi alle imprese attive nel settore dolciario tra produzione, commercio all’ingrosso e dettaglio.

Nella calza le caramelle (19%) superano il carbone dolce (15%) ma tanti festeggiano con la torta (23%). Per l’Epifania oltre al panettone, secondo le pasticcerie milanesi che realizzano il prodotto artigianale, si vendono più torte (23%), caramelle (19%), carbone dolce (15%), dolci alla crema (8%) e al cioccolato (8%).

Le imprese dei dolci a Milano Monza Brianza e in Lombardia. Secondo i dati della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, il comparto in Lombardia offre lavoro a oltre 25 mila addetti, +9,8% in cinque anni, in quasi 5 mila imprese attive. Un business, quello dolciario, che nella regione supera i 2 miliardi all’anno. Prima Milano con 1.844 imprese, + 5% in cinque anni e 9.312 addetti, + 8,8%, seguita da Brescia con 647 imprese e 3.075 addetti, questi ultimi in crescita del 5% in cinque anni, Bergamo con 537 imprese e 2.485 addetti (+9%), Monza con 347 imprese e 1.396 addetti (+6,6%), Varese con 336 imprese e 2.217 addetti (+5%). A Lodi ci sono 90 imprese e 329 addetti.

Identikit del pasticcere, donne in un caso su quattro. Su 5 mila imprese lombarde 1.253 sono di donne, 405 di giovani e 476 di stranieri.  In Italia su 40 mila imprese, 12 mila sono di donne, 4 mila di giovani e 2 mila di stranieri.

Dolci in Italia. Sono 40.483 le imprese attive in Italia nella produzione e commercio di prodotti da forno, stabile in cinque anni, un comparto che offre lavoro a circa 167 mila addetti + 9% in cinque anni. Prime in Italia Napoli con 2.447 imprese dolciarie, + 7,7% in cinque anni, seguita da Roma con 1.875, +6,7%, Milano con 1.844, + 5,2%, Torino con 1.540, seguono con oltre mille imprese Palermo, Catania, Bari e con quasi mille Salerno (+11%, prima per crescita tra i principali centri dolciari). Per addetti prima Milano, con oltre 9 mila seguita da Roma con 7 mila circa, Napoli e Torino con circa 6 mila.

Brescia, Aib: in cinquant’anni over 65 raddoppiati rispetto ai lavoratori

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Tendenze by

In provincia di Brescia il tasso medio annuo di crescita della popolazione residente è sensibilmente diminuito tra il 2012 e il 2018: +0,3%, mentre era pari a +0,8% nel decennio del baby boom (1962-1971), in diminuzione nei due decenni successivi (+0,6% e +0,3%) e in crescita dopo il 1992 e fino al 2011 (+0,6% e +1,1%), trainato soprattutto dall’aumento dalla componente straniera. A evidenziarlo è una nota dell’Ufficio Studi e Ricerche di AIB sui dati diffusi dall’Istat nello scorso mese di luglio e relativi all’anno 2018.


Il rallentamento è dovuto alla riduzione sia del saldo naturale (differenza tra nascite e decessi) che di quello migratorio (differenza tra immigrati ed emigrati): quest’ultimo rappresenta negli ultimi anni circa un decimo (5.751 unità) di quanto fosse nel periodo 2003-2006 (55.897 unità). Del saldo migratorio totale è soprattutto quello con l’estero che è diminuito in modo considerevole, passando da quasi 10.300 unità nel 2008 a neanche 4.700 unità nel 2018. In conseguenza di ciò, prosegue l’aumento dell’indice di vecchiaia della popolazione, cioè il rapporto tra il numero degli over 65 e degli under 15: nel 2018 sono in media 151 gli ultra sessantacinquenni ogni 100 giovani (tra 0 e 14 anni), contro gli appena 38 del 1971. Le punte più elevate sono rappresentate soprattutto da comuni montani: Magasa, Valvestino, Lozio, Saviore dell’Adamello e Capovalle.

Anche l’indice di dipendenza anziani, cioè il rapporto tra la popolazione oltre 65 anni e quella in età lavorativa (15-64 anni), è continuato a crescere nel tempo passando da 15 nel 1971 a 34 nel 2018. Quest’ultimo indice esprime il livello di sostenibilità della spesa pensionistica: tanto più aumenta, più cresce la spesa previdenziale.

Per quanto riguarda gli stranieri, quelli residenti in provincia sono cresciuti sensibilmente dall’inizio del secolo: erano quasi 50.000 nel 2001 (il 4,4% della popolazione) e sono diventati oltre 155.000 nel 2011 (il 12,5% del totale dei residenti), ma negli ultimi anni la loro crescita si è arrestata. Alla fine del 2018, rappresentano il 12,4% della popolazione residente e sono aumentati di sole 2.148 unità rispetto al 2011. In Italia costituiscono l’8,7% della popolazione residente, in Lombardia l’11,7%.

La diffusione degli stranieri sul territorio provinciale non è omogenea: alcuni comuni (Castelcovati, Rovato, Brescia, Tremosine sul Garda, Remedello) presentano un’incidenza di stranieri anche di molto superiore a quella media provinciale (12,4%), mentre per altri (Saviore dell’Adamello, Irma, Valvestino, Capovalle, Magasa) il fenomeno è quasi del tutto trascurabile. È vero tuttavia che la maggior parte dei comuni che registrano una quota di stranieri molto bassa sono anche quelli che hanno un numero di abitanti molto ridotto.

Tra gli stranieri residenti nella provincia di Brescia, il gruppo prevalente è quello proveniente dalla Romania (16,2% del totale): seguono gli albanesi (11,6%), gli indiani (8,8%) e i marocchini (8,7%). Tra gli altri stranieri, si segnalano quelli provenienti dal Pakistan (8,0%), dall’Ucraina (5,0%), dal Senegal (4,4%) e dalla Moldova (3,6%).

Brescia, il 2019 si chiude con 105mila imprese attive e 422mila occupati

in Economia/Tendenze by

Con 306 mila sedi d’impresa attive (5,9% del totale nazionale), Milano si colloca al secondo posto nella classifica delle province italiane per numero di imprese, dopo Roma che ne ha 365 mila (7%), ma prima per numero di addetti con 2,2 milioni (13% nazionale) contro gli 1,5 milioni (9%) di Roma che è seconda. Al terzo posto ci sono Napoli per imprese (244 mila) e Torino per addetti (769 mila). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi  su dati del registro delle imprese al terzo trimestre 2019 e 2018. Stabili a 5,2 milioni le imprese nazionali, grazie al rafforzamento delle città maggiori: a Roma +1,3%, a Milano +1%, a Napoli +0,8%.

A Milano come cambiano le imprese in un anno. Crescono del +1% le imprese a Milano tra il 2018 e il 2019 contro una sostanziale stabilità sia lombarda che italiana (-0,2%). A quota 2,2 milioni gli addetti. Tra i settori che pesano di più a Milano, si trovano le attività commerciali (74 mila imprese), le costruzioni (41 mila), le attività immobiliari (30 mila) e manifatturiere (29 mila) mentre tra i principali settori crescono soprattutto la finanza (+4,9%), ricerca e attività professionali (+4,4%), le attività di istruzione (+3,2%), sanità (+3,5%), comunicazione (+2%). Continua la crescita della ristorazione (+1,6%).

Milano, Monza, Brianza e Lodi insieme contano 385 mila imprese, soprattutto nel commercio (94 mila), costruzioni (56 mila), manifatturiero (39 mila). Insieme i tre territori pesano il 7,5% del totale nazionale, con picchi per le imprese nella ricerca e attività professionali col 16%, nelle attività immobiliari col 15%, nella comunicazione col 14%.

Le imprese lombarde. La Lombardia arriva verso la fine del 2019 con 817 mila imprese attive e circa 4 milioni di addetti. Numeri che ne fanno la prima regione italiana, pesando il 16% del sistema imprenditoriale italiano e il 24% degli addetti delle imprese nazionali. Tra le province dopo Milano che è prima con 306 mila imprese e 2,2 milioni di addetti, vengono Brescia (con 105 mila imprese e 422 mila addetti) e Bergamo (con 85 mila imprese e 390 mila addetti), tra le prime anche in Italia. Tiene il sistema imprenditoriale lombardo, anche se registrano andamenti positivi solo Milano (+1% le imprese) e Monza (+0,4%).  Stabili Como e Lodi. Il dato degli addetti in regione è di 4 milioni con punte a Milano (2,2 milioni), Brescia e Bergamo (circa 400 mila), Monza e Varese (oltre 200 mila). Il settore che pesa di più è il commercio con quasi 200 mila imprese, seguito dalle costruzioni (132 mila) e dal manifatturiero (94 mila).

Go to Top
Vai alla barra degli strumenti