Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

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Tendenze - page 27

Street food, boom di imprese del settore in Lombardia

in Economia/Tendenze by
Street food, foto da Pixabay

Street food, tra sedi di impresa e localizzazioni sono quasi tre mila le attività specializzate in Italia di cui oltre 400 in Lombardia, secondo i dati elaborati dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su fonte registro imprese e crescono tra 2014 e 2019 del 48.8% a livello nazionale e del 96.3% in regione. Un settore in evoluzione dove rimane forte la presenza delle tradizionali rosticcerie e friggitorie ambulanti fino all’aperitivo. Si tratta soprattutto di piccole imprese in cui però lavorano quasi 4.500 addetti in Italia, il 12.5% dei quali (circa 500) in imprese lombarde.

Roma e Milano sono prime per attività, con circa 200 ciascuna, seguite da Lecce (133), Torino (131) e Napoli (98). Per crescita percentuale in cinque anni si distinguono Sondrio (da 1 a 8 imprese +700%), Reggio Calabria (da 5 a 17 imprese +240%), Lodi (da 4 a 12 imprese +200) e Varese (da 11 a 30 imprese +172,7%) anche se è Milano il territorio dove in numero assoluto le imprese crescono di più, circa 100 attività in più dal 2014, +109%. Un settore che vale 19 milioni in Italia, di cui oltre 3 milioni in Campania e Emilia Romagna, oltre 2 milioni in Lazio, in Sicilia e in Lombardia.

Lo street food in Lombardia. Sono 426 le attività, in crescita del 9% in un anno e del 96,3% in cinque e occupano circa 550 addetti. Milano è prima per sedi di impresa e unità locali specializzate, seguita da Monza Brianza (41), Brescia (31) e Varese (30) mentre i territori dove il settore cresce di più sono Sondrio (+14,3% in un anno e +700% in cinque), Lodi (+33,3%, +200% in cinque), e Varese (+11%, +173%) . Le imprese femminili pesano il 25% del settore e crescono del 94% in cinque anni mentre è uguale il peso di imprenditori giovani o nati all’estero, 19% ciascuno, con una crescita rispettivamente del +114% e +108%.

Lo street food in Italia. Sono 2.915 tra sedi di impresa, sedi secondarie e unità locali attive, crescono del 3,6% in un anno e del 49% in cinque. Roma è prima con 199 attività, Milano ne ha 194 ma è prima per attività aumentate tra 2014 e 2019, +101, segue Lecce con 133 imprese. Vengono poi Torino, Napoli, Catania e Bari. In cinque anni sono, invece, Sondrio, Savona, Trento, Reggio Calabria e Macerata a crescere di più, tutte sopra il +150%. Circa un’attività su quattro è un’impresa femminile (28%) e di giovani (21%) mentre gli imprenditori nati all’estero pesano il 12%. Le imprese femminili pesano di più a Crotone (75%), Ravenna (57%) e Benevento (56%), quelle giovanili a Terni (50%) e Bari (47%) mentre sono Prato (57%) e Massa Carrara (50%) i territori dove gli imprenditori “stranieri” sono più attivi nel settore.

Casa, crescono i prezzi in Lombardia, ma Brescia è stabile

in Economia/Edilizia/Tendenze by

Prosegue il buon momento per il mercato immobiliare lombardo, soprattutto sul fronte delle compravendite. Come dimostrato dall’Osservatorio di Immobiliare.it (https://www.immobiliare.it) sul mercato residenziale della Lombardia nel primo semestre del 2019, i prezzi delle case in vendita nella regione sono aumentati dell’1,5%, portando il costo medio richiesto a 2.022 euro al metro quadro. I canoni di locazione risultano, invece, in calo rispetto al dicembre dello scorso anno, registrando una perdita di 0,8 punti percentuali. I prezzi richiesti dai locatori si attestano ora a 11,52 euro/mq.

Questi trend vengono confermati anche nel mercato dei capoluoghi che vede Milano confermarsi ancora come città nettamente più cara della regione. In riferimento all’andamento dei prezzi di vendita, il capoluogo meneghino segna un ulteriore crescita del 4,3% nel confronto semestrale; crescita dei prezzi che arriva, invece, al 6% se paragonata a giugno 2018. Chi acquista casa a Milano deve quindi tener conto di una spesa di circa 3.466 euro al metro quadro. È nettamente inferiore, invece, il prezzo richiesto a Como, seconda città più cara della Lombardia con 2.272 euro/mq e un +3% di crescita semestrale. I migliori risultati in questi sei mesi, sempre sul fronte compravendite, si registrano a Mantova, che segna un +5,7%. Le perdite più evidenti sono quelle di Sondrio e Varese (entrambe -2,8%), mentre risultano in linea con gli scorsi sei mesi i prezzi di Monza e Brescia.

Per quanto riguarda le locazioni, le variazioni risultano negative in metà delle città lombarde: a Milano, con un’oscillazione del -2,6% in sei mesi, i costanti aumenti degli ultimi periodi sembrano essersi ridimensionati, anche se nell’anno i canoni risultano comunque saliti dell’1,3%. Altre perdite si sono registrate a Lodi (-2,5%) e Varese (-2%), mentre sono stabili gli affitti a Cremona e Brescia. In questo primo semestre la crescita più importante è quella di Pavia (+5,9%), seguita da quelle meno evidenti di Como, Monza, Bergamo e Mantova, che guadagnano circa un punto percentuale. La città più economica per le locazioni è Cremona (6,40 euro/mq), dove i prezzi richiesti sono più che dimezzati rispetto a Milano (16,87 euro/mq).

Economia, nel Bresciano 587 imprese in più tra aprile e giugno

in Economia/Tendenze by

Tra aprile e giugno sono nate 1.727 imprese a fronte di 1.140 chiusure che hanno determinato un bilancio in attivo pari a 587 nuove realtà imprenditoriali.

Determinante, in questo trimestre, è stato l’andamento delle iscrizioni – in aumento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno- mentre le cessazioni si sono mantenute in linea con quanto registrato lo scorso anno.

Bilancio positivo anche per il comparto artigiano che chiude il trimestre con 174 imprese in più quale risultato della leggera ripresa iscrizioni, rispetto allo periodo dello scorso anno, e del contestuale calo delle cessazioni.

I risultati positivi del periodo primaverile non sono stati, tuttavia sufficienti a recuperare parte della base imprenditoriale. Lo stock delle imprese registrate al 30 giungo si colloca, infatti, a 117.687 unità, in calo dell’1,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

E’ questa la dinamica che emerge dall’analisi sulla natalità e mortalità delle imprese bresciane realizzata dal Servizio Studi della Camera di Commercio di Brescia e dell’Ufficio Studi e ricerche di AIB su dati Movimprese.

IL BILANCIO DEI SETTORI

Tra settori che vedono aumentare la propria base imprenditoriale si confermano le attività professionali e scientifiche (+ 174 imprese), tra le quali emergono le attività di direzione aziendale e di consulenza gestionale e le altre attività di servizi. Positivo anche il bilancio delle altre attività di servizi (+79 imprese).

Sul fronte artigiano le imprese che chiudono il trimestre con saldi sono positivi le altre attività di servizi (+50 imprese) e le attività di servizi di supporto alle imprese (+25 imprese).

All’opposto, il settore che arretra maggiormente si conferma il commercio (-509 imprese), seguito dalle attività manifatturiere (-200 unità), dalle costruzioni (-151 imprese) e dall’agricoltura (-102 imprese). Sul fronte artigiano i saldi sono negativi soprattutto per costruzioni ed attività manifatturiere.LE FORME GIURIDICHE

Sono state principalmente le società di capitali e le imprese individuali a contribuire al saldo positivo del trimestre. Più dinamiche si confermano le società di capitali che hanno chiuso con un bilancio positivo di 300 unità.

Le imprese individuali hanno segnato un saldo positivo per 290 unità, tuttavia rispetto allo scorso anno sono diminuite del 2,1%. Persiste anche la diminuzione delle società di persone con una flessione annua del 2,9%.

Dinamiche speculari si confermano nel comparto artigiano con un aumento delle società di capitali (+8,3% annuo) ed un continuo arretramento delle società di persone (-4,7% annuo).

 

Moda, Lombardia leader in Italia: nel Bresciano dominano i filati

in Cultura/Economia/Tendenze by

La Lombardia e’ protagonista della moda italiana trainata da Milano che continua a macinare numeri record. Milano esporta infatti 7,2 miliardi di euro, un settimo circa del totale nazionale. Seguono Firenze (11,1% del totale) e Vicenza (8,4%). Vengono poi Treviso, Prato, Reggio Emilia, Bologna, Verona, Biella, Como, Piacenza e Bergamo. Le crescite maggiori in un anno a Piacenza (+33,4%), Milano (+9,8%) e Venezia (+8,4%).

A questo tema e’ dedicato l’approfondimento settimanale di #LombardiaSpeciale. I dati, emersi dalla rilevazione ‘La moda italiana nel mondo – Italian fashion in the world’, realizzata dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi e Promos Italia, l’agenzia per l’internazionalizzazione del sistema camerale italiano su dati Istat evidenziano anche una Lombardia altamente performante in questo settore con 13,7 miliardi di export,+5,5%, piu’ di un quarto del totale italiano.

“Questi numeri e dati – ha commentato l’assessore regionale alla Moda, Turismo e Marketing territoriale, Lara Magoni – confermano quanto sia importante per la Lombardia la moda e quanto possa essere volano strategico non solo per l’economia locale ma anche come traino a livello nazionale.” “Regione Lombardia – ha aggiunto – crede fermamente in un settore nevralgico del Made in Italy e proprio in questi termini si configura la nostra mission: l’obiettivo e’ fondere sapientemente la genialita’ del nostro ‘saper fare’, la cura della tradizione e delle eccellenze locali, con la costante ricerca per proporre sul mercato prodotti competitivi e tecnologicamente innovativi”.

Oltre a Milano, leader in Italia, tra i primi 20 posti ci sono anche Como 10?, Bergamo 12?, Varese 14? e Mantova 18?. In forte crescita Pavia (+48,1%) e Lodi (+41,5%). La Lombardia esporta soprattutto articoli di abbigliamento per 4,8 miliardi (+4,7%), borse e pelletteria per 2,3 miliardi (+14,9%). Tra le province, oltre a Milano, medaglia d’oro per articoli di abbigliamento, per biancheria per la casa, tappeti, passamanerie e pellicce, si distinguono Mantova prima per maglieria, Como seconda per tessuti, Bergamo e Brescia quarta e quinta per filati, Bergamo seconda per biancheria per la casa, tappeti e passamanerie.

Le tre maggiori destinazioni estere per la moda italiana sono: Francia (10,4% del totale), Svizzera (9,9%, +18,7%) che supera la Germania (8,9%, stabile). E se la Francia e’ il principale partner per articoli di abbigliamento, maglieria, tappeti, calzature e pellicce, Hong Kong eccelle per abbigliamento sportivo, la Germania e’ prima per tessuti e per camicie, T-shirt e intimo, la Svizzera per borse e pelletteria, gli Stati Uniti per biancheria per la casa, la Romania per filati, passamanerie e bottoni, lo Sri Lanka per pizzi e merletti. Le crescite maggiori in Cina e Corea del Sud, rispettivamente +17,8% e +13,3%. (LNews)

Export di prodotti lombardi legati al turismo, è boom nel 2019

in Cultura/Economia/Tendenze/Turismo by

Cresce l’export di prodotti legati al turismo dalla Lombardia nel mondo, 1,8 miliardi nei primi tre mesi del 2019, + 5,8% su 10 miliardi in Italia, +5,5%, secondo una elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Lodi e Promos Italia, la struttura per l’internazionalizzazione delle Camere di commercio su dati Istat.    Dal food al vino, dalle biciclette alle barche, dagli articoli sportivi ai prodotti fotografici fino ai prodotti delle attività artistiche, di intrattenimento e divertimento. Prima Milano con 481 milioni, +7% in un anno, con  Bergamo (269 milioni, +13%),  Brescia e Mantova con 159 milioni, rispettivamente +8% e +3%, Cremona con 155 milioni, +13%. Vanno in Europa (1,3 miliardi), America (202 milioni), Asia (145 milioni).

I settori. Si tratta di 344 milioni di altri prodotti alimentari, latte e formaggi con 309 milioni, vini con 280 milioni, biciclette e moto con 194 milioni, carni e prodotti da forno, ognuno con oltre 150 milioni, frutta e pesce con circa 50 milioni, barche per 40 milioni, articoli sportivi per 27 milioni, prodotti per attività artistiche e l’intrattenimento per 21 milioni.

Vivibilità, un business in crescita per le imprese: +12% in Lombardia

in Economia/Tendenze by
Discoteca, foto Pixabay

Crescono i settori legati alla vivibilità, tra vita all’aria aperto, attività sportive, artistiche, creative e di intrattenimento in Italia e Lombardia, secondo un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati del registro imprese 2019, 2018 e 2014, per un business che in regione supera i 2,3 miliardi di euro su oltre 9 miliardi a livello nazionale. Tra il 2014 e il 2019 le imprese attive passano da 74 mila a 83 mila  a livello nazionale e da 12 mila a 14 mila in regione, +12% e + 17%. La crescita nell’ultimo anno è del 3% in entrambi i casi. Le imprese lombarde del settore sono circa una su sei del totale italiano e hanno circa 43 mila addetti, +19% in cinque anni su 258 mila in Italia, +15%.

Ha dichiarato Marco Accornero, membro di giunta della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi: “Crescono i settori legati alla qualità della vita trainati da una maggiore attenzione a spazi verdi, ambiente e vita sportiva e all’aria  aperta. Nei nostri territori c’è una ricerca di una  maggiore vivibilità alla base di una vita sana. Le imprese di questi comparti collegati mostrano infatti una crescita costante in questi ultimi anni e un rafforzamento del business. La Camera di commercio è attiva per promuovere le buone pratiche a favore dell’ambiente e per le imprese lombarde è aperto un bando per incentivare l’economia circolare”.

Bando ambiente entro il 2 agosto, i progetti della Camera di commercio per le imprese, in Lombardia, incentivi per l’economia circolare. Avvicinare le Pmi a nuovi modelli di economia circolare è l’obiettivo dell’ultima iniziativa promossa dalle Camere di commercio lombarde e Regione Lombardia, con il supporto di Unioncamere Lombardia. Il bando, strutturato in tre fasi, mette a disposizione contributi a fondo perduto per finanziare i progetti: che promuovano il riuso e l’utilizzo di materiali riciclati, di prodotti e sottoprodotti o residui derivanti dai cicli produttivi in alternativa alle materie prime vergini e la riduzione della produzione dei rifiuti; di eco-design, ovvero che tengano conto dell’intero ciclo di vita del prodotto secondo la metodologia LCA (Life Cycle Assessment). I soggetti richiedenti – le micro, piccole e medie imprese lombarde che presentino progetti in forma singola o in aggregazione formate da almeno 3 imprese rappresentanti la/le filiera/e – potranno presentare le loro “idee progettuali” in forma scritta indicando anche il valore del contributo richiesto (€ 10.000 o € 20.000). Le Fasi 1 e 2 consistono in una call per i migliori progetti in tema di economia circolare e possono parteciparvi le MPMI del territorio lombardo, in forma singola o in forma di aggregazione composta da almeno 3 imprese rappresentanti la filiera/filiere diverse; all’aggregazione può prendere parte anche una grande impresa che non potrà essere però beneficiaria di contributi. La scadenza per la prima e seconda fase è fissata dal 2 agosto 2019. La Fase 3 sarà oggetto di un apposito bando che sarà pubblicato entro la fine 2019. Per maggiori informazioni https://www.milomb.camcom.it/bando-innovazione-delle-filiere-di-economia-circolare-in-lombardia.

I settori. Al primo posto le attività sportive, di intrattenimento e divertimento con 6 mila imprese in Lombardia (+15,7% in cinque anni) su 44 mila in Italia (+8,9%), le attività per la cura dei giardini e il  paesaggio con 4.623 imprese lombarde (+28,5% in cinque anni) su 23 mila nazionali (+24,4%), le attività creative e artistiche con quasi 3 mila imprese su 15 mila (+5% in entrambi i casi). Ci sono anche 201 musei – impresa in Lombardia (+6%) su circa 1.300 in Italia (+16%). Piace la vita all’aria aperta, tra servizi per il verde e i parchi e le attività sportive sono circa 10 mila imprese in Lombardia su 60 mila in Italia.

Forte presenza di donne e giovani. Un settore femminile, in cui le donne pesano il 16% in Lombardia e il 20% in Italia e crescono del 14% in regione in cinque anni e del 7% nel Paese. Forte la presenza giovanile soprattutto in regione col 14% di tutte le imprese e col 12% in Italia.

Milano città ha 2.553 mila imprese, in crescita del 2% in un anno e del 26% in dieci  anni con un picco di crescita tra il 2010 e il 2011, +7%, trainato dalle attività sportive e tra il 2015 e il 2017 con +4% all’anno, trainato dalla cura del verde e del paesaggio (+12% tra il 2015 e il 2016 e +8% tra il 2016 e il 2017).

Il settore dei servizi alla persona in Lombardia. Milano è prima con oltre 4 mila imprese, 19 mila addetti (+5% in un anno e +29,6% in cinque anni) e un giro d’affari annuo da 1,5 miliardi. Crescono del 17% le imprese in cinque anni e del 30% gli addetti. Vengono poi Brescia con quasi 2 mila imprese (+15% in cinque anni) e 5 mila addetti, Bergamo (+21% nel quinquennio) e Varese (+13%) con oltre mille imprese e rispettivamente 4 mila e 3 mila addetti,  Monza e Brianza con Como con quasi mille imprese, entrambe + 22% dal 2014 al 2019, con circa duemila addetti. Quasi duemila gli addetti anche a Pavia e Mantova,  con 735 e 524 imprese, + 3% in cinque anni. A Lodi ci sono 251 imprese, +12% dal 2014 ad oggi e + 6% nell’ultimo anno, con 427 addetti.

In Italia per provincia. Prima Roma con oltre 7 mila imprese (+12% in cinque anni), poi Milano con 4 mila (+17% in cinque anni), Napoli con oltre 3 mila (+12% in cinque anni), Torino con quasi 3 mila (+10% in cinque anni), Brescia con quasi 2 mila (+15% in cinque anni), Firenze con 1.711 (+15% in cinque anni). Per addetti, prime Roma e Milano, con circa 20 mila, Napoli e Torino con 8 mila, Firenze con 6 mila (+19% in cinque anni), Torino con 5 mila.

I settori

81.3 Cura e manutenzione del paesaggio
90.0 Attività creative, artistiche e di intrattenimento
90.01 Rappresentazioni artistiche
90.02 Attività di supporto alle rappresentazioni artistiche
90.03 Creazioni artistiche e letterarie
90.04 Gestione di strutture artistiche
91.0 Attività di biblioteche, archivi, musei ed altre attività culturali
91.01 Attività di biblioteche ed archivi
91.02 Attività di musei
91.03 Gestione di luoghi e monumenti storici e attrazioni simili
91.04 Attività degli orti botanici, dei giardini zoologici e delle riserve naturali
93.1 Attività sportive
93.2 Attività ricreative e di divertimento
TOTALE Imprese per il tempo libero/vivibilità

Musica, nel Bresciano 166 imprese per 566 addetti

in Economia/Tendenze by
Musicista, foto generica da Pixabay

È la Lombardia la Regione regina della musica italiana con il 20,3% delle imprese attive (oltre 2 mila su circa 10 mila in Italia), e il 19 % degli addetti del settore musicale (oltre 10 mila su circa 54 mila) secondo un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati del Registro Imprese al primo trimestre 2019. Milano, seconda in Italia dopo Roma, ne è il cuore nevralgico, con le sue 950 imprese (il 10% nazionale) e 7 mila addetti (il 13% italiano).

Il settore musicale in Lombardia. Un comparto composto da 442 imprese del settore manifatturiero (fabbricazione di strumenti e supporti musicali ecc.), 394 imprese del commercio e 759 imprese dei servizi. Un settore che in Lombardia vale quasi 4 miliardi all’anno sui quasi 8 italiani, quasi interamente concentrati a Milano (3,6 miliardi).

Spiccano in particolare le attività di registrazione (504 imprese su 1.896 in Italia, 26,6%), le discoteche e sale da ballo (408 su 2.748, 15%), la fabbricazione di strumenti musicali, e i corsi di danza specializzati (155 su 695, il 28%).

Milano è prima in regione con 950 imprese specializzate in musica (9,6% nazionale), in crescita del 4,3% in 5 anni e quasi 7 mila addetti (13% italiano). La seguono Cremona con 222 imprese e circa 541 addetti, Brescia con 166 imprese e 566 addetti, Bergamo con 142 imprese e 451 addetti, Monza Brianza 101 imprese e 251 addetti. Lodi ha il più alto tasso di crescita: +9,1% rispetto al 2018 e + 14,3% in 5 anni.

Il settore musicale in Italia. Sono quasi 10 mila le imprese attive nel settore e oltre 53 mila gli addetti. Roma e Milano sono prime con quasi mille imprese ciascuna, vengono poi Napoli con circa 500, Torino con quasi 400, Bologna e Cremona con oltre 200. Per numero di addetti prima è Roma (16 mila) seguita da Milano (7 mila).

Superano i mille addetti anche Firenze, Bari, Bologna, Ascoli Piceno.

Attività professionali, nel Bresciano sono oltre 5mila

in Economia/Tendenze by
Professionista al lavoro, foto generica da Pixabay

Un’ attività professionale su sette in Italia è a  Milano e una su quattro del Paese ha sede in Lombardia. Il capoluogo lombardo si conferma cuore nevralgico delle professioni che si fanno attività di impresa, spesso al servizio delle stesse imprese. Emerge dai dati del servizio studi della Camera di commercio di Milano al 2019 sulle imprese attive nel Registro delle Imprese. Un dato significativo al quale va aggiunto l’intero universo dei liberi professionisti legati agli ordini o alle professioni non regolamentate.

Il settore in Italia. Sono 46.143 le attività professionali in Lombardia al 2019, di cui oltre 30mila nell’area di Milano Monza Brianza e Lodi, su un totale nazionale di  189.954. Danno lavoro a 537mila addetti, oltre 192mila in Lombardia che occupa il 36% del totale degli addetti delle attività professionali di tutta Italia. Di questi 149mila sono nella sola Milano.

Tra le altre province Roma, Torino, Napoli e Brescia con rispettivamente 17.413, 9.831, 6.910 e 5.202 attività professionali. Il podio per numero di addetti dopo la Lombardia vede al secondo posto il Lazio con quasi 64.500 addetti, terzo il Piemonte a quota 52mila.

Prevalgono attività di direzione aziendale e di consulenza, circa 58.500 in Italia, 12mila nella sola area di Milano Monza Brianza Lodi. Ottime performance anche per le attività professionali legate alla pubblicità e ricerche di mercato e ad attività professionali scientifiche e tecniche.

Il settore a Milano Monza Brianza Lodi. Sono 26.463 le attività professionali a Milano, in crescita dell’11,4% in cinque anni, dell’3,3% in un anno. Si tratta di attività di direzione aziendale e di consulenza, circa 10.634 attività, oltre 5mila attività nella pubblicità e ricerca di mercato, oltre 2mila studi di architetti e ingegneri, 1.400 attività di servizi legali e contabili, oltre 650 di ricercatori. Numeri in crescita anche per le province di Monza Brianza e Lodi che rispetto al 2018 segnano rispettivamente + 2,7% (3243  imprese) e +1,4% (quasi 500 attività).

 

 

 

Giappone: per Brescia vale 10 milioni di export al mese

in Economia/Export/Tendenze by
Giappone

Giappone e Lombardia, business da oltre 800 milioni secondo i dati della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi e di Promos Italia la struttura delle Camere di commercio per l’internazionalizzazione delle imprese, con scambi per 470 milioni per l’export e 350 milioni per l’import nei primi tre mesi del 2019. Pesa la Lombardia circa il 30% del totale italiano sia per l’import che per l’export. Il totale italiano è di 1,1 miliardi di import e di 1,6 miliardi di export. In Italia, l’export cresce del +8,8% e l’import del +16,8% nei primi tre mesi del 2019, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il 99% dell’interscambio riguarda i prodotti di manifatturieri.

Per provincia (primi 3 mesi 2019). Prima Milano con 218 milioni di import e 308 milioni di export nei primi tre mesi del 2019, insieme a Varese con 33 e 36 milioni, Bergamo con 20 e 31 milioni, Brescia con 12 e 30 milioni (10 al mese di export), Monza con 44 e 18 milioni. Pesa Milano oltre il 60% del totale regionale in entrambi, sia import che export.

Export, principali settori per la Lombardia (primi 3 mesi 2019). Milano ha esportato moda per 157 milioni, macchinari per 24 milioni, chimica per 36 milioni e alimentari per 15 milioni. Varese ha esportato mezzi di trasporto per 18 milioni e macchinari per 6 milioni. Bergamo ha esportato moda e macchinari per 7 milioni. Tra i settori in crescita per Milano il legno e i prodotti in legno (+124% in un anno), per Bergamo articoli farmaceutici (+107%) e food (+18%), per Brescia metalli (+70%) e food (+40%), per Varese legno (+ 670%) e trasporti (+162%), per Monza metalli (+36%).

Import, principali settori per la Lombardia (primi 3 mesi 2019).Milano ha importato macchinari (70 milioni), prodotti chimici (41 milioni), elettronica (31 milioni) e mezzi di trasporto (20 milioni). Monza ha importato prodotti chimici (18 milioni), Varese macchinari (18 milioni) e Bergamo mezzi di trasporto (8 milioni).

 

Lavoro, in Lombardia difficili da selezionare il 28% delle posizioni

in Economia/Tendenze by

Meccanici di precisione difficilmente reperibili a Milano (69,7%), matematici a Brescia (62,5%), Monza Brianza (68,2%), Bergamo (65,5%), Lecco (66,7%, 60), i conduttori di impianti industriali a Sondrio (63,6%), gli artigiani metalmeccanici a Cremona (55,6%), gli ingegneri a Mantova (63,6%), gli amministratori di grandi aziende a Lodi (100%) e i responsabili di piccole imprese a Pavia, Varese e Como (100%)

Più difficoltà a Mantova col 33% degli ingressi pari a 8 mila addetti, Monza e Brianza e a Brescia, Pavia, Varese e Lecco col 31% pari a 13 mila, 26 mila, 7 mila, 14 mila, 5 mila. Più facilità di selezione a Milano col 25%, 72 mila sono difficili

In Lombardia, secondo le previsioni delle imprese per l’anno 2018, in una elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, è difficile trovare i candidati giusti nel 28% dei casi, pari a 166 mila ingressi su 666 mila ingressi, un dato in linea con quello italiano. Più difficoltà a trovare i candidati a Mantova col 33% degli ingressi pari a 8 mila addetti, Monza e Brianza e a Brescia, Pavia, Varese e Lecco col 31% pari a 13 mila, 26 mila, 7 mila, 14 mila, 5 mila. Più facilità di selezione a Milano col 25% pari a 72 mila ingressi difficili su 291 mila totali. A Lodi sono difficili da trovare oltre 2 mila profili, il 26%. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati del Sistema Informativo Excelsior realizzato da Unioncamere in collaborazione con ANPAL sulle previsioni sugli ingressi da parte delle imprese, collaborazioni temporanee escluse, relative all’anno 2018.

Le professioni difficili da trovare in Lombardia. In Lombardia su 666 mila ingressi nel 2018 i più difficili da trovare sono stati gli specialistici in scienze matematiche, informatiche, fisiche e naturali (57% e 8.240 ingressi), gli artigiani e operai specializzati in metalmeccanica ed elettronica (51,5% e 54.630 ingressi) e gli operai specializzati in meccanica di precisione, stampa e gli artigiani artistici con una difficoltà di reperimento del 49,1% su un totale di 3.260 ingressi.

Le professioni difficili da trovare a Milano. Gli operai specializzati nella meccanica di precisione, stampa e artigiani artistici sono i più difficili da trovare a Milano (1.220 ingressi, il 69,7% con difficoltà di reperimento.

Le professioni difficili da trovare nelle province lombarde. Gli operai specializzati in meccanica di precisione, stampa e gli artigiani artistici sono stati difficilmente reperibili a Milano (69,7% la percentuale di difficoltà e 1.220 gli ingressi), gli specialisti in scienze matematiche, informatiche, fisiche e naturali a Brescia (62,5%, 320), Monza Brianza (68,2%, 660), Bergamo (65,5%, 580) e Lecco (66,7%, 60), i conduttori di impianti industriali a Sondrio (63,6%, 110), gli artigiani e operai specializzati in metalmeccanica ed elettronica a Cremona (55,6%, 1.620), gli ingegneri a Mantova (63,6%, 220), gli amministratori o direttori di grandi aziende a Lodi (100%, 10) e i responsabili di piccole imprese a Pavia (100%, 20), Varese e Como (100%, 10).

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