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Energia - page 4

A2A, ecco tutti i numeri del bilancio di sostenibilità

in A2A/Ambiente/Economia/Energia/Partecipate e controllate by

· 449 milioni di euro il valore economico distribuito sul territorio nel 2020
· 157 milioni di euro investiti per il mantenimento e lo sviluppo degli impianti
· 225 milioni di euro di ordinato ai fornitori locali
· 150 assunzioni nelle sedi bresciane, il 45% under 30
· Migliora ancora la raccolta differenziata, con una media complessiva del 76% tra città
e provincia
· Avviati due nuovi depuratori per 14mila abitanti equivalenti
· 69% dell’energia termica prodotta da valorizzazione dei rifiuti
· 2,3 milioni di chilometri percorsi a emissioni zero grazie alle colonnine di A2A
· 44.220 punti luce LED gestiti

E’ stata presentata ieri dal Presidente Marco Patuano e dall’Amministratore Delegato di A2A Renato Mazzoncini, alla presenza del Sindaco Emilio Del Bono, la settima edizione del Bilancio di Sostenibilità Territoriale di Brescia che rendiconta le prestazioni ambientali, economiche e sociali del Gruppo sul territorio bresciano nel 2020, nonché i suoi piani di attività per la transizione ecologica dei prossimi anni.

“L’anno appena trascorso, pur con le sue grandi difficoltà – sottolinea  in una nota l’Amministratore Delegato Renato Mazzoncini – non ha impedito ad A2A di rafforzare ulteriormente la propria capacità di generare e distribuire valore sul territorio bresciano, in particolare attraverso gli investimenti, che nel 2020 hanno raggiunto la cifra record di 157 milioni di euro (la più alta dalla nascita di A2A), nonché negli ordini ai fornitori locali (225 milioni di euro), in aumento rispetto al 2019. Accanto a ciò prosegue, con grande determinazione, il percorso nella transizione ecologica, partendo dai punti di forza storici – recupero al 100% dei rifiuti urbani raccolti, 70% delle volumetrie della città teleriscaldate – per arrivare ai numerosi progetti che consentiranno un’accelerazione di tale percorso: dai nuovi depuratori nella Bassa bresciana a quello della Valtrompia, al completamento del piano di decarbonizzazione del ‘sistema ambiente energia’ con largo anticipo rispetto alle prescrizioni nazionali, l’estensione delle rete di ricarica dei veicoli elettrici, lo sviluppo delle tecnologie smart anche in agricoltura. Sino ai progetti più avveniristici, come quello della Valcamonica, che diventerà la prima Hydrogen Valley italiana. Tra tradizione – erede di una nobile storia ultracentenaria – e innovazione, il Gruppo A2A è così oggi in prima fila per dare il proprio fondamentale contributo al rilancio sostenibile del nostro Paese”.

RACCOLTA DIFFERENZIATA AL OLTRE IL 72% IN CITTA’

Nella provincia di Brescia, A2A si occupa di gestione dei rifiuti e del sistema idrico integrato, della produzione, distribuzione e vendita di energia e gas, rete di teleriscaldamento, mobilità elettrica e illuminazione pubblica. La raccolta differenziata nella città e nella provincia di Brescia nel 2020 ha superato il 72%, raggiungendo 72,4% in città e 77,6% in media nella provincia. Sul totale delle quasi 330mila tonnellate di rifiuti urbani raccolti nel territorio, il 76% è stato destinato al recupero di materia e il 24% è stato inviato ai termovalorizzatori: nessun rifiuto urbano è andato in discarica. Grazie ai rifiuti, sono stati prodotti oltre 560 GWh di energia elettrica – pari al consumo di 210.000 famiglie – e oltre 870 GWh di energia termica – pari al fabbisogno di riscaldamento e acqua calda di 57.000 famiglie. È previsto un progetto di miglioramento dell’impianto di depurazione dei fumi del termoutilizzatore, che permetterà di recuperare ulteriore calore e ridurre le emissioni di ossidi di azoto.

LA GESTIONE DELL’ACQUA

Nel 2020, A2A ha trattato 52 milioni di m3 di acqua, ne ha erogati 54 milioni e ha gestito 79 Case dell’Acqua. Sono stati avviati due nuovi depuratori a San Paolo e Offlaga che serviranno un totale di 14mila abitanti equivalenti. Sono iniziati i lavori per la realizzazione del Depuratore della Valtrompia, con una capacità pari a 85mila abitanti equivalenti, mentre sono al 70% i lavori per la realizzazione del collettore fognario. Nell’ambito del progetto Aquarius, sono stati installati 180 sensori per la rilevazione delle perdite d’acqua, con tecnologia “no dig”, che minimizza gli scavi.

VIA AL CARBONE NELLA CENTRALE DI LAMARMORA

Nel 2020, inoltre, è stato abbandonato con largo anticipo l’utilizzo del carbone nella Centrale di Lamarmora, previsto per il 2022. Il percorso di decarbonizzazione del sistema Ambiente Energia prevede un piano di investimenti pluriennale di circa 105 milioni di euro e permetterà di evitare 105 mila tonnellate di CO2 e circa 15 mila TEP all’anno.

ASSUNTE 150 PERSONE (LA META’ UNDER 30)

Nell’anno sono state assunte 150 nuove risorse, quasi la metà sotto i 30 anni. Nel 2020, sono state erogate 33.712 ore di formazione complessiva, di cui 14.527 sulla salute e sicurezza, in modalità agile e da remoto e, relativamente al tema del lavoro agile, è stata effettuata un’indagine sullo smart working, in collaborazione con il Politecnico di Milano.

449 MILIONI DISTRIBUITI SUL TERRITORIO

Nel 2020 A2A ha sostenuto lo sviluppo socio economico del territorio distribuendo circa 449 milioni di euro, sotto forma di dividendi, imposte locali, ordini a fornitori, canoni e concessioni, sponsorizzazioni e liberalità e remunerazione dei dipendenti. In particolare, A2A ha donato 800 mila euro al Fondo per le famiglie istituito dal Comune di Brescia “SOStieni Brescia – Aiuta le famiglie in difficoltà” e 10 mila euro sono stati donati alla Fondazione Spedali Civili di Brescia da ASVT. Sono stati poi investiti quasi 158 milioni di euro in attività di manutenzione degli impianti e in investimenti infrastrutturali. Sono stati attivati 734 fornitori locali per un importo degli ordini pari a 225 milioni di euro: 81 milioni di euro sono stati fatturati a micro o piccole imprese con meno di 50 dipendenti e 14 milioni di euro a 35 cooperative sociali ed onlus. A supporto delle start up, è stato approvato un nuovo processo snello e 100% digitale oltre ad un vero e proprio “start – up kit” dedicato e diventato ormai punto di riferimento in Italia.

LO SVILUPPO SOSTENIBILE

Anche a Brescia A2A si impegna in attività che incentivano lo sviluppo sostenibile e la digitalizzazione: sono presenti 74 punti di ricarica di veicoli elettrici e, nel 2020, sono state effettuate oltre 21 mila ricariche, che hanno permesso di percorrere 2,3 milioni di km risparmiando 244 tonnellate di CO2. Sono stati poi siglati accordi con 5 nuovi Comuni. Inoltre, in 65 Comuni della Provincia sono stati sviluppati servizi e tecnologie IoT (Internet of Things) come 645 telecamere, 15 sensori smart bin, 606 antenne Wi-Fi, 600 sensori antincendio e 2.247 sensori antintrusione.

Nel 2020 sono stati installati 43 mila contatori smart meter 2G, che permettono maggiore efficienza nel monitoraggio dei consumi, dei 118 mila contatori smart previsti entro la fine del 2021. Inoltre, per il 2022 è previsto il completamento dell’installazione dei contatori smart in 45 Comuni della Provincia. Nel 2020, inoltre, sono stati venduti 577 GWh di energia verde (+37% rispetto al 2019).

Climatizzazioni, come ridurre il costo in bolletta?

in Economia/Energia by

In estate è normale concedersi un attimo di tregua dal caldo e dall’afa grazie ai sistemi di climatizzazione presenti all’interno delle proprie abitazioni. Purtroppo, in alcuni casi, questi sistemi per il controllo della temperatura degli ambienti portano la bolletta della corrente elettrica a livelli molto alti.

Per chi è alla ricerca di consigli su come rendere meno pesante la bolletta elettrica, qui di seguito abbiamo raccolto quelli fornitoci da Ramgas. Azienda specializzata nella installazione climatizzatori a Brescia e provincia, grazie a una esperienza decennale è in grado di fornire un servizio professionale che segue i clienti dall’installazione alla manutenzione degli impianti di climatizzazione. La scelta di climatizzatori delle migliori marche, permette di ottenere un controllo delle temperature e allo stesso tempo un’ottima efficienza energetica.

Impianti di climatizzazione classe A+++


La scelta di un impianto di ultime generazione e certificato con classe A+++, permette di ottenere una riduzione dei costi in bolletta di circa il 30%. Fattore, che nell’arco dell’anno può andare ad incidere in maniera considerevole sull’ammontare della bolletta.

Anche se da pochi mesi è entrata in vigore la nuova classificazione delle etichette energetiche per gli elettrodomestici, al momento i condizionatori non sono tra le categorie che rientrano tra quelle che le dovranno adottare. Quindi, è ancora possibile trovare una serie di climatizzatori con le vecchie etichette.

Per fare una scelta ottimale, e che può definirsi un ottimo investimento, è bene acquistare un climatizzatore di classe A+++. Inoltre, è opportuno tenere bene a mente che l’acquisto e l’installazione di un nuovo sistema di climatizzazione – quando si sostituisce un impianto esistente – può essere portato in detrazione al momento della compilazione del 730. Un ulteriore vantaggio che rende ancora più leggero l’acquisto di un sistema di climatizzazione in classe A+++.

Acquisto di un impianto inverter

Al momento dell’acquisto del proprio climatizzatore, è opportuno verificare che tra le sue caratteristiche sia presente quella della funzione invertire. Questa tipologia di climatizzatori, una volta che hanno permesso all’ambiente dove sono installati di raggiungere la temperatura idonea, fanno rallentare la velocità del motore. In questo modo, si riduce anche il consumo di energia per il mantenimento della temperatura e per il successivo riavvio quando la temperatura andrà ad alzarsi.

La scelta di dotarsi di un impianto con queste caratteristiche, può portare ad un miglioramento del risparmio energetico fino al 30%.

Parsimonia e attenzione agli sprechi

Uno dei fattori più importanti da prendere in considerazione quando si vuole avere un risparmio energetico, è quello della temperatura impostata e dell’utilizzo della funzione deumidificazione.
Una gestione accurata della temperatura, può portare ad un ottimo vantaggio sulla bolletta energetica.

Quando si è fuori dalla propria abitazione, per lavoro o per svago ad esempio, si può impostare una temperatura superiore nei vari ambienti casalinghi.

Pianificare un piano di manutenzione ordinaria

La cosa più importante, se si vuole avere un impianto di climatizzazione sempre in ottime condizioni, è di pianificare un dettagliato piano di manutenzione ordinaria. Almeno una volta l’anno, due sarebbe meglio, è opportuno pulire i filtri dell’aria presenti nelle unità interne all’abitazione e verificare il corretto funzionamento del motore. L’incuria o la trascuratezza, possono portare a costi onerosi per la sistemazione di eventuali problematiche o rotture.

Come si è potuto capire da questo approfondimento, seguire questi 4 punti non è molto difficile. Ma la loro unione permette una considerevole diminuzione delle spese legate al funzionamento dell’impianto di climatizzazione. Cosa, che con il passare del tempo può comportare un ingente risparmio sul proprio conto corrente.

Dai forni di Alfa Acciai riscaldamento per 10mila bresciani con A2A

in A2A/Economia/Energia/Partecipate e controllate by

Brescia rafforza la sua vocazione green grazie ad un innovativo progetto frutto della sinergia operativa e tecnologica tra due aziende leader – A2A, attraverso la controllata A2A Calore e Servizi, e Alfa Acciai – e Regione Lombardia.

Dalla prossima stagione termica, infatti, il calore sino ad oggi disperso dell’acciaieria bresciana verrà recuperato e convogliato alla rete cittadina del teleriscaldamento di A2A, creando così un rilevante esempio di “supercircolarità” dove due aziende, già circolari nelle loro attività (Alfa Acciai rigenera rottame ferroso trasformandolo in acciaio per nuovi utilizzi, A2A attraversa tutto il ciclo dei rifiuti, trasformandoli in risorse), lavorando in simbiosi riescono ad estrarre ulteriore circolarità e quindi risparmio di risorse ambientali, incrociando i loro ambiti di funzionamento, andando ad impattare in maniera significativa sul territorio nel quale operano.

Il progetto ha comportato un investimento complessivo di 5,7 milioni di euro di cui 2,8 finanziati da Regione  Lombardia e il restante pariteticamente tra i partner e la posa della rete del teleriscaldamento lungo via Maggia, Via Giotto, Via Carpaccio, per un totale di 1,2 km di doppia tubazione e 12 mesi di lavori.

L’iniziativa è stata presentata questo pomeriggio alla presenza, tra gli altri, dei vertici di Alfa Acciai – i rappresentanti della proprietà di Alfa Acciai, le famiglie Lonati e Stabiumi e il Direttore Generale Giuseppe Cavalli – di   Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato del Gruppo A2A, di Fabrizio Sala, Assessore Regionale all’Istruzione, Università, Ricerca, Innovazione e Semplificazione, e del Sindaco di Brescia Emilio Del Bono.

Smart Grid Pilot: Banco EnergETICO è un accordo di ricerca e sviluppo che rientra nel bando “Call Accordi” promosso da Regione Lombardia e che vede come partner anche l’Università degli Studi di Brescia e DHPlanet (District Heating Planet), società bresciana a forte vocazione energetica, con l’obiettivo di individuare la migliore soluzione impiantistica e di esercizio al fine di poter “estrarre” dal sito di San Polo il massimo del suo elevato potenziale di recupero termico.

L’impianto realizzato in Alfa Acciai permetterà un recupero energetico fino a 11 MWth, per un quantitativo di circa 30.000 MWh/anno, pari al fabbisogno di 3.000 appartamenti equivalenti.

Evidenti i benefici ambientali: grazie al nuovo impianto, ogni anno, si risparmieranno 2.340 tonnellate equivalenti di petrolio, saranno evitate emissioni in atmosfera pari a 5.609 ton/anno di CO2, 933 kg/anno di CO e 4.405 kg/anno di NOx, oltre ad una drastica riduzione di polveri sottili PM10 e PM2,5. La riduzione interesserà anche l’immissione di calore in atmosfera e i consumi d’acqua di reintegro di circa 2.300 mc/anno.

Entrando più nello specifico, Il calore messo a disposizione proviene dal circuito delle acque di raffreddamento dei processi industriali di Alfa Acciai, che è stato riprogettato per riuscire a diventare una risorsa di calore per la rete di teleriscaldamento. E’ stata costruita un’apposita stazione di scambio ad alta      efficienza energetica che quindi interconnette il processo di Alfa Acciai e la rete di teleriscaldamento A2A.

Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato del Gruppo A2A, evidenzia: “Questo progetto prosegue e consolida l’impegno di A2A quale Life Company, nell’ottica della decarbonizzazione del tessuto urbano e del riutilizzo consapevole dell’energia disponibile sul territorio cittadino: il recupero del calore disponibile, infatti, è uno dei pilastri dello sviluppo sostenibile che A2A sta perseguendo in tutte le sue filiere industriali. Un progetto, quindi, che ha una ricaduta diretta ed immediata sul territorio bresciano e che si inserisce perfettamente nella strategia di sviluppo di A2A.

Non solo. Accanto alla valenza ambientale, infatti, il progetto riveste un importante rilievo sociale, grazie al sostegno che potrà essere dato alle fasce più deboli della popolazione tramite le donazioni al Banco dell’energia Onlus, sulla base dei quantitativi di calore immessi in rete”.

“Con bandi come la Call Accordi miriamo a favorire, stimolare e finanziare progetti come Smart Grid, volti allo sviluppo del territorio e che abbiano un impatto concreto e positivo sul benessere dei cittadini – ha detto l’Assessore alla Ricerca e all’Innovazione di Regione Lombardia Fabrizio Sala – Questo sistema intelligente che punta al teleriscaldamento delle case grazie al recupero dell’energia termica disponibile offre infatti ricadute positive sia in termini di efficienza dei siti produttivi sia in termini di impatto ambientale” ha concluso Sala.

“L’’operazione assicura il pieno bilanciamento tra la disponibilità di calore generata dai forni dell’acciaieria, che fondono l’acciaio a 1600 gradi e la rete di teleriscaldamento e tutti i suoi sistemi periferici, che tengono in temperature che oscillano tra i 30/40 gradi di chi ha il riscaldamento a pavimento e i 50/60 di chi ha i caloriferi tradizionali”, ha dichiarato Giuseppe Cavalli di Alfa Acciai.

Il Sindaco di Brescia Emilio Del Bono ha sottolineato: “Questo è un momento molto importante, che sancisce un ulteriore passo per costruire un nuovo equilibrio intorno alla rete di teleriscaldamento della nostra città. Azioni come questa ci porteranno a ridimensionare ulteriormente le emissioni, rendendo Brescia e le sue industrie sempre più sostenibili a livello ambientale.

A2A ha già dato un fortissimo segno con l’addio anticipato al carbone, così come con l’investimento da cento milioni sul camino del termovalorizzatore. Ora, grazie anche alla sensibilità e all’impegno di Alfa Acciai, sfrutterà i vapori dell’acciaieria come fonte di approvvigionamento alternativa, oltre all’incenerimento di rifiuti, come già fatto anche con Ori Martin. La direzione che abbiamo preso è chiara: stiamo lavorando per avere un sistema sempre più attento alla riduzione delle emissioni, che metta al primo posto la salute, il benessere e la qualità della vita dei bresciani. Abbiamo la forza, la visione e la cultura per continuare a migliorare”.

Un sofisticato sistema di controllo garantisce infatti il totale recupero dell’energia termica tramite algoritmi predittivi che seguono il profilo del processo dell’acciaieria e pilotano la centrale di scambio termico con pompe ad altissima efficienza a portata variabile e grandi serbatoi energetici.

Lo scambio termico verrà ottimizzato durate la prossima stagione termica con l’obiettivo di raddoppiarne la capacità: infatti la stazione di scambio e la relativa infrastruttura di teleriscaldamento è già predisposta per un raddoppio dell’apporto energetico che l’acciaieria darà alla rete di teleriscaldamento cittadino, che consentirà di incidere in maniera significativa sul profilo ambientale cittadino, perché circa 20.000 persone avrebbero un riscaldamento, e magari anche un raffrescamento , a zero impatto ambientale.

Ulteriori prospettive poi si possono aprire nel medio termine, andando ad estrarre ulteriore calore nei processi di Alfa acciai e di altre aziende del territorio che usano processi termici.

Calore pulito.

In linea con la “Smart Specialization Strategy” (S3) di Regione Lombardia, il progetto ha lo scopo di contribuire alla crescita tecnologica dell’ambito Ambiente ed Energia, attraverso azioni mirate allo sviluppo di sistemi innovativi per lo Smart Grid.

Il progetto ha visto anche l’utilizzo di un nuovo metodo di posa delle tubazioni di collegamento con la rete attraverso l’applicazione di una metodologia innovativa di DHPlanet: le reti sono state preriscaldate con aria calda che, applicata su suoli urbani, ha permesso di ridurre significativamente la durata e l’impatto dei lavori di posa.

All’interno del progetto ha avviato attività di ricerca sul nuovo sistema per aumentare l’efficienza dei grandi accumulatori di calore, sul comportamento termico/dinamico degli edifici serviti dal teleriscaldamento, sul metodo di allocazione energetica per le utenze della rete di teleriscaldamento e sull’utilizzo dell’energia termica attualmente dissipata nelle torri evaporative.

L’Università degli Studi di Brescia, dal canto suo, ha messo a disposizione esperienza tecnico scientifica nel

campo della trasmissione di calore dei sistemi energetici, avviando attività di ricerca sul nuovo sistema per aumentare l’efficienza dei grandi accumulatori di calore, sul comportamento termico/dinamico degli edifici serviti dal teleriscaldamento, sul metodo di allocazione energetica per le utenze della rete di teleriscaldamento e sull’utilizzo dell’energia termica attualmente dissipata nelle torri evaporative.

Un progetto anche dalla forte valenza sociale.

A seguito della realizzazione dell’intervento e sperimentata l’efficacia del progetto, infatti, A2A Calore e Servizi intende percorrere una politica di aiuto e sostegno alle fasce più deboli e alle utenze in difficoltà tramite donazioni al Banco dell’energia Onlus, sulla base dei quantitativi di calore immessi in rete.

In altre parole, un progetto per la ricerca e lo sviluppo di un sistema intelligente per il recupero di energia da siti produttivi e la successiva distribuzione, a prezzi calmierati, alle fasce più deboli.

Infatti, sulla base dei quantitativi di calore immessi in rete, si potrà contribuire con donazioni al Banco dell’energia Onlus, con lo scopo di dare sostegno alle fasce deboli e alle utenze in difficoltà sul territorio bresciano e lombardo.

A2A, calano i fatturati e gli utili

in A2A/Bilanci/Economia/Energia/Partecipate e controllate by

SINTESI dati bilancio

  • Margine Operativo Lordo a 1.204 milioni di euro (1.234 al 31 dicembre 2019) grazie ad un significativo recupero nel quarto trimestre (+10%)
  • Margine Operativo Lordo Ordinario pari a 1.191 milioni di euro allineato al 2019, nonostante il contesto fortemente critico del 2020
  • Utile netto a 364 milioni di euro (389 milioni nell’anno precedente)
  • Investimenti pari a 738 milioni di euro, +18% rispetto al 2019, di cui circa l’80% coerenti con gli obiettivi ONU dell’Agenda 2030 (SDGs) e circa il 40% inerenti l’economia circolare, a conferma dell’impegno del Gruppo a promuovere una crescita sostenibile
  • Posizione Finanziaria Netta a 3.472 milioni di euro (3.154 milioni di euro al 31 dicembre 2019). Al netto delle variazioni di perimetro, la PFN si attesta a 3.327 milioni di euro
  • Miglioramento negli indicatori di Sostenibilità: 99,7% dei rifiuti urbani raccolti recuperato come materia o energia 3,9 TWh di energia verde venduta ai clienti finali ridotte di 1 milione le tonnellate di CO2 emesse calo del 17% dell’indice infortunistico ponderato

Si è riunito ieri il Consiglio di Amministrazione di A2A S.p.A. che, sotto la
Presidenza di Marco Patuano, ha esaminato e approvato i progetti del Bilancio separato e della Relazione finanziaria annuale consolidata al 31 dicembre 2020.

Nel 2020 i Ricavi del Gruppo A2A sono risultati pari a 6.862 milioni di euro, in diminuzione del 6,3% rispetto all’anno precedente. La riduzione ha riguardato prevalentemente il mercato energetico all’ingrosso, a seguito dei minori prezzi dell’energia elettrica e del gas e della diminuzione dei volumi venduti del portafoglio industriale gas, i mercati retail gas e teleriscaldamento, per il calo dei prezzi unitari e per le minori quantità vendute ai grandi clienti gas e i ricavi relativi alla cessione/gestione dei titoli di efficienza energetica (TEE). Positivo invece il contributo delle maggiori vendite retail ai grandi clienti elettricità e l’apporto delle società acquisite nel corso del 2020.

Il Margine Operativo Lordo si è attestato a 1.204 milioni di euro, in diminuzione di 30 milioni di euro rispetto al 2019 (-2,4%). Al netto delle partite non ricorrenti (+13 milioni di euro nel 2020, +42 milioni di euro nell’anno precedente), il Margine Operativo Lordo ordinario risulta in linea con l’anno precedente (-1 milione di euro). Il risultato è l’effetto combinato di una minore marginalità, comunque decisamente ridimensionata nell’ultimo trimestre dell’anno in quei settori che hanno più risentito degli effetti negativi dello scenario energetico, e delle ottime performance di quei settori in cui le azioni di mitigazione attivate hanno totalmente neutralizzato gli effetti negativi conseguenti all’esplodere dell’epidemia.

Il Risultato Operativo Netto, pari a 550 milioni di euro, risulta in calo di 137 milioni di euro rispetto al 2019 (687 milioni di euro). Tale variazione è riconducibile a: diminuzione del Margine Operativo Lordo come sopra descritto (-30 milioni di euro); incremento degli ammortamenti (-53 milioni di euro) relativi principalmente agli investimenti
effettuati nell’anno, al ripristino di valore degli impianti di A2A Gencogas – a seguito di
impairment test al 31 dicembre 2019 – e al piano di sostituzione dei contatori elettricità; minori svalutazioni per 4 milioni di euro: 5 milioni di euro di svalutazioni nel 2020, 9 milioni di euro di svalutazioni nette nel 2019; maggiori accantonamenti netti (-58 milioni di euro rispetto al 2019) derivanti da maggiori accantonamenti a fondo rischi nel 2020 e maggiori rilasci di fondi eccedenti effettuati nell’anno precedente.

L’Utile Netto di pertinenza del Gruppo del 2020 risulta pari a 364 milioni di euro, in diminuzione di 25 milioni di euro (-6,4%) rispetto al 2019.

FONTE: BRESCIA NEWS

Generatori di vapore e caldaie a vapore: quali sono le differenze?  

in Economia/Energia by

Al giorno d’oggi sono ancora molte le persone che non conoscono qual è la differenza tra caldaia a vapore e generatore di vapore. In effetti, sono davvero pochi coloro che riescono a comprendere come questi elementi citati siano completamente differenti. Riuscire a comprendere le diversità che ci sono tra caldaia a vapore e generatore di vapore può essere ottimale per capire quale prodotto fa al caso tuo.

A questo proposito quindi, ecco tutto quello che occorre sapere al riguardo, analizzando nei dettagli le specifiche di caldaie a vapore e generatori di vapore industriale ad acqua surriscaldata.

Caldaia a vapore: qual è il suo scopo e come funziona?


Come prima cosa, occorre comprendere cosa si intende con caldaia a vapore. Questo strumento è molto comune in tutte le abitazioni ed in alcune grandi aziende dal momento che serve per generare energia attraverso acqua calda. In generale, è possibile affermare che una caldaia riesce a produrre energia dal vapore e trasmettere quest’energia a tutta l’abitazione. Chi vuole godersi le comodità e l’efficienza di un buon sistema idraulico deve assolutamente puntare su una buona caldaia a vapore. Si tratta di un dispositivo indispensabile.

Ma come funziona la caldaia a vapore? Ebbene, per approfondire quest’argomento occorre considerare il fatto che attualmente ci sono ben 2 tipologie differenti di caldaie a vapore. Queste tipologie si differenziano per il loro funzionamento che è diverso a seconda della struttura. In primo luogo, è bene analizzare il funzionamento di una caldaia a vapore a tubi incandescenti. Tale macchinario è composto da un grande recipiente d’acqua che viene attraversato da molteplici tubi. All’esterno della caldaia si trova invece un bruciatore che grazie ad un combustibile, che può essere di vario genere, riesce a riscaldare i tubi e di conseguenza aumentare la temperatura dell’acqua facendola poi evaporare. Dal vapore poi si innesca una sorta di sistema circolare che permette di produrre energia. Il vapore va in alto per poi raffreddarsi, ritornare acqua e trasformarsi nuovamente in vapore. Tale ciclo continua in perpetuo così da produrre una giusta quantità di energia.

Tuttavia, ci sono alcuni aspetti da prendere in considerazione in merito al funzionamento di questa caldaia con tubi incandescenti. Alla lunga infatti, si potrebbe accumulare calcare nelle tubature e negli elementi del dispositivo. Per questa ragione, è sempre bene riuscire ad effettuare una manutenzione costante della caldaia ed eliminare eventuali problemi. Inoltre, tale strumento presenta problemi di tempo, in quanto l’acqua deve essere riscaldata in continuazione. Ad ogni modo, tale tipologia viene scelta non solo per abitazioni o immobili ma anche per aziende che hanno bisogno di una grande quantità di energia.

La seconda tipologia di caldaia presente sul mercato invece è quella a tubi d’acqua. Si tratta di una caldaia che funziona in modo completamente opposto a quella appena illustrata. In una caldaia a tubi d’acqua la posizione del vapore e dell’acqua è stravolta con uno al posto dell’altra. Inoltre, in una caldaia di questo genere l’acqua deve essere rimessa in circolo necessariamente attraverso l’utilizzo di un serbatoio esterno. Se caldaia e serbatoio funzionano in modo complementare allora si potrà ottenere una produzione continua di energia.

Quali sono le differenze tra le due caldaie?


Dopo aver compreso quello che è il funzionamento tra le due caldaie, è bene capire qual è la differenza tra i due dispositivi. Difatti, ci sono delle diversità che occorre evidenziare e far presente tra i due modelli più gettonati sul mercato, vale a dire tra caldaia e generatore di vapori. Nella summenzionata caldaia a tubi incandescenti, il numero di tubi è superiore all’altro modello. Questo perché tali strumenti permettono di far funzionare totalmente la caldaia e sono indispensabili per la produzione di energia. Il generatore di vapore invece ha solo un grande tubo che si dirama in ogni direzione grazie ai propri riccioli. Si tratta comunque di un sistema efficace che quando attivo dona ottimi risultati.

Oltre a questa differenza, è opportuno menzionare anche una similitudine in realtà. Entrambi i dispositivi infatti, necessitano di un serbatoio esterno per funzionare nel migliore dei modi. Questo serbatoio ha il delicato compito di fornire acqua di riserva nella giusta quantità. In questo modo, la produzione di energia viene sempre garantita anche quando il vapore è nella maggiore quantità. Inoltre, il serbatoio esterno è necessario perché a volte è semplicemente impossibile garantire un collegamento diretto con la rete idrica. In quest’ultimo caso infatti, potrebbero poi nascere diversi problemi nel caso un elemento dovesse surriscaldarsi o non funzionare nel modo adeguato.

Ad ogni modo, nel generatore di calore è importante ricordare come il calore riscaldi l’acqua e quando quest’ultima viene trasformata in vapore viene assorbita direttamente da un tubo in cima alla struttura che permette di far iniziare il processo di produzione di energia. Cosa dire invece per quanto riguarda i gas che vengono formati all’interno del macchinario? Ebbene, questi ultimi vengono espulsi attraverso determinati tubi di scarico. Quest’azione, oltre a garantire il corretto funzionamento del dispositivo, aumenta di gran lunga la sicurezza del generatore. Senza tubi di scarico infatti, i gas potrebbero accumularsi ed alla lunga potrebbero causare una dannosa esplosione. I generatori di vapore comunque sono estremamente sicuri e la protezione è garantita quando si usufruisce di strumenti del genere.

Quali sono i vantaggi che un generatore può dare rispetto ad una caldaia?


Ad oggi, sono davvero tanti coloro che scelgono di puntare su una caldaia a vapore. Questi ultimi si considerano tradizionalisti per così dire e preferiscono i metodi tradizionali a quelli innovativi. Tuttavia, è bene riconsiderare l’efficienza di entrambi i dispositivi e capire quelli che possono essere i vantaggi che un generatore di vapore è in grado di donare rispetto ad una classica caldaia.

Come prima cosa, i generatori di vapore, specialmente quelli utilizzati in ambito industriale sono davvero molto semplici da utilizzare. Non creano mai problemi, anzi sono capaci di lavorare per lunghi periodi di tempo riuscendo a mantenere un ritmo di produzione incessante. Rispetto ad una caldaia a vapore infatti, il processo di produzione energetica è semplificato al massimo e ciò aumenta la quantità di energia prodotta.

Inoltre, un altro fattore da considerare è quello delle dimensioni di un generatore. Una caldaia a vapore è spesso molto grande, quasi ingombrante. Al contrario, il generatore di vapore può avere dimensioni diverse che possono cambiare a seconda delle proprie esigenze. In questo modo, è possibile personalizzare il dispositivo e renderlo adatto alle proprie circostanze.

Infine, occorre considerare come i generatori di vapore riescano a produrre energia in un tempo minore, riuscendo anche a consumare una minore quantità di acqua ogni volta. Si può anche prendere in seria considerazione l’idea di usare un piccolo generatore di vapore come riserva per la propria caldaia.

Ora si conoscono tutte le informazioni in merito a caldaie oppure generatori di vapore. A questo punto, non bisogna fare altro che considerare lo strumento più adatto alle proprie esigenze, sceglierlo e metterlo subito a lavoro per produrre energia.

 

Banco dell’energia Onlus: Patuano nominato presidente, Mazzoncini è consigliere

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Il Consiglio dei Promotori del Banco dell’energia Onlus, riunitosi venerdì, ha ufficializzato le nuove cariche: Marco Patuano è stato nominato Presidente, Renato MazzonciniConsigliere. Il Banco dell’energia Onlus è un ente senza scopo di lucro, promosso da A2A e dalle Fondazioni Aem e ASM, con l’obiettivo di raccogliere fondi per sostenere le famiglie che si trovano in situazione di difficoltà economica e sociale. L’ingresso dei vertici di A2A nel Consiglio dei Promotori del Banco conferma l’attenzione del Gruppo nei confronti delle persone e dei territori in cui opera. Tutti i membri del Consiglio del Banco dell’energia Onlus esercitano i loro incarichi a titolo gratuito.

Nata nel 2016 per volere di A2A e delle sue Fondazioni, il Banco dell’energia è una Onlus indipendente che, per la prima volta in Italia, ha reso la bolletta dell’energia elettrica o del gas uno strumento per poter donare.Le prime due edizioni del Bando “Doniamo Energia”, promosse in collaborazione con Fondazione Cariplo nel 2018 e nel 2019, hanno erogato complessivamente 4 milioni di euro: 2 milioni raccolti tramite il Banco dell’energia e 2 milioni messi a disposizione da Fondazione Cariplo. Ad oggi sono state aiutate circa 10.000 persone attraverso il lavoro di Organizzazioni Non Profit selezionate, che hanno realizzato 31 progetti su tutto il territorio lombardo. Il Banco dell’energia ha dato sia sostegno economico, attraverso ad esempio il pagamento di spese urgenti come le bollette (di qualsiasi operatore energetico) o la retta scolastica, che supporto psicologico o assistenza legale per favorire il reinserimento sociale.

Massetti: bene riduzione bollette per imprese, ma ora serve revisione del sistema

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Eugenio Massetti, Confartigianato Brescia

«La misura del Decreto Rilancio che riduce di 600 milioni i costi fissi nelle bollette elettriche delle piccole imprese nel trimestre maggio-luglio è un segnale di attenzione alle sollecitazioni di Confartigianato e va nella giusta direzione di fiscalizzare una parte degli oneri generali di sistema di cui le piccole imprese subiscono il peso maggiore. Ora bisogna insistere su questa strada, prorogando l’intervento oltre luglio e procedendo ad una revisione strutturale degli oneri generali del sistema elettrico» così il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti che prosegue: «È prioritario ora eliminare lo squilibrio che oggi vede le piccole imprese che consumano il 33% dell’energia pagare il 48,5% degli oneri generali di sistema in bolletta. Per superare questa sperequazione va trasferita sulla fiscalità generale almeno una parte degli oneri non direttamente legati a obiettivi di sostenibilità ambientale. Una voce, quest’ultima, che solo per la provincia di Brescia incide sulle nostre Mpi bresciane per 25 milioni di euro».

Confartigianato, attraverso la voce del presidente Massetti sottolinea, inoltre, la necessità di affrontare il problema della riscossione degli oneri generali non versati da clienti morosi trasferendo gli oneri nella fiscalità generale e, in alternativa, adottando strumenti di recupero già sperimentati come il modello del canone Rai o la riscossione della tassa di concessione governativa sulla telefonia. Quanto alle agevolazioni per le aziende energivore vanno riformate, concedendole solo a fronte di un miglioramento, certificato, dei processi produttivi in termini di maggiore efficienza energetica. «Alcuni soggetti, infatti, sono avvantaggiati: più consumano, meno pagano a danno delle piccole imprese» conclude il presidente Massetti.

A2A spinge sulla decarbonizzazione: rivouzione per la centrale di Lamarmora

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A2A accelera il percorso di decarbonizzazione del sistema energetico e decide di abbandonare da subito l’utilizzo del carbone alla Centrale Lamarmora di Brescia.

Una decisione che beneficia dello stato di avanzamento accelerato degli investimenti già effettuati per la realizzazione degli accumuli termici alle Centrali Lamarmora e Nord e dei progetti di recupero di ulteriore calore da attività industriali e dal termoutilizzatore, progetti in corso di realizzazione e finalizzati ad una crescente ambientalizzazione e sostenibilità dei siti produttivi.

La decisione punta inoltre a prevenire le criticità di scenario post Covid-19, che già fanno presagire una forte incertezza negli approvvigionamenti del carbone, materia prima il cui trasporto internazionale avviene via nave/gomma.

Questa importante decisione renderà l’anno in corso la prima stagione termica senza carbone in larghissimo anticipo rispetto alle indicazioni del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima del MISE, che ha sollecitato l’uscita dal carbone in Italia nel 2025.

Giova altresì ricordare che già l’iniziale scadenza prevista da A2A – ottobre 2022 – anticipava di un triennio le indicazioni ministeriali: l’ulteriore anticipo costituisce così uno standard ambientale di assoluta eccellenza a livello europeo, rispettando una promessa che i vertici si erano assunti al momento di presentazione del piano di decarbonizzazione.

L’addio al carbone si inserisce nel piano di investimenti da 105 milioni di euro varato per sostituire il calore prodotto dalla Centrale Lamarmora attraverso combustibili fossili (ovvero carbone e gas) con fonti più “green” e a migliorare complessivamente le prestazioni ambientali: il piano, avviato nel 2018, consentirà a regime di conseguire importanti benefici ambientali e il risparmio di 15mila TEP (tonnellate di petrolio equivalenti) l’anno pari al consumo di oltre 26mila autoveicoli.

In questo quadro risulta fondamentale l’identificazione di altre fonti “green”, che possano sostituire il calore attualmente prodotto dalla centrale, quali – ad esempio – il recupero e il riutilizzo di calore industriale (prima disperso nell’ambiente) dalle acciaierie, avviato con il progetto pilota di Ori Martin (che oggi copre il fabbisogno annuo di 2.000 famiglie) e che nei prossimi mesi disporrà di ulteriori allacciamenti ed estensioni in città, anche grazie allo sviluppo assicurato dal progetto congiunto con Alfa Acciai.

GLI ELEMENTI PRINCIPALI DEL PIANO

Queste le principali azioni del Piano, che in questa fase sconta inevitabilmente le difficoltà e i rallentamenti – e i possibili ritardi – legati all’emergenza sanitaria, nonché le disposizioni emanate dal Governo e dalla Regione:

  • accumuli termici per il teleriscaldamento: realizzati tre nuovi serbatoi per l’accumulo dell’acqua calda per una capacità complessivi di 10mila metri cubi presso la Centrale Lamarmora e la Centrale Nord; consentiranno di accumulare il calore prodotto nelle ore fuori picco e utilizzarlo quando c’è maggior domanda, migliorando l’efficienza del processo; il completamento è già avvenuto alla centrale Lamarmora e lo sarà a inizio del prossimo anno – emergenza sanitaria permettendo – anche alla Centrale Nord;
  • campo solare presso la Centrale Lamarmora: un impianto fotovoltaico, da 250 KW per una superficie di 1.500 mq, sarà installato entro questa estate alla Centrale Lamarmora per alimentare le pompe del teleriscaldamento riducendo i consumi (anche in questo caso, la conferma delle tempistiche dipenderà dall’emergenza in corso);
  • potenziamento DeNOx della Centrale Lamarmora: in funzione con l’anno in corso un nuovo sistema ad altissima efficienza per abbattere ulteriormente gli ossidi di azoto, già molto al di sotto dei limiti di legge;
  • recupero calore dai fumi del termoutilizzatore: l’apertura cantiere è prevista a metà di quest’anno, con l’attivazione della prima linea nella stagione termica 2021 e previsto completamento nella stagione termica 2022.

La sezione cogenerativa della Centrale Lamarmora rappresenta oggi, dopo il termoutilizzatore, la seconda fonte di generazione del calore per la città e produce ogni anno tra il 25 e il 30% dell’energia distribuita dalla rete di teleriscaldamento.

Il sistema di teleriscaldamento di Brescia è stato riconosciuto dalla Commissione Europea come un esempio di eccellenza a livello europeo: tra i fattori chiave di successo vengono indicati, tra gli altri, la sostenibilità ambientale, dato che il sistema evita ogni anno l’emissione in atmosfera di oltre 400 mila tonnellate di CO2 e il consumo di oltre 150 mila tonnellate equivalenti di petrolio, l’utilizzo di risorse energetiche locali (termovalorizzazione e recupero del “surplus heat”) e la competitività dei prezzi.

Negli ultimi anni A2A ha investito in interventi di miglioramento dei presidi ambientali della Centrale Lamarmora: in particolare, la centrale è stata interessata all’installazione di un nuovo sistema DeNOx per la riduzione degli ossidi di azoto e da interventi di potenziamento dell’esistente impianto DeSOx e del filtro a maniche, mentre sono state realizzate tre nuove caldaie a gas in sostituzione dei vecchi turbogruppi 1 e 2.

L’impianto già oggi non solo rispetta i limiti di emissione attuali, ma è in grado di rispettare anche quelli futuri in relazione all’attesa evoluzione normativa: oggi l’incidenza della Centrale Lamarmora – come peraltro quella del termoutilizzatore – ai parametri che misurano la qualità dell’aria a Brescia è trascurabile, come dimostrato anche dal recente studio dell’Università degli Studi di Brescia.

La sala di controllo e telegestione dell’impianto, inoltre, è stata completamente rinnovata, grazie ad interventi di digitalizzazione ed ammodernamento (25 km di fibra ottica posati e 2.700 i punti di elaborazione tra segnali, comandi e misure) che garantiscono semplificazioni tecniche, velocizzazione dei processi e miglioramento del monitoraggio e delle performance.

Gli investimenti attualmente in corso per la Centrale Lamarmora e il termoutilizzatore si aggiungono ai 140 milioni di euro stanziati tra il 2005 e il 2017 e finalizzati al continuo aggiornamento degli impianti del sistema energetico bresciano.

Lgh si allarga e compra l’impianto di generazione a biomasse di Agritre

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Linea Group Holding Spa ha sottoscritto oggi l’accordo per l’acquisizione dell’impianto di generazione alimentato a biomassa Agritre. La realtà – i cui cedenti sono Tozzi Green, uno dei principali gruppi italiani nel settore delle energie rinnovabili, e 3New, operatore di energia da fonti rinnovabili controllata da Ardian, società d’investimento privata leader a livello mondiale – si trova a Sant’Agata di Puglia (Foggia).

L’impianto, che ha una capacità installata di 25.2 MW, configurandosi così come uno dei più rilevanti esempi di centrale energetica a biomasse del Paese, è alimentato esclusivamente da biomassa solida di origine vegetale vergine rappresentata prevalentemente da paglia di cereali, principale sottoprodotto agricolo disponibile in provincia di Foggia, oltre che da potature arboree e altri residui agroforestali di quel territorio.

“E’ con particolare soddisfazione che annunciamo questa nuova operazione nel segno dell’economia circolare – sottolinea l’Amministratore Delegato di LGH Claudio Sanna – un’iniziativa che risponde pienamente agli obbiettivi sui quali LGH è impegnata: caratterizzarsi sempre più come player del comparto bioenergy, cogliendo con una visione orientata al futuro le opportunità che vengono dalle filiere economiche e produttive dei territori”.

In un approccio coerente con i principi dell’economia circolare – e con un contributo concreto alla filiera per la raccolta, distribuzione e valorizzazione delle biomasse agricole, ampiamente presenti nel territorio pugliese, in particolare della provincia di Foggia – l’impianto è in grado di colmare il fabbisogno energetico di oltre 46.000 famiglie, inducendo benefici all’ambiente e all’economia locale. A 184.000 MWh annui si colloca infine la produzione di energia elettrica.

L’acquisizione, oltre che ampliare il portafoglio impiantistico di LGH, si inserisce nel più complessivo impegno nel settore dell’energia green. Biomasse, idroelettrico, biogas, fotovoltaico sono i capitoli di una strategia coerente verso una leadership territoriale e per comparto che LGH intende perseguire anche col piano industriale 2020-2024 in via di approvazione.

Linea Group Holding (LGH) Sorta nel 2006 per volontà delle storiche utility del territorio, opera nei settori energy, ambiente, reti. Serve un bacino di oltre 1 milione di abitanti in circa 200 comuni nelle province del sud est della Lombardia (Cremona, Brescia, Lodi e Pavia). www.lgh.it

Pulizie quotidiane: le soluzioni per faticare di meno

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Le pulizie di qualsiasi genere, e in qualunque tipo di ambiente sono fondamentali per una miglior qualità della vita; per effettuare le operazioni di pulizia oggi possiamo disporre di molti aiuti, sotto forma di macchine specifiche, progettate, costruite e commercializzate proprio per alleggerire l’uomo dall’incombenza delle pulizie quotidiane. L’igiene è fondamentale per la buona salute di chi soggiorna a lungo negli ambienti chiusi, come uffici, capannoni di lavoro, aziende, ma anche negli appartamenti, luoghi più piccoli ma non per questo non soggetti all’accumulo di polvere e sporcizia volatile.

Pulizie sempre ben fatte

A questo proposito possiamo citare gli aspiratori industriali, che sono comunque adatti anche alle pulizie di ambienti domestici, soprattutto in quelle zone dove un normale aspirapolvere non riesce ad effettuare una pulizia profonda ed accurata, i modelli professionali sono dotati di una maggiore potenza e possono essere utilizzati per un tempo maggiore senza provocare nessun danno alla macchina stessa, come ad esempio il surriscaldamento.

Aspiratori ideali per tutto

Gli aspiratori di tipo industriale sono dotati anche di un sistema di filtri più sofisticato che può eliminare anche le polveri più sottili, polveri simili a quelle che vengono prodotte normalmente nei cantieri e nelle officine. Gli aspiratori destinati alle grandi pulizie di fabbriche, aziende, luoghi caratterizzati da grandi metrature, come: palestre, ospedali, e centri di socializzazione, hanno caratteristiche di grande robustezza e resistenza, ma sono leggeri e maneggevoli come gli aspirapolvere normali usati dalle casalinghe.

Tipologie e modelli

La possibilità di acquistare un aspirapolvere industriale è una questione di scelte e di budget, ma soprattutto anche di un’oculata informazione in merito a tutte le tipologie, e a tutti i modelli di aspiratori industriali in commercio, è bene ricordare di non acquistare una macchina troppo grande e potente, basandosi sul dettaglio importante di chi poi dovrà utilizzarla per fare le pulizie. I risultati comprovati da esperienze documentate, sia da ricerche di mercato che da test specifici messi in atto dagli addetti ai lavori, hanno portato queste macchine a raggiungere un successo non indifferente.

Macchine di lunga durata

Oggi infatti chi si trova nella necessità di acquistare un aspirapolvere opta quasi sempre per il modello industriale, performante, potente, resistente, sicuramente la scelta giusta, perché queste macchine hanno anche una grande longevità. Quindi è una spesa che viene fatta una volta, e una volta soltanto. L’aspirapolvere industriale è in grado di offrire i suoi servizi per un lungo periodo e richiede una minima manutenzione; i modelli più avanzati inoltre occupano anche poco spazio e sono quindi ideali anche per l’acquisto privato.

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