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Valsabbina - page 4

Valsabbina risponde alle accuse: assemblea convocata come gli anni scorsi

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Banca Valsabbina risponde alle polemiche sollevate dal Comitato soci e informa – con una nota inviata via mail in serata – che, anche quest’anno è stata inviata ai soci la lettera contenente l’avviso di convocazione dell’Assemblea. “Come tutti gli anni – si legge in un comunicato stampa – la lettera è stata inviata tramite posta ordinaria, con le stesse tempistiche degli scorsi anni e l’ordine del giorno è comunque stato pubblicato, nei termini di legge, sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana in data 8 aprile 2017, con contestuale invio a due agenzie di stampa perché fosse recepito dalle testate giornalistiche e pubblicato sul sito internet della Banca” (FONTE: www.bsnews.it).

 

Valsabbina, il 6 un’assemblea dei soci con polemica annuciata

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Si terrà sabato 6 maggio, al PalaBrescia, la prima assemblea di Banca Valsabbina dopo 12 mesi in cui il valore delle azioni è passato da 18 euro a poco meno dei 6 euro dell’ultima quotazione. A renderlo noto è una nota del Comitato Soci Banca Valsabbina che, pur avendo richiesto e sollecitato una risposta sin da metà marzo, sottolinea di aver ottenuto questa informazione solo attraverso la lettura della Gazzetta ufficiale dell’otto aprile.

“E’ una situazione anomala”, evidenzia l’avvocato Giorgio Paris, uno dei rappresentanti del Comitato, “in quanto negli anni precedenti la convocazione dell’assemblea era sempre stata comunicata ai soci sin dal mese di marzo con l’invio di una lettera a casa. Sembra che quest’anno, forse a fronte della particolare tensione che si è creata nei rapporti soci, gli organi societari siano un po’ restii anche a convocare l’unica assemblea annua obbligatoria per legge. Peccato che anche quest’anno i punti all’ordine del giorno riflettano l’impostazione formalistica del Consiglio che si rifiuta di discutere in Assemblea sia della situazione attuale che dei progetti di sviluppo della Banca”.

Nel frattempo il Comitato ha formalizzato la proposta di tre candidati per il rinnovo parziale del Consiglio raccogliendo abbondantemente, nonostante le difficoltà create da un regolamento assembleare che appare pensato all’esclusivo fine di comprimere se non annullare i diritti dei soci, le firme necessarie per la presentazione delle candidature.

Si tratta del commercialista Aurelio Bizioli, del manager Alberto Campana e dell’avvocato Francesca Uggeri, che hanno partecipato alla creazione del Comitato, come fondatori o come consulenti, accettando poi di rappresentare l’intero Comitato, costituito da centinaia di soci insoddisfatti dai risultati dell’attuale gestione, in questa iniziativa.

“Una iniziativa importante”, conferma Bizioli, “in quanto per la prima volta, dopo decenni di candidature bloccate gestite a tavolino dagli amministratori uscenti, i soci potranno esercitare il loro diritto di partecipazione alla vita societaria. Come accaduto anche in altre realtà associative il confronto fra posizioni diverse non può che arricchire tutti coinvolgendo un maggior numero di associati nelle scelte gestionali”.

Il Comitato provvederà quindi a convocare alcune riunioni dei soci in preparazione all’Assemblea per favorire la discussione sia sull’analisi di quanto avvenuto negli ultimi dodici mesi che sui temi di rilevanza strategica per la Banca.

L’avvocato Uggeri evidenzia: “Nelle pre-assemblee avremo modo di presentare le nostre proposte di modifica dello statuto finalizzate a garantire la partecipazione effettiva dei soci. Si tratta di modifiche di assoluto buonsenso e correttezza istituzionale a fronte di uno statuto evidentemente datato che assegna agli amministratori uscenti dei privilegi assurdi. La rappresentanza di genere e la limitazione del numero dei mandati, nel rispetto delle indicazioni di Consob e Banca d’Italia, comporteranno necessariamente un auspicabile cambiamento”.

Conclude Alberto Campana “Attendiamo ora di poter disporre del bilancio di esercizio 2016 per poter verificare dei risultati che, dalle indiscrezioni trapelate dagli organi di stampa, appaiono tutt’altro che brillanti. Ci auguriamo di ricevere, prima dell’Assemblea, risposta alle richieste di chiarimenti avanzate dal Comitato a nome non di quattro ma di centinaia di azionisti risparmiatori.”

fonte BSNEWS.IT

IN SERATA LA REPLICA DELLA BANCA, CHE LEGGETE QUI

Valsabbina, gli azionisti delusi in campo per l’assemblea

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Si è tenuta giovedì sera la riunione del Comitato Soci Banca Valsabbina dedicata alla prossima Assemblea soci di approvazione del bilancio 2016 in cui verranno rinnovati anche tre degli attuali consiglieri di amministrazione (presidente compreso). Un appuntamento per cui i vertici della Banca non hanno ancora comunicato la data di convocazione

Nell’occasione, di fronte a un centinaio di azionisti, l’avvocato Giorgio Paris (uno dei fondatori del comitato) ha presentato le iniziative promosse dal gruppo di risparmiatori, le lettere di richiesta di chiarimenti – sia sulla gestione che sulla convocazione dell’assemblea – e gli accessi agli atti effettuati, evidenziando “il muro di gomma opposto dagli organi societari”. “Ancora una volta”, attacca il Comitato in una nota, “la conclamata importanza dei soci in una banca che si vuole definire ‘popolare’ si infrange sugli scogli della autoreferenzialità del gruppo di comando”.

Di fronte a questa situazione la quasi unanimità dei presenti (peraltro il Comitato ritiene “particolarmente significativa la presenza di tre soci ‘entusiasti’ della banca) ha accolto con calore la proposta di formalizzazione di tre candidati per il prossimo rinnovo del Consiglio.
Si tratta di Aurelio Bizioli, commercialista valsabbino che opera anche come amministratore di società pubbliche e private in tutta la provincia di Brescia, di Alberto Campana, ex manager di UnipolBanca ed ex-direttore generale di Credito Lombardo Veneto, e di Francesca Uggeri, avvocato salodiano attivo nel settore del contenzioso societario e commerciale con una particolare attenzione (in qualità di amministratore di sostegno) alle necessità delle persone in situazione di fragilità socio-economica.

Al termine della serata è quindi iniziata la raccolta di firme per la presentazione delle candidature in una situazione di estrema difficoltà, ha spiegato l’avv. Paris, in quanto “la direzione bancaria non ha comunicato né la data di convocazione dell’Assemblea (termine da cui decorrono i 15 giorni per la presentazione) né ha delegato, come previsto dal regolamento assembleare e richiesto dal Comitato, i direttori di filiale quali soggetti autorizzati a “certificare” la sottoscrizione delle candidature da parte dei soci”.

I tre candidati sono poi intervenuti spiegando ai presenti le ragioni della loro proposta che, senza voler assumere toni di rottura, è invece finalizzata alla salvaguardia ed allo sviluppo della banca. Così Campana ha presentato sinteticamente le proposte di sviluppo del modello bancario, Uggeri ha tratteggiato le proposte di modifica dello Statuto finalizzate a ricreare il giusto equilibrio fra i soci e gli organi societari (oggi incredibilmente a favore del gruppo dirigente) mentre Bizioli ha espresso alcune valutazioni sui risultati economici del bilancio 2016.

Bilancio “ancora sconosciuto ai soci di cui si conoscono solo le notizie filtrate tramite i giornali provinciali”: un risultato positivo di 4 milioni di euro, dimezzato quindi rispetto al 2015, su cui pesa “l’incognita di un contributo straordinario per 17,5 milioni che dalle informazioni acquisite risulta incluso nell’utile 2016”. Il Comitato ha quindi avviato un percorso di incontro e preparazione della prossima Assemblea in cui tutti i soci, e sono più di 40 mila, potranno ragionare sulla situazione creatasi in questi ultimi 12 mesi.

“E’ difficile comprendere l’entusiasmo della banca”, sottolinea il Comitato (forse riferendosi anche alla nota in cui la banca ha annunciato l’apertura di un nuovo sportello a Milano), “per una gestione societaria che ha visto l’azione (che di fatto è stata gestita per anni come un titolo di risparmio in assenza di una quotazione sui mercati regolamentati) che è passata dai 23,00 euro dell’anno 2011 (l’anno del famoso aumento di capitale sociale oggetto di verifica da parte del Comitato e di altre autorità preposte) alla quotazione di fine marzo pari a 5.90 euro”.

(fonte bsnews.it)

Banca Valsabbina, giovedì 30 a Gavardo il Comitato chiama a raccolta i soci

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Il Comitato Soci Valsabbina chiama a raccolta i propri sostenitori per fare il punto delle iniziative avviate e programmare la partecipazione alla prossima assemblea della banca. L’appuntamento è per giovedì 30 marzo, dalle 20.30, all’auditorium di via Quarena 8 a Gavardo. La stessa sede dell’affollata assemblea del debutto dello scorso dicembre.

“L’obiettivo”, afferma uno dei fondatori del comitato, l’avvocato Giorgio Paris, “è presentare una lista di candidati alternativi alle proposte del Consiglio di amministrazione in carica. Con l’approvazione del bilancio 2016, infatti, l’Assemblea dovrà procedere alla nomina di tre nuovi consiglieri, in sostituzione di quelli scadenza. Da anni la Banca procede, con una previsione statutaria molto anomala, alla sostituzione solo parziale dei consiglieri riconfermando gli uscenti o decidendo in modo autoreferenziale la loro sostituzione”.

Il Comitato, dunque, ritiene opportuno presentare propri candidati per “dare voce a una diversa visione strategica degli sviluppi della banca” e per “formulare le proprie proposte nell’assemblea di approvazione del bilancio di esercizio e rinnovo parziale delle cariche”. Una decisione che “fa seguito alle diverse richiesta di convocazione di un’assemblea programmatica, a cui il Consiglio ha risposto con il silenzio”.

Il tutto in un contesto in cui – sottolinea un altro esponente del comitato, Aurelio Bizioli – “per i soci è difficile esercitare i diritti di partecipazione alla vita della banca, perché siamo di fronte a norme statutarie e regolamentari particolarmente restrittive per i soci e ricolme invece di agevolazioni e privilegi per i candidati espressi dal Consiglio”. “Non possiamo di fatto nemmeno disporre dell’elenco completo dei soci”, prosegue Bizioli, evidenziando che il Comitato ha scritto al Cda e agli altri organi di controllo e vigilanza della Banca, chiedendo che vengano eliminati gli ostacoli all’esercizio dei diritti dei soci, che i consiglieri uscenti rinuncino ai privilegi finalizzati a semplificare la loro rielezione e – aspetto significativo e rilevante – che nell’ordine del giorno della prossima assemblea vengano inserite tre punti relativi al futuro:  l’analisi della situazione attuale e prospettica della quotazione azionaria; le proposte di modifiche statutarie per rafforzare la partecipazione alla governance societaria; le ipotesi di sviluppo della Banca a fronte dell’evoluzione, sia legislativa che operativa, del settore”.

Su quest’ultimo punto, in particolare, non poche perplessità ha destato nel Comitato – così si legge in una nota – “la notizia di stampa (che trova riscontro nei documenti ufficiali accessibili ai soci) che la Banca Popolare dell’Emilia Romagna, acquistando ad un euro la Cassa di risparmio di Ferrara, diventerà il primo azionista di Valsabbina. Infatti Carife, al termine dello scambio azionario avvenuto nel 2011, detiene circa 550 mila azioni di Valsabbina, pari all’1,44% del capitale sociale. Una quota che per legge non può invece superare l’1% ed il cui acquisto, salvo prova contraria, è stato finanziato dalla stessa Valsabbina”.

Banca Valsabbina, utili dimezzati rispetto al 2015

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Il Consiglio di Amministrazione di Banca Valsabbina Soc. Coop. per Azioni, nella seduta dell’8 marzo 2017, ha approvato il progetto di bilancio al 31 dicembre 2016.

Pur in un contesto ancora difficile per il settore, la Banca ha registrato un utile netto di euro 4.147.878, in riduzione rispetto agli euro 8.061.835 del 2015. La diminuzione rispetto all’esercizio precedente – spiega una nota – “è in larga parte dovuta al mantenimento di una prudente ed attenta politica di valutazione dei crediti deteriorati, nonché al venir meno di una congiuntura favorevole che aveva caratterizzato i mercati finanziari nel corso del 2015. Anche il corrente esercizio, è stato condizionato dal versamento di € 4,8 mln di contributi ordinari e straordinari per il salvataggio delle banche in difficoltà”.

All’Assemblea dei Soci (che si annuncia come particolarmente animata per le proteste del Comitato soci guidato da Aurelio Bizioli) verrà proposta la distribuzione di un dividendo pari ad euro 0,06 per azione.

Per quanto riguarda i principali aggregati, la raccolta complessiva si attesta ad euro 4.639 milioni, in incremento dell’1,79 % rispetto al 2015, in particolare grazie alla crescita della raccolta indiretta (euro 1.485 milioni, + 3,68 %). Gli impieghi ammontano ad euro 2.762 milioni, pressoché invariati rispetto al 31 dicembre 2015, risultato di un’attenta politica di frazionamento del rischio. Positivo l’andamento della componente a medio termine, con nuove erogazioni per euro 410 milioni, a conferma del sostegno alle imprese e alle famiglie del territorio.

Il patrimonio netto, comprensivo della proposta di accantonamento a riserva dell’utile, ammonta ad euro 387 milioni. I coefficienti patrimoniali, senza gli accantonamenti di parte degli utili a riserve, si confermano largamente superiori rispetto a quelli specifici richiesti dall’Autorità di Vigilanza nell’ambito dello SREP (processo di revisione e valutazione prudenziale), stabiliti nel 6 % per il Common Equity Tier 1 (coefficiente Banca 15,11%) e nel 9,8% per il Tier Total (coefficiente Banca 16,83%), confermando la solidità dell’Istituto.

(fonte comunicato stampa)

Banca Valsabbina, il Comitato degli azionisti: vogliamo l’assemblea subito

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Aurelio Bizioli

A febbraio le azioni di Banca Valsabbina hanno perso ancora un euro di valore, passando da 7 a 6 euro. E se l’istituto di credito tace, numerosi piccoli risparmiatori della Valsabbia – ma non solo – chiedono nuovamente un’assemblea per discutere delle prospettive dell’istituto di credito.

Un coro che nelle scorse settimane il Comitato Soci Banca Valsabbina – gruppo spontaneo di azionisti nato attorno alla convinzione che sia necessaria maggiore trasparenza – ha tradotto nella richiesta ufficiale di convocazione dell’Assemblea dei soci per poter “affrontare, in modo serio e costruttivo prima della discussione sul bilancio di esercizio 2016, le politiche di sviluppo e di crescita economica e societaria della banca”.

“Spiace dover rilevare”, sottolinea a nome del Comitato il commercialista Aurelio Bizioli, “che gli organi direzionali di Valsabbina ritengono di non dover neppure rispondere alla richiesta, probabilmente forti di regole statutarie che blindano le assemblee imponendo la richiesta di migliaia di firme autenticate per la convocazione. A nostro parere l’uso del formalismo giuridico non è una dimostrazione di forza ma, viceversa, una dimostrazione di debolezza che peggiora i rapporti fra banca e soci, facendo venir meno proprio il significato di banca popolare e di partecipazione dei soci”.

Parole a cui faranno seguito ben presto nuove azioni. Il Comitato, infatti, promette battaglia su tutti i fronti. La prossima mossa sarà quella della consultazione del libro soci. Ma la battaglia – promettono i piccoli azionisti – proseguirà fino all’assemblea per il rinnovo del consiglio di amministrazione. “Se la banca è dei soci è un diritto dei soci riunirsi nella sede idonea per determinare progetti e programmi. Prima o poi quel momento deve arrivare”, conclude Bizioli, “noi e tutti gli azionisti risparmiatori delusi dai comportamenti della Banca saremo presenti all’appuntamento”.

Nel frattempo sui vertici della banca incombe la questione delle indagini in relazione al crac Carife.

L’ANDAMENTO DELLE AZIONI A FEBBRAIO

Anche il mese di febbraio si è chiuso negativamente per gli azionisti risparmiatori di Banca Valsabbina che, dopo un timido segnale di ripresa nel mese di dicembre con il prezzo dell’azione a 7 euro, registrano un valore in riduzione a 6,00 euro nell’ultima seduta del 24/02/2017. “Si deve inoltre rilevare – si legge nella nota del comitato – che più del 50% degli scambi azionari del 2017 vedono protagonista la banca stessa con un riacquisto diretto dei titoli in vendita evidentemente finalizzato al tentativo di mantenere stabile il prezzo. In questi otto mesi di quotazione sul mercato HI-MTF sono state scambiate 1 milione e 146 mila azioni ad una quotazione media di 5,81 euro; 392 mila sono però le azioni acquistate direttamente dalla banca. Certo non aiuta a risolvere il problema – attacca ancora il comunicato – la quotazione su un mercato azionario di difficile interpretazione nelle sue dinamiche di formazione del prezzo e con scarsa presenza di altri titoli azionari quotati (solo cinque società di cui due ferme al 2013 ed una a luglio 2016)”.

Valsabbina, il Comitato soci chiede un’assemblea staordinaria

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L’agguerrito Comitato soci Valsabbina torna all’attacco. Dopo la partecipata assemblea di dicembre, infatti, il gruppo di piccoli azionisti guidato da Aurelio Bizioli, Giorgio Paris, Mariano Rainone e Gino Toffololo ha deciso di passare all’attacco firmando una lettera di richiesta di assemblea straordinaria per discutere dei temi – scottanti – che riguardano il presente e il futuro della banca.

Ci riferiamo all’acquisizione, perfezionata in dicembre, di 7 sportelli e più di 100 milioni di mutui da Hypo Alpe Adria Bank e la pressochè contestuale operazione di AutoCartolarizzazione per circa 600 milioni di mutui. Avremo modo di tornare su queste operazioni quando il CdiA di Banca Valsabbina procederà alla convocazione di un’assemblea soci”. Così si legge in una mail in cui si sottolinea anche come formalmente per chiedere tale convocazione sarebbe necessaria la firma di ben 4mila soci: clausola definita “irrazionale” di fronte alla partecipazione media delle assemblee della banca.

Il Comitato, quindi, ricorda che “proprio questa settimana è stata diffusa la notizia di ulteriori 13 indagati per i finanziamenti correlati fra Banca Valsabbina e Cassa di Risparmio di Ferrara”, una “notizia di gravità assoluta”. “Come Comitato abbiamo ritenuto opportuno non intervenire immediatamente in attesa di ulteriori chiarimenti”, sottolineano i quattro, “ma è un tema sul quale chiederemo alla Banca di intervenire evitando ‘comunicati stampa’ evasivi”. (testo da www.bsnews.it)

Valsabbina, 13 indagati nell’ambito dell’indagine della Finanza su Carife

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Sono tredici i consiglieri, dirigenti e sindaci di Banca Valsabbina (alcuni ancora in carica) indagati dalla Guardia di Finanza di Ferrara con due ex dirigenti di Carife e ben 16 ex figure di spiccolo di Cassa di risparmio di Cesena. L’indagine è quella, già nota, relativa all’aumento di capitale da 150 milioni di euro realizzato nel 2011 della banca ferrarerese. In particolare l’attenzione delle Fiamme gialle è puntata sulle “reciproca sottoscrizione di azioni” tra i tre istituti di credito. In una nota i militari sottolineano che sono emerse “responsabilità in capo a due delle quattro banche (la Banca popolare Valsabbina e la Cassa di risparmio di Cesena) coinvolte nel contestato, fittizio aumento di capitale”. I nuovi indagati saranno interrogati nelle prossime settiamane.

In serata è arrivata la replica della banca. Ecco il testo:

La notizia di oggi va letta esclusivamente come un’estensione delle garanzie difensive a tutela dei soggetti che si sono occupati a vario titolo della vicenda, nella quale anche Banca Valsabbina è una vittima. La decisione di investire per acquisire una partecipazione di Cariferrara in aumento di capitale fu infatti presa con l’obiettivo di rafforzare il rapporto con un partner di business interessante (ricordiamo che nel 2011 Banca Valsabbina aveva acquistato da Cariferrara il Credito Veronese ) sulle base delle informazioni pubblicamente disponibili all’epoca, che presentavano Cariferrara come una realtà in fase di rilancio.

Industria 4.0, mercoledì incontro al paolo VI con Banca Valsabbina

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Mercoledì 1 febbraio Banca Valvabbina organizza un incontro per presentare alle imprese gli strumenti messi a disposizione da Industria 4.0. L’incontro si terrà dalle 16.30 alle 19 al Centro Pastorale Paolo VI, in via Gezio Calini 30, a Brescia. Introducono il direttore di Banca Valsabbina, Tonino Fornari, e Massimo De Sanctis, responsabile commerciale di Sistema Ratio. Interverrà come relatore il commercialista Alessandro Pratesi.

Valsabbina ferma a 7 euro. Ecco il bilancio di un anno tra luci e ombre

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Nessun botto in chiusura d’anno per le azioni della Banca Valsabbina che per la sesta settimana consecutiva restano fisse a 7,00 euro con 118 scambi per complessive 32 mila azioni.

Le speranze, insomma, sono tutte proiettate sul 2017. E il passaggio è l’occasione per fare il riassunto di quanto è successo nel corso di un anno che si era aperto con una quotazione a 18 euro pur in presenza di un mercato sostanzialmente illiquido.

La prima doccia fredda è arrivata in concomitanza con l’assemblea di approvazione del bilancio 2015 con la riduzione del valore di riferimento a 14 euro per azioni e l’annuncio della quotazione sul mercato Hi-Mtf. Poi da luglio, con l’ingresso nel nuovo mercato dove sono quotate solo altre sei banche di cui quattro inattive, l’ulteriore discesa che ha portato ad ottobre il valore minimo a 4,60. Solo nel mese di novembre il titolo ha conosciuto una timida risalita per poi assestarsi, come detto, sugli attuali 7 euro pari al 50% del valore determinato ad aprile.

Dall’analisi dei dati forniti dalla banca emerge che nel periodo luglio/dicembre 2016 sono state scambiate circa 974 mila azioni ad un prezzo medio di 5,68 euro. La banca è intervenuta su questi scambi con 426 mila azioni scambiate (291 mila in acquisto e 135 mila in vendita) con un’incidenza pari a circa il 40% delle azioni scambiate.

Nel frattempo la Banca presenta a fine anno due novità rilevanti. Innanzitutto la cessione ad una propria società veicolo di quasi 5 mila mutui per complessivi 648 milioni di euro “per finanziare imprese e famiglie”. In seconda battuta prosegue la strategia (che pare in controtendenza rispetto al sistema bancario) di acquisto di sportelli: gli ultimi sono stati quelli (7) acquisiti da Hypo Alpe Adria Bank, disposta ad effettuare un contributo monetario pur di trasferire questi sportelli.

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