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Confesercenti

Remo Caldera (Anap Confartigianato) è il nuovo coordinatore del Cupla

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È Remo Caldera, presidente del Gruppo Anap di Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale, il nuovo coordinatore territoriale del Coordinamento Unitario dei Pensionati del Lavoro Autonomo (CUPLA). Caldera, che subentra a Angelo Bregoli di CNA, rimarrà in carica, come previsto da regolamento, per il biennio 2024 e 2025.

Remo Caldera, classe 1941 di Calvagese della Riviera, artigiano in pensione, ha ribadito il concetto di crescita del Cupla Provinciale di Brescia, da attuarsi tramite la collaborazione di tutte le associazioni sindacali che ne fanno parte. Con l’impegno di garantire che anziani e pensionati siano adeguatamente considerati nei settori della salute, dell’inclusivone e delle politiche sociali.

Lo ricordiamo, il Cupla opera sia a livello locale che regionale e nazionale, raccogliendo altre 7 associazioni di pensionati, oltre ad ANAP di ConfartigianatoAssociazione Pensionati CIA, 50 &PIU’ – Confcommercio, CNA Pensionati, Federpensionati Coldiretti, FIPAC – Confesercenti, FNPA Casartigiani, Anpa Pensionati Confagricoltura, rappresentando oltre 5 milioni di pensionati italiani del mondo del lavoro autonomo. Segretario del Cupla è stato nominato il funzionario di Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale Francesco Marchina. Per Anap Confartigianato è un ulteriore affermazione giunta, dopo il coordinamento nazionale e regionale, con l’assunzione della carica anche a livello territoriale.

Confesercenti, Maggioni è il nuovo coordinatore del Garda

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Imprenditore salodiano, titolare dello storico Bar Italia della cittadina gardesana, ANDREA MATTIA MAGGIONI è stato nominato Coordinatore di Confesercenti della Lombardia Orientale per il lago di Garda, nel corso dell’incontro d’area tenutosi ieri sera a Desenzano del Garda. Confesercenti della Lombardia Orientale è nata nel 2013, dalla collaborazione delle tre Confesercenti provinciali di Brescia, Cremona e Mantova.

Una   nomina   frutto   dell’importante   lavoro   svolto   da   Andrea   Maggioni   in   questi   anni   all’interno dell’associazione e, in modo ancora più esteso, per la valorizzazione del commercio e del turismo gardesano. “Proprio per questo motivo – afferma Barbara Quaresmini. presidente di Confesercenti della Lombardia Orientale -, abbiamo deciso di rafforzare ulteriormente la presenza della nostra associazione sul Garda, con l’obiettivo di dare alle imprese gardesane l’opportunità di fare sempre più rete e vedere rappresentate le proprie istanze ed esigenze con ancora maggiore determinazione”.Maggioni tra l’altro parteciperà, come rappresentante del Garda, ai periodici lavori della Presidenza di Confesercenti della Lombardia Orientale, assieme ai rappresentanti delle federazioni del commercio e del turismo e della aree territoriali.

Per Andrea Maggioniil Lago di Garda e la Valtenesi rappresentano il principale polo turistico di Regione Lombardia ed uno dei suoi principali distretti commerciali. Questa nuova iniziativa da una parte dimostra l’attenzione di Confesercenti al nostro territorio e, dall’altra, rappresenta una grande sfida per tutti noi”. Ed aggiunge: “Facendo rete tra noi operatori del settore possiamo proseguire sulla strada della valorizzazione delle eccellenze di questa porzione della Lombardia ed affrontare insieme le difficoltà, ma anche le immense opportunità di un turismo ed un commercio divenuti oramai mondiali”.

Non solo rappresentanza, ma anche servizi sempre più moderni per accompagnare le imprese in una fase di grandi cambiamenti. “Digitalizzazione, sostenibilità, credito e finanza agevolata ci vedono sempre più protagonisti –  conclude   Stefano   Boni   direttore   di Confesercenti della Lombardia Orientale – su   un’area   così   rilevante   per   l’economia   bresciana”.

Elezioni regionali, ecco le proposte unitarie delle associazioni di categoria bresciane

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Come già avvenuto per le elezioni politiche dello scorso settembre, le 14 Associazioni di categoria bresciane – che contano oltre 40.360 imprese associate e un totale di 240.500 collaboratori – hanno presentato un manifesto unitario con le proposte per i candidati alle imminenti elezioni regionali lombarde, in programma il prossimo 12 e 13 febbraio.

A firmare il documento sono: Ance Brescia, Associazione Artigiani di Brescia e provincia, Assopadana, Agricoltori Italiani, CNA Brescia, Coldiretti Brescia, Confagricoltura Brescia, Confapi Brescia, Confartigianato Brescia e Lombardia Orientale, Confcommercio Brescia, Confcooperative Brescia, Confesercenti della Lombardia Orientale, Confindustria Brescia e FAI Brescia.

In particolare, il manifesto traccia le 10 traiettorie evolutive ritenuta imprescindibili per la prossima legislatura di Regione Lombardia.

Spiccano in particolare, tra i punti affrontati:

·        La necessità di limitare il numero delle deleghe assessorili per garantire efficacia e controllo del piano di azione regionale, assicurando in questo modo un confronto costante e preventivo con il mondo dell’impresa per affrontare insieme i dossier progettuali.

·        L’importanza di una Regione Lombardia che sia protagonista a Bruxelles, diventando ambasciatrice delle sfide che riguardano le imprese lombarde, dal Fit for 55 alla Politica di Coesione al FESR e FES.

·        Uno sviluppo armonico e sostenibile del territorio lombardo, in cui Brescia – seconda provincia della Regione per rilevanza economica, sociale e demografica e tra le principali forze motrici del Paese – possa assolvere al ruolo di “cerniera” per avvicinare le molte realtà lombarde, fortemente eterogenee per dinamiche economiche e sociali.

·        L’attenzione a progetti seri e concreti per vincere le sfide del PNRR, e la volontà di dare corpo a un nuovo hub per l’innovazione sostenibile.

·        La valorizzazione del capitale umano come fattore imprescindibile di successo per il sistema imprenditoriale lombardo grazie a un sistema formativo che, fondato su solide competenze locali, sarà rafforzato anche da 6 nuovi percorsi ITS, in grado di attrarre talenti.

·        La necessità di una Regione che sostenga in modo deciso e concreto opere essenziali per la mobilità di persone e merci, concentrandosi su dossier quali AV del Garda, Aeroporto di Montichiari, Piccolo Scalo Merci e Raccordo autostradale della Valtrompia.

·        Un approccio non ideologico al tema dell’autonomia differenziata, nella fiducia di un’Italia unita, ma allo stesso tempo nella consapevolezza che la Regione – se beneficiasse di una più ampia autonomia amministrativa e organizzativa – potrebbe essere ancora più competitiva, semplificando alcuni processi.

“Come già avvenuto nelle elezioni politiche, l’obiettivo delle Associazioni è stato di proporre, con un’unica voce ed un approccio di corretta equidistanza rispetto ai vari candidati, un pensiero unitario – il commento dei Presidenti delle 14 Associazioni coinvolte –, che va aldilà delle singole sigle di rappresentanza, sui principali fattori da attenzionare nella prossima Legislatura di Regione Lombardia. Siamo consapevoli che nel quinquennio in arrivo ci attendono sfide fondamentali per il futuro del nostro territorio, e Brescia può e deve, in questo senso, far sentire la sua voce e la sua importanza.”

Confesercenti Brescia, questa sera l’elezione del presidente

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Si svolgerà Lunedì 5 Luglio, alle 19.30 l’Assemblea Elettiva di Confesercenti della Lombardia Orientale, nell’ambito della quale verrà designato il PRESIDENTE dell’associazione per il quadriennio 2021-2025.

Seguirà, immediatamente dopo, alle 20.40 nella medesima sede, l’Assemblea Pubblica nella quale interverranno, col Direttore di Confesercenti STEFANO BONI:

-EMILIO DEL BONO, Sindaco di Brescia

-On. MARIASTELLA GELMINI, Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie

-ROBERTO SACCONE, Presidente della Camera di Commercio di Brescia

-GIUSEPPE CAPANNA, Direttore generale di Confesercenti nazionale

Tav, Confesercenti: la stazione di Desenzano sia il vero hub del Garda

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Confesercenti della Lombardia Orientale scende in campo sul progetto della Tav nell’area gardesana e per sostenere la necessità di una fermata lungo il Basso Garda della nuova linea ad alta velocità Brescia-Verona, in corso di realizzazione.

L’associazione di via Salgari lo fa per il tramite della sua vicepresidente, Barbara Quaresmini, gardesana d’adozione. “Dobbiamo – dichiara Barbara Quaresmini – far diventare la stazione di Desenzano il vero hub del Garda. È chiaro che, per raggiungere tale obiettivo, si passa dalla riqualificazione della stazione stessa, che la pone su standard qualitativi elevati, dotandola anche di un Infopoint di alto livello. Soprattutto, la previsione di fermate della Tav è uno dei fattori chiave per il rilancio di quest’area strategica della provincia bresciana, il cui potenziale rimane altissimo in termini di presenze turistiche e per tutto l’indotto che esso comporta, nel campo dell’enogastronomia, del commercio, della cultura etc.”.

La sostenibilità ambientale rimane il tema nodale, anche in ambito turistico, in quanto rappresenta e rappresenterà un fattore sempre più determinante nelle scelte dei visitatori. “La destinazione del Garda – afferma la vicepresidente di Confesercenti – non può restare esclusa dai processi in atto, anzi deve trovare nell’alta velocità una leva in più per rilanciarsi ulteriormente sui mercati nazionale e internazionali e conseguire quella destagionalizzazione che è fondamentale per tutta la filiera dell’hospitality. Prevedere fermate sul Garda si può e si deve: non solo strutture ricettive, ma anche strutture commerciali, pubblici esercizi, artigianato e servizi ne possono beneficiare. Insomma – sottolinea Quaresmini –, è necessario uno scatto d’orgoglio per non lasciarsi scappare questa opportunità e dare una grande iniezione di fiducia all’intera comunità, mettondo in campo tutti gli sforzi possibili per superare il periodo più critico nella storia dell’ospitalità gardesana”.Il progetto della Tav si inserisce peraltro con grande coerenza nella rete di mobilità alternativa alla gomma già presente sul Garda con la navigazione e il grande interesse suscitato in questi anni dal cicloturismo.

“Esso rappresenterebbe inoltre – conclude la vicepresidente Quaresmini, anche membro del CDA di ABEM – un asset imprescindibile se, in un futuro prossimo, riusciremo a realizzare un altro obiettivo essenziale per la nostra economia, ovvero la valorizzazione dell’Aeroporto di Montichiari anche per il trasporto persone. In tal modo, alta velocità e aeroporto si armonizzerebbero alla perfezione, consegnando alla stazione Tav del Garda una funzione di hub per un perimetro ancora più ampio, che include i territori circostanti, con particolare riferimento alla direttrice ovest -est”.

Allarme di Confesercenti: a rischio la stagione invernale nelle valli bresciane

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man using ski

Confesercenti della Lombardia Orientale Brescia lancia l’allarme sulla prossima stagione invernale. «Apprendiamo dagli organi di stampa le dichiarazioni del premier Conte in merito alle decisioni che verranno prese nelle prossime ore dal Governo e che avranno pe-santi ripercussioni sulla stagione invernale, in particolare sul periodo natalizio – afferma il direttore Stefano Boni – Se come annunciato entrerà in vigore nel prossimo Dpcm la chiusura degli impianti sciistici, per il territorio della Valcamonica e della Valtrompia sarà un colpo durissimo, che si andrà ad aggiungere alla già complicata situazione in cui versano tutte le nostre aziende a causa delle re-strizioni anti-Covid e della trasformazione della Lombardia in zona rossa. A preoccupare non è solo la tenuta di quel settore specifico, fatto di impianti, stazioni sciistiche e scuole di sci, ma di tutto l’indotto: alberghi, ristoranti, attività commerciali. In pericolo non c’è banalmente la «settimana bianca», ma imprese e, a cascata, l’occupazione».

In Lombardia ci sono 900 chilometri di piste, 310 impianti, 27 stazioni sciistiche. E ancora 2.700 maestri di sci che operano in oltre 67 scuole divise nelle province di Brescia, Bergamo, Como, Lec-co, Sondrio e Varese. «Da sempre come Confesercenti affermiamo la necessità che gli interventi re-strittivi avvengano in maniera mirata, tenendo conto della realtà delle cose e considerando tutte le misure che ciascuna attività, attendendosi alle disposizioni e ai protocolli, ha messo in campo per garantire sicurezza a clienti e utenti – continua, concludendo Boni – A maggior ragione ora è fon-damentale che chi governa faccia questo sforzo: la nostra provincia e la zona della Valcamonica so-no attualmente sotto controllo dal punto di vista dei contagi, dunque chiediamo che vengano fatte scelte puntuali guardando finalmente ai territori e ai numeri».

Coronavirus, ecco il manifesto delle categorie imprenditoriali della Provincia di Brescia

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LE ASSOCIAZIONI IMPRENDITORIALI BRESCIANE HANNO SOTTOSCRITTO UN MANIFESTO UNITARIO PER PRENDERE POSIZIONE SUL CORONAVIRUS E CHIEDERE AZIONI CONCRETE A GOVERNO E REGIONE. LO PUBBLICHIAMO IN MANIERA INTEGRALE:

La salute e la tutela sanitaria della comunità locale oggi sono e devono restare la priorità dell’agire quotidiano.

Ne sentiamo la responsabilità; come nei mesi scorsi, intendiamo contribuire alla salvaguardia e alla tutela delle persone, rispettando le indicazioni contenute nel DPCM del 4 novembre.

Invitiamo tutti a fare altrettanto: rispettiamo scrupolosamente le prescrizioni previste dal DPCM perché questo contribuirà a limitare la diffusione del virus.

Testimoniamo con i fatti, quindi con i comportamenti e i dati sanitari, che Brescia non può e non deve essere individuata tra le zone rosse del Paese.

Per questo abbiamo preso atto, responsabilmente seppur con stupore, della decisione Governativa di classificare la provincia di Brescia all’interno della zona rossa lombarda.

Lo abbiamo fatto nonostante siamo pienamente consapevoli dell’impatto che una simile decisione determinerà in generale sul sistema delle imprese locali, già duramente provate dal precedente lockdown e dall’innegabile crollo dei consumi.

Lo facciamo perché siamo consapevoli che non ci potranno essere occupazione e lavoro, benessere e consumi, se non si tornerà ad una situazione sanitaria sicura e stabile, tale da ridare fiducia alla gente, consentendole di tornare ad una vita normale, senza limitazioni di mobilità, orari e socializzazione.

Siamo seriamente preoccupati per le conseguenze sociali, economiche, per il crescente disagio sociale che giorno dopo giorno registriamo in un territorio già profondamente ferito dal lockdown di inizio anno.

La nuova ondata della crisi Coronavirus, infatti, sta producendo un ulteriore shock sul benessere sociale e sulle attività economiche della nostra provincia, spesso in modo irrimediabile.

Chiediamo al Signor Ministro della Salute e al Governatore della Regione di condividere sin d’ora i 21 elementi che determinano la scelta per la zonizzazione del territorio, al fine di poter spiegare a tutti i nostri interlocutori lo stato di fatto.

Chiediamo anche che si passi dalla zonizzazione di perimetro regionale ad una con criterio provinciale, laddove i 21 indici sanitari dimostrino che l’area bresciana non si caratterizza con lo stato di crisi sanitaria di massima gravità.

Pretendiamo altresì che dalle parole si passi ai fatti, traducendo le promesse fatte dal Governo e dal Presidente del Consiglio in veri, tangibili ed automatici ristori per tutti coloro i quali oggi devono abbassare le serrande senza certezze per il futuro, per le filiere collegate e per chi lavora in tali attività. Ci aspettiamo che le possibili soluzioni arrivino in tempi brevi, considerate la gravità della situazione e l’importanza di fornire alle imprese risposte chiare ed immediate.

Parimenti ci attendiamo che tutti gli Enti Locali sospendano l’esazione di tutti i tributi locali a carico delle imprese nuovamente fermate dal lock down e di tutte quelle che, essendo in filiere di queste, vedono le loro attività ridursi drasticamente.

Specificatamente e con vigore chiediamo all’Amministrazione finanziaria di permettere a tutte le attività lese dall’ultimo decreto, di derogare i termini del versamento degli acconti di tutte le imposte nazionali posticipandoli ad aprile 2021, come già concesso dal cosiddetto “Decreto agosto” per le attività colpite dalla prima ondata.

Parimenti, chiediamo con fermezza che la Pubblica Amministrazione rispetti i tempi di pagamento verso il privato e limiti al massimo le disfunzioni burocratiche derivanti da una non corretta modalità di accesso agli uffici e di organizzazione dello smart working.

Auspichiamo inoltre che il Sistema bancario sia alleato dell’impresa locale, assicurandole liquidità e flessibilità nella gestione della gestione dei flussi finanziari

Se non ci sarà l’impegnò di tutti, Istituzioni e sistema bancario in primis, assisteremo alla scomparsa di una parte significativa del sistema bresciano d’impresa.

A tutti, in questo momento, spetta il dovere di sostenere la filiera d’impresa locale, attivando ogni iniziativa che possa difendere questo patrimonio, per traghettarlo aldilà di questa fase di grande incertezza, proiettandolo verso una nuova dimensione di sviluppo economico-sociale.

ANCE – COLLEGIO COSTRUTTORI EDILI
APINDUSTRIA
ASCOM – ASSOCIAZIONE COMMERCIANTI – CONFCOMMERCIO
ASSOCIAZIONE ARTIGIANI
ASSOPADANA
CIA – CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI EST LOMBARDIA
CNA – CONFEDERAZIONE NAZIONALE DELL’ARTIGIANATO 
COLDIRETTI BRESCIA – FEDERAZIONE PROVINCIALE COLDIRETTI BRESCIA
CONFAGRICOLTURA – UNIONE PROVINCIALE AGRICOLTORI
CONFARTIGIANATO IMPRESE BRESCIA E LOMBARDIA ORIENTALE
CONFCOOPERATIVE BRESCIA
CONFESERCENTI DELLA LOMBARDIA ORIENTALE CONFINDUSTRIA BRESCIA
FAI – FEDERAZIONE AUTOTRASPORTATORI ITALIANA

Confesercenti, Brescia istituisca un fondo straordinario per i creditori di Qui! Group

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Confesercenti della Lombardia Orientale si rivolge al Sindaco di Brescia per chiedere l’istituzione di un fondo straordinario a sostegno delle imprese che hanno crediti aperti nei confronti di  Qui! Group, l’azienda distributrice dei buoni pasto Qui!Ticket, per pasti somministrati a dipendenti del Comune. “Com’è noto, il 6 settembre il Tribunale di Genova ha dichiarato il fallimento di QUI!Group Spa. Avendo il Comune di Brescia aderito alla convenzione Consip con la società, numerosi pubblici esercizi hanno conseguentemente sottoscritto specifici contratti con Qui!Group per somministrare ai dipendenti comunali pasti mediante il sistema a “buoni pasto parametrali”, spiega Alessio Merigo, Direttore Generale di Confesercenti della Lombardia, nella cui sede si è svolto un incontro per informare gli esercenti sull’iter fallimentare della società e sulle modalità di presentazione delle domande di recupero crediti .

“Qui!Group – prosegue il Direttore Merigo – nel corso del tempo ha avuto alcuni ritardi nei pagamenti delle competenze degli esercenti, poi rientrati. La situazione è però drasticamente precipitata nel luglio di quest’anno, fino ad arrivare al fallimento. Purtroppo, numerosi esercizi risultano oggi creditori di Qui!Group per le fatture di luglio ed agosto 2018 ed, in alcuni casi anche, di giugno. Si può ben immaginare cosa significhi per una micro impresa una perdita di questa natura. Oltre al danno economico, vi è l’amarezza di subire il fallimento di un’azienda selezionata da Consip secondo le più rigide procedure di finanza pubblica”.

Da qui l’iniziativa dell’associazione, che ha inviato una lettera al primo cittadino per chiedere un intervento a sostegno delle imprese coinvolte. “Stiamo attivando le procedure affinché le imprese possano insinuarsi al passivo del fallimento, tuttavia sarà molto difficile poter recuperare i crediti vantati, se non in minima parte. Perciò, pur nella consapevolezza che il fallimento di Qui! Group non sia direttamente ascrivibile a ritardi di pagamento o comportamenti non corretti del Comune di Brescia, chiediamo al Sindaco l’istituzione di un fondo straordinario al quale possano accedere coloro che vantino crediti certificati per pasti somministrati a dipendenti del Comune di Brescia”.

Commercio, le botteghe storiche bresciane fanno squadra

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Il Coffee Shop di Corso Zanardelli a Brescia, una delle botteghe storiche bresciane

Una buona notizia per i tanti negozi storici che operano sul territorio della nostra regione. Si è costituita, per iniziativa di Confesercenti Regionale,Botteghe Storiche di Lombardia, associazione senza scopo di lucro che ha l’obiettivo di aiutare le attività lombarde con una lunga tradizione a fare squadra, tutelandone il valore collettivo, aiutandole a mettersi in rete e semplificando anche l’accesso ad agevolazioni fiscali e contributi. Al taglio del nastro, nella sede milanese di Confesercenti, sono intervenuti: Alessio Merigo, direttore generale di Confesercenti e i titolari degli “storici” esercizi bresciani Ivan Nevola (Coffee Shop Zanardelli), Luigi Lupi (Mercerie Ludis), Anna Festini Consoli (Fema Sport) e Pierangelo Simoni (Rovetta-Maglieria)

Alla nuova realtà, possono aderire i titolari di attività commerciali, pubblici esercizi e botteghe artigianali attive da almeno 50 anni. L’idea è venuta dal “caso” della Ditta Guenzati, il negozio più antico di Milano (fondato nel 1768), che,  dopo varie vicissitudini sulla sede, sembra finalmente in procinto di giungere ad una positiva soluzione. La vicenda è salita alla ribalta delle cronache grazie all’interessamento della stampa e soprattutto dei cittadini, che hanno eletto la società al primo posto in Lombardia tra i Luoghi del Cuore FAI da salvare. “Con il caso Guenzati abbiamo capito che le istituzioni debbono mettere a disposizione più strumenti per proteggere le nostre realtà commerciali storiche e d’eccellenza” ha commentato il presidente di Confesercenti Lombardia, Gianni Rebecchi. “Ci sono varie iniziative che, giustamente, aiutano le start up, ma non altrettante per le attività che si tramandano da generazioni e che costituiscono una parte fondamentale del tessuto sociale e dell’identità dei nostri territori. La tutela delle botteghe storiche, al di là dei riconoscimenti formali, passa innanzitutto dalla loro sostenibilità economica”.

Con Confesercenti Lombardia, i negozi storici della regione si uniscono per essere più incisivi ed ottenere strumenti più efficaci per valorizzare il loro operato. L’Associazione si propone infatti di sensibilizzare l’opinione pubblica sul valore sociale di queste attività e di farsi promotrice presso le istituzioni di specifiche iniziative che ne  favoriscano la continuità.

Botteghe Storiche di Lombardia debutta con nove negozi fondatori: la stessa Ditta Guenzati – il cui titolare, Luigi Ragno, è stato eletto presidente dell’Associazione -, l’Agenzia Ecclesiastica Arcivescovile di Milano, Corrado Tessuti da Seveso, Fiorista Il Seme di Como, Mager Calzature da Bergamo e le bresciane Coffee Shop Zanardelli, Mercerie Ludis, Fema Sport e Filippo Rovetta fu Giobatta Maglieria. L’obiettivo è allargare la base e coinvolgere, nel tempo, quante più botteghe storiche lombarde possibile.

Economia, ecco cosa chiedono alla politica le imprese bresciane

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Dodici fra le più importanti Organizzazioni di rappresentanza del territorio unite per rappresentare le proprie istanze ai candidati alle elezioni regionali con un documento congiunto.

Un documento strategico per sostenere con un’azione di sistema le istanze delle imprese bresciane in un momento cruciale per la competitività del nostro territorio, basato su dieci punti strutturati per offrire alla politica una prospettiva strategica territoriale, basata su progetti tesi a favorire lo sviluppo, il sostegno alle imprese (in particolare alle PMI) nel mondo 4.0., favorire la crescita e l’occupazione, in particolare quella giovanile.

Obiettivi imprescindibili, senza i quali non sarà possibile contrastare disuguaglianza e povertà, favorire lo sviluppo di un’economia circolare, ridurre i divari e garantire una crescita inclusiva e dinamica.

Questi i temi analizzati dalle Organizzazioni di rappresentanza d’impresa, calati in un’ottica legata esclusivamente al nostro territorio:

·      Valorizzazione del rapporto associativo e trasparenza;

·      Formazione;

·      Lavoro, Welfare e responsabilità sociale;

·      Infrastrutture;

·      Ambiente ed energia;

·      Competitività e ricerca e innovazione;

·      Accesso al credito;

·      Internazionalizzazione;

·      Semplificazione amministrativa e contenimento del costo della PA;

·      Autonomia lombarda anche per i Comuni e i corpi intermedi.

Brescia non può più aspettare: come sintetizzato da Giuseppe Pasini, Presidente di AIB “Sono lieto che così tante importanti Organizzazioni di rappresentanza del territorio abbiano aderito a questa iniziativa: presentare un documento unico ai candidati alle prossime elezioni regionali che rappresenti le istanze socio-economiche più stringenti per il nostro territorio.  Gli imprenditori bresciani sono stanchi di vane promesse che durano lo spazio di un’elezione. Siamo un territorio ricco di potenzialità, proiettato verso una crescita solida e sostenibile e in grado di tener testa ai competitor internazionali, come dimostrano i dati sull’export che vedono Brescia al quarto posto fra le province esportatrici italiane con 14,5 miliardi di euro nel 2016 (fonte ISTAT). Per proseguire in questo cammino virtuoso, abbiamo bisogno che la Regione e le Istituzioni ci sostengano, siano al nostro fianco e non siano viceversa la spina nel nostro fianco. Un esempio su tutti, la questione infrastrutture: se penso al raccordo autostradale della Val Trompia e all’assurdo paradosso burocratico contro il quale il territorio e le imprese si trovano a lottare da anni, mi chiedo semplicemente: perché? Il nostro territorio è uno dei motori dell’economia del nostro Paese e la politica deve prodigarsi per sostenere le imprese e i lavoratori con programmi e progetti di ampio respiro e strutturati sul lungo termine, che consentano alle imprese di lavorare, assumere e investire in un clima stabile. Sui programmi, e solo su quelli, valuteremo i candidati.”.

Incalza Douglas Sivieri, Presidente di Apindustria: “Affinché la crescita che stiamo riscontrando possa diventare più solida, necessitiamo di una politica industriale che guardi al lungo periodo con interventi ed impegno corposi, a livello nazionale ma anche regionale. In primo luogo per quanto riguarda la formazione: le misure a sostegno di ITS e IFTS vanno intensificate e ci auguriamo che la Regione contribuisca all’adeguamento delle tecnologie e degli strumenti in uso negli istituti tecnici così che gli studenti formati siano allineati alle esigenze del mercato. Ma interventi sono indispensabili anche per quanto riguarda le infrastrutture (non solo in termini di viabilità ma anche tecnologici) e nelle politiche a supporto delle PMI, per le quali qualcosa è stato fatto, ma chiediamo alla Regione di proseguire intensificando misure dedicate per esempio all’accesso al credito e all’internazionalizzazione.  Solo in questo modo, operando in un clima favorevole di sviluppo, le imprese potranno raggiungere una stabilità maggiore.”

Per Bortolo Agliardi, Presidente dell’Associazione Artigiani, “il sistema impresa nel suo complesso ha fatto rete, al di la dei personalismi e degli interessi di parte. Non ci si deve vergognare di fare lobby perché pensiamo di rappresentare quella parte sana del Paese che produce e genera ricchezza. Per questo immaginiamo che la politica debba scendere dallo scranno del “non luogo” del parlamento e si riappropri del “luogo” Paese fatto di tanti imprenditori e i tanti lavoratori che esprimono vitalità e prosperità. Le sintesi dei problemi che abbiamo rappresentato hanno però una matrice unica che deve essere assolutamente sconfitta “quella burocrazia che sta falcidiando le attività e che frenano gli investitori stranieri. Per questo desideriamo un impegno preciso che vogliamo misurare nei fatti concreti e non nelle parole/promesse di una campagna elettorale spesso svuotata dei contenuti veri che vorremmo veder affrontati”.

Per il Presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti: “Sottolineare sinteticamente e congiuntamente alcune priorità per il contesto Provinciale Bresciano è fondamentale per chiedere che i punti qui raccolti siano oggetto per tutti i candidati, di un preciso impegno da promuovere e attuare se eletti. Dal canto nostro il valore artigiano rappresenta e deve rappresentare quell’insieme di valori storici tutt’oggi attuali, ai quali ci ispiriamo e che ci consentono di rappresentare gli interessi generali del ceto medio produttivo vera spina dorsale del sistema produttivo bresciano e che si confronta con due grandi sfide di cambiamento: globalizzazione dei mercati e tecnologie digitali. Riteniamo che lo sviluppo della regione Lombardia, quale locomotiva del Paese, passi dalla crescita competitiva delle PMI. Chiediamo un impegno per sostenere la transizione delle micro e piccole imprese nel nuovo contesto competitivo, rendendo maggiormente attrattiva la Lombardia per chi vuole investire e fare impresa, liberando le imprese dalle “zavorre” che le affliggono. Crediamo infine che le parti sociali debbano essere considerate una risorsa strategica: non si può prescindere da chi sul territorio ha una presenza capillare, un radicamento storico, la conoscenza delle imprese e dei loro bisogni. L’economia si è messa finalmente a crescere, con l’occupazione e gli investimenti in crescita, con l’export che aumenta e con la fiducia per il futuro che sta tornando ad avere cittadinanza nelle MPI e nell’artigianato. Siamo però consapevoli che il contesto di mercato si è fatto più difficile, ad esempio, proprio per le imprese più piccole, per quanto riguarda l’accesso al credito”.

Evidenzia Eleonora Rigotti Presidente CNA “sottolineiamo l’importanza di essere riusciti a fare sistema tra diverse sigle imprenditoriali bresciane, orientando il documento agli interessi ed allo sviluppo delle imprese che rappresentiamo. Ci presentiamo coesi, per tutelare il territorio tra i più manifatturieri e produttivi in Italia ed Europa.

Abbiamo bisogno di più attenzione da parte del mondo politico e di vedere realizzate le nostre proposte per far crescere la nostra economia e consolidare lo sviluppo, per non fermarsi davanti a una timida ripresa. La forza di essere uniti, proseguirà anche dopo le elezioni, per verificare che quanto richiesto abbia un seguito concreto e fruibile dalle imprese.”

Sul tema delle infrastrutture, sottolinea Sergio Piardi, Presidente della F.A.I. di Brescia come “Una viabilità valida al servizio del trasporto merci e passeggeri rappresenta una immensa potenzialità per l’economia regionale. Senza l’autotrasporto le merci non si muovono: ecco perché migliorare le infrastrutture è uno degli obiettivi primari per favorire lo sviluppo della circolazione delle merci e delle persone. È impossibile pensare di posticipare ancora il totale ripristino, delle infrastrutture attualmente in grande sofferenza sul territorio, quali ponti e viadotti interdetti al traffico o limitati nella portata perché non reggono neppure il traffico quotidiano, nonché la realizzazione delle opere ancora in sospeso (es: raccordo autostradale della Val Trompia)”.

Entra ancora di più nel merito Ettore Prandini Presidente della Federazione Provinciale Coltivatori Diretti, sottolineando gli interventi che servirebbero al nostro sistema agroalimentare: “Dobbiamo lavorare per rafforzare la sovranità alimentare del nostro Paese; tutelare il vero made in Italy; accelerare l’insieme dei processi di educazione all’imprenditorialità.

Tutto ciò ha come ovvia premessa il mantenimento di una linea ferma in Europa contro chi ipotizza tagli dei fondi destinati all’agricoltura (Pac), rafforzando nel contempo tutte le misure che escludono la “rendita” e puntano ad un’assegnazione degli aiuti alla luce del contributo alla sostenibilità sociale e quindi all’occupazione da parte delle imprese agricole.

Si tratta di misure strutturali che – al pari dell’esenzione dell’Irpef, dell’Irap, dell’Imu, del Bonus verde e delle misure di decontribuzione per i giovani imprenditori – hanno consentito al settore agricolo, di rilanciare l’occupazione, anche in questi anni di crisi. Misure “strutturali” certo, ma che per la pluralità delle funzioni espresse dal mondo agricolo – in termini diretti e indiretti – trovano giustificazione e riconoscimento sociale.”

Tante le istanze aperte: Pier Giorgio Piccioli Presidente della Confesercenti della Lombardia Orientale dichiara: “Confesercenti auspica una particolare attenzione ai temi del turismo quale volano di sviluppo dell’economia locale , valorizzando il ruolo delle imprese ricettive e della ristorazione, anche in chiave di valorizzazione delle produzioni agroalimentari tipiche del nostro territorio. La salvaguardia della rete distributiva rappresenta un importante presidio per i centri storici e il tessuto connettivo della socialità. Infine il credito, attraverso il sostegno ai Confidi, diviene uno dei supporti fondamentali per rilanciare le PMI garantendo adeguati investimenti”.

Così il Presidente Mariano Mussio di Assopadana “In dieci anni il mondo è cambiato completamente e per salvarsi le imprese hanno dovuto camminare su binari diversi rispetto a quello dei governanti. Per salvarci e progredire è necessario trovare una giusta direzione che accomuni tutti gli intenti se non gli interessi, altrimenti qualsiasi sforzo fatto da una parte o dall’altra risulta vano”.

Conclude Tiziano Pavoni, Presidente di Ance Brescia: “Il manifesto per i candidati regionali è frutto di un intenso e proficuo lavoro di confronto e sintesi di tutto il mondo produttivo bresciano. Il punto centrale, al di là dei singoli aspetti pur rilevanti, è che burocrazia asfissiante, norme troppo stringenti, poco chiare se non contraddittorie insieme ad iter amministrativi opachi sono i maggiori ostacoli per le imprese bresciane, che invocano una semplificazione amministrativa per competere meglio. L’intreccio e la sovrapposizione di distorte prassi amministrative, ad esempio, in tema ambientale e urbanistico è una zavorra non più sostenibile. Questo è il principale intervento che si chiede a chi governerà la Lombardia: semplificare. All’Amministrazione regionale le imprese non chiedono favori o di allentare i controlli ma regole chiare, semplici, attuabili.”

LE ASSOCIAZIONI CHE HANNO FIRMATO

Associazione Industriale Bresciana,

ANCE – Collegio Costruttori Edili,

Apindustria,

Associazione Artigiani di Brescia e Provincia,

Assopadana,

CNA – Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa,

Confagricoltura Brescia,

Confartigianato Imprese – Brescia e Lombardia Orientale,

Confcooperative Brescia,

Confesercenti,

FAI – Federazione Autotrasportatori Italiani,

Federazione Provinciale Coltivatori Diretti

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