Luigi Di Benedetto

Blockchain & futuro: parla il bresciano Di Benedetto, secondo tra i top 10 “token model architects” europei

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Luigi Di Benedetto, CEO di CryptoDiamond, è stato recentemente classificato al 2° posto tra i top 10 “token model architects” in Europa.  Un “token model architect” si occupa di analizzare le esigenze progettuali ed il modello di business di una realtà al fine di realizzare  un modello di utilizzo  della tecnologia blockchain sviluppando una soluzione personalizzata ed a valore. I tokens sono “i mattoni” utilizzati dalla blockchain e possono essere la rappresentazione digitale di un bene (equity token) o di una funzione (utility token).

Cosa ti ha spinto ad avvicinarti  al mondo delle criptovalute e cosa ti ha spinto ad investire tempo e denaro in questo mondo ?

Iniziai a fari i miei primi ragionamenti già a 13 anni dopo che mi fu regalato  un Pc dai miei genitori. Potrà sembra banale ma l’aspetto più di tutti che mi ha fatto approfondire il mondo del

Bitcoin e più in generale della blockchain, è la curiosità. Credo fermamente che l’essere curiosi sia un vantaggio inestimabile dove, partendo da un input iniziale si è spinti ad approfondire sempre più tutte le diverse sfaccettature dell’argomento.

Di cosa si occupa la tua realtà CryptoDiamond ?

CryptoDiamond (https://www.cryptodiamond.it) nasce per offrire una moltitudine di servizi  nell’ambito crypto e blockchain. Da un punto di vista metodologico studiamo la Tokenomics: i modelli economici  che si è affermato con l’avvento dei token basati sulla blockchain, e di come questi vengano implementati all’interno di un ecosistema, di un progetto o di una ICO.

Da un punto di vista tecnico sviluppiamo sistemi basati  blockchain ad-hoc e i sistemi di gestione embedded in base alle esigenze richieste. Unendo questi due aspetti proponiamo consulenze specifiche nel mondo finance ma anche per realtà manifatturiere.

Sei stato invitato varie volte alla Camera dei Deputati per discutere di blockchain e di investimenti in materia di criptovalute. Ritieni che l’Italia sia pronta ad accogliere anche a livello istituzionale l’innovazione portata dalla blockchain?

L’Italia fino ad ora è rimasta fuori da questo settore, adesso sta costruendo la radici per poter mettersi al  passo e diventare terreno fertile per nuove idee e progetti.  Più che parlare di investimenti, nelle diverse occasioni in cui ero presente si è discusso molto in termini di possibili evoluzioni di questo settore in Italia e di tutte le tecnologie annesse come le cosidette Initial Coin Offering (ICO)  che da un anno a questa parte hanno sviluppato un business  mondiale da 13,7 miliardi di dollari  solamente nei primi mesi del 2018. Sicuramente il tema blockchain e criptovalute non è nuovo per l’Italia e si sta pensando seriamente di regolamentare il settore anche nella nostra Nazione, e per far ciò il Governo si sta avvalendo dei più grandi esperti in Italia nel settore facendo istituire dal MISE ( il ministero dello sviluppo economico) una commissione ad-hoc per stabilire delle linee guida da seguire.

Cosa sono le criptovalute ?

Le criptovalute non sono altro che delle valute digitali controllate da nessun organo centralizzato (come possono essere le banche o gli Stati), e il loro corretto funzionamento è garantito da sofisticati  sistemi algoritmici/crittografici che ne controllano emissione e affidabilità dei trasferimenti.

Quanto ritieni necessaria una regolamentazione a livello legislativo del settore delle criptovalute?

Il fatto che questo settore abbia un framework legislativo non può che portare benefici a tutto l’ecosistema con una maggiore affidabilità generale verso questo settore. Un framework che delinea a livello giuridico questo settore infatti apre le porte anche da tutti coloro che fino ad adesso non hanno preso in considerazione l’adozione per esempio di sistemi d’accettazione di cryptovalute, perché non ben informati sul modus-operandi soprattutto a livello fiscale, alla nascita di nuovi progetti nel nostro Paese con una maggior fiducia da parte di tutti gli investitori, fino all’utilizzo di “legal” smart contract per automatizzare particolari operazioni soprattutto legali e di notarizzazione.

Ultimamente è stato approvato il decreto Semplificazioni che in via definitiva attribuisce valore legale alle tecnologie DLT e blockchain con riconoscimento anche degli smart contract, catapultando l’Italia in prima linea tra le nazioni che stanno adottando questo genere di iniziative.

Pensi che ci sarà mai una criptovaluta che avrà la forza di raggiungere il valore del Bitcoin ?

Il Bitcoin per tutte le caratteristiche che lo distinguono tra cui la sua famosa scarsità e considerando che è stata la prima vera e propria criptovaluta al mondo di successo è un caso difficilmente ripetibile.

In ogni caso a mio avviso bisogna concentrarsi più sulla tecnologia sottostante che sull’aspetto speculativo, oltre alla blockchain di Bitcoin ne esistono quindi molte altre tra cui quella di Ethereum o di Tron, che sono le protagoniste nella creazione di smart contract e dApps.

Quale può essere il futuro della tecnologia Blockchain ?

Spero che le tecnologie blockchain e DLT servano aldilà della speculazione finanziaria legata alle crypto soprastanti. Ad esempio oggi esiste la possibilità di creare i famosi Smart Contract che saranno il futuro per l’automatizzazione di tutta una serie di operazioni legali adesso lunghe e molto articolate.

Sei un giovane che è riuscito a mettere in pratica molto presto il tuo talento utilizzando la tecnologia. Cosa pensi della relazione tra le nuove tecnologie ed il lavoro in particolare quello giovanile ?

Le nuove tecnologie come l’Intelligenza Artificiale, L’Internet of Things e la Blockchain offrono nuove opportunità non solo per lavorare ma per trasformare il mondo che ci circonda. Dall’altro c’è purtroppo un lato oscuro: nascono fabbriche totalmente automatizzate che non hanno bisogno di operai e  l’avvento dei grandi player del commercio elettronico mettono in difficoltà  negozi e catene retail:  tutto questo è un elemento che se non gestito potrà avere un impatto sociale negativo. Il lavoro è un tema molto importante in Italia come in tutto il mondo ed il tema centrale  è la formazione su cui bisogna investire.

Un giovane oggi deve essere educato ad interessarsi al mondo che lo circonda che è in continua evoluzione ed è importante soprattutto stimolare la capacità di immaginare e sognare perchè nel futuro avremo bisogno di “menti pensati e creative”.

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