Startup a Brescia, ecco i dati

Startup innovative, in provincia di Brescia sono 137

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C’è l’app che monitora l’utilizzo patologico dei cellulari, il cerotto sviluppato con le nanotecnologie, ma anche un nuovo materiale riciclabile e un biomarcatore capace di individuare nel sangue potenziali cause di infertilità. Sono soltanto alcuni esempi delle invenzioni brevettate in Lombardia che si conferma, nel 2017, regina delle start up innovative: una su quattro ha sede nella regione della rosa camuna.

A dirlo è il quarto rapporto trimestrale sulle start up innovative italiane, realizzato dal Ministero dello Sviluppo economico e di InfoCamere, in collaborazione con UnionCamere e relativo ai dati al 31 dicembre 2017. Secondo i dati su 8.391 startup italiane 1959 sono in Lombardia, pari al 23,35 per cento. Al secondo posto c’è l’Emilia Romagna con 862 attività (10,27% del totale italiano), seguita dal Lazio con 825 (9,83%). Fanalino di coda della classifica la Valle d’Aosta con appena 17 startup innovative. Il 70,9 per cento di queste attività fornisce servizi alle imprese, il 19,2 per cento opera nei settori dell’industria in senso stretto, mentre il 4,2 per cento riguarda nel commercio. Idee, innovazione, ma anche posti di lavoro: 10.847 persone sono gli addetti che lavorano in queste attività, con un incremento di 585 unità rispetto a giugno 2017, pari a una crescita del 5,7 per cento (dati settembre 2017).

LE STARTUP LOMBARDE CRESCONO DEL 9% IN 3 MESI. NEL 2018 SONO 111 IN PIÙ

Rispetto al terzo trimestre 2017 le start up innovative della Lombardia aumentano di oltre il 9 per cento, passando da 1793 a 1959 attività. Una percentuale superiore di circa 3 punti percentuale rispetto alla crescita media nazionale che si ferma al 6,8 per cento, con la provincia di Milano che registra un incremento delle registrazioni di oltre il 10 per cento. E il trend positivo per la Lombardia continua anche nel 2018, secondo i dati del Registro Imprese al 26 febbraio ci sono 111 nuove startup, arrivando quindi a quota 2070.

MILANO PRIMA PROVINCIA D’ITALIA. BENE ANCHE BERGAMO E BRESCIA

Tra le province italiane è Milano a guidare la classifica con 1370, pari a oltre il 16 per cento del totale nazionale, seguita da Roma con 716 (8,53%) e Torino 318 (3,79%). A livello regionale, dopo Milano, la provincia lombarda più attiva è Bergamo con 137 startup innovative, seguita da Brescia con 122, Monza e Brianza con 64 attività, Pavia con 49, Varese con 47 e Como con 44 start up innovative.

IL 29 PER CENTO DELLE STARTUP STRANIERE HA SEDE IN LOMBARDIA

Anche le start up innovative straniere scelgono la Lombardia: sono 64 su 224 registrate in Italia a fine 2017, e corrispondono al 29 per cento del totale. La provincia di Milano, con 52 imprese pari al 23,2 per cento del dato nazionale, è quella che guida la classifica. In particolare, l’86 per cento, pari a 46 imprese (corrispondente al ventuno per cento italiano), sono “residenti” proprio nella città meneghina.  Per quanto riguarda i settori di attività, i principali sono quello della produzione di software e consulenza informatica, in cui lavora quasi il 35 per cento delle start up, i servizi di informazione, in cui si concentra poco più del 23 per cento, e la ricerca scientifica e il suo sviluppo, in cui sono attive circa il 6 per cento delle nuove imprese.

Ma l’ecosistema delle start up innovative straniere non si limita alla sola Milano. I dati della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi su dati del registro imprese a fine dicembre 2017 mostrano che altre province lombarde sono state in grado di attirare l’attenzione dell’imprenditoria straniera. In particolare, sono Como e Varese a emergere, figurando tra le prime venti a livello nazionale e vantando rispettivamente quattro start up innovative straniere (al 13° posto in Italia) e tre start up innovative straniere (al 20° posto della classifica nazionale).

A livello nazionale dopo Milano viene Roma con 22 start up, seguono Bologna con 9 imprese, e poi Modena con 8 imprese, infine Torino e Vicenza entrambe con 7 imprese.

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