Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

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Agosto 2017

Salute e bellezza, a Brescia le imprese sono 1.485

in Economia/Partner 2/Salute/Servizi/Tendenze by

Sono oltre 11 mila le imprese attive nel settore del benessere e fitness in Lombardia nel 2017, in crescita del 3,3% in un anno. Pesano quasi un sesto di tutte le imprese attive in Italia nel comparto (68 mila) grazie anche alla presenza tra le prime dieci province italiane di tre lombarde: Milano con 3.693 imprese, il 5,4% nazionale, al secondo posto per attività dopo Roma (7,8%), Brescia sesta con 1.485 imprese e Bergamo settima con 1.304. La Lombardia pesa soprattutto nel settore delle palestre, concentrando il 21% delle attività italiane, nei centri benessere (30%) e nei servizi di manicure e pedicure (22,7%) e di bellezza (18%). Forte anche la presenza di imprese lombarde nel settore del commercio di prodotti macrobiotici e dietetici (183 sedi di impresa su 1.054 in Italia, il 17,4% del totale). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati registro imprese al primo trimestre 2017 e 2016.

In aumento la presenza delle imprese straniere. Sono 1.226 nel 2017 in Lombardia, 5.316 in Italia e crescono rispettivamente del +16,9% e +7,8% tra 2016 e 2017 contro una crescita generale del settore che si ferma al +3,3% in regione e al +1,8% a livello nazionale. Le imprese straniere pesano soprattutto a Milano dove sono ormai il 17,2% del settore, a Brescia (10,9%) e Como (9,4%) mentre crescono di più a Lecco (+53,8%), Pavia (+32,3%) e Bergamo (+24,7%).

Le province lombarde. Milano è prima in regione con 3.693 imprese, il 32,8% lombardo e una crescita del 4,4% in un anno. Poi, per numero di attività, vengono Brescia (1.485 imprese e +1,8% tra 2016 e 2017), Bergamo (1.304, +3,2%) e Varese (1.004, +2,9%). Monza è quinta (861 imprese, +2,5%). Le crescite maggiori in un anno si registrano a Mantova (+5%) e Sondrio (+4,6%).

Il benessere fa impresa in tutta Italia. Sono 67.917 le imprese del settore, +1,8% in un anno trainate dalla crescita dei servizi di pedi-manicure, +11,4%. Prima è Roma dove si concentra il 7,8% delle attività italiane legate al fitness e benessere (5.294), specializzata per lo più in istituti di bellezza (2.591). Al secondo posto Milano (3.693), prima per centri benessere (462) e palestre (292), al terzo Napoli (3.001) che tallona Roma nelle attività del commercio specializzato (cosmetica, profumerie ed erboristerie) con 1.241.

Ordini on line, in sei mesi 650mila pacchi consegnati da Poste e Sda

in Economia/Partner 2/Tendenze/Terziario/Web e digitale by

Nei primi sei mesi dell’anno i volumi di pacchi consegnati attraverso la rete dei portalettere e del corriere espresso del Gruppo (SDA) hanno quasi raggiunto, in provincia di Brescia, le 650.000 unità da ordini effettuati su Internet (oltre 4.700.000 in Lombardia). A livello nazionale la provincia di Brescia è al sesto posto per volumi di acquisti online consegnati dagli incaricati di Poste Italiane, preceduta in Lombardia solo dalla provincia di Milano.

Insomma: la tradizionale borsa del portalettere si svuota delle classiche lettere e cartoline per riempirsi di pacchi. Dotato di palmare, Pos e stampante, il postino telematico versione 2.0 viaggia equipaggiato di una vera e propria piattaforma tecnologica, che garantisce sicurezza ed efficienza nel processo di recapito. In provincia di Brescia i portalettere che si occupano del recapito di pacchi sono 635.

FONTE: BSNEWS.IT

Distributori automatici, a Brescia le aziende sono 81

in Alimentare/Economia/Tendenze by

Distributori automatici: pratici, veloci e sempre aperti. Dalle bevande ai gelati, dai prodotti parafarmaceutici ai dvd e gadget, sono quasi 6 mila le imprese, tra sedi di impresa e unità locali, attive nel settore in Italia, in leggera crescita in un anno (+0,6%). Roma con 422 attività, 7,2% italiano, Milano con 370 e il 6,3% e Torino con 309 e il 5,3% sono i primi tre territori per concentrazione di attività. Tra le aree principali, crescono soprattutto Taranto (+44,8%), Bari (+13,6%) e Treviso (+10,2%). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati registro imprese al primo trimestre 2017 e 2016 su sedi e unità locali.

Lombardo il 15,1% dei “distributori” italiani, oltre uno su sette. La Lombardia è la prima regione italiana per numero di attività nel settore, 880 tra sedi di impresa e unità locali, seguita da Lazio (578, 9,9%), Puglia (572, 9,8%) e Piemonte (527, 9%). Milano (370 attività), Monza e Brianza (84), Brescia (81) e Bergamo (73) sono le aree che più apprezzano una modalità di acquisto in velocità. Como (+14,6%) e Monza e Brianza (+13,5%) i territori che crescono di più tra 2016 e 2017.

I DATI COMPLETI

Scaroca il Pdf con i dati dei distributori automatici 2017

Mercato dell’usato, Brescia seconda in Lombardia

in Associazioni di categoria/Camera di commercio/Commercio/Economia/Tendenze by

Cresce il settore dell’usato in Italia: +2,1% in un anno. Nel 2016 si contano 3.553 imprese italiane attive nella vendita di merce che il tempo impreziosisce, rende trendy secondo la moda vintage del momento o permette di risparmiare rispetto all’acquisto ex-novo. Quali sono gli articoli che si prestano ad essere rivenduti? Mobili usati e oggetti di antiquariato generano lavoro per 1.720 imprese, 1.289 le attività addette alla vendita di indumenti e altri oggetti usati e 296 quelle che commerciano al dettaglio libri di seconda mano. Roma (10,7%), Milano (7,7%) e Torino (5,8%) sono prime in Italia, contando rispettivamente 379, 275 e 207 attività. Napoli (198) e Firenze (158) ospitano il 5,6% e il 4,4% delle imprese del mercato dell’usato. Emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati del registro delle imprese al quarto trimestre 2016 e 2015.

Cresce il settore dell’usato in Lombardia nel 2016: +3,8%, più della crescita media italiana (2,1%). La Lombardia è sede di 572 imprese del settore che rappresentano il 16,1% del totale nazionale. In un anno si espande del 19,4% il mercato del commercio dei libri usati (da 31 a 37 imprese), del 6,4% la vendita di vestiti usati (da 220 a 234 imprese ) e dello 0,8% l’interesse per i pezzi di antiquariato (da 246 a 248 imprese). I principali centri dell’usato in Lombardia: Milano, Brescia, Bergamo e Varese. Hanno sede a Milano 275 imprese, la metà del settore in regione. A seguire Brescia (69), Bergamo (51) e Varese (45).

Lombardia, Maroni: siamo a pari dei Lander tedeschi del Sud

in Economia/Evidenza/Export/Istituzioni/Partner/Regione/Tendenze by

“La Regione Lombardia e’ davvero speciale: siamo sul tetto d’Europa”. Lo scrive, sul suo account Twitter, il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni.

AL PARI DEI LÄNDER TEDESCHI DEL SUD – Il presidente allega al tweet l’articolo, pubblicato su ‘Il Sole 24 Ore’ in edicola oggi, dal titolo ‘Export, tre regioni italiane salgono sul tetto
d’Europa – Lombardia, Emilia Romagna e Veneto al pari dei tedeschi’, in cui si evidenzia come, quanto a export, queste tre regioni competano alla pari con i Länder del Sud della Germania, che ne sono il motore dell’economia, tanto da posizionarsi accanto a questi nella classifica delle eccellenze europee nel commercio estero.

LOMBARDIA QUARTA IN CLASSIFICA, PRIMA ITALIANA PER VALORE – In particolare poi, circa la Lombardia, il quotidiano economico evidenzia come, con un valore di beni esportati pari a 112 miliardi di euro l’anno, la nostra regione e’ quarta in Europa ed e’ “sugli stessi livelli dell’intera Svezia, che, nel 2016, ha esportato beni per 118 miliardi di euro”. Ai primi tre posti le tre regioni tedesche: Baden-Wurttemberg, Baviera e Renania settentrionale-Westfalia.

Pmi e burocrazia della PA: si perdono fino a 5 giorni al mese

in Associazioni di categoria/Cna/Economia/Eleonora Rigotti/Evidenza/Personaggi by
Eleonora Rigotti, Cna Brescia

Il 41,3% delle pmi impiega fino a 3 giorni lavorativi al mese per portare a termine tutti gli adempimenti richiesti dalla pubblica amministrazione. Il 32,2% impegna fino a 5 giornate al mese. Il 62,4% degli imprenditori ritiene che la burocrazia sia tra i principali vincoli alla competitività. Proprio la burocrazia costa alle pmi 22 miliardi di euro l’anno.

«Non è pensabile che nel 2017 non sia possibile pagare online bolli e tariffe riferiti alle pratiche amministrative, o che le istanze non possano essere compilate per via esclusivamente telematica. Sono interventi che, già da soli, consentirebbero alle imprese di ridurre i costi della burocrazia» dichiara Eleonora Rigotti, presidente di CNA Brescia, facendo riferimento al sondaggio targato CNA “Le Pmi alle prese con la burocrazia”, proposto a un campione di 1035 imprese associate alla Confederazione, di cui l’80% con meno di 10 addetti. «Le imprese chiedono strumenti per gestire per via telematica la mole di richieste della pubblica amministrazione».

«La PA, nelle proprie diverse articolazioni, dovrebbe essere partner delle imprese, non puro controllore; soggetto facilitatore, non vessatore e pubblicatore di sentenze. Ancora non vediamo quella burocrazia semplice, efficiente e relazionale di cui gli imprenditori hanno bisogno – prosegue la presidente Rigotti -. Abbiamo rilevato segnali di miglioramento nell’ultimo triennio, ma auspichiamo più efficacia e convinzione nell’attuazione dell’ammodernamento che è stato avviato con la “Riforma Madia” ed i successivi decreti, anche grazie all’impegno e alle proposte che CNA ha raccolto a livello locale per portarle sul tavolo della trattativa nazionale».

Imprese del gioco d’azzardo, +22% a Brescia

in Economia/Evidenza/Tendenze/Terziario by
Gioco d'azzardo

Crescono le imprese del gioco in Lombardia: nel 2017 quelle specializzate, tra sedi ed unità locali, sono aumentate dell’8,2% passando da 1.121 a 1.213. Un po’ meno rispetto alla crescita nazionale dell’11%. Aumentano le attività di gestione di apparecchi a moneta o a gettone che consentono vincite in denaro che passano da 483 a 530 e rappresentano il 43,7% del settore e le altre attività connesse con le lotterie e le scommesse che passano da 451 a 497.

La Lombardia rappresenta un ottavo circa del totale italiano (11,6%). Milano è prima con 440 attività (+6,8%), Brescia seconda con 179 (+22,6%) e Bergamo terza con 135 (+12,5%). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati del registro imprese negli anni 2017 e 2016 relativi alle sedi di impresa ed alle localizzazioni attive specializzate nel gioco (dichiarata quale attività esclusiva o principale).

In Italia sono 10.418 le attività legate al gioco. Un settore che cresce dell’11% in un anno e del 48,2% in cinque anni. Per numero complessivo di attività prima Napoli con 1.250 (12% sul peso totale italiano e 7,5% in più rispetto al 2016). Seguono Roma con 863 (+17,6%) e Milano con 440 (+6,8%). Tra le prime dieci province anche Bari, Salerno e Torino. In un anno crescono soprattutto Nuoro (+75%), Sassari (+50%) e Agrigento (+48%).

Brescia2.it compie un anno e va in vacanza: ci rivediamo il 28 agosto

in Economia/Turismo by

Brescia2.it, nuovo magazine di economia di Brescia e provincia, va in vacanza insieme al sito d’informazione gemello BsNews.it (quotidiano on line di notizie di Brescia). L’aggiornamento quotidiano di Brescia2.it riprenderà lunedì 28 agosto. Il nostro magazine, al ritorno dalle ferie, festeggerà anche il suo primo anno di vita.

 

Ubi emette social bond in favore della Lega del Filo d’Oro

in Banche/Economia/Solidarietà/UBi by

UBI Banca annuncia l’emissione del prestito obbligazionario solidale per contribuire alla realizzazione di un progetto della Lega del Filo d’Oro, supportando così  l’attività dell’Associazione che da più di 50 anni persegue i fini di assistere, educare, riabilitare e reinserire nella famiglia e nella società le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali. Il contributo verrà destinato per la realizzazione del progetto “Vicini a chi non vede e non sente: i Servizi socio educativi della Lega del Filo d’Oro”. Tali servizi sono oggi gestiti attraverso i Centri Residenziali di Osimo (AN), Lesmo (MB), Modena, Molfetta (BA), Termini Imerese (PA) e le Sedi Territoriali di Padova, Roma e Napoli.

Obiettivi e ampiezza del progetto
In Italia le persone affette da problematiche legate sia alla vista che all’udito sono 189 mila, pari allo 0,3% della popolazione italiana. In tale contesto, l’obiettivo del progetto è garantire ai destinatari, nel proprio ambito famigliare e sociale d’origine, la realizzazione dei Progetti di Vita Individuali definiti con le équipe interdisciplinari. L’azione dei Servizi Territoriali della Lega del Filo d’Oro, operando in tal senso, concorre al miglioramento della qualità della vita dell’utente e della sua famiglia, promuove un ruolo attivo della persona con disabilità negli interventi che la riguardano e nella soluzione dei suoi problemi e potenzia la “rete di supporto” più prossima a ciascun beneficiario. I beneficiari diretti del progetto sono 1.000 persone: 204 persone con disabilità uditive e visive, 306 con disabilità psicosensoriali plurime e 490 famigliari. Il progetto coinvolge inoltre 600 volontari della Lega del Filo d’Oro, 30 educatori e altre 400 persone dei servizi pubblici e privati.

Il Social Bond e lo SROI come strumento di misurazione del valore sociale

Per il progetto “Vicini a chi non vede e non sente” verrà calcolato il valore del beneficio sociale per i destinatari e la collettività collegato al Social Bond, come già avvenuto in occasione di contributi legati a precedenti collocamenti. Il metodo scelto per tale quantificazione è il social return on investment – SROI, il più diffuso e apprezzato dalla comunità internazionale. Lo SROI è il mezzo per quantificare, in termini economici, il valore sociale o ambientale generato da un progetto, un’iniziativa, un’organizzazione sociale.

La Lega del Filo d’Oro, al termine delle attività e a seguito di un’indagine effettuata sui territori di riferimento, comunicherà i risultati di impatto sociale ottenuti dalle famiglie – in termini di minore spesa sostenuta in relazione alla condizione di disagio psico-fisico delle persone interessate – e dagli Enti Locali, per i servizi socio educativi erogati dall’Associazione. Per la misurazione dell’impatto sociale la Lega del Filo d’Oro beneficerà di alcune attività formative e di consulenza prestate gratuitamente da un ente terzo, specializzato e indipendente, per conto di UBI Banca.

Le obbligazioni, emesse da UBI Banca hanno un taglio minimo di sottoscrizione pari a 1.000 euro, durata 3 anni, cedola semestrale, tasso annuo lordo pari al 0,45% il primo anno (0,333% netto annuo), 0,55% il secondo anno (0,407% netto annuo) e 0,70% il terzo anno (0,518% netto annuo). Possono essere sottoscritte dal 10/08/17 al 29/09/17 salvo chiusura anticipata o estensione del periodo d’offerta.

 

UBI Banca devolverà all’Associazione un contributo pari allo 0,50% del valore nominale delle obbligazioni sottoscritte. Il contributo complessivamente devoluto da UBI Banca alla Lega del Filo d’Oro Onlus a titolo di liberalità può arrivare fino a 100.000 euro in caso di sottoscrizione dell’intero ammontare nominale delle obbligazioni oggetto dell’offerta.

“I Social Bond sono stati presi a riferimento per la formulazione dei Titoli di Solidarietà nell’ambito della Riforma del Terzo Settore: una conferma dell’importanza dello strumento” afferma Frederik Geertman, Chief Commercial Officer di UBI Banca. “La loro caratteristica di soddisfare le  esigenze di allocazione del risparmio dei nostri clienti offrendo al contempo l’opportunità di contribuire alla realizzazione di importanti progetti sociali ne spiega il costante successo. UBI Banca realizza così delle partnership di valore, come quella costruita con la Lega del Filo d’Oro, i cui effetti sono puntualmente misurabili in termini di impatto sociale”.  

“Desidero ringraziare UBI BANCA per aver deciso di sostenere l’Associazione – dichiara Rossano Bartoli, Segretario Generale della Lega del Filo d’Oroe mi auguro che tanti aderiscano a questa iniziativa. In oltre 50 anni di attività la Lega del Filo d’Oro è cresciuta e si impegna a farlo per il futuro; partnership importanti come questa ci aiutano a perseguire i nostri obiettivi in favore delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali e delle loro famiglie.”

Da aprile 2012 a giugno 2017 il Gruppo UBI Banca ha emesso 85 Social Bond UBI Comunità, per un controvalore  complessivo di  913,2  milioni di euro, che hanno reso possibile la devoluzione di contributi a titolo di  liberalità per  4,2 milioni di euro volti a sostenere iniziative di interesse sociale e sono stati sottoscritti da oltre  32.000 clienti del Gruppo UBI.  Inoltre sono stati attivati plafond per finanziamenti per oltre 20,5 milioni di euro destinati a consorzi, imprese e cooperative sociali.

Le obbligazioni non sono destinate alla quotazione in nessun mercato regolamentato o sistema multilaterale di negoziazione: saranno negoziate dal soggetto incaricato del collocamento, in contropartita diretta nell’ambito del servizio di negoziazione per conto proprio ai sensi dell’art.1, comma 5, lettera a) del D.Lgs. 58/1998 (TUF). Il Soggetto incaricato del collocamento non si impegna al riacquisto delle obbligazioni. Pertanto, in tali casi sussiste il rischio che l’investitore possa trovarsi nell’impossibilità di rivendere le obbligazioni prima della scadenza naturale. Per una più dettagliata informativa circa le condizioni, i costi e rischi che comporta l’investimento si rinvia alle Condizioni Definitive e alla Nota di Sintesi, ed in particolare alla sezione “Fattori di Rischio”, relative all’emissione.

In particolare, si segnala che le obbligazioni in oggetto potrebbero subire una riduzione (fino al 100% del loro valore) o una conversione in uno strumento di capitale dell’emittente (esempio in azioni) o una riduzione degli interessi o una sospensione per un periodo transitorio del pagamento degli interessi, anche per effetto dell’applicazione del bail-in e, più in generale, di una procedura di risoluzione delle crisi bancarie ai sensi della vigente normativa in materia di risoluzione delle crisi bancarie.

Fiere Lombardia, bando a fondo perduto per 1,4 milioni di euro

in Economia/Fiere/Istituzioni/Mauro Parolini/Personaggi/Regione by

Un bando da oltre 1,4 milioni di euro per sostenere e accompagnare il rilancio delle fiere in Lombardia. E contributi a fondo perduto fino a 140.000 euro per cofinanziare progetti di innovazione, promozione e sviluppo delle manifestazioni, ma anche la cooperazione e l’aggregazione tra gli operatori. Ad annunciarne l’apertura, “il prossimo 11 settembre”, e’ l’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia Mauro Parolini, che in una nota diffusa stamane ha sottolineato che “il sistema fieristico costituisce ancora un fattore primario per lo sviluppo dell’economia regionale, per la crescita e la promozione internazionale delle nostre imprese e dei prodotti lombardi”.

“Tuttavia, di fronte ai rapidi cambiamenti del contesto economico e alle nuove sfide che impone un mercato sempre piu’ vasto, – ha sottolineato l’assessore – e’ necessario reagire in modo positivo e valorizzare la funzione delle fiere, investendo sull’innovazione dell’offerta, la digitalizzazione dei servizi, la formazione del capitale umano e soprattutto dell’aggregazione tra i quartieri fieristici per aumentare la competitivita’ di tutto il sistema”. “Per favorire questo aspetto – ha aggiunto Parolini – abbiamo introdotto in questo nuovo bando delle premialita’ proprio per valorizzare e sostenere la cooperazione tra operatori fieristici, al fine di sostenere un processo gia’ in atto in Lombardia, come dimostra il contratto di rete ‘Lombardia Fiere’ sottoscritto da Centro Fiera S.p.A., Pro Brixia, Promoberg e Cremonafiere S.p.A., che ha sancito la nascita di un polo della Lombardia orientale piu’ forte e competitivo”.

“Oltre a rappresentare uno strumento di proiezione delle imprese sui mercati internazionali, soprattutto in relazione a quelle micro e piccole, dimensione prevalente nella nostra struttura produttiva, le manifestazioni fieristiche – ha aggiunto Parolini – sono un importante veicolo di promozione della nostra ricchissima offerta turistica. Per questo abbiamo puntato a favorire anche questo aspetto, affinche’ il sistema fieristico possa affermarsi come parte integrante di una politica di marketing territoriale piu’ efficace nella  promozione dei territori di riferimento e del turismo in Lombardia”.

1.460.000 euro per progetti da realizzare nel 2018. Sono ammissibili progetti di innovazione e promozione del sistema fieristico che interessino una o piu’ delle seguenti aree di intervento: innovazione dell’offerta fieristica (nuove manifestazioni e rilancio esistenti), sviluppo delle capacita’ aziendali (adozioni strumenti informatici, digitalizzazione, campagne digitali e di social marketing), promozione delle manifestazioni lombarde (azioni di incoming buyer, road-show, campagne media, manifestazioni all’estero), promozione integrata del territorio
(campagne di promozione, pacchetti di servizi e di fruizione turistico-commerciale).

Contributo a fondo perduto fino a un massimo di 50.000 euro (fino al 50% della spesa) per progetti di soggetti singoli; 80.000 euro (60% della spesa) per progetti di cooperazione non formalizzata; 140.000 euro (60% della spesa) per progetti di cooperazione formalizzata. Le domande si possono presentare dall’11 settembre all’11 ottobre 2017 e la valutazione si concludera’ entro dicembre.

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