Autotrasporto, Cna: senza risposte da troppo tempo, monta la protesta

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Dopo anni di difesa silenziosa del futuro del settore, oggi l’autotrasporto porta la propria protesta per le strade di Brescia e di tutta Italia. Sui mezzi pesanti che compongono il serpentone in marcia anche su alcune tratti delle tangenziali est, sud e ovest, non mancano gli autotrasportatori aderenti alla Cna. L’associazione bresciana ha aderito, infatti, alla giornata di mobilitazione proclamata a livello nazionale da Unatras (Unione nazionale delle associazioni dell’autotrasporto merci).

Il rilascio delle autorizzazioni per i trasporti eccezionali in Lombardia è pressoché fermo dal crollo del cavalcavia sulla statale 36 Milano-Lecco di ottobre 2016. Nonostante sia previsto dal Codice della strada, «non esiste un Catasto delle strade italiano, né lombardo. Enti e amministrazioni oggi, dopo il tragico incidente di Lecco, non si assumono le responsabilità derivanti dal rilascio delle autorizzazioni» denuncia Mauro Scalvinoni, presidente di Cna Fita Brescia, e così si è arrivati allo stallo. Un blocco che si somma alla fisiologica lentezza di Anas e province: «Per avere un’autorizzazione possono trascorrere da 2 settimane a oltre un mese, quando in Francia e Svizzera sono sufficienti 36-48 ore, per di più – sottolinea Scalvinoni – a un decimo dei costi». A Brescia è operativo il rilascio telematico delle autorizzazioni. «L’avvio è stato positivo, ma poi si è tornati ai noti problemi».

Per tentare di risolverli, secondo Cna Fita Brescia è necessario «snellire la burocrazia» e trovare un punto di contatto con il governo, «con cui non c’è dialogo, anche a causa degli avvicendamenti che si sono susseguiti negli anni. Circostanze che vanno a gravare sui costi che devono sostenere le imprese. A monte ci sono problemi che ci trasciniamo da anni». «Le aziende sono in difficoltà per i tempi di pagamento incerti, per le tariffe che sono allo sbando, in mano alla committenza, per il costo del lavoro molto più alto rispetto a quello dei Paesi dell’Est con i quali siamo in concorrenza» spiega Scalvinoni.

Non aiuta la mancanza di personale alla Motorizzazione Civile di Brescia, a causa della quale «scarseggiano o vengono rimandati gli appuntamenti per la revisione dei mezzi. Le aziende sono così costrette a rivolgersi a officine private, con un aggravio di costi».

Oggi intorno alle 11 il corteo di automezzi, partiti da diverse zone della provincia, si fermerà proprio fuori dalla Motorizzazione Civile, in via Grandi 1, dove si terrà una tavola rotonda cui interverranno responsabili delle associazioni di categoria e autorità.

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