Reddito di inclusione, Cgil Brescia: «Eccessivo l’entusiasmo del Governo»

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Pubblichiamo di seguito la nota della Cgil Brescia sul reddito di inclusione.

ECCO IL TESTO INTEGRALE

Con l’approvazione oggi del disegno di legge delega relativo al reddito di inclusione, il Governo fa un passo avanti nella direzione delle azioni di contrasto alla povertà assoluta. In prospettiva tale misura dovrà essere alimentata anche da risorse che derivano da un riordino di altre misure assistenziali in essere, come previsto dalla legge delega a suo tempo approvata (assistenziali e non anche previdenziali come la reversibilità, pericolo scongiurato dopo l’intervento deciso della Cgil sulla legge delega).

Alleanza contro la povertà, il cartello di cui anche la CGIL fa parte, stima però in 7 miliardi il costo annuale di una misura minima di contrasto alla povertà assoluta (4.598.000 individui nel 2015 in tale condizione, il triplo rispetto al 2006). Otto milioni 300 mila sono invece le persone in condizione di povertà relativa (+ 2 milioni rispetto al 2006).

Tali numeri – sia l’estrema pochezza delle risorse “sicure”, sia l’incertezza del bacino da cui si dovrà pescare per alimentare il fondo stesso – rendono quindi problematico condividere gli entusiasmi del governo.

Se si può considerare positiva l’idea di una presa in carico delle fragilità e di una responsabilizzazione dei soggetti così assistiti, resta irrisolta la necessità di potenziare i servizi sociali alla persona, dai Comuni ai Centri per l’impiego, nel frattempo privati delle risorse per operare correttamente, così come l’eccessiva frammentazione di misure nazionali, regionali e comunali in campo oggi impedisce risposte adeguate.

Luciano Pedrazzani

per la Cgil Camera del Lavoro di Brescia

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