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La boa bresciana che produce energia senza emissioni cerca soci

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L’obiettivo è quello di coinvolgere soci per un valore di 720mila euro, il 10 per cento del capitale della società. Con questa ambizione, giovedì 11 agosto dalle ore 11:08 si presenterà agli investitori Triton: il rivoluzionario sistema per la produzione di energia elettrica da moto ondoso inventato da Giuseppe Raoul Piccinini da Gottolengo (nella Bassa bresciana) che promette livelli di produttività più alti di tutti gli altri sistemi esistenti e zero emissioni di CO2.

Triton si basa su un meccanismo in apparenza molto semplice: una boa galleggiante di dimensioni variabili, collegata a una parte meccanica che produce energia sfruttando le oscillazioni delle onde. Un sistema brevettato in 28 paesi del mondo (in Italia dal 2009) e prototipato nel 2011 dall’università coreana di Ulsan, che in condizioni di funzionamento medie, garantisce – rispetto alla potenza installata – rendimenti minimi del 60 per cento. Valori (nel contesto della nostra “fascia climatica”) molto superiori al fotovoltaico (cinque volte), all’eolico su terra (tre volte), all’eolico su mare (più del doppio) e persino all’idroelettrico (il doppio), che ad oggi è la tecnologia più efficiente fra quelle applicate su larga scala.

Concretamente un impianto Triton da 1 MW di potenza (in oceano, con un sistema di 15-20 boe, dai 6 agli 8 metri di diametro ciascuna) può produrre circa 5mila MWh all’anno. Un’energia sufficiente per alimentare i consumi di 1400 abitazioni (con consumi annui da 3,5MWh per unità immobiliare), contro le 300 scarse del fotovoltaico e le circa 700 dell’idroelettrico.

A questo si aggiunge poi la questione dell’impatto ambientale, che per Triton è assente. Oltre ad avere costi di smaltimento incomparabilmente inferiori alle tecnologie concorrenti, Triton permette infatti di azzerare le emissioni di CO2: nel caso dell’impianto da 1Mw installato si risparmierebbero 980mila tonnellate di petrolio e circa 2.300 tonnellate di emissioni evitate.

Nel 2004, di fronte a una trasmissione televisiva che mostrava una rudimentale boa per la produzione elettrica, Piccinini (62enne con in tasca una laurea in Architettura e nel curriculum un percorso da ingegnere meccanico con una decina di invenzioni brevettate) promise al figlio che avrebbe fatto di meglio.

Così è stato e oggi il gruppo di TRITON – costituito da una cordata di imprenditori soprattutto bresciani e riunito nella società Kiew – ha deciso di affidarsi alla nuova piattaforma europea di equity crowdfunding “Tip Ventures” (www.tip.ventures), per cercare nuovi soci e sostenere le spese di applicazione della tecnologia.

Al raggiungimento dell’obiettivo (la campagna avrà una durata di 90 giorni), Kiew procederà con la realizzazione e l’installazione nel mar di Korea di una boa da 50kWp in grado di monitorare i parametri marini e di trasmetterli via internet, passando poi alla commercializzazione del prodotto. Lì inizierà una nuova avventura.

 

LA SOCIETA’

KIEW è l’innovativa realtà che detiene i diritti di sfruttamento del brevetto per la vendita su scala internazionale del Sistema di Produzione di energia TRITON che si basa su un meccanismo costituto da una boa galleggiante di dimensioni variabili, collegata a una parte meccanica che produce energia sfruttando le oscillazioni delle onde.

Il sistema TRITON è brevettato in 28 paesi nel mondo. WavEC (http://www.wavec.org/), ente non profit specializzato nella ricerca applicata nell’ambito delle tecnologie per la produzione di energie rinnovabili dal mare, ha certificato una capacità produttiva minima del sistema TRITON pari al 60% della Targa Elettrica Nominale. KIEW oltre a commercializzare il sistema TRITON, realizza impianti propri per la produzione e vendita di energia elettrica.

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